Il Mio Piccolo fiore di Fuoco.

[Energia]

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    Il Mio Piccolo fiore di Fuoco.
    Shipori Yamanaka.


    Ad aprire la porta fu una donna abbastanza giovane, dai capelli biondi e dagli occhi azzurri. Indossava una di quelle tipiche vesti da cucina ideale per non sporcarsi i vestiti, ma pareva averla ricavata da un vestito dati i vari fronzoli che ancora pendevano in giro. Nell'aria della piccola casa, almeno da quanto si poteva vedere dall'esterno, c'era una grande quantità di fumi d'incenso e altre amenità simili che mi fecero tossire lievemente. La donna, ascoltando Atasuke, sorrise. - Solo un attimo, vado ad informare il padrone di casa del vostro arrivo, vi prego di attendere qua alcuni istanti. - Detto fatto sparì all'interno andando in una stanza semi nascosta dagli addobbi della casa.

    Dopo qualche minuto tornò, invitandoci ad entrare e prendere posto nel piccolo salotto, al caldo e all'asciutto, potendoci riscaldare al fuoco di un camino scoppiettante. Era una vera manna dal cielo quel ristoro dopo due ore di agghiaccio per giungere sino a li e la casa era stranamente confortevole: Un senso di pace e tranquillità permeava quel luogo e l'incenso non faceva che aumentare il senso di benessere dei presenti (nonostante il mio acuto nasino avesse qualcosa da ridire sull'intensità dell'odore). Dopo qualche istante la donna tornò portandoci del The. - Il venerabile Shipori vi manda del The, assicurandovi che arriverà a breve, si sta preparando per ricevervi. - La bevanda calda e profumosa mi ispirò particolarmente e l'accettai con garbo. Era molto che non facevo una scorpacciata di pasticcini alla sala del The e quell'occasione non potevo lasciarmela sfuggire.

    [ ... ]



    - Adesso non ci resta che scoprire cosa è rimasto della tua storia. Non temere, vedrai che andrà tutto bene.. sembra una persona gentile e ospitale, dubito che avremo rogne. - Mi rivolsi all'Uchiha cercando di tranquillizzarlo in modo che non si agitasse, anche se lo vedevo piuttosto calmo e tranquillo, dato che nella sua situazione mi sarei letteralmente mangiata il fegato e le unghie per la smania di sapere. Ma Shipori tardava, forse la vecchiaia lo aveva indebolito al punto tale da costringerlo a letto o qualche altra amenità simile che cresceva con la senilità. Ma poi, a sorpresa, arrivò. Era un vecchio magro, smunto, ai limiti dell'umana sopportazione, quasi privo di capelli e con gli occhi chiusi. Si muoveva a fatica e sedette davanti a noi con una lentezza ed una flemma tali da fare quasi paura.

    mountul
    - Atasuke.. - Parlava a voce bassa. - .. Atasuke.. Uchiha.. - Inspirò profondamente. - Sono passati quasi vent'anni da quando ho udito quel nome per l'ultima volta.. e da allora sono accadute molte cose. Ho percepito il tuo arrivo ..e anche quella della tua giovane amica, s'intende.. eheh.. - Sorrise appena. - So cosa cerchi giovane Uchiha.. ma sono passati troppi anni per scoprire e punire chi ha fatto del male a te e ai tuoi genitori. Vent'anni sono un tempo molto lungo.. ma posso dirti qualcosa su come questa storia ha avuto inizio. Se mi ascolterai ed avrai pazienza, forse il tuo cuore troverà la pace che cerchi. - Sospirò, riflettendo.

    - Era appena finita la crisi della guerra quando sei nato e i clan erano in tumulto a causa delle crisi interne al villaggio. L'unione dei tuoi genitori non era ben vista dalle rispettive famiglie.. sebbene si trattasse di pochi membri a quel tempo era sufficiente. Dopo la tua nascita passarono.. alcuni mesi di.. pace.. non chiedermi quanto, ero ancora attivo a quel tempo e non potevo dedicarmi alla famiglia quanto avrei dovuto. - Abbassò appena la testa, non aveva ancora aperto gli occhi. - Poi.. le famiglie divennero molto meno tolleranti a causa di alcuni problemi dovuti alle bande di Konoha.. la Mafia.. cose del genere di cui non mi sento di parlare.. E i tuoi dovettero fuggire. Non credere che non siano stati turbati da questa decisione, ricordo distintamente tua madre Harumi quando venne a dire addio alla propria casa. - Sembrò indeciso sul proseguire o meno, ma poi desistette, come se il peso degli anni avesse fatto diventare insopportabile il carico di quel racconto. - .. Ero li anche io, come amico di tuo Nonno.. e anche io ero contrario all'unione dei tuoi genitori. Erano tempi diversi.. eravamo tutti più ottusi e impauriti dalla guerra di adesso.. - Si intristì involto, accentuando notevolmente le rughe che gli solcavano il volto. - Da allora non ho più saputo nulla dei tuoi genitori, sono semplicemente scomparsi, nemmeno i miei poteri di Sensitivo furono in grado di ritrovarli.. tua madre bloccò ogni nostro tentativo e tuo padre si liberò di qualsiasi inseguitore.. - Poi si fermò, come se stesse cercando di ricordare qualcosa.

    - C'è .. un luogo dove sono stati. - Esordì. - Non lontano da qua, a circa un paio di giorni di marcia.. un piccolo villaggio di pastori oramai disabitato.. so che hanno passato alcune settimane li vivendo in incognito.. forse avrai più fortuna giungendo in quel luogo. Io non posso aiutarti ulteriormente.. sono vecchio e la mia ora è vicina.. ma sono felice che tu sia vivo.. e spero che trovi i tuoi genitori, qualsiasi sia il destino a cui sono andati incontro.. e se dovessi avere questa fortuna, chiedi perdono a loro da parte mia.. e della mia famiglia. - Detto questo si piegò in avanti e la donna lo soccorse immediatamente. Era palese che non potesse fornire altre informazioni e che dovesse tornare a riposare. Se non altro Atasuke aveva scoperto parte della storia e sapevamo dove continuare la nostra ricerca.

    [ ... ]



    Il villaggio di cui parlava il vecchio era davvero distante, quasi al confine col paese del riso. Non era difficile arrivarci ma avremmo dovuto passare la notte li per non morire assiderati. Il giorno dopo tutto era pronto per giungere sul posto.


     
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