Cacciatori di informazioni.

QdC- Boschi di Toshi,

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    È colpa tua. Ratty

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    [Le parole di Yoshura]

    Mi chiedi un pagamento ben strano per i tuoi servizi, Shinobi accademico... Avrebbe borbottato il capo del clan Hanta mentre si lisciava lentamente la lunga barba appuntita. Non solo dici di preferire le informazioni al denaro, ma lasci che sia io a decidere la ricompensa...ed in cambio dei tuoi servizi mi chiedi di non reagire alla gravissima azione degli Horu, siano essi tre volte maledetti. La sua fronte si fece aggrottata, mentre la frequenza con cui tirava la barba aumentava. Un simile affronto, come non se ne vedevano dai tempi della grave Faida di Sangue di cinquant'anni fa...come puoi chiedermi di soprassedere e lasciare che siate voi dell'accademia a risolvere tutto? Non avete dimostrato grande abilità nel corso della guerra civile e certamente non sono certo che possiate realmente agire come una forza di pace in questi territori.

    A quel punto avrebbe usato la mano libera per impugnare il ventaglio che fino a quel momento aveva tenuto sul grembo, quindi, senza aprirlo, lo puntò dritto verso Raizen. Puoi davero garantirmi che la tua Accademia...che i Quattro villaggi potranno portare giustizia? E' stato versato del sangue e l'intento malefico dietro a questi orribili eventi non depone certo per la buona fede dei Maledetti Horu. La sua espressione era cupa, con un tizzone d'odio che stava apena cominciando a dar fiamme dietro il nero degli occhi. Solo due cose possono pagare il sangue: sangue e lacrime. Se l'accademia non vorrà prendere una vita per ogni vita che c è stata tolta, allora che renda la vita di que miserabili talmente terribile da piandere dieci litri di lacrime per ogni goccia di sangue Hanta. Che fossero soldi, ostacoli o altro non sembrava interessargli: quello che voleva era solo che gli Horu pagassero per il loro crimine.

    A quel punto fu l'altro ninja ad intromettersi: Se hanno preso sangue Kaguya per creare quei lupi potete star certo che l'Accademia agirà in maniera decisamente iù brutale di quanto non pensiate...o perlomeno lo faranno gli esponenti del Villaggio della Nebbia. Se li conosco almeno un poco, Lacrime e Sangue scorreranno a fiumi. E questo sarebbe ancora poco. Borbottò, ancora genuflesso ma fino a quel momento poco interessato all'intera faccenda...senza contare che il vecchio era talmente concentrato sui suoi guai interni da non aver spiccicato una parola sulla Gure no Kannazuki, questo dando per buono che sapesse effettivamente qualcosa al riguardo.

    Uhmm.. Il capo degli Hanta non sembrava poi così convinto, ma il Kappa non aveva altro da aggiungere, in fondo non era mica un accademico ma solo uno Yokai di passaggio che aveva visto due o tre cosette nella sua vita, abbastanza per dispensare commenti non richiesti. Ma quegli occhi (così incredibilmente simili ai bellissimi occhi di Febh Yakushi, grazie alle arti del Kappa) si portarono su Raizen, come ad intimargli di dare un commento definitivo su quella faccenda e parlare quindi della spada.

    Convinto o meno il cao degli Hanta, sarebbe giunto il momento della ricompensa. La spada di cui mi parlate, se non ricordo male era in possesso di un mercenario al servizio di un nobile delle regioni più orientali. Era un'arma molto particolare: gli permetteva di lottare alla pari coi Ninja pur senza conoscere arti magiche. Il padrone del mercenario si vantava di quell'arma che sbranava l'energia dei ninja, così diceva... Avrebbe detto, con lo sguardo perso nel vuoto del ricordo. ..Nataku, mi pare si chiamasse così quel mercenario. Se non mi sbaglio quando il suo padrone morì durante la guerra civile, Nataku decise di ritirarsi dagli scontri e si fece monaco. Ora non saprei proprio dirvi come trovarlo, ma certamente in qualche monastero ne avranno sentito parlare.

    La ricompensa in denaro che il nobile aveva in mente non era poi così favolosa come ci si sarebbe potuti aspettare, ma in fondo la parte dei due ninja era stata ridotta considerevolmente per via delle informazioni ottenute e per la faccenda del possibile intervento Accademico. Tutti gli altri partecipanti della missione comunque ebbero un bel gruzzolo che certo avrebbe permesso loro di vivere di rendita per un pò, mentre "Febh" dopo aver consegnato alcuni dei cadaveri dei Lupi (aveva rimandato nella grotta una sua lucertola assieme agli Hanta per recuperare quante più carcasse possibili) decise di tenere per sè una testa solpata di quelle creature: un teschio ricordo, potremmo dire. Sai com'è... avrebbe spiegato ...magari un giorno incontrerò un Kaguya e potrebbe interessargli questo affare. Il trio di Nukenin sparì nel nulla, senza un saluto nè uno sguardo non apena riebbero i loro soldi.

    Il kappa poteva solo augurarsi che i loro sentieri non si incrociassero nuovamente...o peggo ancora che l'uomo con le braccia extra incontrasse il vero Febh Yakushi o avrebbe potuto passare dei guai.

    Non restava molto da fare in quella zona, ed il tempo a disposizione del Colosso cominciava a scarseggiare.

    Era il momento di passare oltre.

     
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    Il Tempio delle Ossa






    Raizen chinò la testa durante le prime battute del capo degli Hanta, un uomo che ini quel momento dimostrava un attaccamento alla sua famiglia smisurato, ma che al contempo pareva riuscire a frenare con la ragione, forse invaghita delle proposte pacifiche del Colosso.

    Come ha detto l’otese, l’accademia deve proteggere anche i suoi interessi, e nel suo interesse è anche tenere la pace in una valle come questa, immagino che voi sappiate bene quanto sarebbe dannoso per entrambe le parti perdere delle vite innocenti, e la guerra non ha occhi, soltanto mani abili a togliere la vita.
    È probabile che gli Horu, oltre allo scotto dovuto per le vite rubate agli Hanta, dovranno pagare anche per i vostri boschi e la vostra economia, i soldi gli piacciono, e saranno costretti a pagarvi con essi.
    Avari simili soffriranno della perdita di liquidi ben più che della perdita dei loro familiari. La loro sofferenza sarà adeguata alle loro azioni, e l’accademia dopo l’errore con la guerra civile vuole riscattarsi, sarà puntigliosa, come lo è stata nell’inviare noi qui anziché degli sprovveduti ed inesperti studenti.


    Interloquì Raizen mantenendo quel tono freddo e preciso che ben si addiceva a quelle conversazioni così tese in cui doveva tenere a freno la sua innata arroganza. Una lieve flessione verso il basso del capo lasciò al capoclan la parola che diede ai due le informazioni in suo possesso, non troppe, ma neanche insufficienti per iniziare la ricerca. Dopo un cenno di ringraziamento Raizen prese il suo compenso per poi prendere la parola per l’ultima volta.

    La ringrazio.
    Inoltre, siamo stranieri, non sappiamo bene dove si trovi il tempio più vicino in questa zona, probabilmente troveremo in quello altre informazioni, potrebbe indicarcelo?


    Ottenuta la risposta alla cortese domanda avrebbe chiuso quell’incontro con un nuovo inchino.

    È stato un onore servire un capoclan dotato della sua saggezza.

    Richiusa la porta alle sue spalle fece una piccola smorfia, rilasciando la tensione mentre sbuffava.

    I capiclan sono sempre delle teste calde, pronte a spendere altre vite per vendicarne delle altre, spero che questo sia più assennato, altrimenti sarà tutto inutile.
    Comunque, io ancora non sono al 100% sfrutterei per un’altra mezza giornata l’ospitalità degli Hanta per poi metterci in viaggio belli carichi, sempre che ad un kappa possa interessare svolgere gli affari dell’amministratore di Oto.


    Disse con tono lievemente ironico.
    Giunte le prime luci dell’alba si sarebbe rimesso in cammino, il tempio più vicino pareva essere a nord-est, arroccato tra le montagne della piccola penisola del Cimitero di Montagne, che prendeva il nome dalle ossa di gigantesche creature li ammassate da chissà quanti secoli e dalle piccoli promontori che ivi sorgevano.


    Quel posto mancava decisamente ai luoghi che ho visitato, voglio proprio vedere se tiene fede al suo nome.

    La strada più conveniente per giungere al monte in cui doveva trovarsi il tempio percorreva un breve tratto di costa, prima di inoltrarsi nel bosco sino al centro della penisola.
    Poco dopo gli alberi del bosco di Taki lasciarono spazio ad alberi più grandi e di specie differente, a chioma tondeggiante ed equilibrata, e dai tronchi bassi, tozzi e forti, radi tra di loro quanto bastava a far penetrare lo sguardo sin nel cuore della foresta il cui verde veniva spezzato di quando in quando dal candore delle ossa.


    Beh, sono senz’altro caratteristiche e curiose, mi domando quale gigantesca bestia venga a morire qui.

    La sua mente dopo quella domanda divagò lievemente immaginando uno scontro tra due specie differenti, magari evocate da formidabili shinobi in grado di cambiare solamente con le loro azioni l’aspetto di una zona così vasta, un po’ come la valle della fine nel paese della foglia. Oppure, semplicemente, era li che un tempo abitava qualche specie ora estinta per chissà quale ragione.
    Il cammino per il tempio non fu periglioso, anzi, quasi rilassante, per quanto quella foresta fosse innaturalmente silenziosa la presenza di quelle ossa non la rendeva tetra e spaventosa, era un posto calmo, in cui l’assenza di animali che si muovevano bloccava quasi il tempo, un luogo di riposo… eterno.
    L’altura su cui era alloggiato il tempio si ergeva massiccia con rocce tondeggianti e sporgenti che parevano strizzare la poca vegetazione che vi cresceva tra le insenature.
    Penso quello sia il tempio.
    Di li a poco, giunti ai piedi dell’altura si udì uno strano rumore, quasi come se quel flebile soffio di vento che animava le fronde dei grandi alberi suonasse un ancia metallica, un rumore ritmato a cui presto si aggiunse un battito, quasi un tremore della terra, due eventi che presto i due viandanti accomunarono come regole di un unico ritmo, quando l’urlo si frenava il battito si faceva forte o cambiava ritmo, probabilmente proprio quella era la causa della scarsissima presenza di animali.
    Mano a mano che il tempio si faceva più vicino quello che sembrava solo un suono mutò in una cantilena ritmica e quasi ipnotizzante nel ritmo, un coro di voci perfettamente sincronizzate che davano vita ad una vibrazione quasi fastidiosa che rimbombava nel petto, giunti a così pochi passi si poteva comprendere anche cosa fosse quel “battito”: il pestone di un centinaio di monaci che probabilmente nel loro rito calavano gli arti sul pavimento con una potenza sovrumana.
    Quello era il tempio delle ossa.


    Cetriolofilo, bussi te o busso io?

    Chiese sulle porte del tempio.
     
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    [Il Tempio delle Ossa]

    In un modo o nell'altro avevano convinto il capo degli Hanta a posticipare la sua vendetta, o perlomeno a usare l'accademia come mezzo e questo non sarebbe stato male. In più avevano potuto rifocillarsi e riposare quanto bastava (il tasso di recupero del Kappa era strabiliante, tanto che fu nuovamente a pieno regime in meno di un terzo del tempo impiegato da Raizen). E poi, informazioni alla mano, partirono per la loro destinazione!

    Ossa di Yokai...quasi sicuramente! Sentenziò con aria da esperto. Sento ancora la loro energia...è molto triste. Borbottò poggiando la mano su una di quelle formazioni e spiccando poi un balzo di quasi tre metri mentre gettava un'urlo terrorizzato quando quell'osso si animò! AAAAAAAHHHH!!!! In realtà quel tocco lo aveva semplicemente sbilanciato e fatto scorrere, ma lo Yokai non se lo immaginava affatto ed era stato colto di sorpresa, tanto che aveva già un Kunai in mano ed era pronto a reagire!

    Escluso questo episodio fu una passeggiata, almeno fino a quando non cominciarono ad udire le vibrazioni sul terreno, man mano che si avvicinavano alla costruzione sull'altura. Si, penso anche io che sia il tempio...e non mi piace. La vibrazione era sempre più forte e rapida, tanto che rimbalzava nel petto e nelle ossa facendole tremare come se i due avessero dei brividi involontari e quantomeno sgradevoli...e non era tutto In questo posto c'è un forte potere mistico...mi sento molto debole, come se il mio Youki venisse contrastato... il Kappa era alle spalle di Raizen in quel momento e si udì un debole sbuffo di fumo, simile a quello di una trasformazione che si annulla...e quando il ninja di Konoha si fosse voltato avrebbe scoperto quello che erail vero aspetto del Kappa che fino a quel momento lo aveva accompagnato in quell'avventura!

    arakawa-07-2026-chief-with-hair



    Lunghi capelli neri, una pelle verde brillante e un'espressione sovrannaturale...quello era il Kappa. Ignoriamo per qualche istante la presenza di una cerniera lampo sul vestito (pardon, sulla pelle), il collo di un normale colore rosa e il guscio con l'etichetta del prezzo attaccato alla schiena.

    Ecco..interferisce persino con il mio jutsu...maledizione! Stizzito, il viso verde dello Yokai guardò sconsolato il tempio. Non possiamo fare altro che sperare che accettino gli esseri sovrannaturali. E fece spallucce. Piuttosto spero che almeno adesso la smetterai con le frecciatine. Sbuffò, avvicinandosi al portone.

    Intorno a lui c'era ancora un briciolo del fumo di una Henge perfettamente visibile, ovviamente.

    [...]

    La mano verde del Kappa sbattè più volte sul pesante portone. Spero che sentano qualcosa anche con tutto questo baccano! La vibrazione nel petto era sempre più intensa. Questi umani quando ci si mettono sanno fare dei bei suoni...fanno un rumore che è quasi a metà di quello di uno dei mille corni che stanno nel palazzo del re dei Kappa. Bravini...ecco. Bussò ancora. E PIANTATELA CON STO FRACASSO ED APRITE!!! Reagì bussando con ancor più veemenza, ottenendo come risultato l'immediata cessazione di quel tamburo continuo. L'improvvisa mancanza del suono fu persino più disorientante del suono stesso, lasciando lo Yokai quasi barcollante, come un ubriaco a cui hanno appena strappato la bottiglia di mano. Dici che è un buon segno? Il silenzio dopo il caos aveva sempre un retrogusto sgradevole: un'ansia sottile di cui non potevi disfarti facilmente.

    La porta si aprì con un lento cigolìo. Non quello di un millenario portone metallico che si apre dopo secoli, ma piuttosto quesllo di una porta usata spesso ma in cui hanno scordato di oliare i cardini negli ultimi due o tre anni. Roba da poco, ma che faceva capire che quasi sicuramente c'erano altri ingressi...oppure che i residenti non accoglievano gente da tanto. L'aria che filtrà dalla porta sapeva di candele e spezie ma non era viziata, segno che tutto sommato non si trattava di una prigione o di un posto altrettanto ameno. Come ha detto che si chiamava questo posto? Nessuno aveva aperto la porta, ma magari c'era qualche meccanismo automatico...ed oltre la soglia stava una grande stanza con sei maestose colonne ed una statua proprio dirimpetto all'ingresso. Riconoscerne le fattezze o la posa era impossibile perchè era comperta da un telo (o magari si trattava di un sudario?) ma certo erano visibili due porticine di legno ai lati (e altre porte si aprivano in tutta la stanza, ben nascoste nel gioco di luci offerto dalle colonne e dai bracieri che rischiaravano l'ambiente. Nessuna finestra.

    Nessun rumore e nessuno che apra...l'atmosfera ideale per l'arrivo di un fantasma. Un suono improvviso annunciò l'apertura della porta a sinistra della statua mentre un individuo alto quasi due metri faceva il suo ingresso, avvolto in abiti candidi che nascondevano il suo aspetto il nuovo arrivato avanzò lentamente quasi fluttuando. Ecco...un fantasma! Te lo avevo detto, perchè mi hai voluto portare qui?? Disse il Kappa con un accenno di isteria, cercando di mollare un pugno alla spalla del Foglioso.

    Benvenuti nell'ultima dimora...



    3jwz



    Non è usuale che degli stranieri giungano nel nostro tempio. La figura incappucciata parlò con voce sepolcrale, portando la fessura che aveva sul volto ad incontrare gli occhi di Raizen e, successivamente, del Kappa. Anche se noto che siete alquanto...inusuali a vostra volta. Aggiunse con tono leggermente più incerto nel vedere l'aspetto del Kappa che nel mentre, realizzando che si trattava solo di un uomo, cercò immediatamente di darsi un contegno. Ehm..comprendo che il mio apetto possa turbare, ma la mia natura sovrannaturale reagisce con questo luogo, impedendomi di mostrare qualcosa di più accettabile. Spiegò chinando il capo in segno di rispetto. In tutta riposta il monaco (era un monaco?) sollevò il braccio, indicando con la mano guantata. Quell'etichetta che sporge dal collo dice "cotone 98%". Per l'appunto. Replicò quindi l'altro, con ferma determinazione.

    A guidare il monaco fu quasi certamente il terrore di continuare quella conversazione e scoprire fin dove sarebbe potuta arrivare, quindi, senza dar alcun segno di turbamento, decise di rivolgersi solo a Raizen. Suppongo siate shinobi, il vostro aspetto è...caratteristico. Mi chiedo quindi cosa possano desiderare degli Shinobi da un luogo di contemplazione e preghiera. Il suono dei "battiti" riprese, con una frequenza molto bassa ed un'intensità certo non paragonabile rispetto a prima. Se siete in cerca di asilo per la notte, una foresteria poco lontano da qui vi offrirà riparo e del cibo. Ma sarà una notte soltanto. Spiegò, indicando una delle porte più piccole con la mano. Potete entrare nel giardino interno se lo volete, ma devo chiedervi di lasciare le vostre armi e i vostri calzari fuori dal tempio. L'accesso a qualunque altra area è vietato ai non iniziati.

    Mi sembrano buone condizioni, ma in realtà noi cerchiamo... Venne interrotto da un gesto dell'uomo. Questo è il Tempio delle Ossa. Qui ssi riuniscono i Guerrieri Sopiti: Chi si ritira dalle battaglie in cerca di pace arriva qui. Esistono altri due templi del nostro ordine nella regione. Chi entra nell'ordine abbandona il suo nome ed il suo passato, quindi se cercate alleati o avversari siete nel posto sbagliato. E dunque...che cosa cercate?

    Al nominare il guerriero che cercavano non avrebbe reagito, rispondendo piuttosto Io non so chi sia. Ognuno di noi ha un nome diverso quando entra in questo luogo. Il vecchio nome viene seppellito nella Stele del Riposo a cui nessuno ha accesso. Il battito si sarebbe fatto via via più forte e rapido...probabilmente non era stato il loro avvicinarsi a causarlo, ma semplicemente il rito prevedeva quella ciclica ripetizione di piedi che impattavano al suolo. O forse no...

    Tuttavia il nome della spada, se pronunciato, avrebbe causato una reazione, per quanto minima. Il monaco avrebbe infatti ateso qualche istante prima di rispondere che le armi non erano permesse nel tempio, nemmeno quelle tanto importanti da avere un nome. Ma era stato qualche istante di troppo...
     
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    Il viaggio col Kappa fu tranquillo, quasi divertente in alcuni momenti, e tutto sommato non troppo lungo.
    A pochi passi dal tempio il rimbombo di quel fastidioso suono era addirittura riuscito ad interferire con la tecnica di Febh, sottolineando nuovamente che sotto a quel costume non poteva che esserci lui, anche se aveva prontamente risposto al fenomeno come un’interferenza nella tecnica che come un rilascio totale della stessa.


    Buon segno non lo so, ma ti assicuro che bardato a questo modo sembri più un maniaco da internare che un kappa.

    Disse mentre guardava distrattamente verso l’alto prima che la porta si schiudesse con un lento cigolio, ad aprirla: nessuno.

    Wow, inquietante, di certo sanno come accogliere al meglio i loro ospiti.
    O come intimidire quelli indesiderati.


    Aggiunse guardandosi intorno mentre varcava la soglia.

    Il tempio delle ossa, e credo che visto il bosco in cui si trova e l’ambiente del tempio stesso sia perfetto.

    Rispose al kappa mentre analizzava con lo sguardo tutta la stanza, restando quasi demoralizzato dall’assenza di persone, ma vista l’accoglienza all’entrata non era stupito, era probabile che dovessero mantenere una certa condotta scenica.

    Beh, se ci sono dei fantasmi te li conoscerai no? Venite più o meno dalle stesse parti, che ti spaventi?

    Interloquì il Colosso con sottile ironia mentre prendeva il pugno e rispondeva con uno scappellotto sulla nuca del kappa.

    Si, ha ragione, sono uno shinobi, sul mio compagno di viaggio invece inizio a nutrire qualche dubbio, di natura psichica, non so se m’intende.

    Gesticolò con la mano all’altezza della tempia con uno sguardo abbastanza eloquente mentre parlava.

    Come ha detto non siamo semplici stranieri, e in quanto non semplici siamo qui per un motivo ben preciso, seguiamo un uomo ben preciso, il suo nome è Nataku.

    Osservò l’uomo mentre gli rispondeva, cercando di scorgere qualche segno, ma se mentiva riguardo l’eventuale identità del ricercato, non lo faceva riguardo la stele, per cui forse a questo punto avrebbe fatto meglio a scoprire le carte, dopotutto, rivelare ad un monaco la presenza di una simile spada non poteva certo essere un pericolo.

    Non desideriamo conoscere un compagno o un vecchio nemico, ci serve solo una piccola informazione su una spada ben poco comune, la… Gure no Kannazuki.

    Aggiunse il nome della spada appositamente per ultimo, e dopo una lieve pausa, voleva osservare sia la reazione alla pausa che quella al nome della spada, ed entrambe dicevano parecchio di più rispetto alle poche parole pronunciate dall’uomo, senza contare che l’inquietante battito si era intensificato proprio in quel momento, la notizia poteva essere davvero pessima, i normali esseri umani erano parecchio distanti dagli abomini, ma non voleva certamente aver a che fare con la possibilità di una mente collettiva, in quanto trovare il cervello principale era sempre difficile e spesso rischioso.
    La decisione da prendere comunque non era difficile.


    Se non le dispiace accettiamo l’offerta per la notte, proseguire domattina le ricerche dopo un giaciglio diverso dal duro terreno sarà molto più semplice per noi, visto che le nostre informazioni riguardo la spada ci hanno portato nel luogo sbagliato.

    Non insinuava nulla di particolare, almeno nel tono, ma la frase forse si. Avrebbe atteso istruzioni o direttive prima di dirigersi verso il suo giaciglio per la notte, attendere il silenzio totale e poi rivolgersi al kappa.

    Secondo me, è il caso di farsi un giretto perlustrativo, mi sembra che non abbiamo a che fare con delle checche, per cui dovremmo stare attenti.
    E dalla faccia dell’uomo pare che potremmo pure trovarli preparati ad una nostra ispezione.
    Direi di cominciare dalle porte dietro la statua all’ingresso, ammenochè non troviamo qualcosa di interessante qui, ma non mi pare ci sia nulla.


    Disse mentre si guardava intorno.



    CITAZIONE
    post particolarmente sudato e di non troppo spessore, chiedo scusa per il ritardo, ma il real è davvero impietoso ultimamente.
     
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    [Il Tempio delle Ossa II]

    Si...questa energia spirituale è veramente fastidiosa, altera completamente il mio aspetto. Replicò senza raccogliere minimamente la provocazione nè la frecciata sui fantasmi. Lasciò che Raizen parlasse col monaco e non mancò di percepire quel che NON veniva detto. Pause più chiare di un milione di parole, senza dubbio, e non potevano sfuggire ad una creatura millenaria...


    La foresteria era collegata al tempio da un piccolo corridoio laterale che il monaco indicò loro. Senza una guida sarebbe stato impossibile orientarsi nei passaggi di servizio dell'enorme struttura, ma una volta memorizzato il percorso non ci sarebbero stati problemi a tornare indietro anche da soli. Si trattava di un monolocale sui centoventi metri quadri, spoglio e quadrato con alcune finestre sottili ed una porta che dava all'esterno. Una cassapanca con una quindicina di cassetti e dieci brande con un materasso estremamente sottile, senza lenzuolo, con l'aria di non essere stati utilizzati da parecchio tempo. L'ambiente era un pò umido, ma non particolarmente polveroso, anche se con tutto quello spazio vuoto la voce rimbombava un poco, soprattutto ovattata dalla maschera distorsione energetica del Kappa. Però, una vera reggia! Disse con convinzion; in fondo Palazzo Yakushi nei primi giorni era un tugurio al confronto..anche se il Kappa non poteva saperlo dato che non c'era mai stato. Dicevi di voler guardare le porte dietro la statua? Non penso ci siano problemi ma ho qualche dubbio su questi tizi, temo che non si sbottoneranno tanto facilmente.

    Ma hai ragione, qui c'è sotto qualcosa...hai notato la sua reazione quando hai citato la spada? Cioè, non che ci fosse moltissimo da notare visto come era tutto avvolto da asciugamani quel tipo, ma ad ogni modo vale la pena indagare. Borbottava seduto sul letto, con una mano sul mento. Poi squadrò attentamente il ninja di Konoha attraverso i fori della maschera (che ovviamente non era una maschera..ma vabbè ormai si è capito, no?) Piuttosto penso che sarà difficile passare inosservati...soprattutto tu. Meglio travestirsi. Disse quello verde con una cerniera lampo sulla schiena.

    rf5z



    [...]

    Il kappa aveva indossato una mascherina nera sul viso per meglio nascondere gli occhi, pur lasciando intatta la maschera sottostante. Questo è il meglio che posso fare per passare inosservato. Spiegò, palesemente irritato dalle interferenze energetiche, mentre avanzavano per il corridoietto fino alla stanza principale che li aveva accolti all'arrivo. Nessuno in vista ed erano forse le quattro del pomeriggio, con un tepore gradevole ed un silenzio innaturale. Non vorrei ripetermi, ma questo posto da i brividi. La testa del Kappa si voltava rapidamente a destra e a sinistra, attirata ogni istante da un movimento sospetto nell'ombras degli innumerevoli anfratti che venivano a crearsi tra le decorazioni e l'illuminazione basata sulle torce. Decisamente non mi piace...agita tutto il mio Youki!

    Oltre la porta li avrebbe accolti un ampio giardino con un porticato quadrangolare: doveva trattarsi del "giardino interno" di cui aveva parlato il monaco all'ingresso, quindi non avrebbero avuto problemi a curiosare. Ampio e ben curato, quel giardino era diviso in quattro sezioni disposte secondo i punti cardinali e separate da una bassa siepe, con quella settentrionale e quella orientale gestite come un orto, con almeno quattro o cinque monaci (bardati di tutto punto) intenti nel curare gli ortaggi, mentre la sezione occidentale era un semplice sterrato dove un singolo monaco meditava seduto su una stuoia e quella meridionale era un giardino fiorito con diverse panchine dove ci si poteva riposare, anche se attualmente era vuoto. Al centro del giardino stava una statua di un monaco alta quasi tre metri, bardato come tutti gli iniziati e con un fodero vuoto al fianco, mentre in mano teneva una spada che si trasformava in una zappa. Attorno alla statua un basso muretto, apparentemente come quello di una fontana anche se in realtà si trattava di una pozzo...un pozzo molto profondo a quanto sembrava, dal cui fondo arrivavano ogni tanto dei fugaci bagliori metallici.

    Molte porte si aprivano nel porticato, e era impossibile accedervi senza essere visti a meno di usare qualche tecnica o un diversivo, di certo i due sapevano di non avere il permesso di entrarci. Uhm...con una situazione come questa il mio perfetto travestimento non servirà a granchè... Mormorò il kappa, non senza un briciolo di delusione mentre sfilava via la mascherina dagli occhi. Piuttosto quel pozzo è strano, non pensi?

    Il monaco che meditava non avrebbe risposto ad alcuna domanda anche se interpellato, mentre i quattro che lavoravano l'orto (uno era un bestione alto più di due metri e largo quasi altrettanto) avrebbero dimostrato maggiore loquacità, ma senza fare una piega al nome della Spada o di Nataku...possibile che si fossero preparati dopo la breve defiance del monaco all'ingresso? I due ninja avrebbe comunque scoperto che fra loro si chiamavano tutti "fratello" e che non avevano più un nome, limitandosi a darsi del tu. Alcuni avevano un fodero alla cintura mentre altri niente.

    Sono i simboli della nostra iniziazione. Avrebbero spiegato. Chi arriva per unirsi al Tempio getta le sue armi nel pozzo dove riposano le ossa dei confratelli deceduti e prosegue quindi con il fodero in bella vista, per mostrare che ha rinunciato alla guerra da poco. Lo stadio successivo prevede di discendere nel pozzo, dopo un anno, e recuperare la propria spada o arma...questa viene chiamata Prova del Passato, ed è diversa per ciascuno di noi. La terza prova invece prevede di fondere l'arma e ricavarne un attrezzo utile per la vita di tutti i giorni. A quel punto si è membri definitivi dell'ordine e si può scrivere il proprio nome sulla Stele. Ciò che accade dopo è un segreto che non può essere divulgato agli estranei.

    Inutile dire che era proibito per i due ninja scendere nel pozzo, anche se difficilmente un'arma come Gure no Kannazuki avrebbe potuto essere distrutta da un guerriero qualsiasi per ricavarne una zappa o un rastrello...
     
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    La loro incursione in un primo momento non andò troppo male, probabilmente stavano “visitando” una di quelle zone del tempio non così segrete, alla fine nonostante tutto non vi trovarono nulla di troppo singolare oltra la grande statua e i vari adepti che si dedicavano ai vari lavori di manutenzione e autosostentamento, mentre uno era dedicato alla meditazione e un ultimo era stato organizzato come un giardino in cui trovar ristoro. Vista la possibilità di avere un così comodo punto d’osservazione che non desse troppi sospetti il Colosso si accomodò sulla panchina e si diede uno sguardo attorno, cercando tra quei salami imballati che avevano lasciato la spada per la zappa, un pollo da spennare. Molto probabilmente più che di pollo da spennare si sarebbe dovuto parlare di “elemento con la lingua più sciolta” visto che in una setta come era quella far parlare qualcuno attraverso i ricatti era generalmente parecchio difficile.
    Il centro del giardino interno poi era occupato da quella statua, una delle cose più degradanti che Raizen avesse mai osservato nella sua vita, pensò che un uomo che bramava la terra da dissodare a mani nude fosse davvero nato male, poiché conosceva davvero poche persone nate col sogno di abbandonare le armi, e la gloria che esse portavano, per dedicarsi alla nuda terra e vivere perennemente affamati mentre si aspetta che uno di quei fili d’erba che si sforzavano a zappare dessero frutti.
    Decise di andare proprio da loro, forse perché ispirato dalla somiglianza con uno di quei contadini, con cui condivideva la mole a dir poco fuori dalla norma.


    Che strana statua adorna il vostro giardino.

    Disse mentre fu abbastanza vicino ai tre contadini, probabilmente improvvisati, che dimostrandosi abbastanza loquaci, non lesinarono i significati che quella statua, ed il pozzo che la circondava, avevano.

    Capisco, una via verso la purificazione insomma, chissà se in quel caos di spade o di adepti avete mai intravisto una spada particolare venir gettata nel pozzo.

    La frase, nonostante la sua genericità, non portò grandi mutamenti nei visi e nei modi di quei contadini, parevano non saperne nulla, oppure recitare parecchio bene. Quando Raizen si sporse su pozzo notò che i bagliori erano tutt’altro che pochi, una cosa curiosa visto c he il tempio non gli pareva frequentato da tutte quelle anime, o quantomeno non da tutti quei “nuovi acquisti” se così potevano definirsi gli apprendisti più freschi. Qualcuno aveva lasciato li la sua spada per sempre.

    Guarda qui in basso, che te ne pare? Non credi che con tutte queste armi potrebbe esserci qualcuno che porta rancore? Qui tutto sembra tranquillo, ma da ciò che ha detto il contadinotto qui dentro dovrebbero esserci poche armi visto che chi getta la sua dopo viene a riprendersela, invece, c’è un pozzo di metallo qui sotto.
    Non credo che la nostra lama sia li sotto, un pezzo troppo pregiato per finire li, ammenochè non abbiano voluto nasconderla.


    Tuttavia mentre parlava non guardava proprio il pozzo, bensì il porticato le cui ombre erano animate da qualche minuto da una presenza tutt’altro che discreta, intenta ad osservarli sin da quando vi avevano fatto accesso, tuttavia, il suo guardarsi attorno in continuazione rivelava che, nonostante i suoi obiettivi principali fossero Raizen e Febh, doveva stare attento anche a chi lo circondava.

    Interessante.
    Hai visto il nanerottolo che non ci stacca gli occhi di dosso?
    Non alzare lo sguardo ora, ti noterebbe, fallo tra un po’, tanto lo noterai comunque.


    E infatti il kappa non avrebbe faticato a notare una figura minuta seppur adulta, intenta a guardarli con “discrezione”, al suo fianco, pendeva un fodero vuoto, per cui, al dire del contadino era li dentro da meno di un anno.

    Stavo per proporti di prendere i voti per restare qui dentro ad indagare ma credo che lui ci sarà molto più d’aiuto. Sa probabilmente che vogliamo qualcosa, per questo ci segue, oppure sa chi siamo, altrimenti ci tiene d’occhio per conto di qualcun altro.
    Separiamoci, mi sembra sia l’unico a seguirci, e non può seguirci entrambi, il pedinato farà da esca, l’altro da amo, regolare no?


    Il piccoletto scelse di seguire il Colosso, forse per la stazza, forse per quella faccia poco raccomandabile, forse perché non aveva tenuto troppo conto di quell’individuo strambo che si portava appresso, tuttavia, proprio quell’individuo avrebbe avuto di che meravigliarsi una volta messe le mani sopra all’uomo. Avrebbe potuto sentire sotto il mantello infatti che non era un individuo qualsiasi e che a considerarsi dai precisi muscoli che nascondeva sotto il mantello era li da ben poco tempo, persino un gesto, difficile da osservare magari, l’avrebbe confermato: in un primo momento aveva cercato la spada al suo fianco, trovandoci solamente il fodero.

    Tranquillo! Tranquillo!

    Avrebbe detto in un grido sussurrato.

    Sono un consigliere del sacerdote che vi ha accolto, so chi cerchi.
    Ma se sei interessato, è meglio togliermi le mani di dosso prima che ti notino.


    Un consigliere del sacerdote poteva davvero sapere chi Febh stesse cercando? E Febh poi, chi stava cercando? L’ometto pareva sapere qualcosa in più di ciò che i due avevano domandato al sacerdote, soprattutto sul conto dell’otese. Il Colosso intanto si riavvicinava al duo, dandogli il tempo per qualche breve scambio in segreto se fosse stato necessario.
     
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    [Le informazioni scoraggianti]

    Se fossi un ninja...cosa che non sono, sia chiaro. Se fossi un ninja...mi farebbe venire i brividi l'idea di mollare tutto solo per mettermi a fare il contadino...voglio dire, quando puoi ribaltare la terra battendoci il piede sopra che senso ha stare due ore a lavorarci con una zappa? Commentò il Kappa, guardando la statua con intensità. Poi vabbè, sono più un tipo da città, non mi attira particolarmente la campagna... Fece spallucce per poi correggersi precipitosamente Ehm, no cioè, intendo che non mi attirerebbe se fossi un ninja, intendevo questo!

    Non sia mai che una personificazione delle forze della natura dica di essere un "tipo da città". Comunque a ben pensarci non riusciva minimamente ad immaginare l'idea di laciare la spada per la zappa, nè poteva immaginare cosa significasse averne abbastanza della lotta. Non che per lui il combattimento fosse come una droga, ma quantomeno era divertente...no, la parola esatta sarebbe "stimolante"...purchè restasse un'occupazione che capitava di tanto in tanto. Anche se, a ben pensarci, non era mai stato coinvolto in una guerra lunga e logorante e non aveva ancora perso nessuno di importante...forse per questo il suo spirito ancora non si sentiva stanco di quella vita pericolosa.

    Ad ogni modo l'intero sistema mi sembra inutilmente complicato...come con quasi tutti gli ordini monastici che ho visto. Aggiunse avanzando accanto a Raizen verso il pozzo. Se uno vuole rinunciare a combattere basta che metta le sue armi in una buca bella profonda, la ricopra e continui a vivere come se nulla fosse, no? Si affacciò per guardare gli scintillii sul fondo. Magari non tutti decidono di proseguire con la vita monastica e se ne vanno lasciando le spade qua sotto...oppure la cerimonia è più difficile di quanto un pensi. Magari qualcuno fallisce. Disse il kappa, non particolarmente interessato alla questione. E se il tuo amico fabbro è borioso anche solo la metà di te dubito che stare in un pozzo possa rovinare una delle sue armi.

    Il fatto di essere osservati non gli era sfuggito, ma aveva attribuito quella sensazione a tutti i monaci che certamente non erano abituati a vedere un Kappa in carne, ossa e costume in cotone 98%. Dici che ci guardano? Magari vogliono offrirmi dei cetrioli, dopotutto sono una divinità fluviale. Borbottò, ma dopo qualche secondo avrebbe gettato un'occhiata al porticato, individuando l'uomo che li stava spiando. In effetti è un tantino più interessato degli altri...probabilmente vuole adorarmi e farmi delle offerte. Spiegò, per poi dare un debole pugno alla spalla del foglioso. O magari hai fatto colpo! Mi pare che tra voi umani funzioni così o sbaglio?

    Il piano del bestione era accettabile, e quindi il Kappa si mise a gironzolare nella parte del giardino adibita ad orto, chiedendo a che punto fossero i cetrioli ai monaci che ci lavoravano, mentre Raizen faceva da esca. Quello che il piccolo spione non riuscì a notare fu il gioco di prestigio che lo Yokai mise a punto: muovendosi nel giardino, per un brevissimo periodo si portò dietro alla statua, lontano dalla vista dell'osservatore, e si seppellì con l'Arte della Terra, lasciando un clone a continuare la pantomima. Quando infine sbucò dal terreno alle spalle del tappetto, fu un gioco da ragazzi piazzargli una mano sulla spalla, abbastanza pesante da scoraggiare ogni tentativo di fuga. Ehi, ehi ehi! Mortale, non credi di essere un pò troppo palese nel mostrare il tuo interesse per il mio amico umano? Disse in tono conciliante mentre Raizen si avvicinava.

    Ho solo una mano sulla tua spalla come un amichevole Kappa. Spiegò mentre le maniche del costume la pelle delle braccia un poco si piegava, stirando le cuciture pieghe naturali. Non vedo cosa ci sia di così anomalo da essere notato. Ora, un tizio verde che stringe un tipo con vesti da monaco nel mezzo di un giardino di gente che trasforma le armi in strumenti da lavoro era ben oltre il semplice "anomalo" ma non stiamo a soppesare troppo i termini...quel che conta è che "Febh" passò la mano sopra le spalle del prigioniero, affiancandoglisi. Dunque, dunque, tu quindi sai che stiamo cercando Nataku, no? Non vogliamo fargli del male nè portarlo via, non siamo una minaccia ma abbiamo necessità di parlargli...vedi, il mio amico è moribondo, ma Nataku ha un modo per guarirlo, anche se non lo sa. Spiegò.

    Ma non metterla in questi termini con lui, è tanto sensibile...potrebbe offendersi. Aggiunse. Che poi, in realtà non è che sia IO a volerlo cercare. Cosa può cercare un Kappa da un umano, in fondo? E' il mio amico che lo sta cercando, io mi limito ad accompagnarlo. Non sto cercando nessuno in particolare, io. E quindi concluse, mentre Raizen li raggiungeva. Aaallora, che mi sai dire del nostro amico Nataku? Il piccoletto sembrava un pò confuso, come se si aspettasse una domanda completamente diversa da parte del Kappa. Nataku? Un attimo, Nataku ha già rinunciato al suo nome e porta già il cappuccio...non potrei mai riconoscerlo nè indicarvelo...è assieme ai fratelli nel chiostro interno...io pensavo... Un attimo...ha rinunciato al nome, hai detto? Ora che ci penso lo ha detto anche l'altro tipo. Guardò Raizen, un pò allarmato. Ma...allora la Gure no Kannazuki...come è possibile che un guerriero rinunciatario sia riuscito a fondere un'arma come quella? Pensi che sia possibile?

    Ecco... Il piccoletto doveva sapere qualcosa. In realtà alcune armi...alcune sono semplicemente troppo forti per essere distrutte e trasformate in attrezzi. In che senso? Beh, se hanno capacità sovrannaturali...o se sono imbevute di chakra non è che le si possa fondere così facilmente, capite?...o almeno, non fino a due anni fa...da quando è arrivato il nuovo Priore. Il Priore? Non...non penso di avere altro da dire su questo, il Priore non esce mai dal chiostro interno e non lo si può incontrare...sappiate solo che lui può fondere qualunque arma per farne uno strumento di pace. A me interessa sapere se la Gure no Kannazuki intatta o meno. Non lo so..non ero ancora nell'Ordine a quel tempo...non so se sia stata fusa o meno... Fin troppe domande che avevano ottenuto risposte insoddisfacenti, e ad ognuna di esse la stretta dello Yokai, per quanto apparentemente amichevole vista dall'esterno, si era fatta più serrata. Se non sai nulla di questa storia allora perchè hai detto di sapere qualcosa? A che ti riferivi??

    Eco la domanda fondamentale...ma quale che fosse la risposta il problema principale restava: che fine avevano fatto Nataku e la Gure no Kannazuki? E quanto tempo restava a Raizen per trovarli?
     
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    La passeggiata del Colosso non durò troppo, pareva addirittura che il piccoletto non puntasse a lui bensì al kappa, cosa che lo stupì non poco, portandolo a domandarsi cosa mai si potesse cercare da quel bislacco figuro con un costume posticcio da kappa.
    Scosse la testa, lievemente sconsolato del modo in cui il mondo aveva preso a girare.
    Il piccoletto invece, prima che Raizen potesse giungere dall’otese, riuscì a snocciolare qualche parola.


    Beh, quell’affare che ti spunta sulla fronte

    Disse mentre indicava il coprifronte mal celato dalla tutina troppo aderente.

    È identico a quello di un uomo giunto qui un po’ di tempo fa, un tipo strano, magro e con i capelli bianchi, da quando lui è in giro ogni tanto scompare qualcuno, ma qui non vengono mai fatte troppe domande.
    O meglio, nessuno le fa tranne lui, è venuto qui cercando un traditore del suo villaggio, e da un po’ di tempo a questa parte guarda storto il priore.


    Giunse infine Raizen, che pareva avesse afferrato l’ultimo stralcio del discorso, mostrandosi interessato.

    Chi è che guarda storto chi?
    Non è che qualcuno ha sfoderato qualcosa di prezioso vero?


    Interloquì mentre sorrideva in maniera quasi amabile, in tanti, anche se avevano paura di divulgarlo, sapevano che quel sorriso poteva significare solo qualcosa di poco piacevole.

    Pare tu sappia qualcosa, che ne dici se scambiamo quattro chiacchere lontano da qui?
    Immagino conoscerai un luogo un po’ più nascosto per farlo, magari per dire qualche parolina su quelle armi e sul priore.


    Il tono non era di minaccia, anzi, vi si poteva sentire quasi quello gentile che si associa ad un consiglio, tuttavia c’era un detto che il ninja teneva sempre a mente, l’aveva sentito in chissà quale occasione, ma l’aveva trovato così pregno di saggezza da non dimenticarlo mai più “un uomo nudo ha pochi segreti, ma uno squoiato ne ha ancora meno”. Si domandava se quel pauroso individuo avesse abbastanza pelle addosso da nascondere qualcosa o se qualcuno, ben poco monaco e parecchio avido, l’avesse già lavorato a dovere facendo di lui un tirapiedi o chissà, un impaurito ribelle.
    Lo osservò a lungo con i suoi occhi pallidi, come se qualcosa, oltre la sua voce, potesse rispondere alla domanda che ancora non gli aveva posto: sai qualcosa di utile?




    CITAZIONE
    il pauroso individuo parla di uno shinobi conosciuto da febh, che odia particolarmente i traditori... prova un pò a vedere chi ti ricorda la breve descrizione *O*
     
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    [Spremere ogni informazione - Decidere un piano d'azione]

    Il tizio parlava tutt'altro che chiaro, nonostante l'evidente minaccia da parte dello Yokai. Sulla fronte? Amico mio non sono mica un Oni, con quel ridicolo cornino in mezzo agli occhi io sono un KAPPA. Kappa. Chiaro? Spiegò con un sorriso abbozzato, mentre quello tirava fuori qualche storia su di un fantomatico bersaglio che non aveva niente a che vedere con Nataku. Posto che io sulla fronte non ho nulla... borbottò con tono conciliante, battendo due volte il dito sul capo (ed ottenendo così un suono metallico che tuttavia sembrava pienamente intenzionato ad ignorare) ...supponiamo per un attimo che tu abbia delle allucinazioni creative e che ci sia un ninja accademico di un villaggio a caso qui...diciamo Oto. E ora supponiamo davvero che stia cercando un traditore di Oto e che dia sguardi al priore...

    Un uomo alto, magro, coi capelli bianchi. Idealmente questa descrizione includeva buona parte della popolazione otese, per un qualche disgustoso principio estetico che sembrava caratterizzare gli abitanti...verosimilmente per via del discutibile stile di Orochimaru. Febh stesso conosceva parecchie persone che potevano corrispondere a quella descrizione, anche se il Kappa ovviamente non le aveva mai viste ma stava semplicemente facendo delle supposizione. Supponendo che il misterioso individuo fosse un conoscente dell'individuo che imitava (Kodachi Yamagata, ad esempio), allora veniva da chiedersi come mia avesse fatto tutta quella strada fino a Taki per cercare un semplice traditore, perdipiù! Una missione per inseguire un bersaglio importante non avrebbe richiesto un solo ninja, anche se il flessuoso Kodachi preferiva lavorare da solo, ma comunque non sarebbe passata inosservata davanti ad un amministratore. Quindi si trattava di una missione non ufficiale o di qualcosa di estremamente segreto...altrimenti che diavolo ci faceva un otese là?

    ...cosa ti fa pensare che IO di preciso lo stia cercando? Ha forse citato un meraviglioso Kappa o qualcosa del genere? O tra le cose che ha detto ha per caso lasciato ad intendere che mi conosce? O magari è assieme ad altre persone...dimmi di più, forza.

    Certo, c'era sempre la probabilità che quell'otese fosse uno dei conoscenti del mirabile Febh Yakushi che il Kappa aveva l'onore di impersonare. In ogni caso non avrebbe fatto male chiedere anche al misterioso Otese qualche informazione, se davvero girava da quelle parti da un pò. Guarda, io non sto cercando questi tizio e non ho idea di chi sia nè mi importa...ma se ha fatto domande in giro allora ha anche delle informazioni. E magari tra quelle informazioni ce ne sono alcune che potrebbero servirci...specie se guarda il vostro priore così abile nel "gestire" le armi speciali. Un pensiero lo sfiorò riguardo al priore e alla sua capacità ma non riuscì a focalizzarlo immediatamente, qualcosa gli sfuggiva...ed alla fine nei pochi secondi successivi, mentre si allontanavano con il "prigioniero", quel singolo pensiero andò ad annidarsi nel magazzino dei ragionamenti mai conclusi.

    In realtà quel codardo di un monaco non aveva alcun interesse a tenersi per sè i suoi segreti, tanto che spiattellò tutto quello che sapeva senza che ci fosse il bisogno di andare oltre le minacce. Era un esperto in avvelenamenti ed aveva abbandonato la vita da guerriero perchè troppo codardo, quindi si era ritirato nella pace del tempio. Quanto al priore, pareva che fosse arrivato due anni prima da uno degli altri monasteri dell'ordine (uno nel Paese del The ed uno a Kumo), dove aveva raggiunto l'apice della gerarchia ed era stato quindi inviato nel tempio principale per iniziare la sua opera sulle armi imbevute di chakra. Non aveva nome, essendo avanti nella gerarchia, ed aveva sempre il volto coperto, quindi non conoscevano il suo aspetto. La sua voce, tuttavia, era assai profonda e carismatica...doveva essere un comandante o qualcosa del genere prima di lasciare le arti della guerra.

    A parte questo, ed all'eventuale posizione dello straniero coi capelli bianchi, non c'era molto altro che il tappo potesse dire.

    CITAZIONE

    Mappa estremamente approssimativa del tempio

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    Il piccolo topo che aveva adocchiato l’otese non fu troppo convinto degli svarioni che questo gli sciorinò addosso, tanto da ammiccare più di una volta prima di proferir parola.

    Si, va bene.

    Aveva appena deciso di mettere da parte il mistero e venire subito al dunque, altrimenti avrebbe tirato fuori ben poco facendo il giochetto degli indizi nascosti.

    Non pare tu sia tra i più attenti ninja di Oto, comunque il nome di quel tizio era particolare, anche un po’ difficile da ricordare… fior… fioretto… odore… fissato un po’ con le interiora…. FIODOR!

    Disse all’ultimo come se gli fosse giunta l’illuminazione dall’alto.

    Come ti dicevo cercava un traditore e credevo che tu fossi venuto per la stessa persona, magari lui stesso può dirti di più, ma è difficile da contattare, pare abbia avuto successo qui dentro e sia arrivato molto vicino al priore.

    Al Colosso quelle informazioni non dicevano niente di che, ma a Febh forse qualcosina gli suggerivano.

    Di che parla lo sguattero?

    Fu la sua domanda prima di essere ripagato con un’occhiataccia seguita da tutte le informazioni che l’individuo poteva conoscere riguardo al priore.

    Insomma, di fondo non aggiungi tanto, forse potremmo contattare l’otese giunto qui prima di noi, anche se muoversi qui dentro non è troppo semplice, e farlo in incognito ancora meno.
    Faremmo dare un occhiata nei dintorni a Kubomi, piccolo e ben poco preoccupato dai muri.


    Evocò quindi il piccolo drago che comparve serpeggiando da una nuvoletta di fumo, appena individuato il Colosso non disse nulla, dilatò solamente gli occhi, quasi sgranandoli mentre emozionato intrecciava le mani mentre scuoteva a ritmo dell’emozione che lo pervadeva il dorso.

    Kubomi?

    Chiese il Raizen dubbioso ottenendo in risposta solamente un mugolio.

    C’è… non so, qualcosa che devo sapere?

    Il drago mosse la testa in segno d’assenso ad una frequenza che Raizen non era in grado di quantificare.

    …sarebbe?

    Chiese ormai incuriosito.

    IL MIO COMPLEANNO!

    Ah! Beh, vorrà dire che dovrò farti un regalo uno di questi giorni, e visto che è giorno di festa ti chiedo solo una cosa semplice semplice: intrufolati dentro quella struttura e fattici un giro senza farti vedere, poi torna qui e dimmi come ci possiamo entrare senza farci notare.

    Il drago si mise sull’attenti e con un cenno secco del capo schizzò via.
     
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    [Il monastero misterioso]

    Fiodor? Ripetè il Kappa, inclinando appena il capo. Mai sentito. Quanto alle interiora ti stupirebbe la gente che gira per il villaggio di Oto. Borbottò senza però approfondire, anche se nel giro di qualche istante avrebbe aggiunto: Questo lo so per sentito dire, sia chiaro. Ad esempio mi si dice che un grande ninja otese chiamato Febh Yakushi abbia incontrato una volta una ragazza che mangiava cadaveri come se niente fosse...ed era una kunoichi con tutte le carte in regola. Il nanerottolo continuava a parlare, ma nonostante tutto le sue parole non portavano a nulla di utile. Sarà pure un cacciatore di fuggiaschi ma io non lo ho mai sentito nominare...piuttosto se davvero è tanto in alto potrebbe avere qualche informazione sulla spada che cerchiamo.

    Anche Raizen sembrava della stessa opinione, proponendo di mandare Kubomi in esplorazione. E chi diavolo sarebbe questo Kubomi? L'evocazione successiva spiegò un pò tutto, anche se il drago alleato del foglioso sembrava un tantino sciroccato (disse l'uomo con un costume da kappa) lasciando definitivamente andare il nanerottolo, la cui utilità era andata ormai esaurendosi. Quel tipo non ci serve più, anche se ancora mi chiedo cosa diavolo volesse da me...

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    Mentre i due visitatori aspettavano, il piccolo drago scivolava tra gli atomi dei muri in cerca di nuove informazioni, stando attento a non incrociare i monaci fino a raggiungere le mura del chiostro interno. La prima stanza in cui capitò doveva essere la cella di un monaco, con una branda, un rozzo appendiabiti e una sedia con un catino pieno d'acqua. Era vuota, se si esclude un tris di scarafaggi che scivolavano lungo una parete. Oltre la stanza stava un corridoio con delle finestrelle che davano ad un giardino interno più piccolo dove diversi monaci incappucciati, tutti privi di fodero e con un lingotto di metallo tra le mani...immobili come in preghiera. Non c'era molto tempo per indagare i perchè dei loro rituali, ma l'attenzione del piccolo drago venne attirata da due monaci in particolare: uno aveva dei paramenti elaborati, probabilmente apparteneva ad un grado superiore, mentre l'altro era coperto di ferite e stava inginocchiato davanti al primo, con una spada carica di elettricità in mano.

    Che fosse un combattimento? Fatto sta che il monaco ferito cercò di aggredire l'altro, ritrovandosi con la spada a brandelli dopo un semplice tocco di mano da parte del suo bersaglio! I frammenti incandescenti gettarono l'attaccante a terra, mentre il superiore fece apparire una lunga katana grigia dalle pieghe delle sue vesti...una katana che dopo appena un istante iniziò a brillare tenuemente, risucchiando tutto il fuoco rimanente...e forse qualcos'altro, dato che Kubomi si sarebbe improvvisamente sentito più debole, come se la sua stesssa forza vitale lo stesse lasciando! Anche il monaco sconfitto sembrava in preda allo stesso evento, cominciando a contorcersi come in preda alle convulsioni, mentre ciò che restava della sua spada iniziava a fondere...compresi i frammenti che ancora aveva in corpo!

    Intanto la debolezza di Kubomi andava facendosi sempre più pesante...qualcosa stava assorbendo il suo chakra! Il rituale proseguiva e gli effetti sul drago si facevano via via più intensi, anche se il monaco di alto rango (il priore, forse?) iniziò a fissare la sua spada, reggendola in odo strano, come se qualcosa non quadrasse...fece un cenno con la mano e subito due altri monaci lasciarono andare il loro lingotto e sparirono alla vista, lasciando appena qualche foglia nel punto di partenza!

    [...]

    Fuori, nel grande giardino, il Kappa aveva proposto di sedersi e riposare in attesa che Kubomi tornasse con le informazioni (anche per evitare di dare ulteriormente nell'occhio...come se la sua pelle verde non fosse poi così fuori luogo). Non mi pare il caso di fare troppi movimenti...aspettiamo il tuo strano amico...a proposito, com'è che ti accompagni a gente così strana? Chiese al ninja di Konoha, con un tono assolutamente innocente. Fortunatamente qua non mancano i posti per sedersi...piuttosto mi chiedo che tutto succeda oltre quelle mura. E fece un cenno col capo verso la struttura proibita, distendendosi a terra con le mani incrociate dietro la nuca. A parte questo...hai pensato a come farai a distruggere la spada? Che poi potresti anche decidere di farla distruggere a questo strano priore e risparmiarti la fatica, no?

    Intorno a loro intanto stava accadendo qualcosa, ma era difficile rendersene conto visto che avvenne con estrema lentezza: prima il monaco che stava sulla stuoia si alzò, la arrotolò e quindi si ritirò nella sua stanza, poi due di quelli che stavano nell'orto smisero di zappare e, chiacchierano tra loro, si spostarono prima nella zona dei giardini e quindi anche loro entrarono in una delle stanze del porticato. Dopo qualche minuto li raggiunse anche il terzo monaco, quello alto due metri. Nel giro di dieci o quindici minuti, senza che se ne accorgessero, Raizen e "Febh" erano rimasti soli....e fu allora che ci fu un piccolo, sgradevole e certo inaspettato sviluppo di tutta quella faccenda!

    Una mano emerse dal sottosuolo proprio accanto alla testa del Kappa, cercando di intrappolarlo in una stretta letale! Fu solo grazie all'esperienza che ebbe la prontezza di reagire ed evitare la cattura, ma beccandosi una brutta botta alla base del collo [Ferita Leggera] mentre rotolava via, rialzandosi di scatto, anche se un pò stordito...contemporaneamente una salva di almeno venti shuriken si abbattè dal cielo nel punto in cui stava Raizen, non molto rapidi ma perlomeno con uno scarsissimo preavviso [Forza Viola]

    Pochi istanti dopo dal terreno sarebbe emerso un monaco, completamente bardato e dunque irriconoscibile (non che il costume da kappa fosse molto più rivelatorio) mentre un secondo, identico, sarebbe atterrato a una decina di metri dal punto in cui aveva scaraventato gli Shuriken. Ehi! Si può sapere che succede? Non dovreste essere monaci che hanno abbandonato la guerra? Nessuna risposta, almeno in quel momento. Ma perchè attaccare? Possibile che avessero beccato Kubomi...o che Kubomi li avesse beccati a fare qualcosa che non volevano divulgare? Qualunque cosa fosse accaduta, quei due erano là proprio per i due shinobi...e volevanno farli secchi!

    Il monaco che si era piazzato a dieci metri da Raizen (se questi fosse stato ancora vivo) attaccò per primo, lanciandogli contro un piccolo oggetto cilindrico...un rotolo da richiamo! Nemmeno il tempo di capire di cosa si trattasse esattamente ed ecco che con un solo sigillo l'intero contenuto venne liberato a mezz'aria, senza contatto, scaraventando un numero improponibile di shuriken, spiedi e kunai contro il suo avversario [10 Shuriken, 12 Kunai, 20 spiedi - Forza Viola], talmente fitti da minacciare un'area cilindrica di circa tre metri di raggio. Subito dopo, comunque andasse, avrebbe scagliato un singolo kunai verso l'aria sopra la testa del suo bersaglio, ad almeno tre metri di altezza...un kunai a cui stava attaccato un lungo rotolo pieno di iscrizioni che alla composizione di un sigillo avrebbe evocato sei catene attaccate a un peso che avrebbero cercato di intrappolare il ninja di Konoha [6 Kusari-fundo - Velocità Viola] mentre questi terminava di difendersi dall'attacco precedente, così da coglierlo alla sprovvista. In ultimo avrebbe estratto un rotolo lungo e sottile, impugnandolo come fosse una spada grosso modo delle dimensioni di una wakizashi.

    Quanto a "Febh"...
     
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    Suore Permalose






    Anche Raizen scelse di accomodarsi insieme a Febh, un po’ chiedendosi cosa portasse i due a condividere così spesso momenti della loro vita e un po’ chiedendosi chi condividesse il cervello con l’otese che a volte pareva averne soltanto mezzo a disposizione. Venne distratto da quei pensieri e divertito dalla panchina di legno, che si imbarcava sotto il suo peso mentre si sedeva, avrebbe retto, anche se probabilmente non ci avrebbe potuto ballare sopra.

    Già, mi chiedo anche io come mai mi associo a certe persone.

    Disse con uno sguardo abbastanza eloquente verso l’otese e il suo vestiario.

    Che poi, non che le tue lucertole siano tanto normali eh. Senza contare chi le evoca.

    Tra qualche commento ironico sui monaci e qualche altra vanteria del kappa e sulla persona a cui aveva “rubato” l’identità passò del tempo, e lentamente il chiosco si svuotò del tutto, disperdendo quel concentrato brusio che produceva lo scorrere pacifico della vita dei monaci.
    Abbastanza strano da far voltare più di una volta Raizen, se non insospettito incuriosito da quell’improvvisa siesta senza segnali o preghiere come ci si aspetterebbe da una manica di bacchettoni come quella.
    Poco dopo il suo sospetto si materializzò in un attacco rivolto ai due, con l’unico preavviso di una piazza svuotatasi troppo rapidamente. Il tempo per reagire non era abbondante, andare incontro agli shuriken per evitarli non sarebbe stato troppo saggio visto che di li a qualche istante se li sarebbe ritrovati sulla faccia, per cui facendo forza su gambe e schiena scardinò la panchina facendola ribaltare mettendo le sue assi di legno tra lui e gli shuriken in arrivo. Una capriola abbastanza disordinata che gli costo qualche graffio sulle gambe dovuto agli shuriken che vennero solamente deviati [leggera diffusa]


    Guarda te ste suore arrapate che accoglienza del cazzo.

    Riuscì a dire mentre si rimetteva in piedi scuotendo il capo, impolverato dopo la schivata effettuata poco prima.
    Ebbe a malapena il tempo di guardare l’ambiente attorno a lui per studiarlo dal punto di vista bellico che il suo avversario tornò nuovamente alla carica, questa volta trovando il cagnaccio pronto alla difesa e armato di nodachi, il primo movimento fu quello effettuato per deviare la traiettoria del piccolo rotolo, anche se si rivelò del tutto inutile visto che il rotolino lasciò presto spazio ad una selva di armi che la rapida occhiata che il Raizen potè dedicargli non riuscì a numerare.
    Presto il chakra andò a potenziare la destrorsa velocizzandola quanto bastava da creare una selva di fendenti abbastanza fitta da essere impenetrabile [Mori No Hane] , purtroppo non tutti i colpi erano da deviare, le catene infatti erano da evitare, ma il Colosso non potè constatarlo sufficientemente in tempo ritrovandosi la lama intrecciata in un malloppo troppo scomodo di catene.
    Malloppo che decise sarebbe stato scomodo anche addosso al suo avversario.
    Purtroppo aveva a che fare con un peso non troppo semplice da gestire, nonostante l’azione da compiere fosse semplice per una migliore riuscita decise di aiutarsi con del chakra [basso forza], le catene non sembravano vive e tantomeno trovavano appigli nella liscia lama a cui ancorarsi saldamente, per cui con un fluido movimento del braccio Raizen compì un mezzo tondo che concluse a mezz’aria l’asciando che l’inerzia facesse il suo lavoro scagliando le catene aggrovigliate sulla lama verso il suo avversario, come che ci fossero arrivate lui sarebbe uscito dalla traiettoria per portare un secondo affondo al costato nemico, la velocità dei suoi attacchi gli aveva già dato qualche indizio riguardo le sue capacità fisiche ma se ne sarebbe appurato con precisione dopo una serie inferta al suo regime standard.
    Prima del terzo attacco, in una naturale prosecuzione del movimento d’affondo con la mano destra, avrebbe portato in avanti il piede sinistro piantando lievemente la punta sul terreno per prendere una piccola quantità di terra sul collo del piede e direzionarla sul viso avversario, un piccolo disturbo oche l’avrebbe portato inevitabilmente a distogliere l’attenzione dalla punta della lama che in quel momento si muoveva nuovamente con un fendente che minacciava di squarciare in diagonale l’intero torso, anche se l’obiettivo primario era tranciare il polso che reggeva il rotolo di carta come se fosse una lama, che in quel momento era a difesa del corpo.
    L’avanzata del piede sinistro tuttavia sarebbe continuata fino ad incontrare il suo corrispettivo nel corpo avversario postogli di fronte, cercando di immobilizzarlo a terra con un pestone che gli avrebbe impedito una schivata efficace al colpo infertogli pochi istanti prima e che, contemporaneamente, in caso di ritirata, avrebbe potuto causare qualche lesione o stiramento ai legamenti del piede e quindi azzoppare momentaneamente l’avversario.


    Febh nel mentre avrebbe avuto a che fare col monaco impacchettato nei suoi abiti, e che presto diede risposta alla domanda che i due si facevano prima di entrare nel tempio.
    Assunta una rigida posizione da battaglia che lo portava a flettere le ginocchia quasi a novanta gradi infatti il grosso monaco pestò violentemente il piede a terra, facendo propagare una serie di crepe abbastanza grandi da imprigionare un piede se l’avessero intercettato (si diramano per un area di 10 metri a velocità nera) , compito facilitato dalla poderosa vibrazione che avrebbe ridotto l’agilità del kappa di 5 tacche.
    Il successivo attacco, continuando una particolare danza irruenta e per lo più composta da movimenti improvvisi e netti sarebbe stato un colpo di palmo pieno, diretto esattamente al centro del petto avversario, che se avesse scelto di subirlo o fosse stato costretto a farlo ne avrebbe potuto saggiare l’estrema quanto pericolosa potenzialità. Di suo non era un colpo troppo potente [potenza 20] ma Febh avrebbe potuto avvertire uno strano senso di intorpidimento, come se il colpo continuasse a stazionare dentro di lui, impedendo alla sua abilità innata di funzionare correttamente, di fatto bloccandola.
    Probabilmente in un organismo normale un colpo simile sarebbe stato quasi letale, c’era da sperare che l’avversario dell’otese facesse parte dell’elite di quel luogo.
    Il secondo attacco avrebbe portato il pugno sinistro del monaco, stretto e compatto come un maglio, verso il volto del mangiatore di cetrioli, che avrebbe potuto provare una diversa consistenza questa volta, o quantomeno inaspettata, in quanto quella del maglio non sarebbe stata una mera metafora, la mano era dura come l’acciaio, in grado di sbriciolare una mascella [vel nera + 4 tacche].
    Senza dare un attimo di respiro il monaco avrebbe abbassato il proprio baricentro compiendo una rapida spazzata il cui obiettivo non era tanto colpire le gambe dell’otese quanto la porzione di terra alle sue spalle, ad osservarla infatti si sarebbero potute notare delle piccole crepe, propagate in una zona conica, lunga cinque metri e larga tre.
    Rialzandosi l’ammasso di ampi vestiti avrebbe tentato una semplice spazzata, tentando di scaraventare l’avversario proprio in quella zona appena “contaminata” per poi concludere con un colpo simmetrico apportato con entrambi i palmi verso lo stomaco, esattamente con la stessa tecnica con cui aveva apportato quello al petto, ma con un intensità raddoppiata.


    Intanto Kubomi, vedendosi privato della propria energia, ben consapevole della sua preparazione fisica decise di fare dietrofront e riferire quanto appreso a Raizen.
     
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    Maledizione! Sibilò il Kappa, sbattendo il piede libero a terra e sollevando una pesante lastra di roccia proprio sotto di sè, così da liberare la gamba bloccata e sollevarsi al contempo fuori dal pericolo. [Rovesciamento terrestre] Il calcio del nemico abbattè quel supporto improvvisato, ma ormai lo Yokai si era portato fuori pericolo, saltando oltre il suo avversario dalla posizione rialzata, mettendosi così al sicuro dai successivi attacchi. Ti piace il corpo a corpo, eh? Ottimo! Un singolo sigillo e due cloni apparvero accanto a lui a mezz'aria, gettandosi con un duplice calcio a martello che avrebbe cercato di devastare le spalle del loro bersaglio. [Forza Nera +2 , Velocità Nera+2]Controllo del Corpo (Cloni):Forza +1, Velocità +2, Resistenza -3

    Impasto Bassissimo (per clone):Forza +1
    Intanto l'originale sarebbe atterrato dietro il suo aggressore, a circa quattro metri di distanza, fissandolo direttamente dato che aveva eseguito una torsione a mezz'aria.

    Io personalmente preferisco le arti magiche, noi Yokai siamo fatti così, sai? Parlava perlopiù per distrarre il nemico, dato che i due cloni nascondevano una trappola non indifferente: entrambi avevano del filo di nylon generato con la tecnica e se lo erano lanciato a vicenda durante la discesa, approfittando della loro superiore capacità manuale [Abilità]
    Manualità [1]
    Abile: L'utilizzatore può fare e disfare facilmente i nodi, creare oggetti in rapidità, compiere altri lavori di precisione con discreta velocità. Creare oggetti richiederà slot gratuito Veloce anziché Lento.




    Prestigiatore [1]
    Abile: L'utilizzatore ha una precisione e una finezza nei movimenti delle mani che sfiora il sovrannaturale. Può compiere facilmente giochi di prestigio con oggetti di dimensioni pari o inferiori a mediopiccola. Possono passare gli oggetti occultati da una mano all'altra in un tempo ridotto, difficilmente percepibile.

    ed avrebbero poi cercato di usare questo duplice filo teso per intrappolarlo o comunque limitarne notevolmente i movimenti [Manualità]

    Non aveva grandi speranze per quella particolare strategia, ma sarebbe stato interessante ottenere qualche altra informazione sulle capacità che possedeva quel "guerriero ritiratosi". Anche senza catturarlo direttamente, avrebbe potuto scoprire qualcosa su quel che stava accadendo. Aveva tutto il tempo per sopraffarlo e ridurlo all'impotenza, in fondo: gli Yokai vivono per sempre.
     
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    Monaci poco cordiali

    L'attacco di Raizen con le stesse catene del suo nemico, attaccate all'arma stessa andò a dir poco male: bastò un semplice e veloce movimento del monaco (o presunto tale) corazzato per evitare quel primo colpo, mentre il colpo di spada al costato del misterioso nemico trovò un ostacolo ben diverso da fronteggiare: le bardature, una vera e propria corazza degna di un ninja di un livello parecchio alto, o più correttamente, era la cotta di maglia completa sotto le bardature che impedì all'arma del futuro Hokage di fare più di una quasi leggera ferita sul corpo del monaco.
    La successiva mossa, con tanto di tentativo di distrarre il "monaco" con la polvere, non fu molto più fortunata: l'assalitore del tempio ritrasse il rotolo che teneva in mano, per poi lasciare che un'altra ferita, di eguale gravità, lo ferisse al petto, grazie alla bardatura che lo copriva, mentre il piede del colossale ninja della Foglia pestava il suo, impedendogli la fuga.
    Peccato che non stesse pensando alla fuga quel tizio: da quella posizione, forse svantaggiata, di certo ravvicinata, avrebbe fintato un colpo con il rotolo nella mano destra, per poi sferrare una testata contro il volto del Colosso, un attacco accelerato dal chakra, con l'unico obiettivo di investirlo al setto nasale e stordirlo.
    A quel semplice colpo, sarebbe subito seguito un colpo montante con la mano libera allo sterno del ninja della Foglia, un colpo oltremodo pericolosoColpo del Palmo montante
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può effettuare un colpo, dal basso verso l'alto, con il palmo. La Forza dell'utilizzatore è incrementata di 6 tacche e può scagliare l'avversario in aria, fino a 6 metri d'altezza.</contenuto<
    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 3 | Consumo: Medio)
    [Da chunin in su]
    .
    Se l'attacco fosse riuscito e Raizen fosse stato spostato indietro, ma solo in quel caso, il monaco misterioso avrebbe lanciato verso lo stesso un più piccolo rotolo, che stavolta non si sarebbe aperto in una serie di armi, ma, semplicemente, grazie al chakra impresso nel momento del lancio, sarebbe esploso, rivelandosi come il contenitore di due cartebomba.

    Intanto Febh, o meglio, lo Yokai che tutti prendevano per Febh (?), avrebbe visto la strategia dei suoi due cloni fallire, almeno in parte: infatti, seppur non aveva avuto modo di provare prima la potenza offensiva degli attacchi nemici, ora ne avrebbe saggiato i riflessi, tali da permettergli, seppur muovendosi con qualche istante di ritardo rispetto allo spostamento dei due cloni, di allontanarsi con incredibile velocità, evitando il colpo degli stessi e la relativa trappola con il filo di nylon, portandosi, in questo modo, a circa 5 metri sia dall'originale, sia dalle copie, essendosi spostato quella medesima distanza sulla propria sinistra.
    E da quella posizione, il misterioso incappucciato avrebbe compiuto un singolo sigillo, liberando una fitta coltre di polvereRaggio 6m a partire dal centro fra i due cloni


    Sabbia del Vento - Fuusajin
    Villaggio: Suna
    Posizioni Magiche: Gallo (1)
    <contenuto>L'utilizzatore può manipolare la polvere presente nell'ambiente e creare una zona di sabbia che vincoli ogni persona presente. All'interno della zona, la gente presente avrà intralcio Medio e una riduzione di 1 della percezione. L'area rimarrà attiva per 2 round.
    Tipo: Ninjutsu - Doton
    (Livello: 5 / Consumo: Mediobasso )
    [Raggio massimo: 6 metri ogni Grado]

    [Da studente in su]
    addosso ai due cloni del "Kappa", prima di scattare verso l'originale, per poi colpire, a meno di 3 metri dalla posizione dello stesso, il terreno con il piede con un doppio effetto: da una parte darsi la spinta per un salto ancora più accelerato così da arrivare addosso all'originale in velocità, ma rilasciando anche una detonazione di potenza che, forse, avrebbe quanto meno potuto sbilanciare Febh.
    Comunque fosse andato quel colpo, l'uomo dall'ampio mantello avrebbe tentato di sfruttare ambo le braccia per un colpo di indicibile violenza sul Kappa originale: due pugni, potenziati di certo, ma anche protetti da una qualche strana quantità di chakra, visibile ad occhio nudo, che avrebbe potuto mettere in difficoltà il ninja del Suono (o presunto tale), poiché avrebbe avuto un effetto devastante a dir poco.

    Di certo quei due monaci non volevano che il duo di ospiti lasciasse quel posto, da vivi.
    L'evocazione di Raizen, intanto, non avrebbe trovato ostacoli nel suo ritornare verso il proprio padrone.

    ----

    OT: Come concordato in separata sede, riprendo la gestione della giocata, ergo continuo da dove eravate arrivati con i due simpatici monaci. Fenix, se ho buoni ricordi, eri ancora Viola nella giocata, giusto? Qualora mi sbagliassi, fammi sapere che correggo anche le proporzioni con il tuo avversario. /OT
     
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    [La Differenza tra Uomini e Yokai]

    Nonostante l'improvviso attacco il monaco fu sufficientemente agile da schivare il doppio calcio e poi abbassarsi e scartare quando il Nylon cercò di intrappolarlo nella sua stretta. Sei agile, umano. Molto agile ed amante della lotta. Capisco perché un povero e pacifico Yokai come me abbia difficoltà a ridurti alla ragione con le sole chiacchiere. Non vuoi dirmi come mai mi attacchi, amico mascherato? Aggiunse con le braccia conserte, mentre il silenzioso aggressore preparava un nuovo assalto. Non abbiamo già stabilito che non è un buon modo di comunicare? Quello incarcerò i cloni con un qualche jutsu che sollevò un vero e proprio polverone, limitando i movimenti di entrambi quanto bastava per non poterlo intercettare mentre caricava lo Yokai originale. Suppongo di no... Ad una breve distanza quello caricò pesantemente su un piede, destabilizzando il Kappa quel tanto che bastava da fargli perdere l'equilibrio per una frazione di secondo!

    Dannazione! Con quel balzo gli precipitò addosso pronto ad affondare un doppio pugno dalla potenza a dir poco devastante, contro il quale dovette ricorrere al massimo delle sue capacità difensive, portando una grande quantità di chakra alle piante dei piedi, nonostante l'improvvisa instabilità, scattando all'indietro con quasi il massimo della spinta possibile! [Difesa]Statistiche: Riflessi Nera +5 Tacche. Resistenza Nera +1 tacca

    Corpo Perfetto: +2 Riflessi, -2 Resistenza
    Stile di Combattimento Perfetto: +3 Velocità
    Chikyū no Aruku - Passo della Terra
    Speciale: L'utilizzatore può sfruttare le proprietà repulsive del chakra sia in fase di attacco che difensiva. Può trasferire le tacche di vantaggio dello 'Stile di Combattimento Perfetto' dalla Velocità ai Riflessi.
    Deve decidere a inizio turno a quale statistica applicarle.

    [Da Chunin in su]


    Atterrò pochi passi indietro, stabile sulle gambe mentre il duplice pugno devastava il terreno semplicemente sfiorandolo. Evidentemente dovrò essere più esplicito nello spiegarti la differenza tra Uomini e Yokai! E con una mossa incredibilmente teatrale tese le mani in avanti, quasi stesse per scatenare chissà quale Jutsu dalla potenza infinita. SORGI DALLE VISCERE DELLA TERRA, SORGENTE MILLENARIA DEL KAPPA EROTICO! Declamò con tanta e tale passione che anche il più incredulo dei senza cuore avrebbe pensato realmente che qualcosa sarebbe giunto da sottoterra...anche perchè grazie alle inimitabili doti da ventriloquo il guerriero sovrannaturale aveva fatto riverberare la sua voce anche sotto i piedi del monaco. E che si distraesse o meno, anche solo per una frazione di secondo, avrebbe messo in opera il suo piano micidiale...ossia afferrare al volo col chakra adesivo il rocchetto di nylon che i cloni gli avevano lanciato nonostante l'intralcio [Azione]Statistiche: Forza Nera +4 tacche, Resistenza Viola+3 tacche
    Corpo Perfetto (Cloni): Forza +4, Resistenza -4
    , ovviamente coi fili pendenti e tesi fino alle loro mani, e sottoporre entrambi ad una combinazione di jutsu tanto semplice quanto potenzialmente inarrestabile. Non solo avrebbe animato il nylon col suo chakra, rendendolo incredibilmente adesivo, mentre la tecnica di rotazione avrebbe garantito dei movimenti estremamente rapidi e caotici, praticamente impossibili da schivare una volta che qualcuno si fosse trovato in mezzo...e stare in mezzo a fili appiccicosi che si muovono ruotando ad altissima velocità sono un sinonimo di trappola mortale! [Azione + 2 Tecniche]Statistiche per afferrare: Riflessi Nera +2 tacche, Resistenza Nera +1 tacca

    Controllo del Chakra Esteso
    Abile: L'utilizzatore può utilizzare 'Tocco Adesivo' e 'Armi Repulsive' senza toccare i bersagli, entro 50 centimetri. Non è possibile spostare gli oggetti senza muovere l'arto utilizzato nelle abilità, eccetto effettuare un lancio tramite il Chakra Repulsivo.
    [Da Jonin in su]



    Tecnica delle Corde - Ayatsuito no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può immettere il chakra verso i fili di nylon e corde, aumentando le capacità di utilizzo: sfruttando dei supporti potrà spostarsi come fossero liane, o evitare una caduta appigliandosi a sostegni solidi senza utilizzare rampini. Può imbrigliare facilmente un avversario causandogli sempre un Intralcio Leggero; la vittima dovrà usare la forza e 1 slot azione per liberarsi dalla presa, oppure usare la propria manualità per disfare i nodi, tramite uno slot gratuito lento.
    Ogni azione sopra descritta richiede almeno uno slot azione per essere effettuata dall'utilizzatore.

    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 6 / Consumo: Basso - Mantenimento: 1/2 Basso)
    [Da studente in su]


    Kaiten no Jutsu - Hajime (L'Inizio)
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Caricamento pari a 5 sigilli (0)
    L'utilizzatore può far ruotare vorticosamente un oggetto di dimensioni fino a Mediopiccola, incrementandone la potenza di 20. L'oggetto può essere scagliato come un arma A Distanza, avrà una gittata di 24 metri e velocità pari alla Concentrazione dell'utilizzatore.
    Può essere utilizzata in combinazione con tutte le 'Kaiten no Jutsu' spendendo uno slot tecnica e il relativo consumo.

    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 5 / Consumo: MedioBasso - Mantenimento: Basso)
    [Da chunin in su]




    Tecnica Rapida [2]
    Talento: L'utilizzatore può eseguire una tecnica avanzata extra nel round, potendo effettuare nello stesso round due tecniche avanzate; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Non è possibile sfruttare altre abilità 'Talento' in combinazione.




    Ninjutsu Talentuose [2]
    Speciale: L'utilizzatore può sfruttare le abilità 'Talento' aspettando un round in meno, se applicate alle ninjutsu.
    Mai sottovalutare le risorse di un Kappa.

    Poichè i rocchetti erano due era difficile che il nemico potesse intercettarli entrambi, sempre che li vedesse con tutta la manfrina della "sorgente millenaria", inoltre non doveva minimamente muovere le dita per intercettarli al volo, cosa che facilitava enormemente l'intera trappola.

    In caso di cattura anche solo parziale, avrebbe accorciato velocemente le distanze per provare a stendere un col pugno sul naso il nemico...un pugno che avrebbe fatto veramente, veramente molto male, se preso in pieno. [Azione]Statistiche: Forza Nera +2 tacche, Riflessi Nera +2 tacche, Resistenza Viola +3 tacche

    Distruzione ad Area (Superiore)
    Arte: L'utilizzatore può causare danni ad area tramite i colpi corpo a corpo: il colpo si propagherà entro 3 metri sulla superficie colpita a partire dal punto d'impatto. La potenza del danno ad area è metà (x0.5) rispetto a quella del colpo diretto, viene considerato come il danno di una [Bomba] per il calcolo dei danni.
    (Mantenimento: 1/2 Basso a colpo)
    [Da Jonin in su]



    Se fosse riuscito a stenderlo si sarebbe rivolto a Raizen, che sembrava avere qualche problema col suo avversario. Serve una mano? Avrebbe chiesto, non senza un'abbondante dose di sarcasmo.
     
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130 replies since 2/9/2012, 21:00   1996 views
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