Danni Collaterali

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  1. ¬Cruxolo
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    Danni Collaterali


    Conoscersi




    « Bene, siete tutti. Prima che andiate a riposare, vi mostro la vostra destinazione. »


    Kuroi Gumo riuscì solo a sedersi per pochì che la voce del ninja di Konoha echeggiò nell'accampamento semi-muto. Al suo fianco si era seduto lo studente di Suna, un personaggio che per strani motivi gli ricordava la sua persona. Non appariva febbricitante per la missione imminente, sembrava distaccato, freddo, indifferente. Era la sua controparte Sunese - pensò il Ragno. Il suo nome era Kei, se lo sarebbe ricordato.
    Il ninja della Foglia li accompagnò in una base bellica improvvisata, una tenda medica nella quale era stato alloggiato una tavola di compensato con sopra alcune mappe e alcuni cartigli riguardante gli avvenimenti di quel luogo. Il Genin Otese andò subito ad osservare con disinvoltura la mappa della zona, tappezzata di scritte e annotazioni; qualche linea rossa tratteggiava sulla riproduzione del paesaggio alcune rotte, e qualche piccola foresta color verde era indicata vicina a due colline che spadroneggiavano sulla mappa. Vicino ad una delle colline - e alla foresta che la caratterizzava - c'era segnalato un piccolo borgo, subito indicato dall'uomo che li aveva accompagnati alla tenda con l'indice della mano.

    « Camminate in direzione ovest nord-ovest per una decina di chilometri. Ad un certo punto troverete una collina coperta di querce sul cui fianco si estende una vallata. Il villaggio si trova a ridosso del bosco, anche se non è molto grande dovreste riuscire a vederlo. Purtroppo non abbiamo avuto modo di fare una ricognizione approfondita e le poche informazioni in nostro possesso sono date da una pattuglia che stava tornando a fare rapporto e si è imbattuta per sbaglio nell'insediamento, tanto che non sappiamo neppure il suo nome, che fra tutto non è riportato sulla mappa. Se vi mettete in marcia fra quattro ore esatte dovreste arrivare a destinazione entro le tre del mattino. Ricordatevi che il sole sorge alle cinque e fareste bene ad approfittare del buio quantomeno per infiltrarvi. Da qui in poi prendete ordini dal vostro Caposquadra, ora andate a riposare. »

    Ottimo, quindi sapevano gran poco e le redini ora passavano in mano del Ragno di Oto. Pensò velocemente a tutti i fattori che potevano favorire la buona riuscita quantomeno della prima parte della missione: il buio, suo fedele compagno da molto tempo, la conoscenza, seppur parziale, di cosa avrebbero trovato, la foresta che troneggiava sull'insediamento nel quale sarebbero dovuti penetrare. Se i dati non erano molti, almeno il luogo erano dalla loro parte: per un Ragno come lui, sfruttare gli alberi e l'oscurità sarebbe stato un vantaggio enorme sugli ignari abitanti di quel posto. Fece un cenno col capo, e abbandonò, come aveva fatto in precedenza, anche quell'ultima tenda: fece pochi passi fuori dalla base improvvisata e si allontanò di pochi metri, trovando riparo per i suoi pensieri sotto un albero poco distanze. Decise di appoggiarsi al fusto nodoso, accoccolandosi sotto i numerosi rami che coprivano quasi completamente il cielo stellato. Sapeva ben poco sui suoi compagni: per quanto la zona dove sarebbero dovuti irrompere fosse favorevole alle sue capacità balistiche, non era a conoscenza se questo vantaggio fosse altrettanto netto anche per gli shinobi che lo avrebbero "accompagnato". Prima di abbandonarsi alla cura del proprio armamentario - una lustrata al duro legno del suo arco andava sempre bene - decise che avrebbe chiesto, durante il lungo viaggio, ai suoi compagni quali fossero le loro principali abilità. Questo sicuramente li avrebbe aiutati a conoscersi a vicenda.
    La notte più fonda scese inesorabilmente sull'accampamento di fortuna. Kuroi Gumo non riuscì a toccare cibo, non tanto per l'agitazione, ma per la qualità con cui questo si era presentato ai quattro ragazzi. Il viaggio iniziò con una brezza leggera, che portò in pochi attimi - o molte ore, Kuroi Gumo non fece più caso al cielo - alcune nubi tra le stelle scintillanti.

    « Compagni, vorrei conoscere le vostre abilità. Combattenti da Corpo a Corpo, maestri di Ninjutsu.. Ditemi tutto. Ci aiuterà. Per quanto mi riguarda, io prediligo la lunga distanza. Ma penso si possa notare dal mio arco.. »

    Mise in bella mostra l'arco illuminato dai raggi lunari. Il mantello gli scendeva soavemente sul corpo magro, il cappuccio era ben saldo sopra il capo.



     
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