Il Mio Piccolo fiore di Fuoco.

[Energia]

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  1. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Viaggio - La partenza~


    Era l'alba quando la coppia si era ormai preparata a partire. Il sole stesso pareva non essersi deciso di destarsi quando il tempo di partire giunse. A salutarli vi era solo la giovane, quindi Atasuke fù costretto a riferire a lei i suoi saluti ed i suoi ringraziamenti.

    «Vi ringrazio ancora delle informazioni che ci avete dato. Sono spiacente di non poter salutare e ringraziare ancora una volta il vecchio prima di partire, tuttavia... se mi sarà possibile verrò a farvi visita al mio ritorno»


    Un profondo inchino di saluto e poi più nulla. Il viaggio era cominciato, zaino in spalla ed equipaggiamento pronto. Non si poteva tornare indietro, non senza aver trovato qualcosa, non dopo tutto quello che era accaduto per arrivare fino a quel punto.

    "Le colline a sud sono molto freddo in questo periodo dell'anno, portano verso l'Oceano, sei pronto per il viaggio?.."

    «Mai stato così pronto»


    Il suo sguardo era carico, i suoi occhi sprizzavano energia, come anche il suo spirito. Alcuni dicono che gli occhi sono lo "specchio dell'anima". In quel momento non poteva esistere frase più veritiera per descrivere l'atteggiamento che Atasuke stava prendendo in quella circostanza.

    [...]


    Il viaggio proseguiva rapido e tranquillo. Attorno a loro si disegnava un paesaggio poco a poco sempre più morente, dovuto probabilmente alle temperature che facevano di tutto, tranne che aiutare. Il freddo era pungente e non pareva mostrare alcuna pietà, soprattutto quando arrivavano le rare, tuttavia non meno fastidiose sferzate di vento gelido. Giunti nei pressi di una parete rocciosa Shay entrò nel discorso parlando di un suo desiderio. Come d'altronde sempre pareva voler insegnare un'atra cosa ad Atasuke.

    "Sai.. mi piacerebbe insegnarti un paio di cose che penso potresti trovare estremamente utili nel tuo futuro.. Non so se sai cosa sia il Chakra Repulsivo.. ma presumo che tu abbia sentito molti di noi dire cose del genere se non addirittura usarlo.. è un po' come avere qualcosa di attaccato alle mani.. come quando trattieni un oggetto ecco.. solo che devi invertire la polarità in modo che non trattenga ma rilasci.. Vedi quelle rocce laggiù? Voglio vedere se riesci a starmi dietro! "

    «In verità mi era stata già accennata la cosa tempo addietro da un Otese, comunque sia, ci sto! Vediamo se riesco a starti dietro!»


    Il suo sguardo era divenuto acceso, come se una fiamma di sfida avesse iniziato insistentemente ad ardere. Quella specie di gara lo eccitava, anche se sapeva bene di non poter vincere, tuttavia fare movimenti accellerati e saltare da una parte all'altra di certo lo avrebbero aiutato a scaldarsi maggiormente e a concentrarsi meno sull'ambiente freddo che lo circondava.
    Ricordava bene l'effetto che si ritrovò a dover fronteggiare giorni addietro con Ledah. Ricordava bene come quel quantitativo apparentemente "misero" di chakra fosse sufficente ad azionare una spinta tale. In questo caso il lavoro consisteva banalmente nel ripetere quell'evento mantenendo un certo grado di controllo.

    "Su, prova anche tu! Arriveremo molto prima passando per la cresta rocciosa!"


    A quella richiesta, Atasuke non potè non accorrere. Giunse quindi alla base della roccia ed accumulò chakra sulla pianta dei piedi, nella speranza che fosse sufficente. La spinta pareva bastare, tuttavia un errore di sincronia con la spinta delle gambe lo portarono ad attaccarsi alla parete rocciosa a pochi metri dalla vetta. Per non perdere tempo non stetet a riprovare ed utilizzò il chakra adesivo per raggiungere shay.

    «Per quanto riguarda la teoria... ci sono, tuttavia devo fare pratica per padroneggiare meglio la spinta ed i salti... quindi direi di proseguire, altimenti perderemo tutta la giornata»


    Con quelle parole Atasuke si lanciò verso la piattaforma rocciosa successiva cercando di eseguire i balzi sempre più in sincronia con il movimento, tuttavia quando il movimento era perfettamente sincrono la spinta era debole e viceversa quando la spinta era ottimale, mancava sincronia con la spinta delle gambe. Gli ci vollero almeno un paio di ore per acquisire un buon grado di sincronia e di spinta da un salto all'altro, tuttavia la corsa procedeva abbastanza fluida e pareva quasi che stessero guadagnando tempo rispetto alla tabella di marcia normale. La fatica ovviamente si fece sentire ben prima del previsto, tuttavia Atasuke si era ormai abituato a lavori pesanti e stancanti, quindi da un certo punto di vista si stava assuefacendo alla sensazione di fatica, dandole sempre meno attenzione. Il viaggio a balzi proseguì ininterrottamente per tutto il resto edlla mattinata e per il resto del pomeriggio, salvo una breve sosta per il pranzo lungo la via.

    [...]


    La sera giunse quasi inaspettata. Il viaggio sino a quel momento era stato più che rapido, tuttavia non bastò la loro velocità ad accorciare i tempi a sufficenza. Dovettero quindi accamparsi e mangiare qaulcosa prima di andare a dormire. Avevano fatto parecchia strada in appena una giornata, tuttavia molta strada andava ancora fatta. In lontananza tuttavia una fioca luce apparve e a giudicare dalle informazioni che avevano pareva provenire proprio dal villaggio "abbandonato" che stavano cercando. Strano, dato che quel posto doveva essere disabitato. Male, pensò invece la mente di Atasuke prevedendo possibili scenari in cui si sarebbero imbattuti il giorno successivo.
    Shay dal canto suo accese un fuoco ed Atasuke nel frattempo ne approfittò per tirare su due tende, non pensando che effettimanete avrebbero fatto dei turni di ronda per evitare assalti imprevisti, quindi ne bastava semplicemente una.

    «Se non ti da problemi... io farei il secondo turno di ronda... Non per altro... è che imparare ad usarlo e usare ripetutamente il chakra repulsivo... mi ha letteralmente sfiancato... quindi non riuscirei a fare un turno di ronda decente... Buona notte quindi»


    Le sue parole erano vere, tuttavia la sua interpretazione enfatizzava la cosa e soprattutto il suo sguardo stanco poteva dare una piena conferma.

    [...]


    Le sue ore di sonno trascorsero appena in un istante. Gli sembravano passati pochi minuti da quando aveva salutato Shay per andare a dormire, ed eccola già di nuovo li a svegliarlo per il suo turno di ronda. L'aria era pungente e la notte gelida. Il fuoco in se pareva essere la sua unica fonte di ristoro in quella tetra notte illuminata dalle stelle e ghiacciata dal vento. Di tanto in tanto il suo sguardo si dirigeva in direzione del loro obbiettivo e continuava a vedere qua e là dei piccoli focherelli che illuminavano la zona.

    °Bah... magari sono banalmente dei poveri mercanti di passaggio... O magari sono altre persone in viaggio come noi per un qualche cavolo loro... è inutile stare a pensare al peggio temendo che possano essere nukenin pronti ad ucciderci...°

    [...]


    La notte era trascorsa rapida ed Atasuke non ebbe problemi, oltre al freddo, durante tutto il suo turno di ronda. Quando ormai la mattina si avvicinava si era già adoperato per cucinare alla svelta qualcosa di colazione. Certamente potevano bastare le scorte militari che shay si era portata dietro, tuttavia un paio di cialde croccanti don della buona marmellata al mattino non potevano fare che piacere. Sfruttando quindi una pietra lavata e sterilizzata e poi riscaldata con il fuoco, Atasuke si mise al rudimentale fornello preparando 6 cialde con cui i due avrebbero pasteggiato poco dopo. Poi si diresse a svegliare Shay

    «Buon giorno... La colazione è pronta... Ci aspettano pankake con marmellata»


    Un sorriso accattivante comparve sul suo volto per convincere shay ad alzarsi il più in fretta possibile per godersi la colazione. Certo... in quelle condizioni quelli non erano i suoi pankake migliori, soprattutto per la forma, tuttavia potevano andare più che bene, e di certo erano più gustosi delle razioni militari.

    «Dormito bene? Io magnificamente... Finchè non mi hai svegliato»


    Rise, accennando al risveglio forzato per il cambio turno della notte.

    [...]


    ~Villaggio Abbandonato - Ricerche~


    Il villaggio era chiaramente abbandonato. Tutt'attorno a loro non vi era altro che desolazione. Le strutture fatiscenti mostravano che da molto tempo nessuno pareva sostare da quelle parti, tuttavia le luci che avevano visto esistevano e qualcuno doveva esserci stato.

    "Non so dove abbiano alloggiato i tuoi.. ma dubito che siano rimaste grandi cose a giudicare da come è ridotto questo posto.. Io vado a controllare l'esterno dell'edificio più grande, quello li.. Tu prova a dare un'occhiata all'interno, se ci sono problemi scappa e chiamami.. non si può sapere chi stia abitando questo posto attualmente.. per quanto ne so io potrebbero essere una banda di nukenin assetati di sangue.."


    Una breve risata nacque dalle labbra di Shay. In effetti era poco cortuttivo inneggiare alla possibile presenza di nukenin mortali in attesa per fare un imboscata in un villaggio abbandonato, tuttavia in un mondo come quello in cui i due vivevano, quella battuta poteva anche essere una realtà.

    "No.. non temere.. dai sbrighiamoci prima che faccia buio."

    «Per chi mi hai preso? Sono un Uchiha dopotutto... Non posso mica permettermi di avere paura di un gruppo di nukenin... seppur assetati di sangue»


    Rispose Atasuke ridendo a sua volta e facendo un cenno di approvazione verso Shay. Anche lui voleva finire quell'investigazione prima che si facesse buio. Entrò quindi nella struttura. Era chiaro come il sole che poteva crollare da un momento all'altro tenendolo imprigionato la sotto. L'intera struttura praticamente era composta di legno. Legno marcio e pieno di tarli. Dio solo poteva sapere quanto ancora quella struttura poteva reggere prima di crollare, tuttavia una cosa era certa. Non era suo desiderio stare a vedere quando questa sarebbe crollata. Mentre il suo sguardo vagava, praticamente a vuoto a caccia di una traccia, una piccola targa attirò la sua attenzione. Questa parlava di un archivio presente ai piani superiori, tuttavia per raggiungerli era necessario salire delle scale che a stento reggevano loro stesse. Atasuke decise quindi di posticipare l'analisi dell'ovvio concentrandosi prima sul piano inferiore. Saltando cumili di macerie a destra e a manca si diresse verso un piccolo corridoio che dava l'accesso a tre stanze, un bagno, o perlomeno quello che ne restava ed una cucina. Con attenzione Atasuke analizzò tutte e 5 le stanze in cerca di indizi o di tracce che potessero dare informazioni sulle luci della precedente notte.

    [...]


    Quando ormai le ricerche erano concluse nel piano inferiore, non restava che cercare di salire, sfruttando per quanto possibile le scale. Se non fosse stato possibile, sarebbe comunque salito sfruttando la spinta del chakra repulsivo e/o del chakra adesivo per salire. Davanti a lui c'era una sorta di desolazione dovuta molto probabilmente al ponorama che gli si disegnava davanti agli occhi osservando il piccolo villaggio da quella posizione di poco sopraelevata. Il buco nel tetto che proseguiva nel pavimento del piano lasciava entrare con possanza la luce ed allo stesso modo lasciava soffiare il gelido vento invernale. Il suo sguardo era attento e con attenzione si guardava attorno per evitare brutte sorprese e per scovare l'archivio accennato alla base delle scale.
     
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