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Non c'è molto da dire da parte mia come introduzione.
Sei appena stato dimesso dall'ospedale, dove Mai è ancora in coma. Tutto sommato sei guarito, ma la ferita al tuo braccio ne limita i movimenti e prima o poi dovrai averci a che fare.
Adesso, appena uscito dall'ospedale, devi decidere cosa vuoi fare. Tornare subito a Otafuku per vendicarti? O cos'altro? Hai piena libertà, e se lo desideri puoi invitare altri PG a partecipare all'addestramento, posto che ci siano le basi perchè essi siano interessati. -
¬Chris.
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Rimpianti
Lasciai cadere la coperta per terra, mentre con estrema cautela mi alzavo dal letto, sentii la pelle ustionata del braccio destro tendersi e la vidi sbiancare, la cicatrice alla spalla mi bloccava i movimenti, forse fu per quello che ci misi qualche minuto a riuscire a vestirmi. Nella stanza c'era un silenzio tombale, quasi innaturale, anzi, sicuramente innaturale, sentivo le urla dei bambini nella stanza affianco e quel rumore fastidioso delle pantofole che strisciavano per terra seguite dal cingolio delle ruote della barella. Era passato qualche giorno e finalmente venni dimesso, lo annunciò un'infermiera veramente carina, alla quale, però, non dedicai più di due sguardi, sebbene ne meritasse anche tre: il suo viso era angelico, incorniciato da dei lunghi capelli biondi e il seno prosperoso non lasciava nulla all'immaginazione, data l'evidente scollatura; ma la oltrepassai accennando ad un saluto con un leggero movimento della testa, erano giorni che pensavo solamente a lei, continuavo a chiedere ai dottori ma non rispondevano a nessuna delle mie domande, probabilmente per non agitarmi o farmi preoccupare, ma ora che mi ero rimesso dovevano darmi delle risposte. Quindi mi diressi verso l'altra ala dell'ospedale, dove un infermiere mi indicò la strada, entrai nella stanza con il fiato sospeso pronto a scusarmi, a chiederle scusa e a rimproverarla per come aveva agito. Poi mi accorsi che stava dormendo, o almeno, così mi sembrò, mi avvicinai in silenzio, evitando qualsiasi rumore - trattenni pure un rutto, dovuto alla fretta con cui feci colazione - e quindi lessi la cartella. Mai era in coma, mi crollò il mondo addosso e dovetti sedermi sulla sedia, che si trovava vicino al letto e poi piansi. Era stata tutta colpa mia e non me lo sarei mai e poi mai perdonato, rimasi lì qualche ora finché i medici non mi mandarono via, ero moralmente distrutto; camminavo a zig-zag per le vie di konoha, facevo fatica a ricordare i luoghi e spesso delle immagini si sovrapponevano vidi il quartiere bruciare le urla di Mai, quei due uomini ridere di me, il fiore... diavolo quando odiavo quel fiore! Spinsi la porta di casa e la lasciai aperta, con ancora le chiavi nella toppa, con il volto rigato dalle lacrime mi spinsi fino a camera mia e dalla finestra iniziai a lanciare fuori tutte le droghe e l'alcool che avevo in casa, lo feci con ira e senza ragionarci troppo, era una cosa che dovevo fare e nulla mi avrebbe impedito se non i rimorsi futuri, dovevo darci un taglio e quello era il primo passo, niente e nessuno avrebbe sofferto per colpa di queste droghe. Quando nel giardino ci fu un discreto ammasso di droghe e alcool incendiai il tutto con una palla di fuoco, sapendo che l'alcool sarebbe bastato per dar via ad un gran falò. Quindi rimasi lì, a fissare con aria distratta il fuoco consumarsi, l'odore del fumo era acre e particolarmente nero, le fiamme vive arrivavano fino ai due metri e rischiarono di bruciare l'albero piantato lì, a qualche metro, nel fuoco rividi i loro volti e piansi come un bimbo. Poi, il fumo nascose le stelle in quella notte scura.
Il giorno seguente il sole s'alzo nel cielo con la stessa indifferenza del giorno prima, come se nulla fosse accaduto, come se un quartiere non fosse bruciato, una ragazza non fosse entrata in coma e chissà quante persone erano morte e io non lo sapevo, eppure lui era lì, come ogni mattina, ad osservare quanto ci poteva essere di interessante nelle nostre misere vite.
Ero seduto sul tetto della mia casa da cui vedevo ancora i resti scoppiettanti del falò della sera prima, non avevo fatto nulla quella notte se non fumare - le mie care e vecchie cicche - pensando a come agire, probabilmente konoha non mi avrebbe di nuovo affidato una missione simile, ero troppo legato sentimentalmente e forse non sarei riuscito a concludere la missione con freddezza, ma non mi importava. Avevo preso la decisione giusta, nulla, questa volta, mi avrebbe fermato.
Con lo sguardo sicuro mi diressi verso Otafuku, mi ero trasformato da un vecchio mercante, con la pancia gonfia da dell'ottima birra servita nei paesi del nord, con le labbra carnose e unte nascoste da dei baffi di un grigio che ormai si stava trasformando in bianco, misuravo i passi con particolare lentezza, gli occhi minuti assomigliavano a quelli di porco che cercava del cibo, lo sguardo avido sarebbe stato scambiato dai più per voglia di concludere un affare importante, sorridevo sotto i baffi passando da una bancherella all'altra mentre con aria di sufficienza ne valutavo la scarsa qualità e il prezzo oltre modo elevato. Evitai di passare per il quartiere delle puttane, quello da poco mandato in fumo per colpa mia, la gente che c'era non era affidabile e si sarebbero subito lanciati su un mercante grasso e goffo senza una benché minima guardia del corpo, quindi feci il giro largo e finalmente giunsi nella casa della vecchia, e fu lì che la aspettai. Quando fui entrato e rassicurato che non ci fosse nessuno ritornai con le mie sembianze, avevo già chiuso gli scuri e tirato le tende, nessuno avrebbe dovuto vedermi, il mio viso non era troppo amato in quella zona, avevo mandato a monte chissà quanti affari a gente importante.
Poi aspettai la vecchia, di cui non sapevo ancora il nome, nel caso fosse arrivata avrei parlato in modo deciso guardandola dritto negli occhi.« Io sono Danzou Uchiha, ti ricorderai di me, suppongo... - mi alzai dalla sedia e feci qualche passo finché non mi ritrovai dritto di fronte a lei - Sono a conoscenza dei danni che ho causato al tuo business, sono disposto a pagare ogni debito affinché tu possa ricostruire il tuo bordello, ma ora non dispongo di quella cifra. - Mi allontanai e misurai la stanza con passo sicuro - Conosco invece chi dispone di quei soldi, ed ho bisogno di un tuo aiuto al riguardo. Mi serve sapere cosa ti abbia detto Mai, dalla prima all'ultima domanda e ciò che tu le hai detto. Così potrai riavere tutti i tuoi soldi, allora, ci stai? - rimasi un attimo in silenzio e prima che potesse rispondere continuai - Non si tratta di nessuna missione accademica o affidatami dal villaggio, voglio solo vendetta e nessuno me lo impedirà, allora, mi aiuterai?
La guardai dritta in volto, il mio sguardo era sicuro e trasmetteva la voglia di vendetta e giustizia, mi serviva la sua collaborazione, era una donna d'azione forse mi avrebbe accompagnato, infondo, lo sperai veramente.. -
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Entrare nella casa non fu affatto difficile, anche se per farlo dovette comunque passare vicino ai resti del quartiere dopo lo spaventoso incendio. La vista era qualcosa di penoso: aree completamente rase al suolo; tende organizzate per accogliere i pochi residenti e le molte professioniste della zona; resti di cadaveri bruciati in alcuni vicoli; macerie; disordine. Caos che era nato dalle azioni di Danzou.
Il genin entrò nella casa cercando di prendere tutte le precauzioni, e si piazzò infine sul divano. In attesa.
Non sei stato invitato. Una voce di donna lo avrebbe colto di sorpresa dall'ombra, dopo quasi un'ora di attesa. Danzou era certo che non ci fosse nessuno, eppure lei era là. Come era entrata? O quando? Impossibile dirlo, ma una cosa era certa: si trattava di una donna bellissima (immagine di riferimento). Alta, con lineamenti fini e movenze sinuose, la donna vestita riccamente avanzò di diversi passi, mostrandosi appieno alla debole luce elettrica dell'unica abat-jour della stanza. Fissava Danzou come un gatto che sta per mangiare il topo
Mi chiamo Tomoe. Non cercare di capire quando sono arrivata. E nemmeno come. Ti basti sapere che sono qui perchè ci sei tu. Si chinò appena, in maniera apparentemente casuale, come se fosse un movimento naturale, ma così facendo espose gran parte del decolléte. Mi manda Baba-chan. Lei sa sempre quando qualcuno la cerca. Non chiederti come. Nessuno lo sa. Tantomeno io. Ma puoi parlarmi come se fossi lei. Poche, singole frasi, concatenate da un tono sensuale che si accompagnava ai movimenti di lei, semplici eppure stranamente ipnotici, quasi come se danzasse, nonostante stesse semplicemente camminando fino alla poltron di fronte a Danzou per sedersi.
Vieni a dire che pagherai ma non hai i soldi. E ora vuoi anche aiuto, aumentando il tuo debito? Conoscevo Mai, e non mi ha mai parlato di te. Seduta, lei accavallò le gambe. Portava le mutandine, ma anche quelle non lasciavano granchè all'immaginazione. Come mai vuoi spingerti tanto oltre da agire all'insaputa dell'Accademia? Sorrise divertita, con un lampo di interesse nello sguardo, poi portò indietro la testa, nascondendo il volto in un angolo d'ombra non raggiunto dalla lampada. Semplice orgoglio personale...o ti sei innamorato di lei? Se è la seconda...stai commettendo un grosso errore. Se è la prima...mi piace.
Congiunse le mani dalle dita affusolate, prima di parlare ancora. Mai voleva l'indirizzo di un uomo coinvolto con la Foglia d'edera. Nulla di più e nulla di meno. Doveva metterlo fuori gioco per una questione di voi ninja...ma poi aveva scoperto che quel tizio era da poco entrato nel giro della Strada del Paradiso. Ci sarebbe altro, ma non so se vale la pena che io parli...sono questioni interne a Otafuku. Voi shinobi non dovreste averci a che fare. Mai è un caso diverso.
Dopotutto è cresciuta qui.
Giusto par darti un'idea di quello che chiedi, dicendo di voler cercare vendetta. Quelli che cerchi non sono gente qualunque. Loro sono la Foglia d'Edera. Ma anche noi siamo più di quanto sembri. Siamo i Fiori di Loto. Diversi metodi. Diversi patroni. Diversi schieramenti. La donna si accese una sigaretta, portandola alle labbra con deliberata lentezza. Nella penombra quel punto di fuoco rosso pulsante aveva un chè di inquietante. Ma un unico obbiettivo: il controllo di Otafuku. Attese alcuni istanti prima di continuare. Non sto a spiegarti i dettagli, ma sappi che se mai riferirai qualcosa di noi ai tuoi superiori, non resterà niente di te. Non abbastanza per una identificazione, almeno. Per inciso, il mio nome non è Tomoe, e questo aspetto non necessariamente è il mio. Non possiamo fidarci di te, ma se davvero intendi impegnarti...
..allora avrai la tua vendetta. Dopo appena due boccate la donna spense la sigaretta sulla sua stessa coscia, senza mostrare il minimo dolore, nè lasciare alcuna cicatrice. Ma per l'aiuto che ti daremo, e per il debito che hai con Baba-chan, dovrai lavorare per noi. Una sorta di doppio gioco. Anche se la cosa dovesse risultare poco vantaggiosa per l'accademia. Accetti?
Se l'altro si fosse mostrato riluttante, lei si sarebbe alzata, ridacchiando. Tutta qui la tua determinazione? Che peccato. Ad ogni modo ti ho detto che non siamo stupidi. Non chiederemmo mai a un ninja accademico di andare direttamente contro l'accademia. Nè siamo interessati a azioni dirette contro di essa. Ci basta sapere di poter contare su di te per alcuni piccoli incarichi, non direttamente dannosi per voi ninja, ma semplicemente...più vantaggiosi per noi che per loro, se capisci cosa intendo.CITAZIONEPatto col diavolo?
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¬Chris.
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Che Tette!
Passai qualche minuto muovendomi avanti e indietro dalla stanza, avevo chiuso perfettamente ogni entrata e uscita, nessuno sarebbe entrato senza che io lo sapessi. C'era molta umidità nell'aria, facevo fatica a respirare, per questo aprii leggermente la finestra e mi accesi una sigaretta, lasciai correre lo sguardo verso le nuvole alte nel cielo mentre il sole calava di un rosso affocato dietro le colline. Lo sguardo si mosse dal pavimento, in legno, al divano di un bruttissimo colore verde acido, che in qualche modo faceva a pan dan con le pareti viola, mi lasciai cadere con un tonfo e una nuvola di polvere si alzò, socchiusi gli occhi e nel buio della mia mente rividi tutta quella gente ammassata, lasciati lì a morire e la miseria che c'era mi azzannava lo stomaco. Mi vennero gli sforzi di vomito, poi riuscii a tranquillizzarmi. Ripresi a respirare in modo regolare, mentre nella mia mente si configurava il volto di Mai esangue, sdraiata sul lettino dell'ospedale, corruciai le labbra e aprii gli occhi con cattiveria. E fu in quel momento che vidi una donna, per un attimo mi sembrò solo che immaginazione, infatti il viso mi sembrava quello di Mai e non avendo sentito nessun rumore, come cazzo era possibile che una vestita così riuscisse a muoversi in modo così silenzioso riuscendo ad eludermi?!
Bestemmiai e imprecai più di una volta nella mia mente, avevo lasciato il fuuma kunai a qualche metro e non sarei riuscito a prenderlo senza che subissi un attacco mortale, il mio sguardo passo dai suoi occhi alla spada, occhi, spada, occhi, spada, occhi, spada, tette, spada, tette, spada, tette, tette, tette, tette.
Mi risvegliai scrollandomi le spalle, il suo vestito rosso e provocante lasciava intravedere le forme della donna, molto provocanti e stimolanti, dovevo concentrarmi solo in quella situazione alquanto imbarazzante, se avesse voluto attaccarmi probabilmente lo avrebbe già fatto e io sarei già con la pancia bucato a vomitare sangue imbrattando tutta la stanza. Quindi la guardai con sospetto mentre si sedeva, mostrando delle mutandine a cui diedi un'unico sguardo, promettendomi che non mi sarei fatto distrarre più da quella puttana provocante.
Aveva una voce molto sensuale e il suo modo di parlare mi lasciava alquanto affascinato e perplesso, mi lasciai - come uno stupido - intortare finché non ritrovai la mia dignità e serietà di ninja. Non feci altro che pensare alla nonna.
La ragazza, si presentò come Tomoe, probabilmente un nome fittizio, ma non feci domande non ero lì per lei; la ragazza parlava e sembrava che veli di seta mi avvolgessero e mi lasciai trasportare dalla musicalità delle parole, dalla melodica e dalla metrica - che sembrava studiata - con cui parlava.
Alzai lo sguardo e buttai l'accendino, dopo aver acceso la sigaretta, sul tavolino, Mai era vissuta ad Otafuku e, da come diceva la ragazza, Mai apparteneva al Fiori di Loto, a quanto pare una seconda organizzazione criminale che si stava contendendo Otafuku con la Foglia d'Edera, abbassai lo sguardo appoggiandolo all'infinito, Mai era una ragazza così dolce, simpatica. Certo, non ci avevo parlato molto e il suo modo di fare mi era criptico e non la capivo. Rimasi immobile per qualche secondo, poi tirai di nuovo dalla sigaretta rialzando lo sguardo verso di lei e le sorrisi. Certo, Mai era molto bella ma non me ne ero innamorato, mi sentivo solo in colpa per quello che era successo e come, in quei giorni mi ero sentito impotente e inutile, mi sentivo nello stesso modo di quando morì Shinji, la tristezza e la malinconia mi riempirono i polmoni e le cacciai fuori insieme al fumo.« Ok, ok, Tomoe, non farò nessuna domanda, anche se devi ammettere che qualche domanda sarebbe lecita... - le sorrisi, allungando lo sguardo verso il suo seno e poi pentendomene ritornando a pensare alla nonna e iniziando a giocherellare con l'accendino scuro - No, non me ne sono innamorato, sebbene fosse una carissima ragazza, molto dolce... Comunque, si tratta solo di orgoglio e voglia di vendetta, non permetto a nessuno di mandare una mia compagna di missione in coma e passarla liscia. - rimasi in silenzio, la sua proposta mi allettava, avrei avuto potere, con il tempo e avere una famiglia sulle spalle mi sarebbe stato utile, molto utile, quindi rialzai lo sguardo verso di lei in modo deciso, non avrebbe potuto dubitare sulla mia scelta. - Sì, mi sta bene, sarò dei vostri, se si fidava Mai, posso fidarmi anch'io. - Mi alzai e mi avvicinai verso le mie armi, mi allacciai il fuuma kunai alla vita e il fuuma shuriken alla schiena, quindi mi rivolsi verso Tomoe - Tu mi vuoi accompagnare o meno? E riusciresti a dirmi dov'è sto indirizzo? O hai qualche altra idea? »
Chiesi in modo perplesso, sorridendole.. -
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Sono felice di fare affari con te. Fu la semplice risposta della ragazza, accompagnata da un lieve fremito delle labbra, più che sufficiente per mostrare la lingua, giusto un secondo. Ma un secondo che valeva un'attesa lunga una vita. Non sono una guida e nemmeno una maestrina, Danzou Uchiha. Ma posso darti qualche notizia. Qualche...informazione, o consiglio. Non penso ti servirebbe andare nell'appartamento del bersaglio di Mai. Quando lei ha scoperto che lui era sulla Strada del Paradiso ha giusto frugato la casa, e poi lo ha seguito. Per quanto ne sappiamo è stata catturata mentre seguiva quel drogato. Provò ad accendersi un'altra sigaretta, ma il suo accendino non funzionava, quindi si alzò, avvicinandosi allo shinobi. Accendi. Non era un ordine nè una richiesta, quanto più una constatazione. Lei aveva detto di accendere. lui avrebbe acceso. E nel farlo, si sarebbero trovati estremamente vicini...lei aveva un profumo strano, come di cannella o di spezie, non sgradevole, ma particolare.
Subito dopo sarebbe tornata a sedere, con passi lenti e misurati. Tirò una boccata di fumo, e poi proseguì. Penso che avrai maggiore fortuna andando al Piede Piccolo. Una bettola, ma so che girava un bel pò di Strada del Paradiso da quelle parti, ed è abbastanza vicino alla casa del tizio che Mai doveva ammazzare. Qualcuno potrebbe sapere qualcosa. Mise lentamente mano alla scollatura, estraendo un petalo dall'incisura tra i seni: un petalo di loto. Brucia questo, e noi verremo avvertiti che sei nei guai. Lo poggiò delicatamente sul divano. Se non trovi nulla al Piede Piccolo, prova a guardare alla casa del bersaglio, ma non penso che troverai niente.
[Se avesse deciso di andare alla casa del bersaglio]
Tomu Gaira, questo il nome dell'uomo che Mai e Danzou avrebbero dovuto uccidere, prima che lui si uccidesse da solo con l'estratto della Pianta del Paradiso. Casa sua era un appartamento al terzo piano di un condominio in una zona di case popolari, e la porta era talmente scadente che anche il più inesperto tra gli scassinatori avrebbe potuto aprirla ad occhi chiusi e di certo nessuno avrebbe fatto domande di fronte a un'effrazione, dato che metà degli appartamenti erano occupati abusivamente.
L'interno era lurido, abbandonato, e parecchi segni di polvere a terra mostravano che un tempo c'erano stati dei mobili, ora spariti, verosimilmente rubati. Nessuna traccia di vita, a parte qualche resto di dentifricio incrostato sul lavandino e un pò di cibo-spazzatura in frigo. Ma frugando con attenzione, nei nascondigli che solo un tossico andrebbe a cercare, Danzou avrebbe trovato un piccolo sacchetto contenente della polvere bianca assai suggestiva, nascosto dietro un pannello del muro della cucina. Cosa farne, una volta trovata, era però una sua scelta.
[Se si fosse recato al Piede Piccolo]
Tomoe la aveva definita una bettola. "Buco dimenticato e forse un pò schifato da Dio" era una descrizione decisamente più vicina alla realtà. Un angolo di una palazzina con un'insegna luminosa semiscassata che rappresentava, con molta fantasia, un piede femminile con le unghie rosse. La porta si apriva a una stanza non moto grande, con cinque o sei tavolini, un bancone con mezza dozzina di seggiole e un barista magro, stempiato e certamente poco raccomandabile. Degli avventori (tre in tutto a quell'ora della giornata) uno era certamente il più caratteristico alto, estremamente nerboruto, e accanto al suo tavolo stava quello che sembrava proprio un frammento di una colonna di pietra. (immagine di riferimento)
Qualunque domanda su Mai, su Tomu Gaira, sull'Edera, la Strada del Paradiso o sui tizi che aveva combattuto avrebbe generato una reazione solo nel bestione, che si sarebbe alzato puntando uno sguardo feroce sul nuovo arrivato. Troppe domande nuovo arrivato. Avrebbe ringhiato. Dove pensi di essere, a casa tua per ciarlare tanto senza prima esserti presentato a dovere? Battè una mano sul tavolo. Io so molte cose interessanti, ma se vuoi saperle anche tu dovrai prima offrirmi da bere.
Viste le diverse bottiglie vuote sul suo tavolo quel bestione non doveva essere certo un debole bevitore, ed anzi, ad occhio sembrava perfettamente sobrio nonostante i litri di alcool ingurgitati. Ma bada che non accetto nulla dagli sconosciuti, quindi siediti e presentati come si deve.
Ma per "presentarsi" non intendeva certo il nome, come Danzou avrebbe scoperto poco dopo, infatti non appena prese posto sulla sedia, il bestio avrebbe spazzato via tutte le bottiglie con una manata, mandandole a frantumarsi contro un muro. Il barista e gli altri avventori sussultarono, ma nessuno di loro fece niente nè osò avanzare una lamentela. Sono Shiba. E poggiò il gomito sul tavolo, in una posizione estremamente familiare. E ora vediamo chi sei tu! fece una smorfia prima di sputare, centrando in pieno la sputacchiera che stava a quasi tre metri dalla sua posizione.
Il braccio di ferro era forse un modo poco comune per fare conoscenza, ma quello Shiba era l'unica pista fino a que momento, e sprecarla non sarebbe stato saggio. Certo, sopportare la stretta d'acciaio dell'altro, e la pressione incredibile che riusciva a esercitare coi suoi bicipiti, soprattutto considerando le cicatrici alle braccia non sarebbe stato facile, ma a giudicare da quel poco che mostrava, il gigante non avrebbe mai parlato con qualcuno che non avesse una forza quantomeno degna della sua attenzione.CITAZIONEUna banale prova di forza, e cosa è meglio del braccio di ferro?
Shiba è una energia Blu, quindi è improbabile che tu vinca, a meno di trucchi o simili, ma basta che tu ti faccia valere e avrai il suo supporto.
Ma non è tutto: sei qui per scoprire qualcosa sui due uomini che erano vicino al Fiore, sta a te fare domande...a Tomoe così come a questo Shiba, sempre che tu riesca a batterlo.
Ovviamente puoi benissimo andare prima alla casa e poi alla bettola, come preferisci.
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¬Chris.
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[Nuove Offerte]
Il gigante era palesemente più forte dello Shinobi (il mondo era davvero grande, possibile che esistesse gente simile?) ma sembrò soddisfatto dallo sforzo che il giovane stava dimostrando nel cercare di tenere testa alla sua presa d'acciaio, come poteva testimoniare la sua espressione soddisfatta, e per una frazione di secondo la sua posizione cedette rispetto a quella di equilibrio. Però..ma non basta! E con questo abbassò con violenza la mano, scaraventando le nocche di Danzou sul legno del tavolo vincendo ogni possibile resistenza. Avrebbe lasciato poi la presa, esultante.
Mi piaci ragazzino. E quelli che mi piacciono e sono furbi di solito se la cavano in questa lurida città! Il bestione sorrise mostrando due robuste file di denti bianchi dall'aria perfetta...non il genere di dentatura che ci si aspetta da un ubriacone o da qualcuno che non si sa gestire. Quel Tomu Gaira che cerchi è un povero idiota con qualche conoscenza, che faceva lavoretti qua e là, e soprattutto agiva come tesoriere per un piccolo gruppo di malavitosi. Una persona di classe, se capisci cosa intendo, ma abbastanza tonto e fidato da saper custodire dei soldi senza farsi prendere dall'avidità. Shiba portò alle labbra un grosso boccale di birra che era stato portato dal proprietario della bettola durante la sfida. Portane altra, io e Danzou qui abbiamo di che parlare! Quello annuì senza nascondere tutto il suo timore: Shiba doveva essere un pezzo grosso.
Dopo almeno un paio di boccali, l'uomo si sarebbe deciso a sbottonarsi un pò di più, continuando il suo discorso. Comunque il tuo amico non ha fatto una bella fine. Sesto boccale giù, e non sembrava minimamente turbato. Ha iniziato a usare la Strada del Paradiso, una brutta merda che girava da queste parti, anche se sembra che il consumo stia calando...è andato fuori di testa e ora sta in una specie di ospedaletto. Niente di che, sono solo un paio di stanze gestite da un medico della zona. Posso indicartelo se ti va. Non era lontano, e ci sarebbe potuto arrivare molto in fretta.
Ma ora dimmi, come mai lo stai cercando? Magari potrei darti una mano... Fidarsi o non fidarsi? Sai, ho parecchi agganci da queste parti, e dato che non ti conosco sono sicuro che sei di fuori e non sai bene come muoverti. Un lampo di intelligenza brillava dietro gli occhi infossati e scuri del bestione.
[La piccola casa bianca]
L'ospedale era una piccola casa bianca su un singolo piano, con un cartello sul davanti che recitava "Clinica di quartiere" scritto con Kanji non del tutto esatti. Era pulita almeno, e tutto sommato trasmetteva un'aria di sicurezza nonostante il quartiere non fosse dei più rispettabili. Danzou aveva appena voltato l'angolo quando vide la porta della casa aprirsi e un uomo dall'aria dannatamente familiare uscirne. Come dimenticare quei capelli e quei piercing sul volto? Dottore grazie della ripassata, tornerò domani per le medicazioni... Stava dicendo, chiudendosi la porta alle spalle. Anche a una seconda occhiata non lo si sarebbe potuto prendere per nessun altro.
Era lo stesso uomo che Danzou aveva incontrato in quel magazzino maledetto. Lo stesso uomo con le strane spade, compagno di quello vestito di bianco. E aveva due scelte davanti a sè: nascondersi o attaccare.
Tuttavia se avesse crcato di nascondersi, non avrebbe avuto altri posti per farlo tranne il retro di un cassonetto poco distante. Quella posizione gli avrebbe garantito una copertura sicura, ma anche una nuova serie di problemi: il suo nascondiglio era stato scelto come sede per il nido da un gruppo di vespe poco propense all'avere ospiti, e il trambusto di quel corpo in avvicinamento le avrebbe risvegliate. In un ronzante sciame si sarebbero avventate sul ninja senza alcuna pietà, anche se il loro rumore non sarebbe stato tale da attirare l'attenzione dell'uomo dalla strana capigliatura.
Sopportare le punture il più possibile, eliminando al contempo le vespe senza farsi notare, o uscire allo scoperto per sfuggire al terribile sciame? Certo, poteva anche star fermo e aspettare che l'uomo si allontanasse per liberarsi dagli insetti, ma alla fine sarebbe rimasto come un puntaspilli dolorante. Una questione di scelte: sopportare, rischiare di farsi scoprire eliminando le vespe o uscire subito allo scoperto per attaccare l'odiato nemico?CITAZIONEMetti alla prova il tuo ingegno e la tua resistenza (o i riflessi?) per far fronte al piccolo problema vesposo. Conta che con tutto l'alcool ingurgitato hai un minimo di instabilità che ti creerà qualche problema nel muoverti, specie se attacchi l'uomo (ma è pur sempre un'alternativa, a te la regia.
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¬Chris.
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La tecnica costa medio, scusami non avevo voglia di fare la tabellina.QUOTESaette Inarrestabili
Villaggio: Konoha
Posizioni Magiche: Drago, Pecora, Topo, Scimmia (Medio)
L'utilizzatore può scagliare, dai pugni, diversi fulmini lunghi circa 50 centimetri, entro 15 metri. La velocità dei fulmini è pari un energia superiore l'utilizzatore ed avranno potenza pari a 20.
Oltre il primo, ogni lancio richiede 1 slot azione.
Tipo: Ninjutsu - Raiton
(Livello: 4 / Consumo: Medio ogni fulmine )
[Fulmini Massimi: 2 per grado ninja]
[Da genin in su]
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Uuh, vendetta. Niente male come motivazione per tuffarsi nei vicoli, niente male davvero! Shiba battè il boccale sul tavolo, mollando una pesante pacca sulla spalla di Danzou prima di ridere fragorosamente. AHAHAAHAHAHA! Mi piace quando i giovani fanno le cose per bene. Ma aspetta, non penso proprio che quelli che hanno ridotto male la tua amica siano scagnozzi di Gaira. Lui non ha scagnozzi..è lui stesso un pesce piccolo. Al più sarà stato qualcuno di quelli per cui Gaira lavorava. Ma non ti trattengo oltre. Scolò con un sorso il nono boccale, mentre l'Uchiha si allontanava dal locale. Rimasto solo, il gigante avrebbe sogghignato. La foglia ha a che fare con Tomu Gaira, eh? Interessante. Decimo boccale, e mentre sollevava il braccio nella sua tasca si intravide per un istante un oggetto di metallo brillante. Decisamente interessante. E pulì la schiuma dalla bocca col dorso della mano.
[Davanti alla piccola casa bianca]
Ci mancava solo la pioggia, maledizione. L'uomo si strinse meglio nel giubbotto, iniziando ad allontanarsi, quando la comparsa improvvisa di Danzou lo lasciò interdetto per un secondo. Uhn? E tu chi diavolo saresti? Ma non si fece sfuggire certo le minacce di morte, socchiudendo gli occhi e sollevando una mano sopra la fronte, per ripararsi dalla pioggia. Levati dai piedi, non hai idea di chi stai sfidando! Sarò buono...vatten..EHI! Il lancio di un enorme Shuriken, seguito da un rapido fulmine lo costrinse ad agire senza poter nemmeno finire la frase!
Si abbassò, gettandosi su un lato, così da portarsi fuori dalla portata del Fuuma Shuriken e, al contempo, di evitare il Fulmine che aveva seguito la medesima traiettoria. Un attacco a sopresa decisamente poco efficace, ma l'infelice connubio tra il terreno bagnato e l'esplosione delle lame dell'enorme arma da lancio gli impedì una difesa adeguata, con uno dei dardi metallici che arrivò a tracciare un segno rosso sul suo fianco, mentre questi cercava, scivolando, di evitare quell'attacco improvviso. Maledizione! EHI PEZZO DI IDIOTA, LA HAI FATTA GROSSA! HAI CAPITO??? Nessuno per strada, e anche quei pochi che stavano da quelle parti decisero rapidamente di cambiare aria.
Con un movimento fluido lo spadaccino estrasse e lanciò una delle sue strane spade a zig-zag. Per quanto sembrasse aerodinamicamente impossibile, l'arma volò contro lo Shinobi come il più bilanciato dei Kunai, e perdipiù la sua strana forma rendeva molto complesso seguirne la traiettoria [Rossa +1 tacca | Riflessi -1 nei confronti della spada]. Immediatamente dopo avrebbe preso a correre in direzione di Danzou, sguainando l'altra spada e preparandosi allo scontro in corpo a corpo. Appena raggiunti i due metri di distanza avrebbe però puntato in avanti la mano disarmata, e proprio da quella manica sarebbe spuntata una sferetta metallica da cui, con un sonoro schiocco, sarebbero poi emerse diverse decine di cinghie metalliche, trattenute sicuramente da qualche meccanismo a molla, che avrebbero cercato di catturare tutto ciò che avevano in un metro di raggio dalla sferetta.
L'attacco successivo, quasi contemporaneo al tentativo di cattura di quello strano meccanismo, avrebbe cercato di conficcare la lama nel corpo dell'Uchiha proprio mentre si difendeva o subiva le cinghie metalliche, riducendo notevolmente le sue possibilità di salvezza, complice anche il terreno bagnato e l'imprevedibilità dell'arma [Rossa +1 tacca | Riflessi -1 nei confronti della spada]. NON LA PASSERAI LISCIA! Che avesse successo o meno, l'uomo avrebbe serrato la presa sulla sua arma, pronto a finire il suo incauto avversario, sempre che l'Uchiha non avesse qualche trucco in serbo per un contrattacco efficace.
[...]
Lo scontro stava entrando nel vivo, e il nemico con le strane spade era sul punto di contrattaccare, quando un sibilo dall'alto attirò l'attenzione di entrambi. Lo spadaccino arretrò rapidamente, e verosimilmente anche Danzou avrebbe dovuto farlo, a meno di rischiare di essere travolto da quello che sembrava essere un frammento di una colonna di marmo che pioveva dal cielo, spaccando il lastricato a terra e sollevando parecchi detriti in mezzo alla pioggia. Ma chi diavolo è stat...? Lo spadaccino non fece in tempo a parlare, che una enorme sagoma gli fu alle spalle, rapida come poche cose al mondo, e con una mano grande quanto uno schiacciasassi andò ad atterrare la sua vittima. Per l'Uchiha non sarebbe stato difficile riconoscere i muscoli guizzanti e sul punto di esplodere in quel braccio che aveva quasi sotterrato la sua preda.
Sono il sergente Shiba Tatewaki, della polizia di Otafuku. Forse mi conoscete meglio come Colonna di Marmo. E penso che ci sia parecchio di cui parlare qui. Anche con te, Danzou! Per ora consideratevi tutti e due in arresto.
Scapppare? Restare? Quale era la scelta migliore?CITAZIONEDifenditi, attacca nuovamente, e poi, che tu col prossimo attacco sconfigga o meno il nemico, interviene il nostro Shiba, che ha dimenticato di darti una piccolissima informazione sulla sua identità: è un poliziotto!
Edited by Febh - 8/5/2012, 20:27. -
¬Chris.
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CITAZIONEFiato di Fuoco – Endan
Villaggio: Konoha
Posizioni Magiche: Nessuna (Veloce)
L'utilizzatore può emettere una rapida fiammata dalle dimensioni ridotte, utile per reagire prontamente. La potenza è pari a 20 ed avrà una larghezza pari ad un metro.
È possibile utilizzarla in Subisci e Mena come se posseduto il talento 'Tecniche Immobili'.
Tipo: Ninjutsu - Katon
(Livello: 4 / Consumo: Medio )
[Lunghezza Massima: 2 metri ogni grado ninja]
[Da genin in su]. -
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L'attacco del nemico aveva reclamato il sangue dello Shinobi, e la vampata di fuoco successiva costrinse lo spadaccino ad inarcare la schiena con notevole velocità, prima di finire ustionato. Parò il colpo di spada anche da quella scomoda posizione, dimostrando una incredibile flessibilità e senso dello scontro, nonostante la pioggia che era andata a bagnargli il viso. Non fu però abbastanza rapido da schivare il calcio mentre si risollevava, incassandolo nell'addome e perdendo per un secondo la compostezza. Il calcio successivo avrebbe quasi ragggiunto il mento, venendo però bloccato dalla guardia serrata della spada. Lo spadaccino venne sbilanciato mentre Danzou si risistemava, ma quel colpo da KO non era andato perfettamente a segno, pur rintronando un pò la sua vittima. Non sai contro chi ti stai mettendo... Ma l'attacco successivo dell'uomo non sarebbe mai giunto grazie all'opera di Shiba Tatewaki!
[Shiba]
Dalla stessa parte? Credo che tu non abbia per nulla chiaro come girano le cose qui, Ragazzo. Al sorriso di Danzou rispose con un pugno apocalittico, sia per le notevoli dimensioni del gigante sia per la sua incredibile velocità [Forza e Velocità Viola], diretto proprio verso l'addome del giovane Uchiha, verosimilmente spezzandogli il fiato. Shiba non avrebbe comunque proseguito il suo attacco, arretrando un poco. Chiariamo subito: Non si fanno risse sotto ai miei occhi in questa città. E ancora meno permetto che un ninja qualsiasi arrivi con l'intento di ammazzare qualcuno così allegramente. Otafuku sarà anche un posto dimenticato dal buonsenso, ma qui IO sono la legge. E uccidere è CONTRO la legge, se capisci cosa intendo!
Saremo anche sotto la giurisdizione di Konoha, ma qui c'è un corpo di polizia che non deve proprio niente a voi shinobi. Adesso fa il bravo e mettiti queste manette. Gliele gettò dopo averle tirate fuori da una tasca segreta nel suo abito. Non costringermi a mettertele dopo averti steso, mi stai simpatico dopotutto. Il loto era caduto a terra senza essere notato, e di lì a pochi secondi sarebbe appassito. Un segno del suo potere o si trattava forse di un imprevisto? Sotto la pioggia che si era fatta più sottile vedre quei petali seccarsi come se bruciati non dava di certo una buona impressione. Intanto Shiba mise le manette all'uomo privo di sensi, commentando. Almeno sai chi è questo? Si chiama Arashi, ed è uno dei due cani da guardia del Vecchio Saggio del Monte Orientale. Non proprio l'ultimo cretino del gruppo. Diede un calcio alla sua preda. Spiegami un pò come sei finito a pestare i piedi all'Edera, Danzou...se la storia della tua amica in coma è vera allora penso che Tomu Gaira, ovunque si trovi, sia l'ultimo dei tuoi problemi.
Se Danzou avesse esitato più di una ventina di secondi per ammanettarsi, Shiba lo avrebbe aggredito per sopraffarlo e ammanettarlo di persona, o si sarebbe dato all'inseguimento in caso di fuga. In caso contrario, dopo aver caricato Arashi in spalla e messo sottobraccio la sua Colonna, avrebbe fatto un cenno all'Uchiha, controllando che le manette fossero state ben assicurate (e facendolo lui, nel caso). Ora cammina davanti a me e andiamo verso la stazione di polizia: hai solo causato una rissa ma c'è il tentato omicidio da discutere. Probabilmente Konoha ti farà uscire in tempi brevi, ma fino ad allora sarai sotto la mia custodia...e potresti dirmi cose interessanti su questo Arashi...non aspettavo altro che un'occasione per mettere le mani su uno dei Quattro! Sogghignò. Avrai comunque la tua vendetta aiutandomi a sbattere al fresco un pò di feccia! Nessuno del Loto sembrava essersi fatto avanti nè pareva avere l'intenzione di farlo mentre il colosso "scortava" i suoi prigionieri...possibile che la donna avesse mentito?
Se Danzou avesse tirato in ballo l'argomento del'Edera, Shiba sarebbe stato ben felice di dare qualche informazione, corroborato dal senso di vittoria che lo pervadeva. L'Edera sono tanti gruppi separati, ma c'è uno scheletro di fondo...una struttura. C'è un capo, ma nessuno lo ha mai visto nè ne ha sentito parlare...e poi ci sono i Quattro Saggi. Ognuno ha diverse cellule sotto il suo controllo, diretto o indiretto, che gestiscono diversi aspetti della malavita. Non sono propriamente alleati, ma nemmeno nemici...potremmo definirli dei grossi pesci nello stesso stagno, ma con bersagli un poco diversi. Il Vecchio Saggio del Monte Orientale si occupa soprattutto del traffico di sostanze stupefacenti, per quanto ne so io. Ma non vedo come possano essere implicati a questo Tomu Gaira che era il vostro bersaglio...
Comunque siamo arrivati. Erano appena sbucati in una piazza che dava a un grosso edificio in legno e pietra, recante delle insegne che lo identificavano come una stazione di polizia. Forza, andiamo. Dal Loto ancora nessuna notizia. Non vedo l'ora che il compare di questo idiota si faccia vedere, così potrò cattturare anche lui...la faccia di Kaishin il Bianco dietro le sbarre non intendo proprio perdermela e.. Eravate proprio a metà piazza quando, in mezzo alla pioggia, si levarono improvvisamente diverse colonne di fumo, tanto fitti da coprire l'intera area. MA COSA?? MALEDIZIONE! Doveva trattarsi del Loto: Danzou doveva fuggire, anche se con le mani ammanettate non sarebbe stato facile muoversi o agire.CITAZIONEFuggi prima di farti ammanettare, oppure fatti scortare da Shiba e poi scappa non appena ne hai l'occasione. Dovrai dimostrare di saperti orientare anche senza la vista e a mani legate per riuscire ad andartene da là...e considera che potresti avere Shiba alle costole, quindi fai molta attenzione a come descrivi la tua fuga.
O puoi anche non fuggire e farti condurre dietro le sbarre, ovviamente, in quel caso descrivi cosa intendi fare..più accurato è il piano d'azione e migliori le possibilità di cavartela
E non dimenticare che hai un braccio con un MALUS
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¬Chris.
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Ho idea che siano venuti a prendere questo salame. Mugugnò il poliziotto Nel fitto fumo una serie di sibili annunciò l'arrivo di armi a mezz'aria, che a giudicare dal suono dovevano essere simili a lacci o bolas. Danzou, schiena contro schiena con Shiba potè uire il tonfo della colonna di marmo che cadeva a terra, e voltandosi avrebbe potuto intravedere l'omone che a mani nude cercava di difendersi da quei proiettili qualunque cosa fossero, restando però intrappolato, con le braccia tirate in due diverse direzioni da una specie di lazo, non troppo visibile a causa della foschia. MALEDIZIONE! NON VORRETE FARE UNA PROVA DI FORZA CON ME? Ma mentre si dibatteva, mettendo a dura prova i suoi catturatori senza per questo lasciar cadere l'uomo che aveva in spalla, una rapida sequenza di passi si stava avvicinando, forse con l'intento di attaccare il colosso alle spalle.
Un brevissimo lampo metallico annunciò la presenza di un individuo armato e con addosso una tuta nera e degli occhiali dalle grosse lenti, che verosimilmente gli permettevano di vedere oltre la coltre di fumo. Sembrò sorpreso, a giudicare da quel poco del linguaggio corporeo che si poteva leggere in quella visione offuscata, ma non si laciò scoraggiare dalla presenza imprevista dell'Uchiha, gettandosi in avanti e cercando, con un solo, rapido fendente orizzontale, di squartargli la gola [Rossa+1 tacca] Non sarebbe stato facile seguire quell'attacco con il fumo dappertutto, e perdipiù con le mani legate dalle manette. Se quel colpo fosse fallito, un secondo vi avrebbe fatto rapidamente seguito, cercando sempre un colpo verticale, ma stavolta parecchio più basso, come a voler tagliare e ferire entrambe le cosce, per bloccare le possibilità di fuga.
Subito dopo quel secondo colpo, due cose sarebbero avvenute in contemporanea: un sibilo dall'alto, velocissimo, avrebbe annunciato l'arrivo di un dardo d'acciaio che, inevitabilmente, si sarebbe conficcato tra le mani di Danzou, tranciando di netto le manette proprio mentre l'aggressore armato tentava il suo terzo attacco: un affondo al cuore [Rossa+3 tacche]. L'aiuto inaspettato era forse dovuto al Loto? Ma allora chi erano gli aggressori? A giudicare dal loro comportamento non erano là per salvare l'Uchiha, anzi. In ogni caso con le mani libere sarebbe stato più facile difendersi e, eventualmente, contrattaccare!
Se avesse avuto la meglio con un attacco efficace, si sarebbe poi trovato davanti a una scelta: andarsene o restare.CITAZIONECombatti al buio. Ricorda che tu vedi poco e male, mentre il tuo avversario vede perfettamente. Fatto questo, segui la tua linea d'azione successiva: aiuti Shiba (se si, come?) o fuggi (idem con patate) oppure che altro? Approfondisci l'intera azione, sei libero di inventare
Uscendo dalla zona di Fumo, Danzou avrebbe potuto vedere un individuo seminascosto in alto, sulla cima di uno dei palazzi che davano alla piazza. Impossibile cogliere i dettagli, ma stava sicuramente sorvegliando tutto, e ad occhio poteva essere stato lui a lanciare l'arma che aveva distrutto la catena delle manette!
Nei vicoli non ci sarebbe stata anima viva o quasi (qualche barbone sotto la sua coperta di cartone negli angoli, ma nessuno di pericoloso o che volesse impicciarsi nei fati di uno che scappava da una piazza piena di fumo) e certo far perdere le proprie tracce in mezzo ai vicoli non avrebbe comportato problemi. E dopo essersi riorganizzati, con qualche domanda nel posto giusto avrebbe potuto scoprire qualcosa su Kaishin il Bianco, l'altro uomo di cui aveva parlato Shiba.
Rimanendo nella zona di fumo invece Danzou avrebbe potuto osservare (pur con le dovute difficoltà, e solo se non si fosse allontanato troppo durante il brece scontro) Shiba ancora alle prese con i due lacci che tenevano spalancate le braccia, e muovendosi per seguirli, uno a destra e uno a sinistra, avrebbe trovato due uomini nerboruti che con tutte le loro forze cercavano di tenere a bada il bestione. Ma seguire i cavi per trovare chi li tendeva avrebbe significato allontanarsi di quasi cinque metri da Shiba, perdendolo completamente di vista e, di fatto, perdendo l'occasione di notare un altro uomo, armato, che si avvicinava da davanti al gigante per trapassargli il cuore e, successivamente, prendere con sè lo stordito prigioniero!. -
¬Chris.
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Perdonami se il post può risultare meccanico e poco fluido, però è da molto che non faccio un post e ho perso un po' la mano, spero di non aver abbassato troppo la media della qualità dei post. ^^. -
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Dopo una fuga rocambolesca Danzou era arrivato per l'ennesima volta in quella che per lui era divenuta una base: un luogo sicuro, poco noto, in cui poteva facilmente leccarsi le ferite in attesa di una nuova sortita all'esterno. Cosa poteva esserne stato di Shiba, o del tizio vestito di nero che l'Edera aveva cercato di recuperare? In quel momento l'Uchiha aveva messo la sopravvivenza al primo posto, ignorando tutto il resto, ed ora davanti a un panno bollente stava mettendo in atto delle rudimentalli manovre di pronto soccorso. Non trascorse nemmeno mezz'ora che si ritrovò con una lama puntata alla gola, impugnata da qualcuno che era stato capace di muoversi senza il minimo rumore.
Solo al palesarsi della minaccia avrebbe percepito effettivamente un delicato odore: un misto di spezie e di fumo di sigaretta che già una volta aveva avvertito, in quella stessa casa, mentre stringeva l'alleanza con il Loto. La donna con l'abito elegante che aveva incontrato era là e lo stava minacciando: il patto era forse infranto? O si trattava di una enorme trapola in cui era caduto sin dall'inizio? Le parole successive di colei che lo minacciava non avrebbero chiarito a sufficienza questo punto.
Sei forse stupido o ti sei affezionato a questa casa? Sei scappato senza prestare la minima attenzione a come ti muovevi! La donna sembrava aver fretta, scostò la sua lama ed irritata andò a controllare una delle finestre, azzardandosi a scostare di appena un millimetro le pesanti tende scure. Il nostro uomo è riuscito a fermare alcuni inseguitori, ma non poteva bloccare tutti, siamo praticamente certi che tu sia stato seguito! Ti costava così tanto nasconderti nei vicoli? Sbottò, riavvicinandosi a Danzou. Non è facile avere una casa sicura, e ora questa è bruciata.
Inoltre ora grazie a te Shiba è morto. Era una seccatura, ma restava un uomo corretto e, soprattutto, molto benvoluto. Ora che è morto potrebe persino scoppiare una guerra aperta tra l'edera e le forze dell'ordine, non ci saranno tangenti sufficienti per insabbiare tutto. Ma come hai fatto a coinvolgerlo nella tua vendetta? Si portò una mano alla fronte. Questo cambia tutto...Otafuku è tenuta insieme da decine e decine di fili...e per colpa tua ora parecchi di quei fili sono stati tranciati...non avremmo mai dovuto darti il nostro supporto. Con questo intendeva forse dire che avrebbe interrotto la loro collaborazione? La donna sospirò a fondo. Ormai hanno visto un nostro uomo salvarti, quindi sanno che sei con noi.
Anche tra Loto e Edera i rapporti non saranno più gli stessi. Complimenti, sei riuscito a sovvertire l'intero mondo sommerso di Otafuku con la tua piccola vendetta. Il patto dunque è ancora valido, ma le carte in tavola sono state cambiate in maniera più pesante del previsto. Sarà la guerra. E tu sei dalla nostra parte, perchè non ci sono alternative. Sono stata chiara? Voltò il capo bruscamente, come se avesse scorto un movimento nell'ombra alle sue spalle, ma non scattò all'attacco, piuttosto sussurrò poche parole incomprensibili e quindi chinò impercettibilmente il capo. Un mio uomo è di vedetta sul tetto: ha visto almeno tre membri dell'Edera aggirarsi nei dintorni...e sicuramente ne stanno arrivando altri.
Gettò a Danzou un oggetto nero, che si rivelò essere una sorta di museruola con un loto inciso sul davanti. Mettila. Ti identifica come uno di noi, ed al contempo funziona come una maschera antigas. Dobbiamo cercare di uscire da questo posto il prima possibile e poi... Il tetto della stanza si infranse e una persona vestita di nero, con una maschera simile a quella che era stata data all'Uchiha cadde riversa sul pavimento, con un coltello piantato nel cuore. Tch! Maledizione! Dobbiamo andarcene subito!! Disse la donna, mentre una serie di sottili coltelli da lancio le appariva letteralmente in mano (doveva possedere una estrema abilità nel muovere le dita, forse nemmeno lo Sharingan avrebbe notato l'estrazione).
Erano nel corridoio del piano terra, che si collegava direttamente alla porta di ingresso ed aveva tre finestre lungo la sua estensione. In esso si aprivano tre porte: una era il bagno dove Danzou si stava sistemando, ed era la più lontana dalla porta di ingresso. La porta nel mezzo dava al salotto dove il giorno prima aveva parlato con l'emissaria del Loto, e la prima dava a una cucina, in cui stavano le scale per il piano superiore. Ognuna delle tre stanze aveva una finestra che dava all'esterno (il salotto ne aveva due) tutte coperte con pesanti tendaggi scuri.CITAZIONEDevi elaborare un piano di fuga! Hai un totale di 10 slot azione per agire. Sappi che al quarto slot dalle finestre entreranno numerosi fumogeni (sembrano essere il marchio di fabbrica dell'edera, eh? ) mentre all'ottavo slot entrerà almeno un avversario da ogni finestra, tutti contemporaneamente e pari a un Genin Verde+3 tacche, equipaggiato con dei visori che gli permettono di vedere nel fumo.
Se esci dalla casa, o usi uno slot per sbirciare oltre la finestra, noti almeno dieci persone che circondano la casa su ogni lato, più le eventuali 7 persone che faranno irruzione all'ottavo slot. Hanno tutte maschera, visori, una coppia di coltellacci e una sorta di frusta. A te trovare un modo per cavarti d'impiccio.
A seconda delle tue azioni la donna ti seguirà o prenderà altre vie. Se applicherai strategie scorrete potrebbe (nel mio prossimo post) finire uccisa, o aiutarti, tu per ora considera come un'incognita per le tue azioni, vedi se proporle una fuga comune o meno...hai piena libertà.
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