Una parola per te, bambino.[Energia Blu per Ryuwhan]

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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Una parola per te, bambino
    La storia di come Ryuwhan divenne un bambino grande


    Letamaio. Strano nome per definire il posto in cui si viveva. Forse, tutto sommato, anche un nome un po' ingiusto. Probabilmente però tutti quei pensieri sulla giustizia e su quanto potesse essere sconveniente dare ad ogni cosa un soprannome non sfioravano affatto la mente del Chunin della nebbia. Chunin. Il solo fatto di esserlo faceva realmente riflettere su quanti contorti e poco chiari fossero i metodi per la promozione dei ninja in Accademia. Un bambinetto senza voce, con grossi problemi di integrazione in una società normale non poteva essere Chunin. Non era normale.



    Ma lo era.



    E come tale, avrebbe dovuto assumersi le proprie responsabilità. Di qualsiasi cosa accadesse a lui, ai ninja sotto la sua guida. A dispetto del mutismo. A dispetto delle stranezze. Ryuwhan era un ninja dell'Accademia.



    Feci parecchia fatica a rintracciarlo. Non aveva una casa e per questo dovetti ricercarlo per buona parte delle strade di Kiri, senza una precisa indicazione di dove si trovasse. Più volte pensai di mandare a quel paese la volontà Accademica e sbrigarmela da solo e tante altre volte mi ritrovai a pensare che non potevo comportarmi così. Le mie responsabilità erano molto più gravose di quelle del bambino.
    Giuro che appena finiamo la missione pensai, mentre camminavo
    Lo costringo a cercarsi una casa, un buco dove farsi arrivare le lettere ma mi risultava abbastanza difficile inculcare al bambino quella necessità. Chissà che era accaduto nel suo passato per traviarlo in quel modo.



    Dopo circa due ore attenta ricerca però, lo trovai. Alle signore che passeggiano con i bambini nel carrozzino non sfugge mai un ragazzino che vive per strada, che puzza e che è totalmente sporco dalla testa ai piedi. Con un po' di fortuna riuscii a trovare una di loro che aveva visto il ragazzino in questione e che mi aveva indicato dove trovarlo. Alla fine, dormiva in un vicolo, poggiato contro un muro. Probabilmente era rimasto lì dalla sera prima, oppure non aveva dormito la notte.



    Posai una mano sulla sua palla e lo scossi appena, con delicatezza, finché i suoi occhi non furono nuovamente aperti e vigili. Non avevo mai avuto chiara l'opinione che Ryuwhan avesse di me, parimenti però non la ritenevo realmente importante. Eppure c'era qualcosa di quel ragazzino che mi inquietava e mi incuriosiva allo stesso tempo e in definitiva, preferivo averlo dalla mia parte. Non era reale paura delle sue capacità a rendermi pensieroso, ma come una specie di ancestrale intuizione che mi rendeva dubbioso riguardo alcune sue abitudini. Perché non aveva una casa? Perché era muto? Perché era così scontroso? Forse il tutto era dovuto a un trauma, ma il motivo mi importava relativamente rispetto a cosa quelle strenezze avrebbero potuto portare.



    Qualcosa di indefinibile forse. Un tradimento? Dopotutto le strade erano uguali in ogni villaggio: sporche, fredde di inverno e pericolose. Non ero sicuro che fosse questo, eppure mi costirnsi a non pensare a tutto ciò. Ryuwhan doveva aiutarmi in una missione in quanto, in termini di sigilli, lui era uno dei migliori a Kiri. Cosa logica: i sigilli non parlavano, i sigilli si scrivevano.
    Ehi Ryuwhan, sono Itai, ti ricordi di me? non ero poi molto sicuro di ciò, dopotutto l'avevo incontrato solo un paio di volte Abbiamo una missione da fare insieme, domani, un incarico Accademico detto ciò allungai verso il bambino la lettera che mi era stata consegnata, indirizzata proprio a lui.



    Nella lettera, con il solito tono formale, si invitava Ryuwhan a prendere parte a una missione di grado B con Itai Nara quale caposquadra, presso il Paese dei Fiumi, Kawa. Non vi erano dettagli precisi, quelli erano stati affidati a me, e avrei dovuto decidere come e quando dirglieli.



    Dopo che il ragazzino ebbe finito di leggere mi venne spontanea una domanda. Il clima Kiriano non era felice in quel periodo, il grande gelo era passato lasciando spazio a una temperatura più mite, ma non primaverile, a scroscianti pioggie e a un'umidità che sembrava entrare fin nelle ossa.
    Ma non hai freddo a dormire qui, Ryuwhan? chiesi con tono gentile. A vederlo in quel momento, le sensazioni precedenti, erano sparite del tutto. In quel momento, Ryuwhan, mi sembrava ciò che realmente era. Non un Chunin. Non un ragazzino con molti problemi.



    Un bambino







    Note


    Post di presentazione, potrebbe essere più di uno. Segnalerò quando inizia l'addestramento vero e proprio ma consiglio (per la valutazione) la lettura complessiva per capire meglio lo svolgersi degli eventi.







    Edited by -Max - 5/3/2012, 11:04
     
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  2. Ryuwhan
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    Un Dolce Risveglio


    Un'amara Reazione



    Apriamo gli occhi nello stesso momento in cui li apre il bambino, ma siamo molto più lenti ad asserire la situazione. Sì perché lui ha già fatto scattare entrambe le braccia non appena sentita la pressione sulla spalla. Una ha afferrato d'istinto il polso della mano che lo toccava, l'altra ha fatto scattare il Katar (con il quale gli è stato inculcato di coricarsi) in avanti. Si ferma quando comprende chi lo stava toccando; ferma il Katar e ferma anche la mano che già si accingeva a tracciare un Sigillo sul polso dell'aggressore. Ogni volta ci stupiamo di quanto il condizionamento apportato dai Sensei abbia avuto successo su una mente dominata dall'inconscio come quella de senzatetto. La psiche del bambino agisce in risposta a stimoli prestabiliti, tutto indirizzato alla preservazione di sé, in una mente nella quale questa concezione sembra in altre circostanze assente. La maggior parte delle volte il bambino non sa perché reagisce, ma il suo corpo si muove ancora prima che il preconscio possa stabilire una reazione di causa-effetto.
    Questo è il frutto di un terribile e geniale condizionamento mentale, senza il quale forse il bambino mai sarebbe arrivato tanto lontano all'interno di quell'organizzazione.


    A svegliarlo è il Jonin coda di paglia, e con se porta le notizie dell'ennesima missione. Il volto del bambino non muta d'espressione ma sappiamo che non è sereno.
    La vita in quella "Accademia" è proceduta in maniera fin troppo lineare, considerando le passate esperienze del senzatetto. Dall'ultimo incontro con i Sensei, non aveva fatto altro che abbandonarsi al corso degli eventi, vivendo giorno per giorno; ma sappiamo che al passare di ogni ora il bambino maturava un'intenzione che ogni volta sembrava più concretizzabile.
    Gli ultimi eventi hanno dato una scossa a quella linearità, ed è palese come qualcosa stesse cominciando a muoversi non più soltanto all'interno del senzatetto ma anche all'esterno; agire su tali movimenti è impossibile sia a noi, sia a lui. Se credessimo al fato, diremmo che si tratta di qualcosa di molto analogo ad esso.


    Leggiamo assieme al senzatetto quella nefasta lettera, e come sempre notiamo quanto scarna essa sia d'informazioni; non che questo cambi molto per Ryuhwan.
    La domanda del "Jonin" è più che legittima, e la risposta del bambino è altrettanto logica; alza il dito indice, quello della mano che voleva tracciare il Sigillo, e una stringa di color grigio tendente al celeste fa la sua comparsa:


    « Sono da sempre qui »




    E' vero, Ryuhwan vive da sempre lì, in quel gelo, per quelle strade. Il bambino ricorda l'origine del "Jonin", fu lui stesso a confessarla, ma non si tratta solo di una differenza fra un abitante del Paese dell'Acqua e uno del Paese del Fuoco, si tratta anche di una differenza "sociale", come la chiamerebbe una normale comparsa: "Sono da sempre qui", da sempre nel Paese dell'Acqua, ma anche "In questa situazione"; semplicemente, il bambino non conosce altro che quella condizione.
    Chi può dire quando finisce il "caldo" e quando comincia il "freddo"? Come tutti gli opposti l'esistenza dell'uno comporta l'esistenza dell'altro: freddo, caldo; bene, male; gustoso, cattivo; yin, yang.
    E' una condizione psicologica. Un gatto, se potesse parlare, direbbe che l'acqua è bollente, quando invece è soltanto tiepida. E' fisiologia o semplice reazione della mente? Forse entrambe.


    E sta tutta qui la differenza fra Ryuhwan e una normale comparsa.
     
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    Seguimi
    L'opportunità di un tetto, per una notte


    Era lì da sempre. Che voleva dire? Che era sempre vissuto per strada? Che storia si celava dietro la figura gracile di un bambino che poteva avere al massimo dieci anni? Non ne avevo idea, ma sapevo che non sarei riuscito ad andarmene così facilmente. A dispetto dell'abitudine il freddo si faceva sempre sentire. E il cielo a Kiri era plumbeo quel giorno.



    Mi ritrovai per qualche istante a pensare a quando, la prima volta, gli avevo detto che non era adatto a comandare la squadra a causa del suo mutismo. Certo, per un ninja il non parlare avrebbe potuto reare problemi eppure Ryuwhan era stato l'unico dei due Team a me affidati ad essere considerato valido per il passaggio al grado Chunin. Mi inginocchiai allora, avvicinando la mia altezza alla sua. Scrutandolo in viso per qualche istante. Che vi leggevo? Non ne avevo idea. Le sensazioni di Ryuwhan erano indecifrabili.



    Persino le sue reazioni erano ingiustificabili. Stava per assalirmi quando avevo cercato di svegliarlo, come se fosse sempre sull'allerta, come se fosse stato programmato per comportarsi così. Quando venivo svegliato non mi comportavo così, sopratutto quando venivo svegliato da leggeri scossoni sulla spalla. Ero desideroso di conoscere il passato di Ryuwhan quanto ne ero intimorito ma sospettavo che lui non sarebbe stato disposto a raccontarmelo. A dire il vero, perché mi stavo intrattenendo lì? Perché non tornavo a casa?



    La risposta era semplice, era scontata. Perché Ryuwhan era un bambino. Così come me ne ero reso conto prima quando gli avevo chiesto se aveva freddo, così me ne rendevo conto in quel momento, non riuscendo ad abbandonarlo sotto l'imminente acquazzone che stava per scatenarsi su Kiri. Per altre cento volte, forse, avrei potuto ignorare Ryuwhan e la sua storia altre cento volte, ma non quando, dopo aver parlato (per modo di dire) con lui, su Kiri stava per imperversare un acquazzone che ormai avevo imparato a conoscere. Cambiamenti climatici poco congeniali per una passeggiata, figurarsi per la nottata che incombeva.
    Ryuwhan dissi al bambino Sta per piovere. Sei qui da sempre, forse hai i tuoi modi per riparati mi rialzai e gli diedi le spalle Ma seguimi se vuoi.



    Magari spinto dalla curiosità il bambino mi avrebbe seguito. O forse no, perché la sua diffidenza l'avrebbe portato a non fidarsi di me allo stesso modo in cui, poco prima, avrebbe cercato di colpirmi con il Kama. Eppure, non poteva credere che volessi fargli del male. Il giorno dopo avevamo una missione, o l'aveva già dimenticato?








    Note


    Post di presentazione, ma che contiene una scelta che influenzerà di parecchio il resto dell'addestramento.
    Buon post!







     
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  4. Ryuwhan
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    Un dolce risveglio


    Ma privo di senso



    E' grande la confusione sul suo volto alle parole del "Jonin", anche se con tutta probabilità quello non potrebbe neppure notarlo, visto che ora gli dà le spalle. Come mai quella concessione? Che la missione sia già cominciata? Oppure il Jonin ha cominciato ad espandere le sue mire sul senzatetto?
    Non troviamo altre motivazioni per quel gesto, almeno non continuando a tenere fede ai trascorsi del bambino.
    Ryuwhan non si muove per alcuni secondi, sembra intento ad analizzare ciò che gli è stato appena presentato.
    La missione, come scritto sul foglio, non comincerà che prossimamente e le preparazioni di solito sono fatte in solitaria da ciascun individuo, mai in gruppo. E' anche vero però che il bambino non ha i dettagli necessari per esserne certo: alle Cascate dovette incamminarsi parecchi giorni prima, per arrivare al luogo dove sarebbe cominciata la missione. Ma anche lì tutto fu in solitaria.
    Che voglia trarlo in inganno? Così come aveva fatto Quella Donna alcuni mesi prima? Il senzatetto non è a conoscenza di ciò che Lei gli ha fatto, ma noi sì. Che l'ignoranza possa adesso fargli capitare altri episodi spiacevoli? Non possiamo escluderlo.
    Ryuwhan non comprende: sa bene che ogni azione effettuata provoca una reazione uguale ed opposta. Sia essa una semplice legge della fisica o qualcosa di astratto come quello che normalmente viene chiamata "Karma"; se ridi, poi pangi; se rubi, qualcun altro poi ruberà a te; se raccogli, poi abbandonerai. E' una legge che può applicarsi a qualsiasi campo.
    Le parole del "Jonin" non hanno alcun senso per noi, ma la mancanza di senso non è mai accettabile per Ryuwhan.


    Alza il dito per un'altra stringa:


    « Perché dovrei seguirti? »




    Il senzatetto non resiste e deve chiedere. Se anche non desiderasse seguirlo, siamo abbastanza certi che lo farebbe soltanto per ottenere una risposta a quella domanda, anche a costo di imbattersi in situazioni spiacevoli o pericolose. Ecco uno dei casi in cui il senso di preservazione di sé viene a mancare e cominciano i comportamenti autodistruttivi. Passare dall'uno all'altro è incredibilmente facile.
     
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    Dovere, Potere, Volere


    La risposta che vidi scritta nell'aria mi lasciò basito. Non era una risposta che si addiceva a un ragazzino, non era una risposta che si addiceva a un essere umano. Non stavo cercando di imprigionarlo, o di condurlo in trappola. Non stavo costringendolo a compiere qualcosa di spiacevole. Avrebbe potuto chiedermi altre cose, ma chiedermi il perché doveva seguirmi era una domanda perfettamente logica, troppo logica, così logica da sfiorare l'inumano.



    Tornai a voltarmi verso Ryuwhan e per poco non mi sfuggì un sospiro esapserato dalle labbra. Lo bloccai in gola e mi limitai a fissarlo intensamente negli occhi, incrociando le braccia al petto in un gesto quando più disinteressato possibile. Dovere, potere, volere. Lui non doveva seguirmi, lui avrebbe potuto seguirmi e solo avesse voluto seguirmi.



    Dovere, potere, volere. Ryuwhan aveva una strana concezione anche di quelle tre parole. Forse, era più corretto pensare che aveva una strana concezione di tutto il mondo, così come poteva avercela un babmbino. Ma a dieci anni, io immaginavo fervidamente, mi fidavo e non ragionavo secondo una logica così meccanica. Lui era un bambino, lo dimostrava sempre di più, nella sua logica estrema rimaneva un bambino quanto lo erano gli infanti con la loro smisurata fantasia. Con la sua rigidità caratteriale e le stranezze che lo condizionavano Ryuwhan era un essere umano indefinibile, forse, il più strano che avessi mai incontrato. Avrei potuto inserire qualsiasi persona che conoscevo in una categoria ben precisa, avrei potuto imparare a comperenderli e a prevedere le loro reazione. Ma con Ryuwhan no.
    Non devi, sai? risposi allora, dopo qualche istante Ma se vuoi farlo, puoi seguirmi Ryuwhan non avevo idea se cercare di spiegare quei concetti sarebbe servito a qualcosa, ma parlai a Ryuwhan con tutta la franchezza possibile Non ho intenzione di ingannarti, o di farti del male. Domani dobbiamo partire insieme per una missione, ricordi? Non essere sospettoso, non cercare una logica dietro ogni comportamento umano sorrisi appena Non sempre esiste difatti, secondo quale logica stavo agendo io?







    Note


    Ignavo, non scegli :rimg:!
    A questo punto, si continua a giocare x'D.








    Edited by -Max - 5/4/2012, 13:20
     
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  6. Ryuwhan
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    Un dolce risveglio


    Scoprendo quel senso




    Ci diverte osservare l'espressione del "Jonin" alla reazione del bambino. Raramente riusciamo a coglierla sui volti delle comparse con le quali di volta in volta si trova a interagire. Il "Jonin" sembra comprendere, o perlomeno iniziare a comprendere, la grande differenza che c'è fra una normale comparsa e il bambino. Anche lui sembra porsi interrogativi sulla natura e sulle origini di una creatura fin troppo incomprensibile per chi abituato a vivere nel reame delle cose concrete e prestabilite. Ma le risposte a tali interrogativi eludono anche noi, che lo seguiamo da più tempo, e non sembra ancora vicino il giorno in cui verremo a capo del mistero.


    Intanto il dito genera una stringa, forse l'ultima per quel momento:


    « Capisco. Dirigi. »




    Ha capito, indubbiamente. Ma cosa esattamente ha capito? Ryuwhan sembra acconsentire a seguire il "Jonin" ma non ne conosciamo i motivi; almeno non ancora.
    Siamo certi che osservandolo ancora lo scopriremo, però. Gentilezza? Logica? Rassegnazione? Crescita e cambiamento? O altri motivi più elaborati?

    Aspettiamo, pazienti, di scoprirlo.
     
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    Un bagno, un orso di peluches
    La gentilezza di una madre


    Dirigi. Certo che persino quando accettava una gentilezza Ryuwhan esprimeva parole meccaniche. Anche se ero quasi certo che lui avesse accettato per ben altri scopi. Al bambino non interessava un tetto sulla testa in una notte di pioggia. Avrei scommesso che era la sua stessa infantile curiosità a spingerlo a seguirmi. La curiosità di ogni ragazzino della sua età li spingeva a ricercare e a scoprire sempre nuove cose.



    Allora diressi. E mentre abbandonavamo il vicolo che era stato per quel giorno il rifugio di Ryuwhan, mentre il sole calava ad ovest, la pioggia annunciata dalle nubi scure che si erano ammassate in cielo per tutto il pomeriggio iniziò a cadere copiosa. Giusto qualche passo e fummo entrambi gradici fino al midollo.





    La mia abitazione, tutt'altro che grande, si ergeva in un complesso di altre case. Apparenemente anonima per tutti, e anche probabilmente per Ryuwhan, ma era il mio piccolo paradiso. L'odore umido della pioggia riempiva l'aria fino a saturarla, nascondendo qualsiasi altra aroma o fetore della città. Fortunatamente che sotto il portico entrambi trovammo riparo dalla tempesta che imperversava. Rapidamente sotto i nostri piedi, si formò una pozza d'acqua che scorreva dai nostri corpi. Cercai con le dita infreddolite le chiavi di casa, infilando la chiave nella serratura subito dopo.



    Quando la porta si aprì sia io che il bambino fummo investiti da una vampata di calore casalingo, l'odore di una cena che cucinava e il borbottare confuso di due voci infantili. Feci un passo verso casa e la voce di una donna si fece udire, proveniente probabilmente dalla cucina.
    Itai sei tu?
    Si Ayame, abbiamo un ospite
    Sentii i passi di Ayame camminare verso di me e il ragazzino si ritrovò dinanzi una giovane di circa ventun anni, ancora in ottima forma, dai capelli neri e gli occhi dal colore del ghiaccio. Rispetto a come li aveva sempre avuti Ayame si era lasciata crescere i capelli fin sulle spalle e il viso era decisamente più dolce di quando l'avevo conosciuta. Gli occhi grigi di Ayame si riempirono di sorpresa quando incrociarono il bambino fradicio che era sulla soglia di casa sua.
    Ehm, lui è Ryuwhan. Domani dobbiamo andare in missione insieme ed ecco... era davvero saggio dirlo così, dinanzi a Ryuwhan? Non ha una casa e visto che fuori piove..
    Ho capito, ho capito disse Ayame avvicinandosi a Ryuwhan.



    Consideriamo una cosa. Ayame non ha affatto idea delle stranezze di Ryuwhan. Ryuwhan poteva essere anche un chunin, ma lei non sapeva assolutamente nulla. Ad occhio Ryuwhan non poteva avere più di dieci anni ed era un senzatetto, per quanto fosse un ninja. Fuori imperversava una tempesta di proporzioni bibliche e lei assolutamente non poteva sapere che lui fosse muto: non importava, non gli avrebbe dato letteralmente il tempo di parlare. Agli occhi di Ayame Ryuwhan era solo un bambino. Ayame era una madre e per questo, Ryuwhan sarebbe stato trattato come mai era stato trattato prima d'ora



    Da quel momento io persi di vista il ragazzino, perché Ayame prima si chinò in avanti, alla sua altezza e poi gli sorrise appena. Un istante dopo era dietro di lui e lo spingeva senza ritengo all'interno della casa.
    Ma vedi qui, sei bagnato fradicio maledizione continuò a spingerlo senza che lui potesse far nulla per ribellarsi Dai su, vieni, e non voglio sentire una parola udendo quelle parole per poco non risi Ti ammalerai di sicuro se rimani con questi vestiti e diamine se puzzi! continuò a spingere Ryuwhan fino in bagno Su, levati quei vestiti e fatti un bagno caldo e così lasciò Rywhan solo in bagno, con una vasca da bagno che probabilmente lui non vedeva da un bel po' di tempo. E se solo avesse cercato di uscire sarebbe stato rispedito dentro con la stessa celerità di prima, per una, due tre volte finché Ayame, stufa, non avesse usato un po' d'acqua per ghiacciare (grazie ai suoi poteri) la porta, chiudendo dentro il ragazzino finché non si fosse lavato. Certe volte lei sapeva davvero come abusare dei suoi poteri, quante volte, arrabbiata, mi aveva fatto congelare il cibo per dispetto?



    Ayame tornò da me qualche istante dopo. Mi trovò in camera da letto, che mi toglievo di dosso i vestiti umidi per gettarmi addosso qualcosa di più comodo, caldo e asciutto.
    Non ha una casa? mi chiese. Sembrava quasi scossa da quella rivelazione. Io annuii di rimando, sedendomi sul nostro letto.
    Ma avrà... dieci anni!
    Lo so la guardai in viso Ed è anche muto. Non so perché non abbia nessuno, e se glie lo chiedessi probabilmente mi risponderebbe che è sempre stato così lei sulle prime parve non capire e mi si avvicinò Lui è... strano, ma credo lo noterai. Le bambine?
    Giocano in salotto. Non mi aspettavo però che lo invitassi qui, perché l'hai fatto? rimasi qualche istante a ragionare la risposta, dunque mi alzai, andando a prendere qualcosa da far indossare a Ryuwhan Non lo so bene, ma mi dispiaceva troppo lasciarlo lì, per strada, anche stanotte



    I vestiti erano che presi per Ryuwhan erano enormemente larghi per lui, visto che gli unici abiti adatti erano i miei o qualli di Ayame che avrebbe potuto indossare anche un uomo. Pertanto alla fine Ryuwhan si sarebbe dovuto rivestire con abiti troppo lunghi e troppo larghi, una maglia più lunga almeno di trenta centimetri e pentaloni lunghi almeno mezzo metro in più, che si sarebbero mantenuti solo grande alla possibilità di legarli alla vita. Bussai nel bagno e mi resi conto che era estremamente stupida come cosa Ma diamine, è muto! aprii la porta e lasciai lì i vestiti, vicino l'ingresso, richiudendomela alle spalle, lasciando Ryuwhan al suo bagno.



    Una volta pulito e vestito Ryuwhan avrebbe trovato me, poco fuori il bagno, ad aspettarlo con le braccia conserte. Nell'aria aleggiava un odore di carne e altri aromi, la cena era pronta. Da quanto qualcuno non offriva una cena a Ryuwhan? Quando tutte quelle attenzioni di una donna che era anche madre avrebbero sortito effetto su di lui? Dopotutto lei, mentre lo spingeva in bagno cosa sapeva di Ryuwhan? Nulla. L'unica e più logica risposta, se proprio di logiche risposte Ryuwhan avesse avuto bisogno, era che Ayame aveva fatto ciò che aveva fatto per gentilezza.
    E' pronta la cena Ryuwhan dissi al bambino Avanti vieni io ero meno caloroso, meno diretto, insomma, meno materno di Ayame. Riuscivo ad essere così solo cn le babine che Ryuwhan vide entrando nella stanza. Le due piccole erano due scriccioli di poco più diciotto mesi, dai capelli neri e lisci e gli occhi del mio stesso verde.
    Sono le mie figlie, non sforzarti a riconoscerle che sono identiche, Jukyu e Nana non ero certo che a lui importasse qualcosa. Eppure accadde un fatto singolare.



    Jukyu si alzò incerta sulle gambe, tirandosi su usando entrambe le mani. Camminava da sei mesi, ma non riuscivo a credere che fosse realmente stabile. Prese uno dei numerosi giochi sparsi sul pavimento, un piccolo orsetto di peluches che mi sarebebe entrato nel palmo di una mano ma che per lei era decisamente più grande e si avvicinò a Ryuwhan porgendoglielo con una risata a pochi denti di quelli che aveva. Sorrisi appena nel vedere quella scena e per un attimo pensai a cosa avrebbe fatto Ryuwhan. Mi chiesi, in realtà, se Ryuwhan si fosse mai trovato in una situazione del genere, se sapesse come ci si comportava in quelle situazioni.



    Le più semplici e basilari regole della convinvenza civile erano sconosciute a Ryuwhan. Quel gesto di una bambina di dicotto mesi poteva sembrare estremamente influente per lui o qualcos'altro? Quante volte era stato accolto in casa di qualcuno per pura gentilezza? Quante volte, anziché di essere stato abbandonato, aveva subito il trattamento opposto?




    Note


    Primo post attivo. Come primo post attivo :rimg:
    Ma si tratta di un bagno e di un giocattolo! Si ma per Ryuwhan sarà qualcosa di devastante. Non è opportuno, comunque, considerare "post attivi", ma è bene considerare la giocata nel suo complesso.







    Edited by -Max - 8/3/2012, 20:39
     
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  8. Ryuwhan
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    Un dolce risveglio


    Scoprendo un non-senso



    Ma in quale scenario da noi previsto ci saremmo mai aspettati di vedere il senzatetto in questa stanza piena di vapore, pregna dell'odore sconosciuto di un nido di comparse?
    Non è chiaro cosa esattamente egli sia chiamato a fare, ma di sicuro non è ciò a cui si era preparato seguendo il "Jonin".
    Rimane per alcuni secondi immobile in quella stanza, poi ne varca la porta, uscendone, vagando fino a quando non vi è rispedito dentro, come se posto di fronte ad una missione senza istruzioni. Ancora alcuni secondi di immobilità, poi la porta viene attraversata per la seconda volta; ora i suoi passi sono più leggeri, di quelli intenzionati a rimanere sconosciuti. Ma il nido è fin troppo piccolo per restare inosservati a lungo, e ancora una volta il bambino si ritrova nella stanza di vapore, e poi ancora, fino a quando la porta non può più essere varcata. Probabilmente con un po' di forza non sarebbe difficile sfondarla, ma è ora chiaro che la missione è da svolgersi all'interno della stanza. Intanto la temperatura si è fatta fin troppo alta, e il senzatetto è costretto a liberarsi dei suoi indumenti per continuare senza impedimenti.
    Gli indizi sono una tanica piena di acqua calda e alcuni contenitori colorati, questi gli elementi sui quali sembra logico soffermare la nostra attenzione. Probabilmente una pozione di qualche genere da creare.
    Dunque il bambino si mette all'opera, e sceglie i contenitori da versare nella tanica secondi ordini simbologici non comprensibili dalle nostre menti, ma non per questo meno validi.

    Ma torniamo temporaneamente indietro, per comprendere come siamo giunti in questa difficile situazione.
    Ryuwhan aveva seguito il "Jonin", e questi lo aveva portato al suo nido. Gli occhi indagatori del senzatetto si erano fermati subito e non avevano lasciato la figura della donna che lì vi dimora. Probabilmente si tratta della comparsa con la quale il "Jonin" si accoppia.
    Cosa gli si chiedeva di fare, spinto ad entrare in quell'edificio? Crediamo di cominciare a intuire le motivazioni che l'hanno portato fin qui, ma siamo sicuri che mai avrebbe potuto prevedere un tale risvolto degli eventi.
    Le parole che la donna aveva rivolto al bambino erano state analizzate ma non comprese dal senzatetto, in quanto fin troppo codificate. Aveva comunque deciso di seguire il ritmo dell'ambiente circostante, nella speranza, forse, di portare a termine ciò che gli sarebbe stato richiesto di fare.

    Tornando al presente, troviamo un Ryuwhan bagnato dalla testa ai piedi. Non siamo sicuri di ciò che sia potuto succedere, ma di certo riguarda la pozione che egli ha ora portato a termine nella tanica.
    Dopo alcuni secondi, decide di recuperare un campione della pozione grazie a una boccetta che aveva svuotato in precedenza. La prova del suo successo.
    Come dimostrazione della riuscita del compito, è ora possibile aprire quella porta che prima avrebbe dovuto sfondare, e una volta fuori riconosce la figura del "Jonin", al quale il bambino, con palese orgoglio, presenta e lascia in mano la boccetta. E' ancora nudo e bagnato, e un misto di profumi ne ricopre il corpo, ma si avvia lo stesso verso una meta non ben precisata del nido.
    Probabilmente verrà fermato e costretto a vestirsi, perché per lui erano stati preparati degli indumenti.
    La larghezza di quegli indumenti non è un problema, e il bambino non ci fa caso: se quello è il vestiario richiesto, quello sarà utilizzato.

    Immediatamente dopo, un'altra difficile operazione si presenta davanti al senzatetto.
    Sappiamo dei pasti preparati giornalmente dalle normali comparse, ma non siamo sicuri che il bambino ne comprenda i meccanismi. Si immedesima comunque nella parte, emulando i comportamenti dei presenti in maniera sicuramente impeccabile. Questo compito è indubbiamente più semplice di quello precedente, meno deduttivo.
    L'entrata delle due minute comparse non muta il volto né il comportamento emulante del senzatetto; registra le informazioni presentategli dal "Jonin", come qualcosa da ricordare in caso di necessità (altrimenti per quale altro motivo avrebbe dovuto presentarne i nomi?).
    Fino a che una delle due minute comparse non presenta un oggetto al senzatetto. Quest'ultimo la scruta e scruta l'oggetto per alcuni secondi con particolare interesse, poi prende l'oggetto e, con una certa esitazione...

    Lo morde. La sorpresa sul volto del senzatetto è grande quando si rende conto che non si tratta di un qualcosa da mangiare. Fa altri due tentativi, ma la solfa non cambia, quindi rivolge lo sguardo alla minuta comparsa, poi al "Jonin".
    Se spiegata la funzione dell'oggetto in quanto strumento per dilettare i bambini, il senzatetto alza il dito per una stringa:

    « E' simile al recitare parti fittizie senza uno scopo bellico. »



    Ryuwhan è solito osservare le comparse dilettarsi senza motivi in tali cimenti, ma non ne ha mai compreso il motivo.
    Crede forse di scoprirlo ora?

    « Non è qualcosa che comprendo. »


     
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    Il terzo elemento
    Yuzu, la pazza


    Il tutto fu abbastanza comico. Dapprima cercò di fuggire dalla vasca (sembrava la considerasse un mostro antico) poi si dimenticò i vestiti, poi la scena finale per essere narrata al meglio richiede un paragrafo a se stante.



    Difatti la bambina di diciotto mesi in tutta questa storia trovò l'atteggiamento di Ryuwhan divertente. Una risata cristallina e divertita nacque dalla bocca semisdentata di Jukyu che battè le mani divertita in direzione di Ryuwhan. Io e Ayame invece lo guardammo perplessi. Era strano, possibile che non avesse la benché minima idea di come comportarsi in una situazione del genere? Mi avvicinai a lui, prenendo il giocatollo per poi posarlo per terra, quasi con un sospiro sconsolato.
    L'hai mai avuto un giocattolo? mi ritrovai a chiedergli. Ebbi però il dubbio che non sapesse esattamente bene cosa significasse un giocattolo. Era cresciuto per strada, viva per strada possibile che fosse nato anche per strada? Ayame servì da mangiare e feci cenno a Ryuwhan di sedersi. Una cena semplice, senza pretese, la solita cena di casa.



    Sul pavimento le due gemelline continuavano a giocare, sbattendo il loro giocattoli un po' ovunque. A un tratto Nana gattonò fino alla mia sedia e si alzò in piedi. La presi in braccio e la posai sulla gambe. La bmabina allora iniziò a sbattere le mani sul tavolo divertita, iniziando subito dopo a mordersi le dita.



    A ben pensarci i comportamenti di Nana non erano dissimili a quelli di Ryuwhan. Nana aveva un anno e mezzo e la mente non ancora del tutto sviluppata, era infantile e imparava le cose. Spesso non usava bene gli oggetti (anzi sempre) e metteva in bocca più cose di quelle che avrebbero dovuto entrarci, come le sue mani. Ryuwhan in cosa differiva in tal senso? Conosceva la funzione solo di alcune cose (era un Chunin!) ma del resto sembrava totalmente inadatto a comprendere quelle più semplici.



    La cena terminò dopo poco e Ayame iniziò a togliere i piatti. Io posai Nana per terra e feci cenno a Ryuwhan di seguirmi. Tanto valeva iniziare a parlare di cose serie. Ci dirigemmo fino in una piccola stanzetta con le pareti che erano un campionaro di armi di qualsiasi tipo. Una stanza tra parentesi ben chiusa a chiave per evitare che le bambine potessero entrarvi. Lì c'era un tavolino sul quale era posata una lettera.
    La missione in cui prendermo parte a partire da domani si svolgerà a Kawa, il Paese dei Fiumi dissi sedendomi su una delle due sedie Una situazione apparentemente difficile al Villaggio della Foce, sembra che nei piani alti del consiglio vi sia infiltrato un uomo che si sospetta essere un Nukenin del nostro beneamato villaggio. Sta mobilitando le forze del Villaggio per quanto esigue e sembra intenzionato a colpire il vicino Paese dell'Erba. non so se spera di conquistarlo ma questi squilibri da parte delle nazioni inferiori sono seccanti e devono essere sanati al più presto, sopratutto se a crearli è gentaglia che proviene da noi feci una piccola pausa I sospetti si dirigono verso un esperto proprio in Fuinjutsu e pr questo che tu sei qui, avremo anche un'altra compagna, una sensitiva, che si aggregherà a noi domani.



    Dopo quella spiegazione lasciai che per il resto della serata facesse cosa vuole. Avrebbe dormito sul divano, agghindato di una coperta e un cuscino. Avevo come il vago sospetto che il mattino dopo l'avrei ritrovato a terra.





    Il mattino dopo Ayame ci preparò una veloce colazione. Sia ben chiaro, di solito con me non aveva quel genere di cortesia (a meno di occasioni speciali) ma per via dell'ospite ebbi quella fortuna. Un'ora dopo esserci alzati (dovevano essere le otto del mattino) eravamo fuori, armati fino ai denti e tutte le occasioni della sera prima alle spalle. A Ryuwhan per una volta qualcuno aveva dato una casa, per una volta qualcuno aveva dato ospitalità e del cibo. Non avevo idea come nella notte avesse metabolizzato la cosa, ma per il momento dinanzi a noi c'era solo la nave che ci avrebbe condotti a destinazione.



    Sulla nave c'era una Kunochi che poteva avere diciasette o diciotto anni. Era di bell'aspetto e aveva un sorriso perenne sulle labbra. Aveva i capelli rosso fuoco e portava il coprifronte legato al braccio, sulla manica di una veste leggermente corta sul ventre e sulle gambe. Diceva sempre che così stava comoda e le credevo. Yuzu non era propriamente il tipo di persona da abbindarsi così per guadagnarsi le occhiate della gente. Saltò giù dalla nave salutandomi allegramente mettendomi altresì in imbarazzo.
    Yoooo! Itai-saaaaaaan urlò mentre si avvicinava.
    Non dovresti urlare così Yuzu, sei scortese dissi in un sospiro Lui è Ryuwhan, è il nostro esperto di Fuinjutsu



    Yuzu in tutta risposta si abbassò fino all'altezza di Ryuwhan, osservandolo da molto vicino con uno sguardo molto curioso. Sembrava che considerasse il giovanissimo chunin una specie di... mostro? Eppure non puzzava nemmeno più come il giorno prima.
    Un bambinetto? Diavolo, sarai davvero forte allora disse Yuzu allungando una mano verso la sua guancia, tirandogli un pizzico Sei anche così carino ♥ e detto ciò, in maniera assolutamente imprevedibile afferrò Ryuwhan e lo strinse al petto. Al suo abbondante petto.


    Note


    Post di transizione per introdurre il successivo personaggio, Yuzu <3.








     
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  10. Ryuwhan
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    Un dolce risveglio


    Saltimbanchi



    Ryuwhan non conosce l'accezione del termine nella flessione utilizzata dal "Jonin". Di sicuro la radice implicava il Gioco, ma il gioco per il senzatetto era farsi lanciare a metri e metri di distanza dalla buona Colonna di Pietra, o immergersi nei fantastici mondi creati dalla Volpe di Marmo. Alla fine è chiaro che si rassegni a notare le differenze e accettarle in quanto tali. Cercare di cambiare la logica di quel gruppo di comparse non prevederebbe vantaggi sostanziali per il bambino, quindi viene scartata immediatamente.
    In compenso, il senzatetto divora ciò che gli viene posto davanti e non si fa problemi. Ma con sua grande sorpresa il pasto dura ben poco; si rassegna ancora una volta ad accettare quelle condizioni, non senza una nota di disappunto, però.

    Presto però lo scorrere degli eventi si riavvicina a ciò che il bambino considererebbe "familiare"; condotto in una stanza con le mura tappezzate di armi, il bambino deve ascoltare le informazioni in possesso del "Jonin" riguardo alla fantomatica missione. Mentre il suo sguardo vaga, impara (e impariamo) che il motivo per il quale è stato approcciato, scortato in quel luogo e per il quale entro poche ore sarebbe dovuto partire alla volta di una nazione non familiare era lo stesso motivo per il quale sin dall'inizio era stato ingaggiato da quella "Accademia": il suo infinito talento per il mondo dei segni. Si tratta di un traditore, un traditore del Letamaio che si serve del Mondo dei Segni. Che sia in qualche modo collegato a quelle persone? Non possiamo escluderlo.
    Quindi i motivi che tengono sveglio il bambino durante gran parte di quella bizzarra notte sono vari:

    In primo luogo ciò che abbiamo già spiegato: il traditore potrebbe avvicinarlo ancora una volta a loro;
    Poi come sempre la prospettiva di competere tramite l'azione dei segni contro un altra comparsa.
    Infine, l'inesplicabile scomodità di quel giaciglio. La sensazione di instabilità così diversa dalla sicurezza del suolo disturba il suo sonno ancora più delle struggenti aspettative.

    O forse ancora è l'intero trascorso delle ultime ore a coadiuvare quel travaglio? Di sicuro è vero che mai Ryuwhan si è trovato di fronte ad un tale susseguirsi degli eventi, ma è possibile che egli sia stato scosso dalle carinerìe di qualche comparsa? Improbabile. Ma per la prima volta ci convinciamo davvero che Ryuwhan non ha mai vissuto in una situazione simile a questa. E' chiaro che egli non abbia ricordo alcuno al di fuori di quelli maturati fra le strade del letamaio. Chi lo ha portato al letamaio? Qual è la sua vera origine? E le origini del suo mutismo forzato sono realmente auto-inflitte?
    Queste le domande che noi ci poniamo; ma ci chiediamo se il bambino se le sia mai poste.

    E' costretto quindi a posizionarsi ai piedi del giaciglio, tirando giù anche le coperte, e ciò gli provoca sollievo. La durezza e stabilità del suolo gli concede un lungo sonno ristoratore, almeno fino a quando non viene svegliato il mattino dopo, questa volta consapevolmente senza essere toccato.
    Riempito nuovamente il suo stomaco fino a che possibile, le preparazioni sono poi velocemente sbrigate; sembra che la prima destinazione sia quella del porto, e fin lì il bambino segue il "Jonin".

    Sulla barca che li aspetta campeggia la figura di una piccola donna salterina, la quale con singolare brio saluta il "Jonin" .
    Lui poi sente il bisogno di presentarle il senzatetto, e questi si sente in obbligo perlomeno di regalare uno sguardo alla piccola donna; lei da parte sua risponde con azioni spropositate e palesemente illogiche. Ma dopo la serata passata sotto il tetto del "Jonin", il bambino comprende l'impossibilità di plasmare il pensiero e le azioni altrui con la propria logica; si lascia dunque... abbracciare, acconsentendo in tal modo a far parte, se pur brevemente, del mondo illogico della donna. Come regalo alla sua tragica condizione, forse.


     
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    Il passato
    La missione che fallì, la nuova opportunità


    Spostai lo sguardo su Ryuwhan mentre Yuzu lo stringeva a se. Per tutto il tempo in cui il bambino fissò la giovane ragazza parve che la stesse... compatendo. Il suo sguardo lasciava trapelare una certa rassegnazione, come se a un comportamento che nella sua stranezza era moralmente e socialmente accettabile dovesse essere assecondato. I pazzi si assecondavano, gli idioti si assecondavano. Yuzu non era nè pazza, nè idiota. Era semplicemente allegra, ma l'allegria non sembrava essere contemplata negli schemi mentali del bambino.



    Salimmo sulla nave e dopo circa mezz'ora di preparativi, col vento in poppa e le viele spiegate la squadra ninja si avvicinò al continente dalla lontana e fredda Kiri, puntando a ovest verso il Paese dei Fiumi.





    Yuzu non tentò di mettere ancora Ryuwhan in imbarazzo durante il viaggio. Scoprii con un certo sollievo per la mia povera testa che soffriva una forma alquanto grave di mal di mare, pertanto evitava di aprire la bocca il più possibile al fine di ridurre la possibilità di far risalire la colazione e di darla nuovamente in pasto ai pesci. La costa si fece sempre più vicina verso l'inizio del terzo giorno di navigazione e quando oramai eravamo prossimi allo sbarco richiamai a raccolta la squadra.



    Yuzu aveva un colorito grigiastro ma alla vista della terraferma le sue guance parvero colorarsi di un pallido rosa, Ryuwhan sembrava essere impassibile.



    Tanto per cambiare.



    Non appena toccheremo il suolo saremo in missione, mi aspetto che vi comportiate di conseguenza rivolsi un'occhiata a Yuzu che mi rispose con un debole sorriso, ancora convinta a non aprire bocca Yuzu, non appena ti sentirai in grado di farlo voglio che ti concentri attentamente e che mi segnali tutte le fonti di chakra nel tuo massimo raggio di percezione, Ryuwhan voltai il capo verso il bambino Quando saremo in marcia proseguirai tra me e Yuzu, io procederò dritto, in caso di attacco frontale posso difendere agevolmente tutti e tre, Ryuwhan, voglio che tu controlli il lato di destra, Yuzu, quello di sinistra non era chiaro, probabilmente, a nessuno dei due il perché di tutte quelle attenzioni, avevo tenuto per me i dettagli salienti di quella missione Ci stiamo dirigendo verso il Villaggio di Kuchi. Pare sia stato attaccato di recente da una banda di Nukenin e che ne abbiano preso il controllo. Ufficialmente i Nukenin sono morti e le loro teste infilate su delle picche sulle mura del villaggio, ma si crede si tratti di una messa in scena per guadagnare tempo indicai la foce di un fiume, molto ampia Proseguendo su quel fiume si arriva a un ponte, circa tre miglia a nord del ponte una squadra accademia è rimasta coinvolta in uno spiacevole incidente. Stavano semplicemente dirigendosi verso Suna ma a quanto pare hanno incrociato un convoglio che trasportava armi, abbastanza ben protetto. Non so cosa stia accadendo a Kuchi, ma se entrano armi in un villaggio non militarizzato la cosa sembra abbastanza semplice: si stanno armando feci una piccola pausa, per raccogliere le idee Kuchi non ha motivo di armarsi, l'unico focolaio acceso è Taki ben più a nord della sua posizione, con Ame e Kusa a fare da cuscino, ed è distante sia da uno che dall'altro. L'unico motivo che mi viene in mente, così come viene in mente a chi ci ha ordinato di risolvere questo problema è che vogliano iniziare ad attaccare Suna o Konoha. La loro potenza militare è troppo infima per impaurire i villaggi ninja, ma i pesini sul confine potrebbero essere razziati. Evitiamo questo spargimento di sangue il mio tono era serio e deciso Non sappiamo cosa troveremo lì, per questo Yuzu Akuma ci fornirà il supporto sensitivo e illusorio Yuzu sorrise ancora Io provvedrò a fare piazza pulita di qualsiasi cosa e di chiunque possa creare problemi, Ryuwhan, eventuali Fuuinjutsu sono tutti tuoi. Seguiremo il fiume fino al ponte e taglieremo i loro supporti distruggendolo, quindi spariremo di nuovo nella foresta e ci infiltreremo nel villaggio, il come è da decidere. Alla fine della missione voglie le teste di Nukenin, quelle vere o il motivo per cui i capi di Kuchi hanno deciso di militarizzarsi guardai i loro volti in cerca di conferma e Yuzu annuì, virando poi a un colorito assai vicino al verde.



    La nave si avvicinò alla riva e Yuzu fu felicissima di poter correre sul mare fino alla terraferma. Ero sicuro che avrebbe iniziato a baciare la sabbia ma risparmiò alla mia vista quel teatrino.
    Poi dobbiamo rifarlo anche al ritorno...? dissi Yuzu con faccia sconsolata. Annuii battendole una mano sulla testa e lei parve sentirsi male solo al pensieri di un altro viaggio in barca. Assumemmo la formazione che avevo deciso precedentemente e così, tenendoci più vicini possibile, iniziammo a risalire il fiume, saltando di albero in albero nella fitta foresta che cresceva rigliosa già a poce centinaia di metri dalla spiaggia. Yuzu aveva perso qualsiasi voglia di scherzare e sembrava assai concentrata sul compito che le avevo dato. Aveva rilevato chakra di scarso interesse, probabilmente civili ma Kuchi era lontana. Il ponte invece sembrava essere sgombro da qualsiasi ingerenza. Dopo due ore di marcia eravamo appollaiati su un albero, osservando il grosso ponte in pietra che si ergeva grazie a tre paia di colonne massiccie e apparentemente difficili da distruggere.



    Senza fretta osservai il ponte e Yuzu scrutava l'ambiente circostante in cerca di qualsiasi segnale che qualcuno fosse nei paraggi.
    Via libera Itai mi disse la kunochi di Kiri. Io annuii e lanciai uno sguardo a Ryuwhan.
    Distruggiamo le colonne centrali, il ponte dovrebbe crollare. Tu occupati di quella di destra, io della sinistra stavo per damri lo slancio per scendere dall'albero quando il mio udito eprcepì qualcosa di inquietante. Un rumore di ruote e di zoccoli di cavallo che calpestavano il terreno. Strinsi i denti e mi voltai verso Yuzu la quale si strinse nelle spalle. Probabilmente quegli uomini si stavano occultando. Afferrai la spada e parlai a Ryuwahn.
    Ryuwhan pensaci tu al ponte, io ti darò tempo. Yuzu avvisami se senti arrivare qualcun'altro, non voglio attacchi a sorpresa. Ryuwhan, quando il ponte sta per crollare, lancia un costrutto più grande che puoi verso il cielo, di che natura è il tuo chakra? Oppure usa qualsiasi cosa che si faccia vedere, anche un Kunai. Yuzu, sta attenta tu a Ryuwhan, avvisami.
    Ricevuto! bisbigliò la ragazza. Scesi dall'albero e come un razzo e un istante dopo ero sul ponte. Ryuwhan doveva agire subito, perché nemmeno un istante dopo circa cinque ninja, dal volto occultato da maschere anonime e coperti di mantelli si apprestavano a varcarlo. Circondavano un carretto trainato da un macilento cavallo. Il carretto sembrava essere carico, ma un telo di pesante sotffa celava il suo contenuto.



    Nel vedermi i ninja assunsero una posizione difensiva e imbracciarono le armi, ma da quelle maschere non trapelava alcuna emozione.
    Cinque contro uno mi ritrovai a pensare, divertito Spero solo che Ryuwhan si sbrighi
    Ero forte, ma se gli avversari erano molti, e forti, avrei avuto anch'io difficoltà. Uno di loro, il più avanzato, che impuganava una katana, parlò per primo.
    Chi sei? Perché sei lì?
    Non mi è concesso attraversare un ponte? chiesi con finta noncuranza E ditemi, perché cinque uomini a volto coperto vogliono attraversare un ponte che conduce a un villaggio soggetto di recente ad attacchi... deprorevoli da parte di gentaglia la mia mano si mosse verso la mia spada Devo sospettare che voi siate gentaglia?
    Siamo in cinque, fatti da parte sembravano voler evitare lo scontro Non abbiamo intenzione di farti del male
    Menti dissi con un sorriso. Era evidente che non volevano rischiare di danneggiare il ponte.
    Ci penso io. Non sembra un granché disse il più arretrato, più alto di tutti quanti.
    Evita di sfogarti troppo disse semplicemente il primo.



    L'uomo che aveva deciso di lottare si avventò verso di me con furia e decisi di non dargli vantaggio. Attivai subito il chakra del demone e per questo che lui si sorprese nel vedermi sparire dinanzi al suo attacco per ricomparirgli vicino. Non presi la spada, mi limitai a sollevarlo per le sue stesse vesti e a ribaltarlo per terra. Feci sbattere la sua schiena contro la dura peitra del ponte con una tale violenza che le ossa scricchiolarono pericolosamente. Sapevo che ci avevo messo poco a liberarmi di lui, eppure a quel punto iniziavano seri problemi: consci della mia pericolosità, mi avrebbero attaccato tutti insieme.



    Ryuwhan aveva l'occultamento di alcuni arbusti sulla riva, ma il fiume scorreva pochi metri più in basso e la corrente non sembrava lasciare scampo in caso di immersione. Sopra di lui la battaglia sarebbe infuriata ben presto e la mia presenza sul ponte avrebbe distratto i nemici dalla presenza del bambino. Gli avevo creato un diversivo, stava lui agire. Era un bambino oppure era un chunin dell'Accademia promosso a tale in quanto superstite di una assai sfortunata missione? Ero curioso di scoprirlo e speranzoso di non sbagliarmi. Ryuwhan era un bambino strano e per questo, probabilmente, un ninja estremamente efficente.



    Piccolo particolare che non notai, ma l'incarico che Ryuwhan si apprestava a svolgere era lo stesso che, mesi prima, aveva disastrosamente fallito a Taki. Distruggere un ponte, tagliare i rifornimenti a un villaggio. Che fosse destino?



    Note


    Divertiti XD!




     
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  12. Ryuwhan
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    Un Dolce Risveglio


    Distruzione.




    " Ritorna appena in tempo per il cambio della guardia, ma in quello stesso momento sentiamo un brivido correre lungo la nostra schiena, e sappiamo che è quello che anche Ryuwhan percepisce."



    Mentre le onde si scontrano con insistenza con il fasciame della nave e la Piccola Donna paga il prezzo di un pasto incontrollato con la nausea, il senzatetto si accorge di avere fin troppo tempo da spendere di quanto non vorrebbe. Avere tempo da spendere è sempre negativo per chi sopravvive cercando di eliminare il superfluo, perché in tutto il tempo non speso a combattere, addestrarsi... uccidere, il superfluo, il dimenticato riaffiora sempre.
    Per un momento sembra voler provare a riottenere quella sensazione inspiegabile percepita per puro caso alle Cascate, quella che gli aveva a tutti gli effetti salvato la vita, ma qualcosa glielo impedisce, anche se non comprendiamo bene cosa, e forse non lo comprende neppure lui.
    Alzatosi dal punto sul ponte nei pressi della Prua dove si era seduto per concentrarsi (inutilmente), Ryuwhan decide di osservare il suo braccio destro, il Segno del Sangue, forse per ricordarsi di quale sia il suo reale desiderio. Sappiamo che cio che è costretto a fare per quell'organizzazione di shinobi non è quello che desidera, ma è frutto di un contratto stipulato in un momento di quasi assente lucidità. Per quanto ancora un errore di un momento continuerà a impedirgli di abbracciare il suo reale destino? Difficile dirlo.

    "Un riflesso condizionato è quello che ora fa schizzare il bambino all'indietro, nell'area coperta dall'alta erba. Quando le porte si aprono, 4 nuove guardie, seguite da una quinta figura alta circa due metri, fanno la loro comparsa. Coperto dall'erba la figura del senzatetto sta inequivocabilmente... tremando. Cosa ha percepito di tanto orrendo da provocare in lui una tale reazione? E soprattutto in che modo?"



    Ad una manciata di metri dalla costa, il Jonin coda di paglia sente il bisogno di dare ulteriori dettagli su quella missione apparentemente di routine. Nukekin che si nascondono, un villaggio sotto il controllo degli stessi, una missione di prevenzione. Prevenire è meglio che curare, dicono le comuni comparse; in questo caso la prevenzione sta nel massacrare qualche shinobi, e ce ne rallegriamo, poiché distoglierà la mente del senzatetto dai pensieri superflui.

    "La quinta figura ci appare ora molto più chiara: si tratta di una comparsa maschile intorno ai 30 anni, capelli rasati e una corporatura talmente robusta da sembrare insormontabile. In lui percepiamo un grande, spaventoso potere, ma come è riuscito a percepirlo anche Ryuwhan, che non ha la nostra stessa capacità di vedere i chakra?"



    Il viaggio a piedi procede come dettato dal "Jonin", con Ryuwhan al centro di una curiosa formazione che vede la Donna Salterina incaricata niente meno che di proteggere le preziose spalle degli altri due.
    Il tempo sembra scorrere lentamente in questi luoghi, ma alla fine il gruppo raggiunge il ponte, un ponte che dovrà essere distrutto... per motivi che il "Jonin" si è preso la briga di spiegare in precedenza e che non ripeteremo.
    Ma la Donna Salterina tradisce ogni aspettativa che il "Jonin" avrebbe potuto riporre in lei, poiché, come noi e Ryuwhan avevamo previsto, essa si dimostra incapace di portare a termine il compito di percepire presenze estranee nelle vicinanze: shinobi?
    Al bambino viene lasciato il compito di far crollare il ponte dopo aver dato un qualche segnale. Gli viene chiesta per qualche motivo anche la natura del suo chakra, ma non gli viene dato neppure il tempo di rispondere; in qualunque caso una risposta non avrebbe giovato al "Jonin": il chakra ottiene specifiche proprietà in base alla personalità, ad uno propensione dei comportamenti che facciano rientrare il soggetto in una particolare categoria. Ma Ryuwhan non può essere categorizzato. Anche loro avevano già tentato di scoprire l'elemento al quale il bambino propende, ma senza successo.
    Un istante dopo il "Jonin", anche il senzatetto scende dall'albero, dirigendosi verso la riva del fiume. Le colonne portanti da distruggere sono quelle centrali, ma la corrente del fiume non sembra permettere né il nuoto, né il galleggiamento per mezzo del chakra; e poi, quanto erano resistenti quelle colonne?

    "« Dov'è il quarto? » chiede una delle nuove guardie alle copie trasformate di Ryuwhan, le quali rimangono silenziose per alcuni istanti e poi, in preda a quello che non si potrebbe definire altro se non panico, attaccano tutte e tre all'unisono il nuovo gruppo di nemici. Nello stesso momento, il vero bambino ne approfitta per effettuare una fuga sotto la protezione dell'erba."



    Trovare due grossi sassi sulla riva è facile, se si tratta di un fiume, e subito il bambino comincia a rigirarseli fra le mani, facendo apparire su ciascuno di essi degli stupendi simboli Sigillo Esplosivo

    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Disegno
    Il sigillo tracciato può esplodere nel caso in cui realizzata una condizione particolare entro un raggio variabile, come determinati suoni o rumori. Se tracciato sul corpo, può reagire ad alterazioni di emozioni o del chakra (tonici, genjutsu, tecniche..); se tracciato su di uno oggetto può reagire ad impasti di chakra (minimo basso) o al moto. La potenza dell'esplosione è pari a 10 ogni consumo basso immesso; è possibile immettere fino a mediobasso per ogni grado ninja posseduto.
    Tipo: Fuuinjutsu
    Livello: 3 / Consumo: Variabile)
    [Da Chunin in su]
    .
    Li posa con cautela al suolo, poi vediamo ciascuna mano afferrare un kunai e lanciarlo in aria, subito dopo le sue mani si congiungono in più
    posizioni Telecinesi
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tigre, Dragone, Ratto, Cavallo, Tigre (Lento)
    L'utilizzatore sarà in grado di manipolare oggetti non convenzionali per scagliarli contro l'avversario. Non sarà possibile muovere armi ninja, ma oggetti come sassi, tegole, bicchieri dal peso non esageratamente elevato. Ognuna di queste armi avrà potenza pari a 10. È possibile manipolare esclusivamente oggetti presenti frontalmente l'utilizzatore ed avranno una gittata di 10 metri È possibile manipolare fino a 2 oggetti per grado ninja posseduto.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 5 / Consumo: Basso ogni oggetto )
    [Da genin in su]
    .
    Nel momento in cui i due kunai lanciati in precedenza cozzano l'uno con l'altro a circa 10 metri di altezza, dando di fatto il segnale, i due sassi si alzano da terra, ciascuno diretto verso la propria colonna [Consumo: Alto + Alto + MedioBasso (Telecinesi) - Potenza Esplosiva: 60 x 2 + 10 x 2 (Telecinesi) / Innesco: Impatto]


    "Si ferma ora, posando le spalle contro un grosso masso, accasciandosi al suolo come se le sue gambe non reggessero il peso del suo corpo... tremando, ancora.
    E' un'emozione che il bambino non ha mai provato, a meno di meschini trucchi come quelli utilizzati dalla guardia del suono. No, questa volta è genuino terrore quello che attraversa ogni fibra del bambino; eppure ancora non ci spieghiamo cosa egli abbia percepito, né come lo abbia fatto.
    Qualcosa di straordinario è successo nel momento in cui le porte della torre hanno cominciato ad aprirsi, qualcosa che ha risvegliato nel bambino una facoltà sopita, forse. Da dove e in che modo questa facoltà si sia generata ci è ignoto, ma contiamo di scoprirlo al più presto."



    Soltanto quando i due sassi esplodono a contatto con le colonne, il bambino ricorda ciò che accadde alle Cascate: il compito che gli era stato affidato, la cattura dei compagni, la decisione di continuare da solo nonostante l'impossibilità di farlo e poi... e poi quella sensazione, quel brivido percepito per un solo istante, quello che gli aveva salvato la vita; infine, la decisione forzata di fuggire, il terrore ingiustificato. Ancora non sappiamo cosa avesse percepito in quella comparsa il senzatetto, ma è chiaro che l'insormontabile barriera che il bambino ha incontrato in quel luogo è ora presente in lui, e gli impedisce di scoprire le origini di quelle percezioni inspiegabili; addirittura gli impedisce di praticare la meditazione che gli renderebbe possibile lo sblocco di quelle capacità.

    La distruzione di quel ponte è forse simbolo della distruzione di quella barriera, o forse occasione di chiusura dei conti regalata dal fato.
    Per noi oramai è chiaro: per Ryuwhan l'unica maniera di superare le barriere poste dalla psiche o dagli avversari è quella di distruggere, distruggere, distruggere...

    E infatti, come quella volta alle cascate, anche ora il senzatetto riesce a scoprire la presenza di individui nelle vicinanze senza affidarsi ad alcun senso. Percepisce il "Jonin", e in lui riconosce un potere simile a quello della guardia del suono, ma ancora per certi versi differente da quello della comparsa delle cascate; percepisce i cinque uomini che ora stanno lottando con lui, percepisce Yuzu, ancora su quell'albero.
    Ma tutto ciò dura solo un'istante: il sigillo del sangue comincia a pulsare con insistenza, come il battito di un cuore irrequieto, e poi tutto cessa.


     
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    Imprecava solo come uno scaricatore di porto centenario sapeva fare, ed era sicuro che qualsiasi sensitivo degno di tale nome potesse udire ciò che diceva abbastanza chiaramente da poterlo paragonare ad un pescivendolo che cantava le lodi del suo pesce nel bel mezzo del mercato di paese.
    Un pescivendolo parecchio sboccato.
    Ma ancora era poco, Itai era in compagnia e quello che offriva lui era solamente un diversivo prima del grande spettacolo, fortunatamente l’intuito del konohaniano giunse in suo soccorso allarmandolo e facendogli notare il segnale che dava ad al kiriano il via per la fuga, quindi appena notato si lanciò in avanti, riuscendo a salvarsi la vita, pur rimettendoci qualche brutta escoriazione. Quando il polverone si abbassò Raizen rimase qualche secondo a fissarlo, dei suoi compagni neanche l’ombra, tutti morti sotto i detriti, l’esplosione li aveva colti proprio nel mezzo del ponte, solo Raizen che per scontrarsi con Itai l’aveva attraversato quasi del tutto si salvò. Forse tra le macerie era ancora possibile recuperare il carro. Cosa poteva fare ora? Cercare con gli occhi il colpevole e seppellirlo con gli insulti.


    Itai! Maledetto il tuo culo umido da kiriano! Che i kami ti trascinino all’inferno!
    Mi dici ora che ne è della mia copertura? Eh?!?


    Sbraitava come un cane con la rabbia mentre si sfilava la maschera di dosso per farsi riconoscere, interrotta la prima valanga di domande cercò di riprendere fiato e di far affluire meno sangue al cervello, rimanendo tuttavia meno rassicurante di un toro infuriato rinchiuso dentro una stanza rossa.

    Ora genio col cervello ammuffito mi spieghi tu e l’accademia come diavolo faccio a completare la missione con la stessa semplicità? Sono sotto copertura da una settimana, ho dormito e fraternizzato con questi deficienti e tu te ne spunti ora mandato da chissà chi a rovinarmi tutto?!?

    Si portò una mano alle tempie per massaggiarle.

    Mi domando: ma secondo voi, stupidi idioti decerebrati, chi diavolo è che da informazioni all’accademia? La fatina Trilly? IO CAZZO!
    Applausi, avete fatto saltare l’unico uomo sotto copertura.


    Lanciò per terra sia la nodachi che la maschera che teneva in mano, scocciato e innervosito dalla situazione, ma cosa ci faceva lui in mezzo a tutto quello?

    [qualche giorno prima]

    Era appena uscito dal covo di Tetsujin con informazioni abbastanza inquietanti, il folle meccanico si era rivelato solamente un generale, quello che badava agli armamenti per essere precisi, si occupava di assaltare le carovane, smistare ed eventualmente costruire. Mettendolo KO avevano tolto a quel manipolo di rivoluzionari la risorsa più grande, ma non era decisamente il caso di lasciarli sguinzagliati a lungo, era un po’ come avere a che fare con delle erbacce, o si estirpano del tutto o ricrescono, più forti e folte di prima.
    Per questo il Colosso si era attivato infiltrandosi nell’ultima carovana diretta al posto di comando centrale, aveva dovuto lavorare di fantasia, per sua fortuna era partita qualche giorno prima di lui e quindi quelle persone non sapevano che il meccanico era stato battuto, fondamentalmente per un bel periodo le forze avversarie avrebbero creduto di essere ancora nel pieno delle forze. Le carovane di armamenti infatti rivestivano due ruoli: quello più ovvio, trasportare le armi, e quello di essere un continuo scambio di informazioni e stati di avanzamento tra campo centrale e dislocazioni. Raizen si aggiunse al gruppo con la scusa che la carovana era poco protetta, avrebbe così potuto entrare tra le fila nemiche e distruggerli dall’interno, ma a quanto pareva il destino gli era avverso.


    [oggi]

    Rimase a riordinare le idee ancora qualche istante.

    Sarà il caso di farvi il punto della situazione allora.

    Disse una volta radunato il team.

    Uno dei generali è stato abbattuto, stava preparando un arma a lunga gittata in grado di colpire le nazioni da un punto fisso ma con una potenza di fuoco degna di… Itai.
    Si, volevano usare il potere di un biju per alimentare una grossa macchina che sparasse proiettili di chakra.
    Grazie al sottoscritto però è stato eliminato, stavo venendo qui ad ultimare il lavoro, ma voi pare che non siate d’accordo. Quella carovana era il mio unico lasciapassare.
    Fortunatamente loro hanno perso più o meno il 70% della loro pericolosità internazionale, al momento sono quattro cani randagi che rischiano soltanto di contagiare la rabbia a qualcuno. Tuttavia come vi dicevo vanno eliminati, simili elementi sono peggio dei rovi.
    Ma non ho intenzione di modificare i miei piani, li dentro c’è un piccolo esercito, il contingente affrontato da me era numeroso, ed è stato battuto solo grazie ad un invenzione degna di un genio, purtroppo li dentro quell’invenzione non servirà, e non basteranno neanche quattro accademici dalle buone intenzioni. Sfortunatamente a breve saranno anche in allarme perchè avete fatto saltare in aria un cazzo di ponte e li avete avvisati che uno di loro è morto!


    Guardò i quattro serio, serbando ad Itai compassione, cosa altro poteva mostrare ad un illuso che sperava di battere una piccola armata con la forza bruta? Evidentemente aveva battuto la testa e il colpo gli aveva fatto dimenticare che anche lui era fatto di carne.

    Per cui ora c’è da riformulare il piano del sottoscritto per riuscire ad uccidere l’obiettivo.
    Quindi, veniamo a noi, mi pare chiaro che si necessiti di un leader più informato.


    Non era la prima volta che si scontrava con Itai riguardo la leadership del gruppo, ma quella volta sarebbe stato categorico, e nonostante le sue proteste non avrebbe sentito ragioni, dei due al momento era quello più adatto: più informato, meno avventato, e con più esperienza in quel ristretto frangente che era la missione.
    Notò solamente ora il bambino che stava nel team, per tutto quel periodo era stato in silenzio e di certo la furia del Colosso non gli permetteva di notare una cosa così minuta.


    Oh, ciao anche a te piccolo… kiriano!

    Gentile. Fu gentile. Se qualcuno poteva osservarlo dall’alto dei cieli era certo che era ruzzolato giù dal suo scranno chiamando a raccolta chi poteva per assistere a quell’evento tanto raro.

    Puoi dirmi chi sei e cosa sai fare?

    Dopotutto come poteva non esserlo con uno scricciolo all’apparenza così timido che con un po’ d’impegno poteva tranquillamente sedersi sul palmo della sua mano?
    Gli lasciò il tempo di rispondere per poi saggiarne la reale preparazione, non era raro vedere bambini di quell’età nel mondo degli shinobi compiere azioni fattibili solamente da uomini come Raizen, ma quando se ne vedeva uno c’era poco da pensare: o era finito li per caso, sputato da qualche orfanotrofio, oppure era un genio, e visto che Itai se lo portava dietro era probabile che quel bambino non rientrasse nella prima scelta. Ascoltata la risposta Raizen avrebbe voluto chiedere di più, pareva essere un bambino difficile, ma anche abbastanza rigido, logico, un po’ come un automa, probabilmente se condivideva con essi il modo di ragionare avrebbe risposto con maggior scioltezza alle parole di quello che poteva essere un suo superiore o che quantomeno si presentava come tale.


    Sai propormi un modo silenzioso quanto le tue parole per entrare li dentro e uscirne incolumi dopo aver compiuto il nostro lavoro? Contami alla stregua di Itai come categoria all'interno del team.

    Lo chiese con una voce così candida che chiunque avesse conosciuto il Colosso si sarebbe acceso qualche vagonata di incensi per scacciare il diavolo che si era impossessato del suo corpo, certo, le corde baritone del konohaniano non potevano fare tanto ma la sua era certamente una voce gentile, ben differente da quella che avevano sentito all’inizio


    CITAZIONE
    un pò di free ed un pò d'azione per riavviare il tutto, prova a suggerire un metodo efficace per l'infiltrazione sfruttando le poche informazioni aggiunte da Raizen e quelle date da Itai

     
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  14. Ryuwhan
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    360°


    Presagio



    Tutti morti.
    Ryuwhan si fa strada fra le macerie del ponte e non vede altro che cadaveri schiacciati, quattro, per la precisione. Non è la prima volta che Ryuwhan vede uno scempio simile, ma forse è la prima volta che è lui la causa di tutte quelle morti.
    Il Jonin coda di paglia è ancora vivo, così come la matta. Tuttavia il Jonin è alle prese con un individuo dall'aspetto rude e dal comportamento rozzo, il quale sbraita contro il Jonin in una scenetta che non potremmo definire altrimenti se non cominca. Il Jonin, in tutta la sua osannata magnificenza, rimproverato da un rozzo energumeno.
    La stazza dell'energumeno era imponente, certo, se paragonata a quella del senzatetto. Tuttavia non percepiamo neanche un briciolo di quell'imponenza quando si rivolge al bambino; eppure lo sguardo di Ryuwhan è perplesso: come mai quel cambiamento? Che sia uno di "quelle" persone?
    Ad ogni modo Ryuwhan lascia da parte ogni perplessità personale e passa invece all'analisi del contesto, come di consuetudine: il rozzo energumeno pare essere un altro "accademico", e il Jonin coda di paglia pare conoscerlo. Il cambiamento è repentino e il senzatetto deve adattarsi presto: pare che il rozzo abbia rimpiazzato il Jonin come guida all'interno della missione; il bambino non ha quindi bisogno di guardare il Jonin per ottenere una qualche approvazione, e risponde alle domande... a modo suo.

    Si avvicina all'energumeno e sembra volergli dare la mano. Sentiamo dopo tanto tempo la sua voce, una sola parola:

    « Ryuwhan »



    Se il rozzo energumeno gli avesse dato la mano, Ryuwhan avrebbe liberato una piccola quantità di chakra per disegnare sulla sua pelle, semplicemente con il tocco del dito medio, un piccolo quadrato. Guardandolo meglio l'energumeno avrebbe potuto notare che il quadrato era in realtà composto da minuscole stringe di testo, che formavano di fatto il fuuinjutsu. Ryuwhan avrebbe poi alzato il dito indice per creare una stringa:

    CITAZIONE

    « Solo tu puoi vedere. »


    Il rozzo dovrà abituare alle cortissime frasi del bambino: egli intende che soltanto lui può vedere le scritte di chakra che egli sceglie di celare a chi non porta il simbolo.
    Se invece non gli avesse dato la mano, Ryuwhan lo avrebbe interpretato come una scelta da parte dell'energumeno di non voler conoscere la risposta alla sua stessa domanda, e non "disse" altro.

    Un attimo più tardi, però, fu preso alla sprovvista dalla richiesta dell'energumeno: ideare un piano per l'infiltrazione, l'assassinio e la fuga.
    Ryuwhan guardo per qualche istante il rozzo, come a voler capire di cosa stesse parlando: non era forse lui a decidere, ora? Non avrebbe deciso lui qualunque cosa il bambino avesse detto? E quindi a che pro chiedergli di ideare un piano? Ryuwhan non può sopportare un nonsenso, ma se davvero l'energumeno vuole ciò che domanda, allora:


    CITAZIONE

    « Diversivo. Far esplodere un altro punto di interesse, attirarli all'esterno. Dividere le loro forze. Se ne escono pochi possiamo tendere un agguato e prendere le loro sembianze, poi infiltrarci. Per l'uscita: creare un altro diversivo. »


    La lunga stringa del bambino trattava di argomenti generici. Tutto era ancora da vedere: ci sarebbe stato un punto di interesse da far esplodere per attirare all'esterno un piccolo manipolo di soldati? E poi, sarebbero davvero usciti per scoprire cosa stava succedendo? Sarebbero riusciti a spacciarsi per i soldati, al ritorno?
    Inoltre restava l'incognita della fuga: sarebbero riusciti a trovare una buona distrazione per uscire incolumi dal villaggio?
    A Ryuwhan non sembra che si potesse decidere ancora nulla, senza sapere almeno 3 dei fattori sopracitati, ma aspetta comunque che sia il rozzo energumeno a dire il resto. Lui aveva fatto ciò che gli era stato chiesto.
     
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    Dopo aver visto lo sguardo del bambino si chiese se quella gentilezza che aveva mostrato non poteva ritorcersi contro di lui, era incredibile come ogni sua azione fosse errata o squilibrata e finisse in qualche modo per ritorcerseli contro.

    Capito, Ryuwan.

    Ripetè per far intendere che aveva capito, il bambino però pareva non voler parlare, ma la cosa straordinaria non era quella, anche perché di cerebro menomati se ne trovano in tutti gli ospedali, aveva dello stupefacente il suo modo di comunicare: tramite i fuuinjutsu. Grazie ai draghi e a quello che per parecchio tempo aveva portato sul proprio corpo Raizen ne comprendeva qualcosa, e quello che era comparso sulla sua mano non era un semplice quadrato, osservandolo con attenzione il Colosso riuscì a vederne la complessità e la minuziosità dei piccoli tratti da cui erano composti i suoi lati. Pareva che con quello il bambino riuscisse a comunicare mediante delle scritte tracciate a mezz’aria. Poteva rivelarsi scomodo non averlo a portata d’occhio in caso di pericolo. Tuttavia il gigante stette ad ascoltare la sua proposta di strategia senza pensare troppo a quanto il bambino fosse particolare.

    Mh, non è del tutto corretto. Ti spiego il perché.

    Cominciò a parlare, questa volta con fare lievemente più rude, cercava si un contatto, ma non era certo suo intenzione essere frainteso ed essere scambiato per chissà cosa.

    Avete probabilmente già messo in allarme qualcuno, e visto che loro hanno dalla loro parte un intero villaggio sarebbe pericoloso stuzzicarlo, se pure cercassimo di dividerli come da te proposto è improbabile che mandino più di un manipolo di uomini all’esterno, ed uccidergli porterebbe sono alla chiusura definitiva delle mura, sarebbe un effetto domino che porterebbe la percentuale di fallimento ad un buon… 70% decisamente troppo alta. Quindi, la strada giusta è ancora l’infiltrazione, siamo in 4 ed in quattro ci infiltreremo, recupereremo il carro e gli daremo una rassettata, con una buona interpretazione e delle buone scuse saremmo all’interno delle mura illesi e anche ben accolti probabilmente. Senza contare che grazie a ciò che diremo loro saranno interessati più all’esterno che all’interno e noi potremmo muoverci con più libertà, o almeno spero. Chiaro il concetto? Ricordati che sei un ninja è nell’ombra che sta la tua vittoria.

    Si alzò in piedi battendo le mani sulle gambe.

    Bene, è il caso di attivarsi, forza, sapete già cosa fare ormai.

    Recuperare il carro per i quattro sarebbe stato più noioso che faticoso, infatti se il suo contenuto veniva portato poco alla volta non era per nulla pesante, tra le varie casse erano riposti dei particolari kunai, avevano una forma cilindrica, indubbiamente il pezzo più particolare di quel carro era una particolare canna metallica in cui i kunai parevano entrare alla perfezione, probabilmente serviva a spararli, Raizen conosceva quel meccanismo, ma se nessuno glielo avesse chiesto non ne avrebbe parlato, al momento non era importante.

    Bene, ora siamo sufficientemente sudati, ed il carretto, miracolosamente, sta in piedi, rimettete tutto dentro, prendete i vestiti e le maschere dai cadaveri, useremo i loro stessi abiti in modo da non dover ricorrere alla henge, nessuno conosce i corrieri dopotutto.

    Il team originale con cui era composta la carovana era riformato, in numero e sembianze non avrebbero avuto problemi, ed in caso Ryuwan non avesse badato ad aggiustare i suoi vestiti, sicuramente più grandi di diverse taglie Raizen l’avrebbe appuntato iniziando a strappargli il mantello per renderlo della giusta lunghezza, non ci sarebbero stato problemi, dopotutto erano tutti malconci, avevano appena resistito all’attacco di alcuni ninja accademici!

    Bene, ora tenetevi il fiatone sino alle mura!
    Siamo appena usciti da uno scontro con degli accademici dopotutto!


    Il quartetto avrebbe corso sino alle mura, giunti li Raizen, col coprifronte ben celato sotto alle sue vesti, si sarebbe sfilato la maschera e rapido avrebbe parlato alle guardie.

    Siamo stati attaccati da degli accademici lungo il ponte! Presto fateci entrare e sigillate la città! Pareva che non fossero gli ultimi!

    Due guardiani si precipitarono ad aprire la porta mentre altri due avrebbero sommariamente ispezionato il carico e i quattro shinobi senza avere nulla da ridire. Una volta dentro le mura Raizen venne convocato immediatamente dentro la guardiola, li avrebbe dovuto spiegare l’accaduto, le sue doti di recitazione tornavano sempre utili in quei casi, mise dentro l’impasto anche l’attacco a Tetsujin, in modo da far preoccupare ulteriormente i rivoltosi. E lo furono, abbastanza da far correre uno di loro via dalla sua postazione dritto dal primo generale, quello che probabilmente era il loro obiettivo. Nel mentre che Raizen faceva la sua parte nella guardiola se il piccolo kiriano si fosse guardato intorno avrebbe notato che nei cancelli della città erano riportati dei singolari segni, erano ideogrammi, ma pareva un linguaggio ancor più antico di essi, abbastanza antico da farli apparire più come dei disegni molto stilizzati, e forse la padronanza che aveva in quel tipo di “disegni” poteva aiutarlo a comprenderli. Se fosse riuscito a decifrare le immagini avrebbe distinto tra di essi uomini e animali, gli uni opposti agli altri, costituivano un pericolo? Tra tutti quei disegni quale poteva costituirlo? Come sventarlo? E soprattutto come riuscirci?


    CITAZIONE
    si, un fuuinjutsu bello grosso XD
    Nella trama del disegno è distinguibile:
    una cerchia di uomini con le picche racchiude due cervi dalle corna maestose che sorreggono un grande sole i cui raggi pare indeboliscano gli uomini armati.

    Raizen dialogando con le guardie ti fornirà all’incirca 2 round di tempo

     
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36 replies since 5/3/2012, 09:35   456 views
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