[Team 19] Who will survive?

Who will Survive?
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Etsuko, chissà chi si presenterà per questi corsi Genin, non sei neppure un tantino curioso?

Mi rivolsi a lui con aria compiaciuta,

Curioso? Ma se non hai fatto altro che leggere le schede degli studenti da 7 giorni a questa parte e sei stato tu stesso a mandare la tanto attesa visita a casa loro, tra l’altro stando lontano da me per così tanto tempo.


Avevo deciso di portar con me Tobi, mi avrebbe dato una mano nel corso, la sola sua presenza serviva a rincuorarmi. Mi era stato affidato questo team e ancora una volta avevo opportunità di far crescere nuovi ragazzi, senza dar peso all’egida del fantasma Accademia.

Hai raccolto tutte le informazioni necessarie alla missione? Ricordati che sono semplici studenti…

Sei troppo scrupoloso Etsuko San.

No, sono realista, basto già io a far del male a questi ragazzi.

Comunque si, tutto è come accordato. Ho già sentito Ino e ci Aspetta nel tardo pomeriggio.

Molto Bene.

Tutto era pronto, adesso non restava che attender gli studenti, ecco appunto, perso nei discorsi, si era anche fatta una certa e ancora non vedevo arrivare nessuno.
Avrei Aspettato che si presentassero tutti prima di parlare, ma avrei accolto ognuno con un ossequioso gesto con il capo.
I due sarebbero apparsi seduti su un piccolo masso circolare, posto in mezzo ad una radura, completamente priva di Alberi, uno spazio piano di 100 metri, circondato su un lato da un torrente e sui restanti da una fitta vegetazione, probabilmente un bosco, l’unica strada per giungere lì era un ponticello che attraversava il corso d’acqua.

Assenza ingiustificata
Si comincia

Etsuko San, non credi di aver aspettato a sufficienza?

Dici? Beh credo di si…

Ero rimasto in silenzio per tutta la mattinata, prima era arrivata la stramba ragazza di Oto dall’aspetto bizzarro, non avevo simpatia per gli otesi, a parte Ledah, non che ne conoscessi molti altri, ma a Kiri ormai l’ingresso a loro era stato vietato, troppe erano state le coincidenze. Prima l’attentato, il furto al palazzo del Mizukage, troppe, persino per l’amministratrice e lo stesso Itai, che ormai non tolleravano più quel luogo.
Poi l’abitante del mio stesso villaggio, un certo Momochi, che fosse parente del più famoso Zubera, beh la cosa mi incuriosiva non poco, come le strane fasce che portava sul viso…
Bene un corso in cui non mi sarei annoiato, non chiedevo di meglio, visto che non amava particolarmente gli addestramenti tradizionali.
Ero stanco di aspettare, l’altro allievo non arrivava, che avesse avuto contrattempi, bene avrebbe avuto modo di aggiungersi nel pomeriggio, sempre che avesse voluto farlo. Presi a parlare…

bene, bene….

Mi feci avanti, lasciando Tobi dietro di me.

Io sono Etsuko Akuma, ma tranquilli chiamatemi semplicemente Etsuko, Sono di Kiri, ma questo l’avrete semplicemente dedotto dal mio coprifronte.

L’avrei indicato sul braccio.

Come ben sapete siete stati assegnati a me per questa missione accademica che fungerà da tradizionale corso Genin… l’avete chiesto voi di essere ninja no?
Lui è Tobi, è il mio assistente.

Avevo preferito presentarlo così, lui certamente si sarebbe stranito a questa definizione, ma meglio una sua faccia bizzarra che quella attonita di novelli studenti.

La nostra missione comincerà nel tardo pomeriggio,
dei dettagli vi parlerà Tobi dopo Pranzo.
Adesso parlatemi un po’ di voi…
È giusto che un team si confronti prima di affrontare una missione insieme, dovete sapere che un vostro compagno potrà salvarvi la vita così come potrebbe metterla a rischio, un team affiatato è un team vincente.
Questo è poco ma sicuro.
E un team affiatato è tale se si ha a cuore la vita dei componenti dello stesso team
Avete dubbi su questo corso?
Domande, perplessità?
Avete modo di avere risposte adesso, poi durante la missione non vi sarà più modo di farlo, cogliete l’opportunità.

Non ero mai stato tanto loquace con persone che non conoscevo, l’Etsuko intollerante, introverso, sembrava ormai un ricordo. Qui sfoggiava la buona volontà di cui era capace, ma quanto sarebbe durato tutto ciò…?

Tavola Rotonda
Bando alle Ciance

Solo illusione, pura illusione …

Avrei voluto rispondere così e poiché non ero mai stato un buon intermediatore tra i miei pensieri e le mie parole fu proprio quello che usci dalla mia bocca.
Cosa pensava di fare?
Credeva forse che la responsabilità dell’essere Genin comportasse la possibilità di girare il mondo conosciuto come una turista?
Niente affatto.
In molti posti ero stato mandato per missioni e per necessità, tanti luoghi avevo visitato, ma di quei luoghi non conservavo che ricordi legati al sangue, ad avvenimenti piacevoli e sconvenienti.
Era il nostro mondo, scelto da noi e così dovevamo prenderlo con i suoi pregi e difetti.

Ricordati Rinnen, l’essere Genin o meglio l’essere ninja significa essere una pedina di una scacchiera, nella mani di un chunin, di un jonin, di un kage, di un villaggio, dell’accademia. Sei la parte sacrificabile del sistema, la sopravvivenza in una missione dipende dalle tue abilità e dall’affiatamento del tuo gruppo, per la serie, vuoi sopravvivere?
Arrangiati …

Sorrisi, di una ironia amara.

Se poi tu credi che il viaggiare per missione sia pari al viaggiare per divertimento, beh in parte hai anche ragione. Non tutti i mali vengono per nuocere.

Hirai, risultò essere meno affabile, ma come non aspettarselo da un abitante della nebbia, beh peggio per lui, il suo atteggiamento mi aveva fatto irritare, mi infastidiva, eppure mi ritrovavo molti in alcuni suoi aspetti, ma si può essere discreti e riservati, pur non disobbedendo all’ordine di un superiore.
Benvenuto nel mondo ninja ragazzino.
Non risposi nulla…

Ah ma bene, vi piace menare le mani…
Insomma

Non amavo l’arte del combattimento corpo a corpo, la mia era un’arte ben più nobile, esperto di Genjutsu, preferivo che i miei avversari non arrivassero neppure ad oltraggiare il mio corpo, accorgendosi di essere stati sconfitti.

Bene è ora di pranzo, non so voi, ma io sono affamato, dopo pranzo Tobi vi spiegherà quale sarà la nostra missione…
Ho ordinato qualcosa da mangiare e bere alla locanda del Gallo strillante,
dista solo 2 Km di qui, in quella direzione c’è un sentiero, non ci si potrà sbagliare.

Avrei indicato un sentiero nel boschetto, antistante al ponte da cui erano arrivati, praticamente alle spalle di dove erano adesso.

Ci andrà uno di voi a procurarci il cibo.

Sorrisi adesso mi sarei divertito, ma anche quello che sarebbe accaduto di li a poco avrebbe aiutato loro a conoscersi.

In piedi ragazzi…
È ora di menar le mani, uno scontro, 1 contro 1, senza esclusioni di colpi, tutto concesso, non risparmiatevi perché me ne accorgerei.
A fine combattimento, ossia tra 10 minuti, chi ne uscirà con più ferite dovrà farsi questa gita per andar a prendere quello che ho ordinato.
Adesso divertitevi.
Diamo inizio allo show

Lui o Lei?

Lo scontro era cominciato, dopo la prima fase fatta di un noioso combattimento corpo a corpo che nulla aveva da invidiare ad una comunissima rissa da bar, finalmente il Kiriano aveva imbastito un Senjutsu, imputabile di certo alcune sue scelte, ma aveva agito come un “Principiante” assassino silenzioso della nebbia…
Beh, volendo vedere il bicchiere mezzo pieno era pur sempre un inizio, se tuttavia era vero che Hirai era parente del suo omonimo, aveva ancora tantissimo da imparare. La sua strategia del clone d’acqua, si era rivelata una buona idea, ma la messa in pratica era davvero stata sconveniente, non aveva sfruttato per niente l’utilità della tecnica, anche se poi l’utilizzo del passo scalzante dell’assassino, mi aveva sorpreso. Se solo ci avesse messo un po’ più di volontà, ora non sarebbe stato in svantaggio.
La ragazza invece, aveva ottime doti nel combattimento, e aveva sempre agito con attenzione, valutando minuziosamente ogni possibilità a parte nell’ultimo caso, anche se quello più che demerito suo era da riconoscere il merito dell’avversario.
Unica pecca? Era un abitante di Oto

…

Ora la nebbia avvolgeva il campo di battaglia, assaporavo quel clima umido, mi faceva sentire così a mio agio, casa dolce casa…
Ma non vi era tempo di divagare, adesso mi stavo annoiando e questo significava solo una cosa, tempo di Agire e metter fine al combattimento, ma ovviamente, l’esito… l’avrei deciso io !!!
Sfruttando la fitta nebbia mi sarei mosso con maestria, entrambi erano all’incirca a 10 metri di distanza da me, ricoprì rapidamente quella distanza [Slot Azione 1], non avevo avuto alcuna difficoltà ad individuare i due ragazzi [Combattere alla Cieca], così individuata Rinnen mi sarei portato dietro di lei [movimenti silenziosi], rimanendo a distanza di sicurezza, conoscevo il velo di nebbia e sapevo bene che restando a più do tre metri sarei risultato completamente invisibile, al momento giusto portai un affondo con la gamba destra, era uno sgambetto, da destra verso sinistra atto a colpire la gamba destra della ragazza facendogli perdere l’equilibrio[Slot Azione 2] [Velocità 450]…
Mi sarei poi rigettato nella nebbia, i miei movimenti erano celeri e probabilmente la ragazza non avrebbe avuto modo di voltarsi o per lo meno di cogliere qualcuno dietro di essa stessa, prima che quello fosse già scomparso nella nebbia.
Mi sarei riportato in posizione iniziale, come se nulla fosse successo.
Tigre, capra
Le mani veloci componevano questi sigilli, mentre la bocca rilasciava una fitta nube grigiastra che si confondeva con la nebbia lì presente…
Schiacciai il flusso con i denti e una potente esplosione vibrò nell’aree, non avrebbe coinvolto gli allievi erano a distanza di sicurezza, non era quello l’intento, anche se probabilmente gli avrebbe impressionati non poco. Ma il calore causato dalla deflagrazione, sarebbe servito a dissipare la nebbia presente e a sciogliere il velo…
Sarei così riapparso agli occhi dei ragazzi che apparivano malconci riprendendo a parlare…

Beh… direi che può bastare ve le siete menate a sufficienza.
Rinnen, sei a terra, indifesa, significa che sei stata battuta…

Avrei detto perentorio, poi mostrando un sorriso sornione.

Toccherà a te dunque andare a prelevare il cibo.
Prima però venite qui, che cercherò di rimediare ai 4 graffietti che vi siete procurati nel combattimento.

“Avrei atteso che i ragazzi si avvicinassero, fasciando le ferite e se vi fosse stato bisogno utilizzando la tecnica delle mani curative. “

…
Per Rinnen

D’improvviso il mio stomaco emise un sinistro brontolio, era ora di pranzo e il non mangiare mi metteva di cattivo umore. Quello poteva significare una sola cosa, una valanga di acidità si sarebbe riversata sugli studentelli se non avessi di li a poco ingurgitato qualcosa.

Rinnen… Andiamo, ti accompagnerò io,

indicando il sentiero che proseguiva per il bosco, la strada era dritta senza intoppi, non si potevano fare errori di navigazione. Il camminare mi avrebbe distolto dall’appetito.

Sono solo pochi Km… non avrai mica paura di rimanere sola con me?

Risposi, considerando che poco prima l’avevo colpita in modo alquanto subdolo.

Beh se non hai obbiezioni, procediamo, vedi di non rimanere troppo indietro…

Presi a camminare…

Hops, che sbadato quasi dimenticavo, questi sono per te.

Estratti 2 bracciali, li avrei lanciati verso la ragazza, o per lo meno davanti a lei, il tonfo degli oggetti per terra, avrebbe fatto presagire indicativamente la pesata degli stessi, poi confermata una volta legati alla caviglia, fu questo infatti il mio successivo comando…
Pesavano ognuno 15 kg, per un totale di 30 kg extra che la ragazza avrebbe dovuto caricarsi sulle esili gambe, era per il suo bene…

Te l’avevo detto di non farmi attendere, su andiamo ho fame…

Avrei incalzato, nel momento stesso in cui quella avesse raccolto da terra i bracciali. Sbuffavo vistosamente.

Non lo so vogliamo prendere un Taxi?

…
Per Hirai

Tobi era rimasto a fissarlo tutto il tempo, quasi con disprezzo e visibilmente incapace quasi di trattenere ancora le parole che da tempo covavano in quella sua splendida boccuccia…
Quando Etsuko e Rinnen si allontanarono abbastanza da non udirlo, sbottò…

Ma come cazzo ti è venuto in mente?
Tu dovresti essere un futuro assassino della nebbia?
Ma fammi il piacere…

Probabilmente il Kiriano non aveva gradito la strategia del ragazzo e lo rendeva palese senza peli sulla lingua.

Devi ringraziare Etsuko,
spero tu sappia che se ti comporterai allo stesso modo in battaglia sarai spacciato e quella volta non ci sarà nessuno che correrà in tuo aiuto.
Adesso tu, ninja da quattro soldi,
se non vuoi essere considerato il disonore di Kiri, il villaggio che dovresti soffrire, ti metti qui davanti a me e provi a colpirmi con tutto il carattere, la forza e convinzione che hai…
sempre che te ne sia rimasto, pivello…
nessun arma, solo il corpo libero.
Ovviamente, non c’è bisogno che ti dica, che hai svantaggi in tutte le statistiche e non vi è modo migliore per prevalere con uno più forte di te se non con un ottima strategia, avanti colpiscimi…

Avrebbe teso il mento in avanti in segno di sfida…