La città dove non si muore

[QdE] | [Seguace]

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    Pioveva, a Kiri.

    Non che la pioggia sia un evento raro in una terra dal clima tanto rigido..in effetti se non nevica e non c'è nebbia, nella maggior parte dei casi è perchè piove. Ma quella non era una pioggia come tante, era diversa, c'era qualcosa di sinistro, malvagio...o forse queste erano solo le considerazioni di un'anima solitaria che stava per incontrare la sua fine?

    Volendo essere meno poetici, diremmo che pioveva a dirotto, tanto che non si vedeva nulla fuori dalle finestre, nel palazzo del Mizukage, e giusto i lampi ogni tanto davano abbastanza luce da illuminare l'infinito scrosciare dell'acqua sul vetro, in un battere ritmico estremamente violento.

    Kiri era abituata alla pioggia. Ma quella pioggia portava qualcosa di nuovo, e non necessariamente positivo. Anche se, per certi versi, portava anche qualcosa di vecchio. Un ritorno, più o meno.

    Shiltar era nei corridoi del palazzo quando improvvisamente venne a mancare ogni illuminazione. Per un ninja del suo calibro l'assenza di luce era l'ultimo dei problemi, ma la "presenza" di qualcuno in quell'oscurità forse poteva esserlo. Specialmente se questa "presenza" prima non c'era. Specialmente se questa "presenza" veniva improvvisamente illuminata da un lampo oltre la finestra, mostrando un uomo dai lunghi capelli che cadevano bagnati sulle spalle e sul volto. Un volto scavato, con profondi occhi azzurri, sgranati e spiritati, gli occhi di un folle. Tutto questo nell'attimo di un lampo.

    Un nuovo lampo mostrò l'uomo ancora più vicino, a forse cinque o sei metri, ed in mano aveva un Kunai, e barcollava, come se si stesse avvicinando. Ma ancor più evidente fu il volto disperato dell'uomo. Un volto noto all'amministratore, anche se pareva trasfigurato dalla disperazione e dalla follia. Il volto di un amico sparito tanti anni prima. Il volto del vecchio amministratore. Il volto di Kisugy Shinretsu Tamasizu.

    La luce tornò, mostrando il suo corpo magro in modo quasi intollerabile da guardare, gli abiti stracciati, e l'acqua che grondava dai capelli, dalla pelle, dal tessuto, come se fosse stato appena immerso. Acqua che sembrava molta più di quanto non fosse normalmente possibile..e nonostante tutto, le labbra dell'uomo erano secche come se non bevesse da giorni. Shil...tar... Una voce roca e spezzata, ma era la sua! Atten...to..non ..devi venire... Il corpo si inarcò, sbilanciandosi poi in avanti, come se avesse perso l'equilibrio, mentre il Kunai veniva lanciato, malamente, in modo che passasse accanto alla testa del Kaguya, senza mai minacciarlo realmente.

    E cadendo, la forma dell'amico ritrovato si sarebbe liquefatta, perdendo rapidamente colore e consistenza, fino ad abbattersi a terra come semplice acqua, che si disperse tutto intorno...lasciando solo uno scheletro umano, bagnato fradicio, sul pavimento del palazzo. Un clone d'acqua avvolto intorno a uno scheletro? O qualcosa di più sinistro?

    Il Kunai intanto si era piantato sulla parete alle spalle di Shiltar. Per la precisione aveva centrato un quadro appeso, o per meglio dire, aveva centrato una vecchia mappa ornamentale, di quelle non troppo precise, e da esposizione. L'arma era conficcata su un puntino rosso, accanto al quale era scritto Villaggio dell'Abete. Un posto remoto, su un'isoletta dell'arcipelago vicino Kiri, a qualche giorno di navigazione. Che fosse stato un semplice un caso? Senza contare che la mappa era molto vecchia..magari quel villaggio non esisteva nemmeno!

    In ogni caso, controllando sulle mappe più recenti, effettivamente non risultava nessun villaggio con quel nome su quell'isoletta. A dire il vero non risultava proprio nessun centro abitato là.
    Una rapida ricerca negli archivi avrebbe indicato che quel posto, un tempo abbastanza noto per i suoi ninja allevatori di Lupi e fabbricanti di artefatti, era stato abbandonato a causa di una terribile pestilenza..e tutti gli abitanti si erano spostati a Kiri qualcosa come centoventi anni prima, mescolandosi con la popolazione locale.

    Ma oltre a questo c'era il problema dello scheletro...era sicuramente lo scheletro di un essere umano, dell'età e della costituzione di Kisugy, ad occhio. Un'esame più accurato, con i mezzi adatti avrebbe rivelato che quello era il corpo di un ninja (vi erano segni del passaggio del chakra)..un ninja dotato di un'affinità elementale con l'acqua e il vento..oltre a una terza impronta non identificabile...ma secondo gli esperti, se interpellati, c'erano grandi possibilità che quello fosse ciò che restava di uno Shinretsu....
     
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    Pioveva, avvenimento non particolarmente strano a Kiri, pioveva anche molto forte, il che non era nemmeno così stupefacente: facile che quando non vi fosse la nebbia, calasse la pioggia.
    Tutto ciò non dava particolare fastidio a Shiltar, specie considerando che si trovava all'interno del suo palazzo in quella sera di pioggia; un pò meno piacevole era il fatto che la piccola Mikan avesse iniziato a piangere allo scoppiare di quel diluvio, poco dopo seguita da Sendo e Kai-Lee, il che aveva portato un pò di agitazione in Taeko; un susseguirsi d'eventi che aveva portato il Mizukage a scendere al piano dove si trovava il suo ufficio, vuoto a quell'ora, per prendere un peluche a forma di coccodrillo, il preferito del piccolo Sendo, al fine di tranquillizzarlo.

    Fu mentre si trovava di sotto da solo, che la luce scomparì dall'intero palazzo, il che portò il Kaguya a volgere la testa verso la scala al piano superiore, prima di avvertire una presenza alle sue spalle, una presenza che, prima del sopraggiungere di un fulmine non aveva nemmeno avvertito lì e per non essere avvertito dal Kaguya, chiunque ci fosse alle sue spalle doveva essere parecchio, ma parecchio, silenzioso.
    Voltandosi verso la figura, il Mizukage la vide avvicinarsi, illuminata da un altro fulmine e la sorpresa per quella presenza aumentò ancora di più quando la figura stessa fu riconosciuta come un vecchio amico da molto scomparso!

    "Kisugy! Dov...", ma le parole morirono in bocca a Shiltar, quando la figura, ora illuminata di nuovo dalle luci artificiali del luogo, barcollò fino a cadere dinanzi a lui, lanciando allo stesso tempo un kunai ad una certa distanza.
    Quella figura, oltremodo smagrita e bagnata, dall'aspetto quasi moribondo, d'improvviso si disciolse in una pozza d'acqua: un clone ottenuto dalla Moltiplicazione Acquatica, avrebbe anche potuto pensare il Mizukage a quella vista, specie considerando le poche e non tanto sibiline parole, che disse, ma trovare uno scheletro in quella pozza d'acqua fu quanto mai inatteso e preoccupante, come variante sulla tecnica di moltiplicazione che Shiltar aveva pensato fosse stata usata.
    Da dove proveniva quello scheletro? Perché aveva preso le forme di Kisugy? Cosa voleva dire quel kunai? Tante domande che ne richiamavano altre e che non avevano chiare risposte, tutti quesiti che necessitavano di risposte, però c'era anche da tranquillizzare Taeko ed i bambini prima di uscire, in quel diluvio.

    Così, il Mizukage evocò due locuste: Abuk e Garang, "Abuk, resta vicino a questo scheletro, se succede qualcosa di strano, richiamami subito.", avrebbe esordito, "Strano? In questo palazzo pieno di mobili d'ossa con uno scheletro in mezzo al corridoio?", avrebbe schernito la creaturina, mentre il Kaguya continuava, "Garang, va da Rikiimaru, sai dove abita, no? Digli di raggiungermi qui a Palazzo, subito.", ordinò secco, "Sì, Dominatore.", concordò rapida la creaturina, scattando veloce.
    Shiltar avrebbe recuperato il peluche di Sendo e sarebbe risalito di sopra, per quanto Taeko avrebbe potuto facilmente intuire che c'era qualcosa che agitava la mente del Mizukage, finché non arrivò Rikiimaru.

    Quando l'amico, ritornato da poco a Kiri, fu nel palazzo e vide quello scheletro circondato dall'acqua, fu un pò perplesso: "Data l'urgenza, immagino sia qualcosa di serio, suppongo quello non sia lì per rimodernare?", chiese.
    "Quello è apparso all'improvviso qui dentro sotto forma di Kisugy, era uno studentello quando sei partito, non so se te lo ricordi, ma è diventato un chunin ed un amministratore del villaggio in questi anni, prima di sparire in cerca di Hayate... ed ora, dopo quasi tre anni, mi riappare a Palazzo, per piantare un kunai in una vecchia mappa e liquefarsi qui.", spiegò velocemente Shiltar.
    "Sicuro che non fosse una copia? Forse ha qualche tecnica che gli permette di creare questo tipo di copie con ossa ed acqua... faceva parte di qualche casato?", chiese Rikiimaru, esaminando il luogo, essendo un Inseguitore aveva una certa esperienza nell'evidenziare eventuali tracce.
    "Era uno Shinretsu, come te, e non so di sue tecniche che potessero fare qualcosa del genere... ma voglio portare lo scheletro all'ospedale, per farlo analizzare e scoprire quanto più possibile su questo villaggio dell'Abete.", affermò il Kaguya.
    "Vuoi un aiuto in tutto ciò?", domandò l'altro, "Sì, dammi qualcosa in cui sistemare il corpo e poi trasportiamolo, dopo di ché, io resterò all'ospedale, tu andrai a cercare quanto più possibile su quel villaggio.", rispose il primo.
    "Niente di più facile...", disse lo Shinretsu, sfruttando l'acqua stessa che era presenta al suolo, i residui, per congelare parzialmente lo spazio attorno alle ossa, così da poterle spostare in blocco.

    I due a quel punto si mossero: portarono lo scheletro all'ospedale e Shiltar, malgrado l'ora, richiese una squadra medica specialistica per analizzare quelle ossa il più attentamente possibile, mentre Rikiimaru, sciolto il ghiaccio attorno alle stesse, si mosse a cercare informazioni sul misterioso Villaggio dell'Abete.
    Dopo diverse ore di ricerche ed analisi, mentre fuori ancora pioveva, il Kaguya e lo Shinretsu avevano diverse strane notizie: le prime riguardavano lo scheletro, che combaciava fin troppo bene con quelle che erano le caratteristiche di Kisugy, fisiche e come affinità di chakra, tanto da poter forse essere lo scheletro di uno Shinretsu; dall'altra parte il villaggio dell'Abete, abbandonato più di 100 anni prima, era un luogo dove vivevano addestratori di lupi ed artefici.
    E se le notizie geografiche lo preoccupavano poco, per quanto i lupi gli facevano tornare in mente Hayate, i Tamasizu e le storielle sul villaggio della Luna; quelle sulle ossa rendevano il Mizukage quanto mai preoccupato sulle sorti del suo vecchio amico ed ex amministratore.
    Dopo tutto quel tempo s'era fatto rivedere solo per dirgli dove non andare e per morire davanti a lui? Shiltar non lo accettava.

    Fu proprio per quel motivo che il mattino dopo, salutati Taeko ed i piccoli, informati gli impiegati ed organizzato tutto ciò che c'era da sistemare, Shiltar si trovava sul versante a strapiombo delle mura assieme a Rikiimaru.
    "Sicuro che non vuoi che venga anch'io?", chiese lo Shinretsu, "No, resta qui e preoccupati del villaggio assieme al resto dei ninja di Kiri, questa gita vado a farla da solo.", lo rassicurò secco, evocando poi Suzaku, che maestosa si poggiò al suolo sul bordo che dava verso il mare.
    "Dove andiamo questa volta, Shiltar-sama?", chiese la fenice, "In un posto chiamato Villaggio dell'Abete, ti mostrerò la mappa lungo il volo.", rispose quietamente il Kaguya, salendo sulla creatura, che lesta lo coprì fra le piume, diventando poi invisibile, per prendere quindi il volo, lasciando Rikiimaru a terra ad osservare l'orizzonte.

    Il viaggio li avrebbe condotti fino all'isola indicata sulla mappa e lì il Kaguya avrebbe mandato in avanscoperta sull'isola le sue piccole locuste.
    Voleva scoprire cosa era successo a Kisugy e per farlo avrebbe comunque usato un pò di sane precauzioni.
     
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    Manjidani



    La nebbia avvolgeva il villaggio quasi completamente, così come la foresta circostante. Non era molto grande, probabilmente ospitava al più mille persone e a giudicare dai pochi individui che circolavano per strada doveva essere un posto molto tranquillo. L'unico problema era che non ci sarebbe dovuto essere proprio nessuno, almeno secondo i documenti in possesso di Kiri!

    C'erano mura di sicurezza, ma nessuna guardia, e i portoni erano aperti, lasciando che la gente entrasse e uscisse senza alcun controllo. Gente, gente che non avrebbe dovuto esserci, gente che non poteva esserci o li avrebbero notati in qualche modo! Persino il porticciolo, l'unico dell'isola, risultava essere abbandonato da secoli se visto dall'alto..l'unica eccezione era una barca da pesca con delle reti, ma si trattava di poco più che un guscio di noce.

    Arrivare senza farsi notare non sarebbe stato un problema, e nemmeno avvicinarsi al villaggio, anche con circospezione. Nessun genere di trappola, guardiano o nemico in agguato. Tutto era tranquillo in quei boschi umidi di nebbia. Forse troppo, visto che non si sentivano nemmeno i rumori degli animali...l'unica colonna sonora era il lento fruscìo delle foglie in occasione di qualche rara e debole folata di vento.

    Nel villaggio la poca gente si muoveva con apparente tranquillità. Erano forse le sei o le sette di sera, ma la nebbia scuriva tutto, dando quasi l'impressione che fosse notte inoltrata. Eppure, a ben guardare alcuni sembravano nervosi, circospetti, come se volessero rincasare il prima possibile. Nessuno fece caso al visitatore..o meglio, alcuni lo incrociarono con lo sguardo, ma non sembravano nè incuriositi nè serpresi, come se l'arrivo di uno straniero non fosse un evento tanto anomalo da destare interesse.

    Un nitrito spezzò la quiete di quel villaggio nervoso, giusto nella via accanto. L'unico rumore che seguì furono gli zoccoli che si allontanavano, lasciando in mezzo alla strada una vita spezzata.
    Vestiti di buona fattura, con colori allegri, dei capelli neri, tenuti corti ma ora lordi di sangue, e un volto completamente deformato e distrutto dal ferro impietoso dell'animale che la aveva calpestata. Una bambina di forse quattro o cinque anni sporcava col suo sangue il terreno lastricato, sotto gli occhi indifferenti di quattro o cinque passanti.

    Non un fiato mentre la fissavano, senza mostrare nessuna emozione particolare, come se semplicemente constatassero un evento. Non serviva essere un medico per capire che la piccola era morta. Ma forse sarebbe servito uno psichiatra per capire ciò che avvenne dopo..

    Uno di coloro che avevano assistito all'incidente andò a bussare alla porta di una casa, e una donna dai lunghi capelli neri accorse rapidamente, con appena un velo di preoccupazione negli occhi. Doveva trattarsi della madre. Ma non ci furono lacrime, grida o occhi sbarrati per lo shock. La donna si limitò a sospirare alla vista del corpo straziato, scuotendo il capo, quindi con delicatezza lo avrebbe raccolto tra le sue braccia, e sempre scuotendo il capo, si sarebbe avviata verso la sua casa.

    Cosa poteva mai significare?

    Ma in tutto questo, qualcosa avrebbe attirato l'attenzione del Kaguya. Uno di coloro che avevano assistito al fatto portava un ampio cappuccio sul mantello. Si voltò appena per un istante, ma anche con la nebbia sarebbe stato impossibile non riconoscere Kisugy. Gettò un'occhiata fugace al mizukage, cercando poi di allontanarsi in un vicolo, a passo rapido, ma senza correre

    Se raggiunto, però si sarebbe liquefatto all'istante (e se fosse avvenuto sotto gli occhi di tutti, in effetti questo avrebbe scatenato un certo scalpore, a differenza della piccola calpestata)

    Non capisci questo posto, vero, Mizukage? Una voce, maschile, ma fortemente musicale avrebbe sussurrato all'orecchio di Shiltar dopo la liquefazione, o anche dopo alcuni minuti di inseguimento, se avesse deciso di seguire il suo compaesano. Percepì solo dopo la presenza alle sue spalle, ma era come se fosse una testa senza corpo... il tempo di girarsi, e avrebbe scorto solo una piccola sagoma che si allontanava con estrema velocità nella nebbia, correndo sul tetto..

    Era il caso di seguire il proprietario della voce? O si trattava di una trappola? O magari avrebbe dovuto cercare prima di capire dove si trovava e cosa stava succedendo?

     
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    Shiltar si fece lasciare da Suzaku vicino al porto dell'Isola, notando come fosse decisamente abbandonato a se stesso, esclusa una barchetta, il che, in un luogo che doveva essere deserto, poteva anche essere razionalmente accettabile.

    La cosa si fece però un pò più assurda nell'avvicinarsi al villaggio, coperto da una spessa nebbia: infatti, se le mura erano vuote di guardie ed affini, cosa comunque normale per un villaggio deserto, il fatto stesso che vi fosse ancora un villaggio in così buone condizioni dove non ce ne doveva essere, non era altrettanto "normale", aggiungendoci poi che, più si approssimava alle mura più notava gente uscire ed entrare dalle stesse, la cosa diventava sempre meno "normale".

    Il Mizukage, negli anni, aveva incontrato diverse situazioni quanto meno "strambe" e di certo un villaggio che non ci sarebbe dovuto essere, ma invece abitato, di per se stesso non lo avrebbe preoccupato, ma al più reso "guardingo".
    Così, forte di questa logica, prima di avvicinarsi troppo alle mura, Shiltar si morse un pollice evocando due delle sue creature: Quiggon e Kaor, i due gechi abili nell'individuare illusioni e, in generali, fonti di chakra.
    "Shiltar-sama, piacere rivederla.", "Piacere anche da parte mio, Shiltar-sama.", esordirono l'uno dopo l'altro.
    "Quiggon, Kaor, ben ritrovati. Mi serve che restiate sotto il mio mantello e che, da bravi asceti, controlliate nell'eventualità di illusioni, o di possibili fonti di chakra, ok?", propose il Mizukage, appoggiandole gentilmente sulla spalla sinistra, malgrado, poco dopo, Kaor si spostò sulla destra.

    A quel punto, coprendo il proprio volto, la propria Falce di Luna, ed i due gechi sulle spalle, con il mantello, Shiltar si diresse verso l'ingresso principale, mischiandoli con la folla di gente che entrava ed usciva dal villaggio che sarebbe dovuto essere disabitato.
    Il Kaguya si muoveva con circospezione, allontanandosi, poco dopo l'ingresso nel villaggio, dalla strada principale, ed iniziando a guardarsi intorno, studiando tutta quella gente che si muoveva per quel luogo.
    Il Mizukage non era certo un esperto nello studiare i comportamenti e le reazioni altrui, ma quando, d'improvviso, un cavallo ruppe l'innaturale silenzio della zona, uccidendo una bambina nel suo avanzare e tutti si mossero con fin troppo disinteresse e ben poco disgusto o sgomento, la cosa risultò quanto mai inverosimile, anche a Shiltar, che era pur sempre una persona che alcune volte aveva dato i suoi avversari ai coccodrilli da divorare e poi con le ossa s'era fatto dei mobili per lo studio: pure lui capiva che un così innaturale distacco alla morte di una bambina era statisticamente impossibile.
    Specie da parte di quella che sembrava essere la madre: se fosse successo ad uno dei suoi figli, il Kaguya sarebbe impazzito dal dolore, come minimo, prima di disossare da vivi cavallo e famiglia del padrone dello stesso!

    Proprio l'assurdità della cosa fece scattare un dubbio in Shiltar, che subito, sfruttando le doti di comunicazione mentale con le proprie evocazioni, disse ai due gechi celati sotto il suo mantello: §Kaor, Quiggon, controllate per fonti di chakra, o illusioni, nei dintorni.§

    E subito i due gechi avrebbero ognuno analizzato una delle due cose, in cerca di eventuali stranezze.

    Coscienza del Tutto
    Sigilli: 0+ (pari a 2)
    Il geco genererà un leggero alone di pura luce attorno a se che permetterà l'espandersi del chakra della creatura in un'area pari a 50* ogni energia superiore a Rossa.
    In quest'area la creatura sarà capace di avvertire la presenza di qualsiasi fonte di chakra, dopo un turno di carica in cui resterà completamente immobile, a meno di annullare il proprio chakra con una dovuta tecnica.

    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Alto - Mantenimento: Medio / Livello: 3)

    Coscienza delle Illusioni
    I gechi asceti, data la loro alta capacità meditativa e la coscienza del mondo che li circondano, possono capire di essere soggetti ad un'illusione, attraverso il fluire del chakra, se consumati almeno 2 slot azione come vittime ed un 1/2 basso di chakra per analizzare il fluire dello stesso anche se ciò non gli permette automaticamente di scioglierla, o di evitarne gli effetti.
    E' possibile utilizzarlo anche su altri individui.

    [Consumo: 1/2 basso per persona]


    Nel frattempo, però, sarebbe entrato nell'area visiva di Shiltar un'altra figura, quella di Kisugy, che si muoveva in mezzo alla folla ed alla nebbia, così, ricevuta almeno conferma da Quiggon di non essere sotto una qualche illusione, il Mizukage si sarebbe mosso ad inseguire l'amico, raggiungendolo quando era ormai in un vicolo, dove l'altro si sarebbe rivelato essere di nuovo un clone fatto d'acqua, cosa non poco fastidiosa.
    Ed ancora più fastidioso: una voce, apparsa dal nulla, senza che nemmeno il più che sensibile tatto del Mizukage avvertisse prima l'avvicinarsi di qualcuno; una voce che pareva appartenere ad una figura che già s'allontanava su un tetto.
    §Ragazzi: illusioni, qualche fonte di chakra, che magari si allontana o è qui vicino?§, avrebbe chiesto ancora mentalmente ai due gechi nascosti e se non vi fossero stati segni di un'evidente trappola, allora Shiltar sarebbe corso all'inseguimento del misterioso individuo in allontanamento.

    Chissà che quello non portasse a delle spiegazioni più logiche di ciò che aveva fino a qule momento visto.
     
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    Non c'erano Genjutsu all'opera, almeno per quanto ne sapevano i due asceti, e di certo non c'erano grandi quantità di chakra all'opera..le persone e gli animali possedevano di certo delle riserve di energia, ma nessuna di esse sembrava abbastanza consistente da far pensare a un ninja...con qualche piccola eccezione.

    Kaor avrebbe infatti notato il clone di Kisugy molto prima che Shiltar lo vedesse effettivamente, ed inoltre avrebbe percepito qualcosa di simile a una corrente di chakra nel sottosuolo, molto in profondità, ma diffuso, e troppo esteso per appartenere a una creatura vivente...e tuttavia non sembrava affatto un jutsu.

    Ma non c'era tempo di pensarci, il clone si era dissolto e una voce disincarnata annunciava che qualcuno li stava guardando. La presenza alle spalle che scappava tra i tetti. Col terzo occhio costante del geco non c'erano problemi a seguirlo, e le capacità fisiche di Shiltar erano più che sufficienti per stargli dietro e accorciare le distanze in tempi brevi.

    L'inseguito se ne rese rapidamente conto, dato che durante un salto da un tetto all'altro prese a ruotare su sè stesso, afferrando l'aria con le mani, come se strappasse un velo dal nulla..e di fatto quel movimento generò un velo nero a mezz'aria, scaraventandolo poi contro il Kaguya in avvicinamento come un enorme proiettile composto da nastri intrecciati e in costante movimento.

    Ne lanciò tre di fila, forse un pò alla cieca, ma erano abbastanza grandi [Enorme] e veloci da impensierire l'inseguitore [Viola+3 tacche]. Non avrebbero causato danni a contatto, ma piuttosto si sarebbero avvolti intorno alla superficie di impatto (fosse anche stata la falce durante un tentativo di tagliarli via) e la avrebbero appesantita notevolmente [-1 tacca a Riflessi e Velocità per proiettile a segno]. Ogni colpo avrebbe idealmente cercato di colpire il Kaguya durante la difesa dal precedente..ma anche lì non era poi un attacco devastante.

    Immediatamente dopo quell'acrobazia, lo sconosciuto avrebbe abbandonato i tetti per gettarsi in strada, levando qualche grido di sorpresa alla gente che, tutto sommato, ancora passeggiava. Tanaka, chi è questo? Chiese una giovane donna che camminava accanto al marito. Non lo so.. rispose lui ..ma se è saltato dal tetto potrebbe esse..EHII! L'inseguito non sperava certo di liberarsi di Shiltar così facilmente, e artigliando nuovamente l'aria generò dei veli, stavolta più lunghi, avvolgendoli intorno alle gambe dei due passanti, per poi scagliarli contro il Mizukage, verosimilmente ancora sul tetto, o comunque in avvicinamento, come proiettili umani. [Nera]

    Sarebbe poi guizzato via, infilandosi in un tombino senza nemmeno sollevarlo, come se fosse composto di fumo!

    Oh, maledizione! Tesoro, cerca di non romperti troppe ossa! I due proiettili umani, durante il breve volo, non sembravano particolarmente spaventati. Sorpresi e seccati, quello si..ma era come se non realizzassero il pericoo di venire lanciati in aria a quel modo..

    Ma che città era quella?

    E valeva la pena di ignorarli per seguire l'uomo nelle fognature? O si potevano fare entrambe le cose?

    In ogni caso, a parte i passanti e il fuggitivo non c'erano altre fonti di chakra rilevanti..eccettuata quella strana corrente sotterranea.

    CITAZIONE
    Scusa l'immenso ritardo, ma ci sono stati, come dicevo in "assenze dallo staff" problemi sia a casa che di connessione...sory ç_ç

     
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    A quel che i due gechi nascosti sulle spalle di Shiltar percepivano, in quello strano villaggio non era in atto nessun genjutsu e, esclusa quella sottile presenza di chakra nel corpo di chiunque, l'unica fonte di chakra realmente interessante, ad una prima analisi di Kaor, era una specie di manto, per così dire, di chakra che riempiva tutto il sottosuolo.

    Non ci fu, però, per il Mizukage il tempo di riflettere su tutto ciò, e su quanto aveva visto accadere poco prima, perché prima il clone di Kisugy si sciolse, poi la voce di un individuo spinse Shiltar ad inseguire quello stesso personaggio misterioso, peccato che quello non era molto deciso a farsi raggiungere.

    Il Kaguya fu per un attimo sorpreso quando vide l'altro voltarsi e creare, dal nulla, una specie di grosso velo nero, qualcosa che Shiltar non aveva mai visto prima, seppur in qualche modo gli ricordava il trucchetto con una specie di tessuto che, una volta, aveva visto utilizzare al "Sanga" della Zanna.
    E quella veloce similitudine, spinse il Mizukage ad optare per evitare quello strano oggetto, così, concentrando il chakra nei piedi e sfruttando il proprio elevato controllo sullo stesso, si spinse verso l'alto, spiccando un salto parabolico che gli permise, grazie all'elevata velocità guadagnata, di evitare senza problemi il primo dei veli.
    Quando poi Shiltar era ormai a mezz'aria, nel pieno dell'arco parabolico del salto, un secondo di quei cosi gli fu lanciato contro e lì c'erano poche opzioni per evitarlo, quindi il Kaguya non poté che optare per un modo cauto di bloccarlo e, manipolando tre blocchi ossei attraverso il braccio, con la velocità che lo caratterizzava nel farlo [Nera+3], generò una lunga asta ossea che portò dinanzi a se, su cui il "velo" s'avvolse, mentre già il Mizukage la sconnetteva dalla propria mano, lasciando cadere ossa e velo avvolto attorno verso il tetto sotto di lui.
    Il terzo velo gli fu lanciato contro in piena ridiscesa verso il suolo e, anche in quel caso, la possibilità di evitarlo era da escludersi, quindi, ancora una volta, il Mizukage manipolò tre blocchi ossei, che generò in un'altra lunga asta ossea dal palmo sinistro, portandolo dinanzi a se e lasciando che il velo si avvolgesse attorno alla stessa mentre, accellerando con un pò di chakra il movimento, già spostava lateralmente il braccio, lasciando che la strana creazione e le ossa attorno cui si era stretta, scivolassero verso il tetto poco alle sue spalle.

    Riatterrato, abbastanza agilmente, su un tetto, non poco distante quel vello sulle ossa, il Kaguya cercò con gli occhi il misterioso inseguito, aiutato anche dalle percezioni di Kaor che gli indicarono dove si trovava e gli permisero di intravedere mentre stava già avvolgendo altri veli attorno a due passanti, per poi lanciarli contro Shiltar.

    Il Mizukage era, a dirla tutta, anche un pò curioso, seppur la volontà di inseguire quel tizio non era poca, quindi, in quei pochi istanti mentre i due proiettili arrivavano verso di lui, il jonin si spostò, così da essere sicuro di evitare del tutto la donna, mentre già manipolava le proprie ossa per corazzarsi completamente e si preparava a sbattere contro l'area destra del corpo dell'uomo, stando abbastanza attento a restare lontano dalle gambe.
    In fondo, l'impatto, di per se stesso, non avrebbe potuto preoccupare il Mizukage, ma quei strani veli attorno al corpo sarebbero stati tutta un'altra cosa, così Shiltar fu più attento a prepararsi per un'eventuale spostamento mediante l'uso del proprio chakra se quei veli si fossero spostati dall'altro a lui, che non ad evitare quel tizio, che sembrava non preoccuparsi della propria incolumità.

    Salto o meno, una volta che i due proiettili umani si fossero fermati, il Kaguya avrebbe fatto rientrare le ossa sul proprio corpo e si sarebbe morso un dito, per poi evocare una delle sue locuste: Garang.
    "Dominatore, a cosa devo l'onore?", avrebbe esordito l'animaletto, prima che Shiltar allungasse il braccio destro ed iniziasse a parlare: "Garang, tu e Kaor dovete inseguire qualcuno per me. Lui lo percepirà, tu gli starai dietro e quando te lo comunicherò, mi richiamerai da voi, ok?", furono le poche parole del Mizukage, mentre già il geco scendeva dalla sua spalla.
    "Sì, Shiltar-sama.", esordì il rettile, "Va bene, dominatore.", aggiunse il nuovo giunto, prima che entrambi si allontanassero.

    Mentalmente, Shiltar comunicò a Quiggon che lui avrebbe ancora dovuto controllare per la presenza di altre illusioni, mentre già il Mizukage si avvicinava ai due proiettili umani e, se come stranamente sembrava possibile, quelli fossero stati ancora vivi ed abbastanza reattivi, il Kaguya avrebbe posto loro un paio di domande.

    "Prima di tutto vorrei capire: com'é possibile che in questo luogo siate tutti così disinteressati alla vostra salvaguardia personale?", domanda che probabilmente, avrebbe portato ad una lunga discussione, ma che avrebbe anche poi fatto da preambolo ad altri due quesiti: "Conoscevate il tizio che vi ha preso e lanciato contro di me?", avrebbe chiesto, prima di aggiungere, "Conoscete per caso un ragazzo biondo con un buffo cappello, un bastone da passeggio ed un vestiario piuttosto particolareggiato?", avrebbe concluso, descrivendo gli abiti che aveva visto l'ultima volta addosso a Kisugy.

    Era da vedere se quei tipi gli avrebbero dato qualche risposta in quel luogo assurdo e se le sue due evocazioni fossero state capaci di tenere il passo dell'inseguito.

    ------

    OT: No problem per il tempo di risposta, immaginavo ci fosse un motivo se non eri sul forum. ^^'/OT
     
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    È colpa tua. Ratty

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    [I Coniugi Yukimune]

    Oh, santo cielo..guarda che disastro... mormorva la donna, strisciando lentamente per rimettersi in piedi. La sua gamba era piegata in modo innaturale, e del sangue fuoriusciva dal suo orecchio. La mia gamba.. commentò, col tono di uno a cui è caduto un piatto a terra mentre apparecchiava ..era dall'ultimo festival della guerra che non me la rompevo, maledizione! Tanaka? Tanaka dove sei?

    Qui..sono qui tesoro.. L'uomo era ridotto molto peggio, con diverse costole che fuoriuscivano dalla cassa toracica, e il braccio destro ridotto a brandelli dall'urto con le ossa del Kaguya. Certamente qualcosa era anomalo..perchè uno in quelle condizioni sarebbe dovuto essere come minimo incosciente, e con pochi respiri rantolanti a separarlo dalla fine dell'esistenza. Ma come ti sei ridotto?? Lei è un maleducato, signore! Se era tanto bravo da evitarci poteva anche afferrarci al volo, no? Ah, questa gioventù scriteriata! Apostrofò duramente il Mizukage dopo essersi avvicinata

    Su, cara, non essere nervosa..ci vorrà solo qualche ora in più. Per il momento ignoravano le domande del Kaguya, e sembravano più impegnati a raccogliere i pezzi (letteralmente). Ma ora come scendiamo da qui?? Ehm...le chiedo scusa per il disturbo..ma se salta tra i tetti deve essere un allievo dei Custodi, quindi...potrebbe gentilmente aiutarci a scendere? Finiremmo per romperci troppe ossa gambe e dover poi strisciare fino al mattino per tornare a casa.. Chiese umilmente l'uomo che sarebbe dovuto essere morto. Tanaka, non essere così servile! E' colpa di questo ragazzino se ora sei così malconcio!

    Tesoro, se è uno dei Custodi forse sarebbe bene che.. Sarebbe bene cosa? L'aspetto giovanile della donna celava un carattere bisbetico insospettabile a prima vista. I Custodi hanno detto che sono qui per difenderci e aiutarci, quindi non siamo certo loro sudditi! Se ci ha combinato un guaio, deve anche aiutarci! Impuntatasi la donna, non ci sarebbe stato modo di convincere il marito..l'unico modo di ottenere qualche informazione sarebbe stato assecondarli e accompagnarli a casa loro, alcuni isolati più in là. Inutile dire che su di loro le minacce non avevano nessun effetto.

    [...]

    Vivevano in una casetta ad un solo piano comprensiva di un salone di discrete dimensioni, una camera da letto, una cucina e un bagno. Vista la poca distanza dal centro del villaggio, dovevano essere di buona estrazione sociale, o perlomeno avere una discreta disponibilità economica, anche a giudicare dall'arredamento che, sebbene non fosse di lusso, certamente dava l'idea di essere di buona qualità.

    Accomodatisi nel salone, i due coniugi, anche se malconci, si accomodarono alla meglio sul pavimento riscaldato. Nella stanza c'era un alto tasso di umidità, tanto che quasi si vedeva una discreta foschia. Abbiamo fatto rifare l'impianto di riscaldamento da poco..ora l'acqua calda scorre direttamente sotto il pavimento e umidifica alla perfezione l'intera stanza. Spiegò il marito mentre la donna, dopo aver steccato alla meglio la sua frattura, iniziava a bendare lui in modo che non sporcasse troppo. Questa era la tua casacca preferita e ora guarda qua..buchi dappertutto... lei scuoteva il capo, mentre lui sorrdeva, divertito. Ma prego, si accomodi. Indicò un cuscino dall'aria comoda.

    Il mio nome è Tanaka Yukimune, e questa è mia moglie Natsumi. Vi chiedo scusa per il suo temperamento ma.. Lei sbuffò, distogliendo lo sguardo. ..ehm..ecco, dalle domande che ci avete fatto prima, mi pare di capire che siete qui da poco, giusto? Finora tutti quelli con capacità straordinarie come le vostre erano membri dei Custodi..quindi lo siete anche voi, no? Ci sono stati altri episodi di Custodi un pò disorientati all'inizio. Certo che un uomo apparentemente immortale che definiva straordinario il saltare da un tetto all'altro aveva un che di bizzarro.

    Beh, imparerete..posso sapere il vostro nome? Natsumi, intanto vai a preparare qualcosa da bere? Col cavolo! Rispose lei. Se bevi ora inzupperai le bende, come al duello di due anni fa. Aspettiamo che tu guarisca. L'uomo sembrò in imbarazzo per quella piccola manifestazione di scortesia, ma optò per far finta di niente e continuò il discorso. Ad ogni modo...non siamo disinteressati alla nostra incolumità..semplicemente non c'è motivo di preoccuparci..chiunque viva qui non può morire, indipendentemente da ciò che accade.

    A meno che non lo desideri, ovviamente.
    Fece spallucce. La nostra è una piccola comunità, ma accogliamo chiunque voglia venire, indipendentemente dalle sue ragioni. Ammetto che da quando voi Custodi siete arrivati qui, alcuni anni fa, la situazione è un pò cambiata e cerchiamo di essere un pò più rigorosi nel'accettare estranei...ma era capitato troppo spesso che venisse qualcuno in cerca di schiavi. Fortunatamente grazie a voi si è tutto risolto. E chinò il capo, mentre la moglie sbuffava.

    Sarà anche così, ma mi da fastidio vedere tutti questi uomini che sollevano massi giganti e sputano fuoco..mi sembra una cosa innaturale! Tralasciando i commenti più naturali che qualcuno avrebbe potuto avanzare a questa affermazione, l'uomo riprese la parola. Ad ogni modo non sappiamo chi fosse di preciso l'uomo sul tetto. I Custodi dell'Antica Sepoltura ufficiali hanno sempre il volto coperto, quindi se voleste riprendere il vostro allenamento, non potrei proprio indicarvi chi fosse. Fece spallucce..aveva frainteso l'intera faccenda probabilmente..sarebbe stato sensato continuare ad alimentare l'incomprensione? O era meglio spiegare tutto?

    In ogni caso, la risposta all'ultima domanda non tardò ad arrivare. Non saprei proprio dire..gli ultimi ad essere arrivati qui sono stati tre uomini e due donne, in tempi diversi. Non so bene come fossero perchè non li ho visti. Ricordo che uno arrivò a cavallo di un enorme lupo..mi pare che sul giornale fosse uscita una foto...tesoro, potresti cortesemente andarla a prendere? La donna sbuffò nuovamente, ma si alzò per andare a frugare qualcosa nella camera da letto (sembrava che la gamba ora la reggesse senza problemi!) aveva un nome tipo Tasizu..o Tamahihu...o una cosa del genere... fatto sta che ebbe il permesso di restare.

    Poi, dopo alcune settimane arrivarono un uomo e una donna, marito e moglie...i coniugi Hana, se non sbaglio..poi li raggiunse una donna senza capelli. L'ultimo arrivo risale a quasi un anno fa, ma ci sono stati degli scontri con i residenti arrivati prima di lui..e non so bene cosa sia successo..comunque alcuni sono spariti..e uno è stato imprigionato nei sotterranei del municipio.
    Intanto la donna arrivò con il ritaglio di giornale. Sembrava vecchio di qualche anno, e ritraeva un uomo armato di Katana che riposava con la schiena appoggiata su una specie di enorme parete pelosa..un lupo secondo l'articolo.

    E quell'uomo era Hayate Tamasizu!


    [...]

    I Coniugi Yukimune furono abbastanza gentili, anche se la moglie si comportò in maniera molto scorbutica fino alla fine..e Shiltar potè vedere come le ferite dei due si riassorbissero pian piano, senza alcun accenno di cicatrizzazione, come in una perfetta rigenerazione dei tessuti. Gli comunicarono l'ingresso più vicino della caserma dei Custodi (Correre tra i tetti può essere confondente..spero non vi offenderete se vi spiego come raggiungere la vostra caserma più facilmente.., così come la posizione del municipio (casomai volesse vedere il famoso prigioniero) e anche la biblioteca del villaggio (comprendente gli archivi), dove avrebbe potuto avere informazioni più dettagliate sugli arrivi degli ultimi mesi, e magari leggere qualcosa di interessante sul villaggio.

    [Intanto, sottoterra]

    Per quanto abili, Garang e Gaor non erano sufficientemente veloci per star dietro a quell'essere che schizzava nelle condutture come fumo impazzito. Inoltre man mano che si avvicinavano all'immensa fonte di chakra che scorreva nel sottosuolo, i sensi dell'asceta si facevano più confusi, fino a che non perse completamente la traccia. Tuttavia apprese qualcosa dalla vicinanza con quell'energia: essa apparteneva in tutto e per tutto a un'unica creatura..un'unica entità...e per quallo che la sua esperienza poteva insegnargli...quel chakra apparteneva sicuramente a un essere umano..anche se gli sembrava impossibile che una sola persona potesse emettere costantemente tutta quella potenza...


    CITAZIONE
    Nessuna Illusione, ti avvertirò casomai ce ne fossero, fintanto che il geco rimane con te. In questo post si fa un pò luce sulla situazione dell'isola, ti offro poi tre scelte possibili: Indagare il passato del villaggio (in biblioteca), vedere se il fantomatico prigioniero è Kisugy oppure andare a cercare questi Custodi dell'Antica Sepoltura nella loro fortezza.



    Edited by Febh - 29/1/2012, 18:13
     
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    Falce dei Kaguya


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    Dire che Shiltar fosse senza parole, probabilmente, sarebbe stato sia riduttivo, sia incredibile: per uno shinobi capace di estrarre ossa dal proprio corpo, creare temporali in ambienti chiusi, evocare acqua in zone desertiche e richiamare a se animali di diverse forme ed aspetti dal nulla, vedere questi due individui che tranquillamente parlavano e si lamentavano decisamente un pò surreale, un bel pò... ed anche per questo il Kaguya non ebbe niente da ridire quando i due non si preoccuparono di rispondergli e, tanto più, reclamarono di essere aiutati, etichettando Shiltar come un "custode".
    Il Mizukage non sapeva che cosa dire, ma considerando che magari poteva ottenere qualche notizia e che non sembrava esserci nessuna illusione in atto, pensò bene di essere educato.
    "Non ho nessun problema ad aiutarvi.", disse pacato, aiutandoli, sperando che intanto le evocazioni mandate nelle fogne individuassero il fuggitivo.

    [...]

    I due, tali Tanaka e Natsumi Yukimune, avevano una casa che definire umida era riduttivo, persino per chi viveva a Kiri come lui, ma in qualche modo sembravano ben lieti del fatto che l'acqua calda scorre proprio sotto il pavimento, il che, aveva un qualcosa di strano, che s'andava ad abbinare con le abilità di quella famiglia.
    Famiglia che, intanto, continuava a considerare Shiltar uno di questi "Custodi" e chi era il Mizukage per dire il contrario? Di certo non un'idiota che avrebbe fatto saltare volontariamente una così buona copertura.
    Proprio per questo alla domanda sul nome, portandosi una mano alla testa, con un pò di onesta titubanza, dovuta alla situazione, non all'imbarazzo, avrebbe risposto: "In effetti sono qui da pochissimo tempo e, devo ammettere che sono abbastanza disorientato, almeno è confortante sapere che non sono l'unico ad esserlo all'arrivo qui.", ammise e niente di ciò che diceva era falso (considerando che non era arrivato nemmeno da un giorno e che un pò disorientato era dalla situazione e che sapere che ciò lo aiutava, dato che era già capitato, lo confortava effettivamente.
    "Mi chiamo Shiltar, piacere di conoscervi." e su questo non c'era niente di negabile.

    L'uomo a quel punto fu molto ben più disposto a rispondere alle domande postegli, così Shiltar scoprì che questi "Custodi" andavano in giro con il viso coperto, il che implicava difficoltà di riconoscere il misterioso individuo se l'avesse reincontrato e, a quanto pareva, questi Custodi, proteggevano la gente di quel luogo ed ora i nuovi giunti venivano scelti più accuratamente per restare o meno.
    Quando i due coniugi parlarono di un uomo che era arrivato a cavallo di un lupo (con un cognome che poteva essere Tamasizu), Shiltar pensò che fosse l'indizio che cercava su Kisugy, così, ascoltando anche degli altri giunti e della battaglia relativa all'ultimo arrivato, attese di vedere l'articolo sull'uomo con il lupo.
    Grande, a dir poco immenso, fu il disappunto del Kaguya nel vedere non Kisugy, ma Hayate: forse l'unico ninja disapparso da Kiri che non sperava di rivedere al villaggio...

    A quel punto sarebbe stato saggio avere qualche altra idea: "Mi scuso per le mie ulteriori domande, ma sono qui da poco, come giù detto, e non ho avuto modo di studiare la storia di questo luogo. Mi chiedevo, esattamente cos'é successo perché avvenissero questi scontri fra gli ultimi residenti? E com'era di preciso vivere qui prima dell'arrivo dei Custodi? Immagino le cose siano migliorate parecchio da allora, vero? Suppongo che i primo custode arrivato qui sia un eroe per voi?", fare troppe domande dirette sui custodi avrebbe potuto rovinare l'inattesa copertura, quindi Shiltar ci andò cauto su cosa chiedere, ma sperava di capirne di più su questi custodi e su cos'era avvenuto con gli ultimi abitanti, certo sapere di un prigioniero al municipio rendeva il luogo d'interesse.

    [...]

    Alla fine, i coniugi gli offrirono anche indicazioni su come raggiungere la caserma dei custodi, la biblioteca ed il municipio.
    Allontanatosi dalla casa, dopo aver ringraziato i due, essersi scusato per l'incidente ed averli salutati, il Kaguya si fermò in un vicolo e cercò con la mente le due evocazioni, consumando quanto chakra necessario per comunicare con loro e scoprire che non avevano raggiunto l'inseguito, ma piuttosto avevano scoperto che il chakra proveniva da un qualche essere umano, cosa strana, a detta di Kaor.
    §Tornate al punto da cui siete partiti, ci rivediamo lì.§, fu l'ultimo pensiero che il Mizukage comunicò alle due creature, per poi attenderle all'ingresso della fognatura, avrebbe anche sfruttato il tempo dell'attesa per recuperare del tutto il chakra.

    Quando le due evocazioni lo raggiunsero, Shiltar ascoltò di nuovo le loro spiegazioni, poi gli espose il piano che gli era venuto in mente attendendoli: "Garang, devi infiltrarti nel municipio e voglio che cerchi un fantomatico prigioniero... se assomiglia alla figura che ti descriverò, appena ti contatterò mi richiamerai da lui, ok?", esordì verso la locusta, prima di trasmettergli mentalmente il percorso verso il municipio così come glielo aveva spiegato il signor Yukimune ed una vaga immagine di Kisugy.
    Poi Shiltar evocò un'altra sua creatura: Wakonda, la piccola fenice dalle piume blu.
    "Shiltar-sama, che piacere!", esordì la fenice, ma il Mizukage gli posò un dito sul becco, per dirgli di fare silenzio, quindi gli disse: "Ti indicherò un luogo da raggiungere e voglio che resti lì in attesa, studiando chiunque si trovi lì, vi entri o vi esca, ok?", sussurrò il Mizukage, ricevendo un cenno d'assenso dal rapace, prima d'indicare anche a lui il percorso per la caserma spiegatogli.
    "Kaor, Quiggon, voi verrete con me in biblioteca.", concluse ai due gechi, che avrebbero dovuto controllare per eventuali fonti di chakra che gli si avvicinavano, o per rischi di illusioni.

    "Sì, dominatore!", fu la secca risposta di Garang la locusta, prima di partire, utilizzando le sue elevate doti d'infiltrazione, la tecnica nota come Materia del Vento e la sua abilità di muoversi senza emettere odori, per dirigersi verso il municipio ed attraversarlo, diretto verso il punto dove avrebbe trovato il misterioso prigioniero.
    [Abilità: Movimento Inodore]

    Materia del Vento
    Sigilli: 0 (pari a 2)
    Le Locuste possono mantenersi incorporee ed invisibili, se distanti almeno 10 metri da una qualsiasi fonte di chakra.
    In questa fase non sarà possibile attaccare, o compiere alcun altro tipo di jutsu.
    Non è possibile usarlo in combattimento.

    (Consumo di Chakra: Medio-Alto x attivazione / Basso x mantenimento - Livello: 2)


    "Va bene, Shiltar-sama", aggiunse Wakonda, alzandosi in volo, mimetizzandosi con le proprie doti, mediante una qualsiasi fonte di luce e dirigendosi verso la caserma, al cui esterno si sarebbe fermato, appoggiandosi su un tetto poco distante, da cui avrebbe cercato di vedere da una qualsiasi finestra, mediante la propria elevata vista.
    [Talento: Vista II]

    Mimesi di Luce
    Sigilli: 0 (pari a 2)
    Se illuminata da una considerevole fonte di luce - come il Sole o la Luna - la Fenice può distrubuire il Chakra su tutto il corpo per divenire invisibile grazie alla luce stessa. Quando attiva, non è possibile effettuare azioni offensive o utilizzare altre tecniche. Attaccare o entrare entro 10 metri da una considerevole fonte di Chakra provoca lo scioglimento della Tecnica.
    (Consumo: Medio attivazione + Basso x mantenimento / Livello: 3)


    Kaor e Quiggon, dalla loro posizione, rimasero in silenzio, seguendo Shiltar verso la biblioteca.
    Il Kaguya avrebbe puntato ad entrare senza dire niente a nessun eventuale presente nella biblioteca; se qualcuno lo avesse fermato, chiedendo qualcosa, il Mizukage avrebbe semplicemente detto: "Ecco, sono nuovo di qui, e dei gentili signori mi hanno consigliato di visitare la biblioteca per essere un pò meno disorientato... ", avrebbe spiegato, facendo spallucce.
    Se tutto fosse andato per il meglio, il Mizukage avrebbe cercato, nell'ordine: informazioni sull'articolo relativo ad Hayate, poi riguardo al misterioso scontro fra gli ultimi arrivati ed il relativo prigioniero ed infine quanto più possibile sui custodi.

    Finite le sue ricerche, poi, il Mizukage avrebbe prima di tutto contattato Wakonda, forte del più stretto legame che aveva con le fenici [Competenza: Fratello delle Fenici]: §Wakonda, come va, lì? Individuato qualcosa d'interessante finora?§, avrebbe chiesto, usando poi il suo legame per vedere attraverso gli occhi della Fenice dal piumaggio blu.

    Legame con le Fenici Intermedia
    Arte: Il Fratello delle Fenici, in situazioni di relativa calma, può condividere i sensi con le Fenici entro una distanza massima pari a 1 chilometro per punto competenza acquisito, usufruendo di potenziamenti propri, o della Fenice, agli stessi.
    [Consumo: Medio per chilometro]
    [Da Chunin in su]
    [Quarto Slot]


    Legame con le Fenici Superiore
    Arte: Il Fratello delle Fenici, in situazioni di relativa calma, può aumentare il raggio del Legame Telepatico Base ad 1 chilometro per ogni consumo di chakra.
    [Consumo: Basso per chilometro]
    [Da Jonin in su]
    [Quinto Slot]


    Subito dopo avrebbe contattato Garang, cercando quante più notizie possibile sul misterioso prigioniero: se fosse stato Kisugy, avrebbe chiesto alla locusta di richiamarlo dove si trovava lo stesso, se invece fosse stato Hayate, tutto era possibile, gli avrebbe detto semplicemente di rendersi visibile, se non c'era nessun altro presente, e chiedergli che diavolo ci faceva lì.

    -----

    OT: Sono evocatore esoterico, ergo, evoco per andare in più posti contemporaneamente ^^'
    Spero di scoprire cose interessanti così facendo ^^' /OT
     
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    Eroe...tks! Era un pugno di ubriaconi, altrochè! Tesoro, non offendere il nostro ospite, ti prego. Ma è vero! Stavano cercando un posto per fare una base o roba simile..ci hanno trovato per caso mentre navigavano tra le isole dell'arcipelago, per puro caso sono capitati durante un'incursione di pirati e li hanno presi a botte, tutto qua! L'uomo deglutì vistosamente. La perdoni...siamo ancora molto grati ai Custodi, e al fatto che dopo aver visto ciò che accadeva qui abbiano deciso di proteggerci. Si, ci hanno aiutato, ma ora siamo praticamente prigionieri! Suvvia cara, hanno solo costruito delle mura e degli ingressi! Non ci sono nemmeno guardie nè pattuglie..siamo liberi di andare e venire come vogliamo..semplicemente prestano attenzione a chi arriva... La donna non voleva sentire ragioni e sbuffò, evidentemente era una gran testarda, dato che a giudicare dalle parole del marito, lei esagevara nei suoi giudizi. E poi sono almeno settant'anni che non vuoi andare in giro..e dire che quindici anni fa ti avevo proposto quella crociera verso il paese del The, ma hai rifiutato! lei non rispose, continuando a tenere il broncio.

    E comunque aveva proprio detto settant'anni...quando i due ne dimostravano al massimo trenta! Comunque, si, c'è chi vede ancora i custodi con diffidenza, ma di fatto non hanno mai creato problemi, senza contare che da quando sono qui non ci sono più attacchi di schiavisti. Almeno c'era un pò di movimento..ora è tutto così stagnante! Non la pensavi così quando hanno rapito tua cugina Yayoi.. Se lo meritava! Sempre lì a civettare..tks! Però i Custodi sono andati a salvarla, e se usciamo dal villaggio ci forniscono delle scorte, se necessario..ma basta ora con questa storia, non sei affatto cortese!

    Tornò a rivolgersi verso Shiltar. Quanti anni avete, Shiltar-san? Se posso chiedere, ovvio. A naso direi meno di quaranta, giusto? Beh, allora certo saprete che tempo addietro i cinque paesi erano in guerra, e usavano i ninja come principale forza armata. Beh, i visitatori erano di villaggi diversi, e ci fu qualche screzio..anche se si trattava di questioni di molto tempo fa..non so molto altro, come ho detto, non li avevo visti al tempo, ero impegnato con un mio piccolo hobby. Aggiunse, tutto orgoglioso, con l'aria di chi si aspettasse la domanda successiva, riguardo alla natura dell'Hobby in questione..

    E se posta, la moglie avrebbe scosso il capo, alzandosi e andandosene, mentre borbottava qualcosa sul genere "giochi per bambini..alla sua età..santo cielo". L'uomo si sarebbe quindi sporto in avanti, sussurrando: Costruivo armi d'assedio! Proprio come i nostri antenati tanto tempo fa! Ah, che bei tempi...peccato che mia moglie mi costringa a lasciare tutto nel nostro capanno fuori dal villaggio... Hobby bizzarro, ma probabilmente nulla di ciò che quell'uomo dicesse avrebbe potuto stupire ulteriormente il Mizukage. Anche se una domanda restava: quell'isola e quel villaggio erano spariti secondo i registri Kaguya..e dove erano i Lupi e gli artefatti per cui erano famosi? Ed ancora..quel posto era un villaggio ninja secondo gli archivi di Kiri..ma i suoi abitanti sembravano dei civili in tutto e per tutto (immortalità a parte), ignari delle doti di un Ninja, che attribuivano ai soli Custodi!


    [Infiltrati nelle prigioni]

    Garang avrebbe trovato poca gente nel municipio a quell'ora, dopotutto era sera e giusto qualche impiegato stava finendo il suo lavoro, magari accumulando ore di straordinario per mettere da parte un pò di soldi. Non c'erano guardie armate..nè Custodi, almeno a giudicare da quello che poteva valutare la locusta, man mano che avanzava lungo i corridoi, fino alle prigioni sotterranee. Nessuno in giro ai livelli inferiori, salvo un tecnico che stava sistemando qualcosa in una caldaia, ma lontano dall'area delle celle.

    Sarebbe stato fin troppo facile arrivare a destinazione e vedere il prigioniero. Ma prima di parlare della persona rinchiusa, forse è meglio descrivere l'ambiente in cui si trovava. La prigione sotterranea era un semplice corridoio in pietra, con cinque celle per lato: semplici cubicoli di tre metri per tre con un letto, una sedia e un wc. Non c'erano sbarre nè porte, ma sulle pareti si vedeva scorrere una grande quantità d'acqua, che lasciava il muro costantemente bagnato. Solo entrando nel corridoio Garang sarebbe tornato visibile e tangibile, segno dell'estrema concentrazione di chakra che si trovava in quella zona.

    L'assenza di sbarre non si spiegava..e ancor meno si spiegava come mai il prigioniero non scappasse e girasse per la sua cella in tondo, trasmettendo un'aria di impotenza e frustrazione. Una cosa però era sicura: non si trattava di Kisugy.

    Tanto per cominciare era una donna, priva di capelli e completamente ricoperta da tatuaggi (Immagine di riferimento). Si muoveva e borbottava tra sè, palesemente irritata. Dannato, ma quanto ci metti a tornare?

    Fottiti, appena ti vedo ti squarcio la gola!

    Questo rumore mi sta facendo ammattire!!!

    Brutto stron..
    Un rumore attirò la sua attenzione, facendola voltare verso una delle pareti. Garang non poteva vedere bene dalla sua posizione, ma avvicinarsi avrebbe comportato il rischio di farsi vedere..in ogni caso la donna dopo alcuni secondi ringhiò con una furia belluina. ANCORA UN GIORNO?? MALEDETTO SHINRETSU, TI FARO' RIMPIANGERE DI ESSERE NATO!! Sporgendosi un poco, la locuta avrebbe fatto in tempo a vedere l'acqua sulla parete che era ghiacciata, componendo una scritta inequivocabile

    CITAZIONE
    Kanna...mi serve ancora un giorno.

    Kisugy.

    Ma vederla sarebbe stata l'ultima cosa che avrebbe fatto in piena libertà..perchè una mano tatuata le si sarebbe stretta intorno, catturandola con una velocità troppo superiore alle sue capacità. Mi pareva che ci fosse un piccolo amico indiscreto...dimmi un pò..tu chi sei? Il sorriso e gli occhi iniettati di sangue non promettevano niente di buono...e per qualche motivo, Garang non sarebbe riuscito a uscire dalla cella..nè a tornare nel suo mondo..

    [Notizie dagli Archivi]

    La biblioteca era ancora aperta, e dietro al bancone stava una ragazza con gli occhiali, intenta nella lettura di un grosso tomo polveroso. Alzò appena lo sguardo per vedere chi era entrato, ma non prestò particolare attenzione al Mizukage, almeno finchè questi non iniziò a frugare tra i documenti in archivio (immagine di riferimento). Serve forse una mano? Sembrava scocciata per essere stata interrotta nella sua lettura, ma alla risposta del kaguya si accigliò. Non sapevo che fosse arrivato qualcuno di nuovo...beh, in questo caso dobbiamo registrare i dati del nuovo arrivo.. Aggiunse svogliata, mentre tirava fuori un documento da un cassetto. Allora: nome, cognome, età, occupazione, stato sociale e tempo ideale di permanenza...se la risposta all'ultima domanda implica un tempo superiore al mese dovrebbe passare dai Custodi per farsi rilasciare un documento. Disse meccanicamente. Non ci sarebbe stato verso di aggirare quella formalità, se voleva sfruttare gli archivi, e spacciarsi per un custode sarebbe potuto essere controproducente, se questa ragazza conosceva le procedure.

    Registrato il tutto, assieme a una dettagliata descrizione fisica che la ragazza compilò senza farsi vedere, non ci sarebbero stati problemi per accedere ai dati dell'archivio.

    L'articolo su Hayate descriveva solo l'arrivo di uno straniero a cavallo di un enorme lupo...alla fin fine risultava che non aveva fatto niente di particolare nè aveva, strano a dirsi, creato problemi. Però era arrivato con uno scopo preciso: trovare un'antica Tomba.

    Qualche articolo di giornale successivo raccontava invece dello scontro avvenuto tra i nuovi arrivati: pare che la donna chiama Kanna, dopo qualche screzio coi Custodi (complice il suo brutto carattere), avesse apertamente sfidato i coniugi Hana, due ninja di Oto, marito e moglie, per una questione veniale. I due avevano accumulato grosse scorte d'acqua e progettavano di portarle fuori dal villaggio, con il beneplacido dei Custodi e di alcuni cittadini. La donna però non era daccordo, e riteneva che non si dovesse portare nulla all'esterno dell'Abete, se non in quantità minime. Alcuni cittadini si schierarono con lei e con la sua posizione, ma alla fine i tre cominciarono uno scontro abbastanza cruento proprio davanti al municipio. L'ultimo arrivato, un ninja di Kiri capace di muovere l'acqua (indicato solo come "K." nell'articolo) si mise in mezzo, cercando di mettere pace tra i gruppi. Tuttavia, mentre la situazione degenerava, Hayate Tamasizu ne approfittò per trafugare tutta l'acqua messa da parte dagli Hana, assieme a grandi quantità d'oro, e fuggì dal Villaggio.
    K. cercò poi di seguirlo, ma questo venne visto come un segno di complicità tra K. e il fuggitivo, dunque gli venne impedito di allontanarsi dal Villaggio, almeno fino al ritorno del Tamasizu o della refurtiva. I coniugi Hana partirono all'inseguimento, assieme a uno dei Custodi, mentre Kanna cessò le ostilità.

    Quanto ai Custodi, più o meno le informazioni trovate confermarono quelle date dai coniugi Yukimune, anche se erano esposte in maniera più ordinata. I Custodi, inizialmente noti come Guardiani dell'Abete, erano arrivati circa sei anni prima, scacciando i pirati che ciclicamente arrivavano per catturare degli schiavi e si erano stabiliti in zona, per difendere gli abitanti, in cambio di un pò di discrezione. Cercavano un posto per stanziarsi..una sorta di avamposto, e in generale aiutarono lo sviluppo del paese. Assunsero il nome di Custodi solo in seguito alla scoperta di una Tomba nelle caverne del sottosuolo: a detta loro si trattava della tomba di un antico ninja capace di manipolare l'acqua, e trovarono la scoperta talmente sensazionale da volerla difendere. A detta loro, l'acqua e la Tomba custodivano tutti i segreti del Villaggio dell'Abete...ma ovviamente nessuno dei libri andava a spiegare questi segreti..


    Tuttavia non c'erano grandi notizie su come l'Abete si era venuto a formare..nè del passato in cui era un villaggio ninja..centoventi anni prima...nè sulla causa dell'immortalità degli abitanti.

    [La Base dei Custodi]

    La Base dei Custodi era un edificio non molto diverso da quelli circostanti. Probabilmente era un palazzo del villaggio riadattato per gli usi di quel gruppo dopo che si erano stabiliti nella zona. Un Custode incappucciato era di guardia all'esterno, e ogni tanto salutava qualche passante di sua conoscenza. Nessuno entrò o uscì durante la sorveglianza della fenice, e non sembrava che qualcuno si fosse accorto di lei.

    Tuttavia una cosa era abbastanza singolare su quell'edificio: il simbolo che stava inciso sopra l'ingresso. Una sorta di V, con due linee orizzontali collegate all'estremità superiore delle gambette. Un simbolo che il Mizukage aveva già visto parecchie volte...sul metallo dei coprifronte avversari. Forse era un caso..ma i Custodi condividevano lo stesso simbolo dei ninja della Zanna!
     
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    I coniugi Yukimune

    Il racconto dei due coniugi sull'arrivo di questi misteriosi "Custodi" era un pò contrastante nei punti di vista: per la moglie erano, sostanzialmente, degli approfittatori, che avevano sfruttato i bisogni di quella gente per prendere quasi il controllo del luogo, per il marito avevano salvato la città, ma probabilmente era un pò una dualità che tutti i ninja si potevano vedere addossata, anche se la cosa non rendeva Shiltar più tranquillo su questi misteriosi tizi... sorprendente fu poi sapere che i suoi interlocutori avevano più di settant'anni e ne dimostravano si e no una quarantina, portavano fin troppo bene i loro anni!
    Alla domanda sulla sua età, il Mizukage tornò a concentrarsi su quel discorso, "Sì, ne ho meno di quaranta... vado per i trenta.", confermò, ascoltando poi le parole dell'altro sulla natura dei problemi avvenuti fra i più recenti ospiti del villaggio, prima di cogliere l'accenno che il signor Yukimune fece al suo hobby: "Che hobby?", chiese il Kaguya, considerando che non ci voleva un esperto d'interpretazione per cogliere come l'altro volesse fatta quella domanda.
    Malgrado la reazione della moglie, poi, l'uomo raccontò di costruire armi d'assedio all'esterno dei confini della città, ma in fondo ognuno ha le proprie passioni, così come il Mizukage amava usare le ossa per farsi dei mobili, anche quella specie di centenario quarantenne poteva creare armi da assedio, notizia che comunque fece sorgere solo un sorriso cordiale sul volto del Kaguya.
    "La capisco, anch'io ho un hobby tutto particolare, mi occupo, ogni tanto, di intagliarmi da solo mobili e quanto altro, forse è un pò più monotono, ma non sempre ben accetto da tutti. Ad ogni modo, se ce ne sarà il tempo, dovrà farmi vedere qualcuna delle sue costruzioni.", replicò cordialmente Shiltar: voleva essere educato, ma pensava davvero che il suo come hobby fosse monotono e spesso poco apprezzato, almeno da chi veniva nel suo palazzo, tranne i suoi coccodrilli, quelli apprezzavano sempre la possibilità di aiutarlo, ripulendo le ossa dalla carne.

    Investigazione

    La chiacchierata con i coniugi si concluse e Shiltar, divise le sue evocazioni per andare a controllare due luoghi distinti, si diresse alla biblioteca.

    Negli archivi c'era una bibliotecaria che non sembrava molto felice di essere disturbata nella sua lettura, ma che, alla risposta del Kaguya, si trovò a voler avere una discreta serie di informazioni dallo stesso... e lì c'era da lavorare parecchio di mezze verità nel risponderle, specie considerando che dirsi un Custode poteva, possibilmente, portare a domande che era meglio evitare.
    "Nome: Shiltar; Cognome: bé, quello non è pervenuto... sa sono cresciuto in un orfanotrofio e non avevo un cognome ai tempi, penso che dia un'aria di maggior mistero non averne...", la cosa era in qualche modo vera: Shiltar era cresciuto in un orfanotrofio senza sapere il suo cognome, almeno finché, quand'era ormai quasi un chunin, non scoprì d'essere un Kaguya e prese per se il cognome del proprio clan, però pensava che tutti quelli senza cognome restassero tali per una forma di mistero che amavano dare di se.
    "Età: ventisette anni. Occupazione: sono un capo di medio livello in un'impresa commerciale abbastanza ben strutturata.", il che era vero, sorpassando sul fatto che l'impresa commerciale era un villaggio ninja nella più grossa struttura dell'Accademia, ma come definizione generale, poteva essere realistica quella di capo commerciale.
    "Stato sociale: convivo, penso si possa dire così. Per il tempo di permanenza: al massimo una settimana, sono qui per lavoro principalmente.", concluse ed anche quelle erano cose vere: lui con Taeko non si era ancora sposato ed era lì effettivamente per qualcosa di lavorativo, ritrovare un ninja del suo villaggio, ma allo stesso era anche un motivo personale, ritrovare uno dei suoi più cari amici.

    Se tutto fosse andato per il meglio, leggere i vari archivi avrebbe portato a diverse notizie.
    Prima di tutto: Hayate era arrivato in quel villaggio in cerca di una qualche tomba, una notizia che non si aspettava del tutto, ma che non lo sorprese poi nemmeno tantissimo, considerando quello che, negli anni, aveva sempre mosso il suddetto ronin, cioé l'interesse personale.
    Le informazioni successive sullo scontro fra ninja, poi, diedero effetti contrastanti sul Kaguya: sapere che questa Kanna se la fosse vista brutta con i Custodi, poco gli importava, così come la causa dello scontro fra lei e due otesi... ma sapere di un ninja indicato come "K.", capace di manipolare l'acqua, che cercò di dividerli, quello sì che gli importava, così come scoprire che a quello stesso ninja fu impedito di abbandonare il villaggio, dopo che Hayate si era comportato da Hayate, fuggendo con il malloppo e lasciando tutti nei casini, un pò come aveva fatto quando Shiltar era ancora amministratore a Kiri... tant'é che l'unica reazione del Kaguya fu scuotere ripetutamente la testa a quella notizia.

    Le notizie sui Custodi, poi, non erano poi così dissimili da quanto detto dai coniugi Yukimune: li avevano salvati dai pirati e cercavano in quel villaggio un avamposto per loro, anche se "avamposto" non piacque come parola a Shiltar, che trovò poi altrettanto interessante la storia di questa misteriosa tomba e dell'acqua che custodiva i segreti del villaggio, anche se quello avrebbe in parte spiegato le parole di Quiggon sul chakra che c'era nel sottosuolo.

    Ad ogni modo, avute quelle notizie, il Kaguya cercò il legame mentale con le sue creature e già il primo dei legami gli portò non poche sorprese.
    Wakonda non era stato individuato, a quanto sembrava, ma ciò che la Fenice blu scoprì fu al quanto sconcertante: l'edificio dei custodi, così anonimo nella sua forma e struttura, sorvegliato da un unico guardiano all'ingresso, aveva un simbolo inciso sull'ingresso stesso, un simbolo che Shiltar aveva già visto su dei nemici nel Paese della Terra, il simbolo della Zanna!
    §Wakonda, mantieniti distante dall'edificio, resta invisibile, ma cerca un punto da cui poter osservare l'interno, voglio sapere quanti individui ci sono lì dentro e, se possibile, il loro aspetto!§, comunicò, con una certa agitazione, mediante il suo legame mentale, il Mizukage.
    §Sì, Shiltar-sama.§, rispose mentalmente la fenice blu, cercando come spostarsi non vista grazie alla luce lunare.

    La concentrazione del Kaguya si spostò poi su Garang, ma la locusta sembrava aver avuto molto meno fortuna: non solo l'elevato quantitativo di chakra in quelle prigioni l'aveva fatto tornare visibile e corporeo, ma il misterioso prigioniero non era Kisugy, bensì, dalla descrizione mentale della Locusta sembrava essere quella Kanna di cui parlavano i giornali.
    A questo si aggiungeva la cattiva notizia che la stessa ora stringeva Garang fra le mani, ma c'era la buona notizia che, dalla scritta ghiacciata sul muro, Shiltar poté sapere, dalla locusta, che Kisugy voleva farla fuggire, quindi quella era una buona pista per ritrovare l'amico!
    Pessima notizia aggiuntiva: Garang non riusciva ad uscire da quella prigione, nemmeno per tornare sull'isola dove si trovavano i suoi simili.

    A quel punto il Kaguya non poteva agire d'istinto: se c'erano quelli della Zanna in mezzo, e se erano così vicini a Kiri, serviva un piano per capire cosa fare ed una buona fonte d'informazioni poteva essere quella donna.
    §Garang, ripeti esattamente quello che ti dirò.§, fu la prima comunicazione del jonin, dopo averci riflettuto un pò: a quel punto stava alla Locusta.

    La piccola evocazione, nella mano di Kanna, esordì poco dopo: "Io mi chiamo Garang, sono una delle evocazioni al servizio di un ninja accademico, giunto fin qui in cerca di un suo amico, Kisugy Shinretsu.", iniziò.
    "Il mio evocatore sa già del messaggio che Kisugy le ha appena mandato, Kanna-sama, poiché ritiene che voi siate Kanna... da quel che ha scoperto finora su questa cittadina piuttosto strana, e vi assicura che non farà niente che possa danneggiare il piano di Kisugy per liberarvi, ma piuttosto che vorrebbe aiutarlo, poiché ciò che gli preme è, prima di tutto, la salute di Kisugy.", continuò.
    "Detto ciò, il mio evocatore vorrebbe, attraverso me, farvi alcune domande.", aggiunse, attendendo poi qualche istante per un cenno non negativo.
    "Innanzi tutto, il mio evocatore, vorrebbe sapere voi chi siete, dato che tutto ciò che sa è che avete avuto a che ridire con i Custodi e poi con una coppia di otesi, che nemmeno lui apprezza tanto. Da che villaggio provenite?
    Secondariamente, questi custodi: quanto sapete di loro? Il mio evocatore ha visto un particolare simbolo sul loro palazzo, sapete se sono affiliati a qualche villaggio o altro? E, soprattutto, il loro numero ed abilità più o meno precise?
    Inoltre questa tomba che proteggono e che pare che Hayate Tamasizu, conoscente, ma non amico, del mio evocatore, cercasse... voi quanto ne sapete?"
    , chiese in una lunga trafila di domande la locusta.
    "Infine: come fanno a tenere sia lei sia me qui rinchiusi? Che cosa usano? E' quest'acqua? Ha idea di come si potrebbe rompere questa prigione? Perché eventualmente il mio evocatore potrebbe provare a salvarci anche ora, se lei poi potesse portarlo fino da Kisugy...", propose infine Garang, trasmettendo, domanda dopo domanda, le parole di Shiltar più o meno alla lettera.
    Ora c'era da vedere quanto il Mizukage avrebbe potuto scoprire e quanto ciò potesse aiutarlo a ritrovare l'amico e capire che cosa ci facesse il simbolo della Zanna così vicino a Kiri.

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    OT: Ok, poca azione per questo post, ma tanta curiosità su cosa potrei scoprire e fare di conseguenza :sisi: /OT
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Stronzate! Kisugy non ha amici, e per quanto mi riguarda se non arriva qui al più presto non avrà nemmeno le braccia! Ringhiò la donna, lasciando andare la locusta...anzi, tecnicamente lanciandola sulla branda poco distante. Strinse poi i pugni, lentamente e facendo deliberatamente schioccare ogni singola articolazione. A me invece preme uscire di qui, e della salute di Kisugy non mi importa affatto. E dì al tuo evocatore che se ci tiene alla sua cavalletta gli conviene non dire a nessuno che in questa cella ci sono io!

    Tieniti le domande di quel senzapalle per te, cavalletta. Rispose poi, bloccando sul nascere le proteste della piccola creatura, mentre tra le dita le saettavano piccole scintille infuocate. Io non parlo proprio di niente senza guardare in faccia la gente. Se vuole parlarmi digli di venire qui e tirarmi fuori, a quel punto, forse, potrei decidere di rispondere. E digli anche di sbrigarsi: qua dentro non c'è bisogno di mangiare, ma sono giorni che non provo la sensazione di sgranocchiare qualcosa, e tu sembri un insetto piuttosto croccante

    A poco sarebbero servite lusinghe o tentativi di compromesso. Per non parlare delle minacce. Inoltre, Kanna era decisamente più forte di Garang, e lo avrebbe sottomesso facilmente. Se Shiltar voleva parlarle e liberare la sua creatura, allora avrebbe dovuto fare come lei diceva, e raggiungerla. Certo..infiltrarsi nell'edificio sarebbe stato forse un pò più complesso rispetto alla locusta, dato che lui, per quanto abile, ancora non sapeva attraversare i muri. Il problema non era tanto raggiungere la cella, visto che Garang, per quanto bloccato, poteva sempre fornire le informazioni sulla strada da percorrere. Il problema sarebbe stato evitare le persone che stavano dentro all'edificio, o perlomeno avere una buona scusa per giustificare la sua presenza là. Certo, non erano tantissimi là dentro, ma una o due persone lo avrebbero certamente notato oltre le porte degli uffici in cui stavano facendo lavori fuori orario, o magari nei corridoi mentre se ne andavano o facevano manutenzione.

    [...]

    Una volta arrivato davanti alla cella, in un modo o nell'altro, avrebbe trovato Kanna seduta sullo sgabello della cella, intenta a fissarlo con estremo interesse. Non male. Sei carino, sai? Ma sei un senza palle, e la cosa mi disgusta. Quello stronzo di Kisugy almeno ha il fegato di dire le cose in faccia da subito. Come ti chiami? Io sono Kanna. Solo Kanna. Niente cognome nè clan. Ho girato un bel pò di orfanotrofi, ogni volta che mi beccavano...Kiri, Konoha, Oto, Iwa... Si alzò, avanzando fino al limitare della cella ma senza uscirne e quindi incrociò le braccia. Allora? le presentazioni sono fatte. Ora fammi uscire e poi possiamo parlare quanto vuoi. Cerchi Kisugy, no? Beh, posso rintracciarlo se ti va, e se sei abbastanza sveglio da non farti notare dai Custodi. Si spostò un poco, indicando la parete bagnata alle sue spalle. Per disattivare la cella devi entrare poi usare un Suiton su quella parete. Io non ne conosco, quindi non posso farlo da sola...e anche se ne conoscessi, ormai la cella ha registrato il mio chakra e non reagirebbe. Serve un intervento esterno per permettermi di uscire.

    Se Shiltar avesse insistito per delle risposte prima di liberarla, lei si sarebbe irritata, arrivando però a un compromesso. Di tutte le domande del Kage, avrebbe scelto di rispondere solo ad alcune, riservandosi di continuare la conversazione, e di confividere le informazioni più "succose" per dopo. Risponderò a qualcosa, ma per avere tutto dovrai farmi uscire. Avrebbe infatti detto di malagrazia, sbuffando. I Custodi sono Ninja. Fine. Non so da dove vengano, ma hanno un simbolo che non riconosco. Se è un villaggio, non ci ho mai avuto a che fare. Però sono forti. Ne ho contati una dozzina, forse quindici, ma hanno Jutsu decisamente notevoli...e come tutti quelli che abitano qui, ovviamente sono immortali. Ne ho visto una che sa dividersi in tanti pipistrelli, credo sia uno dei capi. E poi un'altro tipo che riesce ad afferrare l'aria e lanciarla come proiettili...e una donna che non ho visto combattere, ma ha sempre una museruola, quando la si riesce a vedere in faccia.

    Gli altri non saprei..ho visto Jutsu di fuoco, elettrici, parecchia roba ma niente di altrettanto memorabile. E ora muoviti e fammi uscire!
    La sua irritazione era palpabile, e non avrebbe detto altro se Shiltar non avesse ottemperato alla sua parte del patto. Entrando nella cella, il Mizukage non avrebbe sentito nulla di particolare, e qualunque Jutsu decidesse di usare per toccare l'acqua della parete (anche la semplice Manipolazione della Forma) avrebbe provocato la fuoriuscita di una grande quantità di vapore acqueo, come in una doccia bollente e di lunga durata. Perfetto. Kanna si sarebbe affrettata a uscire, voltandosi poi a osservare il Kaguya. Ora posso andare, resta tu ad aspettare che quel bastardo di Kisugy venga a liberarti. Cosa intendeva? Hai reso il mio posto adesso, non puoi più uscire. E sorrise, mostrando denti bianchi e perfetti.

    In realtà nessuna forza impediva al Jonin di muoversi, e avrebbe potuto attraversare tranquillamente la soglia dell'ingresso....solo che portare fuori anche solo una mano gli avrebbe causato un dolore atroce, mentre la pelle avvizziva, disidratandosi ad estrema velocità. E maggiore la porzione di corpo fuori dalla cella, peggiore sarebbe stata la sensazione. Kanna lo avrebbe addirittura "aiutato" con un calcione per ributtarlo dentro, annullando quegli strani effetti. Non provarci nemmeno. Chi sta dentro la cella non ha bisogno di mangiare, pensa l'umidità dell'aria a tutto. Si può restare in trappola anche per sempre, finchè non viene utilizzata la giusta chiave. Ma per fortuna Kisugy dopo averci passato dentro un anno ha capito il funzionamento, e soprattutto ha scoperto che la cella non è esclusiva...se uno prende il tuo posto tu puoi uscire. Kanna sorrise, sedendosi a gambe incrociate a terra. Aaahh, che bello essere libera dopo una settimana.

    Ora possiamo parlare, ho tutto il tempo. Sempre sorridente, unì le mani intrecciando le dita, in attesa delle domande del Kaguya, che poteva pure imprecare o minacciare quanto voleva, non sarebbe riuscito a convincerla, farla pentire o altro. E ovviamente se avesse tentato di uscire, anche tramite il richiamo inverso, avrebbe solo aggravato gli effetti di quella "astinenza" dalla cella. Quando si fosse calmato, eventualmente, lei avrebbe cominciato a rispondergli. Come ho detto mi chiamo Kanna e non ho un villaggio, ma ho imparato qualcosina qua e là sull'arte ninja. Sono arrivata qui seguendo delle dicerie sul fatto che chi sta qui vive per sempre e in pace. Non è andata proprio come pensavo, ma non è malaccio, e ho anche conosciuto dei tipi interessanti, come Kisugy. Quando quell'Hayate se ne è andato con tutta quell'acqua, Kisugy è stato incarcerato per precauzione, anche se io penso fosse innocente. Ogni tanto andavo a trovarlo, era divertente chiacchierare con lui. Poi i Custodi gli hanno fatto visita, un giorno, e da allora è diventato molto nervoso e incostante. Alla fine, una settimana fa, dopo un'altra visita dei Custodi, mi ha praticamente supplicato di prendere il suo posto, giurando che sarebbe tornato a prendermi dopo tre giorni.

    E invece sono ancora qui a marcire...riesce a contattarmi e ha la decenza di dirmi che arriverà, ma ovviamente è una comunicazione unidirezionale...il bastardo sa che non appena lo vedo gli strapperò le gambe a morsi. La ragazza ringhiò appena. Nessuno viene mai qui, dato che non c'è bisogno di nutrire i prigionieri, e giusto una volta sono venuti i Custodi, ma ho usato una Henge e ho fatto finta di dormire, quindi se ne sono andati. In fondo sapevano che "kisugy" non poteva andare da nessuna parte. Tks.
    Ridacchiò. Che imbecilli.

    Mi hai chiesto della Tomba, no? Anche Kisugy stava indagando su di lei...anche se lo faceva solo perchè era quell'Hayate a farlo. Qui è seppelito il primo Shinretsu, secondo la leggenda, e sempre secondo la leggenda non è mai morto, ma si è letteralmente trasformato in un fiume sotterraneo di acqua vivente, che scorre in circolo, non si sa bene per quale motivo, e permea l'intera isola. Secondo i Custodi, molti residenti, e anche me, è l'acqua a garantire l'immortalità a tutti. Chi nasce qui è immortale, perchè tutta l'acqua che lo compone o quasi è irrorata del chakra del primo Shinretsu. E la sua immortalità verrebbe a decadere sol se si allontanasse da qui per anni...fino a sostituire tutta l'acqua del corpo. Al contrario chi viene a vivere qui, in genere rimane immortale solo per il tempo di permanenza. E questo include anche te..specie ora che sei stato avvolto da tutto quel vapore.

    Kanna si sollevò infine da terra, spazzolandosi i calzoni con le mani. Se adesso hai finito di seccarmi, io me ne vado. Se vedo Kisugy lo avvertirò che ti ho dato il cambio. Sempre che non venga lui a liberarti prima. Avrebbe forse risposto a qualche altra domanda, ma una volta che Shiltar avesse terminato, si sarebbe dedicata a levarsi di torno. Dalla sua pelle emerse chakra in grandi concentrazioni, simile a una nebbiolina azzurra, o a gas che la avvolgeva. Ci vediamo, scemotto. Il Chakra si accese di fiamme, mentre la donna si gettava a terra, assumendo delle sembianze che ricordavano molto una tigre fatta di fuoco, con una sagoma vagamente umanoide dentro. In due balzi percorse l'intero corridoio, sparendo poi alla vista in meno di una frazione di secondo.

    Nessuno sarebbe tornato per l'intera nottata..anche se verso le quattro del mattino, un piccolo suono crepitante avrebbe forse attirato l'attenzione del Kaguya: sulla parete opposta all'uscita parte dell'acqua stava ghiacciando, esattamente come aveva raccontato Garang (che per inciso, aveva ora piena libertà di uscire o entrare dalla cella). La scritta era per certi versi confortante.

    Kanna, penso di riuscire a tornare domani

    Mi spiace, ma ero bloccato nella base.
    Per fortuna non mi hanno riconosciuto.

    Kisugy


    Eppure, per tutta la giornata seguente nessuno si sarebbe fatto vivo. E nemmeno il giorno successivo. Non c'era fame, ma certo l'impotenza e la frustrazione erano assai più devastanti. Nessuno dei Jutsu di Shiltar sarebbe servito, e non avrebbe trovato alcun modo per fuggire...persino il Richiamo non funzionava.

    La sera del secondo giorno comparve un nuovo messaggio

    Kanna, penso che Shiltar sia in città. E' un mio amico di Kiri.

    Qualche giorno fa i Custodi hanno provato a mandare uno strano clone con le mie sembianze da lui, per attirarlo in trappola...pensavo di essere riuscito a distruggere o alterare a sufficienza quel coso, ma deve essere riuscito a farcela lo stesso.

    Temo che Shiltar possa cacciarsi nei guai...finchè non lo avrò trovato non potrò venire a liberarti.

    Ti prego, perdonami...farò il possibile!

    Kisugy


    Ma verso mezzogiorno della terza giornata di prigionia, qualcosa avrebbe rotto la normale routine. Qualcuno, ad essere precisi. Shiltar avrebbe potuto vedere due mantelli svolazzanti mentre voltavano per entrare nel corridoio, se si fosse affacciato un poco oltre la cella. Che fare? Assumere l'aspetto di Kisugy? Ma erano anni che non lo vedeva! Avrebbe dovuto inventarsi qualcosa!!


    [Wakonda, la notte del primo giorno di prigionia]

    La notte scivolava lentamente per la fenice, che a parte tenere d'occhio la base dei Custodi non aveva niente da fare. Uno spuntino ogni tanto (qualche pipistrello o un uccello notturno particolarmente sfortunato) la aiutava a tenersi in forze e volare a oltranza, quando improvvisamente realizzò che qualcosa non quadrava: due pipistrelli le stavano volando dietro. Affiancati e perfettamente allineati, come se fossero in formazione. Che fosse stata scoperta? Ma come potevano senza vedere o sentire?

    Probabilmente avrebbe ricordato solo in seguito l'ecolocazione, mentre uno stormo di pipistrelli si sollevava con violenza quasi esplosiva da una delle prese d'aria del covo, volandole contro come una nube nera di denti affilati e ali frenetiche [Grido Notturno - Potenza 40 - Viola+2 tacche] Subito addietro allo stormo veniva un pipistrello un pò più grosso degli altri, simile ai due che aveva alle spalle [1 SD] e che cercò di intercettarla durante lo spostamento difensivo, per passarle accanto e sfuttare le nere ali taglienti per infliggere una grossa ferita [Velocità Blu+3 tacche - Potenza 30]
     
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    Villaggio dell'Abete

    Shiltar lasciò la biblioteca poco dopo l'interazione a distanza con quella misteriosa "Kanna". Sembrava essere proprio la prigioniera la sua migliore pista per raggiungere Kisugy, ma questo non rendeva certo più semplice riuscire a ragionarci: a quanto sembrava, il Mizukage doveva proprio incontrarla di persona per riuscire a parlarci.

    Così, il Kaguya arrivò nei pressi del municipio; lì sarebbe stato, forse, più difficile entrare e passare inosservati, considerata l'ora, se qualcuno lo beccava, quindi il Mizukage pensò bene di chiedere ancora una volta, supporto ad i due piccoli gechi che portava con se: "Quiggon, Kaor, mi serve che andiate in avanscoperta. Ora entreremo in un edificio, camminando sul soffitto.
    Tu, Kaor, aprirai la fila, Quiggon, alle mie spalle: se vedete avvicinarsi qualcuno nei corridoi dove ci troveremo, avvisatemi. Per il percorso, ce li indicherà Garang."
    , spiegò il Mizukage alle due creature, che senza problemi concordarono, prima che il trio, complici le indicazioni che mentalmente comunicava la locusta ora in trappola, entrasse ed iniziasse a muoversi dentro l'edificio.
    L'ingresso sarebbe stato attraverso una qualsiasi finestra semiaperta, o comunque in un punto abbastanza cieco perché il Mizukage potesse eventualmente romperne un vetro ed entrare; poi, grazie alla sua abilità nel muoversi silenziosamente, ed al chakra adesivo, Shiltar, come i suoi due gechi, si sarebbe spostato principalmente sul soffitto, avanzando quatto quatto lungo la strada indicata.
    Semmai uno dei suoi due esseri asceti avesse avvertito una presenza, o visto qualcuno in un ufficio, o nei corridoii dove si dovevano immettere, o da cui provenivano, il Kaguya avrebbe, nel migliore dei casi, semplicemente atteso, o cercato di passare al di fuori del cono di luce, nel peggiore, avrebbe sfruttato la tecnica della trasformazione, cercando di apparire come un terzo rettile che fuggiva assieme ai due gechi, che, voce a parte, apparivano come normalissime lucertole ai più.

    Se tutto fosse andato per il meglio, alla fine il Mizukage, con le lucertole nelle tasche, sarebbe arrivato davanti alla cella, dove l'altra avrebbe, dopo una poco cordiale presentazione, preteso che prima il Kaguya la liberasse, poi avrebbe parlato.
    "E se invece, prima mi rispondi e poi ti libero? Tanto le domande già le conosci, te le ha fatte Garang.", avrebbe semplicemente replicato, senza neppure presentarsi, Shiltar, attendendo una decisione dall'altra: in fondo era lei quella che aveva bisogno d'aiuto.
    Alla fine Kanna decise di dargli qualche notizia e quelle poche che ebbe sui guardiani confermarono i suoi sospetti (specie quando parlò di una donna capace di dividersi in pipistrelli): erano verosimilmente ninja della Zanna.
    A quel punto Shiltar decise di aiutarla, per avere più informazioni e, entrato nella cella, utilizzò la semplice manipolazione della forma, per generare un aculeo d'acqua che colpì una parete della cella, peccato che il risultato ottenuto fosse, quanto mai, inatteso: una potente nube di vapore lo investì, mentre la tatuata ne approfittava per uscire dalla cella.
    "Che diav...", ma le parole s'interruppero nella bocca del Mizukage, quando sentì quello che disse l'altra: ora lui era intrappolato lì dentro!

    Ed a dimostrazione di ciò, quando Shiltar tentò di allungare un braccio verso l'esterno, quello sembrò disidratarsi innaturalmente, e dolorosamente, prima che la donna pelata lo rispingesse dentro la cella ed iniziasse a parlare.
    Il Mizukage ebbe un moto di rabbia, ma si trattenne, cercando di focalizzarsi intanto sul ricevere informazioni ed appuntandosi di disossare quella donna, la prossima volta che la vedeva, ma tenersi il tatuaggio per fare delle tende.
    "Ok, allora... dato che ora sei disponibile a parlare: che ne dici di spiegarmi quello che sai su Kisugy ed il motivo per cui si trovava qui? Immagino abbia a che fare con Hayate e, dato che il Tamasizu cercava la Tomba, anche con quella...", esordì il Mizukage, prima di stare ad ascoltare il racconto dell'altra.

    A quanto sembrava, Kisugy era finito in mezzo nelle ricerche di Hayate per l'eterna giovinezza dovuta alla tomba di uno Shinretsu (il primo della sua stirpe, a quanto pareva) e la tatuata, lì, era finita in mezzo perché aveva aiutato Kisugy a scappare... ed ora aveva ben pensato di sfruttare il Mizukage per scappare.
    Finito tutto il suo discorso, Kanna stava per andarsene, quando Shiltar le fece un cenno con la mano: "Aspetta... ho ancora qualche curiosità, tanto che cos'é per te qualche altro minuto? Cosa vuol dire che Kisugy sembrava nervoso ed inconstante dopo le visite dei Custodi? Quanto ne sai su quello che gli chiedevano e su come glielo chiedevano?
    Inoltre, mi chiedevo: si diventa immortali con quest'acqua, ok... ma se uno esaurisce la sua riserva di chakra? Muore in quel caso? Infine, così, per ringraziarti di questo scherzetto... resti in città? Perché magari quando esco potrei venire a cercarti."
    , avrebbe concluso il Mizukage.

    Quando poi Kanna se ne fosse andata, Shiltar avrebbe cercato di evocare uno dei suoi coccodrilli, con un piano semplice e quanto mai diretto: far utilizzare un suiton da un coccodrillo, cercare Kisugy, capire come liberare poi quel coccodrillo ed organizzarsi per eliminare, o catturare, i tizi della Zanna che si trovavano lì.
    Un piano semplice, ma con un'immensa pecca che il Kaguya scoprì pochi istanti dopo averlo formulato: non riusciva ad utilizzare la tecnica del Richiamo e, a ben vedere, non riusciva ad usare in alcun modo il suo chakra!

    Il Mizukage si diede a qualche urlo ed ad un pò di movimento agitato all'interno della cella, più per essere pienamente in trappola, che non per come era stato allegramente fregato... alla fine, dopo forse un'ora di nervi da rilassare, Shiltar si sedette in un angolo della cella, piedi incrociati, con Quiggon, Kaor e Garang attorno a lui, in monastico silenzio, occupati a guardarsi l'un l'altro.
    Solo dopo diverse ore il gruppo si mosse da quel silenzio, quando il rumore di acqua che si congelava lasciò trasparire un messaggio di Kisugy per Kanna: un'oppotunità, forse, per Shiltar stesso, considerando che se il suo vecchio amico avesse salvato qualcuno da quella cella, quel qualcuno era proprio il Mizukage.

    Peccato che la speranza fu solo una speranza: Shiltar sarebbe rimasto in quella cella da solo, per un'intera giornata, scoprendo alcune cose interessanti, per quanto inutili a farlo uscire, probabilmente.
    Prima notizia: Garang ora poteva uscire dalla cella, il che faceva supporre che usare chakra dentro la cella imprigionasse, una motivazione per cui Garang prima fosse rinchiuso con Kanna, ma ora che il suo posto era stato preso, anche la Locusta fosse libera.
    Seconda notizia: non era propriamente corretto che i jutsu del Kaguya non funzionavano, semplicemente non funzionava il Richiamo, altri jutsu sembravano utilizzabili, come la trasformazione (che, d'altronde, la tatuata aveva detto d'aver usato).
    Terza notizia: dato che era rinchiuso lì dentro, poteva mandare i suoi due gechi e la piccola locusta in giro per il municipio a studiare cosa faceva la gente lì dentro, magari ad osservare anche qualche custode, per quanto possibile, ma gli avrebbe detto chiaramente di usare in qualsiasi modo il loro chakra solo al di fuori della cella stessa.
    In più, avrebbe ordinato: "Ragazzi, stanotte piazzatevi di guardia fuori di qui, se si creerà un altro messaggio di ghiaccio, dovrete cercare Kisugy e parlare con lui, ok?"

    Anche quella, però, fu una parva speranza: anche se le creature evocate avessero trovato informazioni durante il giorno (ed anche se fosse riuscito a mettersi in contatto con Wakonda), Kisugy quel primo giorno in cella non si sarebbe per nulla fatto vedere, o sentire.
    Il secondo giorno sarebbe passato più o meno ugualmente, se non fosse che le tre creature avrebbero dormito un pò, anche Shiltar, che, nel frattempo, sperava anche che Riikimaru si muovesse verso il villaggio, non avendo da diverso tempo informazioni dal Kaguya (ma anche quella, verosimilmente, era una parva speranza).
    Avvenimento di rilievo fu un nuovo messaggio la seconda notte, un messaggio che, appena visto, fece subito inviare un messaggio mentale dal Kaguya alle sue tre creature all'esterno del municipio: §Cercate chiunque sia nelle immediate vicinanze del palazzo! Se trovate un tizio dai capelli biondi, o con un buffo cappello, provate ad avvicinarlo e trasmettetemi la sua immagine mentalmente!§.
    Se una delle tre creature avesse avvicinato quello che alla mente di Shiltar sarebbe apparso come Kisugy, allora si sarebbe presentata allo stesso come un'evocazione del Kaguya; se ciò non fosse stato possibile, il Mizukage si sarebbe probabilmente roso un pò il fegato all'idea che Kisugy non lo liberava perché doveva impedirgli di cacciarsi nei guai!

    Se Shiltar fosse arrivato al terzo giorno di prigionia, allora, quando sentiti i passi, il Mizukage avrebbe fatto l'unica cosa possibile, a cui effettivamente aveva pensato anche nei giorni precedenti: non sapendo quale fosse l'odierno aspetto di Kisugy, si sarebbe trasformato in Kanna e, a chiunque gli fosse apparso davanti (dopo aver nascosto le sue evocazioni sotto un lenzuolo o qualsiasi altro oggetto nelle vicinanze adatto a tale finalità), avrebbe detto delle parole che s'era già preparato il giorno prima... dato il molto tempo libero.
    "Esatto, non sono Kisugy... ho preso il suo posto perché me lo ha chiesto... ma in teoria sarebbe dovuto tornare subito, invece è più di una settimana che è stato fatto questo cambio.", tutto vero quello che diceva: lui non era lo Shinretsu Tamasizu e Kanna lo aveva sostituito da più di una settimana ormai.
    "Probabilmente in questo momento Kisugy starà lavorando con impegno per impedire ad i Custodi di fare qualsiasi cosa abbiano intenzione di fare...", quella era un'ipotesi, quindi non poteva essere falsa, "E quando un paio di giorni fa qualcuno è passato da qui per vedere Kisugy, ha solo visto un finto Kisugy che dormiva... ora però quest'attesa m'é venuta a noia, quindi eccomi qui.", sempre affermazioni vere, proprio per la loro genericità, avevano visto un finto Kisugy dormire, poi che fosse la vera Kanna, e non il Mizukage travestito da Kanna (che s'era annoiato effettivamente di stare in cella) era un altro discorso.
    Aveva fatto saltare il vantaggio di Kisugy, forse, ma avendo avuto una settimana, contava che l'altro avesse qualche piano d'emergenza e sperava che chiunque fosse che lo stava visitando, fosse determinato a farlo uscire, zanna o meno che fosse.
    Era un azzardo, ma rivelarsi a quelli della Zanna come un Mizukage loro prigioniero lo sarebbe stato di certo molto di più.

    Wakonda - Prima notte

    L'esemplare di fenice dal piumaggio blu era un pò stanco per lo svolazzare continuo, ma mai si sarebbe aspettato ciò di cui, ben presto, si rese conto: dei pipistrelli lo inseguivano! Era, dal suo punto di vista, la vendetta delle prede, specie quando un gigantesco stormo di pipistrelli spunto dal palazzo e gli si lanciò addosso.
    E proprio quello stormo fu un attacco troppo veloce perché Wakonda potesse evitarlo e l'impatto sul suo corpo relativamente fragile fu non cosa da poco: un danno grave diffuso fu subito dalla Fenice, che poco dopo si ritrovò a cadere in picchiata verso il suolo, quando un altro grosso pipistrello, ben più grande degli elementi dello stormo, provò a lanciarglisi addosso.
    Wakonda dovette far uso di una bassa quantità di chakra per spostarsi abbastanza velocemente da evitare quel nuovo attacco [Riflessi: Blu+3] e fu allora, ripreso leggermente il controllo del proprio volo, ormai visibile, che pensò bene di non preoccuparsi subito di curarsi, quanto di ricambiare il favore con quelle creature che facevano affidamento sulle vibrazioni ed i suoi per percepire tutto.
    Fu così che Wakonda, con uno scatto deciso e leggermente accellerato da una 1/2 basso quantità di chakra, si fiondò in direzione dei pipistrelli più grossi, tutti se possibile, almeno due su tre, preferibilmente ed emise il suo urlo.
    [Velocità avvicinamento: Blu +4 (bonus+chakra)]

    Strillo Stordente
    Sigilli: 0 (pari a 2)
    La Fenice può utilizzare il Chakra per emettere suoni ad alta frequenza dal becco entro un'area di 30 metri, aumentati a 45 per i bersagli con Controllo dell'Udito o Combattere all Cieca attivo. Chi subisce la tecnica soffrirà di un malus di 3 tacche a Riflessi ed Agilità per la durata di tre turni. L'Efficacia è pari a 40.
    (Consumo: Quasi Alto / livello: 2)


    Era stato già scoperto, quindi non doveva più preoccuparsi del restare nascosto e, sperava, avrebbe così potuto anche avvisare il suo evocatore dei fatti, ma di certo la sua idea base era stordire per bene quei dannati pipistrelli contro cui, poi, avrebbe emesso una fiammata a testa, per dargli anche di che lamentarsi con il loro padrone!
    [Fiammata: Capacità Pura => Potenza: 40; Velocità: Blu+2 x ogni attacco]

    Ora c'era da vedere se era riuscito a far loro abbastanza male da potersi poi allontanare e riorganizzare per curarsi in seguito.

    ---

    OT: Ed ecco al fine il post.
    Non ho specificato cosa dicono se incontrano Kisugy (perché non so se lo incontrano), o se quelli che fanno visita a Shiltar/Kanna sono custodi o meno (superfluo dire che se lo fossero, il mio pg aggiungerebbe un "voi" a "custodi" quando dice che Kisugy vuole mettergli i bastoni fra le ruote/OT
     
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    [Kanna]

    Non ne ho idea. Non parlavamo mai di quando lo interrogavano. Fece una smorfia, come se poco gliene importasse. Immagino che gli chiedessero informazioni su Kiri...o magari su di Te, visto che sei suo amico. Quanto alla domanda sull'acqua, lei sfoggiò il più ruffiano dei sorrisi. Nel tuo caso, o di chiunque non sia nato qui, ovviamente comporta la morte, anche se non so se si possa poi tornare in vita se l'acqua viene restituita. Quanto ai nativi, credo che sopravvivrebbero comunque. C'è troppa umidità nell'aria da queste parti. Certo però che sei uno che pensa parecchio a come uccidere gli altri...è anche per questo che ho cercato di levarmi di mezzo dalle faccende dei cinque regni.

    La discussione era finita, in ogni caso, e la donna si allontanò nella forma di quel felino di fiamme.


    [Wakonda]

    Lo Strillo assordante sembrava aver stordito due dei tre grossi pipistrelli, che caddero poi preda delle fiamme azzurre della fenice, divenendo polvere e fluttuando rapidamente verso il volatile restante. Intanto lo stormo che era salito verso il cielo cambiò improvvisamente direzione, cercando nuovamente di cogliere la fenice durante il suo spostamento, ma dall'alto, in un inferno di ali che sbattevano e di piccole bocche piene di zanne che grivavano all'impazzata.

    Il pipistrello più grosso si fiondò nuovamente all'attacco subito dopo la carica dello stormo, ma a poca distanza dalla fenice cambiò improvvisamente forma, assumendo un aspetto umano: una ragazza che non poteva avere più di quindici o sedici anni, bassottina e con tratti ancora infantili. Aveva una grossa sciarpa nera, e delle specie di veli avvolti strettamente intorno agli avambracci. Approfittando del movimento accumulato, la figura sarebbe stata in volo a mò di proiettile umano verso l'uccello del fuoco, prima di puntare le sue mani verso di essa. I Veli si sarebbero svolti rapidamente, cercando di sigillare il becco ed almeno un'ala della creatura [Viola+2 tacche]

    Non essere antipatico, uccellino. Non si spiano i Custodi, sai?

    Trattenuta o meno la sua vittima, la ragazzina avrebbe cominciato a cadere, mentre lo stormo cercava una terza incursione contro la Fenice.


    [Vita dietro le Sbarre - Messaggi sulla parete]

    Shiltar mise in stato di allerta le sue creature non appena il messaggio di Kisugy si fece vedere sulla parete, ma queste, di guardia all'esterno, non notarono nulla di particolare, con la singola eccezione di una fonte di chakra, quasi al limite delle percezioni dei Gechi tuttavia se si fossero recati nel punto in cui si trovava non avrebbero visto nessuno, ed anche la sua energia sarebbe scomparsa, come svanita e dispersa nel flusso sotterraneo. Che fosse Kisugy, Kanna o qualcun altro, non sarebbe stato possibile dirlo.


    [Vita dietro le Sbarre - Orario di Visite]

    I nuovi arrivati indossavano i lunghi manti con cappuccio dei Custodi, ma non appena furono davanti alla cella e si trovarono "Kanna" di fronte restarono come interdetti. Erano entrambi piuttosto bassi e dall'aria fragile, e a giudicare da versi di sorpresa che emisero, non si aspettavano affatto di trovare la donna in prigione al posto di Kisugy. Ma questo non è possibile! Disse una voce femminile, appena distorta, come se avesse qualcosa davanti alla bocca. Questo spiega chi fosse l'intruso...e forse anche l'uccellino era suo...Kisugy deve averci nascosto di avere un Contratto Rispose un'altra voce femminile, la stessa sentita da Wakonda alcune sere prima. I due Custodi abbassarono il cappuccio mostrando i loro volti: due donne. Due bambine, a conti fatti, vista la giovane erà, ma non erano certo da sottovalutare solo per questo.

    cittshiltar



    Quella con la sciarpa era la stessa che aveva affrontato la Fenice due giorni prima, mentre quella con la maschera sulla bocca doveva essere quella a cui aveva accennato Kanna. Nessuna delle due poteva essere l'uomo che lanciava "reti d'aria" incontrato il giorno del suo arrivo. E spiega anche perchè il Mizukage non si trovi...Kisugy lo sta aiutando a tenersi nascosto. Potrebbero essersi già allontanati dall'Abete. No, Kisugy non potrebbe andarsene, lo abbiamo in pugno. Magari tiene più a Kiri che alla sua vita.

    Non arriverebbe nemmeno a Kiri, quindi è escluso. Vero. Creperebbe prima.

    Ehi tu! La ragazzina con la maschera, per quanto di aspetto gradevole, parlava con una discreta sfacciataggine. Se sei qui, allora la Kanna che girava per strada ieri doveva essere per forza Kisugy. L'altra allungò un braccio, e mentro lo faceva questo divenne nero, separandosi poi dal corpo nella forma di un grosso pipistrello che voò fuori dal corridoio. Certamente andava ad avvisare i Custodi di catturare "Kanna" ad ogni costo, se la avessero vista in giro. Non ci dimenticheremo di questo scherzo, non temere. Non è salutare andare contro i Custodi...Kisugy è il complice di un ladro, ed è molto pericoloso.

    Non mi stupisce che tu abbia voluto cacciarti nei guai...sei famosa, Kanna la Bugiarda. Aggiunse la kunoichi del clan Kuei, con una certa venatura di veleno tra le parole Nessuno che si sia mai associato con te è sopravvissuto per raccontarlo. E a quanto pare l'Abete non è da meno...alla prima occasione hai tradito tutti quanti. Cercheremo di farti espellere per questa trasgressione. Non dimostrarono eccessiva aggressività, certamente perchè sapevano di avere la "donna" in loro potere, e poi non avevano l'aria di volersi vendicare per "il brutto tiro"...forse perchè, come avevano detto, pur non avendo Kisugy direttamente sotto controllo, erano certe che lui non potesse lasciare l'Abete.

    Le due si voltarono lentamente, rimettendo i cappucci mentre si incamminavano verso l'uscita. Non avrebbero ascoltato le spiegazioni della prigioniera nè avrebbero fatto domande. Nemmeno la più semplice "dove è Kisugy?". Ancora una volta, non era chiaro il perchè delle loro azioni. Ma erano quasi a metà corridoio quando un singolo suono fece letteralmente ghiacciare il sangue nelle vene: un lento crepitare di acqua che congelava alle spalle di Shiltar/Kanna. Un messaggio di Kisugy! Proprio in quel momento!! Cos'è stato?

    Kanna, ti ho visto andare in giro ieri notte, ma come è possibile?

    Non ho fatto in tempo a parlarti, ma eri sicuramente tu!

    Verrò a controllare stasera stessa alla prigione.

    Non vorrei fosse una trappola dei Custodi, non mi vedrai subito.

    E Shiltar non si trova....

    Spero che tu riceva i miei messaggi.

    Kisugy.


    Le due ragazze sarebbero scattate rapidamente per raggiungere l'imboccatura della cella. Avrebbe fatto in tempo Shiltar a nascondere tutto? O avrebbero visto il messaggio? Ed ancora, poteva Shiltar nascondere quelle informazioni senza però perdere parte del messaggio?

     
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    Falce dei Kaguya


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    Wakonda - Prima Notte

    Due dei grossi pipistrelli erano caduti dinanzi alla potenza offensiva della Fenice, ma oltre al terzo, c'era un ulteriore pericolo per il volatile dal piumaggio blu: lo stormo di pipistrelli più piccoli che stava puntando a lui dall'alto.
    Il piccolo esemplare di fenice, a quel punto, dovette prendere una scelta strategica: non aveva le potenzialità per un prolungato scontro e quei mangia insetti erano decisamente più veloci di lui e più numerosi; quindi si preoccupò più di far arrivare al Mizukage le immagini di quello che stava accadendo, anziché occuparsi di fuggire da un inseguimento decisamente impossibile da evitare.
    Fu così che per prima cosa il pennuto dal piumaggio azzurro subì a pieno il colpo dello stormo, poi si trovò inaspettatamente bloccato da quella che pareva una bambina mutata da un pipistrello, per poi essere travolto da un altro assalto dell'assetto di pipistrello.
    Quella serie di attacchi bastò a far scomparire del tutto la fenice, lasciando così l'altra, probabilmente, con un pugno di mosche che, Wakonda sperava, gli sarebbe andato di traverso, mentre una certa qual preoccupazione rimase relativamente al suo evocatore.

    Shiltar - La Prigionia

    Kanna non gli diede moltissime altre notizie, ma quanto meno confermò che si poteva morire per esaurimento del chakra; altresì, però, Shiltar ebbe una conferma: c'era effettivamente una Kuei, come le ultime immagini di Wakonda riferirono, immagini che fecero non poco innervosire il Mizukage, nel sapere che la sua evocazione era stata così gravemente malmenata, prima di scomparire.
    Fu così che i tre giorni passarono, senza niente di più che un fallito tentativo dei gechi di individuare una fonte di chakra poco distante dal municipio.

    Il vero e primo momento emozionante avvenne quando arrivarono quelle che si rivelarono essere due dei custodi e, a quanto pareva, una di loro sembrava essere proprio la Kuei che aveva affrontato Wakonda.
    Le due "bimbe" iniziarono un discorso a cui Shiltar-Kanna fece da spettatore: immobile e silenzioso, con un ghigno divertito, dovuto, dal canto suo, all'inganno che stava portando avanti e, sperava, preso per il ghigno divertito di una Kanna dal carattere al quanto "carognoso" (com'era parsa al Mizukage nel loro breve incontro).
    Scoprì che Kisugy in qualche modo era costretto a restare lì da quelli della Zanna, che pensavano Wakonda fosse una sua creatura e poco altro, finché non si rivolsero di nuovo a lui, il che lo portò ad uno sguardo parzialmente sorpreso per come esclamarono contro di lui/lei (cosa abbastanza normale, dato che fino a quel punto lo avevano considerato poco), meno sorpreso apparve nel vedere un pipistrello staccarsi dal corpo ed allontanarsi verso l'esterno e nel sentire che c'era una Kanna che veniva considerata come Kisugy, anzi, poteva persino apparire un pò divertito da quella stessa affermazione (in fondo se catturavano Kanna, ben le stava).
    In generale il Mizukage non disse niente, nemmeno nel sentire il soprannome della tatuata, al più parve un pò infastidito nel sentirlo (cosa pure normale, forse, se una persona non gradisce essere definita "La Bugiarda") e le lasciò andare via, con un semplice, "Come volete... tanto dopo questo periodo in questa cella, di certo non ho molta voglia di stare qui...", sbottò e quella era di certo la verità.

    L'unica cosa che rovinò una recita abbastanza ben portata avanti, almeno dal punto di vista del Kaguya, fu il tipo rumore di acqua che si congelava ed il vedere d'improvviso una scritta di Kisugy di cui il Mizukage riuscì a leggere solo le prime due righe, prima di abbatterla con un secco pugno, accellerato da un basso di chakra (nera+3).
    Il pugno, quand'anche avesse sciolto la sua trasformazione, non avrebbe impedito una seconda ed immediata utilizzazione della tecnica che veniva eseguita mentre il colpo andava a segno: considerando la velocità del Mizukage, se tutto fosse andato come doveva, le due avrebbero visto Kanna (e non il Kaguya) in piedi dinanzi al muro, con il corpo che celava il ghiaccio ormai al suolo a sciogliersi, se tutto fosse andato abbastanza velocemente.
    "Ehi, sono una persona poco affidabile secondo voi, no?", avrebbe semplicemente detto con l'aspetto di Kanna, ridendo leggermente: l'avevano definito "La Bugiarda" c'era poco da sorprendersi che avrebbe tentato di fargli qualche brutto scherzo, c'era da vedere se loro se la sarebbero bevuta.

    Il vero problema: il Mizukage sapeva solo che Kisugy aveva cercato di avvicinare Kanna e l'unica cosa che a quel punto poteva sperare era che ci riprovasse e scoprisse che in realtà c'era lui in quella cella.

    Ad ogni modo, se rimasto di nuovo da solo, una volta certo di esserlo, il Mizukage avrebbe sciolto la trasformazione, solo dopo aver chiesto al suo geco di controllare per eventuali fonti di chakra nei dintorni, quindi sarebbe rimasto lì in cella, seduto comodamente in attesa, chiedendo alle sue creature di controllare il corridoio, a turno, chi con la sua percezione del chakra, chi sorvegliandola invisibile, per essere sicuro di non essere sorpreso, considerando che ora sapevano che lì non c'era Kisugy, ma anche dato il rischio che la faccenda del ghiaccio e dell'essersi finto Kanna potevano portare.

    ----

    OT: Ok, non sono andato nello specifico del post interrogatorio, perché non so, appunto, quanto andrà avanti e perché Shiltar non è riuscito a leggere oltre le prime due righe./OT
     
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    Le due Kunoichi furono rapide ad arrivare alla cella, solo per trovarsi davanti la faccetta ghignante di Kanna che le sbeffeggiava. Non mettere alla prova la nostra pazienza, Kanna la Bugiarda. Disse a muso duro la Kuei, socchiudendo gli occhi. Avrai la tua punizione non appena avremo sistemato questa faccenda, e non saranno i tuoi giochetti col fuoco a permetterti di sfuggirmi. Una così bella pelle...commentò l'altra. peccato rovinarla con tutti quei tatuaggi, non vale nemmeno la pena di scorticarti. Aggiunse l'altra, scuotendo il capo e voltandosi. Entrambe sarebbero sparite entro poco. Se la erano bevuta, e avevano inteso quel suono strano come uno scherzo da parte di "kanna".

    Il resto della serata passò senza particolari eventi, fino a quando un nuovo crepitare annunciò l'arrivo di un messaggio.

    Kanna, sto per entrare nella cella.

    Se c'è qualcuno distrailo il più possibile.

    Non fargli guardare il corridoio

    Kisugy


    Ma nessuno era nel corridoio, e non ci sarebbero stati ostacoli all'arrivo di un lento ma costante suono di piedi che battevano a terra. Passo dopo passo, qualcuno si stava avvicinando con circospezione e ben presto sarebbe arrivato davanti allo spazio aperto che faceva da porta a quella terribile cella. Un uomo con la barba incolta, i capelli raccolti in una coda, sporchi e poco curati così come il suo aspeto: aveva stivali in condizioni disastrose, una giara dietro la schiena e un ampio mantello che copriva il corpo, ma a giudicare dal viso, pallido ed emaciato, erano passati parecchi giorni dal suo ultimo pasto decente. Eppure quello sguardo e quei lineamenti non potevano che appartenere a Kisugy.

    Kanna...sono arrivato. Come hai fatto a uscire?? O era solo una trappola? In ogni caso, se Shiltar avesse deciso di palesare la sua identità, la sorpresa negli occhi dello Shinretsu sarebbe stata quantomeno genuina. Cos...Shiltar? Ma come..ma come sei finito nella cella? No, anzi, perchè sei venuto qui? Avevo programmato il clone per dirti di NON venire!! Un breve moto d'ira avrebbe fatto seguito all'iniziale smarrimento. Maledizione...e ora come faccio a tirarti fuori di qui? Portò una mano alla fronte.

    Non c'è alcun bisogno di tirarlo fuori. E' esattamente nel posto più adatto a lui. Una voce li avrebbe interrotti dopo appena un minuto. Dal pavimento emerse, simile a un foglio di carta ripiegato, una figura umana con abiti leggeri e un grosso ciondolo. La sua stessa comparsa sembrò priva di senso, perchè era come se fino ad allora si fosse nascosto nell'incavo tra le piastrelle a terra, in uno spazio tanto piccolo da essere praticamente inesistente, eppure sembrava l'unico posto da cui potesse essere emerso!


    mashirob



    Mashiro! Come hai fatto a seguirmi?? Seguirti? io sono sempre stato qui, ma ammetto che il tuo arrivo non mi ha un stupito più di tanto. Avevo visto il Mizukage cancellare la scritta prima di riuscire a leggerla, ma tutte le altre ho fatto in tempo a leggerla e sapevo che, prima o poi, saresti arrivato da queste parti. La voce era la stessa dell'uomo che Shiltar aveva inseguito quella prima notte. Questa volta voglio presentarmi, Mizukage. Il mio nome è Mashiro Akimichi. E' stato un piacere sorvegliarti. Una cosa era certa: se pure Akimichi era il suo cognome, il suo aspetto non rispecchiava minimamente i canoni del clan, vista la corporatura longilinea e slanciata. Ammetto che nessuno dei miei compagni lo sa, volevo tenermi il merito della cattura, sinceramente, e devo dire che ho riso quando hai imbrogliato Inano e Nanami con una semplice Henge. Un risolino si accompagnò alla lenta camminata del nemico fino al centro del corridoio, per bloccare le possibili vie di fuga allo Shinretsu. Maledetto...ti pentirai di aver preso il mio cuore! Un debole movimento del mantello mostrò per un istante una chiazza di sangue rosso vivo al centro del petto di Kisugy, come se qualcosa lo avesse trapassato.

    Ad ogni modo, ora che ho il Mizukage e te in trappola, forse potrò ottenere qualche punto agli occhi delle cinque Zanne. Con rapidi movimenti di mano scaglio tre "veli d'aria" addosso a Kisugy, simili a quelli con cui aveva attaccato il Mizukage, solo che in quell'ambiente illuminato erano più distinguibili, e di fatto sembravano composti da chakra dotato di una tenue luminescenza. La triade di attacchi avrebbe verosimilmente impegnato abbastanza lo Shinretsu da permettere all'Akimichi di comporre i cinque sigilli necessari alla sua tecnica successiva: la Palla di Fuoco Suprema, retaggio dei tempi passati nel villaggio di Konoha. [Potenza 40 (impronta IV) - Diametro 2 metri] Brucia, Shinretsu!


    CITAZIONE

    mapcella



    A te la gestione combinata di Shiltar e Kisugy. Ricorda che uscire dalla cella causa un fortissimo dolore per la disidratazione acuta, ma potresti resistere qualche secondo, se servisse. Il problema è che c'è decisamente poco spazio, e Kisugy non può manipolare l'acqua delle celle dall'esterno (e se lo facesse dall'interno resterebbe intrappolato, visto che basta un qualunque contatto del chakra con l'acqua per essere catturati). Ha una Giara con 5 slot dimensionali d'acqua però.

    Palla di Fuoco Suprema - Katon: Goukakyuu no Jutsu
    Villaggio: Konoha
    Posizioni Magiche: Serpente, Tigre, Cinghiale, Cavallo, Tigre ( 5 )
    L'utilizzatore può emettere una grande palla di fuoco che può raggiungere i 12 metri; la grandezza della sfera varia conl'esperienza dell'utilizzatore. La potenza è pari a 30.
    Tipo: Ninjutsu - Katon
    (Livello: 5 / Consumo: Medio)
    [Raggio Sfera: 2 metri ogni due gradi ninja]

     
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