Quartiere - Aburame

[Ambientazione]

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  1. **Kat**
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    III ~ La fine del Summit: Cavie


    I

    l Summit tra l’Hokage e gli esponenti più importanti ed illustri del Clan Aburame stava prendendo una piega piuttosto strana, o almeno questo era il punto di vista di una ragazzina poco interessata ai trattati diplomatici e alle formalità. La più piccola dei Fuyutsuki in passato aveva partecipato a molti eventi importanti nelle vesti di secondogenita del Capo-Clan Ryuhei-sama. Negli eventi ufficiali di Konoha, quando il buon nome della famiglia non era ancora compromesso dal tradimento di Ai-chan, l’intero Clan si presentava con i Kimono cerimoniali per affiancare le figure più importanti del villaggio e rappresentare parte della nobiltà del Paese del Fuoco.
    I ricordi di quelle riunioni erano ancora piuttosto vividi nella mente di Ayuuki. Non ricordava i volti delle famiglie nobiliari di Konoha e nemmeno gli argomenti di cui il padre era chiamato a trattare e discutere. Questi erano solo dettagli agli occhi di una bambina, che ammirava il rispetto e il clima di serenità che avvolgeva i Fuyutsuki. Il candore dei loro Kimoni rappresentava l’immacolata fedeltà che ogni membro del Clan custodiva per Konoha, invece il simbolo simile ad un bocciolo di ciliegio testimoniava che quel “seme” della Volontà del Fuoco era ben radicato nell’animo di ogni esponente dei Fuyutsuki.
    A quei tempi la neo-Genin era più interessata alla fierezza con cui suo Padre avanzava insieme alla consorte, bella e composta, che alle formalità. Seguiti in ogni occasione dalle due figlie, la maggiore orgogliosa quanto il padre, invece la più piccola emozionata e curiosa come nessun’altro.
    Quei tempi erano ormai lontani e tra una bevuta di Sakè e l’altra la ragazza non riuscì a non far affiorare quei dolci ricordi, nonostante il dolore e il rammarico che poteva provocare la loro rievocazione. Si sentì brilla. Non era completamente ubriaca, ma i continui brindisi e gli sguardi degli Aburame, coperti dalle lenti scure, la costrinsero ad alzare il gomito. I pensieri diventarono sempre più confusi ed ogni emozione venne esternata con meno imbarazzo. - Che divertente riunione! - Proferì con gioia non appena gli Aburame alzarono per l’ennesima volta il calice per brindare in onore dell’Hokage e di Shin-sama.
    In tutto ciò aveva completamente perso il filo del discorso tra i due distinti uomini. In realtà non riusciva più a comprendere quei discorsi di affari, denaro e veleni, nonostante la neo-Genin si sforzasse di mantenere la concentrazione. Era pur sempre un Summit, non una taverna qualsiasi dove poteva permettersi di ubriacarsi o annebbiare la propria mente.
    Strinse con forza le mano di Hiro-kun. Era quasi convinta che Raizen-sama stava per rivelare a tutti del suo imminente fidanzamento con una Kunoichi della Foglia. E sperava vivamente di essere lei. - Allora? - Chiese in giro. Non aveva sentito la risposta dell’energumeno. Erano finalmente fidanzati? Iniziò a guardarsi intorno con sguardo vuoto. Aveva perso il contatto con la realtà. Le immagini si facevano sempre più sfocate e i fiumi di parole dell’Hokage divennero sussurri. Vuoto e silenzio. Perse i sensi.

    [ … ]

    Era difficile interpretare i sogni o gli incubi della Fuyutsuki quando perse conoscenza. Il Veleno presente nel calice era entrato in circolo. Nessuno, a parte lei, poteva affrontare i demoni che agitavano il suo sonno. O semplicemente stava sognando il suono delle campane e il profumo dei fiori d’arancio mentre mano nella mano camminava lungo il viale dei Ciliegi per essere unita in matrimonio al suo adorato Raizen-sama. Dopo un po’ iniziò a riprendere conoscenza.
    Fu accecata dalla luce che filtrava dalla stanza medica in cui era stata portata. Fu impossibile per lei, almeno all’inizio, comprendere dove si trovasse. Le sue mani afferrarono istintivamente le lenzuola del letto e la testa iniziò ad agitarsi sul cuscino irrequieta, forse per il senso di malessere e dolore generale. - D..Dove sono? - Strizzò gli occhi per mettere a fuoco tutto ciò che la circondava. Davanti a sé notò alcune figure dai tratti confusi. Il Veleno le aveva offuscato la mente e il pensiero. All’inizio apparve alquanto spaventata. Forse era caduta in un complotto degli Aburame? Il Clan si era ribellato tessendo una trappola al loro Hokage? Opzioni che non si sentì di scartare, almeno fino a quando la sua vista non si fece più nitida. Passarono alcuni minuti prima di mettere a fuoco l’imponente figura di Raizen-sama e della donna mascherata. Si tranquillizzò, anche se il dolore persisteva.
    - Kyaaaaaa! - Si voltò improvvisamente e soffocò un suo urlo nel cuscino, stringendolo con ambedue le mani e sbattendo i piedi contro le lenzuola. Stava per avere un attacco isterico? Non appena aveva notato il letto e l’imponente figura dell’Hokage aveva collegato “scaltramente” le due cose. Si trovava sul letto matrimoniale pronta ad essere benedetta nel nome dei Kami dalla sacerdotessa mascherata Oboro. E perché non ricordava nulla della cerimonia? Avvampò per l’imbarazzo. Non a caso aveva coperto il volto con il cuscino nella speranza di riprendersi. In sintesi non aveva minimamente compreso la situazione. - Io e.. Hokage-sama.. - Era in procinto di svenire non tanto per il dolore ma per l’emozione.
    Tutti i suoi sogni idilliaci vennero frantumati dallo stesso Hokage che con serietà spiegò la situazione alle due cavie. A quanto pare erano stati selezionati per prendere parte ad un Team di specialisti nei veleni. E la Fuyutsuki non sapeva bene se gioirne o esserne seriamente spaventata. - Il dolore? - Iniziò a guardarsi intorno. Stavolta mise a fuoco ogni dettaglio di quella stanza medica e anche le teche degli insetti. In realtà gli aracnidi non le erano mai stati molto simpatici, ma fortunatamente in quella teca c’era di tutto tranne che ragni.
    La confusione lasciò spazio all’amara consapevolezza di essere stata avvelenata con l’inganno. Ora comprendeva la ragione per cui i membri del Clan Aburame la incitavano a bare il contenuto del suo bicchiere ogni qual volta Shin-sama proponeva un brindisi. La rabbia per la leggerezza con cui era stata tratta in inganno s’impossessò per alcuni secondi del suo animo. Strinse i pugni, mentre si piegava in due per il dolore. Non era una sensazione dolorosa lancinante, almeno per ora, ma si sentiva strana. Un malessere generale che unita alla paura rendeva il suo corpo ingestibile. Ma nonostante tutto non ebbe il coraggio d’interrompere il possente uomo. Ascoltò in silenzio la sua spiegazione.
    L’idea di aver ingerito degli insetti la nauseò. Cercò di trattenersi vista la presenza di Raizen-sama, la mano destra, quella libera visto che la gemella stringeva la pancia dolorante, cercò di trattenere un conato di vomito. *Hurk!* Dovette chinarsi su un lato del letto per poter vomitare un po’ di saliva e secrezioni gastriche. Era nauseata, disgustata ed avvelenata. Gli occhi si arrossarono per lo sforzo e asciugò le labbra con la mano destra.
    Nonostante il dolore e il senso di malessere generale riuscì ad ascoltare attentamente i consigli dell’Hokage. Ammirava quell’uomo, desiderava ancora sposarlo, ma anche dargli due ceffoni. Purtroppo non ne aveva le forze, o almeno desiderava conservare le forze che le rimanevano per poter manipolare il Chakra ed eliminare gli insetti nel suo organismo. Raizen-sama ben presto lasciò la stanza e gli occhi della ragazza si soffermarono istintivamente verso la donna mascherata in cerca forse di risposte.
    - Perché proprio noi? - Forse poteva comprendere la scelta nella Fuyutsuki, ma nell’Abe? Sua madre era un’abile Kunoichi dell’Ospedale di Konoha prima di ritirarsi dalla vita Ninja, dopo il tradimento di Ai-chan. Aveva studiato i rudimenti dei veleni e degli antidoti con la donna. Sapeva come utilizzarli e come non utilizzarli. Inoltre padroneggiava discretamente le arti mediche. Aveva semplicemente avuto la sfortuna di essere selezionata per quell’esperimento. - Abbiamo delle erbe o degli ingredienti per preparare un antidoto? - Intorno a sé notò solo le teche degli insetti. Davvero si aspettavano che due inesperti Genin sarebbero riusciti ad isolare il veleno solo con il controllo del Chakra?


     
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