Vuoto di Luna negli Occhi

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  1. Boreanz
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    « Veleno, eh? » L'Immortale fissava intensamente l'uomo che reggeva la piccola sfera scura, chiedendosi che effetto mai avrebbe potuto avere sul suo corpo e, soprattutto, se il nukenin sarebbe arrivato al punto di mettere in pericolo la sua vita per fermarlo. Il bestione fortunatamente per tutti non sembrava essere morto, pertanto le cose sarebbero potute andare in maniera tranquilla. Spostò lo sguardo sul nukenin che in risposta alla sua violenza aveva estratto una katana, valutandone la forza di carattere.

    « ... »

    L'uomo gli lanciò dei pantaloni da cui, prima di indossarli, l'Immortale strappò alcuni lembi di stoffa e li legò attorno alla spalla sinistra. Se da una parte voleva certamente fermare il sanguinamento, come quegli uomini avrebbero pensato, dall'altra voleva impedire che scorgessero immediatamente i suoi poteri rigenerativi. Meglio che lo credessero ferito e vulnerabile.

    Una volta prestati i primi soccorsi al bestione con ora qualche dente in meno il gruppo si mise in marcia. L'Immortale notò come nonostante la sua disponibilità non lo avessero legato né bendato. Forse le loro intenzioni non erano completamente malvagie. Non che avrebbe abbassato la guardia per una simile piccolezza, ma erano anche questi gli elementi con i quali comporre la mappa di ciò che quegli uomini avevano in testa. Forse c'entrava in qualche modo la persona che pareva somigliargli. Ad ogni modo, da come camminavano, era evidente che il viaggio avrebbe richiesto un tempo non trascurabile. Escluse pertanto tutto il resto e si concentrò sul proprio corpo.

    [...]

    Erano circa due ore che camminavano tra i boschi. Avevano superato un paio di fiumi, utili per cancellare l'odore e confondere eventuali inseguitori, e stavano attenti, notò, a seguire una traiettoria sempre differente e difficilmente prevedibile. Gente che sapeva quel che faceva. L'Immortale, dal canto suo, non sapeva nemmeno da dove gli spuntassero considerazioni così precise e puntuali su ogni movimento, ogni dettaglio, ogni immagine. Sapeva solo che la sua mente non si fermava mai. Era qualcosa di automatico e quasi involontario, come la respirazione.

    In tutto questo, considerò, il suo corpo aveva iniziato a riprendersi. Il sanguinamento si era interrotto e le ferite più superficiali come quella al costato avevano iniziato a rigenerarsi. Con sufficiente tempo a disposizione, probabilmente, avrebbe potuto guarire del tutto. Il problema era che non riteneva di avere ancora molto tempo prima dell'arrivo a destinazione. Due o tre ore al massimo. Si concentrò quindi sul dolore che provava e sui microprocessi che percepiva essere in atto nel suo corpo. Tramite l'esercizio della sua volontà ferrea aveva viaggiato attraverso lo spazio e dominato le energie ribelli del mondo naturale. Forse avrebbe potuto fare lo stesso con l'interno del suo corpo, controllando e velocizzando i processi di guarigione. Smise di pensare, prestando attenzione esclusivamente al proprio corpo. Il tempo avrebbe fornito le risposte.

    [...]

    Faceva male. Ad ogni battito il cuore si lamentava, inviando fitte micidiali. Eppure, man mano che il tempo passava, dopo ogni picco di dolore seguiva un breve momento di insensibilità. Inoltre, ma l'Immortale non avrebbe saputo dire se era a causa di un miglioramento delle sue capacità o se semplicemente si stava abituando a quel dolore, pareva che le fitte fossero meno intense rispetto ai primi momenti. Concentrò quindi i suoi sforzi nel localizzare completamente la ferita, immaginandosela nella mente e canalizzando in quell'area il fiume di energia interna. In misura inferiore faceva lo stesso con le varie altre ferite sparse per il corpo, ma stava ottenendo risultati molto più modesti. Probabilmente il suo corpo realizzava l'entità del danno subito e voleva porvi rimedio il prima possibile[5 ore: 5 Leggere di Vitalità recuperate][Rigenerazione normale x2].

    [...]

    Allo scadere della quinta ora di marcia finalmente i nukenin cambiarono bruscamente direzione ed il gruppo raggiunse in pochi minuti una particolare sporgenza rocciosa, nella quale penetrarono. All'esterno ormai era sera pomeriggio e l'interno della caverna era ben illuminato da una efficace combinazione di luce naturale e torce. Da quello che l'Immortale poté vedere, in quelle stanze rocciose erano stipati viveri, armi e beni di prima necessità. Ottimo. Oltre al gruppo di sei uomini che lo aveva scortato all'interno c'erano altri quattro ninja, seduti in varie angolazioni ed altezze su costoni di roccia naturale. Seduto su un trono modellato dalla pietra, nella zona più illuminata della stanza, sedeva poi una figura dall'aspetto rilassato. Un calice contenente una qualche bevanda presumibilmente alcolica in una mano e il sedere di una ragazza nell'altra, l'uomo rideva e osservava con occhi allegri gli uomini appena arrivati.

    Dalle parole che scambiò con l'uomo della sfera nera, quel Benkei doveva essere il capo di qui nukenin di Kusa. L'uomo che l'Immortale desiderava incontrare. Pareva inoltre che la donna con l'arco fosse in qualche modo conosciuta tra quella gente. Osservando le due ragazze a fianco dell'uomo, pure avvenenti, l'Immortale poteva immaginare almeno un motivo: la sua bellezza eterea era qualcosa di raro. Un peccato averla dovuta uccidere, ma tant'era. Il mondo era pieno di donne belle, se mai ne avesse volute una volta completata la sua missione. Improvvisamente l'attenzione si spostò su di lui, quando quel Benkei gli intimò con tono autoritario di presentarsi. L'Immortale lo guardò negli occhi, scorgendo qualcosa di diverso in quel giovane uomo dai capelli corvini. Non era un essere insignificante come tutti gli altri nella stanza. Attese qualche attimo, ponderando sinceramente sulla domanda. Dato che era lui il padrone della propria esistenza, si sarebbe scelto un nome.

    « ... »



    « Puoi chiamarmi Jeral. »

    L'uomo si rilassò un poco, riprendendo nelle sue richieste ed estenuandolo con domande su domande. Ma l'Immortale aveva finito di rispondere. Lo interessò invece la menzione dell'uomo dagli occhi cangianti, che gli fece suonare come un campanello in testa. In qualche modo quell'informazione era legata al suo obiettivo primario. Quale inaspettata coincidenza. Inclinò leggermente il capo, fissando i suoi occhi quasi viola su quelli di Benkei.

    « Ho già detto quel poco che c'è da dire ai tuoi uomini e proprio non ho voglia di ripetermi. » Il suo tono era canzonatorio e beffardo, come se l'altro avesse detto qualcosa di estremamente stupido. Le sue pupille si dilatarono leggermente per cogliere meglio il movimento improvviso dell'uomo che dando prova di una agilità e scioltezza notevole abbandonò il suo trono e gli puntò una lancia dritta alla gola.

    L'Immortale non distolse gli occhi da quelli scuri del leader dei nukenin di Kusa. Veloce, non c'erano dubbi. Ci aveva visto giusto.
    « Ohoh. », iniziò, per nulla impressionato. L'unico cambiamento distinguibile era un tono più attento nella sua voce, che rimaneva comunque beffarda. « Che faccia tosta per essere un cadavere che cammina, eh? », lo stuzzicò. E sorrise. Il suo corpo si illuminò di una luce elettrica scintillante, scomparendo senza lasciare traccia[Slot Tecnica Base][Tecniche Rapide].

    « Perché invece di fare lo sciocco.. », avrebbe potuto sentire Benkei iniziare a dire da qualche parte alle sue spalle da una voce, « ..non metti via quel ramoscello e mi racconti in dettaglio dell'uomo dagli occhi cangianti? »



    Voltandosi verso la direzione della voce ferma e cristallina dell'Immortale, Benkei avrebbe potuto scorgerlo seduto comodamente sul trono che aveva abbandonato pochi istanti prima, appoggiato quasi con noia al bracciolo sinistro con uno sguardo sicuro e irridente al tempo stesso. Dopo aver scambiato un lungo sguardo con Benkei, l'Immortale avrebbe poi proseguito. « Oppure, se preferisci.. », avrebbe detto con una pausa calcolata, « ..possiamo giocare un po'. » Ed a quelle parole il suo intero corpo avrebbe emesso una corrente scintillante di fulmini, che - evidentemente non solo scenica - sarebbe rimasta ad aleggiare attorno all'Immortale. A Benkei la palla[Slot Tecnica Avanzata].

    OFF GAME

    Mi sono concentrato sulla rigenerazione dei tessuti dell'immortalità.
    Per il resto, il PG utilizza prima lo Spostamento del Fulmine
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Nessuna ( 1 )

    L'utilizzatore scompare in uno scintillio elettrico, viaggiando nello spazio entro 30 metri dal punto di partenza. A terra, alla partenza o all'arrivo, spendendo chakra ulteriore potrà emanare un lampo in grado di abbagliare per un round chiunque nel raggio di 9 metri. Il viaggio durerà circa un secondo. Il punto d'arrivo non deve essere occupato da altra sostanza solida o liquida, né deve essere presente entro 9 metri una discreta fonte di chakra. Non è possibile portare altri ninja con sé.

    Tipo: Ninjutsu - Raiton
    [Livello: 4 / Consumo: Medio + Mediobasso eventuale]
    [Da Chunin in su]
    e poi, una volta sul trono, attiva l'Essenza del Fulmine
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Capra ( 4 )
    L'utilizzatore lascia scorrere nel proprio corpo una corrente di chakra dell'arte del fulmine, stimolando le sinapsi e rendendo nervi e muscoli estremamente più reattivi del normale. Questo gli conferisce un bonus di 2 tacche a Forza, Velocità e Riflessi finché la tecnica è attiva. Inoltre, l'utilizzatore può ignorare ferite sino ad entità Media. Il fisico è sottoposto ad uno stress considerevole: per ogni round di mantenimento la vitalità diminuisce di una Leggera. Durante il mantenimento non è possibile attivare o mantenere tecniche avanzate.

    Tipo: Ninjutsu - Raiton
    [Livello: 4 / Consumo: Alto - Mantenimento: Mediobasso]
    [Da Chunin in su]

     
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41 replies since 18/9/2012, 20:21   1102 views
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