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Sensei: Raizen Ikigami
Allieva: Shizuka Kobayashi
Finalità: Aquisizione energia verde e chakra 1
Post di presentazione all'allieva, si comincia!. -
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Il tragitto dal chiosco di ramen alla sfarzosa dimora di Shizuka non fu troppo difficoltoso, anzi, con delle sommarie indicazioni Raizen ci sarebbe giunto anche più in fretta probabilmente., alla fine la voce della piccola kunoichi che gli diceva dove andare risultò abbastanza fastidiosa e disorientante, un po’ come avere un gps iper-attivo.
Venne accolto in maniera alquanto singolare dal primo membro della famiglia, una vecchina che pareva essere la nonna di Shizuka.
Rise lievemente quando la vecchina lo scambiò per il ragazzo della kunoichi dai capelli d’orzo, la cosa lo divertiva e al contempo incuriosiva, probabilmente avevano fretta di accasarla, pensò tra se e se, o così pensava visto che solitamente non si cede la propria nipote con così tanta leggerezza.
Il suo piano di creare un po’ di caos affermando che lui fosse il futuro sposo di Shizuka quindi sfumò, lasciando spazio all’espressione inebetita che la madre della sua allieva lo costrinse a fare.
Ascoltò e osservò la donna senza fiatare, non perché ne fosse spaventato o chissà cosa, semplicemente non sapeva come reagire, era certo che con un singolo urlo l’avrebbe sovrastata, ma probabilmente, visto il carattere della donna e quello di Shizuka, che sicuramente aveva ereditato da ella, si disse che era meglio tacere prima di scatenare chissà quale combattimento all’ultimo sangue.
Ma il carattere del colosso non si prestava certo a quel flusso continuo di rimproveri casuali, lentamente la sua faccia assunse le più varie sfumature di colera che Raizen poteva palesare, da quella annoiata a quella stizzita, per giungere infine a quella ghignante, stava proprio per ribattere indossando il suo viso iracondo quando una terza figura fece la sua entrata in quel teatrino così mal assortito, fortunatamente l’entrata dell’uomo placò i bollenti spiriti della donna permettendo così a Raizen di abbandonare i suoi propositi.
La coppia era certamente strana, una chimera iraconda e un tranquillo mercante, eppure i due si compensavano riuscendo a trovare l’equilibrio nella coppia.
Si limitò ad ascoltare l’uomo parlare, era un ottimo conversatore e Raizen non diede peso al fatto che il padre della kunoichi, dopo aver preso in mano il discorso, lo facesse lentamente deviare verso altri argomenti certamente più leggeri. Dal canto suo il colosso, ancora non troppo avvezzo a tutti quegli stimoli così differenti, si limitò ad annuire di quando in quando.
All’arrivo di Shizuka però, nemmeno la presenza dei genitori impedì al candido ninja di alzare visibilmente un singolo sopracciglio per coi accompagnarlo con un piccolo sorriso.
Non avrebbe commentato , non ora.
Salutò con un inchino quella particolare famiglia che si mostrò affettuosa solo qualche istante prima della partenza, per poi voltarsi lasciandola sull’uscio.
Dopo qualche minuto di corsa silenziosa, ad un ritmo accettabile anche per Shizuka, Raizen respirò rumorosamente per attirare l’attenzione.
Si voltò serio verso Shizuka.
Ti sei vestita così per me, eh?
Appena posta la domanda rise, non in maniera troppo sgarbata, era si una presa in giro, ma voleva più che altro stuzzicare la kunoichi per rompere il silenzio.
E non dire di no, perchè ti sei pure truccata.
Aggiunse rapidamente chiudendo gli occhi per scimmiottare una faccia sicura e convinta della propria tesi.
Si rese conto però che non aveva troppe idee sul come addestrare Shizuka, fortunatamente il bosco gli avrebbe dato una mano, purtroppo per la piccola ragazzetta a cui forse gli arbusti non piacevano troppo, ma doveva accontentarsi, il colosso era stato cresciuto da quelle foreste e anche a lei sarebbe toccata una sorte più o meno simile, ovviamente coadiuvata alla “simpatia” del suo sensei.
Bene, direi che questa come prima tappa va bene.
Raizen si fermò di botto in una piccola radura in mezzo al bosco, le foglie formavano un soffice tappeto su cui lo shinobi si accomodò senza pensarci troppo.
Vediamo di iniziare subito il tuo addestramento.
La mano del ninja scomparve in una delle tasche del mantello per poi riemergere con 4 bacchette, una per ogni dito ad eccezione del pollice.
Vedi questo?
Se non ricordo male sai come si fa, è il chakra adesivo, un particolare modo di sfruttare l’emissione di chakra proveniente dalle mani in questo caso.
La mano sinistra palesò, dopo qualche movimento del polso, un piccolo rotolo c he venne immediatamente svolto e attivato.
Questo invece è la vera prova.
Disse mentre la nuvoletta di fumo si diradava lasciando intravedere un enorme piatto colmo dei più svariati tipi di sushi.
Devi tenere le bacchette come le tengo io in questo momento, ovviamente ti sarà possibile solamente col chakra adesivo, e ovviamente puoi mangiare solo con le bacchette.
L’esercizio ti permetterà di usare piccole quantità di chakra adesivo e al contempo gestirlo in modo da non rompere le bacchette, poco e ben calibrato insomma, questa è la chiave al momento.
Il resto mi sembra semplice, o impari o muori di fame.
Lasciò passare qualche secondo per vedere le reazioni della piccola kunoichi.
Ah. O v v i a m e n t e, anche io prenderò parte al banchetto, quindi hai anche un limite di tempo, chissà quanto ci metterò a spolverare il piatto?
Inarcò lievemente l’angolo destro della bocca mentre cedeva due bacchette a Shizuka e iniziava a mangiare.
Ah si, ovviamente puoi anche parlare o farmi delle domande, darti dei consigli questa volta non mi costa nulla.
Fece un grande sorriso, troppo grande per essere solamente gentilezza. In realtà era una piccola sfida, un incoraggiamento a non chiedere nulla.
Mentre mangiava tranquillamente, sicuro del fatto che Shizuka avrebbe impiegato un po’ ad imparare a gestire il chakra, ripenso alla famiglia di lei, ora sapeva per quale ragione quella kunoichi avesse un carattere così particolare.
Intanto, mentre pensava, le sue bacchette, andando a cercare un boccone di sushi, avrebbero continuato ad urtare quele di Shizuka probabilmente facendogliele cascare di mano, faceva finta di farlo senza cattiveria, ma il suo sguardo, c he per qualche istante calava sul piatto, era la prova che lo facesse per mettere in difficoltà Shizuka e farle acquisire maggior dimestichezza con la nuova abilità.SPOILER (click to view)beh, che dire: prima prova per il chakra adesivo XD
mi raccomando non farti venire la fretta e preoccupati di descrivere bene cosa porta Shizuka a comprendere il funzionamento dell'abilità e poi l'apprendimento della stessa.
non spingerti comunque troppo oltre , come Raizen dice questo è soltanto il primo step, ossia "poco e ben calibrato", ce ne saranno degli altri che infine ti porteranno a controllare al meglio l'abilità, quindi limitati ad attrarre le bacchette o al limite oggetti ad esse paragonabili
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Seconda portata, seconda prova
Ogni vota che Raizen guardava Shizuka si domandava per quale ragione questa avesse scelto di diventare una kunoichi, spesso si chiedeva se da piccola non le avessero spiegato male il significato della parola, era certo però che portarsela appresso si rivelava sempre divertente, ma questo forse era da attribuirsi, parzialmente, a se stesso.
Tuttavia, incredibilmente, si sforzò di non ridere quando Shizuka impattò contro l’albero, ma non potè non commentare.
Mh, la prossima volta ci mettiamo un bella lucetta lampeggiante va bene? Così sarai sicura di non sbatterci.
[…]
Sapeva che una prova simile avrebbe colpito nell'animo (o meglio, nello stomaco) la sua piccola allieva, abbastanza da renderla una furiosa vittima o presunta tale, ed era ciò che voleva dopotutto, ma sfortunatamente per lei sapeva anche come controbattere ad ogni sua singola rabbiosa sillaba divertendosi nel farlo.
Avanti, smettila con queste pseudo minacce, se poi non mantieni le promesse che fai risulterai ridicola!
Ridacchiò per poi continuare, era estremamente divertito, stava arrivando quasi a bramare quella buffa reazione “a caffettiera” che portava la kunoichi a sbraitare e saltellare qua e la quando innervosita dal suo sensei.
È un po’ come se un piccolo batterio si mettesse al tavolo insieme a te e dinnanzi a tutti i commensali ti trattasse con poco rispetto minacciandoti di chissà quale morte.
Come dire… inopportuno no?
Appena rivolto alla sua allieva l’ultimo fastidioso sorriso si preoccupò del piatto di sushi, era veramente roba d’alta classe: riso compatto, alghe di prima scelta e il pesce poi, lucido e fresco come se fosse appena stato pescato e sfilettato sul momento, forse era stato un po’ cattivo ad ideare una sfida simile per la sua allieva. Si sollevò d’animo pensando che era una buona scusa per mangiare più del dovuto.
Se facessimo questo genere di sfide più spesso e pagassi tu il conto sono sicuro che potrei tranquillamente campare grazie a te.
Dopo l’ennesimo commento si limitò ad osservare la Kobayashi mentre si esercitava, dopo il primo tentativo andato a segno decise di lasciarla provare ancora un po’; solo dopo una decina di tentativi avrebbe preso bonariamente la parola, era stato un pò taccagno con le spiegazioni, e qualcosina in più poteva concederla.
Ascoltami, non so come tu sia arrivata a questo punto del controllo del chakra, e neanche voglio prenderti in giro, ora. Tuttavia esiste una via alquanto semplice, o almeno io ne trovai una che reputai tale.
Il chakra è una fonte di energia che guidi con il pensiero e con la volontà.
Generalmente quando vuoi una cosa con tutta te stessa è la tua volontà che ti spinge a concretizzare i tuoi pensieri no? Si potrebbe quindi dire che necessiti di un pensiero forte per manipolare il chakra.
Tu hai sicuramente la volontà, sbaglio?
Indicò il piatto di sushi battendo lievemente sull’orlo dello stesso.
Ergo ti serve un pensiero, che ti permetta di realizzare il tuo desiderio. Lo hai, in parte: il chakra.
A questo punto si direbbe che ti manchi l’inventiva, immagina il chakra come qualcosa di estremamente plastico, se lo fai e lo immagini per bene puoi trasformarlo in una ventosa, immaginandotelo, non dando vita ad una vera e propria ventosa eh! Ad un qualcosa di molliccio e appiccicoso, insomma, qualcosa che ti faccia raggiungere lo scopo!
Detto ciò tornò al sushi, avrebbe lasciato ancora qualche tentativo all’allieva, anche se ormai notava dei progressi.
Tuttavia non è che tu abbia mangiato tanto, vero?
Era una domanda retorica, era consapevole del fatto di aver spazzolato la gran parte del sushi.
Fortunatamente questo è un pick nick abbondante.
Prese un altro rotolo da una tasca interna del mantello, grazie ad un rapido gesto comparì un nuovo fumante banchetto, questa volta a base di carne, lui tanto non avrebbe fatto conto del miscuglio col pesce, e Shizuka aveva ben poco da mischiare nello stomaco.
Questa volta però il ninja aveva dato il meglio di se, non era comparso solamente un piatto ma almeno una decina, tutti ordinatamente accostati al centro di un tavolo abbastanza ampio da rendere impossibile servirsi senza trarre a se i piatti.
Ora, certamente tu saprai che mangiare sopra il tavolo è maleducazione, ragion per cui dovrai prendere un piattino per volta e avvicinarlo al tuo posto, dopodichè potrai mangiare serenamente a sazietà!
In caso tu non voglia rispettare le buone maniere il banchetto sarà annullato e non potrai mangiare più nulla.
Dicendo ciò si protese verso il centro del tavolo e poggiando la mano su un piatto lo tirò verso di se, la kunoichi avrebbe potuto chiaramente sentire che il piatto faceva troppo rumore per essere "solamente" un piatto. Ben presto avrebbe scoperto che i piatti erano ben più pesanti del normale e totalmente unti di grasso, il che rendeva impossibile spostarli solamente afferrandoli.
Ah si, come prima devi guadagnarti ciò che mangi, è molto semplice, basta potenziare il controllo del chakra che hai acquisito poco fa, semplice no?
Questa volta non l’avrebbe disturbata, ormai la base l’aveva appresa, doveva solamente lasciare invariato il rapporto sperimentato poco prima sulla sua stessa pelle per ottenere lo stesso effetto ma potenziato.
Intanto il colosso iniziò placidamente a mangiare, di quel passo l’addestramento l’avrebbe ridotto ad una botte.
Mi raccomando, non farmi ingrassare troppo!
Soffocò un piccolo rutto con un sorriso malizioso.SPOILER (clicca per visualizzare)Bene, seconda prova, molto semplice, poco fa hai imparato a gestire il chakra adesivo, ora devi potenziarlo sino a raggiungere una potenza pari a quella della tua energia, niente di più semplice *O*. -
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Passeggiata digestiva
La kunoichi dei kobayashi
Pensò tra se e se lo shinobi.
Sembra quasi la caricatura di un normale essere umano.
Si limitò però ad essere osservatore dei movimenti sgraziati di Shizuka, senza commentarli in alcun modo ormai aveva quasi fatto il callo alle varie ingiurie che la sua allieva gli sputava addosso.
Per l’inferno ho già fatto andata e ritorno, abbastanza da poter affermare che allora manco immaginavi che significati potesse nascondere la parola ninja, e sai una cosa?
Non ho sentito nessuna risata! Ne tantomeno ho avuto bisogno di clemenza da parte di qualcuno.
Dovresti esserne felice sai? Non tutti i ninja di questa accademia hanno avuto la possibilità di avere un sensei che potesse avvalersi di questo nome a pieno titolo.
Fece una breve pausa.
E per quanto poco ti piaccia io sono tra di loro e mi distinguo per le mie capacità tutt’altro che irrilevanti.
Quindi metti l’anima in pace, le tue maledizioni non mi raggiungeranno mai, come te.
Rise sommessamente dopo l’ultima aggiunta.
[…]
Si complimentò con se stesso per l’inventiva che mostrata nell’ideare quell’addestramento, calzava a pennello sulla sua allieva, probabilmente era uno dei metodi non violenti migliori per stimolarla.
Scosse il capo quando Shizuka posò affianco a lui la bistecchina, ancora qualcosina di basilare da insegnarle c’era.
Probabilmente era l’unica che potevi mangiare e la scarti così senza pensarci due volte? Solo perché è cascato su delle foglie secche?
La prese in mano e la rigirò per osservarla al meglio.
Viziata.
Ci soffiò sopra qualche volta e la inserì in bocca senza troppi complimenti, dopo qualche attento morso tirò fuori l’osso della bistecca secco e bianco.
Vedi? Questo è quello che può dirsi un ottimo lavoro.
Infatti ad osservarlo l’osso non conservava nemmeno il più piccolo briciolino di carne, non si diventa colossi facendo gli schizzinosi, storse la bocca mentre osservava Shizuka.
Ad essere sincero se l’allieva non inveiva contro di lui starsene li ad ingrassare non lo divertiva troppo, anzi, era decisamente noioso. Era ora di smuovere un po’ la situazione.
Certo, questo dopo aver risvegliato la piccola dai capelli d’orzo.
Imbranata, è riuscita nell’esercizio ma ha speso troppo chakra.
Si alzò e con fare paterno scostò il volto di lei dal piatto e preso un tovagliolo, inumidito con dell’acqua, lo mondò dagli avanzi di cibo.
Non si può certo dire che non si sia impegnata, vediamo di premiarla per una volta.
Prese Shizuka di peso, se così si poteva dire vista l’inesistente fatica nel trasportarla, e la adagiò ad un albero, fece attenzione anche se svegliarla in quel momento sarebbe stato abbastanza difficile.
Molto probabilmente sarebbe difficile svegliarla anche in condizioni normali.
Sicuro di averla messa in una posizione comoda si allontanò di qualche passo per prendere dal tavolo quattro piatti colmi di carne, li avrebbe messi di fianco a lei e dopo averle fatto ingerire 2 pastiglie attese il suo risveglio, una era un tonico per il chakra, quello di cui ora lei era a corto, quindi non ci sarebbe voluto tanto, mentre l’altra… beh, l’avrebbe scoperto più tardi.
Una volta schiusi gli occhi Shizuka avrebbe visto Raizen disteso davanti a lei, intento a fissare il cielo. Al primo rumore emesso dalla piccola ninja si sarebbe voltato e con un sorriso bonario le avrebbe rivolto la parola.
Oh, ti sei svegliata!
Ti ho lasciato qualcosina da mangiare, dovrebbe ancora essere tiepida, approfittane, nel prossimo addestramento spenderai un po’ di energie.
Attese pazientemente che Shizuka terminasse il suo meritato banchetto per poi alzarsi da terra con un balzo.
Eccellente!
Esclamò battendo una volta le mani.
Ti manca un ultima prova prima di arrivare ad avere un controllo del chakra decente, se mi segui ci rechiamo al posto della tua prova finale.
Si sarebbe chinato per porgerle la mano.
Ora dovresti aver recuperato le forze no?
Una volta raggiunto dalla piccola mercante si sarebbe incamminato per un piccolo sentiero che si snodava nel bosco, con un po’ di attenzione Shizuka avrebbe notato che la zona era simile a quella in cui si era tenuto il loro corso genin, Raizen era un po’ come un animale selvatico, durante i suoi spostamenti tendeva sempre a muoversi sulle stesse zone, forse per abitudine. Dopotutto il suo vagabondare gli aveva insegnato che i percorsi conosciuti sono quelli in cui è più difficile smarrirsi.
Dopo qualche altro passo si sarebbe udito lo scrosciare di un torrente e lentamente i grandi alberi di Konoha si sarebbero diradati lasciando spazio ad un fiume cristallino quanto impetuoso.
No, non temere, questa volta non dovrai immergerti, dovrai passarci sopra.
Al contrario di ciò che accadeva a valle in quel punto il torrente era agitato da delle rapide abbastanza tumultuose, e i sassi che emergevano erano stondati e viscidi, la cosa non era troppo evidente, ma con un po’ di attenzione si poteva notare una nota di verdognolo e una lucidità anormale per dei semplici massi: una vera impresa passarci, soprattutto per Shizuka che pareva non brillare quando si parlava di agilità.
Ogni sasso era coperto da una sottile patina di melma, ne troppa da renderli soffici, ne troppo poca da rendere sicuro il passaggio, l’equilibrio perfetto per il massimo sdrucciolio.
Ora, generalmente sarebbe impossibile passare sopra questi massi, o meglio, lo sarebbe per te, io lo feci come allenamento prima di diventare genin riuscendo a risalire le rapide senza l’ausilio del chakra, tu invece vista l’agilità abbastanza carente dovrai fare affidamento al chakra adesivo.
Si interruppe qualche attimo.
Scherzi a parte, taci e ascolta.
Al momento hai richiamato il chakra sulle mani, ora devi fare la stessa cosa con i piedi, non sei ancora abbastanza esperta da camminare sull’acqua, per cui non ci tentare, coleresti a picco, per cui salta da un sasso all’altro usando il chakra adesivo per fare più presa con i piedi.
Devi stare attenta a coordinarti per bene però, sarà un po’ come danzare, e dovrai stare attenta a calibrare il controllo del chakra, perché non ti servirà un rilascio continuo come prima.
Appena finito di parlare fece un balzo precedendo Shizuka di almeno sette passi.
Bene, io ti starò sempre avanti, in caso tu cada di sotto non preoccuparti, ti ripescherò io.
Sorrise, pregustando le grasse risate che si sarebbe fatto nel vedere la kunoichi cadere più volte a mollo, c'erano più o meno 13 massi su cui saltare ciò voleva dire che sarebbe caduta almeno 4 volte.SPOILER (clicca per visualizzare)BENE! ultima prova per il chakra! molto semplice, salta da un masso all'altro sino a guadare il fiume, hai 13 massi da saltare, più o meno, dipende dal percorso che ti costruisci nel post. le cadute che ti fai in acqua sono a tua discrezione, non badare all'ultima frase, sono le speranze di un sensei sadico che si diverte alle spalle della sua allieva XDDDD. -
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Paura e delirio nella foresta
Durante la breve camminata fu Shizuka a prendere la parola per prima, incuriosita dall'insolito buonumore di Raizen. Effettivamente non aveva tutti i torti, lo shinobi era decisamente su col morale, e capitava raramente, ancor più raramente capitava che questo fosse dovuto ad una persona, eppure era così, la spensieratezza, forse proprio l'essere bambina di quella kunoichi riusciva ad ammorbidire di non poco il konohaniano.
Beh, sai, ci sono momenti di una giornata, o giornate che girano particolarmente bene e sono capaci di farmi ribaltare il muso in sorriso.
Prese una pausa per dare il tempo a Shizuka di metabolizzare quella frase densa di informazioni inutili.
Tuttavia oggi il merito è del mio piccolo giullare.
Si chinò lievemente su Shizuka e forte di una superiorità al momento invalicabile le scompigliò i capelli.
E poi a prescindere da tutto noto che qualcosina la stai metabolizzando, è facile che riesca ad insegnarti qualcosa questa volta, anche se ti ho sempre vista più “morbida” rispetto a quel quadrato, anzi, triangolo di tuo fratello.
La piccola citazione geometrica proveniva direttamente da un particolare libricino che Raizen lesse qualche anno prima, “Flatlandia” e paragonare una forma di vita avanzata come il quadrato a Kuroro significava volergli davvero troppo bene.
E nemmeno un triangolo equilatero, di quelli isosceli belli puntuti!
Si, ecco, ora si era avvicinato ancora di più, anche perchè oltre non poteva andare, non gli stava simpatico ma era sicuro che fosse un uomo, quindi non poteva essere un triangolo troppo acuto.
Poi la cosa degenerò, totalmente e non si sa per quale assurdo parto della mente della sua allieva questa le disse di non amarlo, rimase immobile.
Per svariati secondi.
Immobile perchè non aveva facce da dare al caos di domande che quell'affermazione aveva creato nella testa del colosso. Facendo uno zoom sulle cellule celebrali di Raizen in quel momento si sarebbe potuto scorgere un ingorgo di proporzioni colossali che coinvolgeva gran parte delle sinapsi del povero malcapitato tra di loro una particolarmente attiva (probabilmente affetta da road rage) sbraitava qualcosa.
Insomma si sovraccaricò e per qualche secondo un remoto sistema di controllo del cervello ebbe la splendida idea di disattivarlo per salvarlo. Dopo una manciata di secondi però le attività ripresero.
Ma... ma... MA CHE CAZZO DICI?!?
Che poi era la stessa cosa che sbraitava la rabbiosa sinapsi, era anche riuscito a ristabilire il contatto con il proprio corpo e a trovare un espressione che potesse rappresentare il suo stupore, occhi sgranati, bocca spalancata e mani contratte, una specie di rivisitazione dell'urlo di munch.
Decise di prendere lui le redini per il cervello bacato dell'allieva, proponendo la stessa terapia che il suo aveva automaticamente attivato: il riavvio mediante scappellotto.
Andiamo va.
[…]
Questa volta Raizen ebbe tutto il tempo di osservare la piccola Kobayashi mentre svolgeva l'esercizio, stava aspettando una cosa simile da quando aveva poggiato il piatto di sushi per iniziare l'addestramento.
Sarà da me in men che non si dica.
Si ripetè nella mente quelle parole per catalogarle come “ultime e famose” e per evitare che il suo cervello reputandole del tutto folli e visionarie le eliminasse.
Poi, per mantenere la promessa si piegò sulle ginocchia pronto a scattare per evitare alla sua allieva di rompersi come un uovo sopra le rocce, fortunatamente e incredibilmente, non ci fu bisogno del suo intervento, anche se non splendidamente Shizuka riuscì a raggiungerlo dall'altra sponda.
Infatti non ci sei proprio riuscita, ti faccio notare che sei più fradicia di un passero sotto la pioggia.
Gli battè nuovamente sulla testa per produrre quel suono caratteristico che facevano i capelli fradici.
Comunque, veniamo a cose serie, sei appena stata drogata, o meglio, sei stata drogata mentre eri assopita.
Aspettò qualche secondo senza far trapelare nessuna emozione, voleva godersi tutta la sfuriata della kunoichi.
È una particolare droga, molto rara, ma ultimamente sta prendendo piede rapidamente, la chiamano “la pasticca dello stupro” sai perchè?
Provò a dare spazio ad un eventuale risposta.
Beh poco importa se lo sai o meno te lo dico io. Si chiama così perchè pur lasciandoti cosciente per tutto il periodo in cui resta attiva non permette al tuo cervello di immagazzinare ricordi, questo unito alla mia schiacciante superiorità fisica capirai che risultati può avere...per cui da qui ad otto ore sei sotto il mio totale controllo.
Una menzogna perfetta, niente l'avrebbe tradito, ne inflessioni della voce, ne risate, ne particolari espressioni, nulla, per un esterno stava dicendo la verità.
Avanti, altrimenti secondo te perchè diavolo ti avrei portato in una foresta? Non sono mica un cazzo di fauno!
Sei un po' troppo addormentata ciccia: sveglia! Non è che tutti sono disposti a fare ciò che vuoi, spesso si vuole qualcosa in cambio, e altrettanto spesso si cerca in tutti i modi di ottenerlo, si insomma, ci si procurano delle garanzie, la mia era quella pasticchetta.
Concluso il discorsetto si preoccupò di immobilizzare Shizuka coprendo qualsiasi eventualità di fuga. Poi il colosso mise la mano nei pantaloni dopo aver sganciato la cinta e frugò qualche istante, stava per estrarne qualcosa di non troppo grande dalla cura che ci metteva, più lungo che largo...somigliava ad un rotolo.
Ed infatti lo era, un semplicissimo rotolo di carta che con un rapidissimo gesto Raizen srotolò davanti a se in pochissimi attimi.
IDIOTA
Questo riportava a caratteri cubitali il rotolo.
Esplose in una risata così fragorosa che probabilmente qualche volatile avrebbe spiccato il volo spaventato.
Via, stavo scherzando su!
E poi non hai decisamente i requisiti.
Mimò delle forme abbondanti nella zona del petto con le mani.
Non so se mi spiego.
Sorrise e continuò a parlare.
Ora siediti qui scemotta, ho da spiegarti un paio di cose.
Aspettò che il suo ordine venisse eseguito e riprese a parlare.
Prima ti ho veramente drogata, ma con qualcosa di veramente particolare, diciamo che da qui a qualche minuto dovresti iniziare a sentirne gli effetti, visto lo spavento preso poco fa la sua “attivazione” si è sicuramente accelerata.
Infatti, come pronosticato da Raizen di li a poco lo scricciolo di konoha avrebbe iniziato a sentirsi ribollire di energia: era il suo tantien che, stimolato dalla droga, aveva iniziato una sovrapproduzione di chakra non indifferente.
Bene, ti gusta e?
La droga ti permette per un limite di tempo ridotto di abbattere parecchi limiti fisici, il nostro obiettivo sarà quello di fissarli nel tempo, dopotutto io non ho voglia di prenderti sotto la mia ala per troppo tempo, e in un limite di tempo ridotto come quello che abbiamo a disposizione, o meglio, che ti concedo, questo è il meglio.
Come hai notato il primo limite che viene rilasciato è quello chakrico, e non è la piccola sensazione caccosa che hai provato mentre mangiavi il sushi, la carne o mentre guadavi il fiume.
Si battè poco sotto l'occhio ad indicare che aveva osservato tutto il suo evolversi. E molto probabilmente si, gli gustava, l'esuberanza chakrica è sempre una bella esperienza, inizialmente.
È parecchio più imponente.
Ora però c'è un problema: una simile quantità di chakra che si manifesta così improvvisamente in un corpicino come il tuo è pericolosa, generalmente queste cose si fanno in poco tempo, insomma, addestrando il proprio corpo il chakra aumenta, però come detto prima io non ho tempo.
Quindi, obiettivo numero uno: non schiattare.
Obiettivo numero due: conservare quel chakra.
Problema numero due io non ho mai assunto queste super pastiglie, non so consigliarti nulla tranne una cosa: sii giudiziosa, non tirare troppo la corta se non riesci a trattenere tutto quel chakra...
Prese una pausa per estrarre la sua nodachi.
...usa questa.
Piantò per terra la spada e rimase seduto in attesa.
In caso lo scricciolo, come ormai si era abituato ad immaginarla e chiamarla tra se e se, avesse tentato di usarla avrebbe sentito che al minimo contatto la spada gli sottraeva una quantità di chakra non indifferente per poi scaricarla sul terreno come un fascio di luce affilato.
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Errori.
Da più punti di vista si era dimostrato un fallimento quel suo piccolo scherzo, beh, c’era da dire che il colosso non era certo rinomato per il buon gusto dei suo i scherzi, tuttavia, dall’errore riuscì comunque a ricavare qualcosa di utile, era avvilente come per ricavare qualcosa dalla sua allieva si dovesse arrivare ai limiti estremi dell’accettabile.
Non che l’avesse fatto con quelle intenzioni, ma era specializzato nel trovarsi dei capri espiatori.
Finito quello che si rivelò essere un triste scherzo e regalatosi la sua dose di divertimento non potè fare a meno di notare le reazioni di Shizuka, e fu strano ciò che il suo cervello elaborò: tristezza e una vena di rabbia non indifferente che riuscì a cambiargli lievemente i connotati.
Stupida cretina!
Lo pensò solamente, ma non bastò a far tacere l’urlo che gli rimbombava nella testa, così assordante, così insensato e privo di logica.“fammi divertire”
Sarebbe esploso da li a qualche secondo se non fosse stato per un proverbiale autocontrollo che gli permise solamente di contrarre le mani e stringerle in due pugni sufficientemente pesanti da stendere anche l’hokage.
Era un allieva difficile, testarda, orgogliosa, insensatamente autolesionista, lui era simile, ma certamente sapeva darsi un contegno, sapeva porre un limite tra orgoglio e idiozia.
Rinviò la ramanzina ad un momento più propizio.
Si voltò sospirando cercando di scacciare la rabbia.
[…]
Tuttavia l’errore più grande fu la pastiglia, ebbe un effetto distruttivo sulla fanciulla, parve che per qualche istante la portasse irrimediabilmente sulla strada della follia, eppure Raizen non si scompose troppo, era impegnato a sormontare la mandria di istinti animaleschi che dalle spalle, come un brivido, si allungavano lungo il collo, sino ad impossessarsi del suo cervello.
Non farti piegare imbecille, resisti!
Sgranò gli occhi senza parlare per poi mettersi in piedi. I rigurgiti di Shizuka gli sporcarono gli stivali, nonostante tutto ancora non si muoveva, immobile come una statua di candido marmo. Il colosso si limitava ad osservava solo col più rigido disprezzo, quel genere di cose che un maestro può dedicare al suo allievo più promettente ma al contempo indisciplinato, probabilmente Shizuka in quello stato non comprendeva ciò che Raizen cercava di comunicarle, e tantomeno a lui interessavano gli insulti e la disperazione che lei gli riversava addosso.
La osservava mentre si avvicinava alla spada quasi implorando un aiuto, strinse i denti, ancora più rabbioso e poi… fu questione di un attimo: tutta la sua rabbia venne mondata da un unico pensiero: perché la spada non funzionava come lui si aspettava che facesse?
Non le importò della risposta, non ora, scattò in avanti nello stesso momento in cui Shizuka si specchiava nel fiume e mettendo la mano di taglio gli menò un colpo non troppo forte sul collo, sarebbe svenuta, e una volta ripresa avrebbe avuto qualche dolorino, ma per ora era meglio così.
Si sedette con ogni singolo neurone impazzito: cosa doveva fare a quel punto? La ragazza si mostrava ogni volta più inadatta a quella vita.
Evocò kubomi, pareva che in momenti difficili il piccolo squamato fosse la sua spalla migliore.
RRRRRRAAAAAAAIIII....!
Taci.
Un ordine così secco che persino Kubomi comprese che non era il momento di scherzare. Il colosso prese Shizuka e la portò dietro una roccia, nuovamente la adagiò per terra.
Passa più tempo svenuta che desta.
Si sfilò lentamente il mantello e preso un pezzo di stoffa dalle tasche mondò il viso di Shizuka.
Poi si allontanò sotto gli occhietti attenti e al contempo preoccupati di Kubomi.
Spogliala e poi dammi i suoi vestiti, e poi coprila col mio mantello, niente domande.
Appena il piccolo rettile avesse eseguito gli ordini il Colosso avrebbe preso i vestiti sporchi e avrebbe cercato di lavarli sotto l’acqua corrente del fiume, per poi appenderli in preda della corrente per qualche minuto sperando che la cosa potesse fungere da effetto centrifuga.
Quando la Kobayashi si fosse risvegliata avrebbe trovato i suoi vestiti macchiati ma privi di qualsiasi odore, poco distante Raizen ad osservarla con un misto di preoccupazione e rabbia.
Dobbiamo parlare, prenditi il tempo che vuoi per rivestirti, sbrigati e non provare a fiatare.
Si alzò e le concesse la sua privacy, se la kunoichi avesse provato a trasgredire uno solo dei suoi ordini si sarebbe sentita invadere da una poderosa folata dello stesso chakra che l’aveva terrorizzata durante il corso genin e a seguirla una di vento che le avrebbe fatto perdere l’equilibrio.
Ho detto vestiti e non provare a fiatare.
Kubomi ancora presente avrebbe cercato di dare supporto a Shizuka ma anche lui sarebbe subito stato rimproverato da Raizen.
Kubomi, per favore, vieni qui.
Sapendo di non potersi opporre a uno di quegli ordini il piccolo drago svolazzò verso Raizen e placido gli si avvolse intorno al collo, entrambi aspettarono Shizuka dietro la pietra, appena questa fosse giunta il Colosso avrebbe preso parola.
Tu adesso parlerai, e mi dirai cosa era quella faccia da rincretinita e quelle parole da totale celebrolesa che ti sono uscite dalla bocca durante il mio piccolo scherzo, non cercare di rigirare la frittata con scuse idiote, se devi parlare del tuo passato lo farai. Non hai opzioni, la tua risposta non sarà diversa da “si Raizen”.
In caso contrario farò in modo di far cancellare il tuo nome da qualsiasi gerarchia ninja ora e per gli anni avvenire bollandoti come inadatta a tale mestiere.
Secondo, mi dirai cosa è successo quando hai cercato di toccare la spada.
Attese, immobile, inchiodando i suoi occhi sulle iridi verdi di Shizuka, è probabile che la kunoichi non avesse mai visto sul suo sensei uno sguardo così pesante.
Kubomi stesso si levò e col muto benestare di Raizen si avvicinò alla piccola dai capelli d’orzo cercando di parlarle.
Non farlo arrabbiare ancora, è forte quasi quanto il babbo, e anche se non sembra ti vuole bene.
E infatti il piccolo drago non mentiva in nessuna delle sue affermazioni.SPOILER (clicca per visualizzare)il tuo chakra non è ancora del tutto ristabilito, lo senti ancora un pò "estraneo" lavoraci mentre Raizen aspetta che tu ti vesta. buon post *O*. -
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Guardie e ladri.
Rimase ad ascoltare le poche parole che Shizuka si era decisa a svelargli impegnandosi a non interromperla sino a che non avesse terminato il discorso.
Respirò a fondo chiudendo gli occhi, poi si alzò e si avvicinò a lei.
Sai, ti ho spiegato un sacco di volte che ci sono cose che non si possono evitare.
Le cinse le spalle col braccio e la avvicinò a se, stringendola lievemente contro il costato per poi battergli sulla spalla un paio di volte, era un abbraccio affettuoso, e abbastanza "spazioso" da poter cingere almeno due Shizuka.
Ti chiedo scusa, non sono troppo abituato a scherzare, e il mio metro è un po’ sfasato.
La lasciò andare subito, senza trattenerla troppo, non aveva troppa dimestichezza con le scuse, si poteva dire che non si era esercitato a sufficienza nella sua vita.
Ma, perché c’è un ma… un ma c’è sempre.
Sei troppo testarda.
Troppo.
Io continuo a parlarti, a consigliarti, a spiegarti e tu, nonostante tutto, nonostante ogni volta con le tue azioni tu mi dia ragione, ti ostini a procedere per la strada che ti sei tracciata.
Sei come un somaro, per quanto ti si batta sulla schiena continui ad intestardirti, ho provato anche ad essere gentile, ma nemmeno in quel caso mi ascolti.
Ora dimmi, cosa devo fare?
Era una domanda retorica, al momento, non aveva necessità di una risposta e non lasciò tempo a sufficienza per riceverne una.
Io non sono il genere di persona che ti prende per mano e ti accompagna per tutti i vari ostacoli che la vita ti pone davanti, non l’ho mai fatto e non ne sono in grado.
Però so dare buoni consigli, e se desideri chiamarmi ancora sensei devi seguirli, e devi anche comunicare, per quanto ti riesca difficile, e per comunicare non intendo solamente parlarmi di quanto il tempo sia bello o merdate simili, per comunicare intendo ciò che hai fatto poco fa, non pretendo tanto, mi accontento di una piccola frase.
Si interruppe per riordinare le idee, a dir la verità non sapeva bene cosa dire.
E non cercare come al solito di fare tutto troppo in fretta, hai un carattere e una purezza che personalmente apprezzo e che non dovresti perdere, perchè è la giusta chiave per osservare il mondo, tuttavia, come ti dissi, ci sono momenti in cui va messa nel cassetto e sostituita con quella più seria e arguta da kunoichi, si tratta di saper scegliere quale parte di se stessi è meglio utilizzare.
Non so quanto sia facile comprendermi.
Insomma, stai sbagliando, ecco tutto, sembra che la vita da shinobi ti abbia preso alla sprovvista mentre non dovrebbe essere così, ti avevo avvertita, a te e a quella scopa scema di tuo fratello, questa non è una vita semplice, anzi, è tutto l’opposto, è dolorosa, sia fisicamente che mentalmente. Non ci addestriamo per cogliere i fiori più belli in mezzo a verdi campi sconfinati, ci addestriamo per superare i nostri limiti fisici, per sopportare il dolore, per non impazzire a seguito di una perdita affettiva.
Si grattò la nuca pensieroso.
A questo punto mi domando se non debba ripeterti tutto.
Confiderò nella tua buona memoria dicendoti solamente che il dolore è una costante e imparerai a sopportarlo.
Sorrise.
Sarò un buon sensei, promesso, tu però ascoltami.
Poi guardò Kubomi.
Se vuoi puoi anche andare.
Nnnnnnnnoh! Voglio stare qui e vedere se mantieni la parola data.
Lo disse col giocoso entusiasmo di un bambino che si crede più grande di ciò che in realtà è.
Il Colosso sospirò e lievemente preoccupato riniziò a parlare.
Tuttavia mi domando perché la nodachi non abbia fatto il suo dovere, guarda cosa intendevo con il toccare la spada.
Estremamente rilassato prese la spada e appena la sfiorò sia lui che la lama presero ad emettere un lieve bagliore.
E ancora non è nulla, gli sto impedendo di dare il meglio di se, capirai che se l’avesse fatto con te ti saresti risparmiata un pò di dolore grazie al chakra di cui ti avrebbe privato.
Mi domando perchè con te non abbia funzionato.
Ripose la lama nel fodero.
Ora vieni qui Kubomi, dobbiamo continuare l’addestramento, tra poco la pasticca inizierà il suo effetto sui muscoli.
La sera, ormai iniziava ad allungare le ombre e lentamente quel ritaglio pianeggiante sulla riva del torrente su cui sostavano i tre acquisiva uno spessore che sino a poco tempo prima non aveva, un leggero alito di vento prese a muovere le cime degli alberi da sud-est e l’erba, domata, gli rivolse un lungo inchino.
Questa parte per il tuo fisico sarà un po’ più leggera, forse. La pastiglia porterà i tuoi muscoli ad una tonicità e ad un efficienza superiore dandogli in pasto il grasso del tuo organismo e parte di loro stessi, questo procedimento non sarà doloroso, quello che farà male sarà il dopo i muscoli in queste situazioni rilasciano acido lattico e come sai quello è parecchio fastidioso, e parecchio doloroso e tu ne sarai zuppa come un biscotto immerso nel latte.
L’unico modo per smaltire l’acido lattico dai muscoli, la zona in cui è doloroso, è mandarlo in circolo permettendo al tuo organismo di rigettarlo.
In caso contrario i muscoli finiranno consumati dall’acido, non del tutto, ma quanto basta per rendere l’assunzione della pastiglia inutile e anche il dolore.
Mi raccomando, non prendere nulla alla leggera, l’acido prodotto sarà in una quantità di molto superiore alla norma, non nuocerà alla tua salute, ma non sarà il classico dolorino post allenamento.
Accarezzò Kubomi.
Sai, in questo intricato boschetto e tra queste rocce potresti anche essere utile!
Shizuka, per tenerti in movimento dovrai seguire il piccoletto qui, non è velocissimo, ma per te prenderlo è praticamente impossibile.
Appena liberato dalle mani di Raizen, Kubomi, si sarebbe impettito e mostrando con spavalderia tutti i suoi dentini avrebbe parlato.
Eh si! Sono famoso per questo fatto qua!
Dopo aver parlato il piccolo strizzò gli occhi e al culmine di quello che pareva essere uno sforzo non troppo gravoso, il suo corpo cambiò aspetto diventando del colore della nebbia.
Modestamente, sono l’unico dei draghi a saper controllare ogni elemento!
Infatti se la kunoichi avesse affinato lo sguardo avrebbe notato che il draghetto era percorso da manifestazioni elementali di tutti e 5 gli elementi.
Mi raccomando Kubomi, non farti ingannare! Corri avanti e basta, non deve prenderti, è per il suo bene!
Quanto a te Shizuka: corri. Quella roba non deve fermarsi nei tuoi muscoli.
Sapeva l’attuale status fisico della sua allieva e l’avrebbe fatta correre quel tanto che bastava a mettere in equilibrio lo sforzo compiuto all’acido in circolo, dopotutto se l’avesse fatta correre troppo la stanchezza avrebbe reso il tutto improduttivo.
Ah, Kubomi, cerca di stare nei dintorni, devo osservare quanto Shizuka si stanca.
Detto ciò avrebbe dato al piccolo rettile l’ordine di partire e questo, senza la minima esitazione sarebbe scattato in avanti al primo ostacolo incontrato non deviò il suo cammino ci si fiondò contro passandovi attraverso, era sua peculiarità, e come richiesto da Raizen non si faceva remore ad avvantaggiarsi in tutti i modi possibili sulla kunoichi, avrebbe infatti evitato le zone prive di ostacoli prediligendo la foresta che con i rami bassi e il fitto sottobosco era abbastanza aspra, intervallandola alla riva del fiume su cui si ergevano i grandi massi, tra corsa salti e schivate la kunoichi si sarebbe dovuta dar da fare, senza contare che lo spirito bambinesco di Kubomi l'avrebbe spesso canzonata per la sua lentezza nell'inseguirlo!
Raizen avrebbe dato lo stop a quell'acchiapparella infernale soltando dopo tre ore ininterrotte!SPOILER (clicca per visualizzare)bene, prova di resistenza e velocità, inizialmente vai alla velocità di un energia gialla, dopodichè la pastiglia inizia a fare effetto dandoti la velocità di una verde e dei dolori moderatamente forti che dovrai riuscire a sopportare mentre corri, kubomi è un energia gialla, però l'ambiente lo favorisce, non deve schivare nulla, alberi, pietre e terreni sconnessi non lo impensieriscono grazie alla sua abilità... a te ovviamente si, buon post XDDD
ah, ovviamente devi anche resistere per 3 ore di fila ad una velocità sostenuta, non è semplice, per cui: VOGLIAMO IL SUDORE!!!. -
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Ultimi sforzi.
Ascoltò Shizuka con attenzione, era raro sentirla parlare apertamente di ciò che provava e pensava realmente, e perdere l’occasione sarebbe stato sciocco.
Beh, non sono del tutto d’accordo, però è abbastanza nobile come pensiero, tuttavia non sei adatta alla prima linea, non ti dico di dimenticarla, perché si può sempre cambiare, ma sei più adatta alla seconda di linea.
Vuoi sapere il perché?
Perché le vite degli altri fanno pesare la tua lama e se sei in prima linea non puoi permetterti di guardarti alle spalle, devi solo andare avanti e uccidere chiunque la tua spada riesca a raggiungere.
In battaglia ci sono delle regole che l’etica aborrisce. Altrimenti non sarebbe così brutta come è.
Fece una pausa e serenamente aggiunse.
Tuttavia mi fa piacere sapere che ti impegnerai.
[…]
Osservo la ragazza correre dietro a kubomi per tutto il tempo con estrema attenzione, era un po’ legata, ma gli effetti della pastiglia erano abbastanza fastidiosi, sicuramente per una al suo livello la cosa doveva essere addirittura accentuata.
Coraggio Kubomi! Stai andando bene!
Avrebbe gridato al piccolo drago il quale, continuando a serpeggiare a mezz’aria avrebbe commentato a sua volta quella prova.
Oh, non preoccuparti fratellone, la tua amica non arriverà a sfiorarmi nemmeno l’ultimo ciuffo della coda di questo passo.
Kubomi è troppo veloce!
Alzò una piccola zampa e fece un ulteriore scatto in avanti, d’ora in poi avrebbe reso la cosa ancora più difficile animato da quel complimento, infatti una volta immerso in un oggetto avrebbe deviato repentinamente direzione in modo da spuntare in una zona differente da quella in cui sarebbe dovuto emergere.
Tuttavia dopo un po’ la kunoichi con cui si divertiva a giocare scomparve dalla sua vista e per quanto si guardasse attorno era assente, solo dopo qualche minuto la vide a pochi centimetri di distanza precipitare verso di lui. Ma il piccolo nonostante tutto non era uno sprovveduto, era si piccolo, ma i draghi addestravano bene la loro prole, infatti il piccolo al posto di schivare si limitò ad affondare nel terreno che stava poco sotto di lui, il risultato, per Shizuka, fu una discreta facciata.
Il commento di Kubomi, addestrato in maniera più che eccellente da Raizen in questo, non tardò ad arrivare.
Ma che fai in un momento simile? Ti metti ad abbracciare le foglie?
Ahahah!
Guarda Raizen guarda!
Schizzò nuovamente in avanti più attivo che mai non mostrando la minima fatica, non era un maratoneta, però semplicemente, a differenza di Shizuka, non aveva nulla a modificare il suo status fisico.
Fai male a sottovalutarlo, è probabile che abbia più esperienza di te, stacci attenta!
E basta con tutto questo affetto per le foglie, alzati via!
Vedendola recuperare tornò a parlare al draghetto.
Coraggio ti manca ancora poco Kubomi, non perdere questa sfida.
Il piccolo si voltò verso lo shinobi e replicò.
Non conosco il significato di quella parola!
Erano passate due ore, ancora una e avrebbe fermato il piccolo rettile che, appena ricevuto il segnale avrebbe invertito il senso di marcia per poi farsi prendere.
Visto?
Era un cucciolo, non ne aveva mai abbastanza dei complimenti.SPOILER (clicca per visualizzare)breve post per concludere la corsa, puoi arricchire con del free gdr.