Quartiere - Aburame

[Ambientazione]

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  1. Jotaro Jaku
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    Resistere al veleno





    Raizen non prese troppo sul serio la discussione sul capoclan, e da un certo punto di vista fu meglio così. Oboro non aveva voglia di intavolare un discorso su questo argomento più del dovuto. La successiva idea dell'Hokage invece, sarebbe stata parecchio da discutere. Oboro lo sentì concentrare il chakra di Kurama per spaventare i ragazzi. Il collegamento che aveva con Raizen le permetteva di percepire questa cosa molto repentinamente. Vibrò un possente scapaccione sul collo del Kage, ovviamente saltando per arrivarci, e lui si rese conto che l'idea era davvero pessima.
    - Giocare col Kyubi in un laboratorio medico. Ora mi ricordo perchè io non ti ho votato come Kage. -

    Quindi Raizen si pronunciò spiegando il significato dei sintomi percepiti dai ragazzi, spiegando loro che un minimo di dolore, in una situazione controllata, era necessario per poter crescere; ovviamente sull'ultima frase rivolta alla ragazza, Oboro si esibì in una smorfia sotto alla maschera ocra. Quindi ne seguì una spiegazione di come quell'esperimento avrebbe creato una nuova squadra in grado di cavarsela contro degli assalti biologici e in grado di combattere come avvelenatori. Certo, sempre che i ragazzi fossero stati in grado di resistere, poichè essendo un progetto segreto, non erano ammessi fallimenti in grado però di testimoniare l'accaduto. Ovviamente un antidoto sarebbe stato somministrato loro, non lo avremmo lasciati morire lì, non siamo mica Otesi. Ma questo i ragazzi non avrebbero dovuto saperlo. Ad Oboro uscì un colpo di tosse quando Raizen disse "un tempo, quando ero più dedito alle mani". Come se non passasse il suo tempo a risolvere a pugni i suoi problemi. Sembrava una copia meno scusa del Raikage che un tempo regnava su Kumo.
    Quindi se ne andò, lasciando ad Oboro le disposizioni, e un eventuale recapito medico, anche se con Yoko lì presente, non ne avrebbero avuto bisogno.
    Al suo risveglio, Ayuuki sembrò chiaramente alterata dal veleno, e iniziò a rimettere per terra, Oboro calciando un secchio, lo fece scivolare fin sotto la ragazza, in modo da raccogliere con decenza la produzione gastrica. Quindi rispose alla ragazza, che si chiedeva come mai fossero stati scelti loro, piuttosto che altri. La Vespa sapeva bene che la scelta si era basata sul fatto che i due ragazzi erano tra i genin più promettenti al momento, ma non voleva generare questo sentimento, non voleva farli adagiare sugli allori, quindi inventò una scemenza. - Abbiamo scelto a caso con dei bigliettini mentre il Kage era ubriaco di sakè alla pesca. -
    Quindi alla successiva domanda rispose di sì, semplicemente con il movimento della testa. Per il momento dovevano preoccuparsi di resistere al dolore e al veleno, poi sarebbe venuto il momento di preparare un antidoto.
    Al contrario, Hiro si concentrò sull'utilizzare il suo chakra per interagire con gli insetti, iniziando subito con il compito assegnato, senza perdere tempo. Lo scopo della prova era di riuscire a concentrare il chakra anche sotto sforzo biologico dato dal veleno. Impastare una grossa quantità di chakra in maniera sensata avrebbe causato l'allontanamento degli insetti, che sarebbero usciti dalla bocca dei ragazzi, e anche dall'orifizio opposto. Dopo parecchi minuti di concentrazione, dal corpo di Hiro iniziarono ad uscire dei minuscoli insetti, quasi impercettibili e certamente invisibili per il ragazzo, che si sarebbero allontanati dal suo letto, per recarsi presso Yoko, seduta vicina ai ragazzi.



    - Ayuuki, inizia anche tu ad utilizzare il chakra per invitare gli insetti ad uscire, puoi farlo impastando e rilasciando grosse quantità per spaventarli oppure con una flebile ma costante quantità in modo da guidarli all'esterno. Quello che ci interessa è insegnarvi a usare il chakra anche sotto l'effetto di veleni debilitanti. Dal momento che Hiro ha già iniziato, se dovesse finire prima di te, inizierà la prova successiva in anticipo. -

    Quello che ancora non era stato chiarito ai ragazzi, era che gli insetti fungevano da veicolo per il veleno, non erano essi stessi il corpo esterno che li stava avvelenando, quindi, quando i ragazzi li avessero interamente scacciati, cosa che avrebbe richiesto circa due ore, nel caso dell'approccio di Hiro, o circa il doppio, in caso i ragazzi avessero adottato il metodo lento; avrebbero quindi dovuto passare alla resistenza. Il successivo scopo della prova era fare in modo che i ragazzi sintetizzassero da soli un antidoto, ma prima dovevano essere in grado di resistere ai sintomi per poter lavorare, quindi avrebbero dovuto passare i successivi 3 giorni a letto, a fare il callo al dolore. Oboro e Yoko avrebbero aiutato i ragazzi con il cibo e l'acqua, se l'avessero richiesto, e avrebbero aiutato i due ad alzarsi e a recarsi al bagno, che al contrario di ogni privacy, era nella stessa stanza, dietro a una semplice tenda. Dovevano iniziare a prendere confidenza tra di loro, non c'era tempo per i convenevoli in quella situazione.
    Oboro aveva preventivato un'attesa di tre giorni, prima che i due potessero agire da soli resistendo al veleno e potendo pensare a mente lucida nonostante l'effetto delle debilitazioni; se il processo avesse richiesto più tempo, avrebbe atteso più a lungo.

    - Quando sarete in grado di camminare, pensare, e sintetizzare un antidoto, senza vomitare o svenire, vi aiuteremo a farlo. Per adesso pensate a vomitare e svenire, resistendo il più possibile nei dolori. Vi avverto che cercare di reprimere gli effetti con il chakra o altre abilità, le renderà solo più virulente, lo scopo della prova e farvi provare dolore e sofferenza, non insegnarvi ad evitarle. -



     
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