Danni Collaterali

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  1. ¬Cruxolo
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    Danni Collaterali


    La quiete PRIMA della tempesta





    Davanti al Ragno si presentava un gruppo più adatto ad un assalto che ad una vera e propria eliminazione. Il Genin di Konoha andava fiero di una wakizashi che aveva battezzato egli stesso, il che lasciava intendere che forse era più forte nel corpo a corpo di quanto egli aveva voluto lasciar intendere; i due studenti, rispettivamente quello coi capelli argentati da Kiri e il silenzioso di Suna, lavoravano proprio come il ragazzo foglioso sulla breve distanza. Masayuki possedeva i caratteri non solo fisici tipici del Villaggio della Nebbia, tecniche richiamanti l'arte del Foguton: ma sarebbe stata dura, soprattutto in quella zona, lasciar intendere al nemico che un'improvvisa foschia si trattasse di un semplice elemento naturale. Almeno Kuroi Gumo poteva contare su un serrato gruppo offensivo che lo avrebbe coperto nel caso fossero risultati necessari i servigi del suo arco: ancora una volta, un vantaggio per lui. L'Uchiha - ora che ci rifletteva aveva già sentito parlare di quel Clan, dovevano possedere una tecnica oculare molto forte - propose al gruppo di fare da cartografo, e il Ragno gli rispose con un sorriso, come per far capire che a lui la cosa andava più che bene; ora che ci pensava, il ragazzo aveva anche menzionato capacità curative e di inseguimento, insomma, era abbastanza polivalente.
    Con buoni tempi il gruppo raggiunse la collina indicata dalla mappa al campo base, coperta da una macchia incontaminata di foresta, proprio come aveva detto il veterano di Konoha. Kuroi Gumo si fermò non appena riuscì a intravedere nell'oscurità della notte quello che poteva essere il campo base nemico, una sorta di tetra presenza illuminata a tratti da deboli scintillii di luce artificiale. Era abituato a vagare di notte, ma per le strade - o per meglio dire, i tetti - di Oto: il buio in quell'angolo sperduto tra le colline era qualcosa di nuovo anche per il Ragno, che si ritrovò quasi spaesato alla vista di quell'impenetrabile oscurità. L'unica cosa che si poteva notare oltre l'accampamento nel quale avrebbero dovuto fare irruzione erano due fasci di luce che nascevano nel mezzo del percorso che avrebbero dovuto seguire per continuare la missione. All'apparenza sembravano due avamposti, e Kuroi Gumo ci poteva giocare l'arco: non era difficile da immaginare, infatti, che i mercenari che cercavano fossero molto all'erta a causa della guerriglia che si era instaurata in quella zona, e che avessero deciso come controrisposta ad un possibile attacco di creare piccole postazioni di controllo fuori dall'accampamento.


    «Dobbiamo pensare al da farsi: necessitiamo ormai di un piano d'azione. Ritengo che la cosa migliore sia colpire, eliminando quelle sentinelle. Eliminandole avremmo 4 nemici in meno i quali potrebbero chiuderci in una morsa nel caso riuscissimo ad aggirarli per poi ingaggiare uno scontro all'interno del villaggio. Inoltre se vogliamo entrare dobbiamo anche assicurarci di avere una via di fuga il meno intralciata possibile, non si sa mai. Sentite un po' cos'avrei pensato: vedete le sentinelle messe in luce dalle torce? Bene l'armamentario ci può dare informazioni su di loro: per prima cosa sono equipaggiate con delle armature di ferro le quali non ci permetterebbero di attaccare dalla lunga distanza; sebbene Kuroi sia esperto con l'arco il buio e la marcia potrebbero giocare brutti scherzi e i dardi non possono permettersi di mancare i bersagli in questa occasione: e le parti vitali scoperte sono poche. La notte è nostra alleata dobbiamo agire con furtività. Credo che l'opzione migliore sia ingaggiare un corpo a corpo, uccidendole silenziosamente. Il loro equipaggiamento inoltre mi fa pensare che siano semplici mercenari -se non addirittura dei semplici fantocci-, annebbiati dal sonno, messi li di guardia contro eventuali attacchi e probabilmente stremati da combattimenti e da turni forzati; i ninja probabilmente sono dentro al villaggio a pattugliare, non ha senso che si scoprano così tanto. Se ci dividessimo in due squadre potremmo coglierli di sorpresa dal bosco, uccidendoli senza che abbiano il tempo di dare l'allarme o senza che il tutto risulti sospetto. Riflettendo sulle abilità del gruppo potremmo dividerci così: io e Ichiro (squadra A) da una parte e Kuroi con Kei (squadra B) dall'altra; in questo modo caratteristiche, jutsu ed esperienza sarebbero bilanciate.
    Per quanto riguarda l'attacco la squadra A potrebbe approcciare il posto di blocco più lontano dalla nostra attuale posizione mentre la squadra B quello più vicino. Kuroi e Kei sicuramente non avranno problemi a coglierli di sorpresa sopraffacendo quei due con facilità. Quanto a me e Ichiro saremmo invece gravati da una maggiore responsabilità: quelle sono le guardie più vicine al villaggio, un minimo sbaglio ci costerebbe caro: ci potremmo dunque avvicinare sempre nascosti dalla vegetazione per arrivare vicino al limite illuminato delle torce, alle loro spalle. A questo punto potrei creare un clone d'ombra in fronte alle sentinelle, ad una distanza di 13-14 metri con l'intento di creare un diversivo. Distratto in questo modo il corpo di guardia dovremmo riuscire ad eliminarne i componenti senza eccessivi problemi: una mano sulla bocca e un taglio netto della carotide basteranno. Poi per come entrare penseremo dopo, una volta superato il primo ostacolo e da una posizione più utile per scoprire numero, disposizione e movimenti del nemico.
    Che ne dite?»

    Una volta partito, non ci fu modo al Ragno di fermare il suo compagno studente. Masayuki, dalla chiaccherata durante il viaggio e dalle sue ultime parole, dava l'idea di un ragazzo analitico, strategico, che conosceva bene le proprie abilità e che provava a dedurre quelle degli avversari. La strategia che aveva proposto era accettabile, le tenebre erano dalla loro parte (senza contare l'effetto sorpresa), e il punto dove metteva in dubbio le capacità dalla lunga distanza del Genin di Oto lo fecero sorridere. Pensava che il suo Caposquadra non potesse uccidere in un colpo le guardie, il ragazzo dai capelli argentati: probabilmente si sarebbe dovuto ricredere.
    Poi l'Uchiha prese parola, mostrando una mappa della zona che aveva preparato come precedentemente promesso. Sembrava fatta molto bene, il ragazzo aveva provveduto a disegnare collina, foresta e accampamento. I due avamposti erano segnalati alla giusta distanza, e lo shinobi della Foglia aveva pensato anche a segnare il gruppo di ninja diviso in due. Poi iniziò ad elencare alcuni cambiamenti che avrebbe voluto mettere in atto al posto della strategia del ragazzo di Kiri, punti, come egli ammise, un po' troppo spinti: parlava di attaccare il gruppo più vicino all'accampamento con un esplosione o una cosa del genere, mettendo in allarme tutti i nemici e bruciando la copertura che la notte aveva lasciato sul gruppo di shinobi. Il suo piano aveva dei punti interessanti, ma i rischi da correre erano fin troppi per due Genin e due studenti. Kei infatti replicò mentre la testa del Ragno analizzava tutte le possibili varianti della strategia, affermando che non avrebbe mai seguito un piano così rischioso. Aggiunse che il gruppo avrebbe potuto rubare le armature dei mercenari nemici, per calarsi nei loro panni e avventurarsi nell'accampamento come fossero dei loro.

    « Visto che siete due contro uno, farò da ago della bilancia. Non mi piace l'idea di Ichiro per più motivi, nonostante abbia alcuni aspetti positivi: punto primo, non è detto che dentro avremo a che fare con tutti i mercenari contemporaneamente, magari riusciremo a prenderli da soli o a gruppi limitati e con la tua strategia questa opportunità svanirà; punto due, probabilmente non tutti i nemici saranno di guardia stanotte, quindi con un'infiltrazione silenziosa avremo il vantaggio di trovarne pochi svegli e di cogliere gli altri nel sonno, cosa che sicuramente non avverrebbe se li svegliassimo tutti con un assalto. Ho deciso che agiremo a gruppi di due, come proposto da Masayuki, io e Kei il gruppo più vicino e voi altri quello più distante. Non preoccupatevi, con le frecce non avrò problemi. Ora andiamo, non perdiamo altro tempo: il sole sorgerà fra qualche ora. »

    Kuroi Gumo lanciò un'occhiata di sfida al ragazzo di Kiri, come per fargli capire che mettere in dubbio la sua abilità di arciere non era stata una buona idea. Fece un cenno a Kei con la mano, e si lanciò tra le fronde degli alberi, lasciandosi accarezzare sul volto dal venticello creato dal brusco movimento in avanti. Non aveva mai avuto l'occasione di uccidere una persona così, senza future ripercussioni: aveva avuto Taka tra le mani qualche tempo prima, ma sul più bello si era tirato indietro, bloccando l'istinto omicida di quel folle momento con un'attenta analisi della situazione. Allora non poteva rischiare di essere sbattuto in prigione per la sete di vendetta che ribolliva nelle sue vene: ora trafiggere il collo a qualche estraneo non avrebbe avuto ripercussioni sulla sua persona. Sarebbe stato capace di porre fine alle vite di due completi sconosciuti? La domanda lo avvolse per un singolo istante, abbandonandolo non appena il Ragno si convinse che ogni uccisione lo avrebbe avvicinato sempre di più al suo obbiettivo finale. Ogni goccia che cadeva sotto i suoi piedi lo rinforzava, ogni anima strappata dal corpo mutilato di un nemico lo rallegrava. Un giorno sotto le sue armi ci sarebbero state le teste della sua vecchia famiglia...
    Raggiunsero il primo appostamento nemico in pochi istanti; d'altronde distava solo qualche decina di metri, distanza percorribile quasi istantaneamente da qualsiasi shinobi. Nascosto nell'ombra, Kuroi Gumo iniziò a osservare con cura l'abbigliamento e i volti dei mercenari che quasi assopiti vegliavano la notte tranquilla. Si, tranquilla.. Come aveva descritto minuziosamente Masayuki, i personaggi che si trovavano davanti alla coppia - Oto e Suna, pensò il Ragno, che gruppetto bizzarro - possedevano una pesante armatura che copriva quasi tutto il corpo, eccetto la testa, e sembravano sul punto di addormentarsi da un momento all'altro. Solo le lance donavano a quel gruppo un aspetto pericoloso. Non avrebbero avuto modo nemmeno di alzarle - pensò il Ragno - la sua freccia sarebbe giunta sul debole collo prima che quelli riuscissero a capire cosa stesse succedendo. Kuroi Gumo indicò a Kei di avanzare nel punto più vicino ai due, sempre nascosto nelle tenebre della maestra notte: sarebbe risultato fatale sbagliare uno dei due colpi, e il ninja di Suna sarebbe proprio servito per correggere quell'errore, colpendo nel momento in cui un dardo del Ragno avesse mancato il bersaglio.
    Poi, cone seguendo l'armonia della natura, con un gesto lo shinobi del Suono estrasse da dietro la schiena la sua arma più letale, assaporandone i suoi micidiali tratti. Estrasse poi una singola freccia, godendo nel farlo, aspettando il momento in cui questa avrebbe penetrato le carni soffici del nemico più vicino. Il falò da loro stessi creato era un notevole malus per un avamposto di controllo: avete mai provato a guardare nella tenebra dentro ad un circolo di luce? Non si vede nulla. Ma qualsiasi bestia al di fuori del raggio di luce, per esempio un Ragno, può vedere benissimo voi, in ogni vostro tratto, in ogni vostro muscolo. Caricò l'arco, mirando al mercenario più vicino, dritto al collo scoperto: si trovava all'incirca a dieci metri, il vento passeggiava debolmente tra le foglie della foresta. Poi lasciò andare il dardo [Slot Azione], abbandonandosi per un attimo a quel diabolico desiderio di sangue; i sensi erano in fiamme. Non avrebbe nemmeno guardato il risultato della sua azione: che avesse colpito o meno il collo del nemico, Kuroi Gumo avrebbe repentinamente estratto una seconda freccia, letale quanto la prima, e l'avrebbe caricata sull'arma per poi lanciarla in un istante. [Slot Gratuito Istantaneo][Slot Azione]. Sarebbe successo tutto così velocemente... Non c'era neppure il tempo di gustarsi il volto esterrefatto dei nemici...



     
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