Prigioni di Konoha[Gestionale]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Casìn
        Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,092
    Reputation
    +74
    Location
    Firenze

    Status
    Anonymous

    Incontri di Sangue
    Tortura lo spettatore

    La donna incominciò a dare qualche segno di vita. Le cure che Sho gli aveva diligentemente applicato avevano iniziato a fare effetto, migliorando notevolmente le ferite subite. Ryo non gioì di certo a quella visione, sapeva che era strettamente legata all'inizio dell'azione. Mandò giù un altro sorso, stava cercando di assumere una quantità tale da renderlo almeno brillo. Si fermò invece ad osservare gli insetti della kuonoichi che andava a posizionarsi in determinati punti, non riuscì a capire il loro intento, magari sarebbero serviti come ulteriore strumento di tortura, ma capì comunque che non erano un buon segno. Nel frattempo, vedendo che la donna stava dando segni di ripresa, il chunin della Foglia cominciò ad eseguire la sua mansione. Ancorò saldamente la donna alla sedia, sfruttando i nodi che aveva precedentemente eseguito suo fratello, imbavagliandola. O meglio, le fece quasi ingoiare un canovaccio. Infine, tanto per rincarare la dose, la colpì con un paio di schiaffi. Un inizio a dir poco brillante che dava spazio a numerosi pensieri su come si sarebbe evoluta la situazione.
    Dopo essere stata colpita, la ragazza si riprese completamente andando in preda al panico. Ritrovarsi dopo una forte esplosione seduta lì, circondata da faccia sconosciute non fu proprio il massimo. Ryo si limitò ad osservarla, sempre impassibile anche se in realtà provava una certa pietà. I suoi pensieri furono interrotti dalla voce del più anziano dei fratelli Saitama, la tortura era quindi iniziata. Iniziò una serie di inquietanti affermazioni, Sho stava letteralmente giocando con le emozioni della prigioniera, una freddezza unica nel suo genere. Ryo deglutì, totalmente assorto nella scena. Aveva creato un ambiente vuoto, non aveva con se molti strumenti, ma comunque riusciva a terrorizzare il suo paziente. Dopo poco, ai vari gemiti di terrore si unirono anche quelli di dolore. Sho aveva iniziato a martellare le dita della donna, colpì ben mirati e duri che riempivano la stanza di sordi tonfi.
    Proprio alla fine della prima fase di tortura Sho si rivolse all'ubriaco. Quest'ultimo si fece ancor più vicino al muro, come se lo sguardo del chunin lo stesse schiacciando. Aveva riservato un compito anche per lui, uno dove doveva stare in stretto contatto con la vittima. Guardò sconsolato la sua bottiglia, per poi riporla. «Non sono io quello da torturare.» Si limitò ad esprimere con aria rassegnata. La serietà con la quale era stato interpellato fu abbondantemente sufficiente a fargli capire quanto non avesse possibilità di scelta. Ormai era dentro quella stanza insieme ai suoi compagni e la prigioniera. Si avvicinò quindi al torturatore, raccogliendo la fialetta, per poi posizionarsi alle spalle della donna. Il suo sguardo non poté non fermarsi sulle menomate dita. Un lungo sospiro prima di distogliere lo sguardo e, involontariamente, spostandolo verso Sho che nel frattempo stava cucendo le palpebra della sventurata. Distolse velocemente lo sguardo, finendo per guardare il soffitto. Avrebbe dovuto somministrare una goccia in entrambi gli occhi, ciò significa che in qualche modo doveva osservare. Strinse i pugni, schioccando la lingua, stufato e impaurito. Forse lei lo stava guardando, non riusciva a capire, si limitò soltanto a mettere le gocce negli intervalli di tempo prestabiliti, spostando lo sguardo di tanto in tanto. La ciliegina sulla torta fu innescata dalla seconda parte del trattamento. Sho si era infatti messo a staccare, tirando con delle pinze, le dita della malcapitata. Una visione a dir poco atroce, condita dalle urla di dolore, se pur soffocate, che avevano iniziato ad essere una fastidiosissima costante. Distogliere numerose volte lo sguardo aiutò lo stomaco del giovane, anche se per somministrare quella specie di collirio doveva comunque posare lo sguardo sulle varie scene. «Nove e die...» Stoppò il conteggio dei secondi, fermandosi sorpreso. Vari schizzi di sangue lo aveva investito, macchiandogli viso e vesti. Rimase immobile per qualche istante, con lo sguardo fisso sull'enorme ferita che aveva provocato quella fuoriuscita. Purtroppo, non era ancora finita. Freddo e spietato Sho stava procedendo con una nuova fase della sua tortura. In un men che non si dica, stava spellando la prigioniera. Aveva effettuato un taglio nel braccio e da lì era partito tirando verso il polso, provocando le urla terrorizzanti, di pura agonia, della donna. «Coff! Coff!» Il giovane tossì, sentendo il sapore amaro del vomito in bocca, il tutto dimenticandosi di somministrare il siero negli occhi della malcapitata..
    Riuscì a deglutire numerose volte, resistendo fino alla fine del trattamento. Proprio lì sentì un nuovo strattone, stavolta non sarebbe riuscito a resistervi. Uscì dalla stanza, per poi rimettere pochi metri dopo l'entrata. Non si curò di eventuali spettatori, forse Oda era lì presente, ma non fu certo una cosa piacevole. Ryo Iwao era coperto di sangue, non suo, e dal pallore del suo viso si poteva di certo dire che aveva assistito a qualcosa di anormale.
    Rientrò poco dopo, pallido come un morto. «Coff! Coff!» Tossiva ancora, segnalando il suo rientro agli altri. Non subì quel diabolico trattamento, per fortuna, ma da così vicino quella abominevole visione riuscì comunque a far sentire lui il torturato di turno.
     
    .
46 replies since 31/12/2005, 18:09   1323 views
  Share  
.