Tempio del vento

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  1. -< Etsuko >-
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    La resa dei conti



    Ascoltai le parole del drago ma non capì, o per lo meno forse era stato lui a non capire… non aveva compreso che io avevo agito come Masamune, che non lo compativo per le scelte fatte, ma l’innalzavo per le gloriose azioni. Se poi queste azioni erano servite solo a renderlo pazzo, forse chi aveva salvato, avrebbe mostrato prima o poi una qualche riconoscenza.
    O forse era quello che io mi aspettavo da Raizen?
    Lo vedevo il foglioso, era infine giunto e con esso cessò pure la frustate melodia che mi sconvolgeva i pensieri, riuscimmo insieme a raggiungere la cima del faro, lo guardai, non avevo il coraggio di chiedere il motivo delle sue scelte, non ebbi neppure il tempo di farlo.
    La nenia recitata dai draghi gemelli, proseguì, come una rappresentazione teatrale o meglio come un rituale sacro…
    Compresi quello che sarebbe avvenuto e il terrore mi si disegnò negli occhi.
    Era davvero quello l’epilogo? Possibile che i draghi non mostrassero un briciolo di sensibilità?
    Possibile che il loro di risentimento fosse più grande del mio che avevo rischiato di restare ucciso dalle sue scelte?
    Non poteva essere vero.
    Fui avvolto da un campo di luce, una energia forte e rassicurante, seppur invece il chakra defluiva dal mio sistema circolatorio, rendendomi ormai un vegetale, neppur la forza di restare in piedi, così barcollai vistosamente.
    ° è finita… °
    Mi sentì abbandonare, scivolare nel vuoto, secondi interminabili in cui come un’estranio osservi il tuo corpo dall’esterno, privo di forze, privo di vigore, privo di luce… e fu il buio.

    […]

    Un sasso, come un sasso piatto che rimbalza sull’acqua, in bilico e tenuto in gioco da due forze composte, tensione superficiale e il moto di spinta originario, così vagavo tra la vita e la morte… ma si sa, il sasso è destinato ad affondare, rassegnati Etsuko, è questo il tuo destino, a cosa serve lottare per qualcosa di inesorabile, per qualcosa di immutabile… asseconda questo sogno, lasciati sprofondare negli abissi della dimenticanza.
    Così il mio corpo si ritrovò in un mare, tutto attorno era blu, sempre più blu, la superficie appariva lontana… tesi la mano quasi a rimpiangerla eppur laggiù non si stava poi tanto male, un tenue torpore, il silenzio, quella calma che mai, nemmeno nei miei pomeriggi solitari a casa Akuma, era stato possibile riprodurre. Infondo forse stavo meglio laggiù, chiusi gli occhi…
    Etsuko, dormi, dormi, ormai è finita…
    E poi la stretta potente di una mano mi afferrò il collo e mi spinse in alto…
    E ad un tratto mi ritrovai indietro.
    BENTORNATO ALL’INFERNO

    […]

    Eravamo al chiuso, al riparo, riaprì gli occhi e vidi la botola, la stessa da cui eravamo arrivati, Raizen mi parlava ma il suono della sua voce mi arrivava ovattato…

    Cosa ti agiti Foglioso, tanto non ti capisco… dammi un secondo…

    La mia richiesta era forse stata eccessiva? Cosa poteva mai essere qualche secondo? La gente normalmente ne sprecava in abbondanza, ma in quel momento, in quella stanza, il tempo scorreva in modo esponenziale e fuori l’ira di un drago primordiale avrebbe potuto spazzarci via da un momento all’altro…
    Ascoltai la sua domanda, adesso le sue parole erano chiare…
    Avrei voluto ribattere, avrei voluto chiedere
    PERCHE’…
    Perché mi hai tradito? Perché l’hai fatto…
    E invece non lo feci e le mie parole scorrevano come un fiume dalla mia bocca, cercando di non tralasciare nulla, cercando di ricordare ogni minimo dettaglio… così raccontai di Masamune, del complotto, del suo sacrificio, dell’occhio e nel farlo sfiorai il mio ormai perso…
    Insomma non tralascia nulla. [Etsuko racconta a Razen, tutto quello che Akashi gli ha riferito]
    E lui agì…
    Possibile che Masamune, che in passato aveva sacrificato tutto, ora non riuscisse a comprendere il suo desiderio?

    Urlai… affinchè il drago potesse ascoltarmi…

    Masamune, placa la tua ira… preserva le tue forze, non è lui il tuo nemico… e soprattutto non lo è per me…
    Non c’è lotta se i due contendenti non si combattono, non ho mai pensato di voler giungere per primo su questo faro, non l’ho mai fatto senza preventivare che avrei atteso il mio amico qui. E adesso mi appello a te supremo giudice, È giusto esprimere un giudizio riguardo a due persone che non chiedono di essere giudicate, che non hanno complottato mai l’uno verso l’altro e soprattutto che sono amici… ?
    Guardami Masamune, ho sacrificato il mio occhio, la mia mente… non lasciare che tutto questo sia vano…
    Lasciami lottare per quello in cui credo, non privarmi del motivo della mia lotta… lascia che sia io stesso giudice delle mie azione, come in passato lo sei stato tu delle tue.
    Non portare rancore, non verso di noi, che nulla abbiamo a che fare con la tua storia.
    Non trasformarti in fautore del nostro destino, non c’è giudizio qui che tu possa esprimere.


    Lacerai con la mia voce, il silenzio di quella stanza e lasciai che quel suono giungesse all’esterno, sperando che quella preghiera fosse ascoltata.

     
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