Quartiere - Aburame

[Ambientazione]

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  1. **Kat**
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    VII ~ Fedeltà: Ha no me


    I

    niziava ad essere molto confusa. A quanto pare il suo addestramento non si era ancora concluso. Era stata invitata al Summit nel Quartiere degli Aburame per scortare l’Hokage, per poi essere avvelenata a tradimento e passare le successive settimane a combattere tra la vita e la morte. Era stata un’esperienza molto forte, che l’aveva segnata e fatta crescere. Aveva dovuto combattere contro le sue paure e superare l’angoscia per i continui cambiamenti che stravolgevano gli equilibri del suo corpo. Era stata costretta a stare distesa su un letto per interi giorni, tra dolori e nausea. E alla fine era riuscita, combinando conoscenze ed intuito, l’antidoto più efficacie per debellare ogni traccia dei nano-insetti di Yoko Aburame.
    Non si aspettava di certo un’ennesima prova da superare. A quanto pare c’era ben altro dietro. Quello che aveva appena affrontato era solo uno “step” propedeutico per entrare a far parte di una organizzazione segreta della Foglia. Ed ora si ritrovava di fronte al colosso di Konoha, in attesa di direttive, di dovute spiegazioni.
    Lo sguardo cristallino della Fuyutsuki vagava un po’ ovunque all’interno dell’ufficio dell’Hokage. Continuava a non capire, o almeno non era pronta ad affrontare ulteriori prove dopo il dolore e la sofferenza che aveva patito insieme ad Hiro-kun. Il suo pensiero era rivolto inevitabilmente al suo compagno di disavventura. In realtà provava anche un po’ di risentimento nei confronti di Raizen-sama. Era stata avvelenata con l’inganno il giorno delle sue presunte nozze dall’uomo di cui si era infatuata sin dal primo giorno di Accademia. Ma dettagli.
    Lasciò parlare Oboro, mentre la Genin rimase ferma e visibilmente confusa. Quasi rabbrividiva al solo pensiero di essere riuscita ad affrontare quel durissimo addestramento. Ascoltò con interesse il resoconto della donna mascherata, che per la prima volta aveva mostrato il suo volto. Un punto interrogativo in più per la Fuyutsuki. Non aveva mai visto una Kunoichi con quelle fattezze, quasi inumane. A quanto pare l’Hokage amava circondarsi di persone fuori dall’ordinario, dotate di capacità utili alla salvaguardia della Volontà del Fuoco. E lei cosa aveva di speciale?
    - … - Si sentì avvampare non appena Raizen-sama riconobbe la sua bravura. Aveva aspettato da così tanto tempo quel momento. Finalmente il colosso della Foglia si accorgeva della sua presenza, del suo valore. Poteva tenere tutto per sé quello sguardo scarlatto. Non doveva condividerlo con nessuno. Aveva le attenzioni dell’Hokage tutte per sé. La “vecchia” Ayuuki sarebbe saltata dalla gioia. E nemmeno la “nuova” Ayuuki non riuscì a trattenere un piacevole rossore sulle sue guance. Ma cercò di mantenere un certo contegno, mentre si sedeva sulla sedia che le fu indicata e tenne lo sguardo basso. Era imbarazzata, ma anche confusa ed imbronciata. Probabilmente se schiaffeggiare l’Hokage non le avesse garantito un viaggio di sola andata per le segrete di Konohagakure no Sato, lo avrebbe fatto volentieri.
    Ma quando l’uomo parlò di lealtà la Fuyutsuki perse improvvisamente quell’aria sognante e di apparente serenità. Cercò comunque di sorridere e apparire quanto più naturale possibile. Ma a quanto pare aveva già capito dove Raizen-sama voleva andare a parare. Rimase in silenzio alzando leggermente lo sguardo, per osservare con attenzione il volto della carica più importante del Villaggio. Improvvisamente iniziò a giocherellare distrattamente con una penna, quasi attendendo una risposta. - Non vi biasimo se avete perso fiducia nei confronti della nostra famiglia, del Clan dei Fuyutsuki.. dopo il tradimento di Ai-chan. - Proferire quelle parole fu quasi come una pugnalata al cuore. Non provava vergogna per sua sorella, una Nukenin disprezzata dall’intero Villaggio, che aveva rinnegato la volontà del Fuoco. Dalla sua promozione a Genin, da quando aveva ottenuto il coprifronte della Foglia, si era fatta carico delle aspettative paterne, delle sorti del Clan e del raggiungimento del suo obbiettivo: Riportare a casa Ai.
    Non conosceva le intenzioni dell’Hokage nei confronti della sorella, ma la più piccola dei Fuyutsuki aveva le idee molto chiare in merito. - Sulla nostra reputazione c’è una grande ombra. Il dolore del tradimento ha macchiato la nostra immagine, ma non ha mai fatto vacillare la volontà del Fuoco dentro di noi. Dentro di me! - Probabilmente Raizen-sama era informato sul ritiro di Natsumi e Ryuhei Fuyutsuki dalla vita da Shinobi dopo la scomparsa di Ai-chan. Sicuramente era al corrente di tutto. Il nuovo germoglio del Clan avrebbe seguito le orme della sorella maggiore?
    La amava. Nutriva ancora forti sentimenti verso la Nukenin. Era impossibile per lei ignorare quel legame. E convivere con la lealtà verso Konogakure no Sato era altrettanto difficile, ma non impossibile. Desiderava solo conoscere la verità e trovare un modo per ricostruire la sua felicità, la sua famiglia. - Non posso rispondere alla vostra domanda… Hokage-sama! Potrei giurarvi fedeltà per l’eternità, ma l’onore dei Fuyutsuki va ripulito con i fatti, con l’azione e con la purezza dei sentimenti. - Annuisce alle successive parole del colosso, che la invita infine a fare qualcosa per stupirlo. Qualcosa che dimostrasse la sua fedeltà verso il villaggio.
    Decise di alzarsi in piedi per poter voltare le spalle all’uomo e scostare la fluente chioma dal Kimono. Il simboloNyan dei Fuyutsuki venne mostrato al colosso, mentre con la coda dell’occhio la Genin cercava lo sguardo scarlatto del suo interlocutore. - Un germoglio. Un germoglio pronto a sbocciare. - Indicò con il pollice il simbolo del suo Clan. - Il Villaggio è formato da tante Foglie, che custodiscono dentro di sé la Volontà del Fuoco. Ed è sostenuto da radice ben profonde, che sorreggono a loro volta il tronco di questo grande Albero. - Metafora abbastanza chiara. - Sarò il germoglio che perpetuerà questa catena, che alimenterà la Volontà del Fuoco, anche dove sembra ormai spenta. - Indirettamente stava cercando di ottenere una possibilità, una singola possibilità per poter salvare sua sorella e riscattare l’onore dei Fuyutsuki.
    Si girò a questo punto mentre dal suo Porta Kunai estrasse uno spiedi. Lo tenne in alto con l’indice ed il pollice della mano destra. Come aveva fatto durante l’addestramento provò a convogliare una discreta quantità di Chakra, grazie ad un suo controllo pressoché perfetto. L’arma iniziò ad assumere un’aura azzurrina, creando una sorta di lama. Il Chakra fluiva armonioso e controllato all’interno del metallo dello Spiedo. - Concedetemi la fiducia che un tempo Konoha nutriva verso i Fuyutsuki. Permettetemi di debellare le ombre dalla Foglia e di salvare mia sorella. In cambio servirò fedelmente il Paese del Fuoco e sarò al vostro fianco, ed al fianco dei cittadini del villaggio quando avranno bisogno dei miei Ninjutsu Medici, dell’ardore dei miei sentimenti o semplicemente del mio silenzio. - L’Hokage le aveva chiesto di sorprenderlo e la Fuyutsuki aveva confessato un suo segreto. Avrebbe provato a salvato Ai-chan con o senza l’appoggio del Villaggio. - Qualora venissi meno ai miei giuramenti, ai miei stessi sentimenti, sarò io stessa a conficcare questo spiedo nel mio cuore. -


     
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