Una Proposta che non Puoi Rifiutare

[Contratto][Ryuhwan]

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  1. Yami Kaguya
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    Gli amici tieniteli stretti, ma i nemici ancora di più.


    Succede tutto troppo in fretta. Non facciamo in tempo a spostare lo sguardo dall'uccello al bambino e viceversa, che quello con un'esitazione quasi anormale porta una lama al volto del nostro protetto... e lo incide per metà della sua lunghezza. Assistiamo agghiacciati alla scena, quando quella che pensavamo una maschera si rivela essere pelle da cui il sangue sgorga, ma nulla possiamo fare per Lui. E anche chi potrebbe fare qualcosa, si limita a fissare la scena senza emozioni visibili, appollaiata sul ramo come se non la riguardasse.
    Eppure proprio in quel momento, una copia del co-protagonista si avventa su di lei, mentre il bambino armeggiando con fili e Kunai, sembra cercare sollievo dalla maledizione che affligge i suoi arti inferiori. Osserviamo tutto con scarso interesse, però. La nostra attenzione è dedicata al volto ormai zuppo di sangue del nostro protetto, che nulla ha potuto fare se non contrarre i muscoli mentre quella lama lo feriva.
    Tuttavia pochi istanti dopo, ci voltiamo nuovamente verso il co-protagonista, ponendo su di lui, ora, il nostro interesse. E scadendo dal nostro ruolo neutrale, ci permettiamo per un istante di disprezzare quel Mostro che si nasconde sotto la pelle di un fanciullo.
    Per nostra fortuna però, non siamo gli unici. La civetta è stata catturata, ma nulla fà per cercare di liberarsi. Non cerca la carne del Mostro nè con gli artigli nè con il becco, ma anzi si limita a fissare quelle parole nell'aria che portano un imperativo con loro.
    Quale sardonica ironia, che un umano dica a un animale di parlare.

    E tu muori.

    Passano altri dieci secondi, dopodichè i simboli sul braccio del ragazzino avvampano. La copia che condivide tale destino con lui, scompare in una nuvola di fumo dopo che un dolore intenso ne ha colpito i recettori nervosi usando il braccio come punto di partenza e ogni estremità come punto d'arrivo. L'animale spalanca le ali all'istante, e con grazia si appoggia nuovamente al ramo, voltandosi verso il Mostro e il suo corpo ora colto da dolori atroci.

    .. Che una Bestia come te, abbia finito per essere il suo erede..

    L'animale sembra incurante, delle condizioni del Mostro. Si limita a fissare il corpo del nostro protetto, e perdersi nei suoi pensieri. La cosa procede per un minuto ancora, poi il dolore del Mostro svanisce, ed egli può rialzarsi in piedi. Qualunque cosa gli sia successa, ora sembra essere passata... ma allo stesso modo, qualcosa è cambiato. I segni sul braccio, ora sono quattro, quello sul polso ha aperto una ferita con la sua forma sulla pelle del Mostro, e permette al sangue di lasciarne il piccolo corpo senza tregua. Il Mostro sembra spossato, ma in grado di muoversi ora liberamente.

    - Declassamento -
    Statistiche Primarie: Energia Verde
    Vitalità: 13 Leggere


    Te lo dico subito. Se io muoio, avrai altri due minuti per trovare un mio simile, o quel dolore tornerà.
    E dopo altri due minuti, tornerà ancora. E ancora. Sino a quando l'ultimo simbolo sparirà, e la tua vita si esaurirà con esso.
    Capisci le mie parole, Bestia?


    Non sappiamo se il Mostro capisca, a dire il vero. Uno sfregio di tale dimensioni portato con tanta facilità suggerisce una mente primitiva, libera dalla benedizione e dal giogo della moralità o degli scrupoli. Comprendiamo ovviamente che il nostro protetto ha attaccato per primo, ma la maschera di sangue che ora adorna il suo capo sempre più pallido... rende quello sfregio qualcosa di inutile nelle sue dimensioni e nell'incapacità di difendersi del nostro protetto.
    Il mostro comunque, sembra almeno sappia scrivere, a suo modo, ma è un'abilità che può aver appreso nei suoi primi anni di vita, quand'era ancora una persona decente. Ci affianchiamo alla civetta, e lo osserviamo a nostra volta. L'emorragia causata dal simbolo sembra diminuire di intensità col passare dei minuti, e una volta che l'animale ha colto qualche segnale che dimostri un qualche tipo di comprensione da parte del Mostro, riprende a parlare.

    .. Seguimi ora. Magari fossi tu, la disgrazia peggiore con cui devo avere a che fare.
    Lui lascialo pure lì.


    Siamo sconcertati dalla crudeltà della civetta, così come reticenti ad abbandonare il nostro protetto quando quest'ultima si allontana aspettando che il Mostro la segua. Tuttavia, l'animale sembra sapere qualcosa, e.. il nostro protetto respira sempre più debolmente.
    Decidiamo di seguirla, e come lei ci fermiamo un secondo nell'attesa che il Mostro ci segua.
    Quando ciò avviene, e vista la strabordante sicurezza della civetta siamo convinti come lei che il Mostro la seguirà, l'animale si muove di albero in albero senza una parola, senza guardarsi indietro dopo aver ottenuto quella prima conferma di essere seguita.
    Tuttavia ben presto, rendendoci conto della direzione da lei presa... iniziamo a chiederci cosa stia pensando di fare. La civetta si ferma al centro dell'ennesimo sigillo tracciato nel terreno, i cui contorni sono però ormai quasi sbiaditi.

    Muoviti. Non durerà molto.

    Ci affrettiamo a unirci alla civetta, e attendiamo che il Mostro faccia lo stesso. Dopodichè, senza alcun preavviso, il paesaggio attorno a noi cambia. Ci ritroviamo sul versante di una montagna, con di fronte una pianura e... con quella che sembra una fortezza in miniatura.

    La Civetta però non degna di uno sguardo la costruzione, e anzi si concentra sulla strada. Presto ne capiamo la ragione, quando un carro sfreccia a velocità folle verso la fortezza di cui sopra. I cavalli sono schiumanti, le ruote presentano alcune la perfezione di un pezzo nuovo di zecca, e altre l'usura di un tragitto accidentato percorso senza remora. Evidente è l'intenzione del cocchiere di giungere a destinazione quanto prima, ma la situazione rimane incomprensibile per noi. Il carro è grosso, non è progettato per dei viaggiatori. Forse oggetti?

    .. Quel carro contiene un rotolo. Voglio che lo recuperi, in qualunque modo tu ritenga necessario. Appena hai fatto torna qui. E prega questo Fuiin sia ancora qui quando lo farai, Bestia.
    Io farò lo stesso. Ora và, e non far del male alla vedetta.


    Sembra la civetta voglia qualcosa che è nel carro. E che lo voglia in fretta. Scopriamo inoltre, concentrandoci sul mezzo in movimento, che sembra esserci qualcosa sopra di esso. Era così vicino al cocchiere che non l'abbiamo notata subito ma... sembra essere una civetta.
    Per un attimo pensiamo di seguire il Mostro, nel suo muoversi, ma alla fine decidiamo di rimanere accanto al volatile che l'ha portato qui, piuttosto che avvicinarsi a quello sopra al carro.

    Non potremmo di certo sopportare di rimanere da soli col Mostro.



     
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16 replies since 4/3/2012, 19:25   222 views
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