Tribuna d' Onore

Le ombre si riuniscono [I° Torneo di Oto]

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  1. Hayate Tamasizu
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    Le parole del rappresentante della Nebbia

    "Salve a te, SH", salutò il rappresentante di Kiri in quella particolare situazione, prima di seguire gli avvenimenti nella sala con un pò di disinteresse, data la sua naturale predisposizione a disprezzare quelle situazioni.

    Hayate aveva ricambiato lo sguardo del Rokuidame con rispetto, ma senza chinare il capo: l'attenzione del jonin di Kiri era stata rapita dal gruppo di giovani che erano entrati nell'arena; era tutti privi di un paese in quel momento, come un tempo lo era stato lui, per loro scelta, una scelta che aveva portato a delle morti per ottenere il simbolo di Orochimaru.

    Una discussione era intanto nata fra il Sesto Hokage ed il signore di Oto sulla crudeltà di quella prova, una prova che nemmeno Hayate poteva accettare per la sua efferatezza, ma a cui non aveva modo di obbiettare, se non come semplice ninja rappresentante della Mizukage.

    Quando però il Rokuidame accennò ad un messaggio sulle spade di Kiri, al jonin tornò in mente il vero motivo per cui era arrivato: proprio quello di parlare di queste spade; "E' esatto, nobile Rokuidame, io sono stato mandato proprio per questo, ma, la particolare situazione mi aveva distratto. Sono state infatti rivelate sette spade nel nostro villaggio, non al pari, per stazza, con quelle che scomparvero con i due mukenin Zabuza e Kisame, ma efficaci per dei ninja di Kiri e proprio queste sette armi potranno andare ad altre tanti ninja della Nebbia, da genin in su", spiegò il jonin.

    Hayate, dopo questa breve spiegazione continuò a seguire il dibattito fra i capi di Oto e Konoha, finché, d'improvviso, fu messa in mezzo Rengoku che, ad un ordine di Orochimaru, iniziò ad agire in un modo che lasciò Hayate perplesso.
    Quando alla fine di una breve cerimonia la ragazza si inchinò al proprio signore e lasciò che questi la decapitasse.

    "Ma cosa?!!!", riuscì appena ad urlare il jonin, correndo verso il cadavere, di cui guardò la testa, mozzata dal collo, mentre gli occhi della ragazza parevano inaspettatamente felici, cosa che lasciò ancora più basito Hayate, rimasto ora senza parole...

    §Rengoku morta...con questo..il nostro patto si scioglie..hai firmato la tua condanna a morte Orochimaru§


    Edited by Hayate Tamasizu - 31/1/2006, 17:53
     
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  2. SH Jaku
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    *SH aveva perso da tempo le sue migliori facoltà mentali...il peso psicologico di quei minuti stava mettendo a dura prova i nervi della genin, che tra l'altro sentiva di non riuscire a rappresentare il proprio paese come dovuto*

    *fortunatamente suo padre intuì lo smarrimento in cui si trovava e venne in suo aiuto, proponendo una soluzione sia per il villaggio che per la ragazza stessa*

    *SH guardò con occhi riconoscenti le diverse iridi del rokudaime ed annuì*

    - Suna acconsentisce -

    *in realtà lei non stava acconsentendo proprio a nulla, in quanto la confusione le aveva impedito di capire a fondo. aveva dato fisucia a una persona che conosceva bene e di cui si fidava. pessima tattica per un rappresentante di stadio, ma la vita era più amara che mai, quel pomeriggio*

    *oltre ad hayate arrivò anche dapaisu che, in teoria avrebbe dovuto sostenere suna, ma che si meritò un'occhiata perplessa da parte della ragazza: era in lei ancora vivo il ricordo dell'attacco al sennin gaara da parte di quest'ultimo...*

    *il supporto a SH come essere umano venne anch'esso dalla figura di bianco vestita, che portava il cappello recante l'ideagramma del fuoco. Rokudaime difese il valore della vita, quasi come avrebbe fatto lei... in realtà dopo le prime parole dell'uomo, che erano a suo avviso ben spese, la discussione si fece mano a mano più cinica, subdola, e finì col trattare la vita e la morte come merce di scambio. SH si stupì leggermente di quanto disse suo padre.. ma non fiatò, confidando ancora una volta nel lieto fine che era sempre riuscito a portare.*

    *ma in pochi secondi, questa serena prospettiva si frantumò come cristallo: la conversazione si portò tutta sulla figura di rengoku: SH disprezzava quella che doveva essere sua sorella, tutta via era legata a lei da un rapporto complesso quanto profondo... e le voleva bene, in quanto donna forte dell'accademia, in quanto sorellona... e anche se in quel momento le avrebbe voluto chieder conto di tutti quei morti, il fatto che si parlasse della prigionia di rengoku mise SH sull'attenti, con uno spiacevole sentimento freddo che le si agitava dentro.*

    *quando Orochimaru pronunciò il nome di sua sorella, SH provò una fitta orribile e scattò in piedi. quel luccichìo negli occhi del Signore di Oto l'aveva visto solo mentre contemplava i cadaveri dei ragazzi*

    *tutto avvenne in pochi secondi, la testa di rengoku fu tranciata di netto e rotolò sul pavimento, macchiandolo di sangue*

    *SH urlò di dolore e scattò in avanti, verso il corpo di sua sorella*

    -REN!!!-

    *dentro la mente della genin non ci fu posto per niente altro, solo gli occhi allucinati di rengoku le fiammeggiavano davanti. probabilmente c'era un gran trambusto, tutti che accorrevano... ma questo non esisteva per SH, inginocchiata a terra accanto all'ennesimo cadavere, a quello a lei più caro*

    *grosse lacrime calde le rigarono il volto cadendo a terra e mischiandosi al sangue rosso rubino. SH rimase pietrificata in ginocchio, stordita come mai era stata in vita sua. ogni cellula del suo corpo bruciava, ricordando una grossa ombra che oscurava le finestre della sua stanza a castlevania, un'enorme donna-ragno che entrava a porgerle il bando per una quest: quella volta sul suo volto c'era un sorriso dai denti irregolari, ma diverso da quello che aleggiava sul viso di ren al momento della morte. la fedele servitrice di orochimaru era morta da donna, felice perchè finalmente liberata da quella cosa che la rendeva schiava, all'interno del suo stesso corpo, della sua stessa anima... un sigillo del serpente, un grumo di malignità che le incancreniva lo spirito. ora ren era libera, come mai lo era stata. e ora toccava ad orochimaru a pagare, avrebbe pagato il fio di tutto il dolore. SH giurava a se stessa che se nessuno avesse fatto qualcosa, l'avrebbe fatto lei a tempo debito. per vendicare tutti i morti di quel giorno terribile.*
     
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    Il Rokudaime parlò. A quanto pareva, vi era parecchia tensione fra il Kokage e lo stesso Kage della Foglia. Poi si rivolse a Dapaisu, dicendo:

    « Benvenuto Chunin di Iwa Dapaisu. E così abbiamo anche un rappresentante della Roccia, spero venuto per dare man forte alla rappresentante di Suna, a cui Iwa è annesso. Se la tua mansione è urgente, parla pure. Altrimenti tra qualche minuto faremo una pausa, e potrai parlare »

    Lo Shinobi della Roccia incrociò allora per la prima volta lo sguardo con quello dell'Hokage, e scorse sotto il largo cappello due occhi di colore impari, piuttosto famigliari. Parve comunque non dar segno di aver capito chi l'uomo fosse, e sedendosi sul più alto scalino della scala mormorò:

    « No, non è niente di impellente. E non sono qui per motivi politici. Devo solo scambiare due chiacchere con Orochimaru »

    § E soprattutto anche con te, Ayato di Castlevania §
    Disse, utilizzando per la prima volta la Voce dei Demoni.

    Intanto, la discussione fra Il Kokage e l'Hokage coinvolse anche Rengoku, che finì per essere uccisa. Dapaisu rimase impassibile dinnanzi all'azione compiuta dal Sennin di Oto, e non proferì parola.


    [...]
     
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  4. Rokudaime
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    Fu tutto davvero veloce... come al solito più di me, nonostante mi fossi promurato di agire con tempismo e logica. Quest'ultima sembrava non dimorare affatto nella mente degli otesi: padrone e sottoposto, in pochi istanti, mi misero davanti ad un'assurdità che raramente avevo udito, e che mai avevo visto compiersi davanti ai miei occhi. Purtroppo quello che il mio genitore non era riuscito ancora ad insegnarmi era possedere un cuore di pietra.

    Essendo il mio ancora di carne, prese a sanguinare. Non una lacrima ovviamente, nemmeno un gemito dalla mia bocca, solo un lungo tremito che mi percorse interamente: non per rabbia, non per sdegno, niente di tutto questo. Tremavo perchè ero impotente.


    [...]

    Secondo le leggende Kaguya Kimimaro era morto con queste parole in bocca:

    CITAZIONE
    "...però sappi che io non mi estinguerò e che non sarò solo. Avendo realizzato una parte delle ambizioni del sommo Orochimaru... rimarrò eternamente nel suo cuore"


    Ed oggi stavo assistendo a qualcosa di molto simile. Il servo che, col sorriso sulle labbra, buttava la sua vita per far piacere al padrone. Una vita stroncata senza un accenno di pentimento, come a dire: "non mi interessa più di Rengoku, ora la mia attenzione è tutta rivolta ai miei nuovi servitori"

    [...]

    Pur con questi pensieri nella mente, ero triste. Non come maestro, non come avversario, non come capovillaggio. Ero triste come amico. Rengoku, nella sua incapacità di recepire i miei precetti, era stata comunque un'amica fedele: fiera nel combattere, coerente nel seguire la sua strada buia. Il suo ricordo mi avrebbe accompagnato a lungo. Così come la sensazione che ci fosse qualcosa di sbagliato nel modo di fare dei ninja del Suono, qualcosa che appariva così innaturale da disturbarbi nel profondo.

    [...]

    Ancora una volta il mio ruolo mi imponeva di parlare e di sopportare: ancora una volta il mio credo richiedeva che trovassi la luce anche nell'oscurità. Così, senza alzarmi, parlai.

    "Confermo le vostre parole, Signore di Oto. L'onta è stata lavata col sangue, ora i nostri villaggi sono pari. Nonostante ciò, al Suono mancherà la sua ninja, e gli mancherà la sua forza, perciò avanzo un'ulteriore proposta: ad ogni ninja a cui vorrà salvare la vita quest'oggi, verrà riconosciuto il coprifronte di Oto. Avete la mia parola. L'arena ha già visto un numero di corpi sufficente"

    In questo modo Orochimaru avrebbe avuto fino a tre nuovi cittadini ufficiali... e forse io avrei salvato tre vite. La vita del mostro per salvare la vita dei traditori... qualcuno avrebbe detto "uno scambio equo"... io no. Ma le cose non vanno sempre come desideriamo.

    [...]

    Hayate parlò in maniera più specifica delle spade: come pensavo una richiesta più che plausibile.

    "Confermo il mio appoggio per questione delle spade, Kiri bilancia in questo modo i nuovi sigilli della Foglia e del Suono"

    [...]

    Mia figlia assecondò la mia proposta, rivelando come ancora una volta la sua fiducia nei miei confronti fosse radicata.

    "Visto che la mia idea ha riscontrato il favore di Suna, se tutti siamo d'accordo, la questione dei sigilli è chiusa con questo elemento. Sia le spade che gli artefatti del vento verranno portate dalla squadra speciale nei rispettivi villaggi. Entro sette giorni dalla fine di questo evento, riceverete quanto pattuito, oppure gli atti che ve ne attestano la proprietà"

    [...]

    Il mio mantello si posò sopra SH, piegata sulla salma di Rengoku. Espandendosi chiuse entrambe in un mondo completamente nero, in modo che tutto il resto scomparisse. L'ultimo saluto per Rengoku spettava a mia figlia, mentre a me toccava rimanere saldo al mio posto. Pronto anche alle parole di Dapaisu, subitamente pronunciate dallo stesso.

    "Faccia con comodo, rappresentante di Iwa"

    *Dissi*

    °Quando vuoi ti ascolto°

    *Pensai*
     
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  5. .:|SeiShi|:.
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    *Una figura fece la sua comparsa nella tribuna...si curava poco dei discorsi che gli altri stavano facendo, le loro parole gli svivolavano addosso senza scalpirlo.
    La sua attenzione era rivolta verso il nobile Rokudaime, e nel procedergli incontro scostò i disordinati capelli neri davanti al viso ma proseguiva sempre a sguardo basso.
    Rallentò gradualmente nel raggiungere la sua meta e si inginocchiò platealmente chinando il capo.
    Era visibilmente scosso, forse indisposto da chissà quale deficienza.

    Tirò fuori il braccio sinistro dal mantello che lo avvolgeva completamente e porse un rotolo a chi gli stava difronte senza aggiungere altre parole.
    Il rotolo era chiuso da un sigillo con il simbolo del clan Okami Kumo, Seishi attese che le mani del Rokudaime lo avessero preso dalle sue.

    Si alzò, dunque, dopo le dovute riverenze e si diresse verso il cadavere della compagna con molta insicurezza, quasi inciampando sui suoi passi.
    Raccolse umilmente il corpo esamine sempre facendo uso del solo braccio sinistro e goffamente se lo caricò sulle spalle, aiutandosi con la bocca per bilanciarlo a dovere.

    Fece qualche passo ancora e allungò il braccio a terra per raccogliere la testa della donna poi, così come comparve, sparì in nel silenzio allontanandosi lentamente*

    [OT]Scusate l'intrusione...scusate anche l'autoconclusività del mio post, spero di non aver creato troppi problemi ma...insomma dovevo farlo...scusate ancora, a presto!!![/OT]
     
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    « Faccia con comodo, rappresentante di Iwa »
    Disse l'Hokage, affrettandosi ad usare la Voce dei Demoni.

    § Quando vuoi ti ascolto §
    Aggiunse quindi il Rokudaime

    In quell'istante sopraggiunse Seishi, Ex-Guardiano (?) del Gate Sud. Si caricò il cadavere della donna su una spalle, per poi riscomparire com'era apparso.

    § Addio Rengoku Okamikumo. Ci rincontreremo negl'Inferi §
    Pensò Dapaisu, guardando il corpo inerme della Kunoichi scomparire.

    Il Chunin della Roccia tornò quindi a concentrarsi su quello che era il motivo della sua presenza nella Tribuna. Incrociò lo sguardo di Ayato, pensando:


    § Ebbene caro Ayato, il motivo per il quale sono venuto qui è che ho deciso di lasciare il Suono, mia casa per quest'ultimo anno. Ho intenzione di spostarmi, almeno provvisoriamente, a Konoha. Chiedo quindi il tuo permesso. Com'è ovvio pensare informerò quest'oggi Orochimaru della mia partenza §
     
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  7. [Orochimaru]
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    Il Sennin di Oto tornò a sedersi nella sua postura originale, il luccichio di godimento che si poteva osservare nei suoi occhi nell'osservare i ragazzi che si stavano battendo nell'arena era inquietante, ancor più dell'efferato gesto che aveva appena compiuto.
    Aveva appena messo fine alla vita della miglior ninja su cui poteva contare ma questo non sembrava averlo turbato affatto poi la sua attenzione venne lievemente catturata dalle nuove parole del Rokudaime.

    CITAZIONE
    "Confermo le vostre parole, Signore di Oto. L'onta è stata lavata col sangue, ora i nostri villaggi sono pari. Nonostante ciò, al Suono mancherà la sua ninja, e gli mancherà la sua forza, perciò avanzo un'ulteriore proposta: ad ogni ninja a cui vorrà salvare la vita quest'oggi, verrà riconosciuto il coprifronte di Oto. Avete la mia parola. L'arena ha già visto un numero di corpi sufficente"

    Una lieve inarcatura delle labbra del signore di Oto preannunciò le sue parole.

    -Ssì...credo di poter accontentarla anche in quessto...ogni ssingolo esssere che ora ssi trova in quell'arena riceverà la cittadinanza in quessto villaggio. Qualche pedina in più non potrà certo nuocere ad Oto-

    Dopo una breve pausa riprese poi a parlare, il tono sembrava quello utilizzato dagli adulti con i bambini che piangono per un giocattolo perduto

    -Ssu ssu ssignori...non mi ssembra il casso di dimosstrarssi cossì ssenssibili per la morte di quessta mia ssottopossta...Konoha aveva delle rimosstranze per un gessto compiuto da quessta donna e non è sstato fatto altro che evitare un inassprimento dei rapporti all'interno dell'Accademia-

    Un sorriso compiaciuto però tradiva la sua gioia nel vedere così sconvolta quell'atmosfera di serietà e rigore che fino a poco prima regnava nella tribuna.
    CITAZIONE
    "Visto che la mia idea ha riscontrato il favore di Suna, se tutti siamo d'accordo, la questione dei sigilli è chiusa con questo elemento. Sia le spade che gli artefatti del vento verranno portate dalla squadra speciale nei rispettivi villaggi. Entro sette giorni dalla fine di questo evento, riceverete quanto pattuito, oppure gli atti che ve ne attestano la proprietà"


    -Bene, ssembra che tutti abbiano trovato un punto d'incontro, sse non ci ssono altri argomenti che richiedono la nosstra attenzione perchè non conludiamo la sseduta riprendendo ad ossservare i piccoli shinobi che si affrontano oggi ssolamente per il nosstro piacere?! Ssarebbe uno sspreco di tempo ed energie sse non gli desssimo qualche minuto d'attenzione-

    Orochimaru tornò a fissare l'arena anche se i suoi occhi dimostravano poca attenzione agli scontri quasi stesse già pensando a come utilizzare i suoi nuovi servitori.
     
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  8. Anbu Uomo
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    Morte

    Eventi con passo repentino andavano veloci...

    Nella mente dell'Anbu tornò l'ordine... forse grazie alle parole che gli furono subito date da Rokudaime-Sama ...che colmarono quell'attimo di smarrimento...Umano... poichè in fin dei conti era proprio questo che ci diversificava da quegli Oni ... il sentimento, l'umanità...

    CITAZIONE
    "Konoha, chiaramente, può già avvalersi di diversi elementi adatti a tale incarico. Come sempre siamo in grado di dare piena dimostrazione delle nostre affermazioni"


    Era pienamente daccordo con quelle parole... tutto a suo tempo..[...].. nonostante che per quell'atrocità altro sangue non sarebbe servito a niente troppe vite spezzate in quel giorno... ma altro si...cosa che non sarebbe accaduta oggi, ma domani forse...

    Una provocazione, arrivò alle orecchie del'Anbu, forse dovuta alla rabbia, che il signore di Oto avesse percepito la collera ormai sopita?

    CITAZIONE
    -Le chiedo solo di tenere a bada i sui mastini, non vogliamo macchiare questa tribuna di sangue. Sopratutto non di quello delle persone che siedono al suo fianco.


    riferendosi al sesto..

    Neanche reagì alle provocazioni della ''serpe''... non meritava nemmeno questo piacere, un unico movimento... il voltarsi verso di lui... se avesse potuto vedere attraverso la maschera...avrebbe di certo notato l'espressione... pena... nei confronti di quell'essere... che ormai da tempo la follia aveva abbracciato... privandolo di qualsiasi umano sentimento...

    §Nostro sangue... non posso far a meno i non ridere... e con quale esercito?? ... tsk... lasciamo perdere§

    Ascolto.. anche tutto il mormorare seguente... con il signore di Oto che tentava di giusticare l'atrocità portata dalle azioni di Rengoku..

    Parole al vento...come un sussurro

    Poichè nonostante L'Hokage cercasse di ottenere giustizia... Orochimaru dal suo canto aveva la sua pazzia a dargli ''ragione''

    Nel mentre una figura faceva la sua comparsa... un Ninja di nome Daipasu.. o così si presentava...

    ma...

    Senza che L'Anbu potesse capire cosa fosse successo... forse per la distrazione...

    Parole.... e un gesto....

    Rengoku....

    la sua testa rotolava ... per terra....senza vita ...

    Atterrito... ... L'Anbu restò impassibile di fronte alla morte della Kunoichi...

    non un pensiero non una parola... il vuoto... un vuoto incolmabile.... l'amaro in bocca... per non aver potuto fare niente.....

    [...]

    Ma un solo pensiero colmo di umanità... atraversò la mente del ninja..

    §Addio Ren...§

    Nel mentre il torneo continuava come se niente fosse successo.... e Daipasu dava spiegazioni... della sua presenza....

    in un fugace attimo fece la sua comparsa .. Seishi... che si caricò nonostante la sua minuta statura delle spoglie della kunoichi portandosele con se...non una parola non un gesto in più... solo il consegnare precedentemente un rotolo all'Hokage... per poi andarsene cosi come era apparso...

    Orochimaru nel mentre dopo parole inutili e prive di nessuna umanità... prestava attenzione al suo personale divertimento...

    Il Silenzio.......
     
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  9. SH Jaku
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    *il pesante manto nero calò sul dramma, come un sipario. SH si ritrovò nell'oscurità. tutto puzzava di sangue, le sue mani poggiavano in un terreno zuppo di sangue. il nauseabondo odore che saliva dal cadavere di rengoku annebbiava ulteriormente le già alterate percezioni della ninja. non riusciva a deglutire, l'epiglottide non rispondeva ai suoi comandi. SH non faceva che stringere e allargare i pugni, graffiando il cemento appiccicaticcio di sangue caldo. dentro a quel mantello sembrava di stare a castlevania... l'oscurità completa, lo spazio e il tempo che sembravano dilatarsi come in un dipinto di Dalì.
    la ninja soffocava, soffocava dal dolore, dalla rabbia, dall'atmosfera irrespirabile, dalla frustrazione, da un misto di sentimenti i più estremi che avesse mai provato. allargò le braccia e si scaraventò fuori dal mantello.*

    *era una visione penosa, molto probabilmente. gli occhi sconvolti di pianto, la faccia imbrattata di sangue, le unghie rotte e i polpastrelli sanguinanti. ansimando raggiunse il trono di fredda pietra che l'aveva ospitata in quella giornata. che sembrava uscita direttamente da un racconto dell'orrore. il mantello giaceva per terra, coprendo la salma scomposta di ren.*

    *SH si rannicchiò tremante nel trono, non prestando la minima attenzione a ciò che succedeva attorno a lei... tentando, solamente tentando di riprendere controllo di se stessa*

    *fallendo miseramente.*
     
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  10. [Orochimaru]
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    Fu infine in quel momento in cui Anko rivolgeva alcune parole al suo Signore che l'uomo si mosse sinuoso come un rettile quale continuamente rievocava la sua immagine.

    -Mi sscusserete Ssignori ma come vedete è giunto il momento che io faccia la mia parte in quessta recita, vi conssiglio di ossrevare con cura, non è da tutti poter assisstere a ssimili avvenimenti-

    Si portò vicino al basso muretto che fungeva da parapetto della tribuna d'onore ove siedevano i maggior esponenti dei villaggi facenti parte dell'Accademia.
    Orochimaru sorrideva soddisfatto mentre i quattro ragazzi si facevano avanti osservandoli con i suoi vitrei occhi gialli.


    [Prosegue QUI]

    Edited by [Orochimaru] - 9/3/2006, 21:46
     
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