Cacciatori di informazioni.

QdC- Boschi di Toshi,

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    Voci metalliche








    Infine anche il collo del priore fu vittima della lama del Colosso.
    L’unico peccato era che il dislocatore sfuggì ai due, ma dopotutto era impossibile riprenderlo, la contrattazione era l’unico metodo ed aveva miseramente fallito, non potevano che lasciarlo fuggire, dopotutto per loro quella era già una colossale vittoria.
    Avevano limitato le perdite all’esterno ed eliminato tutti gli impostori meno che uno e finalmente quel viaggio era giunto al termine.

    Beh, direi che possiamo andarcene.
    Grazie Ou, torna pure alla Valle.


    Il maestoso dragone li lasciò scomparendo in una nube di fumo mentre Raizen faceva roteare la nodachi nella mano destra.

    Prima però c’è da distruggere questa spada, vediamo quanto forti sono le creazioni del leggendario Meku.

    Mentre parlava la spada brillò per un istante, irrorata di chakra ventoso utile a renderla così affilata da essere pericolosa persino per la spada dell’immortale.
    Stava per poggiare la lama sull’altra quando si rese conto che una lama così pregiata avrebbe resistito ben oltre alle possibilità che quello spillo affilato che aveva tra le mani poteva rilasciare, così raddrizzò la schiena e con una smorfia si rivolse a Febh.

    Questa lama è tosta, la mia nodachi, per quanto potenziata non gli farebbe neanche un graffio, però il fatto che il priore ci parlasse mi fa sorgere qualche sospetto.
    Mentre combatteva non sembrava del tutto pazzo, e neanche il dislocatore lo era, eccezion fatta per chissà quale tipo di obiettivi sembravano abbastanza assennati, per cui non vorrei che con la spada ci parlasse sul serio.


    Una nuvola di fumo rivelò un clone nuovo di zecca.

    Badaci tu.

    Appena il clone si voltò la nodachi dell’originale gli venne puntata alla schiena, aveva creato un clone di se stesso praticamente nudo, nessuna protezione o arma, un qualsiasi movimento l’avrebbe infilzato nella lama.
    Così si calò su di essa, afferrandola.
    Se avesse sentito la voce avrebbe risposto con poche parole.

    Raizen.
    Ma penso ti serva un buon dottore perché è da quando ho dieci anni che non mi dicono “piccolo”


    Poi tacque, aspettando risposte.
    Se invece la spada non avesse comunicato col clone, cosa strana data la fedeltà della creazione col suo creatore, questo si sarebbe voltato da Raizen.

    Pare non ci siano pericoli, la rinfodero e ce ne andiamo, se ne occuperà Meku, o noi stessi una volta che avremmo una fucina a portata di mano per costruire qualcosa di altrettanto duro.

    Chiudendo la questione definitivamente con quelle poche parole, pur sbuffando svariate volte mentre cercava il fodero tra le macerie ed addosso al priore decapitato.
     
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    [Il Crollo di una Fede]

    L'attacco del Kappa era stato più che efficace, bloccando il braccio del Priore quel tanto che bastava perchè Raizen lo decapitasse con un solo, preciso, fendente. La palude svanì nel nulla mentre il demone acquatico atterrava sul suolo, contemplando la distruzione che avevano generato. Era anche ora! Ansimava, fiaccato dal poco chakra che restava, considerato che la maggior parte era distribuita tra i vari cloni, inoltre era più che evidente il taglio sul costume verde sporco di sangue che tuttavia mostrava una pelle rosea e intatta, segno che il danno era stato guarito completamente. Quell'altro tizio è sparito ma non penso sentiremo parlare di lui tanto presto...certo che questo tempio lo abbiamo conciato male, però. Fortuna che non sono religioso. E nemmeno tu sei molto rispettoso delle costruzioni umane, eh, amico millenario? Apostrofò Ou come se fossero creature mistiche alla pari...e dopotutto era un Kappa con parecchi secoli sulle spalle, no? Spero ci rivedremo in situazioni più consone alla nostra natura sovrannaturale! Questo il suo saluto, mentre i cloni rimasti andavano a raccogliere le armi di dubbio gusto lasciate dal nemico, per poi mettersi tutti assieme a provare a staccare il tridente da terra, che aveva pensato bene di restare conficcato -di nuovo- senza che fosse possibile estrarlo facilmente.

    Raizen si avvicinò a Ottobre Vuoto, ma dopo un breve ragionamento decise che era più semplice farla maneggiare a un clone, casomai la follia del Priore celasse qualche fondo di verità, e il Kappa si disse daccordo. Siamo alla fine, meglio evitare sorprese. Son daccordo sul distruggerla appena possibile, ma non penso proprio che faremmo in tempo a tornare da Meku. Se non sbaglio ti ha dato un mese, e non ci rimane molto tempo per tornare. Magari nel tempio c'è la fucina con cui trasformavano le armi in attrezzi...ricordi che ci han detto che fondere la propria arma è la parte finale del loro culto? Potresti usare quello che c'è là.

    Ma a parte questo non aveva altro da dire, se non stare a cinque o sei metri dal clone appena generato, pronto ad intervenire in caso di sorprese, e con lui i suoi cloni (che avevano raggruppato le armi legandole strette con del nylon e appoggiandole lontano, giusto per sicurezza).
     
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    Ottobre... che brutto mese...

    Oh, ma per me, tu sei un piccolo uomo... se non per statura, per età!



    La voce nella testa del clone di Raizen echeggiava fiera, come se fosse l'unica voce degna di esistere in quel mondo e, probabilmente, solo il suo ego, aiutava il clone del futuro Hokage a non sentirsi poi così indifeso e minuscolo dinanzi a tale voce.

    Dimmi, Raizen, quanti anni hai? Meno dell'ultimo individuo che ha avuto la fortuna di tenermi con se, credo, di certo non hai secoli sulle spalle... ma proverò comunque a chiederti, immagini cosa sia vivere per secoli e secoli dipendendo da altri? Una schiavitù come poche, a cui il mio creatore mi ha costretto... una schiavitù, in cui, però, ho trovato un senso: concedere la mia conoscenza e la mia guida a chi mi possiede!



    Probabilmente il Raizen Hokage, il Raizen che dominava la Volpe a Nove Code, non avrebbe mai accettato un'offerta del genere, ma il Raizen che aveva solo le sue forze e che, come pochi sapevano, aveva anche un'alleanza in corso con Diogene Mikawa? La risposta in quel caso era decisamente più incerta.

    Posso guidarti verso il vero Potere! Io riesco a tagliare il chakra, a spezzare il legame fra un uomo e la sua più pura forza, non pensi che abbia la conoscenza per donarti un potere altrettanto grande? Serve veramente poco! Il tuo predecessore c'era vicino, bastavano poche altre armi di mitologica forgiatura e poi avrebbe potuto ottenere il potere che desiderava, entrambi avremmo potuto! Dimmi, Raizen, hai interesse in qualcosa del genere?



    Stava al clone decidere e rispondere.

    Se la risposta fosse stata positiva, il clone avrebbe perso un'ulteriore quantità di chakra, ma ben presto sia lui, sia l'originale, si sarebbero trovati un kanji inciso sul palmo della mano, "Vuoto" recitava. A quanto pareva, in qualche modo, Raizen aveva firmato un'alleanza con quella spada.

    Se la risposta fosse stata negativa, quel mondo illusorio avrebbe iniziato a roteare attorno al clone, provocando in lui un discreto malessere, mentre delle rampicanti di metallo andavano ad avvilupparsi al corpo (se tale si poteva chiamare in quel mondo mentale) del clone stesso con una certa velocità e forza, cercando di bloccare e ferire gli arti di Raizen.

    Questa l'ho copiata da mio fratello, Maggio, ma è più che perfetta per gestire un ingrato come te, giovane uomo!



    Nel mondo reale, il Colosso della Foglia ed il "Kappa" avrebbero avuto modo di considerare in effetti la presenza della fucina del tempio, per le loro attività di rielaborazione della spada millenaria, anche se, come Raizen stesso aveva ipotizzato, di certo non sarebbe bastato un fuocherello e qualche colpo di martello per distruggere un'arma come quella.
    Cosa fare, dunque? Cosa fare soprattutto con il clone che era rimasto imbambolato in mezzo alla sala distrutta?
     
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    Il Clone, con la mente di Raizen, si fermò a pensare, ascoltava le parole e soppesava le offerte che la spada gli faceva.

    Tuttavia, simpatica amica…

    Disse quando questa terminò di “parlare”.

    … non posso cedere alle tue offerte, vedi, sono saldamente convinto del fatto che tu, oggetto, non potrai mai superare le abilità del tuo padrone che ti ha creato e che durante questi anni ha raccolto una quantità di esperienza almeno pari alla tua.
    Esperienza che mi causa in questo preciso istante un piccolo, piccolissimo disguido.
    Ossa in procinto di polverizzazione per la precisione.


    Sorrise, il sorriso di chi era certo di sapere il fatto suo.

    Inoltre, credo proprio che tu non conceda conoscenza, bensì che tu cerchi un corpo da comandare, altrimenti sarebbe solamente come essere prigionieri di una cella lievemente diversa.
    Corretto?


    Una domanda retorica, dato che la risposta gli importava ben poco, avendo lui già preso una decisione.

    Non hai la mente fine di un adescatore, mi dispiace, con un po’ più d’astuzia e pazienza avresti potuto trovare il modo di sfuggirmi di mano, aspettando il tuo momento… invece…

    Il clone si dissolse senza dare ulteriore adito alle parole della spada e riportando le informazioni a Raizen in brevissimo tempo, quello di un pensiero.

    Ma te guarda.

    Disse rivolgendosi al Kappa.

    È una spada senziente.
    Ed è decisamente meglio non toccarla, ha il brutto vizio di proporre strani accordi a chi lo fa.


    Impugnò due kunai, e come se avesse due bacchette per le mani prese la spada senza toccarla, portandola alla fucina, se fosse stato necessario avrebbe disattivato lui stesso il clone, insospettito dal tempo che questo impiegava a dare responsi dopo aver toccato la spada.

    Direi che la questione è semplice.
    Se niente di ciò che abbiamo attorno può danneggiare la spada costruita da Meku… non possiamo far altro che costruire qualcosa in grado di farlo.


    Elementare, no?
    Forse più semplice a dirsi che a farsi vista l’abilità del vecchissimo fabbro, ma dopotutto Raizen ne era un degno quanto indesiderato discepolo, ed il che era tutto un dire, per cui qualcosa avrebbe potuto fare.
     
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    [La Forgia del Tempio]

    Spade che pensano, nemmeno fossero possedute da un nobile Youkai come me! Bah! Raizen aveva dissolto il clone dopo aver passato giusto qualche secondo in compagnia di quella mente aliena e metallica, e il Kappa pensò bene di legarla con del Nylon senza toccarlaTecnica delle Corde - Ayatsuito no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può immettere il chakra verso i fili di nylon e corde, aumentando le capacità di utilizzo: sfruttando dei supporti potrà spostarsi come fossero liane, o evitare una caduta appigliandosi a sostegni solidi senza utilizzare rampini. Può imbrigliare facilmente un avversario causandogli sempre un Intralcio Leggero; la vittima dovrà usare la forza e 1 slot azione per liberarsi dalla presa, oppure usare la propria manualità per disfare i nodi, tramite uno slot gratuito lento. Ogni azione sopra descritta richiede almeno uno slot azione per essere effettuata dall'utilizzatore.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 6 / Consumo: Basso - Mantenimento: 1/2 Basso)
    [Da studente in su]
    per potersela trascinare dietro senza troppi rischi. Spero che oltre a pensare possa anche sentire dolore mentre la trascinerò apposta per farla sbattere su tutte le pietre possibili per smussarla. UAHUAHUAHUHA! C'era qualcosa di demoniaco in quella risata, e qualcosa di infantile in quella piccola rivincita per tutti i guai che avevano passato. Un mix devastante. Io dico di prendere quelle armi orribili con occhi e roba varia e usarle come base per spaccare questa spada succhiachakra, che ne dici? Il fabbro sei tu in fondo, vedi un pò come organizzarti. Il tridente però mi compiace, credo che lo terrò...non tanto per usarlo ma più come merce di scambio: a noi Kappa Millenari piace tantissimo il baratto. Intanto aveva dissolto i cloni, tornando ad avere una quantità di chakra quantomeno decente, per poi trasformarsiTecnica della Trasformazione - Henge no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Capra
    L'utilizzatore può cambiare il proprio aspetto. Le dimensioni possono essere maggiorata o diminuita al massimo del 50% rispetto le proprie dimensioni reali. La trasformazione permette di assumere le caratteristiche tecniche dell'oggetto in cui trasformati oppure ottenere armi naturali se possedute dall'animale trasformato. Le potenzialità devono essere parigrado l'utilizzatore, non è possibile ottenere una protezione fisica e non è possibile ottenere capacità di movimento non possedute dallo shinobi. È possibile applicare questa tecnica anche in combinazione con un altro shinobi, unendo i due in uno stesso aspetto fittizio. Solamente uno dei due shinobi avrà il controllo delle nuove sembianze ma entrambi dovranno pagare il costo di attivazione. Subire un danno pari o superiore a leggera causerà lo scioglimento della tecnica.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 6 / Consumo:Basso )
    nuovamente in uno dei Monaci. Casomai arrivassero sarà bene spiegare come mai gli abbiamo buttato giù il tempio. Penso dirò che il Priore era controllato dalla spada, la cui maledizione ha fatto esplodere dei Fuuinjutsu e che ora la stiamo esorcizzando. Dovrebbero bersela, e non è poi tanto lontano dalla realtà.

    Tutto stava a Raizen adesso, e magari ai monaci che sarebbero accorsi solo per trovare, in quel tempio di uomini che hanno rinunciato alla guerra, uno dei peggiori campi di battaglia della storia, tra bombe, armi e macerie, tutto coronato dall'unico cadavere decapitato: quello del Priore.
     
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    La Fornace

    Il clone di Raizen alla fine si sciolse: non riuscì nemmeno a sentire le ultime parole della Spada, ma poté condividere con il Kappa quanto la copia aveva scoperto.
    I due, a quel punto, si sarebbero potuti muovere, forti dei fili di chakra che tenevano l'arma ben distante da entrambi, per raggiungere chiunque era rimasto sopra.

    Probabilmente, con mezzo tempio distrutto e caduto su se stesso, i due ninja avrebbero avuto qualche problema a ritrovare la strada fatta all'andata, ma, per loro fortuna, e forse grazie anche alle loro percezioni avrebbero potuto distinguere dell'aria più pulita di quella stantia di quei sotterranei provenire da est rispetto alla loro posizione nella sala semidistrutta.
    E, di lì a poco, avrebbero anche scoperto che quell'aria più fresca era frutto del lavoro di spostamento delle macerie dell'assistente del Sacerdote, il marionettista.
    Immagino che ci sia una spiegazione per tutto questo..., avrebbe esordito cordialmente il Sacerdote, avanzando in mezzo alle macerie con al proprio fianco il marionettista e l'uomo che era stato ferito all'inizio ma che, ancora, sembrava non soffrire particolarmente per le proprie ferite.
    Non dimentichiamoci dei due cloni e la lucertola scomparsi dopo la caduta dei Fratelli... a tal proposito, il Primo Fratello ed il Priore? Dove sono? Come mai tu porti con te la spada del Priore?, avrebbe chiesto al "Kappa", E perché la porti in quel modo?, notando i fili di chakra che la sostenevano.

    Se i due ninja fossero stati abbastanza convincenti, il Sacerdote avrebbe mosso la testa con fare tristemente affermativo: Temevo qualcosa del genere, quando il rituale per forgiare la propria arma era cambiato così tanto, oltre che con le prime morti qui nel nostro monastero... tutto molto sospetto, certo non avrei immaginato tutto questo, ma temevo che qualcosa fosse sbagliato..., avrebbe ammesso, per poi continuare, Noi abbiamo una forgia, non è niente di troppo speciale, ma con qualche Katon, o Raiton, degno di questo nome, potremmo produrre abbastanza calore, se quell'arma è così speciale... inoltre ha una coscienza, quindi ha una sua vita e posso sottrargliela grazie alle mie abilità. Mi ero ripromesso di usare l'arte proibita che ho appreso solo per porre fine alle sofferenze di feriti e malati, dopo tutte le guerre che ho visto in quel di Ame, ma quella è una spada, per di più, mi dite, malvagia, posso usare il mio Tocco su di lei, senza troppi freni morali, immagino., avrebbe suggerito il Sacerdote.

    Il gruppo, poi, si sarebbe mosso in mezzo alle macerie verso la fornace del Monastero, poco distante dal pozzo dov'erano custodite tutte le armi e lì anche l'assistente del Sacerdote avrebbe detto la sua: Per quanto quelle armi di Grimdad siano oscene a vedersi, forse fondendole assieme si potrebbe ottenere uno strumento abbastanza forte da distruggere questa katana maledetta..., un'idea poi nemmeno troppo sbagliata.

    Stava a Raizen e "Febh" decidere se accettare il suggerimento del Marionettista e l'aiuto del Sacerdote stesso.
     
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    Distruzione e Creazione







    Sarebbe stato Raizen il primo a parlare, con ancora le sembianze del monaco a cui aveva preso l’identità.

    C’è ben poco da spiegare, il priore come tutti gli altri non era esattamente un tozzo di pane, all’interno ci siamo scontrati con lui e con il suo fedele seguace, un teleporta.
    Non era loro intenzione consegnarci la spada e dopo che il priore si è visto imprigionato ha deciso di farsi esplodere causando la distruzione del tempio mentre il suo secondo è fuggito.
    La spada però si è salvata, era troppo resistente, probabilmente l’intenzione principale del priore era fare in modo che qualcun altro di voi la toccasse di modo che ne venisse posseduto, una delle sue capacità peculiari infatti è proprio questa, possedere chi la impugna, scoperta fortunatamente grazie ad un clone, se l’avessimo toccata io o lui a quest’ora avremmo altre gatte da pelare.
    Capirete quindi perché non la tocchiamo.


    Si guardò attorno quando il monaco parlò della forgia, cercando di individuarla con una rapida occhiata, ma senza grandi risultati, probabilmente era allocata in qualche parte del tempio lievemente lontana da li.

    Riguardo l’arma, se la tua abilità richiede un contatto diretto non vorrei utilizzarla, penso non ci sia modo per evitare che la lama ti parli in quel caso e non sono a conoscenza delle frottole che potrebbe raccontarti.
    Eventualmente potrai assicurarti della dipartita della sua anima una volta rotto l’involucro esterno.
    Ci limiteremo a distruggerla e le armi di Grimdad ci daranno il metallo necessario.


    Fece una smorfia di disgusto.

    Anche se toccarle mi fa abbastanza schifo.

    Con quell’ultima affermazione si sarebbe diretto alla forgia, munito delle armi di Grimdad, nome che non gli diceva poi gran cosa.

    Kappa, sai qualcosa di Grimdad te?
    È la prima volta che lo sento nominare.


    Avrebbe avanzato mentre ascoltava le risposte per fermarsi solamente davanti alla forgia.

    Punto uno, i Katon serviranno in un secondo momento, come anche i Raiton, fino a quel momento il fuoco riuscirà a fare il necessario, le armi di Grimdad dopotutto non vanno distrutte, gli va cambiata solo la forma.

    Ed una fornace era in grado di sviluppare sufficiente calore per una simile impresa, bastava solamente aspettare il tempo necessario e qualsiasi metallo si sarebbe arroventato fino al calor bianco, particolare condizione in cui il metallo risultava plastico come il pongo.
    A quel punto una delle spade di Grimdad sarebbe diventata un solido manico, perdendo il filo, ed alla sua estremità si sarebbero poggiate le sue compagne, aumentando la massa della punta fino a trasformarla in un robusto martello da fabbro.
    La lavorazione del metallo già da qualche mese non aveva segreti per Raizen, che aveva potuto accedere alle particolari istruzioni fornite dal diario di Meku, uno strano libro in grado di mostrare esclusivamente ciò che si doveva apprendere e per gradi, occultando passato e futuro e permettendo a chiunque lo analizzasse di focalizzarsi sul presente.
    Fu così che Raizen riuscì a produrre un martello compatto e dalla testa sufficientemente pesante da scaricare col colpo una massa non indifferente poiché concentrata su una testa a forma di cuneo anziché piatta: un arma adatta a distruggere le altre armi, per quello era nata e per quello sarebbe stata utilizzata.
    Ma non era l’unico strumento di cui si sarebbe servito, avrebbe infatti creato due sbarre munite di asola in cui far passare la spada di modo che il piatto rimanesse parallelo al terreno piantando le due aste a quindici centimetri l’una dall’altra.
    Solamente dopo aver ultimato il posizionamento, grazie ai fili dell’Otese, avrebbe ripreso parola.

    Bene, direi che questo concluderà la nostra disavventura.

    Al martello era stata data l’abilità di poter incanalare il chakra, permettendogli di triplicare la sua forza che già di base era superiore[suppongo di creare un arma da jonin con potenza 50 e durezza pari a 5] alla spada il fulmine avrebbe fatto il resto, permettendo al martello di spezzare la spada come se fosse fatta di burro i pochi secondi necessari al caricamento dell’arma avrebbero reso quel colpo abbastanza spettacolare chiudendo quella faccenda con un abbagliante rombo di tuono e il suo no del metallo che si sbriciolava al di sotto del potente colpo di martello[potenza 50 x3 + Hinto + ninjuzzaro, nin inarrestabili, impronta e nin talentuose= 270].
     
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    [Epilogo?]

    A parte suffragare il racconto di Raizen, aggiungendo solo la decapitazione come metodo ultimo per fermare il nemico ormai privo di controllo, il Kappa si tenne perlopiù in disparte, tenendosi da parte quello strano tridente, ben nascosto nel sigillo da richiamo (che aveva sotto la manica ma la avrebbe insistentemente chiamata "pelle") e portando invece le bizzarre armi di Grimdad.

    Grimdad? Oh, un posto oltremare, nel nord. Un continente un pò più piccolo del nostro. Chiese quando contattato. Avevo un cugino tra i Kappa di quelle zone e una volta ci sono stato, tutto qui. Non si sarebbe dilungato in spiegazioni ulteriori, dopotutto era uno Youkai e non certo un ninja che vi si era recato in non meno di tre occasioni. Passò il pomeriggio a giocherellare con le macerie (provocando involontariamente un crollo ulteriore) mentre Raizen si dava da fare con la fucina, fino ad assisterlo con il tentativo di distruzione, al quale diede del proprio battendo un'unghia sul metallo del martello prima dell'attacco, per permettere all'arma di vibrare e al chakra di ruotare intorno al metallo moltiplicandone le proprietà distruttive [2 Slot Tecnica]Dovrebbe sommare 85 al colpo.
    10 (Colpo Vibrante) 20 (Hajime) 15 (Focalizzata - Estrema) 20 (Perfetta) 20 (Nin. Inarrestabili)

    Colpo Vibrante
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può incrementare la potenza del proprio equipaggiamento di 10 tramite la vibrazione dell'oggetto. Un impatto a round con la stessa causa uno stordimento (DnT Leggero). È possibile il disarmo avversario in caso di impatti tra armi: l'Agilità è pari all'energia dell'utilizzatore. Mantenere la tecnica richiede uno slot tecnica.
    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 4 / Consumo: Basso ogni colpo )
    [Da chunin in su]


    Tecnica Rapida [2]
    Talento: L'utilizzatore può eseguire una tecnica avanzata extra nel round, potendo effettuare nello stesso round due tecniche avanzate; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Non è possibile sfruttare altre abilità 'Talento' in combinazione.


    Kaiten no Jutsu - Hajime (L'Inizio)
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Caricamento pari a 5 sigilli (0)
    L'utilizzatore può far ruotare vorticosamente un oggetto di dimensioni fino a Mediopiccola, incrementandone la potenza di 20. L'oggetto può essere scagliato come un arma A Distanza, avrà una gittata di 24 metri e velocità pari alla Concentrazione dell'utilizzatore. Può essere utilizzata in combinazione con tutte le 'Kaiten no Jutsu' spendendo uno slot tecnica e il relativo consumo.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 5 / Consumo: MedioBasso - Mantenimento: Basso)
    [Da chunin in su]


    Dono della Rotazione
    Abile: L'utilizzatore in grado di applicare Arte della Rotazione: Hajime alle Tecniche dei propri alleati, dove possibile, tramite un contatto fisico durante l'esecuzione delle stesse. Consuma chakra e slot tecnica come di norma.
    [Da Chunin in su]

    Rotazione Perfetta
    Talento: L'utilizzatore può raddoppiare il consumo di Arte della Rotazione: Hajime, ottenendo un potenziamento di +40 invece che +20. Utilizzabile una volta ogni 2 round, non è possibile utilizzare altre abilità 'Talento' in combinazione.
    [Da Chunin in su]

    Rotazione Focalizzata
    Talento: L'utilizzatore può sacrificare uno slot azione per aumentare la potenza di una qualsiasi Arte della Rotazione di 10. Utilizzabile una volta ogni 2 round, non è possibile utilizzare altre abilità 'Talento' in combinazione,
    [Da Genin in su]

    Rotazione Estrema
    Abile: La potenza garantita da Rotazione Focalizzata è pari a 15 anzichè 10.
    [Da Jonin in su]

    Ninjutsu Perfette [0]
    Speciale: L'utilizzatore può utilizzare 2 abilità 'Talento' applicandole alla stessa ninjutsu, 1 volta ogni 2 round.


    Ninjutsu Inarrestabile [2]
    Speciale: L'utilizzatore può migliorare la potenza delle proprie ninjutsu: se potenziate con una qualsiasi abilità 'Talento', la potenza aumenta di 10.


    Tutto stava a vedere se avrebbero effettivamente concluso la faccenda o meno.
     
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    La fine di Ottobre

    Il Sacerdote sul momento non parlò, rimase ad osservare quelli che apparivano come due dei monaci che sapeva al servizio del Priore e che, sembrava, fossero responsabili di averli liberati dal proprio stesso.
    Non mancò, però, di notare come quello stesso monaco, che aveva passato la prova della forgia, sembrava non sapere dove la stessa si trovasse, guardandosi intorno, come se la cercasse con lo sguardo.

    Ad ogni modo, il Sacerdote, con il suo assistente e l'altro monaco, accompagnarono i due fino alla forgia stessa e lì rimasero ad osservare mentre il futuro Hokage lavorava alla creazione di un gigantesco e decisamente potente martello.
    Ci fu da attendere e forse l'attesa fu anche lunga, ma alla fine, la possanza di quel martello, sommata al chakra che il ninja di Konoha vi unì ed alle abilità del "Kappa" portò alla conclusione di quella storia, iniziata un mese prima nel paese del Fuoco, disquisendo con un "Non-morto", continuata con una caccia ad alcuni "licantropi" che aveva portato a far accendere ancora di più la guerra fra due clan nel paese di Taki e completasi con la piccola rivoluzione dentro quel monastero pacifista.

    Bastò un colpo di martello perché l'identità dentro Ottobre Grigio (o più correttamente Ottobre Grigio stesso) andasse in pezzi, al pari della lama, che si frantumò nel punto d'impatto.
    Fu a quel punto che il Sacerdote si avvicinò e, senza ancora tocca la lama, parve studiarla con la mano: Se una vita, o una coscienza, si trovava dentro questo metallo, ora non vi è più niente.
    Vi devo ringraziare, stranieri... ci avete liberati dal Priore, non so quanto della vostra storia sia vera, ma di certo l'uomo che ci guidava non aveva uno spirito pacifico a condurre le sue azioni, che fosse il proprio, o quello in questa lama.

    Parole secche e senza doppi fini, per quanto dimostravano come il Sacerdote dubitasse di avere a che fare con due veri monaci, ma piuttosto con gli strani individui che aveva accolto qualche giorno prima, inoltre era innegabile che lui almeno non aveva interesse alcuno nella spada Ottobre Grigio, non aveva battuto occhio alla sua distruzione, né ne era turbato, in fondo in quel monastero erano convinti che tutte le armi dovessero essere distrutte.

    L'avventura di Raizen e "Febh" era, alla fine, conclusa.

    -----

    OT: Ok, quest conclusa. Nei prossimi giorni chiederò a chi di dovere quanti dei posts posso considerare (già nella prima parte, in fondo, un paio di anni fa vi avevo guidato nella "caccia" quindi penso anche quelli siano valutabili) per il numero di stemmi da darvi e se serve un epilogo legato alle trame di Taki da aggiungere.
    Intanto aggiungete la giocata nelle vostre cronologie... mettetevi d'accordo fra voi sul quando, ma immagino sia piuttosto vecchiotta storicamente.^^' /OT
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Erano passati diversi giorni da quando Raizen aveva lasciato il monastero con i migliori auguri del nuovo Priore, quello stesso sacerdote che aveva guidato la rivolta dietro loro insistenza e che, alla fin fine, aveva scongiurato la nascita di una setta pericolosa per tutto il continente. Del Kappa non restava traccia, dato che si era accomiatato con un breve inchino e poche parole: Beh, direi che la mia parte è fatta. Hai tutto il tempo per tornare a Konoha senza rischiare la pelle. Congratulazioni, e se mai vedrai un santuario dedicato ai Kappa lascia pure qualche cetriolo in segno di ringraziamento. Sono felice di essere stato la tua luce guida in questa terribile avventura, ma siamo sopravvissuti anche perchè fortunatamente hai appreso da me le capacità essenziali per crescere. Addio quindi, non penso ci rivedremo mai più! E quindi si era allontanato spiccando immensi salti, come quelli utilizzati durante la loro caccia al lupo, quasi due settimane prima. Anche con Ou sarebbe stato problematico seguirlo, e comunque nel giro di poco si sarebbe dileguato. Il futuro Hokage sarebbe tornato a Konoha in solitudine, con le ossa che cominciavano a scricchiolare.

    [...]





    Mi pare di capire che tu sia sopravvissuto, e i due frammenti di Ottobre Grigio sono la prova della tua vittoria. Meku, il fabbro immortale, stava accanto alla sua forgia con i classici abiti scuri e larghi con cui amava lavorare. Si trovavano sottoterra, tra le mura infinitamente cangianti della sua officina, talmente legata al chakra del vecchio da modificarsi in base a ogni suo minimo desiderio. I pezzi di Ottobre grigio erano posati su un tavolino di roccia davanti a lui, che aveva fatto emergere dal suolo con un cenno della mano. Si...è stata spezzata da un'arma di qualità in cui scorrevano grandi quantità di chakra, e questo ha distrutto anche la sua mente. Sembrava accigliato. Era una mente deviata e crudele...avvelenata dal chakra dell'Uomo nel Pilastro, quando il suo possessore distrusse quella piaga, anni fa. E' stato un gesto di clemenza porre fine alla sua esistenza.

    Tornò a fissare il ninja della foglia, severo nello sguardo, senza commentare per diverso tempo. Avevamo un accordo e hai adempiuto alla tua parte, quindi è giusto che io faccia la mia. Con pochi passi misurati si avvicinò al giovane che aveva insistentemente chiesto di essere suo allievo e come risultato aveva ricevuto una terribile maledizione che gli avrebbe frantumato le ossa nel giro di pochi giorni, ottenendo però di vivere nella fucina e lavorare liberamente, ma senza insegnamenti diretti, per il tempo necessario. In quel periodo aveva scoperto un libro, la "leggenda della spada Eterna" che, come fosse uno specchio della sua abilità, cresceva ogni giorno di più aggiungendo nuove pagine e descrizioni sull'arte della metallurgia, in una forma di apprendimento cruda ma senza dubbio efficace e misurata. Decine di spade create da Raizen erano state distrutte da Meku in quel periodo, ritenute indegne di esistere, ma la qualità del suo lavoro era cresciuta sempre di più...ed ora era stato capace di creare un martello a partire da armi eccezionali, col solo scopo di distruggere un'arma eccezionale. Probabilmente per come era bilanciato quel martello era inutile in battaglia, ma restava uno strumento da fabbro di eccezionale fattura.

    Ma quasi sicuramente Raizen non pensava certo al martello o al futuro, dato che durante la via del ritorno i dolori alle ossa si erano fatti via via più intensi ed ogni passo sempre più pesante, segno che il suo scheletro cominciava a dare segni di cedimento. Il corpo del ninja era stato troppo legato alla spada che ne aveva sigillato il chakra e quando Meku la aveva distrutta di fronte alle petulanti richieste del colosso, il suo organismo ne aveva subito le più terribili conseguenze. Dovrebbero bastare tre giorni. Disse, mentre conficcava, quasi fosse un maestro di agopuntura, cinque piccoli spilli nel corpo massiccio dello Shinobi. Non combattere o potrebbero spostarsi, ma i tuoi meridiani energetici dovrebbero riallinearsi e lo scheletro guarire completamente. A quel punto si sarebbe girato, tornando verso la forgia. Ora va, non c'è più motivo che tu stia qui...io ho giurato di non avere altri allievi e non ne avrò, altrimenti questo posto sarebbe pieno di gente e io detesto la gente. Il tono burbero lasciava immaginare che probabilmente anche la gente detestava avere a che fare con lui. Il mese passato mi hai visto lavorare e hai persino sbirciato il mio diario, non credere che non me ne sia accorto, ma dubito che tu ci possa aver capito qualcosa, nè dell'uno nè dell'altro. Quindi non hai nulla da fare qui. Non sei un mio allievo e non hai imparato nulla da me, dopotutto io non insegno niente a nessuno. Quindi fuori dai piedi e fammi lavorare in pace.

    Lo ignorò, cominciando a tirare il mantice per ravvivare il fuoco, salvo poi accigliarsi. Ridicolo! Il mio fornitore mi ha dato di nuovo del metallo scadente! Tolse a mani nude un enorme lingotto di metallo scuro dal contenitore arroventato e lo gettò al suolo davanti a Raizen, senza nemmeno voltarsi. Quella spazzatura non è buone nemmeno per un forcone da fieno. Visto che te ne stai andando prenditela pure tutta, non la voglio tra i piedi. Bah...materiale dozzinale per dilettanti improvvisati. Bah! Cominciò a borbottare mentre lavorava. Almeno quell'idiota di Oto ha avuto quello che voleva e non mi seccherà più...quell'arma che mi ha portato non era malaccio, ma mi chiedo chi l'abbia forgiata. Il metodo di forgiatura era elegante, ma proprio non riconosco il tocco. E poi prese a ignorare del tutto il futuro Hokage.



    Va detto che, a dispetto di quello che aveva detto, quello non era affatto metallo dozzinale, anzi, si trattava di una rarissima lega di acciaio e di Hihirokane, il leggendario metallo che si dice avvampi come il fuoco se sottoposto alle giuste sollecitazioni. Un metallo del genere, in quelle quantità, poi, valeva come minimo quanto mezza Konoha...e Meku glielo aveva gettato ai piedi come se nulla fosse. Bastava un pò di impegno, e probabilmente ci avrebbe potuto ricavare una Zanbato di qualità incredibile, per rimpiazzare la grande spada che il Fabbro Immortale gli aveva distrutto.

    Una Zanbato che nel tempo sarebbe stata conosciuta come Garyu e, in seguito, dopo aver assorbito l'anima di un possente drago di fuoco (anche grazie alle speciali doti dell'Hihirokane), Garyu no Jigoku!
     
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    Agopuntura







    Si accomiatarono dai monaci senza sviolinate, li avevano liberati da un nemico, ma gli avevano anche distrutto la loro casa, per cui ricoprirli di ori e lodi non era di certo intenzione dei monaci.
    Prima di uscire dal tempio e riprendere la via di casa il Colosso raccolse i rimasugli di Ottobre, riponendoli in una piccola sacca di pelle fornitagli dai monaci stessi.

    Arrivederci.

    Un'unica parola, che segnò la fine di quell’incontro, suggellandolo con una bugia.
    Sospirò quando Febh, ancora del tutto sicuro del suo travestimento, si allontanò con una tecnica che il Colosso aveva visto utilizzare esclusivamente a lui.
    Ma non ebbe poi troppo tempo per pensarci, il suo tempo era agli sgoccioli e lo scricchiolio delle ossa riusciva ad avvertirlo persino nell’udito, segno che avanzava rapidamente.
    Avrebbe dovuto richiamare uno dei suoi draghi per concludere il suo viaggio verso la foglia con la certezza di non sbriciolarsi nel tragitto, sarebbe bastato uno dei draghi sottoposti, già Kaze sarebbe stato in grado di trasportarlo.
    Lo salutò con un cenno della mano quando questo, richiamato dalla tecnica, gli comparse accanto.

    Ciao Kaze, mi serve un favore, le mie condizioni non sono tra le migliori, uno strappo fino a Konoha non sarebbe male.

    Il grosso rettile annuì dopo aver ricambiato il saluto e partirono alla volta della fucina dell’immortale Meku, mentre Raizen borbottava su come dovesse subire i danni del fabbro anziché quelli dovuti al combattimento


    A Konoha



    Alla fucina l’Immortale lo aspettava avvolto nei suoi abiti scuri.

    Si, pare di si.

    Disse con una smorfia di dolore causatagli da praticamente qualsiasi movimento, una strana sensazione quella di avere ogni singolo osso crepato.
    Alla fine dell’applicazione degli spilli il Colosso si sarebbe guardato il corpo, apprezzando le cure con un espressione indecifrabile.

    Beh, se è vero che ciò che non uccide fortifica dovrei avere delle ossa d’acciaio una volta guarite.

    Stirò un sorriso, ma il fabbro non potè vederlo, era già impegnato a imprecare contro un metallo dalle scarse proprietà, ed il Colosso era troppo stanco per chiedersi chi avesse brandito Ottobre e soprattutto chi potesse essere in grado di corromperne il chakra per poterlo interrompere con delle domande.
    Senza contare che, senza alcun preavviso, montando su una scusa tutta sua, Meku lo omaggiò di un lingotto di metallo dalle dimensioni ragguardevoli, uno di quei doni che non si aveva il coraggio di definire tali.
    Sorrise nuovamente, e senza fiatare raffreddò la barra con una folata di vento gelido per poi sollevarla e procedere verso l’uscita.

    Arrivederci, vecchio Meku.

    Ringraziare sarebbe stato inutile, probabilmente tacere era meglio.
    Solo il tempo avrebbe saputo dire quando la curiosità avrebbe risvegliato nel Colosso la voglia di sapere chi erano i protagonisti della storia di Ottobre.
     
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