Il Pozzo di Villa Mikawa

Abitazione di servizio di Fyodor

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  1. Jotaro Jaku
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    Mentre si avviavano via dal gate, Fyodor chiese a Diogene in che parte del villaggio si trovasse l'abitazione del ninja, e a indicazione ricevuta, gli chiese di aiutarloa camminare sostenendolo tramite un braccio che si precipitò a buttargli su una spalla. Erano davvero due figure comiche, alti allo stesso modo, un enorme, l'altro enormemente gracile, probabilmente non avrebbe potuto alzare una scatola di porri.
    Il gracile guidava il passo, nonostante fosse quasi letteralmente appeso al Mikawa, ed egli avrebbe forse potuto accorgersi di una cosa, lo strano tragitto scelto da Fyodor, vicoli, strade secondarie, e a volte, si intese di passare direttamente in mezzo ad un appartamento al piano terra.


    - Non posso permettere a qualcuno di vedermi. E' mio talento trovare il percorso giusto al momento giusto. -

    Ovunque passassero, la gente di oto era appena andata via, o stava per girare l'angolo, ma non trovarono nessuno durante tutto il percorso, fino alla villa.
    Il ninja non potè nascondere un'espressione di incredulità mista a disprezzo per l'abitazione del guardiano. Lui aveva sempre vissuto nell'inesistenza della propria persona, e vedere tutta quella apparenza, non gli era congeniale.


    - Immagino che tu non viva da solo qua, potrebbe essere un problema. Non posso essere visto. Un conto è se mi vede un tuo subalterno, un conto è una massa di persone. Quel tarocco ha anche un altro utilizzo. Se a vedermi è un nukenin che io non sono intenzionato ad uccidere, il tarocco mi elimina automaticamente. E io non ho idea di chi tu abbia in casa, potrei diventare una nuvola di sangue una volta varcata la porta. Mi serve tempo per ricostituire le mie forze, e modificare il funzionamento del Tarocco. -

    [Dopo la reazione "edificante "di Diogene]

    - Ti ringrazio per il tuo supporto. Poichè non posso fidarmi del nuovo kage, sarai tu il mio unico contatto nel mondo esterno. Passerò molto tempo chiuso qua sotto, e quando sarò fuori, non sarò reperibile per un pezzo, ho bisogno di rinpolpare i ranghi e rimediare alcune cose. Nel frattempo posso soddisfare qualche tua domanda circa me e il mio passato, mentre faccio uno spuntino. -

    Ovviamente lo spuntino di cui parlava Fyodor non era un panino. Una delle sue peculiarità era quella di nutrisrsi unicamente di carne, di carne umana. Il cannibalismo lo caratterizzava sin da bambino, ma all'epoca era poco più che un leggero disturbo, non si era mai trovato realmente ad addentare carne umana. Ma dopo quello che gli era successo, la sua devianza si era manifestata in modo totalitario, rendendola la sua unica verità. Lo strano rigonfiamento che aveva sul lato destro dello slip, sul fianco del corpo, nascosto nel tessuto, e che gocciolava sangue, non era altro che un pezzo di fegato umano rimediato chissà dove prima di giungere al gate. Si sedette a terra nel buio della nuova costruzione sotterranea, e lo addentò con una espressione, come a dire: "uhm, che c'è?"

    Seduto a terra, con le gambe piegate davanti, e quelle braccia ossute, sembrava uno scheletro. Le ossa premevano sulla pelle come stessero per uscire, era davvero una figura grama. Soprattutto per il paso sanguinolento che gli gocciolava dal viso.
     
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    Arrivammo alla villa percorrendo vie mai conosciute. Vivevo ad Oto da diversi anni pensavo di conoscere ogni centimetro del villaggio eppure dovetti ricredermi: le abilità dello shinobi erano davvero impressionanti. Sfruttava ogni punto cieco, ogni coincidenza, ogni improvvisata copertura...era chiaramente stato addestrato ad un livello di sicurezza che non avevo riscontrato in nessun altro shinobi, apparte Yashimata naturalmente. Dunque ci impiegammo un più di tempo per giungere alla mia residenza, quando il ninja confessò un altro vincolo del Tarocco...una limitazione che a mio avviso non poteva danneggiare Fiodor ma che compresi fosse per lui motivo di diffidenza.

    " Fiodor io mi fido ciecamente di ogni persona che vive con me; sono tutti ninja otesi, legati a queste terre come lo sono io. Ma se proprio lo desideri, posso trovarti un posticino appartato, lontano da occhi indiscreti..."

    Condussi dunque il ninja verso ovest, in direzione del maneggio, ed in particolare fino ad arrivare in prossimità di un grosso pozzo presente da molto prima che io arrivassi nella villa...

    " L'ho scoperto recentemente...seguimi. Le pareti sono scivolose, usa il controllo del chakra oppure serviti della fune se ti senti troppo debole."

    E mi gettai nell'oscurità della profonda buca. Uno di quei ragazzini, della servitù che avevo da poco assoldato, lo aveva scoperto: il pozzo era privo d'acqua e scendendo per dodici metri si arrivava ad un'ampia grotta abbastanza grande da ospitare una trentina di persone, seppure del tutto naturale e priva di confort. Dunque scendendo della profondità indicata Fiodor avrebbe potuto vedere con i suoi occhi quel nascondiglio segreto che probabilmente anni fa i miei antenati avevano creato come luogo di riparo.

    " Non è come il salotto di villa Mikawa ma se è la segretezza che vuoi niente è meglio di questo. Ah..."

    Esegui la tecnica dell'evocazione per richiamare uno dei miei alleati più forti: Suibi-Kama. La possente donnola, alta più di tre metri, comparve all'interno della grotta; le sue orecchie quasi sfioravano il soffitto così come la sua particolare falce a tre punte, che impugnata saldamente nella mancina. Era raro che evocassi proprio Suibi; praticamente non ci vedevamo dal giorno in cui mi fece sudare sette camicie per dimostrare di essere degno di legarmi con le donnole.

    " Evocatore, quale onore! Lo scopo della mia presenza?"

    " Per fortuna nulla di complesso, Suibi-Kama. C'è un cunicolo da rendere nuovamente agibile e uno shinobi da tenere sott'occhio. Non conosco il suo reale potenziale quindi ho deciso di affidare a te questo incarico."

    " Onorato."

    Dunque, indicatogli il passaggio, la donnola mediante un possente calcio fece volare le tavole di legno che ne impedivano l'accesso e poggiata al muro la sua grossa falce si addentrò nell'oscurità, adempiendo al primo dei miei due ordini. Era la donnola con cui avevo stretto il più flebile legame; al contrario di Komachi e Kizu, i due suoi fratelli con i quali avevo condiviso avventure, addestramenti e combattimenti, non potevo ancora fidarmi cecamente del suo aiuto seppure fossi ben conscio delle sue capacità...Inoltre, dopo Raijuu, egli era il più temuto e rispettato tra le creature della sua razza...dovevo abusare a piccoli passi della sua forza ed autorità. Forse con l'avanzare dei miei piani il suo aiuto sarebbe stato indispensabile ed era proprio questo il motivo che mi spinse ad evocarla. Dovevo conoscere meglio quel guerriero che sebbene parlasse di onore possedeva uno dei poteri più subdoli che mai avevo avuto modo di vedere...
    Intanto il ninja dell'ignota squadra speciale aveva iniziato a banchettare con un fegato umano che fece uscire dal suo corpo; uno scenario secondo solo a quello che non molto tempo prima vidi nel Lazzaretto, durante la missione per recuperare Akashi Mikawa. Cercando di sorvolare sul cannibalismo del mio ospite, presi nuovamente a parlare:

    " Si, Fiodor sono molte le domande che affollano la mia mente. In primo luogo voglio sapere tutta la tua storia, da prima della tua formazione ninja fino a stamane, quando trascinando quelle catene sei arrivato fino al mio Gate..."

    Anche quel ninja avrebbe dovuto conquistare la mia fiducia e per fare questo dovevo capire chi era realmente.

     
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  3. Jotaro Jaku
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    CITAZIONE
    " Fiodor io mi fido ciecamente di ogni persona che vive con me; sono tutti ninja otesi, legati a queste terre come lo sono io. Ma se proprio lo desideri, posso trovarti un posticino appartato, lontano da occhi indiscreti..."

    - Male. Sono proprio le persone che vivono con te le prime a tradirti, e poi va a finire che rimani chiuso in un rotolo per più di sessant'anni. La fiducia è debolezza, la debolezza è eresia, non dimenticarlo mai se vuoi vivere più a lungo di quanto ho vissuto io. -

    Era sempre così, Fyodor parlava sempre di sè alla terza persona, e si rivolvega a se stesso, nei discorsi, come se parlasse di un morto. Sia che fosse concentrato, sia che fosse preso alla sprovvista. Era un concetto radicato nella sua mente. Fu condotto al pozzo vicino alla villa, pareva profondo, e poco illuminato. Il consiglio del guardiano sarebbe stato utile, ma Fyodor non era mai stato abile nel controllo del chakra, e non disponeva di corde con sè. Si limitò a farsi scivolere nel buco. A peso morto. Dopo pochi istanti un tonfo sordo e un suono di ossa rotte fu il suo biglietto da visita nel buco nero. Con la faccia ancora schiacciata a terra per la caduta, emise un leggero sibilo, per poi alzarsi in piedi con un cigolare di giunture frantumate, più dal tempo che dalla caduta.
    La fossa sotterranea era più che ottimale, era poco più piccola del vecchio covo degli Ordo, ma considerato che al momento era da solo, non gli serviva altro, anzi, per lui solo era quasi troppo grosso. Avrebbe avuto più spazio per le torture.


    CITAZIONE
    " Non è come il salotto di villa Mikawa ma se è la segretezza che vuoi niente è meglio di questo. Ah..."

    - Uhm, si va benissimo, anche più che bene. Ed è bello fondo, quindi i tuoi coinquilini dal sonno leggero non dovrebbero comunque svegliarsi. -

    La frase aveva molti più risvolti macabri di quanto Diogene volesse comprendere....Ma che quel tizio era strano, era un dato di fatto, soprattutto per le sue abitudini alimentari. Immediatamente dopo, mentre il karamazov si stava nutrendo, Diogene richiamò una grossa belva, che stava a malapena nella grotta.

    §Oh cazzo, falcidonnole...Fyodor era da parecchio che non ne vedeva un po'...§

    La bestia evocata iniziò a dare una sistemata al luogo di dimora, rendendolo più agibile; più per se stessa che per Fyodor. Era il momento delle spiegazioni. E sebbene non fosse nella sua natura, Fyodor capiva che era necessario creare un appoggio valido nel villaggio.

    - E risposte avrai dunque. Io non posso minacciarti, nè sconfiggerti tantomeno, perchè sono debole. E se anche fossi al pieno delle forze, sento che sarei comunque inferiore a te guardiano, quindi in cambio della mia vita che hai risparmiato, io ti venderò informazioni e servizi. -

    Fyodor parlava come un vecchio ninja di Oto, non sapeva quanto le cose fossero cambiate; ai suoi temi, il solo avere il diritto di essere vivi a Oto era un onore, e per lui, anche oggi bisognava dimostrare il valore della propria vita, perchè i superiori avevano il dovere morale e materiale di uccidere i sottoposti inutili, oltretutto al ninja era ignota la presenza di una accademia unificante dei villaggi. E forse sarebbe stato meglio se ne fosse rimasto all'oscuro il più a lungo possibile.

    - Discendo dal clan dei Karamazov, un gruppo di mercanti provenienti dall'estremo nord del continente, gente che non si è mai dedicata alle arti dei ninja, se non molto tardi, un paio di generazioni fa. Il mio clan presente a Oto non esiste più, e non credo che negli ultimi anni, altri siano giunti dal nord, se i signori del clan non ricevono notizie da un nucleo familiare per più di 10 anni lo considerano perso e non inviano più altri nello stesso luogo. Sono divenuto ninja molto giovane, quindi sono stato promosso chunin 3 anni più tardi. A 16 anni circa, ovvero il giorno dopo la mia ammissione alla squadra, fui nominato Jonin. Ma considerate le mie condizioni, direi che sono retrocesso fisicamente.....-

    [...]

    - Molti anni fa, Orochimaru creò una squadra che tenesse al sicuro le sue terre di Oto mentre lui era occupato nei suoi esperimenti. Creò un suo clone che nominò gran maestro, e a lui fece cercare 7 ninja del villaggio. Io ero uno di questi. L'obiettivo principale del gruppo era l'eliminazione dei traditori del suono, e di investigare e ottenere informazioni sugli stranieri su cui poi Orochimaru poteva compiere ricerche personali. Con il tempo e con gli anni, diventammo sempre più indipendenti, e mantenemmo un elevatissimo livello di segretezza. Eliminando incondizionatamente chiunque, anche fedele al suono, che fosse venuto a conoscenza della nostra esistenza. Le famiglie dei membri furono fatte sparire, così come gran parte di quelli che ci conoscevano. Sugli altri furono utilizzate tecniche di memoria, giusto per non svuotare tutto il Suono. -

    [...]

    - Compimmo svariati incarichi, e alla fine, arrivammo a considerare l'idea di eliminare anche Orochimaru, lui stesso era un nukenin, e come tale rientrava nelle liste dei bersagli. Eravamo inflessibili, e senza compromessi o giustificazioni. Per questo eravamo i migliori. Quindi uno del gruppo avvertì la serpe dei nostri piani, e del possesso di un potente manufatto che intendevamo utilizzare su di lui. Una potente pergamena risalente ai tempi dei primi ninja in grado di risucchiare in eterno chiunque ne fosse bersagliato. Orochimaru ci attaccò all'improvviso per privarcene ed eliminare tutta la squadra. Il covo fu ridotto in macerie, e tutti sterminati. Io sono scampato alla morte, perchè ho rivolto quell'arma su me stesso nella speranza di salvami. Errore imperdonabile. -

    Fyodor, utilizzando una sua unghia della mano destra, iniziò a praticarsi un taglio sull'avambraccio sinistro, lungo dieci centimetri, e infilò le dita sotto la pelle, sollevandola. Rivelò una particolare struttura, sembrava una sorta di sistema circolatorio, come quello del chakra, che però non dovrebbe essere presente negli uomini. Non in quel modo.

    - Nel rotolo era stata sigillata una rappresentazione dell'inferno shintoista, lì le anime dei nostri bersagli venivano straziate per l'eternità. A me è toccato lo stesso. Nel corso dei tempi il mio corpo è stato ricostruito più volte e quelle anime dannate mi hanno infilato tre sistemi di circolazione del chakra, fondendoli assieme. Per divertimento. Questo reticolo collega ogni centimetro del mio corpo, capillarmente. In questo modo, posso far interagire il mio chakra con ogni angolo o volume del corpo, cosa che non potrei fare normalmente. Ti rivelo queste mie capacità per comprarmi la tua fiducia. -

    E per dimostrare la veridicità delle sue parole. Fyodor, componendo il sigillo della capra, con un conato di vomito, fece uscire dalla bocca un tratto del suo intestino tenue, per poi riposizionarlo nel corpo.

    - Ogni angolo del mio corpo, ogni ghiandola o organo, è raggiungibile dal mio chakra, quindi controllabile. Ma andiamo avanti. L'Iraekotsu, così si chiamava il gruppo, aveva uno schema particolare. Era diviso per specialità. -
    • Gran Maestro Supremo
    • 2 Gran Maestri
    • 3 Ricercatori - 2 Epuratori

    - Il Gran Maestro supremo e i due gran maestri fungevano da consiglio dell'Ordo. Loro ordinavano unicamente i provveddimenti per il contenimento della segretezza del gruppo, e della sicurezza di Oto. La loro funzione era solo esecutiva e di votazione. I 3 Ricercatori erano inseguitori, avevano il compito di cercare traditori e accumulare informazioni, solitamente erano quelli che cambiavano più spesso. Data la difficoltà del loro compito, non sopravvivevano più di 1 anno. Quindi gli Epuratori, di cui facevo parte. Non lavoravamo quasi mai in coppia, sempre da soli. Il nostro compito era di eliminare i traditori una volta trovati, di eliminare i testimoni che potevano provare la nostra esistenza, e togliere di mezzo i Ricercatori che vivevano più di un anno, per evitare che possedessero troppe informazioni, e quindi troppo potere. Ogni membro poi, aveva una specialità ignota agli altri. Solo il gran maestro supremo aveva conoscenza generica delle capacità di tutti. Le mie doti sono l'interrogatorio e la creazione di equipaggiamento. Direi che per ora, queste informazioni valgono per la mia vita, e per le richieste che ora ti farò. -

    Fyodor si grattò con le ossute dita il mento.

    - Ho bisogno di un paio di cose. La prima è che tu elimini chi è a conoscenza di questo pozzo. E il tuo sottoposto che mi ha visto al Gate. Nel caso tu non ritenessi necessarie queste mie richieste, che almeno siano sottoposti ad un rituale di cancellazione della memoria. Non posso lavorare senza la certezza della segretezza. E il mio lavoro è garantito dal successo.

    La seconda richiesta dovrebbe essere più semplice da esaudire, ho bisogno di allestire una piccola "officina", la lista della spesa è in questo bigliettino. Ciò che spenderai sarà restituito non appena possibile nella sua interezza. -


    La lista della spesa, di cui parlava Fydor era comprensiva di:

    - Un banco da lavoro piuttosto grande. Attrezzi da elettricista e da fabbro. Molte bombole di gas infiammabile, almeno una ventina. E rottami. Tutti i rottami in ferro reperibili. -

    Vomitò roba viscida. Impossibile dire cosa, forse aveva appena defecato, per altro.

    Edited by Jotaro Jaku - 3/3/2012, 15:13
     
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    Una storia complessa ed articolata quella di Fiodor. Un jonin dall'innegabile talento se ciò che mi aveva raccontato corrispondeva a realtà. Eppure non avevo motivo di dubitare delle parole del membro della squadra speciale...un fedelissimo di Orochimaru, almeno agli inizi, discendente diretto della vera vena macabra che caratterizzava in realtà Oto. Il suo attaccamento al Suono era lampante, il suo rigore logico, quello che aveva condotto lui e i suoi "compagni" a tentare di assassinare lo stesso Sennin, stupefacente. Ebbene, i membri dell' Iraekotsu pagarono a caro prezzo la loro sensata insubordinazione e Fiodor, costretto in un mistico manufatto, aveva trovato la salvezza...nonchè uno dei poteri più strabilianti che avessi mai visto. Mi spiegò poi come era composto il suo gruppo; parole che suscitarono in me un interesse non indifferente...forse un ritorno al passato poteva ridare ad Oto la stabilità che volevo.
    Seguirono poi due richieste; fattibili e dal costo irrisorio in confronto alle alternative che l'inaspettata presenza di FIodor aveva aperto lungo il mio cammino. Avrei cercato di trattenere il più possibile un tipo del genere ad una distanza tale da tenerlo sott'occhio; in questo Suibi mi avrebbe dato una grande mano tenendomi costantemente aggiornato sui movimenti del otese rientrato dopo anni in patria.

    " Non ucciderò i miei sottoposti ma placherò le tue ansie cancellando dalla loro memoria ogni ricordo che possa ricondurre a te. Per quanto riguarda gli oggetti, domani manderò qualcuno a prenderli. Diversi impegni richiedono la mia presenza e non ho tempo di andare in giro per negozi ed officine...Il passaggio che ti sta aprendo la mia donnola conduce direttamente alla mia palestra, troverai tutto il materiale lì. Vedrò anche di farti portare qualcosa da mangiare...ma se trovi le forze il bosco qui vicino è pieno di animali selvatici da poter cacciare. In ogni caso, se hai qualche altra richiesta di pure a Suibi. Ah, rimarrà con te per un po...vedi di non tentare di mangiarla altrimenti ti fa a fettine."

    Detto ciò avrei infilato il bigliettino nel kimono e avrei lasciato Fiodor al suo spuntino. Chiedergli cosa volesse fare con quegli oggetti a poco sarebbe servito...ma in realtà ero curioso di vedere cosa quel ninja assolutamente fuori dagli schemi stava architettando. Il mio interesse era stato acceso, al jonin il compito di mantenerlo vivo.


     
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  5. Jotaro Jaku
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    Fyodor allungò un po' il margine destro della bocca, in senso di disappunto, sulla discordanza di opinioni tra lui e il guardiano, circa la necessità di uccidere chi sapeva, ma non gliene faceva una colpa, non aveva idea delle cose che lui e i suoi compagni avevano fatto in passato per Oto, e non avrebbe immaginato quali misure erano state necessarie. Ma in ogni caso, piegò la testa in segno di rispetto per la decisione presa, non era uno stupido, capiva che questo ninja era stato fin troppo gentile a dargli tutta quella confidenza e ad ascoltare le richieste di un tizio uscito fuori dal nulla; meritava rispetto.
    Riguardo i suoi impegni, potevo capirlo, anche se avrei preferito prendere da me ciò che mi serviva piuttosto che far venire altra gente quaggiù. Ma Diogene fu gentile, capì la mia situazione e mi comunicò che le attrezzature sarebbero state portate alla sua palestra, dove la mantide mi avrebbe condotto tramite il cunicolo che stava creando appositamente. Ringraziai di nuovo chinando il capo.
    Ulteriore favore da parte del ninja, quello di farmi portare da mangiare.


    - Grazie, ma declino, io mi nutro unicamente di carne umana. Non necessariamente fresca. Quando ero in servizio, c'era una donna all'obitorio, o almeno avrebbe dovuto essere una donna credo, che mi passava dei cadaveri, povera martire, chissà che fine ha fatto quella scriteriata...Cercherò di arrangiarmi senza causare danni al villaggio. -

    Mi lasciò anche la talpa come maggiordomo da compagnia, ma compresi che non era per la compagnia che gli aveva ordinato di restarmi appresso, io avrei fatto lo stesso, al suo posto. Ma lo rassicurai sulla salute della sua donnola.

    - Nessun problema, vorrà dire che le mie, di bestiole, avranno qualcuno con cui parlare. Fatti intendere dalla tua creatura però, è bene che non metta in bocca niente che possa trovare attorno a me, tendo a fare esperimenti con il cibo... -

    E attese.
     
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  6. Jotaro Jaku
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    [Lasciti dell'Iraekotsu]



    Un messaggero aveva appena portato una richiesta di partecipazione a Diogene riguardo la ricerca di una persona scomparsa. Ne avevo preso il posto e avrei preso parte alla missione stessa, ma prima dovevo fare una cosa importante, modificare il tarocco di Oto affinchè non mi causasse più problemi.
    Scesi nel confessionale, lì avrei creato un rituale per modificare l'oggetto. Durante la miavacanza nel Bonshuno avevo appreso in modo misterioso come utilizzare alcuni antichi rituali ninja appartenenti all'epoca del primo eremita della trasmigrazione. Rituali che mi avrebbero permesso di piegare manufatti al mio volere, anche se creati da ninja più potenti di me, certo avrei dovuto sacrificare molto, ma avevo appunto recuperato una vittima sacrificale ottima per il sacrificio in questione.
    Il confessionale era una stanza cubica di 8 metri di lato, una grossa scatola sotterranea invero, come avevo chiesto alla mantide di Diogene di fare per me, senza dubbio aveva rispettato i miei desideri. Utilizzando parte del mio sangue, tracciai una complessa rete di simboli e sigilli fatta di linee, ideogrammi e cerchi.


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    Nel cerchio vuoto, a terra, avrei posizionato il tarocco, estratto dalla mia bocca ovviamente.
    Nel cerchio dove era presente un particolare simbolo, avrei rilasciato Jotaro il traditore. Impiegai alcuni minuti per vomitarlo, l'infame aveva lasciato alcune catene attorno al suo corpo, le quali mi stavano causando tagli in tutte le parti interne dell'apparato digerente. In ogni caso, alla fine riuscii nell'intento. Era ben conservato, eccezion fatta per lo stato in cui versava di per sè, senza gli arti e privo delle caratteristiche del volto, ma la colpa di queste menomazioni non era certamente mia. Sarebbe uno spreco sacrificare così questo ninja, infatti ho già provveduto a prelevare parte del suo seme genetico in precedenza, che ora viene conservato in un criolaboratorio all'interno della mia dimora.
    Esco dal cerchio, e mi siedo a terra, componendo sigilli.

    Il rituale richiede alcune ore, durante le quali il sistema circolatorio del chakra della vittima viene estratto strappando la carne e squartando i suoi muscoli. Quindi la sequenza di sigilli permette che sia fatto lievitare fino al tarocco, e il chakra ivi contenuto, modificherà le proprietà dell'oggetto in base al volere dell'esecutore del sigillo. Il mio nemico è un potente ninja, sarò quindi in grado di creare tutte le modifiche che riterrò necessarie.
    Dono quindi al tarocco la capacità di disintegrare il mio corpo solo su mia volontà, e solo se questa non viene forzata da dolore o agenti esterni provenienti da arti ninja. Più altre simpatiche opzioni.


    Quando il rituale finisce, il corpo di Jotaro è ormai senza vita, definitivamente. E' coperto di sangue quasi nero, e la sua espressione è serrata nel dolore. Scelgo di bruciare i suoi resti nel confessionale, come merita un traditore del suo calibro, di sparire nel nulla come è vissuto.
    Ora che ho il tarocco dalla mia parte, posso partire per la missione, ma prima, ho un ulteriore impegno da completare, devo andare a far visita ad un certo individuo. Sono sicuro che sarà in pessime condizioni, quindi intanto, vado a prelevarlo.



    [Continua]
     
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  7. § Shu §
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    La carovana dell'Amore

    { Post Sesto
    Territori di Oto }


    [Continua da qui]



    Pensavo che si trattasse di un qualche impiegato del villaggio. Di certo non mi aspettavo nulla del genere. Dei rapidi sigilli, non potevo far nulla... avevo solo il tempo di dire

    - Cazzo -



    Vidi solo una luce abbagliante prima di cadere a terra, come morto, con della bava che mi usciva dalla bocca. Un istante e tutto era finito...

    Mi svegliai solo dopo chissà quanto tempo, alzai rapidamente la testa

    - Scappa Yuki!-



    Mi aveva fatto molto male, e mi girava la testa, e quel movimento di sicuro non aveva aiutato.

    - Dai non fare storie e cerca di farti forza, bevi, ti aiuterà. -

    Presi l'intruglio propinatomi da Yuki. Non pensai che potesse essere avvelenato o qualcosa di simile. Mi fidavo di lei. Ma solo il tempo avrebbe potuto dire se quella fiducia, e quell'amore, fossero ricambiati, anche se mi fidavo dei suoi sentimenti per me.

    Mi spiegò in breve qual'era la tecnica a cui ero stato sottoposto, e chi mi avesse aggredito.

    - Uno di loro è stato inviato per parlare con me; alla nuvola sanno come stanno le cose, mio padre stava per invadere Suna, credevano tu mi avessi rapito, ma a quanto pare le cose sono sistemate. Mi hanno affidato una missione. So che non puoi lasciami sola, o ti taglieranno la testa...quindi...dovrai venire con me. -

    - Pare che questa volta tu abbia salvato la vita a me, eh? Beh, per quanto riguarda la missione direi che non ho altra scelta, vero? Già immagino che ci siano chissà quali segreti del tuo villaggio e conosco già troppo per i miei gusti. Meglio se non mi dici nulla. Così in caso non potrò tradirti. Neanche sotto tortura. Dimmi solo dove dobbiamo andare e cosa dobbiamo fare, giusto per farmi un'idea. -



    Mi disse quindi che ci saremmo dovuti recare ad Oto, per via di un qualche patto di sangue firmato da suo nonno. E il babbo giustamente non voleva muoversi per questo.

    Come facevo a sapere che si trattava di un patto di sangue? Beh me lo aveva detto Yuki stessa: gli unici che potevano reclamare un tale favore erano i membri della sua famiglia.

    Le strinsi la mano, mentre si stendeva di fianco a me.

    - Spero solo che tu sappia quello che stai facendo. Mi pare una grossa infamata quella di mandare te. Oto non è un posto amichevole in generale, e per voi del paese del fulmine poi... Ma dopotutto vogliono vedere se gli sei ancora fedele vero? Eh... fantastico. Quindi o ti aiuto per questa missione per la nuvola, e probabilmente verrò ucciso per un qualche tradimento, oppure resto qui e mi faccio uccidere perché sei andata da sola. Le prospettive non sono per niente rosee. Spero almeno che i tuoi sino meno bastardi dei miei... perché già so che mi farebbe Agashi se io fossi al tuo posto. -



    Rabbrividii pensando che il mio corpo potesse entrare a far parte della "collezione" di quel depravato.

    - Ma se riusciremo a liberarci di quei mostri forse ne sarà valsa la pena, vero? -



    Le strinsi la mano con forza, cercando sostegno in lei.

    - Se qualcosa dovesse andar storto, cerca di fuggire. Non preoccuparti di me. -



    Non ti lascerò mai indietro. Ti chiederei io di scappare se le cose andassero male, ma già so che non mi ascolteresti. Siamo due teste dure, eh...

    - Già... -



    - Riprenditi, ti passerà tutto nel giro di qualche ora, dobbiamo muoverci, perchè io non ho idea di che faccia abbia il tizio che stiamo cercando, solo solo che è conosciuto come "la Mandragora". -

    - Ok, di notte c'è anche meno sorveglianza quindi forse ci faranno uscire senza grossi problemi. E che razza di nome è "Mandragora"? -



    Restammo così per qualche ora, mano nella mano, scambiandoci i nostri timori e le nostre speranze. Mi sembrava di essere tornato in mezzo a quelle dannate rocce, circondato da quei mostri.

    Calato il sole, decidemmo di muoverci. Avevo oramai recuperato tutte le mie capacità, e sapevo che Yuki era perfettamente in grado di usare quell'arto meccanico.

    Si travestì da "Yin" e riuscimmo ad uscire dal villaggio senza grossi problemi. La guardia ci lasciò passare, ben sapendo che le squadre inseguitrici ci avrebbero trovato ed ucciso se avessimo fatto cazzate. Il deserto era un luogo vasto, ma era facile trovare qualcuno se lo si voleva.

    Viaggiamo rapidamente e leggeri, sfruttando le strade principali ma evitando i contatti con gli altri viaggiatori. Yuki era sempre mascherata ed io avevo un coprifronte di Suna, non avremmo avuto problemi a muoverci. Nessuno infatti avrebbe pensato che una kunoichi di Kumo potesse viaggiare assieme ad un Sunese.

    Arrivammo ben presto nei territori di Oto, ma decidemmo di non entrare nel villaggio. Sarebbe stato più sicuro e più rapido così.

    Ci accampammo in uno dei boschi nei dintorni del villaggio ninja, ed attendemmo di nuovo la notte. Avevamo estratto a sorte, e sarebbe stata lei ad entrare ad oto e a contattare questa "Mandragora".

    - Buona fortuna -



    Ci demmo un bacio caldo ed appassionato, pieno di amore. Entrambi sapevamo che poteva essere il nostro ultimo bacio. Mentre lei si dirigeva verso oto io piansi, pensando a quanto il mio cuore sarebbe rimasto ferito se avessi perso anche lei, dopo averla conosciuta per così poco.

    Odiavo questo mondo orribile, dove cose del genere succedevano.

    E come allora, rinforzai la mia risoluzione: uccidere tutte le persone che rendevano il mondo un inferno.

    Un modo strano per ottenere una pallida illusione di paradiso, ma era l'unica cosa che potevo fare per questo mondo crudele.

    Ti prego Yuki, torna... ho bisogno di te...


     
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  8. Jotaro Jaku
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    L'attesa sembrò interminabile, Yuki fu assente per poco più di 40 minuti, niente di più, niente di meno, ma alla fine tornò.
    Shu avrebbe capito perchè i ninja si vietavano sempre rapporti di quel tipo, 40 soli minuti sarebbero sembrati una vita al giovane shinobi innamorato.
    E Quando la sua amata si fece viva, aveva il volto pallido, sembrava più stanca che spaventata, aveva il fiatone, e il sudore la copriva dalla testa ai piedi. Un occhio allenato avrebbe potuto riconoscere una resistenza alla tortura.


    - Tutto...risolto...-

    Si sarebbe seduta vicino a lui, e gli avrebbe sorriso, come per rassicurarlo, tutto era risolto, niente più problemi, niente più strane creature, e lei era tornata sana e salva; Shu non aveva alcun motivo per essere in pensiero, potevano tornare a Suna. E lo avrebbero fatto.
    Anche perchè nel giro di una mezzoretta, la ragazza sarebbe tornata in forze, qualunque cosa fosse successa nel villaggio, era di competenza e affare della Nuvola, e non avrebbe detto nulla a Shu, solo che:


    - Lui ha siglato l'affare, troverà e ucciderà l'individuo sfuggito all'assalto nel deserto, che ha mollato la carovana, e lo consegnerà morto alla nuvola. Non chiedermi altro, anche perchè non l'ho visto in faccia, come mi avevano predetto al villaggio; non si conosce la sua faccia, ma lui mi ha provato la sua identità, so di aver parlato con la persona giusta. -

    Quindi dopo uno spuntino di carne salata che si era portata dietro, la ragazza abbracciò il ninja.

    - Ho anche una sorpresa per te. In cambio del mio aiuto in questa faccenda, ho preteso da mio padre un mio trasferimento; diverrò una ninja del villaggio come "diciamo spia" anche se mio padre ha usato parole diverse. Pur di non ammettere che Kumo ha messo la sabbia a repentaglio, ha acconsentito a ogni mia richiesta, quindi, fino a quando io non lo riterrò necessario, non abbandonerò la sabbia. La cosa è già effettiva da quando sei stato aggredito da quel ninja del mio villaggio, era stato anche incaricato di consegnare l'editto alla tua amministrazione..non te l'ho detto, per farti una sopresa. -

    La coppia sarebbe potuta ripartire in qualunque momento, diretta per dove Shu avesse ritenuto più opportuno.
    Ma non era finita lì, e loro lo sapevano; anche perchè...



    ...quando un affare non lo si firma con l'oro, le cose sono destinate a durare molto, molto a lungo. E ci sono debiti, che segnati col sangue, possono essere chiusi, solo con altro sangue.

    Ot
    Ultimo post
    Sei libero di fare quello che vuoi e portare la ragazza dove più ti aggrada, appena avrai risposto, chiuderemo la giocata e Yuki potrà essere un tuo gregario (che dovrai comunque pagare) fino a quando non sarà stata "comprata" resterà come tua compagna per le giocate di non combattimento.
     
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  9. § Shu §
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    La carovana dell'Amore

    { Post Settimo
    Dintorni di Oto }


    Furono i 40 minuti più lunghi della mia vita. Li, al buio, ad attendere. Chiedendomi ad ogni istante che cose le fosse successo. Se fosse ancora in vita. Se la sua missione fosse riuscita.

    Quando tornò fui molto sollevato, forse più di quanto lo ero stato nella mia vita. Non mi ero mai legato così profondamente ad una persona, le circostanze me lo avevano sempre impedito.

    Sembrava incredibilmente stanca e capivo che, in un modo o nell'altro, era stata torturata. [Occhio di Falco]

    - Tutto...risolto...-

    Tutto risolto? Così? Non ci credevo, non ci potevo credere. Mi stava sicuramente nascondendo qualcosa.

    Ma sapevo che non me lo avrebbe mai detto.

    E non avevo il diritto di chiederglielo. Mi stava... proteggendo. Una cosa che non mi piaceva, ma che facevo anch'io istintivamente con lei.

    L'avrei aiutata a rimettersi in forze, mangiando qualcosa, ed attendendo un responso.

    - Lui ha siglato l'affare, troverà e ucciderà l'individuo sfuggito all'assalto nel deserto, che ha mollato la carovana, e lo consegnerà morto alla nuvola. Non chiedermi altro, anche perchè non l'ho visto in faccia, come mi avevano predetto al villaggio; non si conosce la sua faccia, ma lui mi ha provato la sua identità, so di aver parlato con la persona giusta. -

    - Se lo dici tu, non posso che fidarmi... -



    - Ho anche una sorpresa per te. In cambio del mio aiuto in questa faccenda, ho preteso da mio padre un mio trasferimento; diverrò una ninja del villaggio come "diciamo spia" anche se mio padre ha usato parole diverse. Pur di non ammettere che Kumo ha messo la sabbia a repentaglio, ha acconsentito a ogni mia richiesta, quindi, fino a quando io non lo riterrò necessario, non abbandonerò la sabbia. La cosa è già effettiva da quando sei stato aggredito da quel ninja del mio villaggio, era stato anche incaricato di consegnare l'editto alla tua amministrazione... non te l'ho detto, per farti una sorpresa. -

    Ricambiai l'abbraccio, e la baciai con passione

    - Ma è fantastico! So che Suna può non essere il posto più ospitale del mondo, ma io lo renderò tale! Saprò renderti felice. E non solo. Non ho dimenticato la promessa che ti ho fatto. Porteremo a termine la nostra missione, libereremo il mondo da chi lo minaccia. Da chi desidera che siano la guerra, il dolore e la morte a prevalere. -



    Non so... è un grande impegno, sicuro di volertene prendere carico? Non so se ci riuscirai... se ci riusciremo.

    - Credi che io parli per dare aria alla bocca? No. Noi ci riusciremo. E nei momenti in cui penserai di non farcela ci sarò io a ritirarti su, a farti andare avanti. Come ho già fatto, e come farò sempre.

    Ma non è il caso di fare questi pensieri tristi ora. E' il primo giorno della nostra nuova vita. Che ne dici di andare a vedere una cascata qua nei dintorni? Magari potremo anche farci un bagno... senza contare che mi sono portato dietro qualche attrezzo. -



    Attrezzo? Guarda che se vuoi costruire qualcosa posso evocarti i miei...

    mi rispose lei, un po' delusa. Evidentemente credeva che volessi subito mettere al lavoro per fare qualche creazione.

    - No, no. Ho portato gli attrezzi per rappresentare la realtà, non quelli per creare nuovi strumenti. Voglio che diventi un mio soggetto. -



    Eh?! Non ci pensare neanche! Mi vergogno!

    - Ma perché? Voglio solo qualche tua immagine da tenere con me... -



    No, no, non ti azzardare! So benissimo che vuoi fare! Pervertito!

    rispose lei scherzando.

    Ci allontanammo da oto, ridendo e parlando tra noi. Sembravamo solamente una giovane coppia di ragazzi innamorati. Ma ben sapevo che quello che era successo quella notte sarebbe tornato per Yuki. Ma io l'avrei protetta. Non avrei permesso a questo "Mandragora" di farle del male.

    A costo della vita.





    OT

    Mi sono molto divertito :) Peccato che la giocata sia già finita XD

    /OT
     
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    Condussi il ragazzo attraverso il South Gathe, Goyo e gli ormai suoi uomini alle mura non fecero più domande del dovuto...mi bastò mostrare il sigillo per accertarsi che fossi veramente io. Non era la prima volta che a mio rischio conducevo, a notte inoltrata, dei ninja estranei ad Oto: dopotutto quello era un vero e proprio reclutamento e al momento l'unica base operativa funzionante era proprio Villa Mikawa. Dissi a Seinji di non fiatare e di non mostrare il suo volto, il Suono era un posto sicuro per i ninja Otesi; per gli altri si doveva fare qualche eccezione.

    Ci dirigemmo quindi verso la Villa ma facemmo tappa prima al pozzo; ormai eravamo entrati nel mio territorio e avrei potuto prendermi qualche rischio in più. Portarlo direttamente dagli altri forse sarebbe stato inappropriato, tuttavia avevo lasciato Eiatsu con i suoi cadaveri ad Ame e, eseguita quella tecnica, avevo bisogno di assistenza: Fyodor era l'uomo perfetto.

    " Passeremo dal pozzo; lo so, non è il massimo ma a breve ti farò prepare la stanza nella Villa. "

    Dopotutto eravamo anche abbastanza provati per il viaggio; avevo mantenuto un'andatura elevata proprio per testare la resistenza fisica del nukenin. Durante il viaggio mi ero anche informato sulle sue capacità, o almeno quelle che avrebbe voluto rivelarmi. Come per tutti gli altri, se avesse voluto, avremmo potuto approfondire questa conoscenza continuando il piccolo teatrino alle mura...dovevo conoscere quali erano i suoi punti di forza e le sue debolezze e magari, con la mia esperienza, avrebbe anche colmato le sue lacune. I due soliti colpetti con il piede preannunciarono al mio alleato il nostro arrivo; quindi scendemmo per il pozzo prima di atterrare nella sua dimora.
    Proprio in quel momento May ci si piazzò davanti, evidentemente in modalità furtiva: aveva ancora la bocca sporca e i suoi vestiti erano macchiati di sangue.

    " Capo...torno alla villa. "

    " Datti una sistemata prima e quando arrivi prepara una stanza per il nostro ospite e sveglia Dago, che ci prepari da mangiare...siamo molto affamati. "

    Fece un inchino e si allontanò per raggiungere il secchio dell'acqua e tirarsi su per risalire il pozzo. Seinji avrebbe potuto notare una faccia sconsolata apparire sul mio volto; non che mi importasse cosa facesse con i residenti della villa fino a tarda notte ma che almeno non si facesse beccare in continuazione. In ogni caso, avanzammo per quei tunnel fino a raggiungere la sala principale; lì Fyodor comparì da una porta antistante che faceva intravedere uno strano marchingegno con catene, fruste e quant'altro...l'avevo già visto una volta ma pensavo servisse come strumenti di tortura ed estrazione informazioni.

    " Mikawa che piacere. A cosa devo la visita? Sai che non mi piace quando porti ninja estranei nella mia dimora."

    " Lo so ma oggi ci servi come garante per una nuova alleanza. Lui è Seinji Akuma, nukenin trovato ad Ame e credo si rivelerà un valido alleato per la nostra causa. "

    " Ben bene un nukenin...e di quale villaggio natio se posso? "

    Avrei lasciato al ragazzo la risposta, Fyodor era specializzato a suo tempo nella ricerca di nukenin Otesi e, ai tempi di Orochimaru, le mie tecniche di tortura erano a confronto dei meri preliminari. Finto di parlare sarei quindi arrivato al dunque, rivolgendomi verso il nuovo arrivato:

    " Come ti ho detto quella che hai accettato di perseguire, è una strada tortuosa e ricca di insidie. L'associazione che sto creando è un progetto molto vasto, che include un buon ninja da ogni parte del continente; quindi, come puoi immaginare, il rischio di una fuga di informazioni è altissimo. L'accademia rappresenta ancora un punto di riferimento nei cuori di molti shinobi e potrei facilmente imbattermi in spie, doppiogiochisti o più semplicemente persone stolte. Proprio per questo motivo ogni membro è a conoscenza solo di una porzione del progetto generale, ovvero quella che collega i suoi interessi personali con i miei, in accordo con le proprie capacità. "

    " Vieni al dunque Colosso, pronuncia quelle parole. "

    " Qui non si usano pezzi di carta con firme senza valore, quello che conta è la parola data e una vigorosa stretta di mano. Sappi che se accatterai ora la proposta che io ti farò, sarai costretto a mantenerla pena l'azzeramento delle tue attività vitali. Prima di rivelarti cosa facciamo qui, devo essere certo di potermi fidare di te. Avendo già affermato di volermi seguire non mi aspetto alcuna complicazione; non credo sia necessario dire cosa ti accadrà nel caso in cui tu non accettassi..."

    Il ragazzo doveva capire che quella non era una comune promessa; probabilmente non avrebbe compreso a pieno il peso delle mie parole fin quando non avrebbe percepito il vincolo chakrico che avrebbe collegato le nostre due mani dando inizio alla tecnica incisa sulla seconda tavola dei Mikawa: Il Patto di Sangue. Tirarsi indietro ora avrebbe significato uno scontro e, considerando questa evenienza, mi ero assicurato di condurlo nel posto a me più favorevole. Eseguiti i sigilli, avrei dunque teso la mano attendendo la risposta di Seinji.

    " L'organizzazione viene prima di tutto. Ogni tua azione deve essere concorde con i fini dell'organizzazione e il compito che ti verrà assegnato. Cercherai di portare a compimento tali scopi. Non metterai mai a rischio la segretezza e l'integrità dell'organizzazione. Farai di tutto per impedire a terzi di estorcere informazioni sull'organizzazione e non rivelerai volontariamente mai tali informazioni. Accetti queste condizioni? "



    CITAZIONE
    Patto di Sangue
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: 6
    Richiede: Controllo del Sangue III
    Incisione sulla Prima Tavola: "Troppe volte ho visto promesse infrante."
    L'utilizzatore può serrare un Patto di Sangue con un altro personaggio, purché esso sia consenziente e non controllato da Genjutsu o tecniche di qualsiasi genere. Il patto deve essere chiaro, non riferirsi ad azioni che la vittima non può non compiere o azioni quotidiane.
    Per serrare il patto è necessario che l'utilizzatore e la vittima stringano le mani, l'utilizzatore dovrà aggiungere effetti puramente scenici a piacimento. La vittima deve essere a conoscenza della tecnica. Trasgredire il patto provoca il coma. L'utilizzatore deve segnalare la rottura del patto con un post nella giocata dove rotto, può essere presente o meno. Non sarà a conoscenza della rottura del patto. Se ritenuto scorretto la vittima può appellarsi ai Giudici GdR.
    Sono necessarie Arti Mediche Superiori per guarire da questa condizione. L'utilizzatore sarà Affaticato per 1 settimana dopo aver eseguito questa tecnica.

    Tipo: Ninjutsu - Chiiton
    (Livello: 3 / Costo Attivazione: Elevato)
    [Da Jonin in su]
     
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    Durante il viaggio l'Akuma parlottò assai con il Mikawa. Non perché si fidasse chissà quanto di lui, ma perché voleva che la squadra, ormai prossima, fosse efficiente al massimo. Gli disse del suo poter vedere ovunque, delle sue illusioni, gli disse cosa faceva durante i combattimenti e che, in effetti, non era un ninja adatto a un scontro corpo a corpo, bensì un ninja "di supporto", che spesso aiutava i gruppi principali fornendo loro informazioni o coi Genjutsu agendo sui nemici.
    Arrivati a Oto volando, Seinji attivò la propria vista distanziata. Non ci era mai stato in quel villaggio prima di allora, e volevo studiarselo per bene tutto, a parte dai suoi strambi abitanti, passando per i vari cunicoli e corridoi, finendo con le entrate e le uscite che, in un modo o nell'altro, gli avrebbero aiutato. Non sapeva ancora cosa quel Diogene aveva in mente; non conosceva i suoi punti deboli, e sebbene era arrivato a conoscere i suoi punti forti, sapeva che questo non poteva bastare per batterlo. Ascoltò l'ordine di non mostrare il volto e in compenso notò un sigillo sul corpo del Mikawa, che permetteva a questi di entrare/uscire dal villaggio. E cosi dunque fece: nascose il volto sotto l'ombra costruita così approssimativamente dai suo stessi occhi, e pensò bene di ricordarsi da dove erano entrati. Mai dire mai...
    Passammo dunque per quel che era un pozzo, senza che Seinji protestò in maniera alcuna, - non gli serviva affatto una stanza tutta per lui alla villa. D'altro canto, quando un essere macchiato dal sangue si piazzò dinnanzi al duo Seinji non si sorprese, né fece apparire esternamente emozione alcuna. Però non lo aveva percepito, nemmeno la sua energia vitale in mezzo a tutto quel buio. Dunque quando Diogene parlò, Seinji rimase in silenzio. Sì, - pensò, - il viaggio era sfiancante, ma sarebbe stato meglio subito iniziare ad allenarsi: Itai Nara era molto forte.
    Quando Diogene lo presentò, al sconosciuto, abbassò lievemente il capo, e poi parlò.
    «Sono un chunnin di Kiri, clan Akuma.» - Rispose, ascoltando ancora le parole del Colosso. Dunque un'organizzazione gigante... Non aveva nemmeno da scegliere; del resto aveva già scelto.
    Qualora Itai Nara non si fosse dimesso, lo avrebbero fatto dimettere.
    D'altro canto, pensò: quante possibilità c'erano che egli tradisse l'Alleanza? Non c'erano affatto, e sebbene ogni vita kiriana pesava oro, Itai Nara non avrebbe mai accettato le sue pesanti condizioni. E se le avesse accettate? Seinji avrebbe trovato un'uscita. D'altro canto in un futuro remoto quel patto che il Mikawa proponeva poteva diventare un problema per l'Akuma... Però, per come Seinji comprendeva la cosa, una volta che l'organizzazione avrebbe raggiunto il suo scopo, essa si sarebbe sciolta, e con l'organizzazione si sarebbe sciolta anche l'Alleanza, e quindi il Patto. Conveniva, dato che l'obiettivo dell'organizzazione e quello di Seinji Akuma combaciavano perfettamente.
    «Ho intrapreso questa strada e vada come vada, non mi tirerò indietro da essa.» - Disse. - «Dunque accetto le condizioni, procedi pure.» - Avrebbe risposto l'Akuma, per la vigorosa stretta di mano che il Mikawa chiedeva, e per tutto il resto.
    Il dado era dunque tratto...
     
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    La tecnica si compì, il patto venne suggellato e con esso la presa sulle nostre mani venne meno.

    " Hai fatto la tua scelta, Seinji. Che tu abbia la saggezza di rispettarla. Ora possiamo andare alla villa "

    Avrei cercato di mascherare il mio affaticamento ma ad un occhio attento non sarebbe potuto sfuggire il battito irregolare del mio cuore e il respiro a tratti affannato.

    " Seguitemi. Passeremo per la via più breve. "

    A passo lento il macabro ninja ci condusse per i vicoli della sua "dimora" fino a giungere davanti ad una scalinata in legno. Tramite essa saremmo ritrnato a livello del suolo e una porta a scorrimento, azionata tramite un candelabro, ci permise di raggiungere il piano terra della dimora. Un'entrata segreta, collocata alle spalle di un dei grossi scaffali che componevano la biblioteca.

    " Da qui potete continuare da soli, immagino. Sai che non mi piacciono i posti affollati. Penso ci rivedremo molto presto, Seinji di Kiri. La prossima volta portalo con Eiatsu e magari gli mostriamo il corpo..."

    " A suo tempo, ora non è ancora pronto. "

    " In questo non posso aiutarti. Addio."

    E così se ne andò tra le tenebre, richiudendo dietro di se il passaggio segreto.
    Lasciammo quindi la stanza per salire al paiano superiore, quello adibito alle camere. Il ragazzo avrebbe potuto notare uno sfarzo non indifferente, la residenza era una villa antica ristrutturata anche nel minimo dettaglio: arazzi, candelabri, tappeti, mobilio...tutto di fattura superiore. Avrebbe dunque capito di essersi messo in affari con un ninja proveniente da una casata facoltosa...e non aveva ancora visto praticamente nulla.

    " La villa è abitata da una ventina di persone tra ninja e personale. La tua camera è già stata preparata, è la numero 16. Per oggi direi che possiamo chiuderla qui, prenditi del tempo per ambientarti nella villa e conoscere i suoi residenti. La prossima settimana inizieremo il tuo percorso di crescita, qui non mancano i mezzi per migliorare la propria mente e il proprio fisico...basta solo volerlo. "

    Avrei risposto ad altre eventuali domande del nukenin ma la realtà era che io ero molto stanco. La forza del patto di sangue aveva un prezzo ababstanza alto da pagare.

    jpg

    La camere assegnata a Seinji non era tra le più grandi e sfarzose della villa. L'immenso tappeto che sottostava il letto matrimoniale proveniva dal paese della Roccia, mentre i tendaggi da Kiri. Il lampadario era in cristallo e le rifiniture della struttura lignea del letto in oro. Su di esso vi era una tazza di tè ancora tiepida con dei biscotti: Anteras era il migliore a prepararlo. Le coperte profumavano di lavanda e, poggiando la schiena sulla testata del letto, essa sarebbe risultata riscaldata, come se dall'altra parte del muro vi fosse un camino acceso. Apparte questi dettagli, il ragazzo avrebbe potuto trovare dietro la tenta a scorrimento sul lato sinistro, una cabina armadio sufficientemente grande da contenere vestiti per dieci uomini e due grossi bauli muniti di lucchetto dove il ninja avrebbe potuto custodire le sue cose.

    :::

    " Un traditore di Kiri. Solo questo aveva da offrire Ame? "

    " Ho fatto visita anche al vecchio covo di Yashimata; possiamo usarlo come seconda base operativa. "

    " Terza, vorrai dire. In ogni caso è bene avere più centri sparsi in tutto il continente. Cosa hai intenzione di fare con lui? "

    " Ha del potenziale ma se il suo obiettivo è scavalcare Itai per il controllo di Kiri dovrò metterlo sotto torchio per bene."

    " Non vorrei essere nei suoi panni ma sono convinto riuscirai a farlo diventare una potente marionetta."

    " Durante questo periodo tenetelo d'occhio. "

    " Certo, anche perchè oggi è arrivata anche una missiva dall'amministrazione: all'accademia serve un ninja di grado elevato per non so quale casino ad Iwa. Febh è troppo impegnato e ovviamente ha girato la cosa a te. Dovrai partire tra due settimane. "

    " Inizio a stancarmi di lavorare ancora per l'accademia."

    " Serve per la tua copertura. "

    " Lo so. Ma questa volta sento qualcosa di diverso nell'aria."

    " Non hai mai avuto un buon fiuto Gene."

    " Sarà..."

     
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