Uchiha non si Nasce, si diventa – Chapter One

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    Uchiha non si Nasce, si diventa – Chapter One


    ~Prologo – Cose che non ti aspetteresti~


    Di Atasuke molte cose possono essere dette, tuttavia, ma si sarebbe aspettato un giorno di poter essere definito un "cultore" del clan Uchiha. Fin dalle sue origini infatti egli non era un Uchiha, se non per il sange di suo padre che gli scorreva nelle vene. Men che meno lo era fino a pochi mesi prima, dato che neppure era a conoscenza di questa sua "eredità" tenutagli nascosta da quella che sapeva essere la sua "famiglia". Per questo motivo, Atasuke non si era mai legato veramente al suo clan e a ciò che quell'importante cognome significava all'interno del villaggio ed anche al di fuori dei suoi confini.
    Tempo addietro faticò molto a comprendere l'astio che gli altri membri del clan avevano nei suoi confronti, specialmente quello della giovane Myori Uchiha, con la quale ebbe un violento diverbio ma con cui riuscì a sviluppare lo sharingan.
    Tuttavia, nonostante fossero trascorsi pochi mesi, Atasuke iniziò a comprendere l'importanza di quel cognome ed il fardello che questi era sulle sue spalle. Non voleva in alcun modo cedere alle lusighe del clan, divenendo un'altro di quei burattini che tanto odiava. Uno di quei burattini che avrebbero fatto di tutto, solo per il buon nome del clan. Una di quelle marionette che mettevano prima il proprio nome di qualunque altra cosa, anche dell'onore stesso.

    [...]


    ~Quartiere Uchiha – Incontri~


    Egli era la, sul suo giardino privato mentre potava i rami del ciliegio ormai prossimo a dare i suoi frutti. Ancora una volta quella era una delle rarissime giornate "tranquille" in cui poteva dedicarsi a se stesso ed alla sua casa, anzichè correre di quà e di la per una missione, un incarico amministrativo o quant'altro. Da qualche giorno ormai era ritornato al villaggio da una lunga assenza, perpetrata a kiri ed al villaggio della brina dove dovette adempiere ad un "importante compito educativo" affidatogli dall'accademia.

    "Buon giorno Atasuke-san... è da qualche tempo che non ci si vede"


    Atasuke si voltò verso la fonte di quella voce, più che confermare anche con la vista chi fosse, piuttosto che scoprirne chi ne fosse la proprietaria. Come potè intuire dalla voce, era Sayaka Uchiha, la sua vicina di casa, che da appena un mese aveva iniziato a rivolgergli la parola, piuttosto che guardarlo di storto come aveva fatto tutto il clan fino a poco tempo prima.

    «Ah... Buongiorno Sayaka-sama... Si, in effetti è da un po che non tornavo a casa... ma sa com'è... quando l'accademia chiama, il miglior sensei in circolazione non può rifiutarsi...»

    "Sempre il solito modesto eh Atasuke?"


    Non potè impedire ad una lieta risata di uscire dalla sua bocca a quella serie di amichevoli frecciatine prima di riprendere la discussione.

    «Hehe... Ovviamente... Ma dimmi, come stanno gli altri? È da un po che non vedotua nipote... è forse partita per qualche missione?»

    "Ah... si... La mia nipotina è da un po che non si fa sentire... Inizio quasi ad essere preoccupata... ma dimmi... com'è che sei sempre interessato alla mia nipotina preferita e non mi chiedi mai di mio figlio Goro?"

    «Beh... Perchè so bene che tuo figlio è in grado di badare a se stesso... in fondo ha almeno quarant'anni... e poi non l'ho praticamente mai visto... mentre invece la tua giovane nipotina preferita veniva da te almeno 2/3 volte a settimana... Sarebbe difficile non fare conoscenza ed interessarsi, no?»


    La vecchia vicina non ribattè, rendendosi conto del fatto che il giovane Uchiha non aveva torto e tra le sue parole non celava forme di perversione verso la nipote.
    Proseguendo con il discorso, Atasuke venne a sapere che la giovane ragazza (dell'età di Atasuke, solo qualche mese più giovane) non si faceva vedere in quella zona del quartiere da almeno un mese e che non ve ne erano tracce da quando era partita per una "semplice" missione accademica.
    Atasuke sapeva bene quanto le "semplici" missioni accademiche spesso risultavano essere tutto meno che semplici, tuttavia preferì non far preoccupare oltre la vecchia cercando di confortarla, ignorando che quello era solo l'inizio di una interessante serie di eventi...

    ~Casa di Atasuke – Un compito importante~


    Erano passati alcuni giorni da quando Atasuke aveva parlato con la vecchia Sayaka, ma della giovane Akane non vi erano ancora notizie. Atasuke non era particolarmente legato alla ragazza, anche se ella era stata la prima ad accettarlo nel clan, ma soprattutto fu la prima ad accettarlo senza alcuna forma di dimostrazione della sua linea di sangue, ed egli ne fu estremamente colpito, arrivando ad affezionarsi a lei anche oltre ad una normale relazione tra du vicini.
    Nonostante la situazione però mai si sarebbe aspettato una lettera dal capoclan, il quale gli affidò un compito: Addestrare un giovane uchiha e trovare la ragazza.

    °Che? Io dovrei addestrare questo tizio e dopo con il suo solo aiuto dovrei andare a recuperare Akane? Che diavolo gli è saltato in mente al clan? Perchè solo io e quel novizio? Perchè diavolo non hanno avvisato Sayaka se sapevano dov'era finita? Ma soprattutto, perchè non sono andati loro?°


    Molte erano le domande che affollavano la sua mente, tuttavia dopo alcuni istanti comprese. Per questa loro natura socievole lui per primo ed anche la famiglia di Sayaka erano malvisti dal resto del clan che ancora si asserragliava in assurde chiusure mentali. Comprese quindi che quello pareva essere un rapido modo per liberarsi di lui, oltre che della discendenza di quel ramo "fallace" degli Uchiha. Sapevano anche bene quanto Atasuke preferisse morire, piuttosto che lasciare un proprio compagno alla morte e per questo sapevano che il rischio di sacrificare quel ragazzo era minimo... Anche se probabilmente al clan stesso poco sarebbe importato di una tale piccola perdita.
    Rimase diversi minuti a fissare quella lettera che pareva più una condanna a morte che una richiesta. Tuttavia, sapeva che non poteva rinunciare al compito. Non poteva abbandonare Akane.

    [...]


    Equipaggiato e vestito di tutto punto Atasuke bussò alla porta del suo prossimo giovane apprendista, attendendo che questi o chiunque della casa gli aprisse.

    «Buon giorno, stavo cercando Ichiro Uchiha per un compito ufficiale...»


    Attese poi che questi si rivelasse quale il giovane Ichiro o portasse da lui il giovane di cui andava in cerca ed a questi si sarebbe rivolto proseguendo il resto del discorso.

    «Lieto di conoscerti. Io sono Atasuke Uchiha e mi è stato dato il compito di addestrarti, quindi preparati e prendi tutto quello che può servirti. Dopo ci recheremo fuori Konoha e li ti potrò rivelare il resto del nostro compito. Ti aspetterò alle porte del villaggio, non farmi aspettare troppo.»


    E con quelle parole si volse dirigendosi alle porte di Konoha dove attese l'arrivo del giovane.
     
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    Uchiha non si Nasce, si diventa
    Chapter I : primo incontro





    Ero appena uscito dalla doccia, quando sentii bussare alla porta.
    Un attimo, arrivo.
    Mi misi un paio di pantaloni e corsi ad aprire. Aperta la porta, mi ritrovai davanti un giovane Uchiha.

    png

    «Buon giorno, stavo cercando Ichiro Uchiha per un compito ufficiale...»

    «Si, Ichiro sarei io...»

    dicendo ciò, mi portai una mano sulla testa in segno di scuse. D'altra parte avevo aperto la porta con addosso un paoi di pantaloncini e un asciugamano sulle spalle soltanto.

    png

    «Lieto di conoscerti. Io sono Atasuke Uchiha e mi è stato dato il compito di addestrarti, quindi preparati e prendi tutto quello che può servirti. Dopo ci recheremo fuori Konoha e li ti potrò rivelare il resto del nostro compito. Ti aspetterò alle porte del villaggio, non farmi aspettare troppo.»

    «si signore, sarò più rapido possibile e la raggiungeró»

    presi il mio equipaggiamento, ero nel panico. Non volevo far aspettare sensei.
    Finalmente vestito corsi fuori di casa per raggiungere le porte di konoha, dove Atasuke mi stava aspettando.

    Giunsi correndo al luogo d'incontro e, arrivato di fronte al giovane, mi inginocchiai.

    jpg

    «Genin Ichiro Uchiha, pronto per la missione.»

    rimasi poi in silenzio in attesa di istruzioni da parte del sensei.



     
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    ~Prologo – Diamo il via all'addestramento~


    Per sua fortuna Atasuke non dovette attendere troppo a lungo l'arrivo del suo allievo, anche se ebbe tutto il tempo per rimuginare con calma e con attenzione quello che avrebbe potuto far fare al suo allievo lungo l'allenamento. Questo era un buon segno, non solo per l'attitudine al rispetto che Atasuke richiedeva nei suoi studenti, ma anche perchè tutta quella voglia di fare poteva diventare un buon punto di partenza ed una minima speranza nel riuscire in quello che si sarebbe rivelato in seguito il loro compito: Salvare la giovane Akane.
    Al suo arrivo, il giovane si proruppe in un saluto inginocchiandosi, cosa teatralmente interessante, tuttavia inutile per una situazione del genere, soprattutto valutando che non vi era una così elevata differenza di grado da giustificare anche solo lontanamente una possibile dimostrazione di "sottomissione rispettosa" o qualche strana usanza di saluto.

    «Lezione numero 1: Non inginocchiarti mai se non per ammortizzare una caduta, per nasconderti o per recuperare delle informazioni dal terreno. Per quanto sia apprezzabile come segno di rispetto nell'attuale situazione è solo un'inutile perdita di tempo»


    Il suo tono si mantenne freddo e distaccato in quelle parole, non tanto per scontrosità, 1quanto piuttosto per rimarcare ulteriormente il senso di quelle stesse affermazioni. Poi si voltò e con appena un gesto della mano, indicò al suo giovane apprendista di seguirlo al di fuori del villaggio. Attraversate le imponenti porte delle mura che dividevano il villaggio della foglia dal resto del mondo, Atasuke fece strada all'apprendista sino al piccolo campo di addestramento dove non poche volte s era recato per addestrare i suoi diretti apprendisti all'arte del combattimento.

    [...]


    ~Campo di Addestramento – Iniziamo con la teoria~


    Ci vollero diversi minuti per riuscire a trovare il piccolo campo magistralmente nascosto tra i rami della fitta foresta che circondava Konoha. Le strutture che lo componevano erano banalmente un manichino di addestramento, una rastrelliera per armi due tende e un braciere. Nulla di più contornava quel minuscolo avamposto, ma in effetti nulla di più era necessario per svolgere il loro compito.

    «Molto bene... Qui è dove ti addestrerò per la tua missione. Sappi che non potrai andartene da qui finchè non ti riterrò pronto e preparato per il tuo compito, un compito a cui non puoi in alcun modo dire di no. Un compito che è sceso sulle nostre spalle direttamente dal clan...»


    Si diede qualche attimo di pausa in modo da marcare maggiormente la suspance e per fare entrare bene in testa le sue parole al suo giovane apprendista.

    «Ora... Non ho idea di come tu veda il clan e come tu abbia abitudine ad interagirci, tuttavia, anche se per qualche motivo non ti interessasse nulla del clan, esso ha deciso di mandarci in missione per conto suo e che ti piaccia o no, ci tccherà andare. La missione, per farla breve, è una missione di recupero ed il nostro obbiettivo sarà quello di recuparare una giovane ragazza del clan: Ayame Uchiha, dispersa in missione diverso tempo fa. Io ti addestrerò per prepararti alla missione e poi seguiremo le sue tracce, la troveremo e la riporteremo a casa... Ci sono domande?»


    Attese quindi che il giovane desse qualche sengo di vita ponendo eventuali dubbi e perplessità a cui avrebbe prontamente risposto prima di proseguire con la spiegazione di quello che avrebbero fatto successivamente.

    [...]

    «Molto bene... Ora, prima di cominciare, voglio sapere una seerie di informazioni da parte tua... In primo luogo... Che rapporti hai tu con il clan? Ovvero, come ti vede il resto del clan? Sei nato vissuto e cresciuto da Uchiha o sei adottato? Giusto anche per avere qualche informazione in più su di te per valutare se posso farti sviluppare alcune doti particolari o meno... Poi voglio sapere che cosa hai imparato fino ad ora... Che cosa sai sul chakra e cosa sai delle verie tecniche ninja, ma soprattutto voglio sapere per quale motivo sei diventato un ninja»


    Accentuò particolarmente ogni singola domanda, ma alla fine preferì accentuare in maniera ulteriormente marcata l'ultima domanda dato che rebbe potuto intuire se e quanto quel ragazzo fosse motivato a perseguire la sua via e per capire se c'era una speranza per loro due di uscirne vivi o se quella missone era definitivamente uan condanna a morte.
    Attese paziente ogni singola risposta del suo allievo nella speranza che questi desse delle buone risposte, alleviando così una parte del suo compito ed accellerando soprattutto la perparazione in modo da avere più speranze di poter recuperare Ayame in tempo dalle grinfie dei suoi aguzzini.



    OT - Anche se non siamo propriamente in un corso (o almeno non è ancora la parte di corso ufficiale) Inizio a stressarti un po (soprattutto data la tua intenzione di gestire un corso genin). Come primo post va bene, anche se essendo il primo un post di "presentazione" mi aspettavo una maggior presentazione del personaggio (caratterizzazione, pensieri, parole, opere, omissioni, etc...). Quindi unico consiglio per il prossimo post: Meno immagini e più testo :riot: (si, anche se io non ho scritto molto, tu sei tenuto a farlo XD)
    E soprattutto non ti azzardare a paragonare il mio pg a Sasukkio :argh:
    - /OT
     
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    tutto ha inizio




    Ero arrivato di fronte al sensei da pochi minuti, ed egli mi stava già rimproverando.

    “Non ne combino mai una giusta. Maledizione!”


    dopo la ramanzina, ci dirigemmo verso un campo d'addestramento allestito dal sensei.
    Il campo era proprio come me lo immaginavo: una coppia di tende un piccolo bracere e un manichino logoro. C'erano anche due rastrelliere per poter riporre le armi, nulla di più. Tutt'attorno il campo, c'era il bosco. Leggeri fili di luce penetravano tra le fronde degli alberi, illuminando il sottobosco. L'aria era umida e fresca e intorno pochi rumori turbavano il silenzio. Chiusi gli occhi per liberare la mente ed ascoltare la natura quando il sensei iniziò a parlare:

    «Molto bene... Qui è dove ti addestrerò per la tua missione. Sappi che non potrai andartene da qui finchè non ti riterrò pronto e preparato per il tuo compito, un compito a cui non puoi in alcun modo dire di no. Un compito che è sceso sulle nostre spalle direttamente dal clan...» «Ora... Non ho idea di come tu veda il clan e come tu abbia abitudine ad interagirci, tuttavia, anche se per qualche motivo non ti interessasse nulla del clan, esso ha deciso di mandarci in missione per conto suo e che ti piaccia o no, ci tccherà andare. La missione, per farla breve, è una missione di recupero ed il nostro obbiettivo sarà quello di recuparare una giovane ragazza del clan: Ayame Uchiha, dispersa in missione diverso tempo fa. Io ti addestrerò per prepararti alla missione e poi seguiremo le sue tracce, la troveremo e la riporteremo a casa... Ci sono domande?»

    “no sensei!”

    «Molto bene... Ora, prima di cominciare, voglio sapere una seerie di informazioni da parte tua... In primo luogo... Che rapporti hai tu con il clan? Ovvero, come ti vede il resto del clan? Sei nato vissuto e cresciuto da Uchiha o sei adottato? Giusto anche per avere qualche informazione in più su di te per valutare se posso farti sviluppare alcune doti particolari o meno... Poi voglio sapere che cosa hai imparato fino ad ora... Che cosa sai sul chakra e cosa sai delle verie tecniche ninja, ma soprattutto voglio sapere per quale motivo sei diventato un ninja»


    Presi fiato e iniziai a parlare:

    “io provengo da una famiglia uchiha. Mio padre faceva parte della polizia di konoha mentre mia madre era una kunoichi mezzosangue nata tra il clan uzumaki e il clan uchiha. Fino all'eta di 5 anni ho vissuto accanto alla mia famiglia. Purtroppo una notte, casa nostra fu attaccata da dei ninja mascherati . Ricordo poco di quella notte, l'unica sicurezza che ho è riguardo la morte di mio padre e mia madre; furono loro infatti a mettermi in salvo prima di perire. Purtroppo avevo anche una sorellina, della quale non ho più notizie da allora. Da quel giorno crebbi con la servitù della villa uchiha, accanto a voi ma distante. Tenuto lontano per il mio colore di capelli; uno sfregio nei confronti del clan.”
    “I miei rapporti col clan sono sempre stati fugaci: non perche io desiderassi rimanermene in disparte, tuttalpiù ero costretto all'isolamento per paura e disgusto che avevano di me. Sono sempre stato considerato un giovane uchiha, tuttavia non mi hanno mai reputato un valido elemento, né addirittura considerato come uno sguattero. Venivo semplicemente schivato. “

    “Il mio desiderio più grande è sempre stato quello di riportare un buon nome sulla mia famiglia, per questo ho sempre desiderato diventare un valido ninja di konoha."

    “Questo desiderio mi ha spinto ad iscrivermi al corso genin, dove ho conosciuto un altro membro del clan. Qui ho imparato le tecniche base del combattimento; ho anche sviluppato le mie abilità e conoscenze ninja. Apprendendo nuove tecniche e strategie. “

    “Durante il mio tempo libero ho sempre dedicato spazio alla ricerca. Ricerca e studio, per apprendere sempre più sulle arti e tecniche esistenti. Qui ho scoperto dell'esistenza di varie tecniche segrete appartenenti ai piú disparati clan. Tra queste tecniche le più forti sono considerate le due tecniche oculari del clan hyuga e uchiha. Nelle mie ricerche ho anche scoperto che il clan uchiha, è conosciuto per le proprie tecniche di fuoco, questo perche gli uchiha possiedono un chakra che presenta la natura fuoco. Anche io come uchiha possiedo questo tipo di chakra, infatti utilizzo , tra le altre, varie tecniche di fuoco.”

    “Le mie tecniche si basano sul combattimento ravvicinato, ma posso cavarmela anche in situazioni di media distanza grazie alle mie conoscenze ninja. “


    Detto ciò, portai la mano destra sull'elsa della mia wakizashi, posta sul mio fianco sinistro e, con una movimento lento e fluido estrassi l'arma per mostrarla al sensei.

    “Questa è la mia wakizashi. La mia arma preferita, nonche l'arma sulla quale baso le mie tecniche di combattimento. “

    Presi un respiro per concentrarmi meglio, per poi attivare la tecnica lame di chakra. Ad essa aggiunsi i benefici del mio chakra di fuoco, avvolgendo la lama di fiamme e aumentando la lunghezza della lama di 25cm circa.

    “Come dicevo ecco una di quelle tecniche che uso per combattere.”


    Dopo queste parole mossi il mio braccio destro, che impugnava l'arma, che spostò la lama da davanti a me, alla mia destra con la punta di essa puntare verso il terreno. Questo movimento avrebbe fatto “spegnere le fiamme” che avvolgevano l'arma.

    “infine per rispondere meglio alla sua ultima domanda, sono diventato ninja per proteggere tutti coloro che ne hanno bisogno, i più deboli. E per portare ordine nel mio villaggio e tutti gli altri.”

    “ora sono pronto per iniziare l'allenamento”


    conclusi cosi di parlare, attendendo che il mio interlocutore riprendesse a parlare.

     
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    ~Addestramento – Ma ti hanno insegnato qualcosa?~


    Involontariamente Atasuke si trovò nuovamente a doversi scontrare con un'altro difetto del suo apprendista, questa volta però l'errore non era una banalità, anzi...
    Con attenzione ascoltò le parole del giovane venendo non solo a conoscenza di tutta la sua storia, ma anche del probabile motivo per cui il clan non lo volesse a girovagare per i ruoi terreni sbandierando l'appartenenza al medesimo vantando una discendenza di sangue.
    Osservo poi con attenzione l'azione dimostrativa del suo studente che non solo gli mostrò una tecnica che agli occhi di Atasuke era fortemente letale se usata con parsimonia e in totale segretezza, ma anzi, gli mostrò anche una sua personale "variante" infuocata, svelando, in pratica, una buona dose delle sue migliori carte.
    Atasuke rimase in religioso silenzio per alcuni istanti fissando quasi con rabbia il suo apprendista. Lo scopo di quello sguardo era semplicemente di far capire al suo "troppo giovane" apprendista che aveva fatto un'errore, ma che questa volta l'errore era molto grosso. L'obbiettivo era di mettere in soggezione io suo apprendista e per riuscirci sfruttò poi tutte le sue capacità recitative per enfatizzare la cosa.
    [Abilità]
    Poi, con un rapidissimo scatto andò berso il suo apprendista puntando a scomparirgli da davanti per ricomparire come un lampo alle sue spalle come un'ombra omicida. [Slot Free]
    Poi con tono grave e con un volume di voce che di poco si alzava al di sopra di un mortale sussurro parlò al suo apprendista.

    «Lezione numero 2: Non dare mai vantaggi al tuo nemico»


    Con altrettanta rapidità poi portò la sua mano destra verso quella del suo compagno di sventura per applicarvi una forte leva atta a far perdere la presa del giovane sull'impugnatura dell'arma e sottrargliela.
    La sua azione non era dettata dall'invidia, dall'odio o da qualunque altra insulsa forma di sentimento che poteva in qualche modo giustificare tale atto, ma semplicemente era un segno, un immagine che voleva dare al suo apprendista per dargli una sonora e precisa lezione.
    [Slot Azione 1]
    Riuscito o meno nell'intento di prelevare l'arma all'allievo, Atasuke sarebbe poi nuovamente "scomparso" per ricomparire dinnanzi al suo apprendista nella medesima posizione in cui si trovava all'inizio di quella discussione. [Slot Free]
    Se fosse riuscito a sottrarre l'arma l'avrebbe celata al di sotto del mantello in modo che il suo giovane studente non potesse in alcun modo sapere dove questa fosse finita.

    [...]


    Poi, con il medesimo tono assente e distaccato iniziò a spiegare o chiarificare il motivo del suo gesto e le relative implicazioni in quello che sarebbe divenuto l'addestramento del giovane.

    «Probabilmente ti chiederai il perchè della mia azione... bene... Banalmente ti ho ucciso. Ovviamente sei ancora vivo, tuttavia ti ho tolto quello che ritenevi essere il tuo punto forte, la tua arma migliore, per fare un parallelo per l'appunto, ti ho tolto la vita.»


    Si prese una pausa per far entrare bene in mente le sue parole al giovane per poi ricominciare il suo monologo quasi con enfasi.

    «Non ho idea di chi ti abbia addestrato, ma di certo so che è un incompetente, oppure tu sei un pessimo allievo e non hai imparato nulla. In entrambi i casi dovrò prima addestrarti sulla teoria e poi nel fisico...»


    Ancora una pausa e poi ancora monologo.

    «Se ti stai chiedendo "dove ho sbagliato?" ebbene... hai sbagliato tutto. Ora... non dico che essere ermetici e isolarsi al pari di un'eremita sia un modo corretto di essere ninja, tuttavia men che meno lo è sbandierare tutta la propria vita e le proprie capacità. Devi imparare a selezionare le informazioni che concedi agli altri, specialmente a degli sconosciuti che per quanto ne sai potrebbero essere degli infiltrati che ti stanno sfruttando più delle grazie di una battona... Il tuo errore prima di tutto è stato nel dirmi, ma soprattutto mostrarmi il tuo punto forte, poi nel raccontarmi tutto della tua vita. Ad esempio io potrei tranquillamente sfruttare a mio vantaggio il fatto che tu non sappia che fine ha fatto la tua sorellina... Se sei intelligente credo non avrai problemi ad immaginare in quanti e quali modi potrei sfruttare l'informazione a mio vantaggio fossi un nemico»


    Attese quindi eventuali risposte da parte del suo apprendista, poi riprese esponendo quale sarebbe stato l'obbiettivo del suo giovane studente.

    [...]

    «A questo punto il tuo obbiettivo alla fine di questo addestramento sarà quello di recuperare la tua wakizashi, sino a quel momento puoi scordarti di aver mai posseduto quest'arma, siamo intesi?»


    Lasciò quindi che il suo giovane apprendista rispondesse alla sua decisione e con un gesto della mano enfatizzò l'inizio dell'addestramento.

    «Allora diamo il via all'addestramento! Il tuo primo compito sarà di dirigerti nella foresta, e trovarmi. Io partirò ora mentre tu te ne andrai di qui solo al mio segnale, per essere sicuro che non barerai, ti lascio un piccolo regalo»


    Con quelle parole atasuke compose sotto al mantello i seal necessari attivando la tecnica conosciuta come "presa della palude" bloccando gli arti del giovane per poi fuggire scomparendo nella boscaglia. Quando fù sufficentemente lontano rilasciò la tecnica liberando il suo apprendista che ora aveva il compito di rintracciarlo.

    OT- Avviso: banalmente devi darmi la caccia, tuttavia cosa troverai dipenderà da come descriverai la ricerca (dove cerchi, perchè, quali eventuali tracce segui, etc...) Mettici il massimo dell'impegno se vuoi guadagnarti degli stemmi, soprattutto valutando che questo potrebbe essere il preludio a sharingan e chakra adesivo XD (si, contalo come se già fosse un addestramento) -/OT

    Chakra: 40 Bassi
    Vitalità: 19 Leggere
    En.Vitale: 35 Leggere


    Metri Slot free: 7+(1)

    Forza: 500
    Velocità: 500
    Riflessi: 575
    Resistenza: 500

    Agilità: 500
    Precisione: 500
    Senjutsu: 500
    Concentrazione: 500

    Tempistica e Altri Consumi


    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti e Consumi

    1° Slot Difesa: Difesa
    2° Slot Difesa: Difesa
    3° Slot Difesa: Difesa

    1° Slot Azione: Azione
    2° Slot Azione: Azione
    3° Slot Azione: Azione

    Slot Tecnica Base: Tecnica
    Slot Tecnica Avanzata: Tecnica

    Azioni Free: Non utilizzato
    Riepilogo impasti: Altri impasti

    Appunti


    Protezioni indossate: 2 Fasce da Combattimento (mani), Corpetto di cuoio e Mantello
    AaD: 5/5 Kunai, 5/5 shuriken
    ADCC: Tanto (nascosto nella manica), Wakizashi sulla schiena sotto il mantello.
    Bombe: 2/2 Cartabomba I
    Varie: 2/2 10m Filo Nylon
    Varie: 2/2 10m Filo nylon Rinforzato
    Varie: 1/1 Specchietto in metallo
    Varie: 1/1 Kit primo soccorso

    Conoscenze Utilizzate



    Stretta della Palude
    Villaggio: Konoha
    Posizioni Magiche: Capra, Cavallo, Tigre, Drago, Scimmia, Serpente (Lento)
    L'utilizzatore, toccando con una mano il terreno, può modificare una porzione di terreno entro 12 metri, trasformandola in due arti di fango. Questi tenteranno di afferrare gli arti interiori dell'avversario con forza pari ad un'energia superiore l'utilizzatore. Per liberarsi è necessario spendere almeno 2 slot azioni, se posseduta forza superiore la presa.
    Tipo: Ninjutsu - Doton
    (Livello: 4 / Consumo: Medio )
    [Da genin in su]


    Recitazione [ 2 ]
    Abile: L'utilizzatore può modulare a piacimento il proprio timbro vocale, riuscendo a parlare come una persona molto più giovane o anziana di lui, del sesso opposto, o impersonando una persona specifica. L'utilizzatore possiede alcune conoscenze di recitazione. Questa conoscenza presuppone comunque un margine di errore, di mal'interpretazione.
    [Da genin in su]

     
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    Che la caccia abbia inizio




    il corso finalmente iniziò, tuttavia, non come speravo. avevo fatto alcuni errori e il sensei non aveva perso tempo per farmeli notare e, dopo la mia breve spiegazione riguardanti le mie abilità, egli mi sottrasse la mia fedele Wakizashi facendola sparire nel nulla. poi iniziò a parlare:

    «Probabilmente ti chiederai il perchè della mia azione... bene... Banalmente ti ho ucciso. Ovviamente sei ancora vivo, tuttavia ti ho tolto quello che ritenevi essere il tuo punto forte, la tua arma migliore, per fare un parallelo per l'appunto, ti ho tolto la vita.»

    «Non ho idea di chi ti abbia addestrato, ma di certo so che è un incompetente, oppure tu sei un pessimo allievo e non hai imparato nulla. In entrambi i casi dovrò prima addestrarti sulla teoria e poi nel fisico...»

    «Se ti stai chiedendo "dove ho sbagliato?" ebbene... hai sbagliato tutto. Ora... non dico che essere ermetici e isolarsi al pari di un'eremita sia un modo corretto di essere ninja, tuttavia men che meno lo è sbandierare tutta la propria vita e le proprie capacità. Devi imparare a selezionare le informazioni che concedi agli altri, specialmente a degli sconosciuti che per quanto ne sai potrebbero essere degli infiltrati che ti stanno sfruttando più delle grazie di una battona... Il tuo errore prima di tutto è stato nel dirmi, ma soprattutto mostrarmi il tuo punto forte, poi nel raccontarmi tutto della tua vita. Ad esempio io potrei tranquillamente sfruttare a mio vantaggio il fatto che tu non sappia che fine ha fatto la tua sorellina... Se sei intelligente credo non avrai problemi ad immaginare in quanti e quali modi potrei sfruttare l'informazione a mio vantaggio fossi un nemico»

    a questo punto il sensei fece una pausa in attesa di una mia risposta, tuttavia mi limitai a rimanere in silenzio e chinare il capo: mi vergognavo troppo per proferire anche solo una parola, così attesi silenziosamente che egli continuasse a parlare.

    «A questo punto il tuo obbiettivo alla fine di questo addestramento sarà quello di recuperare la tua wakizashi, sino a quel momento puoi scordarti di aver mai posseduto quest'arma, siamo intesi?»

    a quelle parole risposi con un deciso

    «si sensei»

    per poi tornare ad ascoltare le sue parole

    «Allora diamo il via all'addestramento! Il tuo primo compito sarà di dirigerti nella foresta, e trovarmi. Io partirò ora mentre tu te ne andrai di qui solo al mio segnale, per essere sicuro che non barerai, ti lascio un piccolo regalo»

    finì così di parlare e, dopo avermi impedito di muovermi grazie a una delle sue tecniche, spari nella foresta.
    dopo poco la tecnica che mi impose, sparì dandomi la possibilità di iniziare la mia caccia.
    non persi tempo e mi misi sulle sue tracce. dapprima iniziai a dirigermi nella direzione che aveva preso il sensei, volevo trovarlo e riprendere la mia arma.

    Ad una prima occhiata sembrava che il sensei fosse scomparso nel fitto della foresta, ma io non mi diedi per vinto.
    Iniziai così a cercare qualche traccia del passaggio della mia “preda”. cercai dapprima impronte fresche nel terreno; ma non trovai nulla. Nessuna impronta visibile, ma non ero ancora sconfitto, cercai così di osservare i cespugli e la vegetazione che si trovava attorno al campo in cerca di qualche segnale: ramoscelli rotti, scalfitture sui rami causate dal peso di un corpo umano di passaggio, magari anche un pezzetto di mantello impigliato in qualche arbusto circostante ma nulla.

    Era ormai passata una mezz'ora circa e non avevo ancora trovato nulla, quando a un tratto ebbi un intuizione, salire in alto ed osservare il terreno da una diversa prospettiva; scalai così un albero e, giunto ad una altezza adeguata, mi appollaiai su un bel ramo. Osservai il terreno sottostante e subito notai che tra l'erba alta vi era una riga, una lieve traccia, come se qualcuno fosse passato di li da poco.

    Decisi di scendere laddove l'erba iniziava a diradarsi per dare spazio ad arbusti più alti.
    li cercai invano per circa 10 minuti, quando ad un tratto, in terra, trovai un ramoscello spezzato di fresco; ero sicuro di ciò, infatti il rametto era ancora molto fresco al suo interno. Per essere più sicuro ne ruppi un altro pezzetto e confrontai le due rotture: sembravano identiche.

    “si di sicuro è passato di qui, sono sulla buona strada”

    stavo per continuare in quella direzione quando un movimento tra la vegetazione attirò il mio sguardo. Era un piccolo pezzo di stoffa chiara che si era impigliato su di un piccolo ramo e che ora si muoveva lentamente sospinto da una lieve brezza. Mi avvicinai alla nuova traccia, ma non ero molto convinto. C'erano troppe cose strane: innanzitutto il brandello di tessuto era posto sopravvento rispetto al campo, cosa alquanto sbagliata in quanto avrei potuto avvertire l'odore del sensei se fosse stato abbastanza marcato. In secondo luogo, era una traccia ben visibile tra il verde della foresta; ma casa più importante, un ninja esperto non avrebbe lasciato una traccia tanto palese, soprattutto sapendo di essere cercato, sarebbe stato più attento a non lasciare segni del proprio passaggio.

    tornai sui miei passi e continuai a seguire le tracce che però sparirono ben presto, grazie anche a una radura nel bel mezzo del verde, che non dava molte possibilita di lasciare tracce. era passata già un ora abbondante dall'inizio della mia ricerca e ormai non sapevo più che direzione seguire, mi fermai al centro della radura ad osservare il cielo in cerca di un ispirazione. le candide nuvole fluttuavano lentamente nel cielo azzurro e una leggera brezza mi accarezzava il viso, un senso di tranquillità e armonia mi pervase le membra e fu li che ebbi un segnale. un piccolo gruppetto di uccelli si era alzato in volo dalla foresta e si stava dirigendo verso di me, c'erano poche possibilità, ma era possibile che qualcosa o qualcuno li avesse spaventati inducendoli ad alzarsi in volo, sospinti dalla paura.
    non persi tempo e subito mi diressi nella direzione da cui venivano. appena rientrato nella foresta notai subito sporadiche tracce del passaggio di un essere umano nel sottobosco. sembravano tracce fresche.

    "si di qui, forse non tutto è perduto, forse riuscirò a trovarlo"
    pensai fra me e me.

    continuai a cercare il maestro pensando ai miei errori.

    "se solo non avessi ostentato troppo le mie capacità, se solo fossi stato un po più zitto. maledizione! sono il solito idiota!"


     
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  7. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Addestramento – Caccia al tesoro~


    Il giovane Uchiha reagì abbastanza bene alla prova, seppure all'inizio le seua capacità di ricerca non sembrassero così elevate. Per sua fortuna evitò di finire in una trappola che Atasuke gli aveva abilmente lasciato lungo la via, lasciando volutamente delle tracce dietro a se che portassero il giovane in bocca alla trappola.
    Raggiunta una piccola radura il giovane non riuscì più a seguire alcuna traccia, arrestando così la sua ancora breve corsa contro il tempo, anche perchp se avesse perso troppo tempo, con il calar delle tenebre mai sarebbe riuscito a raggiungere il suo maestro.
    Quando poi Atasuke agitò un gruppo di uccelli, facendoli volare via spaventati, il giovane parve dirigersi verso di lui, come se avesse intuito dove si fosse nascosto. Fu una buona mossa, ma quello non era ancora il momento. Il giovane non era ancora pronto e quella era solo una piccola fase preliminare di tutto il suo addestramento. Mancava ancora una grossa fetta della sua preparazione, ed Atasuke era ben pronto a fargliela mangiare.
    Dopo diversi minuti di corsa infatti, il giovane Ichiro avrebeb trovato su di un'albero un piccolo biglietto di carta su cui Atasuke aveva lasciato un semplice messaggio.

    CITAZIONE
    Bravo, sei riuscito a trovarmi, tuttavia, sei stato troppo lento e nel frattempo ho avuto tutto il tempo che volevo per potermene scappare via. Questa volta non dovrai solo cercarmi a caso per la foresta, ma dovrai sfruttare il tuo cervello per riuscire a decifrare questo piccolo indizio. Se riuscirai a decifrarlo, ti troverai dal secondo indizio e dopo quello dovresti nuovamente raggiungermi, tutto chiaro? Se non lo è rileggi da capo questo messaggio!

    Indizio: Nel luogo che cerchi vi è una cosa finchè non la nomini c'è, ma appena la nomini, non c'è più, che cos'è? Inoltre il luogo che vai cercando è nella direzione in cui non vedi mai il sole.

    Ora stava al giovane allievo allenare il proprio intuito e le proprie abilità per decifare quella prima semplice coppia di indovinelli per riuscire a trovare il successivo indizio.

    Intanto, Atasuke era ormai giunto al luogo d'incontro finale e li si sdraiò al sole, guadagnando una velata ombra sulla testa grazie alle fronde degli alberi che circondavano quella radura nella quale regnava il silenzio più totale. Nell'attesa estrasse dal suo mantello un libro di strategia e con calma si mise a leggere cercando di ingannare il tempo che lento ma inesorabile scorreva. Fiducioso delle capacità del giovane non stette a perdere tempo in inutili ragionamenti sullo stesso. Semmai il giovane non fosse stato ni grado di raggiungerlo, di certo non poteva essere in grado di aiutarlo in quell'infausto compito che toccava loro: Salvare la giovane Akane dalle grinfie dei suoi aggressori.

    °Bene... vediamo se questa lettura mi darà qualche spunto per le prossime fasi dell'addestramento o per liberare Akane da solo... Spero che quel giovane ce la faccia, ma se queste sono le premesse inizio a credere che sia megli andare la da solo...°


    Pensava tra se mentre i suoi occhi avidi di sapere estrapolavano quante più informazioni possibili da quelle parole stampate ideate dai grandi strateghi del passato...


    OT - Ok, siamo al post successivo. Sta a te cercare di decifrare questi due semplici indizi per dirigerti verso il luogo designato. Descrivi tutto in maniera ipotetica, soprattutto il viaggio, dato che se i tuoi ragionamenti sono sbagliati e mi canni gli indizi dirigendoti nella direzione sbagliata non arrivi XD
    Comunque sia, anche qui massimo impegno e massimo uso dei pensieri, delle parole, delle opere e delle omissioni. Poi per sicurezza fai una richiesta nella sala apposita per la competenza chakra adesivo con me come sensei che appena approvano do effettivamente il via all'addestramento per quella competenza :zxc:
    - /OT
     
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6 replies since 31/5/2012, 13:01   149 views
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