Wrench Tinkers

[Free Haru&Atasuke]

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    Portai Atasuke al piccolo ostello dove alloggiavo, il posto era brutalmente spartano, non era così complesso intuire la scarsità delle mie necessità estetiche in quel particolare frangente, ma le camere erano pulite ed i letti comodi. Tanto bastava a qualsiasi pellegrino o ninja di passaggio con nessun desiderio di perdere tempo e denaro in sistemazioni più lussuose. - Bene.. fatti dare una stanza e riposa qua, passo tra un paio d'ore a prenderti e nel frattempo vado a chiedere il permesso alla signora Chikuma per entrare in laboratorio. - Detto questo lo avrei lasciato per andare verso il mercato in cerca di un piatto di spaghetti per fare colazione, o qualcosa di sfizioso che fosse.

    Dopo circa due ore avevo completato tutti i miei giretti, chiesto le chiavi alla signora Chikuma e comprato una scatolina di pollo fritto alle mandorle per Atasuke, con tanto di confezione salva-freschezza, anche se dall'odore pareva più salva-frittezza. MI feci raggiungere al piano inferiore mandandogli un messaggio mediante la Reception, onde evitare di disturbarlo qualora fosse ancora intento a riposare, volente o nolente e scemo o meno, il viaggio a piedi era stancante per chiunque.

    Una volta sceso gli porsi gentilmente la scatoletta col pollo. - Prendi, ho pensato che avessi fame vista l'ora, io ho preso un piatto di spaghetti ma immagino che il pollo fritto sia più sostanzioso ed adatto ad un individuo dell'entroterra. - I polli di Kiri erano chiamati Pinguini e non erano propriamente commestibili.. visto che tendevano a reagire in modi violenti quando, invana, tentavo di pescarli con le reti del peschereccio. Stupidi Pinguini. - La casa di Hoshi è poco distante, il laboratorio è anche ben posizionato e rifornito, per imparare le basi basta e avanza quattro volte. - Non commentai ulteriormente per la necessità di usare la bocca per ingozzarmi di spaghetti di riso al burro e salvia, ma ci sarebbe stato tutto il tempo per discutere di quanto apprendere una volta arrivati nel Laboratorio.

    Il posto era deserto, la signora proprietaria dell'abitazione si era momentaneamente assentata per farci lavorare in tranquillità e, una volta dentro, apparvero dignitose banconate da lavoro e svariate dozzine di strumenti più o meno conformi e normali alle pareti e sui tavoli. C'era molta polvere a dire il vero, forse il Rosso non si esercitava da qualche tempo e nel deserto non c'è scampo per i luoghi lasciati a se stessi. Vicino alle banconate c'erano degli sgabelli regolabili: Presi posto appoggiando una bottiglia d'acqua fresca e due bicchieri sul piano di lavoro. - Nel caso ci venisse sete.. - Sorrisi. - Allora per cominciare devo premetterti che io sono una studiosa ed una teorica della meccanica, quindi qualsiasi cosa deciderai di apprendere sarà solo un piccolo passo nella tua evoluzione come "Artista" degli ingranaggi. - Mi sentivo veramente importante in quel preciso momento ma, più di ogni cosa, mi sentivo felice di poter aiutare qualcuno con i miei anni di studio ossessivo compulsivo. - La meccanica non è una delle arti Ninja.. non la si può apprendere semplicemente saltando cento volte o facendo mille flessioni, è qualcosa di molto più sottile che non ti parte dalle mani ma dal cervello. Se le tue idee sono buone, non esistono limiti a quello che puoi realizzarci, devi solo usare la testa nel modo corretto ed è proprio questo che ti aiuterò a fare nei limiti delle mie capacità. - Mi versai un bicchiere d'acqua. - Ricapitolando, vorrei sapere come mai sei desideroso di apprendere quest'arte così da andare subito al punto Clou senza farti perdere tempo in chiacchiere e, altra cosa, se hai già fatto esperienze teoriche o pratiche di meccanica da cui possiamo partire. Sentiti libero anche di dirmi "Non so un cappero" non sono qua per giudicare. - Mentre aspettavo la sua risposta mi ero messa a disporre in un certo ordine alcuni rottami e pezzi vari alla ricerca di qualcosa di interessante.

     
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    In Cerca di un Meccanico parte II - Insegnamneti di una Kiriana


    ~Prima tappa - L'ostello~


    Con passo lento e cadenzato Atasuke seguì la giovane kiniana fino all'ostello dove avrebbe passato qualche ora a riposare recuperando le energie dalla marcia a dir poco forzata da Konoha a Suna. Giunti nel luogo, a dir poco spartano, ma del tutto a tono con il resto del villaggio sabbioso, ella riprese la parola per poi andarsene nuovamente verso la casa di Hoshi.

    "Bene.. fatti dare una stanza e riposa qua, passo tra un paio d'ore a prenderti e nel frattempo vado a chiedere il permesso alla signora Chikuma per entrare in laboratorio."

    «Ok, grazie ancora... allora a tra un paio d'ore»


    La salutò Atasuke con un sorriso ed un breve cenno di inchino mentre si voltava per dirigersi alla reception dove dopo alcune formalità burocratiche si fece dare una stanza per il resto della giornata ed il successivo giorno. Per come ipotizzava, non era il caso di perdersi troppo prenotandola per troppi giorni, al peggio avrebbe allungato il suo soggiorno qualora ve ne fosse stata la necessità.

    Con passo svelto poi si diresse nella sua stanza, con due sonori strattoni scosse il mantello facendo cadere a terra la polvere che da bianco lo aveva praticamente tinto di marrone prima di appenderlo al semplice attaccapanni per finodarsi rapido sul letto a riposare per quel poco di tempo che aveva a disposizione.

    [...]


    Dopo esattamente due ore Atasuke sentì dei passi avvicinarsi alla sua stanza. Per quanto stesse dormendo "beatamente" le assi scricchiolanti dell'ostello attirarono la sua attenzione facendolo svegliare poco prima di una sonora bussata, accompagnata da una voce, che a primo impatto gli rammentò quella dell'addetto della reception.

    «Ok, scendo subito»


    Rispose con tono svogliato alzandosi dal letto che neppure era stato a disfare per quella brevissima dormita. Con gesto rapido indossò nuovamente il mantello, evitando di indossare nuovamente anche il cappuccio e con passi lenti ma continui scese al piano inferiore dove la giovane Kiriana già lo attendeva, pronta a proseguire con il lavoro.

    "Prendi, ho pensato che avessi fame vista l'ora, io ho preso un piatto di spaghetti ma immagino che il pollo fritto sia più sostanzioso ed adatto ad un individuo dell'entroterra."

    «Ah... beh, grazie, non era il caso... comunque apprezzo molto l'offerta»


    Disse prima di sedersi a tavola con la giovane iniziando a gustarsi il pollo che la giovane si era premurata di prendergli.

    "La casa di Hoshi è poco distante, il laboratorio è anche ben posizionato e rifornito, per imparare le basi basta e avanza quattro volte."

    °Gentile... Sembra quasi un'altra persona rispetto a quella che accompagnava Hoshi due ore fa alle mura...°


    Pensò tra se mentre ella gli raccontava a grandi linee della casa di Hoshi e del relativo laboratorio in cui avrebbero trascorso le successive ore per sviluppare l'arte della meccanica tra le conoscenze di Atasuke.

    «Ottimo direi»


    Rispose lui sorridendo alla giovane prima di avventarsi con voracità sul cibo ma mantenendo sempre quel grado di compostezza che lo distingueva e che in un certo senso distingueva tutti i membri del clan di cui faceva parte.

    [...]


    ~Il Laboratorio, diamo il via ai lavori~


    Come la ragazza aveva predetto, non ci volel molto a raggiungere la casa di Hoshi, dove pareva regnare la calma più assoluta, come se in quel momento nessuno vi abitasse.

    °Ironico pensare quanto siano diversi questa casa dal proprietario... Lui rumoroso come nessuno, lei silenziosa come un cimitero... Da non credere°


    Sogghignò appena tra se e se meditando quella specie di anormalità tanto evidente, mentre con passo svelto e preciso seguiva la giovane fin dentro al polveroso ed apparentemente abbandonato laboratorio di Hoshi.
    Già a prima vista pareva chiaro che egli non sfruttasse quel luogo da tempo, ben lungi dal suo maestro della forgiatura Drake, sempre intento a lavorare nell'armeria e nel laboratorio sottostante tra un impegno e l'altro. Atasuke non smise di guardarsi attorno, scrutando ogni minimo attrezzo ed ogni minima scaffalatura, cercando già di intuire le basi e relativi dettagli dell'arte della meccanica dagli strumenti che ne rendevano possibile l'esercitazione, finchè la voce della ragazza non attirò nuovamente la sua attenzione.

    "Allora per cominciare devo premetterti che io sono una studiosa ed una teorica della meccanica, quindi qualsiasi cosa deciderai di apprendere sarà solo un piccolo passo nella tua evoluzione come "Artista" degli ingranaggi. La meccanica non è una delle arti Ninja.. non la si può apprendere semplicemente saltando cento volte o facendo mille flessioni, è qualcosa di molto più sottile che non ti parte dalle mani ma dal cervello. Se le tue idee sono buone, non esistono limiti a quello che puoi realizzarci, devi solo usare la testa nel modo corretto ed è proprio questo che ti aiuterò a fare nei limiti delle mie capacità. Ricapitolando, vorrei sapere come mai sei desideroso di apprendere quest'arte così da andare subito al punto Clou senza farti perdere tempo in chiacchiere e, altra cosa, se hai già fatto esperienze teoriche o pratiche di meccanica da cui possiamo partire. Sentiti libero anche di dirmi "Non so un cappero" non sono qua per giudicare."

    «Beh... A dire il vero, nessuna delle arti che permette di creare qualcosa è direttamente legata alle arti Ninja, anche se ni effetti i riscontri applicativi possono essere svariati... Tuttavia, tornando al discorso principale le motivazioni sono svariate, tuttavia posso sintetizzarle in un punto, o meglio, un progetto che ho in mente e per cui mi necessita la conoscenza dell'arte meccanica... In parole povere ho in mente dei progetti, dei nuovi tipi di armi da creare per dirla molto in breve, ma non voglio tediarti in merito...»


    Si prese una pausa a sua volta versandosi anch'egli un bicchiere d'acqua dato che il caldo torrido del luogo gli faceva seccare abbastanza rapidamente la gola.

    «Per quanto riguarda invece le conoscenze in merito, posso dire di avere già qualche base in merito... Generalmente mi applico nella creazione di trappole e queste necessitano sempre di meccanismi per funzionare ed essere attivate, tuttavia, come immagino saprai, si tratta di meccanismi comunque grossolani, nulla a che vedere con il livello meccanico di cui ho bisogno, senza contare tutti gli eventuali calcoli matematici dietro al perfetto funzionamento e la taratura di un meccanismo più sofisticato verso cui vado alla ricerca... Quindi per farla breve, posso dirti con certezza di conoscere i componenti principali della meccanica, dalle molle alle ruote dentate e quant'altro, ed inoltre conosco le basi per tenere fermo un meccanismo fino all'innesco, ma da qui in poi, tutto va raffinato, per quanto possibile, nei dettagli e nella precisione»


    Con un lieve sorriso termininò la sua breve ed alquanto vaga esposizione portando alla bocca il bicchiere versatosi poco prima e deglutendo così una boccata d'acqua fresca in attesa di una risposta da parte della Kiriana.
     
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    - Hai perfettamente ragione, però non dirmi che non vuoi annoiarmi, dimmi che essendo progetti per armi segrete non vuoi rivelarlo ad una persona di Kiri che conosci da due ore. Lo preferisco, dico sul serio. - Sorrisi, appoggiando quella che sembrava una armatura rozzissima, non quella dove avevo lavorato io ma un modello simile, ed una specie di pungolo per il bestiame. - Allora, visto che sai già le basi direi di passare a vedere rapidamente quali sono i meccanismi più usati nella costruzioni di armi e armature. - Indicai la corazza. - Al pari delle trappole i meccanismi possono essere a pressione o ad innesco, in entrambi i casi si ottiene un effetto ma nel primo una volta finito di applicare pressione il meccanismo torna a riposo, è il concetto della Molla, finché si applica una forza la molla resta in tensione, appena essa viene meno torna alla sua forma originale. Il secondo caso è quello delle armi a scatto, dei serramanico e dei meccanismi di ricarico per le armi, esercitata una forza il meccanismo parte e non torna mai nella posizione originale finché non viene ricaricato manualmente. - Questa era la base assoluta dell'arte, compreso questo il resto era puramente immaginazione.

    - Siccome non ci sono molti modi diversi da quello di prova e usare l'ingegno per fare di se stessi bravi meccanici, ti direi di provare a creare un oggetto assieme, possiamo partire da un meccanismo basilare come una lama nascosta dentro un bracciale. Dovrebbe essercene uno da queste parti.. aspe...tta.. Eccolo qua. - Polveroso e logoratissimo un bracciale di cuoio indurito era apparso sul tavolo. - D'accordo per prima cosa quando si creare un'arma del genere bisogna rendersi conto delle misure che gli si vuol dare, dammi il tuo braccio.. - Prendendo la misura della lunghezza tra il suo polso ed il suo gomito gli feci vedere quanto sarebbe potuta essere lunga una lama. - Credimi è più semplice di quanto si creda, le cose da tenere a memoria quando si lavora sono le dimensioni degli oggetti, il loro peso e la modalità con cui si vuol far scattare la cosa. - Con un pezzo di metallo potevamo simulare una lama senza rischiare di rimetterci una mano o un occhio. - Quello che ti chiedo di fare, adesso, è di provare a usare i pezzi che trovi in giro per realizzare un meccanismo a scatto per questa lastra di metallo da legare al bracciale. Esci dall'idea di fare progetti astronomici o cagate simili, anche io sono venuta qui con idee abnormi in testa ma si deve partire dal basso, dalle cose banali, perché io non posso insegnarti nient'altro che la base da cui partire, il resto è tutta una evoluzione ed un susseguirsi di tentativi. - Arraffai un pezzo di legno iniziando a cercare un modo per costruirci una balestra, del resto non era che potessi permettermi il lusso di restare in panciolle a guardare Atasuke lavorare. - Se ti serve qualche consiglio, di qualsiasi tipo, fammelo sapere. -

    Allora, essendo che tu a differenza mia desideri imparare la meccanica generica, non ci sono molte cose fiquomagiche da fare, la prima cosa è quella di inventarti un meccanismo di base per una lama a scatto da polso, descrivi liberamente tutto quello che ti serve e, se occorre, fai delle domande ad Haru, cosi possiamo passare a qualcosa di sempre più complicato. ^_^



     
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    ~Il primo Artefatto Meccanico~


    Ella non parve apprezzare il modo in cui aveva evitato di esporre le sue motivazioni e sottolineò il fatto che vrebbe preferito sentirsi negare le informazioni, piuttosto che udire quella scusa. Atasuke annuì alle parole di lei, per quanto effettivamente aveva voluto ovviare la storia proprio per non annoiarla, tuttavia era altresì scontato che aveva ben poca fiducia nel raccontarle per filo e per segno il suo progetto. In fondo quello era il suo progetto e sperabilmente anche la sua specializzazione nell'arte della forgiatura delle armi.
    Si susseguirono le brevi basi teoriche dell'arte, basata su sistemi a molla ed a scatto, entrambi molto simili, tuttavia semplicemente differenziati dal termine ultimo del tutto, ovvero la capacità del meccanismo di ritrarsi o meno autonomamente in sede e la relativa neessità di ricaricare il sistema nel caso dei meccanismi a scatto.
    Giunto quindi il momento del "test" Atasuke annuì alle parole della giovane accettando quindi quella primissima forma di sfida nella quale andava a cimentarsi, ovvero creare il suo primo rozzo mecanismo. Prima di dari all'opera Atasuke si prese un'attimo ancora per meditare il progetto, oltre che per rassicurare la sensei sulla sua comprensione e sul fatto che avrebbe chiesto qualora ne avesse avuto bisogno.
    Di per se non era complessa l'idea, quanto piuttosto trovò difficile riuscire a trovare il materiale utile in tutto quell'ammasso di attrezzi, meccanismi e componenti lasciate in giro in uno stato di assoluto e polveroso caos.
    Per prima cosa Atasuke si mise all'opera prendendo in prestito un semplice pezzo di carta su cui si annotò, almeno a grandi linee, quello che aveva in mente di fare per quel meccanismo di estrazione da montare sul bracciale. Nulla di complesso in verità, tuttavia poteva anche andare bene come primo tentativo. Elaborato quindi il progetto grossolano e sfinati alcuni dettagli qua e là, passò poi alla ricerca dei componenti che a prima ideazione riteneva necessari, ovvero: un anello, un filo di nylon, un qualche sistema da sfruttare come binario su cui fissare la "lama", una molla ed alcune rotelle da utilizzare come rinvii. Con attenzione studiò poi le dimensioni del tutto, cercando di creare dapprima una sorta di modello "esploso" di una versione più rozza e dalle dimensioni maggiorate, oltre che improponibili da indossare, in maniera da avere ben chiaro il concetto da creare.
    Nella fase successiva, ragionando ad ogni singolo passaggio sul come migliorare il tutto rendendolo affidabile ed utile, iniziò a ricalcolarne gli elementi, togliendone qualcuno di qua e di la ed aggiungendo di tanto in tanto piccoli rinforzi o nuovi elementi di rinvio, molle e levette, mentre altri venivano avvicinati quasi ad incastrarsi i maniera da poter rimpicciolire tutta quella struttura allo scopo finale di portarla a dimensione utile.
    Raggiunta infine un'elaborazione abbastanza raffinata e degna di esser portata a termine, Atasuke si adoperò con lima e scalpello ad adattare i pezzi limando qua e la gli eccessi e piegando le lastre della copertura punzonandole e torcendole con il martello e gli scalpellini in modo da adattare il tutto alla rpopria visione, oltre che creando una base solida in cui alloggiare l'intero sistema.

    °Certo che nella fucina di Drake ci metterei molto meno a crearmi i componenti... Li si che c'è tutto il necessario per la forgiatura... ma mi farò bastare questo per adattare i pezzi rugginosi che ho trovato ed il risultato dovrebbe comunque venire bene... Anche se dubito che l'estetica sarà altrettanto gradevole...°


    Gli ci volle tempo, anzi, molto tempo, forse anche un paio d'ore di ragionamenti, rielaborazioni, rifiniture con la lima e con gli svariati attrezzi per adattare quello che aveva trovato, prima di ritenersi soddisfatto del meccanismo finale, tuttavia prima di "consegnarlo" all'insegnante per la valutazione, Atasuke decise di indossarlo per testarne l'efficacia e l'utilità di un sistema del genere.
    Quindi lo indossò con attenzione, inserendo il dito medio all'interno dell'anello e poi con un rapido scatto della mano fece scattare la molla, la quale liberata spinse fuori la "lama" facendo così spuntare quell'interessante arma celata.

    «Non male come primo tentativo... Funzionare funziona, ora non resta che testarne la rigidità...»


    E con quelle parole, caricò il colpo come a tentare di conficcare quella lama dentro al tavolo per testare l'affidabilità del meccanismo in se in caso di scontro reale e con enorme stupore vide che era sufficentemente resistente, anche se così facendo danneggiò la lastra storgendola leggermente rendendo così il tutto malfunzionante.
    Convinto tuttavia dell'efficacia del sistema, lo portò dinnanzi alla Kiriana per la sua valutazione.

    «Questo è il risultato finale... ora è leggermente malfunzionante dato che nei test per valutare la qualità del meccanismo si è storta la lama e ogni tanto si incastra durante l'estrazione, ma a parte ciò il meccanismo dovrebbe reggere gli impatti di uno scontro e funziona bene... è un semplice sistema a scatto, quindi la lama una volta estratta va riportata all'interno sganciando il blocco come per farla uscire, anche se aggiungendo qualche altro meccanismo credo sia possibile automatizzare anche il rientro della lama, ma credo sia un passo successivo...»


    Attese quindi il responso della sua maestra, nella speranza che potesse essere soddisfatta del risultato.


    OT - Dimando venia per il post spitinfio e la OST forse anche troppo tamarra (ma è stata scelta apposta per ogni crafting di Atasuke, quindi che ci se ne faccia una ragione XD) Ma proprio non avevo idea di come scendere nei dettagli per un meccanismo basilare come questo :zxc: - /OT
     
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    Il rosso sarebbe entrato nel laboratorio con il suo solito modo di fare scanzonato, era riuscito a liberarsi dall’impegno che aveva preso per quella giornata e ora poteva dedicarsi a Atasuke e la giovane apprendista Haru. Sembrava che i due si fossero ambientati bene nel laboratorio di sua madre tanto da cominciare già a creare i primi meccanismi.

    -YOOO!!!.. allora come procede qui?!.. vediamo Ata Ata Chan che hai creato?!..-


    Il rosso avrebbe guardato la creazione del foglioso studiandola nei minimi dettagli, non aveva fatto un bruttissimo lavoro, ma aveva ancora molto da imparare se voleva diventare un buon meccanico. Il rosso preso il pezzo costruito dall’Uchiha lo avrebbe gettato alle sue spalle facendolo rotolare sopra una pila di ferracci e pezzi di scarto.

    -Bel lavoro Atasuke.. ma dovresti concentrarti su qualcosa di più sofisticato se vuoi imparare in fretta!.. per esempio.. guarda questa bellezza!..-


    Il rosso aveva tirato fuori dall’armadio una balestra piuttosto grande diversa tuttavia dalle solite che si vedevano in mano ai banditi o ai predoni. Questa era chiusa e più simile ad un fucile inoltre sembrava possedere uno strano meccanismo nel quale doveva andare per forza incastrato qualcosa di grosso. Il Chikuma sarebbe uscito dal laboratorio posizionandosi di fronte ad un manichino di paglia a circa una quindicina di metri, la famiglia di Hoshi aveva un modesto campo di allenamento dietro la casa, niente di spettacolare, ma funzionante.

    -Ok!.. guarda qua che roba.. questo l’ho costruito io l’altro giorno!..-


    Il rosso avrebbe preso un caricatore pieno di una trentina di quadrelli ben disposti, quindi avrebbe attivato l’arma facendole scagliare tutti e trenta i quadrelli in rapida successione, quella balestra non era più una semplice arma a colpo singolo, ma una vera e propria mitragliatrice capace di ricaricarla il colpo e spararlo sempre con la stessa potenza. Il rateo di fuoco era spaventoso per un arma di quel genere. Alla fine dell’assalto del manichino non era rimasto niente se non un sacco di polvere volante.

    -WOOOOW!!!.. non mi aspettavo un effetto del genere!.. vedi Atasuke.. un meccanico è molto di più di un semplice artigiano che costruisce un oggetto.. noo.. lui puoi dare vita a questi oggetti.. renderli automatizzati.. può insegnare loro a comportarsi in un certo modo!.. non so se mi spiego!.. forza.. perché non provi anche tu a creare il tuo automa.. un meccanismo semplice in grado di ripetere la stessa azione più e più volte senza alcun interevento esterno!..-


    Il foglioso aveva appena cominciato eppure Hoshi già lo aveva portato in argomenti difficili e tecnici, il rosso si fidava del foglioso e sapeva che aveva una marcia in più, di sicuro Atasuke non lo avrebbe deluso.



     
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    ~Changing the Master~


    La creazione di Atasuke parve essere apprezzata dall'insegnante, tuttavia, prima che essa potesse in un qualche modo esprimersi in merito, Hoshi fece nuovamente la comparsa in quel luogo, riprendendo in mano il tutto. Il rosso fece la sua classica entrata in scena, assolutamente non discreta, iniziando fin da subito a parlare prendendo in mano la prima creazione di Atasuke.

    "YOOO!!!.. allora come procede qui?!.. vediamo Ata Ata Chan che hai creato?!.."


    Analizzò la creazione fin nei minimi dettagli prima di gettarsela alle spalle come un mero pezzo di ferraglia di cui liberarsi gettandolo semplicemente su di una pila di scarti.
    Atasuke osservò il rosso con stupore, come se in effetti non avesse compreso il gesto dello stesso che dopo averlo lodato per le capacità di apprendimento aveva preso quella creazione cestinandola senza rimorso alcuno.

    "Bel lavoro Atasuke.. ma dovresti concentrarti su qualcosa di più sofisticato se vuoi imparare in fretta!.. per esempio.. guarda questa bellezza!.."

    «Beh grazie, ma non so se sono in grado di...»


    Non ebbe tempo di finire la frase che Hoshi estrasse una partiocolare balestra modificata, la quale sembrava avere un caricatore di diversi dardi. Cosa inusuale dato che generalmente una balestra funziona solo a colpo singolo.

    "Ok!.. guarda qua che roba.. questo l’ho costruito io l’altro giorno!.."


    Finì di parlare ed una raffica di dardi partì dall'arma che riusciva a sparare i vari colpi a ripetizione, senza la necessità di dover riarmare l'oggetto riattivando il meccanismo ad arco che fiondava i colpi dall'arma.
    Atasuke rimase imbambolato alcuni secondi, cercando di capire come fosse possibile una cosa del genere, convincendosi ulteriormente di non essere in grado di portare a termine un meccanismo così complesso così in fretta, dopo aver appena iniziato ad ambientarsi nell'arte dei meccanismi.

    "WOOOOW!!!.. non mi aspettavo un effetto del genere!.. vedi Atasuke.. un meccanico è molto di più di un semplice artigiano che costruisce un oggetto.. noo.. lui puoi dare vita a questi oggetti.. renderli automatizzati.. può insegnare loro a comportarsi in un certo modo!.. non so se mi spiego!.. forza.. perché non provi anche tu a creare il tuo automa.. un meccanismo semplice in grado di ripetere la stessa azione più e più volte senza alcun interevento esterno!.."

    «Quell'arma è a dir poco fantastica Hoshi, ma... Come ti dicevo non so se sono in grado di creare una cosa del genere... in fondo sono anche solo agli inizi... Comunque vedrò di creare qualcosa di adatto e che sia in grado di ripetere più volte lo stesso movimento...»


    E quindi si voltò nuovamente verso il banco da lavoro iniziando a pensare che cosa potesse creare in modo che potesse in un qualche modo ripetere un movimento in maniera vagamente utile.
    Passò alcuni minuti a meditare su che cosa costruire, finchè non gli venne in mente che cosa potesse in effetti servirgli, ed alla fine optò per un sistema meccanizzato per la lavorazione del metallo, cosa che di certo gli poteva servire nell'armeria di drake, perlomeno nella lavorazione base del materiale.
    Certamente non avrebbe creato la versione reale o effettivamente utilizabile, ma solo un semplice prototipo in miniatura atto più che altro per allenarsi in quello che avrebbe dovuto fare.

    °Ok, per prima cosa mi serve un pezzo di carta, alcuni ingranaggi, un sistema a molla per caricare il meccanismo e delle lastre di metallo da usare come struttura...°


    Pensò tra se mentre l'immagine del risultato finale si palesava ai suoi occhi mentre le mani rapide si dirigevano nella pila di materiali e scarti che troneggiava in quella stanza dandosi alla caccia dei materiali.
    Questa volta avrebbe creato già da subito il meccanismo base senza stare a fare più prove da ridurre di dimensione ad ogni passaggio. In teoria per questo meccanismo più che rimpicciolirlo avrebbe poi dovuto ingrandirlo per poterlo rendere effettivamente utilizzabile, ma per una prova simile era più che sufficente.
    Rapide le sue mani sempre più esperte si misero all'opera con cacciaviti e attrezzi vari per creare la struttura e la seriedi meccanismi e rinvii necessari a rendere il sistema snello ed efficente senza dover caricare troppo la molla che altrimenti avrebbe rischiato di perdere in efficacia o divenire troppo carica per poter lavorare in maniera corretta.
    Un pezzo alla volta, una vite alla volta e con qualche martellata quà e la per rifinire e creare i componenti principali esterni che costituivano la struttura esterna dell'oggetto, Atasuke finì il suo meccanismo con appena un paio d'ore di lavoro, alla fine delle quali si mise a caricare la molla per poi premere il bottone di avvio che avviava il meccanismo vedendo con piacere che il meccanismo martellava in maniera precisa e cadenzata sul punto di "incudine" continuando a martellare con costanza e precisione per diversi minuti.
    Un ampio sorriso gli comparve in volto prima di ricaricare nuovamente il meccanismo prima di mostrarlo al suo maestro.

    «Hoshi, credo di aver finito... Questo meccanismo è un "modellino" di una macchina che pensavo di creare in seguito. Il suo scopo semplicemente è di ripetere in maniera ripetuta un martellamento e tornerebbe molto utile nel mio lavoro di armaiolo, oltre che per qualunque artigiano che necessiti di battere a martello un pesso di metallo per lavorarlo o semplicemente curvarlo... Per farlo funzionare basta semplicemente caricare questa molla e poi premere il bottone di avviamento...»


    E con quelle parole premette il bottone dando quindi il viaq al movimento meccanizzato della macchina.

    «Ah, e se poi si finisce il lavoro prima e si vuole mantenere ancora la carica residua basta semplicemente premere di nuovo il bottone di avvio il quale bloccherà il meccanismo mantenendo il resto della carica residua...»


    E di nuovo premette il bottone facendo così bloccare il meccanismo prima della fine del ciclo di azione.
    Ben soddisfatto del risultato Atasuke si rimise in attesa di una risposta da parte del maestro, nella speranza di nuovi oggetti da creare.

     
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    Il rosso era sorpreso del lavoro compiuto da Atasuke e lo fu ancora di più quando finì per mettere il dito indice sotto al martello che picchiettava sull’incudine. L’urlo avrebbe squarciato il cielo mentre il rosso imprecava e le teneva in bocca per il dolore tremendo. Il foglioso aveva dato prova di essere un abile meccanico capace di apprendere rapidamente e senza molta fatica l’arte di saper montare pezzi a caso e dare loro un senso.

    -Ahio.. che male!.. quel martello picchietta davvero forte.. ottimo lavoro e davvero gran bella idea quella di creare degli strumenti per aiutare altri lavori!.. non sapevo che fossi un abile armaiolo.. magari un giorno potresti affilare il mio boomerang katana.. WAHAHAH!!!..-


    Il rosso si era messo a ridere tenendo tra i denti il dito schiacciato.

    -Bene.. credo tu sia già parecchio abile con questo genere di cose.. io ci ho messo delle settimane per imparare ad usare qualche leva ma tu sembri a tuo agio con questo genere di cose..-


    Di certo l’Uchiha era avvantaggiato quando si trattava di imparare, le sue abilità speciali gli permettevano di copiare tutto, persino le abilità di un artigiano, molto probabilmente Atasake aveva già appreso tutto il necessario per diventare un ottimo meccanico con il tempo. Ciò di cui aveva bisogno era semplice esperienza e fantasia e magari qualche progetto da studiare con calma. Il rosso mentre parlava si era messo a rovistare dentro ad un baule sembrava che li dentro le cose non venissero smosse da anni, data la polvere che ne usciva.

    -Ma dove diavolo le ha messe.. ah eccole!.. cough.. cough.. accidenti quanta polvere!.. ecco qui Ata!..-


    Il Chikuma aveva dispiegato sul tavolo dei vecchi progetti di strani macchinari utili per qualsiasi genere di lavoro manuale.

    -Questi sono dei vecchi progetti per delle macchina automatizzate.. magari potrebbero tornarti utili per il tuo lavoro!..-


    Hoshi non sapeva che farsene di tutta quella roba quindi meglio che fosse Atasuke ad usarla per i suoi comodi, se poteva aiutare un amico in qualche modo perché non farlo. Il foglioso una volta aperto il disegno si sarebbe ritrovato di fronte ad un progetto assai complesso, il rosso sembrava confuso tanto quanto lui, tuttavia era palese che quel progetto era qualcosa di eccezionale. Ora stava al Foglioso capire a cosa servisse.



    CITAZIONE
    OT// Hoshi ti regala un super progetto di qualcosa.. cerca di capire di cosa si tratta con le tue abilità di meccanico^^ //OT

     
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    ~Project Delta~


    Hoshi parve apprezzare lo sviluppo di Atasuke e specialmente il piccolo macchinario che aveva creato, anche se probabilmente aveva apprezzato meno il dolore provocato dal martelletto che lo aveva colpito su un dito quando, come un bambino, lo infilò sotto come per capire come funzionasse.

    "Ahio.. che male!.. quel martello picchietta davvero forte.. ottimo lavoro e davvero gran bella idea quella di creare degli strumenti per aiutare altri lavori!.. non sapevo che fossi un abile armaiolo.. magari un giorno potresti affilare il mio boomerang katana.. WAHAHAH!!!.."

    °E questo sarebbe un jonin... Certo che qui a suna sono proprio ben messi come teste...°


    Pensò tra se mentre con sguardo inespressivo fissava il rosso come a chiedersi come fosse possibile, mantenendo quella posa plastica per alcuni istanti prima di rispondere prendendo parola.

    «Beh, grazie del complimento, comunque non sono proprio un'abile armaiolo, di per se sono solo agli inizi... tuttavia me la cavo... e chissà, magari potrei anche farlo»


    Sorrise al Jonin prima che questi riprendesse nuovamente la parola.

    "Bene.. credo tu sia già parecchio abile con questo genere di cose.. io ci ho messo delle settimane per imparare ad usare qualche leva ma tu sembri a tuo agio con questo genere di cose."

    «Diciamo che me la cavo... C'è da ammettere che parto anche avvantaggiato dato che sono abituato a creare e a piazzare trappole... Salvo i dettagli e le rifiniture alla fin fine la base meccanica è sempre più o meno la stessa...»


    Si sminuì Atasuke mentre il rosso si finodava a scartabellare dentro un vecchio baule alla ricerca di un qualcosa. Un qualcosa che di certo non era polvere dato che pareva alzarne in quantità industriale. Possibile che ci fosse così tanta polvere in quel luogo? A stento Atasuke si tratteneva dal ridere pensando ad un nome più adatto a quel luogo anzichè "Villaggio della Sabbia" (come ad esempio Villaggio della Polvere).

    "Ma dove diavolo le ha messe.. ah eccole!.. cough.. cough.. accidenti quanta polvere!.. ecco qui Ata! ... Questi sono dei vecchi progetti per delle macchina automatizzate.. magari potrebbero tornarti utili per il tuo lavoro!."


    Disse il rosso dopo aver estratto una serie di fogli che apparentemente sembravano essere svariati progetti, o pagine del medesimo progetto per dei macchinari automatizzati.
    Atasuke li guardò dapprima con una rapida controllata uno ad uno cercando di farsi un'idea generale di che cosa si trattasse, tuttavia non riuscì a venirne a capo.

    «Interessanti progetti, anche se in effetti non ho proprio la più pallida idea di che diavolo si tratti... Cioè... Sembrerebbero tutti progetti separati, ma già da una prima occhiata nessuno di questi sembra servire a qualche scopo chiaro o a produrre un qualcosa di completo... a meno che...»


    Come un lampo venne folgorato da un'intuizione. Non sapeva se era quella giusta o se era semplicemente una perdita di tempo, tuttavia poteva funzionare e finchè c'era speranza, doveva tentare. Allargò quindi nuovamente le varie pergamene, ed i vari progetti. Cercò rapido diverse combinazioni mettendo in serie i fogli come a formare un'unico disegno, sovrapponendoli tra loro, girandoli e spostandoli continuamente.
    Passò quasi un'ora ad armeggiare con quei fogli prima di trovare un senso a tutto quell'ammasso di carta e inchiostro. Alla fine, ai suoi occhi apparve una qualcosa di sensato, un unico grand meccanismo di produzione, una sorta di catena di montaggio per la produzione di componenti meccaniche, in particolar modo per la produzione di ingranaggi e componenti ad incastro.

    °Si, ora sembra avere un senso... Anche se credo difficile sia possibile crearlo, anche solo in miniatura in questo laboratorio, temo ci sia poco spazio, oltre che poco materiale... è un qualcosa di complesso, un progetto ambizioso, tuttavia assolutamente fondamentale, specie per il mio progetto... In effetti se volessi dare piede al mio progetto questo meccanismo sarebbe ottimale per abbreviare i tempi di produzione, oltre che per migliorare la qualità dei singoli pezzi...°


    Pensò tra se mentre con dedizione ed attenzione seguiva le linee del progetto con l'indice della mano destra oltre che con lo sguardo. Terminata l'elaborazione si rivolse quindi ad Hoshi per spiegargli che cosa sembrava essere quel progetto.

    «Hoshi, credo di aver capito che cosa sia questo affare... certamente è un progetto grosso e certamente complesso da portare a termine e sicuramente non sono in grado di crearlo qui, sia per una questione di tempo che di spazio e materiali... Se non erro nella lettura del progetto, si dovrebbe trattare di un meccanismo automatizzato per la produzione di componenti meccanici... In questo primo foglio infatti, come puoi notare ci dovrebbero essere due vasche separate in cui inserire i materiali da lavorare, da queste due vasche il materiale passa su due linee di produzione separate in parallelo, che possono essere attivate da queste due leve, in modo da sfruttarle entrambe contemporaneamente o separatamente, poi segue questa specie di mini-fornace, probabilmente elettrica o alimentata da qualche altro sistema dentro la quale i metali vengono scaldati per poi passare alla successiva serie di presse con delle matrici intercambiabili grazie alle quali il materiale caldo viene battuto più volte fino all'ultima in cui il pezzo viene definitivamente tagliato e scaricato nell'ultimo cesto mentre il metallo di scarto finisce in un cesto comune separato dai pezzi creati. Su altri fogli ci sono poi i progettio per varie matrici che vanno dagli ingranaggi ai pezzi per innesti ed agganci rapidi, perni e quant'altro... L'unica cosa che questo macchinario non pare poter creare sono le molle che probabilmente hanno tutta un'altra procedura di produzione...»


    Si prese quindi una pausa per riprendere fiato dalla lunga, per quanto sintetica, spiegazione nella speranza di non aver sbagliato completamente, ma soprattutto nella speranza che Hoshi lo avesse seguito lungo tutta la spiegazione.

    «Come ti dicevo però questo macchinario non è realizzabile qui, soprattutto perchè qui non c'è abbastanza spazio per creare i moduli ed assemblarli, ma principalmente perchè se anche lo si creasse non si riuscirebbe a farlo uscire di qui se non smontandolo completamente, ma a questo punto tanto vale evitare una fatica inutile no?»


    Attese quindi ansioso una risposta dal maestro, nella speranza che più che un'altro lavoro fosse una pausa per la cena, dato che ridendo e scherzando l'ora si era fatta tarda ed era ormai giunta l'ora della cena, se non forse l'ora di andarsene a dormire per riprendere il lavoro il mattino successivo.
     
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    Atasuke dopo qualche ora di studio era riuscito a venire a capo del grosso progetto. Non era stato Hoshi a disegnarlo, quei pezzi di carta provenivano da qualche missione a cui suo padre aveva partecipato in gioventù, una specie di catena di montaggio per creare ingranaggi e altro materiale utile, il foglioso ci era arrivato in poco tempo.

    -Esatto!.. si tratta proprio di un grosso progetto.. pensa che fino a poco tempo fa pensavo si trattasse di una macchina per fare biscotti a livello industriale!..-


    Il rosso aveva strabuzzato gli occhi, dalla sua espressione doveva essere davvero così. Ormai il foglioso aveva imparato tutto quello che c’era da sapere, Atasuke imparava in fretta, molto probabilmente quei suoi occhi speciali gli davano un vantaggio in cose di questo genere. Gli Uchiha erano un clan davvero formidabile e anche se Hoshi non ne aveva mai affrontato uno in uno scontro li aveva visti all’opera durante molte missioni.

    -Ok!.. direi che per oggi possiamo concludere qui.. mi sembri già a tuo agio con questo genere di cose.. il resto lo apprenderai con l’esperienza e con la pratica!.. ora.. che ne dici di andare a sfondarci di cibo.. dal profumo che sento provenire dalla casa si direbbe che mia madre ha preparato la sua specialità.. spezzatino di basilisco dell’Anouroch!!!..-


    La serata sarebbe trascorsa serenamente a tavola con la famiglia di Hoshi, incredibile quanta confusione potesse crearsi all’interno di una sala da pranzo con sole poche persone. La sorella di Hoshi non si sarebbe trattenuta nel sommergere Atasuke di svariate domande, molte delle quali terminavano con a domanda, sei fidanzato? Il padre di Hoshi invece, un uomo dall’aspetto fiero sarebbe rimasto in silenzio consumando il suo pasto a capo tavola, la sua espressione era più quella di un uomo rassegnato al caos che altro. Divertente invece sarebbe stata la sfida tra Hoshi e nonno Furui per chi spettasse l’ultima ala di condor alla piastra, una lotta titanica che avrebbe visto l’astuzia del vecchio ancora una volta come protagonista indiscussa. La nottata sarebbe stata magnifica, al contrario del giorno, il deserto di notte diventava fresco e piacevole.


    L’indomani Hoshi avrebbe aspettato Atasuke al solito posto, questa volta sembrava trabattare con due meccanismi obsoleti, due pezzi composti da molle e leve incompatibile tra loro ad un primo sguardo attento. Il rosso sembrava in difficoltà e proprio non capiva come poter fondere le due cose in una.

    -Yo Ata Ata Kun!.. ben svegliato.. ehi vieni qui.. guarda un po’ qua!..-


    Il rosso avrebbe lasciato spazio all’Uchiha davanti al bancone degli attrezzi. Ora che li vedeva il ninja si sarebbe accorto che i due meccanismi erano tra loro incompatibili o comunque destinati a cose diverse, improbabile una loro fusione.

    -E’ tutta la notte che ci penso su.. volevo riuscire a creare un unico meccanismo funzionante a partire da questi due.. si insomma.. unirli per creare un terzo meccanismo.. un unico pezzo in grado di fare entrambe le cose!..-


    Il rosso sembrava in crisi totale, spettava al foglioso intervenire per risollevare il giovane Chikuma dal profondo baratro in cui era precipitato


    CITAZIONE
    OT//Fondi due meccanismi come previsto per l'ultimo slot della competenza. Ultimo post e poi la conlcusione. //OT


     
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  10. Asgharel
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    ~Una cena non monotona~


    Alla resa dei conti pareva che Atasuke ci avesse azzeccato. La macchina disegnata su quegli schizzi era effettivamente una catena di montaggio complessa per la realizzazione di componenti meccanici, anche se Hoshi fino a quel momento pareva credere si trattasse di una macchina per sfornare biscotti.

    «Beh... magari con qualche modifica non credo sia impossibile trasformarla in una macchina sforna-biscotti»


    Gli rispose ironico Atasuke, il quale volente o nolente sembrava, dopo tutte quelle ore passate con il rosso, iniziare ad apprezzarne la assurda stravaganza, anche se ancora non concepiva come un personaggio del genere potesse essere arrivato tanto in alto con i gradi.
    Giunse poi una proposta per la cena, la quale venne quindi accolta senza troppe cerimonie, anche se invero temeva quale gusto potesse avere la cena preparata da un sunense, specie dopo quello che suna gli aveva offerto l'ultima volta che aveva fatto l'errore di fermarsi a mangiare. Al ricordo di quel "corvo alla sabbia" riuscì a malapena a trattenere una velata smorfia di disgusto, temendo come invece potesse uscire un'ancor meno comune basilisco.

    °Beh, come si suol dire... Quello che non ti usccide ti fortifica, nella peggiore delle ipotesi diventerò potentissimo...°


    Pensò quasi ironico tra se e se incamminandosi dietro al rosso.
    La rissa serale, anche perchè difficilmente la cosa poteva esser diversamente definita proseguì in maniera quantomeno serena, a parte forse per hoshi che si vide al fine sconfitto dall'astuzia del nonno nel conquistare l'ultima porzione. Atasuke dal canto suo si sentiva quasi a disagio in un ambiente tanto chiassoso ed estroverso. Quaasi con stupore ed ammirazione guardava il padre di Hoshi, l'unico a mantenere silenzio e compostezza. Segno indiscusso della sua abilità e del suo grado di educazione. Ogni momento che passava diveniva sempre più complicato capire come un uomo così composto potesse avere un figlio tanto scapestrato.
    Lieta scoperta fù però l'ottima cucina della madre di Hoshi, a cui Atasuke fece più volte i complimenti, o almeno nei rari momenti in cui la sorellina del rosso non lo tempestava di domande o di proposte di fidanzamento. Tra le varie cose tentò di strappare la ricetta alla donna, la quale non parve troppo interessata a discutere dei suoi segreti culinari con un estraneo. Cosa più che giusta, dato che lui stesso di rado concedeva i propri segreti e le proprie ricette.
    Tarda era l'ora in cui Atasuke venne "liberato" dalla stretta di quella famiglia, specie della sorella del rosso, tuttavia quella breve passeggiata notturna verso l'ostello dove aveva affittato una stanza sotto il fresco cielo stellato che ricopriva ed illuminava il villaggio ebbe un effetto a dir poco ristoratore, anche se a conti fatti dopo tutta quella giornata di lavoro intenso ed una cena talmente movimentata, qualunque istante di pausa poteva certamente sembrare una fonte di ristoro inestimabile.
    Giunto alla sua stanza spese appena pochi minuti a meditare su ciò che aveva imparato, poi giunse l'oblio e mentre tutto si faceva scuro egli si ritrovò sopito in un sonno più che meritato.

    [...]


    ~Fusione~


    Giunse infine il mattino, con esso il sole e con esso il caldo che poco alla volta iniziava a farsi sentire, specie su di lui che era abituato a ben altri climi, molto più freschi e piacevoli e che solo lungo l'estate raggiungevano le temperature che a Suna parevano persistere per tutto l'anno quando "faceva fresco".
    Una rapida ma corposa colazione ed Atasuke era già in marcia per ritornare al laboratorio di Hoshi per proseguire con l'apprendimento dell'arte meccanica, la quale sembrava adattarsi perfettamente ad Atasuke, visti i "rapidi sviluppi", ma che ancora di certo richiedeva del lavoro per potersi considerare "appresa".
    Giunto sul luogo non potè non notare che Hoshi sembrava indaffarato nel cercare di far quadrare i conti con due pezzi i quali sembravano invece non centrare praticamente nulla l'uno con l'altro.

    «Buondì Hoshi, problemi con qualcosa?»


    Chiese con cortesia palesandosi dal Jonin intento nei suoi ragionamenti.

    "Yo Ata Ata Kun!.. ben svegliato.. ehi vieni qui.. guarda un po’ qua!.."


    Atasuek approfittò dello spazio lasciatogli dal rosso per avvicinarsi ed osservare con la dovuta attenzione mentre Hoshi proseguiva con la spiegazione di ciò con cui stava armeggiando.

    "E’ tutta la notte che ci penso su.. volevo riuscire a creare un unico meccanismo funzionante a partire da questi due.. si insomma.. unirli per creare un terzo meccanismo.. un unico pezzo in grado di fare entrambe le cose!.."


    Atasuke a quelle parole lo guardò perplesso. Era praticamente chiaro che quei due pezzi di ferro non avessero nulla in comune, anzi, era praticamente impossibile riuscire ad unirli in un unico meccanismo, o almeno non così come erano in quel particolare stato e di certo non mantenendo le due funzioni esattamente come erano, salvo eventualmente cambiandone leggermente una funzione.
    Qualunque potesse essere la possibile soluzione, Atasuke ci meditò sopra alcuni minuti prima di provare a prendere in mano la cosa.

    «Mmm... Mi spiace deluderti, ma sembrerebbe che questi due non siano in alcun modo collegabili... Ma se vuoi posso provare a vedere se mi viene qualcosa in mente... Non ti assicuro nulla, ma come si dice... "Tentar non nuoce", no?»


    Si mise quindi all'opera cercando dapprima di capire a che cosa servissero di base quei due meccanismi tanto diversi. Gli ci volle qualche minuto per carpirne, oltre allo scopo finale, il meccanismo di funzionamento standard di ciascuno. Uno era un meccanismo a scatto alimentato da una molla, mentre l'altro era un meccanismo ad ingranaggio, caricato anch'esso da una molla messa in tensione, tuttavia tutto pareva essere ben differente.

    °allora... Di base sono due cose completamente diverse, tuttavia... entrambi hanno una carica, uno va caricato subito, mentre invece l'altro semplicemente è sempre carico, fino al momento in cui non lo si sblocca... Ma come si potrebbero unire? Come fonderli mantenendo entrambi utili?°


    Più ci meditava sopra più il problema sembrava insormontabile. In effetti il problema era grosso anche per lui, forse anche troppo grosso e problematico dato il livello di esperienza a dir poco basilare a cui si trovava. Tuttavia, dopo circa un'ora di elucubrazioni, progetti scartati e idee brillanti come un accendino usato, vedendo alcuni dei meccanismi del giorno precedente, gli venne infine un'idea. In evrità l'idea che lo fulminò gli venne vedendo la balestra a ripetizione che il rosso gli aveva mostrato il giorno precedente.

    °Certo, se usassi il meccanismo standard a carica come "caricatore" o come meccanismo automatizzato e l'altro per gestire la ricarica ed il cambio delle munizioni, entrambi continuerebbero a fare il loro dovere senza intralciarsi, anzi... Diventerebbero un blocco centrale unico... Mi serve del legno!°


    Rapido come una faina, spinto dalla curiosità di vedere come quell'idea potesse in un qualche modo prendere piede, si mise subito a rovistare tra le varie pile di materiali e vecchi meccanismi per cercare una base solida da cui partire per la creazione del suo personale meccanismo.
    A diferenza della balestra però quel meccanismo aveva uno scopo ben differente da quello dell'arma, infatti il meccanismo "a carica" ripeteva una serie di movimenti meccanizzati con un braccio mobile, utili ad esempio per un meccanismo per falegnami inserendo un gancio ed un rinforzo o semplicemente una macchinetta per marchiare documenti ed altro se al posto del gancio rinforzato vi avesse montato un gancio per stampi. Tuttavia, a parte lo scopo finale il movimento era chiaro e la fusione diveniva poco alla volta una realtà. Dovette però afre alcune modifiche in modo da creare lo spazio necessario ad innestare il secondo meccanismo, il quale, oltre a fare da blocco/sblocco del primo facendo quindi da interruttore, per manterere il suo utilizzo era stato in mapre modificato come meccanismo di apertura/chiusura del primo permettendo di cambiare la "cartuccia al primo".
    Gli ci volle un'ulteriore ora di lavoro per mettere in pratica la sua idea e probabilmente altrettanto tempo per riuscire a spiegare che cosa aveva tirato fuori ad Hoshi.

    «Bene, credo di aver finito... In evrità non so ancora dirti che cosa sia, tuttavia certo è che funziona perfettamente ed è una fusione di entrambi i meccanismi... Per farla a breve, questo recupera un oggetto o un qualcosa da caricatore, lo porta fuori e permette di usarlo. Tutto viene azionato da questo bottone, mentre la carica della molla è rimasta a manovella... L'altro meccanismo invece, oltre a fare da interruttore interno, più che altro come sicura, permette di aprire il meccanismo per inserire nuova roba nel caricatore...»


    Si prese una breve pausa per cercare di esporre eventuali funzionalità aggiuntive della macchina a seconda di alcune piccole modifiche usando meno parole possibili.

    «Attualmente non so dirti di preciso a cosa serva più che altro perchè potrebbe essere utile a più scopi... Ad esempio se sul primo meccanismo si innestasse uno stampo, nel caricatore basterebbe inserire una spugnetta di inchiostro e si potrebbe usare tranquillamente per firmare documenti, apporre bolli o per altri noiosi lavori da ufficio... Invece, se si montasse un piccolo gancio ed un semplice rinforzo, potrebbe tornare utile ad un muratore o ad un falegname come "sparachiodi" inserendo nel caricatore un carocatore di chiodi, oppure le possibilità sono forse molte altre, basta solo decidere che cosa va nel caricatore e di rimando che cosa montare sul braccio meccanico che va a prelevare dal caricatore...»


    Si prese quindi una ulteriore pausa, guardando soddisfatto il risultato prima di riportare lo sguardo speranzoso sul rosso in attesa di un responso. Stranamente si sentiva eccitato per il risultato ottenuto e fremeva per sapere che cosa quel folle di un sunense ne pensasse.
     
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    Il rosso osservò attentamente il lavoro compiuto da Atasuke. La sua espressione seria e concentrata la diceva lunga, quel dannato Sunese stava bruciando milioni di Kilocalorie per star dietro al lavoro dell’amico, in realtà per tutta la prima parte del lavoro non aveva capito un bel niente. Fu solo dopo qualche dimostrazione pratica che il Chikuma riuscì a mettere in moto il cervello dipingendo sul volto un’espressione quanto mai sorpresa ed eccitata.

    -WOOOOOW!!! .. ma certo!!!.. WAHAHAH!!!.. ATA ATA SEI UN GENIO!!!..-


    Il rosso ancora non capiva bene come funzionassero i due meccanismi uniti assieme, tuttavia doveva ammettere che funzionavano ed il ragazzo aveva dato ulteriormente prova delle sue capacità tecniche e meccaniche. Hoshi era soddisfatto dell’operato del compagno di avventure, ben presto sarebbe stato in grado di inventare qualche strabiliante diavoleria, tanto da riuscire quasi a mettere in ombra le sue invenzioni. Hoshi sarebbe rimasto li con Atasuke tutto il pomeriggio facendo prove e riprove con quella nuova strana invenzione. Le sue applicazioni erano praticamente infinite e già nella mente del rosso milioni di nuove invenzioni si affacciavano pronte per essere costruite e messe all’opera. La sera sarebbe nuovamente sopraggiunta con rapidità, lavorare così intensamente non lasciava spazio alla percezione del tempo che passava.

    -Uff!.. accidenti si è fatto tardi.. beh che dici?!.. rientriamo?!.. questa sera mia madre ha preparato.. sniff.. snif.. si non c’è dubbio.. questo è serpente a sonagli in saore!.. ODDIO E’ FOTONICO!!!..-


    Il rosso era partito verso casa correndo a quattro zampe imitando un cane pronto a divorare la ciotola piena di leccornie. Dopo qualche metro il Chikuma si sarebbe fermato guardando dietro verso Atasuke, l’Uchiha avrebbe potuto giurare di averlo visto scodinzolare.

    -Ehi che fai la impalato?!.. se vuoi fare pratica in officina ti puoi fermare qua quanto ti pare.. lavorare con te mi ha aiutato ad imparare un sacco di cose nuove a mia volta!!!.. fermati pure quanto vuoi!!!..-


    Detto ciò il rosso sarebbe ripartito alla carica entrando in casa come una belva feroce. Atasuke avrebbe percepito subito la sorella del rosso urlare dentro casa mentre suo nonno inveiva per scacciare una qualche bestiaccia schifosa, tutto nella norma insomma. Il foglioso aveva appreso molto in quei pochi giorni, ora solo la pratica lo aspettava, infinite possibilità si stagliavano di fronte ai suoi occhi cremisi che tutto riuscivano a comprendere di quel così vasto mondo.


    CITAZIONE
    OT// Per me la giocata può concludersi qui.. il Player ha dimostrato egregiamente di possedere abilità e conoscenze adatte all'apprendimento della competenza Meccanico.


     
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  12. Asgharel
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    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Un ultima giornata di esperimenti~


    Ancora una volta sembrava che la soluzione di Atasuke fosse azzeccata, o perlomeno sembrava ancora una volta che il rosso non fosse pienamente in grado di capire che cosa ne fosse sucito fuori, o perlomeno non sapesse come controbattere.

    "WOOOOOW!!! .. ma certo!!!.. WAHAHAH!!!.. ATA ATA SEI UN GENIO!!!.."

    «Grazie... Anche se "Genio" forse è ancora un op troppo esagerato... Diciamo che ho avuto una buona intuizione»


    Rispose con una leggera risata mentre il folle sunese continuava a giocherellare con quel meccanismo al pari di un bambino con un nuovo giocattolo.
    Con un sorriso in volto e tanta voglia di fare, mentre il rosso giocava Atasuke si rimise silenzioso al lavoro per cercare di inventarsi qualcos'altro in modo da sfruttare al meglio quella giornata prima di ripartire.

    [...]


    Non parve volerci molto prima che la notte giungesse nuovamente ad oscurare il cielo. Sembrava incredibile quanto scorresse in fretta il tempo quando ci si impegnava su qualcosa. Il rosso dal canto suo, come al solito, dava fondo alle proprie capacità nel sembrare il meno assennato possibile, cosa che gli parve venire alquanto bene quando partì alla carica a quattro zampe come un cane al sentire l'odore della cena.

    "Uff!.. accidenti si è fatto tardi.. beh che dici?!.. rientriamo?!.. questa sera mia madre ha preparato.. sniff.. snif.. si non c’è dubbio.. questo è serpente a sonagli in saore!.. ODDIO E’ FOTONICO!!!.. Ehi che fai la impalato?!.. se vuoi fare pratica in officina ti puoi fermare qua quanto ti pare.. lavorare con te mi ha aiutato ad imparare un sacco di cose nuove a mia volta!!!.. fermati pure quanto vuoi!!!.."


    Atasuke lo fissò ancora per un attimo, poi posò l'attrezzo che aveva in mano e con tono lieve rispose all'esagitato Hoshi.

    «Grazie, Hoshi... Anche per me è stato un piacere lavorare di nuovo con te, tuttavia sono costretto a declinare l'invito. Sono già stato troppo a lungo lontano dai miei impegni a Konoha, quindi sono costretto a fare rientro... Salutami la tua famiglia»


    E poi lasciò il rosso andare correndo come un folle verso la cena. Egli dal canto suo mantenne un passo molto più lento e pacato. Raggiunta la porta uscì e buttandosi un'ultima occhiata alle spalle verso il laboratorio si tirò dietro la porta chiudendola ed incamminandosi verso l'albergo. Li avrebbe mangiato con tranquillità iniziando a preparare nuovamente i bagagli per ritornare a casa partendo il mattino seguente alle prime luci dell'alba...


    OT - Hoshi, grazie della bellissima giocata e della nuova competenza acquisita XD Ci si rivede alla prossima giocata ^^ - /OT
     
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11 replies since 30/10/2012, 17:44   133 views
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