Il Mio Piccolo fiore di Fuoco.

[Energia]

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    Il mio Piccolo fiore di Fuoco.
    Un bambino ritrovato.


    Scartabellavo nell'archivio dell'ospedale da qualche ora. Non avevo assolutamente niente da fare in quelle ore, dato che era pausa, ma ne approfittavo ugualmente per adempiere alla promessa fatta ad Atasuke di cercare qualcosa, più o meno legalmente, nei riguardi della sua nascita e del suo abbandono. I fogli erano relativamente pochi da controllare, ma la quantità di informazioni contenute in ognuno era a dir poco esorbitante. Possibile che nemmeno vent'anni prima le cose fossero così ingarbugliate da non poter essere creato un archivio vero e proprio per ordini alfabetici? Tra l'altro non sapevo i nomi di battesimo dei genitori di Atasuke, nemmeno lui li sapeva per quel poco che avevo intuito, quindi dovevo andare alla cieca ed impiegare una quantità enorme di tempo e risorse per capire anche solo quale scaffale aprire.

    Dopo un paio di giorni di ricerche disperate, tuttavia, un foglio stropicciato e di vecchia forgia (di quelli usati ancora prima che io nascessi) riportava la data di nascita di Atasuke. Lo aprì frettolosamente, cercando di tagliare corto sul profilo ginecologico e le altre inutilità del caso, arrivando sino all'ultimo allegato, il certificato di nascita vero e proprio.



    Li, Konoha, Inverno a dodici anni dalla Fondazione.

    L'ospedale di Konoha afferma ufficialmente la nascita di Uchiha Atasuke, membro ufficiale del villaggio in piena salute. Ne autorizza quindi le dimissioni ai fini medici e sociali e garantisce ai genitori il pieno controllo, nonchè il dovere, di prendersi cura del piccolo e di preservarne l'integrità morale e fisica quando un giorno sarà possibile che il Villaggio lo richiami alle armi.

    I Genitori.

    ********* Uchiha (Padre)
    ********* Yamanaka (Madre)



    Allora era vero.. sua madre era una Yamanaka.. e le cose sembravano complicarsi dato che qualcuno si era preso la briga di cancellare le informazioni relative al nominativo, rendendo vano ogni tipo di ricerca in altri siti. Tuttavia, per pura coincidenza, sul retro del foglio vi erano delle annotazioni a matita, sbiadite, che riportavano alcuni nomi, sia maschili che femminili di entrambi i Clan. Non sapevo bene cosa fare, ne come agire, ma potevo controllare quei nomi sulla lista dell'obitorio e vedere se erano morti o ancora in vita.. il resto sarebbe dovuto venire a galla da solo. Purtroppo, da quanto risultava, nessuno dei nomi sulla lista era ancora in vita o rintracciabile, tutti tranne uno: Shipori Yamanaka. La prima cosa che mi balenò in testa fu quella di correre a perdicollo giù per le strade cercando il mio Amico, ma mi contenni e schizzai come un razzo fuori dall'ospedale, saltando semplicemente di tetto in tetto. Ero felicissima di avere una buona notizia da dare ad Atasuke.. l'avevo visto così triste che qualsiasi cosa gli avessi detto lo avrebbe potuto solo sollevare.

    Arrivai a casa sua qualche minuto dopo, tutta contenta di quel che avevo scoperto. Bussai così forte che per poco non scheggiai la porta d'ingresso. - Atasuke, Atasuke! Ho delle novità, apri apri apri! - *bam bam bam* Sembravo una ragazzina di sei anni a cui regalano per la prima volta una bambola. O qualcosa di simile. Quando aprì gli illustrai la cosa senza nemmeno entrare in casa. - Guarda qua.. questo è il tuo certificato di nascita! Vedi? Qualcuno ha fatto sparire i nomi dei tuoi genitori, ma sul retro di questo coso.. c'erano dei nominativi, forse parenti o altro.. ho controllato e uno di questi tizi è ancora vivo e abita poco fuori dalla foglia. Shipori Yamanaka, si è ritirato dall'esercito tre anni fa. So dove abita.. prendi quello che devi, dobbiamo andare. - Non era un tono molto garbato, ma l'emozione di poterlo aiutare mi aveva quasi resa una macchina priva di emotività. Cercando un po' di autocontrollo, attesi che tutto fosse pronto, ne sapevo poco ma volevo fare luce su tutta la faccenda. Atasuke avrebbe avuto di nuovo un passato, glielo avevo promesso.

    [ ... ]


    La casa dello Yamanaka si trovava poco fuori dal villaggio, in una piccola collina sormontata da un bellissimo laghetto artificiale. Il freddo invernale aveva reso il clima un po' ostile e per arrivare alla casa ci occorsero un paio d'ore. Sembrava esserci qualcuno all'interno, il sole iniziava a calare e la luce del camino acceso riscaldava un poco la gelida aria serale. - Dovresti entrare prima tu, Atasuke.. io non voglio immischiarmi... cioè.. non voglio fare casino.. è la tua famiglia, ma sappi che sarò qua se dovesse succedere qualcosa. -. E lo Lasciai andare avanti. Solo ma non solo.

     
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