Le Sale dei Guerrieri

Luogo di incontro dei partecipanti al torneo [I° Torneo di Oto]

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  1. Sakiji Onizuka
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    ~ Sale dei Guerrieri, Singing, Dancing, Overlaying The Mind ~

    *S'udì, fin da lontano, l'echeggiare melodioso di quelle note, sparse nell'aria e unite dal vento. Nessuna parola, solo una soave e ritmica melodia, triste e allegra nello stesso momento. Gradualmente sempre più debole, come se si stesse spegnendo, una luce, morta. I passi l'accompagnavano perpetuamente, volutamente tintinnanti, forse per l'ultima volta, godevano al solo udire di ciò che, ora, nell'aere si propagava. La sala era muta, coloro che in lei erano entrati or ora solo quest'ultima potevano udire. Nefasti pensieri, fobie pericolose, tutto si sarebbe calmato al solo udire di quel flauto, tenuto tra le mani da un ragazzo forse troppo giovane per trovarsi in un loco del genere.*

    La mente libera, gli occhi socchiusi, le mani trepidanti. Avanzavo così, occultando ogni singola angoscia e sperando che, almeno per questa volta, avrei ritrovato la pace nell’ascoltare la mia materia preferita. Quasi un desiderio, un’utopia irrealizzabile, mesta e dolorosa. La lunga tunica nera, che ora mi avvolgeva, ondeggiava continuamente di qua e di là, incurante, come me. A breve avrei affrontato una prova, la prima, ove la morte risultava la migliore delle opzioni. Difficile, fatale, aggettivi ad essa correlati sicuramente, ma se un vero uomo avrebbe voluto superarla, altro di meglio non poteva fare se non mantenere la calma. Avevo imparato a meditare, restare ore ed ore in silenzio anche nelle posizioni più scomode, e tutto ciò di certo non sarebbe scivolato via dalla mia mente.

    °Devo dedicare questo tempo così breve alla sola meditazione. Una meditazione dell'animo spinta unicamente dal voler migliorare. Le parole del Rokudaime saranno il mio soggetto, e il mio obiettivo altrettanto. Inoltre devo riuscire a prepararmi per questa prima prova non solo per me stesso, lo so bene. Gea madre, il tuo figlio senziente quest'oggi ti verrà ancora una volta incontro. Con te ho trovato il giusto equilibro con il quale superare molte altre prove, questa volta non sarà diverso. Adulami ancora una volta.°

    Interruppi la melodia appena mi trovai sulla soglia della sala. I miei occhi fissarono Shinodari, intenta in quel momento ad andare nel suo dormitorio. Le parole rimasero chiuse, silenziose, non ce n'era bisogno minimamente. Riposi lo strumento e mi avvicinai a uno dei letti liberi. Una volta seduto portai lo sguardo al terreno, chiudendo leggermente gli occhi. Sarei rimasto sveglio, a riflettere, cullato solamente dalla notte e dal silenzio. La mente sarebbe rimasta libera da ogni pensiero, pronta a liberarsi nel momento del bisogno, allo stesso modo del chakra, il quale, ora, dolcemente fluiva dentro di me.
     
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