Vuoto di Luna negli Occhi

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    [La violenza e la cattura]

    La resa dello Sconosciuto non mitigò l'allerta di quei nukenin che si stavano pian piano aprendo a semicerchio, come per circondarlo, e l'improvvisa violenza causò le reazioni più disparate: due dei presenti restarono come congelato dalla sorpresa, mentre un altro estrasse la Katana, pronto a scattare in avanti. Takeo invece in qualche modo se lo aspettava, e si limitò a dirare fuori una sferetta nera, mostrandola allo sconosciuto come se volesse intimargli di stare attento. Questa sfera contiene un veleno ad alto potenziale. Si trasmette attraverso la pelle e il respiro...e con tutte quelle ferite lo avrai in circolo in pochi istanti, per quanto tu possa essere rapido. Ti garantisco che, per quanto il tuo corpo sia strano, non penso proprio che resteresti illeso. Fece un cenno del capo a un suo compagno di aiutare il ferito. Shisei meritava una lezione per il suo comportamento, e ho realizzato che ti sei trattenuto...ma se fosse morto dovremmo concludere qui la conversazione e combattere.

    Sembrava che tutto andasse bene: il grosso ninja di nome Shisei era vivo (almeno respirava ancora) ma gli erano saltati un bel pò di denti e aveva una brutta ferita al cranio, che necessitava di immediati soccorsi...fortunatamente il Nukenin incaricato di farlo era un ninja medico e con una strana tecnica che avvolgeva le mani di una luce verdastra riuscì a curare rapidamente il ferito, almeno quanto bastava da portarlo fuori pericolo.

    Per quanto turbato, l'uomo chiamato Takeo non diede segno di irritazione o di paura alle parole minacciose del violento Sconosciuto, conscio di poter avere la meglio con una strategia accorta Ti porteremo dal nostro capo, ma prima mettiti qualcosa addosso. Gli gettò un paio di calzoni presi dal suo zaino. Al momento non aveva altro, e poi partirono, viaggiando per alcune ore prima di raggiungere una fitta foresta. Qui, dopo aver aggirato gli aberi in un modo particolare, si sarebbero trovati davanti a una fenditura nella roccia, grande abbastanza per passarci, ma non abbastanza da essere notata a meno di guardarla da una specifica angolazione. Non spiegarono nulla allo Sconosciuto, ma in realtà se non avessero percorso la strada in quel metodo, una serie di trappole avrebbe messo in serio pericolo la loro vita (o l'integrità fisica, nel caso dello Sconosciuto).

    Nella caverna stavano diverse sacche contenenti bottino, viveri e armi. Più che sufficienti per garantire la sopravvivenza a quei nukenin e ai loro discendenti, in più c'erano altri tre o quattro ninja e, in fondo alla grotta, circondato da belle donne dall'aria divertita, sedeva su un trono sfarzosamente decorato un uomo giovane con una coppa di sakè in mano e un gran sorriso, mentre con la mano libera accarezzava il fondoschiena di una delle sue intrattenitrici. Ahahahah! Rideva. Ma cosa vedo qui? Takeo, mi hai portato un cadavere che cammina? Speravo in un bottino più sostanzioso!

    La Piuma Bianca di Kusa e il suo team erano presenti...e ci sono stati dei tafferugli. Ci siamo nascosti, poi... La Piuma Bianca di Kusa? Spero mi abbiate portato qui quella puttanella, so che c'era da divertirsi con lei... Benkei-sama, noi non vi bastiamo forse? hihihihihih! Disse una delle ragazze con fare lascivo, ma venne interrotta da Takeo. No, Benkei...è morta. Morta? Uccisa da quest'uomo. L'uomo chiamato Benkei si fece serio, gettando via la ciotola di sakè ed allontanando la ragazza con un brusco movimento di mano, causando le sue fastidiose lamentele. Quest'uomo ha ucciso una mia preda? Sbattè un piede a terra, guardando lo Sconosciuto. Il tuo nome. Ora.

    486-Kim_Hae-Ryeong



    Vi era qualcosa di diverso in quell'uomo ora che si era fatto serio, qualcosa di forte...e terribilmente pericoloso, al punto che persino lo Sconosciuto avrebbe potuto percepirlo. Solo dopo aver ottenuto una risposta l'uomo avrebbe continuato a parlare, chiedendo ulteriori informazioni: E ora dimmi cosa è successo tra te e la Piuma Bianca di Kusa...senza considerare che...il tuo viso mi ricorda qualcuno. Socchiuse gli occhi, come se cercasse di immaginare lo Sconosciuto con altre vesti e un'altra acconciatura. Tu...somigli parecchio a Yoshitsune, ma non sei lui. Ci mancava solo che me lo facessi tornare in mente...quel dannato bastardo è sparito da quando ha imparato a fare quella cosa con gli occhi neri e bianchi, gettandoci via come scarpe vecchie...ecco, ora sono di umore ancora peggiore... Afferrò la lancia che teneva poggiata accanto al trono e la puntò contro lo Sconosciuto. Vedi di farmelo passare e raccontami tutto quello che è successo.

    Se lo Sconosciuto si fosse rifiutato, o le sue parole avessero in qualche modo canzonato o criticato l'uomo chiamato Benkei, una reazione violenta non sarebbe tardata a giungere, con la punta della lancia che si sarebbe trovata in una frazione di secondo alla sua gola [Viola+5 tacche] mentre il corpo del giovane seduto si alzava e spostava con una tale fluidità da sembrare quasi innaturale.
     
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    « Veleno, eh? » L'Immortale fissava intensamente l'uomo che reggeva la piccola sfera scura, chiedendosi che effetto mai avrebbe potuto avere sul suo corpo e, soprattutto, se il nukenin sarebbe arrivato al punto di mettere in pericolo la sua vita per fermarlo. Il bestione fortunatamente per tutti non sembrava essere morto, pertanto le cose sarebbero potute andare in maniera tranquilla. Spostò lo sguardo sul nukenin che in risposta alla sua violenza aveva estratto una katana, valutandone la forza di carattere.

    « ... »

    L'uomo gli lanciò dei pantaloni da cui, prima di indossarli, l'Immortale strappò alcuni lembi di stoffa e li legò attorno alla spalla sinistra. Se da una parte voleva certamente fermare il sanguinamento, come quegli uomini avrebbero pensato, dall'altra voleva impedire che scorgessero immediatamente i suoi poteri rigenerativi. Meglio che lo credessero ferito e vulnerabile.

    Una volta prestati i primi soccorsi al bestione con ora qualche dente in meno il gruppo si mise in marcia. L'Immortale notò come nonostante la sua disponibilità non lo avessero legato né bendato. Forse le loro intenzioni non erano completamente malvagie. Non che avrebbe abbassato la guardia per una simile piccolezza, ma erano anche questi gli elementi con i quali comporre la mappa di ciò che quegli uomini avevano in testa. Forse c'entrava in qualche modo la persona che pareva somigliargli. Ad ogni modo, da come camminavano, era evidente che il viaggio avrebbe richiesto un tempo non trascurabile. Escluse pertanto tutto il resto e si concentrò sul proprio corpo.

    [...]

    Erano circa due ore che camminavano tra i boschi. Avevano superato un paio di fiumi, utili per cancellare l'odore e confondere eventuali inseguitori, e stavano attenti, notò, a seguire una traiettoria sempre differente e difficilmente prevedibile. Gente che sapeva quel che faceva. L'Immortale, dal canto suo, non sapeva nemmeno da dove gli spuntassero considerazioni così precise e puntuali su ogni movimento, ogni dettaglio, ogni immagine. Sapeva solo che la sua mente non si fermava mai. Era qualcosa di automatico e quasi involontario, come la respirazione.

    In tutto questo, considerò, il suo corpo aveva iniziato a riprendersi. Il sanguinamento si era interrotto e le ferite più superficiali come quella al costato avevano iniziato a rigenerarsi. Con sufficiente tempo a disposizione, probabilmente, avrebbe potuto guarire del tutto. Il problema era che non riteneva di avere ancora molto tempo prima dell'arrivo a destinazione. Due o tre ore al massimo. Si concentrò quindi sul dolore che provava e sui microprocessi che percepiva essere in atto nel suo corpo. Tramite l'esercizio della sua volontà ferrea aveva viaggiato attraverso lo spazio e dominato le energie ribelli del mondo naturale. Forse avrebbe potuto fare lo stesso con l'interno del suo corpo, controllando e velocizzando i processi di guarigione. Smise di pensare, prestando attenzione esclusivamente al proprio corpo. Il tempo avrebbe fornito le risposte.

    [...]

    Faceva male. Ad ogni battito il cuore si lamentava, inviando fitte micidiali. Eppure, man mano che il tempo passava, dopo ogni picco di dolore seguiva un breve momento di insensibilità. Inoltre, ma l'Immortale non avrebbe saputo dire se era a causa di un miglioramento delle sue capacità o se semplicemente si stava abituando a quel dolore, pareva che le fitte fossero meno intense rispetto ai primi momenti. Concentrò quindi i suoi sforzi nel localizzare completamente la ferita, immaginandosela nella mente e canalizzando in quell'area il fiume di energia interna. In misura inferiore faceva lo stesso con le varie altre ferite sparse per il corpo, ma stava ottenendo risultati molto più modesti. Probabilmente il suo corpo realizzava l'entità del danno subito e voleva porvi rimedio il prima possibile[5 ore: 5 Leggere di Vitalità recuperate][Rigenerazione normale x2].

    [...]

    Allo scadere della quinta ora di marcia finalmente i nukenin cambiarono bruscamente direzione ed il gruppo raggiunse in pochi minuti una particolare sporgenza rocciosa, nella quale penetrarono. All'esterno ormai era sera pomeriggio e l'interno della caverna era ben illuminato da una efficace combinazione di luce naturale e torce. Da quello che l'Immortale poté vedere, in quelle stanze rocciose erano stipati viveri, armi e beni di prima necessità. Ottimo. Oltre al gruppo di sei uomini che lo aveva scortato all'interno c'erano altri quattro ninja, seduti in varie angolazioni ed altezze su costoni di roccia naturale. Seduto su un trono modellato dalla pietra, nella zona più illuminata della stanza, sedeva poi una figura dall'aspetto rilassato. Un calice contenente una qualche bevanda presumibilmente alcolica in una mano e il sedere di una ragazza nell'altra, l'uomo rideva e osservava con occhi allegri gli uomini appena arrivati.

    Dalle parole che scambiò con l'uomo della sfera nera, quel Benkei doveva essere il capo di qui nukenin di Kusa. L'uomo che l'Immortale desiderava incontrare. Pareva inoltre che la donna con l'arco fosse in qualche modo conosciuta tra quella gente. Osservando le due ragazze a fianco dell'uomo, pure avvenenti, l'Immortale poteva immaginare almeno un motivo: la sua bellezza eterea era qualcosa di raro. Un peccato averla dovuta uccidere, ma tant'era. Il mondo era pieno di donne belle, se mai ne avesse volute una volta completata la sua missione. Improvvisamente l'attenzione si spostò su di lui, quando quel Benkei gli intimò con tono autoritario di presentarsi. L'Immortale lo guardò negli occhi, scorgendo qualcosa di diverso in quel giovane uomo dai capelli corvini. Non era un essere insignificante come tutti gli altri nella stanza. Attese qualche attimo, ponderando sinceramente sulla domanda. Dato che era lui il padrone della propria esistenza, si sarebbe scelto un nome.

    « ... »



    « Puoi chiamarmi Jeral. »

    L'uomo si rilassò un poco, riprendendo nelle sue richieste ed estenuandolo con domande su domande. Ma l'Immortale aveva finito di rispondere. Lo interessò invece la menzione dell'uomo dagli occhi cangianti, che gli fece suonare come un campanello in testa. In qualche modo quell'informazione era legata al suo obiettivo primario. Quale inaspettata coincidenza. Inclinò leggermente il capo, fissando i suoi occhi quasi viola su quelli di Benkei.

    « Ho già detto quel poco che c'è da dire ai tuoi uomini e proprio non ho voglia di ripetermi. » Il suo tono era canzonatorio e beffardo, come se l'altro avesse detto qualcosa di estremamente stupido. Le sue pupille si dilatarono leggermente per cogliere meglio il movimento improvviso dell'uomo che dando prova di una agilità e scioltezza notevole abbandonò il suo trono e gli puntò una lancia dritta alla gola.

    L'Immortale non distolse gli occhi da quelli scuri del leader dei nukenin di Kusa. Veloce, non c'erano dubbi. Ci aveva visto giusto.
    « Ohoh. », iniziò, per nulla impressionato. L'unico cambiamento distinguibile era un tono più attento nella sua voce, che rimaneva comunque beffarda. « Che faccia tosta per essere un cadavere che cammina, eh? », lo stuzzicò. E sorrise. Il suo corpo si illuminò di una luce elettrica scintillante, scomparendo senza lasciare traccia[Slot Tecnica Base][Tecniche Rapide].

    « Perché invece di fare lo sciocco.. », avrebbe potuto sentire Benkei iniziare a dire da qualche parte alle sue spalle da una voce, « ..non metti via quel ramoscello e mi racconti in dettaglio dell'uomo dagli occhi cangianti? »



    Voltandosi verso la direzione della voce ferma e cristallina dell'Immortale, Benkei avrebbe potuto scorgerlo seduto comodamente sul trono che aveva abbandonato pochi istanti prima, appoggiato quasi con noia al bracciolo sinistro con uno sguardo sicuro e irridente al tempo stesso. Dopo aver scambiato un lungo sguardo con Benkei, l'Immortale avrebbe poi proseguito. « Oppure, se preferisci.. », avrebbe detto con una pausa calcolata, « ..possiamo giocare un po'. » Ed a quelle parole il suo intero corpo avrebbe emesso una corrente scintillante di fulmini, che - evidentemente non solo scenica - sarebbe rimasta ad aleggiare attorno all'Immortale. A Benkei la palla[Slot Tecnica Avanzata].

    OFF GAME

    Mi sono concentrato sulla rigenerazione dei tessuti dell'immortalità.
    Per il resto, il PG utilizza prima lo Spostamento del Fulmine
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Nessuna ( 1 )

    L'utilizzatore scompare in uno scintillio elettrico, viaggiando nello spazio entro 30 metri dal punto di partenza. A terra, alla partenza o all'arrivo, spendendo chakra ulteriore potrà emanare un lampo in grado di abbagliare per un round chiunque nel raggio di 9 metri. Il viaggio durerà circa un secondo. Il punto d'arrivo non deve essere occupato da altra sostanza solida o liquida, né deve essere presente entro 9 metri una discreta fonte di chakra. Non è possibile portare altri ninja con sé.

    Tipo: Ninjutsu - Raiton
    [Livello: 4 / Consumo: Medio + Mediobasso eventuale]
    [Da Chunin in su]
    e poi, una volta sul trono, attiva l'Essenza del Fulmine
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Capra ( 4 )
    L'utilizzatore lascia scorrere nel proprio corpo una corrente di chakra dell'arte del fulmine, stimolando le sinapsi e rendendo nervi e muscoli estremamente più reattivi del normale. Questo gli conferisce un bonus di 2 tacche a Forza, Velocità e Riflessi finché la tecnica è attiva. Inoltre, l'utilizzatore può ignorare ferite sino ad entità Media. Il fisico è sottoposto ad uno stress considerevole: per ogni round di mantenimento la vitalità diminuisce di una Leggera. Durante il mantenimento non è possibile attivare o mantenere tecniche avanzate.

    Tipo: Ninjutsu - Raiton
    [Livello: 4 / Consumo: Alto - Mantenimento: Mediobasso]
    [Da Chunin in su]

     
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    [Il Feroce Benkei affronta colui che non è più uno Sconosciuto]

    Non hai voglia di rispondermi? A me? a BENKEI? La reazione fulminea del nukenin non riuscì a star dietro la tecnica dello Sconosciuto che ora voleva farsi chiamare Jeral, il quale, per nulla intimidito, scomparve dalla vista in una miriade di scintille, per poi ricongiungersi in una figura umana proprio sul trono in cui sedeva Benkei fino a pochi istanti prima. Osi farmi domande con questo tono? Replicò l'uomo mentre i suoi iniziavano ad estrarre le armi. Ora sono davvero di cattivo umore. Un pessimo umore. Dici che vuoi giocare? Scoprirai che nessuno gioca con Benkei. Serrò i denti, fermando i suoi uomini con un cenno della mano, mentre le vene in rilievo sul suo collo erano un chiaro indicatore della sua ira.

    Non battè ciglio nemmeno quando l'altro si avvolse si elettricità, come se la cosa non cambiasse assolutamente nulla. La vera forza non sta in giochetti di lcue come il tuo. E ora vediamo cosa ne pensi di questo "ramoscello". L'aria cambiò radicalmente intorno a Benkei, i cui muscoli sembrarono quasi scoppiare mentre enormi quantità di chakra si espandevano in ogni direzione intorno a lui. Hai commesso un grave errore, Jeral! [Loto della Foglia III - Apre 4 porte -Tutte le primarie +3 tacche - Riflessi +1 tacca ulteriore - Forza +3 tacche ulteriori] La prima delle sue azioni fu un singolo affondo con la lancia, troppo distante per impensierire realmente il suo avversario, ma la forza d'urto era tale che al movimento della lancia si accompagnò un vero e proprio tornado di piccole dimensioni, che come un prolungamento dell'arma andò a minacciare l'ex-Sconosciuto, distruggendo tutto quello che c'era nel mezzo [Cilindro di 3 metri di diametro - Lungo 21 metri - Potenza 50+10 (Vento III)] trono incluso, fino a far crollare parte della grotta oltre esso.

    Immediatamente dopo il corpo di Benkei si sarebbe portato a distanza da mischia con estrema velocità, tentando un violento manrovescio al volto dell'uomo chiamato Jeral...nonostante le sue braccia non fossero particolarmente massicce, quella strana forza che le pervadeva avrebbe potuto facilmente strappare le ossa come fossero burro [Velocità Viola +6 tacche - Forza Viola +6 tacche] e tuttavia, che il colpo andasse a segno o meno, quell'immagine sarebbe andata in frantumi, come se composta da debole fumo, mentre un colpo assai più pericoloso arrivava da dietro: Benkei era in grado di proiettare il proprio intento omicida in forme estremamente raffinate, riuscendo persino a simulare un corpo reale che sferrava un colpo reale. L'immagine di Benkei che tentava quell'attacco era stata solo una proiezione nella mente dell'uomo chiamato Jeral, mentre il vero Benkei, comunque estremamente rapido, stava un poco indietro a quell'immagine, forse non visto grazie alla polvere e ai detriti sollevati dal vento e per via del falso manrovescio, e pertanto avrebbe tentato di impalare la sua vittima sfruttando la maggiore pportata della sua lancia, che trapassò l'immagine illusoria e cercò di conficcarsi nel ventre nemico proprio durante la reazione all'attacco.

    Quel "ramoscello", come era stato chiamato, era un'arma degna di tutto rispetto, carica di energia nella forma di un vento affilato che tutto trapassava senza alcun danno, e manovrata da un uomo come Benkei, poteva facilmente distruggere qualunque nemico [Basso - Velocità Viola+9 tacche - Forza Viola+6 tacche - Potenza 40+10 (vento III)]. In caso di successo, poi Benkei non si sarebbe accontentato, e gettando un urlo belluino avrebbe spinto con le gambe per proiettare sè stesso e la sua vittima arpionata dritto in avanti, per far sbattere la preda sul muro (eventualmente dannneggiandolo malamente) e conficcare l'arma nel suo corpo con forza ancora maggiore [Basso - Velocità Viola+6 tacche - Forza Viola+9 tacche]. ALLORA? PARLI ANCORA A QUEL MODO, STUPIDO IDIOTA?

    E in tutto quel trambusto le ragazze si erano allontanate terrorizzate verso l'uscita, mentre gli uomini di Benkei arretravano a loro volta, tutti terrorizzati da quello che poteva succedere quando il loro capo perdeva la testa in uno scontro.
     
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    L'uomo non l'aveva presa bene. Evidentemente, rifletté Jeral mentre lo osservava dal trono, era qualcuno abituato ad essere la parte dominante con il più dei suoi interlocutori. Un uomo uso al comando che viveva secondo le sue regole. Un uomo, considerò, che sarebbe stata una sfida domare. Lo osservò gonfiarsi di potere ed urlargli contro la sua rabbia, mantenendo la sua aria sicura ed irridente. Qualche che fosse il potere dell'uomo, alla fine sarebbe stato lui a spuntarla. Ricavata da un eco lontano e dalla consapevolezza delle proprie capacità e della presenza di una missione da compiere, la sua certezza era inattaccabile.

    « Giochi di luce? Sbagli. », disse con fermezza. L'uomo mosse in avanti la sua lancia, dando vita ad una feroce corrente di vento dall'alta potenza distruttiva. Jeral alzò la mano destra, concentrandosi al contempo sulla voce roboante di quel vento arrabbiato. « Questo è vero potere. » Dalla mancina emerse una semisfera scintillante che intercettò il vortice e vi ingaggiò una violenta battaglia[Slot Tecnica Base][POT:70][Dimensione: Grande][Impronta Devastante]. I poteri dell'Immortale annichilirono la potenza di quel vento, la cui voce però, a contatto con l'elettricità, si dimostrò estremamente più dura e difficile da piegare[Flagello Naturale:-15 POT][Vento vs Fulmine: +10 POT]. Durò qualche istante, ma infine l'energia crepitante dell'Immortale prevalse. Jeral ed il trono su cui siedeva non furono toccati, ma lo stesso non si poté per parte della parete rocciosa circostante, scavata e danneggiata.



    « La ragione per cui tu non potrai mai nulla contro di me. »

    Nonostante le sue parole, all'Immortale non era sfuggita la insolita resistenza della voce del vento. Forse la combinazione di due diversi elementi era in grado di alterare gli equilibri in gioco. Non ebbe in ogni caso alcun momento per continuare la sua riflessione, perché l'uomo infranse con facilità ciò che rimaneva della sua ormai indebolita barriera elettrica e gli fu addosso. Fu senza dubbio rapido, ma non oltre le possibilità dell'Immortale. Gli occhi oceano di Jeral intercettarono il manorovescio in arrivo, frapponendo, ancora da seduto, l'avambraccio sinistro al colpo nemico. Benkei era stato più veloce, ma Jeral partiva da una posizione di vantaggio[I Slot Difesa][RIFL:700]. L'uomo si dimostrò pericoloso ancora una volta: il suo attacco si rivelò essere una qualche specie di illusione, che andò in frantumi al momento dell'impatto, dando modo alla reale offensiva di cogliere l'Immortale di sorpresa. E Jeral fu senza dubbio sorpreso. Ciò che gli venne in aiuto, checché Benkei potesse dirne, fu proprio il suo "giochetto di luce".

    In quel momento il corpo dell'Immortale era pervaso dall'essenza stessa del fulmine. Ogni sua cellula era attraversata dall'energia, e ciò lo rendeva immensamente potente, rapido e percettivo. I pozzi di acquamarina che erano i suoi occhi scorsero con chiarezza la figura percorsa dal chakra della lancia nemica diretta al suo stomaco. La mano destra, ancora tesa in avanti per la creazione della semisfera, si mosse rapida come la folgore per intercettare la parte legnosa dell'arma nemica. Il potere dell'Immortale si coadiuvò con quello del fulmine mentre microrganismi e licheni perivano inesorabilmente nella grotta, dando alla sua stretta una forza a dir poco sovrumana[II & III Slot Difesa][RIFL:900][FOR:900][Chakra Eretico: +3 tacche].

    I muscoli delle sue braccia, normalmente definiti ma di dimensioni nella norma, erano ingrossati oltre misura da quella immensa prova di forza. Serrò la mascella, mantenendo lo sforzo. I suoi occhi erano fissi in quelli scuri di Benkei, un uomo in quel momento accecato da un'ira che avrebbe solo portato alla sua disfatta. La punta della lancia, illuminata dal chakra del nukenin di Kusa, era ferma a circa dieci centimetri dal ventre dell'Immortale. Durò qualche attimo. Poi, sempre rimanendo seduto, Jeral tirò all'esterno con la destra, lasciando che la lancia scorresse ed infilzasse con violenza lo schienale del trono al di sotto della sua spalla.

    Tacque per qualche istante, sudando per lo sforzo effettuato. Ricorrere più volte all'energia naturale in un arco ridotto di tempo era estremamente difficile e sfiancante al tempo stesso. Se possibile da evitare, si annotò. La sua espressione, ad ogni modo, era una di sicurezza e vittoria: nonostante le sue ferite aveva fermato entrambi gli attacchi dell'uomo, pure rimanendo seduto su quel trono che si era conquistato.

    « Ora, », iniziò, ignorando le ragazza che scappavano ed i nukenin che indietreggiavano impauriti, « se ti sei sfogato a sufficienza.. », ed a quelle parole il suo corpo smise di luccicare ed emise un intento omicida così fitto ed intenso che ogni cosa in quella stanza sarebbe scomparsa dalla visuale delle vittime, lasciando solo spazio alla voce di Jeral ed alla paura più profonda e nera. « ..gradirei che tu realizzassi chi dei due siede su questo trono e che pertanto mi dicessi quanto desidero sapere. » Come la corruzione della realtà era una seconda natura, o forse anche prima, per l'Immortale, così era per la devastazione dello spirito altrui. E quella tecnica non era che l'inizio di ciò che avrebbe potuto fare ed avrebbe fatto.
    Con il tempo necessario, nessuno avrebbe potuto più fermarlo
    [Slot Tecnica Avanzata].

    OFF GAME

    Post dedicato al Flagello Naturale ed alle inaspettate difficoltà ad utilizzarlo quando gli elementi entrano in risonanza. Inizio inoltre ad allenare la capacità di utilizzare il Chakra Eretico ripetutamente in poco tempo :zxc:

    Al termine della fase difensiva, Jeral utilizza l'Intento Assassino
    Villaggio: Specializzazione Assassino
    Posizioni Magiche: Nessuna (Veloce+)
    L'illusione si attiva entro un raggio di 15 metri dall'utilizzatore. La vittima vedrà la furia omicida dell'utilizzatore riversarsi sulla propria mente, paralizzandolo. La vittima non potrà utilizzare tanti slot azione e tecnica quanti slot azione e tecnica inutilizzati dall'utilizzatore; ogni grado di differenza tra utilizzatore e vittima riduce di 1 extra gli slot azione. Le azioni gratuite saranno difficili da sfruttare.
    L'efficacia è pari a 50; colpisce chiunque presente entro il raggio d'azione. Può essere mantenuta per massimo 2 round.
    Tipo: Genjutsu - Bakkin-Tameshi
    [Livello: 3 / Consumo: Alto - Mantenimento: MedioBasso]
    [Da Chunin in su]
    su tutti i presenti. Sacrifico tutti gli slot azione per potenziare l'effetto mortifero. In fase difensiva ovviamente ho sfruttato la Manipolazione della Forma.

     
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    [Le Fiamme del Pavone Crudele]

    Non senza sforzo, lo Sconosciuto ora noto come Jeral deviò l'attacco di Benkei, mandandolo a conficcarsi pesantemente nel trono, strappando uno sguardo stupido al potente nukenin, che comunque sorrise appena. Non aveva dato il massimo delle sue potenzialità in quell'attacco, limitandosi per certi versi, nonostante avesse sferrato un attacco ben oltre le possibilità di un ninja qualunque. Sfogato a sufficienzo? Ho appena iniziato a divertirmi! In quell'istante dal corpo dell'uomo chiamato Jeral emerse, come un peso o una vibrazione, tutto l'intento omicida di cui era capace, investendo tanto Benkei quanto i suoi uomini.

    Le donne fuggite vicino all'ingresso persero direttamente i sensi, mentre tutti i fuorilegge di minor rango piegavano il ginocchio, schiacciati da quella potenza con l'eccezione di Takeo, che per quanto bloccato rimase stoicamente in piedi ad osservare quello che accadeva. Benkei, tanto abituato ad essere lui ad emettere l'istinto omicida, si ritrovò schiacciato per un istante da quelle ondate di puro potere che arrivavano dal suo bersaglio. Ci volle tutta la sua forza di volontà per serrare le dita sulla lancia e restare in piedi mentre l'uomo ora chiamato jeral sembrava sempre più grande e minaccioso davanti a lui, nonostante fosse seduto senza far niente di particolare. Intento Assassino, eh? Non male...quasi...allo stesso livello del mio. Disse, ed era palese quanto gli costasse riuscire a parlare in quella circostanza.

    Ma...non basta...con uno...come me. Certo, l'uomo chiamato Jeral stava invadendo con violenza la sua mente, ma la paura che generava era fittizia, completamente priva di un reale supporto, dato che la sua forza era più o meno paragonabile a quella del Nukenin. E Benkei conosceva bene quella sensazione, impiegando la sua forza per accantonare il più possibile quell'estranea sensazione di paura. Anche Yoshitsune...ci provava ogni tanto. Ma...io ho le mie carte da giocare! Agli occhi di Jeral, il potente Benek divenne se possibile ancora più spaventoso, con il chakra che letteralmente esplodeva dal suo corpo, e si trattava di qualcosa di reale, non di una illusione. Io..posso....spezzarti! [Loto - apertura 5° e 6° Porta - +2 tacche a Velocità / Loto della foglia (incalzare) +2 tacche a velocità]

    AHAHAHAHAHAHHAHAH!!!! Forte di quell'improvviso sovraccarico di energia, un euforico Benkei lasciò la sua arma, accorciando rapidamente la già breve distanza che lo separava dall'uomo seduto [Velocità Viola+8 tacche], per cercare di travolgerlo con una raffica di tre pugni ad altissimo potenziale, tanto rapidi che la frizione con l'aria li accese di fiamme brillanti e pericolose, mentre cercavano di colpire il volto (i primo e il terzo) e la bocca dello stomaco (il secondo). Una tecnica che solo un utilizzatore del Loto poteva mettere in atto, distruggendo tutto quello che capitava a tiro. perdipiù lo sconosciuto era seduto, e la lancia conficcata accanto a lui limitava le sue possibilità di movimento...sempre che riuscisse anche solo lontanamente a vedere quegli attacchi in arrivo! [Pavone del Mattino (3 Slot Azione, Potenza 20+10) - MedioBasso per attacco - Velocità Viola+11 tacche (+3 base, +3 Loto, +2 Porte, +3 impasto) Forza Viola +9 tacche (+3 loto, +3 porte, +3 impasto)]. Tutti quei colpi a segno avrebbero probabilmente mandato fuori combattimento lo Sconosciuto, ma esisteva sempre la possibilità che riuscisse a difendersi...o peggio ancora a reagire, anche se con l'assoluta velocità di quei tre attacchi consecutivi, probabilmente anche un attacco di sacrificio non avrebbe avuto grande efficacia.


    [Se in qualche modo fosse uscito indenne dall'attacco.]

    Notevole...davvero...notevole. Gli occhi di Benkei, fissi sullo Sconosciuto ora chiamato Jeral, si sarebbero accesi di una luce innaturale, facendosi poi completamente neri per un istante, come quelli dell'arciera alcune ore prima, mentre con un brusco gesto spezzava completamente la malìa dell'altro. Ma basta coi giochi! Speravo di non dover usare il potere del mio nuovo amico, ma tu mi ci costringi. Gli occhi erano tornati normali, ma l'Intento Assassino era stato annullato, e tutto intorno i Licheni avrebbero preso a crescere nuovamente, e così le piccole piante e le scorte di cibo, anche se sembravano in qualche modo diversi...la loro crescita era anomala...eccessiva...e perdipiù sembravano tinteggiati di nero.

    Provare a canalizzare nuovamente il Chakra Naturale avrebbe comportato un terribile dolore per Jeral, come se le energie accumulate fossero caotiche e prive di un senso di scorrimento, devastando il suo bizzarro sistema circolatorio [Dolore Grave diffuso ad ogni utilizzo]. Non amo troppo usare questo potere, ma mi hai dimostrato che devo andare al cento per cento per distruggerti...fare di meno non sarebbe corretto eni tuoi confronti, no? Così ti leverò anche quella stupida smorfia dalla faccia!. Avrebbe sfilato la lancia dal trono, puntandola poi contro lo Sconosciuto. Forza, proseguiamo. Intanto anche i Nukenin restanti si stavano alzando, ma sembravano agitati....quello chiamato Takeo avrebbe fatto un debole passo avanti. Benkei-sama...forse dovrebbe fermarsi...non ci serve un'altra giungla tossica...non dopo quello che è successo a nord...anche Yoshitsune in fondo... Sta zitto, sono concentrato. Sarebbe stata la secca risposta, una risposta che non ammetteva repliche.


    [Se lo sconosciuto avesse perso i sensi, o fosse "morto"]

    Strane immagini avrebbero affollato la mente dello Sconosciuto mentre era privo di sensi. Immagini di un uomo dagli occhi bianchi, di una tenebra infinita dalla quale si lasciava divorare, ma anche immagini di un paio di occhi completamente neri, se non per sottili venature biancastre, che ridevano soddisfatti. E poi quattro sagome in lontananza...una aveva un arco e sembrava una donna...la seconda una grossa lancia...la terza portava invece una lunga spada mentre l'ultima era del tutto indistinta. Qualunque cosa fossero, durarono un istante appena mentre si gettavano anch'esse nella tenebra più nera (eppure erano a loro volta composti da ombre!) E poi il dolore, bruciante, che pur non potendo sottomettere la carne restava vivo ed intenso nella mente, lacerandola e torturandola senza fine.

    Era forse il dolore della morte, ma che non poteva finire perchè intrappolato dall'immortalità del corpo?

    E cos'era quella sensazione di umido sulle labbra, accompagnata da un sapore mai provato prima...amaro ed al contempo bruciante...niente affatti piacevole eppure al contempo intrigante. Lo Sconosciuto, ora chiamato Jeral, si sarebbe svegliato di soprassalto al secondo contatto umido, trovando una voce ad accoglierlo. Ma dai...allora è vero che puoi resistere a ogni pestaggio. Divertente. Era l'uomo chiama Benkei, con una fiaschetta in mano, contenente quello stesso liquido che stava versando sulle sue labbra mentre era privo di sensi. Quando ho visto che respiravi di nuovo ho pensato che eri proprio un tipo interessante. Benkei fece schioccare il collo, per poi porgere la fiasca all'uomo chiamato Jeral. Allora, ora che abbiamo sbollito un pò e chiarito chi siamo, che mi dici di spiegarmi da dove salti fuori, e perchè tutte le piante qui intorno sono morte? Che ci facevi con quella troietta di Kusa? Scosse la fiasca. In cambio ti racconterò qualcosa anche io su Yoshitsune, visto che ci tieni.

    CITAZIONE
    Esplora più a fondo la tua immortalità e guarigione, o in alternativa scopri aspetti inquietanti di Benkei...usare il chakra naturale causa un dolore atroce al tuo corpo...trova un modo di riorganizare il tuo potere per evitarlo.

     
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    Gli occhi zaffiro dell'Immortale erano fissi su quelli nocciola scuro del nukenin, mentre quest'ultimo lottava per respingere la prepotente invasione nella sua mente. Jeral non poté che ammirare la strenua ed adamantina resistenza che l'uomo gli opponeva testardamente. La cosa, però, contribuì anche ad irritarlo. Come poteva un semplice mortale lottare con quella forza? E non si trattava nemmeno del suo bersaglio! Se l'esistenza di altri essere straordinari non era rara come aveva inizialmente creduto, significava che avrebbe dovuto fare più attenzione. Scegliere le sue mosse con cura. Padroneggiare quelle voci con perfezione assoluta.

    Concentrato in quella battaglia di intenti, Jeral osservò l'uomo che aveva davanti liberare un qualche potere sopito nel suo corpo, liberandosi dalla sua illusione e muovendosi ad una velocità impensabile. Agì d'istinto, attingendo alle risorse del mondo circostante con sorprendente naturalezza e liberando una violenta scarica elettrica da tutto il suo corpo. La caverna venne illuminata con violenza ed ombre inquietanti nacquero per qualche istante sulle pareti di roccia. La potenza del primo pugno, pure infuocato, fu completamente annullata dal violento e repentino rilascio di energia[Slot Tecnica Avanzata][Chakra Eretico][Impronta Devastante][POT:85]. Per i rimanenti due le cose andarono diversamente: il potere della scarica elettrica non fu sufficiente per bloccarli. L'intero corpo del nukenin fu però affetto dalla violenta forza liberata dalla tecnica di Jeral e così i suoi pugni, che per quanto rapidi come la folgore persero di forza, andando a segno con una violenza estremamente ridotta[FOR:825 - FOR:600 -> FOR:225][RES:600][2x Botta Lieve].

    Il trono di roccia fu sgretolato dalla potenza della scarica, e Jeral questa volta si alzò. Impressionante. Si sfiorò lo zigomo sinistro con la mancina. Niente più che un livido, come all'addome. Eppure, nonostante tutto, Benkei era riuscito a toccarlo. I due uomini erano ora in piedi nella grotta, a circa due metri di distanza l'uno dall'altro. Lo sguardo dell'Immortale era diverso. Serio, concentrato, senza più traccia di scherno.

    L'uomo parlò ancora e nonostante fosse più calmo una parte di lui cambiò ancora una volta: i suoi occhi si tinsero di nero, e Jeral avvertì qualcosa cambiare nel mondo circostante. Muschi e licheni da lui annichiliti poco prima tornarono a proliferare, ma in maniera strana: macchie nere li ricoprivano ovunque, dando a tutto ciò un aspetto che suscitava una sensazione negativa, di errore. Jeral tornò a fissare Benkei, dopo che questi ebbe terminato la sua breve introduzione su quella capacità. Il suo sguardo era di ghiaccio. Non gli era sfuggita la lancia che l'altro ancora il gli puntava.
    Alzò la mancina, esponendo il palmo.

    « Basta così. », sentenziò. La mano tornò al suo posto sul fianco. « Riconosco la tua forza. Non desidero una battaglia all'ultimo sangue. » In quel momento l'Immortale rilasciò l'illusione che ancora teneva prigionieri gli altri presenti nella grotta. « Come vedi, », continuò, indicando alle sue spalle con un cenno del capo,« non esiste più alcun trono. Collabora con me. Avremo entrambi ciò che desideriamo. »



    Lasciò trascorrere qualche lungo secondo. Si spostò poi a destra, mettendosi di tre quarti. « Diversamente, », riprese,« ostinati a continuare e dovrò smettere di limitarmi alla difesa. » Un cupo rimbombo di temporale risuonò per tutta la caverna, attraversando la roccia e la carne. Una lama grigia scintillante dall'aspetto minaccioso apparve nella destra dell'Immortale, a sottolineare la serietà delle sue intenzioni[Slot Tecnica Base][Rombo di Tuono].
    Solo uno stupido non riconosce il momento in cui fermarsi. E Jeral non aveva alcun utilizzo per simili individui.

    OFF GAME

    Utilizzo Kari
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Nessuna ( 0 )
    L'utilizzatore evoca istantaneamente attorno a sè una violenta scarica elettrica cilindrica in grado di annichilire qualsiasi attacco di potenza pari o inferiore a 50. Il raggio è pari a 1,5 metri. Chiunque vi entri in contatto verrà sbalzato violentemente a 9 metri di distanza dal punto di contatto con Forza pari alla Concentrazione dell'utilizzatore.
    Tipo: Ninjutsu - Raiton
    [Livello: 3 / Consumo: Alto]
    per difendermi ed il Rombo di Tuono
    Speciale: L'utilizzatore può evocare la Lama delle Tempeste tramite la Tecnica del Richiamo, senza la necessità di un rotolo di richiamo o sangue. Richiede uno slot tecnica base. Il pareggio dell'arma è considerata una azione gratuita veloce. L'apparizione dell'arma sarà accompagnata dal cupo rimbombo di un tuono, a prescindere dal tempo atmosferico. A causa della risonanza con la spada, tutti i Raiton generati dall'utilizzatore assumono una colorazione nera con riflessi violacei.
    [Da Genin in su]
    per evocare la Lama delle Tempeste.

     
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    [L'uomo che era una giungla tossica]

    Oooh, prima mi insulti e poi, appena mostro i denti ecco che arretri spaventato come un gattino, eh? Se non desideri una battaglia all'ultimo sangue allora non dovresti nemmeno combattere! Ruggì, mentre un chakra contorto avvolgeva il suo corpo e la sua lancia, cambiandone i connotati fino ad ottenere un aspetto mostruoso ed al contempo carico di forza: sembrava quasi che gli fossero germogliate delle piante sul corpo, con foglie simili a una vera e propria criniera e parti della pelle ispessite e rigide quasi come fossero corteccia, mentre la lancia diventava nera e brillante al contempo, come carica di una sinistra energia vitale. In tutta risposta lo sconosciuto ora noto come Jeral mise mano alla sua spada, richiamandola dalla tempesta...si trattava di uno scontro tra due creature sovrannaturali, questo era fuori da ogni dubbio

    That_guy



    Ecco, ora sei più nelle mie corde. Sogghignò Benkei, serrando la stretta sulla sua arma, pronto all'offensiva, quando improvvisamente inarcò un sopracciglio. Strano però, il mio amico qui continua a incitarmi ad ammazzarti...finora se ne era rimasto zitto zitto da quando lo ho sottomesso eppure sembra che solo guardandoti stia andando su di giri. Beh, vorrà dire che lo accontenterò, pivello, anche se non mi sembra il caso di ammazzarti...preferisco farti chiedere perdono in ginocchio dopo aver confermato esattamente quante ferite riesci a prendere prima di crollare a terra. Puntò la lancia in avanti, contro la sua preda, preparandosi all'offensiva.

    E ora basta con i giochi! HA! E con un movimento tanto perfetto nella forma quanto rapido, cercò un brutale affondo al cuore dell'uomo chiamato Jeral, per poi ritrarre la sua arma e cercare un secondo attacco, identico ma che cercava come bersaglio l'addome. HAAA!! Con quella terribile velocità, ci sarebbe stato giusto un istante a separarli, e comunque l'uomo chiamato Benkei avrebbe sfruttato appieno la sua maggiore portata per spostarsi ed essere a tiro, in caso di schivate [Velocità Viola+9 tacche, Forza Viola+6 tacche - Potenza 50] E quindi avrebbe ritratto nuovamente la sua arma, che a ben guardare in ogni singolo movimento sembrava quasi spargere petali di fiori tutto intorno all'uomo chiamato Jeral: petali strani irregolari e come corrotti da quelle chiazze nere che germogliavano sui licheni in crescita nella grotta...una crescita esponenziale, apparentemente inarrestabile, con notevole preoccupazione dei sottoposti di Benkei.

    La lancia era appena stata ritrata e sembrava pronta per partire per il terzo, violento attcco, quando giunse un colpo simultaneo: da ciascuno di quei petali emerse un sottile stelo colmo di rovi, e tutti assieme cercarono di intrappolare l'uomo immortale in una stretta tanto rapida quanto dolorosa [Velocità Viola+8 tacche - Forza Viola+6 tacche - Potenza 30] mentre l'uomo chiamato Benkei avrebbe cercato il terzo affondo, immediatamente successivo, come per cogliere la sua vittima proprio mentre questa reagiva in qualche modo a quel tentativo di cattura, mirando al collo con precisione millimetrica [Velocità Viola+11 tacche, Forza Viola+6 tacche Precisione Viola+3 tacche - Potenza 75 (precisione)] E ORA LA CONCLUSIONE! Gridò al contempo, mentre quella sequenza di quattro attacchi si scatenava, rapidissima, contro l'uomo chiamato Jeral, l'immortale che brandiva il fulmine!

    CITAZIONE
    Entro 6 metri da Benkei viene costantemente emesso un Veleno Inalatorio di tipo Sfiancante Base I (Resistenza). Inoltre persiste l'effetto di contaminazione del Chakra Eretico, come nel turno scorso. Casomai perdessi i sensi, si attiva la condizione del post precedente, con il sogno e il risveglio con Benkei accanto.

     
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    L'Immortale soppesò con un lungo sguardo le parole dissennate dell'uomo chiamato Benkei, che ormai era schiavo della rabbia e della gioia feroce di un duello all'ultimo sangue. Un uomo potente, ma con un limite ben definito: il suo carattere. Jeral riteneva che, se gli avesse mostrato la sua forza, l'altro avrebbe compreso di doversi fermare. Il fatto che dopo aver respinto i suoi attacchi per tre volte questi ancora non si fosse deciso poteva significare solo due cose: o non conosceva limiti, ed in quel caso non si sarebbe fermato sino alla morte, o Jeral non gli aveva mostrato abbastanza.



    « D'accordo. Questa volta sarò io a divertirmi. »

    Tutto sommato, anche se ferito e stanco, all'Immortale non dispiaceva l'idea di scatenarsi un po'. Vedere quel tizio gettare via tutte quelle energie lo aveva invogliato a buttarsi nella mischia con lui. Fece un passo avanti e ruotò il proprio corpo, offrendo questa volta il fianco sinistro all'avversario, che nel frattempo stavo assumendo un aspetto ancora più mostruoso. Piante e vegetali scuri gli attecchirono addosso, mentre la sua lancia si inscuriva a sua volta ed iniziava ad emanare una strana sensazione negativa. Jeral sorrise, divertito dalla situazione. Nessuna oscurità avrebbe mai potuto divorare la sua, quella in cui era nato e che si sarebbe portato dentro sino al compimento della sua missione.

    Le ultime parole che Benkei pronunciò prima di scagliarsi all'attacco lo colpirono, facendogli collegare l'oscurità di cui era stato testimone poche ore prima con quella di adesso. Possibile che l'uomo fosse posseduto, o perlomeno ospitasse, una di quei quattro fastidiosi Re ombra che a quanto pare ce l'avevano con lui. Il ritratto combaciava. Un motivo in più per non trattenersi, nei prossimi istanti. L'uomo, quasi trasfigurato dalla corteccia oscura e dalle foglie che coronavano il suo corpo come una criniera, si lanciò finalmente all'attacco, rapido e deciso. L'Immortale però per sua sfortuna sino a quel momento non si era limitato a respingere ed evadere i suoi colpi: aveva studiato il suo modello d'attacco con la lancia, ed ora lo conosceva piuttosto bene. Era forte e veloce, ma ripetitivo e poco fantasioso. Inoltre Jeral aveva già fatto la sua prima mossa: portandosi in quella posizione laterale, avrebbe potuto fare ciò che intendeva con il minimo sforzo.

    Sfruttò gli ultimi istanti per concentrarsi sulla natura circostante, in qualche modo turbata, ascoltarne la voce e soggiogarla al suo volere. Il fiume scorse nel suo corpo, coadiuvato dall'energia eretica esterna. Il colpo dell'altro giunse, rapido ma prevedibile. Jeral allungò la mano sinistra, già in posizione e pertanto in vantaggio, ma una terribile fitta di dolore sconosciuto gli mozzò il fiato, impedendogli di compiere la sua mossa[Dolore Grave]. Lo spasmo involontario di sorpresa se non altro lo aiutò, facendogli piegare leggermente in avanti il costato e facendo in modo che la lancia nemica non lo penetrasse. Sangue caldo macchiò la parete rocciosa alle sue spalle quando la lama nera gli aprì un brutto squarcio sulla parte sinistra della schiena[I Slot Difesa][RIFL:750][Squarcio Medio].



    Strinse i denti. Una furia terribile prese in poco tempo controllo sulla sua mente. Non gli importava nulla del dolore, per quanto intenso. E nemmeno di aver ricevuto un colpo dal tizio che doveva schiacciare. Era per le voci. Alimentate dallo strano potere del tizio, le voci si erano riunite in una sola e quando lui l'aveva sfruttata questa si era rivoltata e lo aveva morso. Il suo braccio destro iniziò a crepitare di energia violacea, mentre l'interezza del suo essere venne percorsa da una vampata di calore. Una rabbia che non aveva mai provato lo attraversò[Slot Tecnica Base][1x Chakra Eretico][Tecniche Rapide][Impronta Devastante]. Nella sua mente tramutò quella rabbia in una forza schiacciante, che scagliò addosso alla voce con violenza inaudita. Non gli importava se fino a quel momento era sempre stata libera. Non gli importava se era la voce della natura e del mondo. Lui era nato per dominarla e lei avrebbe dovuto obbedire! Nessuna alternativa era permessa. Nessuna ribellione tollerata. La schiacciò con violenza, attingendo alle sue forze con avidità. Il dolore fece per ripresentarsi, ma Jeral lo bloccò aumentando la pressione sulla voce, ormai quasi schiacciata. Nella grotta, la natura iniziò a morire ad un ritmo spaventoso. Benkei avrebbe potuto notarlo. Quei ridicoli petali che la sua lancia aveva liberato appassirono violentemente, mentre muschi e licheni divennero poltiglie informi.

    Il nuovo colpo di Benkei, consecutivo al primo, arrivò di nuovo con velocità. I sensi dell'Immortale però erano acuiti dal dolore e dalla rabbia e la sua posizione, ritrovata, questa volta si rivelò vincente. La mano sinistra venne percorsa dall'energia eretica e personale di Jeral, afferrando il manico della lancia e stringendo con forza immensa, superiore persino a quella dell'uomo[II Slot Difesa][1x Chakra Eretico][FOR:775]. Jeral aveva fermato l'attacco, ma non si accontentò di questo: tenne per qualche momento la presa ben ferma, resistendo alla forza di Benkei che voleva riprendere l'offensiva. Subito dopo si spostò sulla sinistra e puntellando i piedi lanciò un urlo, mentre il suo corpo si illuminava di energia violacea e strattonava con forza verso di sé[Slot Tecnica Avanzata].

    Il suo obiettivo non era quello di sottrarre l'arma all'uomo, ma quello di sbilanciarlo: contemporaneamente all'azione con il braccio sinistro, infatti, la destra, che impugnava un'arma ben più pericolosa di quella lancia, effettuò un colpo orizzontale che mirava con precisione millimetrica alla zona inferiore del costato destro dell'uomo[I & II Slot Azione][FOR:825][VEL:925 - OverCAP][AGIL:675][PREC:675][1x Chakra Eretico][Maestria Guerriera Offensiva][Maestria Combattiva Intermedia][Perfetto Conduttore][Cecchino]. L'intenzione era quella di aprirlo in due. Ciò che l'uomo, suo malgrado, avrebbe scoperto entro breve era la potenza terrificante di quel colpo, capace di aprire in due il carapace della più corazzata delle bestie[POT:290]. Attraversata da una terribile energia, la Lama delle Tempeste tentò di porre una brusca fine alla minaccia rappresentata da Benkei e dall'ombra che gli dava potere.

    Il suo jutsu elettrico che ora lo attraversava era, tra le altre cose, perfetto per alleviare il dolore. Questo, unito al martello incandescente con il quale continuava a tenere schiacciato quell'insolente coro di voci ribelli, aiutarono l'Immortale a dominare la situazione ed a poter agire come aveva pianificato. Era innegabile che il suo controllo sulle sue sinistre capacità stesse aumentando di ora in ora, ma ciò che lo rendeva speciale non era la possibilità che questi aveva di fare ciò che faceva. Era come lo faceva: un signore senza pietà, con un unico scopo in mente e che non lasciava spazio alcuno per tradimenti o obiezioni. Un tiranno dispotico a cui nessuno poteva ribellarsi.
    Inoltre, tutto ciò gli piaceva. Forse era per questo che quelle ombre lo detestavano così tanto. Forse, aveva considerato durante le precedenti ore di cammino, era proprio il piacere che lui ne traeva a farle soffrire. Quella era la chiave. Quello era il motivo per cui Jeral aveva scatenato un attacco di simile magnitudine contro Benkei: voleva che l'ombra soffrisse e si disperasse mentre la vegetazione moriva ed il mondo si frantumava. Quello era il suo regno, la sua realtà, e non avrebbe permesso ad alcun essere di contrastare il suo dominio.

    Il suo braccio destro pulsò di dolore una volta terminato il colpo, risentendo dell'estrema energia che lo aveva percorso[OverCAP -> Leggera alla Vitalità]. Nonostante questo, però, Jeral notò solo in quel momento un lieve intorpidimento nel suo corpo. C'entrava anche l'arte del fulmine che gli percorreva muscoli, nervi e sinapsi, ma c'era qualcos'altro. Qualcosa che non andava. Non si lasciò distrarre da quella considerazione per più di una frazione di secondo, muovendosi - nel caso Benkei fosse ancora vivo - per colpire quattro volte in rapida successione la lancia avversaria, che ancora stringeva. La Lama delle Tempeste avrebbe fatto il resto, riducendo l'arma nemica a brandelli[III, IV, V & VI Slot Azione][FOR:650][VEL:700][AGIL:675][PREC:675][Maestria Combattiva Intermedia][Acrobata]. Una volta terminato fece un salto laterale di qualche metro, recuperando spazio di manovra. Rimase in silenzio, fissando l'avversario con un sorriso beffardo. Colpito nell'orgoglio, nella forza e negli strumenti, cosa avrebbe fatto quello schiavo delle passioni che rispondeva al nome di Benkei?

    OFF GAME

    Utilizzo troppa roba per superquotarla tutta, quindi evito completamente :ghu:
    In ogni caso trovi tutto in scheda e sai trovarmi per eventuali chiarimenti :zxc:
    ____________

    Mi sono concentrato sul controllo della "voce" del Chakra Eretico, spremendone il potere per portare gli utilizzi fino a 3 per round.

     
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    [Il Vero Potere della Giungla Tossica e le scelte di Benkei]

    La lancia dell'uomo chiamato Benkei venne intercettata dopo un primo colpo andato parzialmente a segno, cosa che venne accolta da un sorriso feroce da parte dell'uomo, la cui forza poteva superare senza il minimo problema quella dell'avversario con un minuscolo impasto di chakra. Ma non lo fece, preferendo confrontarsi su un altro piano col suo nemico. Con l'accelerazione bestiale che poteva sviluppare graie al Loto, il potente guerriero avrebbe reagito in maniera del tutto inaspettata all'attacco che gli arrivava contro, dimostrando che non era un singolo attacco ad alta potenza a poterlo fermare! Reggendo la lancia con una sola mano scattò in avanti proprio mentre lo faceva l'uomo chiamato Jeral: lasciò che la sua mano scivolasse in avanti permettendogli un'ottima presa nonostante il cambio di posizione, quindi con la mano coperta di corteccia andò ad impattare con il polso su quello avversario, bloccando il fendente a metà strada, senza toccare minimanente quella spada carica di fulmini. Il chakra aveva supportato la sua già brutale offensiva, permettendogli di surclassare l'uomo chiamato Jeral con relativa facilità [Riflessi Viola+10 tacche (+4 loto, +6 impasto)] e portandolo quindi in una posizione di vantaggio, specie quando l'altro pensò di spostare la sua attenzione sulla lancia, cercando di tagliarla.

    Forte della convinzione che la sua lancia potesse resistere a un simile attacco, l'uomo chiamato benkei scelse di reagire invece di difendersi, e approfittando della distanza ravvicinata tentò un violento attacco al fianco del suo avversario mentre la spada elettrificata si infrangeva sulla lancia, scheggiandola pur senza distruggerla. Il pugno invece, dal canto suo, poteva essere paragonato a un semplice liver-blow, ma dotato di una velocità e di una potenza spaventose, tanto verosimilmente avebbe superato anche i sensi accelerati dell'uomo chiamato Jeral, la cui posizione era anche particolarmente svantaggiosa quanto a posizione: quel fendente aveva necessariamente esposto il suo fianco, per sua sfortuna! [S&M / Palmo Distruttivo - Houshu - Forza Viola+10 tacche (+6 loto, +4 tecnica) Velocità Viola+12 tacche - Potenza 20 Spinge di 6 metri] Senza contare po gli effetti venefici irradiati da Benkei tutto attorno, che probabilmente avrebbero cominciato a fare effetto [-2 tacche a resistenza]

    Se nonostante tutto l'uomo chiamato Jeral avesse continuato la sua offensiva, non sarebbe stato per nulla complesso per Benkei fermare la sua mano ad ogni successivo tentativo di tranciare la lancia, semplicemente afferrando il braccio attaccante per poi lasciarlo andare, come a voler dimostrare, per sfida, che le capacità dell'uomo che brandiva il fulmine non fossero niente di speciale per uno come lui. Pessima, pessima idea Jeral. Non spezzerai la mia lancia in questo modo. Ed ancora non capisci che trattenendola ti stai facendo del male da solo. In effetti nel punto di contatto tra il palmo e l'asta dell'arma l'uomo chiamato Jeral avrebbe iniziato a percepire un forte bruciore, anche se questa fosse stata lasciata da qualche tempo. Guardando avrebbe potuto notare un minuscolo taglionella carne da cui sporgeva un piccolo germoglio di qualche pianta non identificabile.

    Sei insospettabilmente abile, anche se hai una gran faccia da stronzo. E la cosa mi piace parecchio! Un sorriso selvaggio distorse il volto dell'uomo chiamato Benkei. Avanti, continuiamo a divertirci! AHAHAHAHAHAH!!!! Sembrava che la sua iniziale ira stesse lasciando lentamente il posto a una sorta di distorto e altamente pericoloso spirito sportivo, se così lo si poteva chiamare, e subito dopo, mentre la pianta nel palmo cresceva in maniera vertiginosa fino a bloccare completamente il braccio sinistro di Jeral [Paralisi - Difesa 60 - Durezza 5]. La natura sembrò rispondere positivamente all'impeto dell'uomo chiamato Benkei, con rovi che fuoriuscirono dal terreno e strane piante gonfie di linfa acida e velenosa che si facevano strada dalle pareti...tutto sembrava fare capo a un singolo punto alla sinistra dell'utilizzatore del Loto, dove cominciava a cresce uno strano fiore dal colorito malsano: un violetto spento rigato di quelle chiazze nere di corruzione.

    L'uomo chiama Benkei cercò un affondo incredibilmente rapido contro l'addome del suo avversario, ma proprio durante l'assalto, per beffare la tempistica ormai assimilata dall'altro, spostò impercettibilmente le mani con una piccola rotazione dell'asta, tanto che l'arma parve quasi muoversi come un serpente, cambiando il bersaglio all'ultimo istante e dirigendosi contro la gamba sinistra [Finta+S.Azione - Velocità Viola+12 tacche, Forza Viola+6 tacche - Potenza 50] e sembrava pronto a dare seguito all'offensiva quando improssivamente ci fu un suono come un profondo respiro alla sua sinistra: il fiore era sbocciato, mostrando un numero impressionante di petali che facevano capo a un punto centrale che si stava lentamente gonfiando, come se aspirasse aria. Cosa? Ed ecco che il fiore improvvisamente esplose, scatenando tutto intorno una vera e propria bufera di petali in una sorta di terribile tornado.

    L'uomo chiamato Benkei a quanto pareva ne era immune, ma quel soffio maligno unito poteva causare numerosi problemi all'uomo che brandiva il fulmine, come avrebbe ben presto scoperto quando il contatto accidentale di un petalo col suo corpo lasciò una sottile ma lunga ferita rosso carminio..e i petali erano tantissimi, arrivavano da tutte le direzioni come mossi da infinite e casuali correnti d'aria: non sarebbe rimasto molto di lui se non si fosse difeso. Ed al contempo il fiore aveva ripreso a gonfiarsi, mentre nuovi petali iniziavano a crescere ad un ritmo estremamente accelerato! Ehi! Non immischiarti tu! Devo forse schiacciarti di nuovo? Con la lancia amputò quell'orrido fiore, ma ormai l'assalto era partito, con uno stormo di petali neri che, mossi da quel vento maligno, avrebbero cercato di ridurre a brandelli il corpo dell'uomo che brandiva il fulmine. Nessun Jutsu difensivo avrebbe offerto una difesa efficace contro quei sottili veli violacei affilati come coltelli, poichè per quanta forza il bersaglio riuscisse a sviluppare nella sua offensiva, essa non sarebbe stata sufficiente a bloccare quel vento malefico messo in moto dalla giungla tossica. Serviva qualcosa di più...qualcosa che superasse i limiti concessi dal chakra di un corpo umano... [Potenza 50 oppure pari alla difesa+15, causa Ferite Profonde con Sanguinamento Grave, esegue 3 attacchi consecutivi]

    vortice



    ...e tuttavia, anche se Jeral fosse riuscito in quel primo intento a difendersi, ben presto avrebbe scoperto che, con somma ira dell'uomo chiamato Benkei, una serie di altri fiori identici al precedente erano sorti intorno a loro, gonfi e pronti ad esplodere, cosa che fecero prima che chiunque di loro potesse anche solo pensare di agire. E stavolta non ci sarebbe stato realmente nessuno scampo! Sarò io a ucciderlo, non ti darò questa soddisfazione! Gridò l'uomo chiamato Benkei, gettando via la sua lancia e scattando in avanti contro il suo avversario, con i pugni serrati che già sfrigolavano a contatto con l'aria: doveva essere nuovamente quella tecnica dall'estrema potenza distruttiva, solo che stavolta non ci sarebbe stato nessun effetto ammortizzante legato all'Intento Assassino! [Pavone del Mattino - 8 attacchi - Ognuno potenza 30 - Forza Vioa+6 tacche, Velocità Viola+16 tacche]

    Una scarica assolutamente letale, che se andata a segno avrebbe certamente distrutto del tutto l'uomo chiamato Jeral....sempre che puntasse a lui: in realtà con quella corsa in avanti Benkei si sarebbe portato a brevissima distanza dal suo avversario, subendo a sua volta gli effetti dei petali ma al contempo bersagliando l'aria e le piante tutto attorno con i suoi pugni infuocati! Aveva impastato tanto di quel chakra da rendere i suoi attacchi troppo rapidi per essere percepiti o venire influenzati dalla corrente d'aria, tanto che riusciva a distruggere un gran numero di petali con ogni singolo attacco, soprattutto quelli che stavano per abbattersi sull'uomo che brandiva il fulmine. Pochi istanti di un inferno assoluto, al termine dei quali Benkei era stato ferito a più riprese, ma al contempo aveva lasciato solo cenere e devastazione tutto intorno, mentre il suo avversario era praticamente illeso...

    NON TOLLERO CHE QUALCUNO SI IMMISCHI NELLE MIE BATTAGLIE! Sarebbe stato il ruggito crudele dell'uomo chiamato Benkei, grondante sangue ma non per questo meno minaccioso. L'aspetto demoniaco inizio a farsi più fragile e a regredire, così come le piante che stavano germogliando tutto intorno nonostante l'offensiva costante del potere dell'uomo chiamato Jeral. In pochi istanti Benkei aveva nuovamente il suo aspetto umano. Allora, continuiamo? La lancia era a terra a diversi metri di distanza e un Benkei pesantemente ferito strinse i pugni, indietreggiando di appena un passo e con gli occhi fissi sull'uomo chiamato Jeral che, armato, restava ancora in piedi davanti a lui. Essere disarmato e a corto di chakra non sembrava preoccuparlo più di tanto, anche se aveva rinunciato a quel potere aggiuntivo offerto dall'entità che aveva soggiogato.
     
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    La Lama delle Tempeste viaggiava come un fulmine verso il costato di Benkei, pronta ad aprirlo in due sfruttando la terribile potenza di cui era impregnata. L'uomo, però, si dimostrò ancora una volta un avversario sorprendente: sfruttando quello strano potere che pareva trasudare riuscì ad anticipare e bloccare il movimento dell'Immortale, che per tutta risposta scatenò la sua lama contro la lancia avversaria. Non si rivelò una mossa vincente: l'uomo decise di sacrificare la sua arma per colpirlo, e lo colpì con violenza. Il colpo fu tremendamente rapido e Jeral poté solo accompagnare ruotare leggermente il corpo per accompagnarlo mentre al contempo concentrava tutte le sue energie, sia personali sia rubate alla natura, nel punto dell'impatto. Soppresse un grido di dolore mentre le nocche d'acciaio del nukenin gli incrinarono almeno due o tre vertebre e ne spezzarono una, spedendolo per aria[I Slot Difesa][RES:725][Ferita Mediograve].



    « GWOH! »

    Fu in quel momento che, troppo concentrato nella foga del combattimento per dare peso a qualsiasi altra cosa, l'Immortale mosse la spada in armonia con il movimento che lo stava sbalzando via, tentando un fendente orizzontale ai pettorali dell'uomo: un colpo non inteso ad uccidere - altrimenti avrebbe mirato al collo - ma a danneggiare i muscoli superiori e, soprattutto, a fare molto male[I Slot Azione][S&M][VEL:800][FOR:725][POT:40]. Jeral venne scagliato per circa sette metri alla sinistra dell'uomo, atterrando malamente sulle gambe. Il fianco destro pulsava in maniera frenetica. Sputò sangue e saliva, spostandosi la chioma sudata dagli occhi con un movimento del capo. Quell'uomo era una minaccia. Il suo flusso di pensieri assassini venne improvvisamente interrotto, però, da una crescita esponenziale della vegetazione: piante rampicanti riempirono la roccia e le pareti, mentre erba verdissima cresceva in quel terriccio sterile. Ed in tutto questo, un grosso fiore dall'aspetto velenoso iniziò a generarsi ed a minacciare di aprirsi qualche metro dietro al nukenin, che nel frattempo si ricopriva sempre più di corteccia e vegetazione.

    « Uuuf. »

    L'Immortale recuperò la sua posizione, tentando di ignorare il dolore che avvertiva nonostante l'Essenza del Fulmine che lo attraversava e la strana sensazione di debolezza che avvertiva nella zona dell'impatto, che ignorava essere il frutto del veleno inalato dalla vicinanza con il nukenin. Senza mostrare segni di cedimento, l'uomo attaccò nuovamente in una brutale carica con la sua lancia. Questa volta Jeral si limitò a sollevare la mano, attendendo che l'offensiva dell'altro si abbattesse. L'astuta finta dell'altro lo sorprese, ma per sua sfortuna non servì a nulla contro lo scudo di energia violastra crepitante creato da Jeral per respingere la sua lancia[Slot Tecnica Base][POT:70][Impronta Devastante]. Ignorando i commenti di gioia selvaggia dell'altro si preparò dunque a continuare l'offensiva, ma i suoi sensi lo avvertirono che qualcosa era cambiato: qualcosa legato al mondo naturale. La voce sorpresa di Benkei non fece che confermare la sua percezione, mentre entrambi poterono osservare l'inquietante fiore generato aprirsi in un vortice di petali senza fine. Il nukenin distrusse immantinente il fiore con la lancia, ma ormai ciò che era iniziato non poteva essere fermato.

    I commenti dell'uomo, inseriti in quel contesto, confermarono all'Immortale che tutto quello fosse opera di uno di quei presunti Re che l'ombra gli aveva annunciato sarebbero venuti a cercarlo. Poco importava in quel momento, però. Il vortice di petali si abbatté sul suo scudo di energia crepitante, distruggendolo e lacerandogli in profondità il braccio sinistro[Lacerazione Medioleggera][Ferita Profonda][Sanguinamento Grave].



    Gli occhi dell'Immortale si spalancarono dalla sorpresa, mentre i suoi nervi venivano aggrediti da un dolore bruciante e profondo come la terra. Urlò violentemente, tentando si sfogare almeno in parte quell'agonia. Fu in quel momento che le voci si rifecero sentire. Forti e pulsanti, tali da rendere lento ed ovattato tutto ciò che avveniva all'esterno, nel mondo al di fuori della percezione naturale. Jeral effettuò un balzo all'indietro, ispirando profondamente ed ignorando il braccio sinistro, ormai sostanzialmente fuori uso per le ferite ricevute.
    Di colpo vide di nuovo l'oceano. Quel mare nero in tempesta di cui era il sovrano male accettato. Lo vide, fragoroso e potente, eppure non ostile: la lezione di poco prima era stata una prova di forza significativa. A nessuno piace venire schiacciato sotto un martello, fisico o psichico che sia. Osservò quindi il suo dominio per qualche interminabile secondo, un pozzo nero di onde alte decine di metri. Poi si buttò. Vide il proprio essere penetrare in quelle acque oscure, venendone assorbito e pervaso. Sentiva il potere esplodere dentro di lui anche senza aprire gli occhi, e venne assalito da un insopprimibile desiderio di distruzione. Il suo intero corpo rilasciò un lampo violastro di energia, illuminando il suo ghigno demoniaco.



    La Lama delle Tempeste svanì in uno sbuffo di fumo, mentre Jeral sollevava il braccio buono e lo dirigeva in direzione del vento oscuro che governava quei petali assassini. La connessione con quella forza naturale gli riuscì con una facilità estrema, quasi come se il potere che lo pervadeva avesse urgenza di essere utilizzato. Mai quanto ne aveva l'Immortale, in ogni caso: preso da una smania totale di corrompere ogni cosa incanalò il suo influsso malefico in quel vento, riducendolo ad una timida brezza mentre la neonata vegetazione si contorceva ed avvizziva nella caverna. L'Immortale si godeva lo spettacolo in estasi, mentre una ulteriore scarica elettrica da tutto il suo corpo distruggeva i petali in tutte le direzioni[Slot Tecnica Avanzata][POT:85][Chakra Eretico][Impronta Devastanta][Tecniche Rapide].

    Quanto accadde nei momenti successivi, Jeral poté percepirlo solo vagamente, ebbro com'era di quell'estasi: i petali parvero scemare, distrutti dalla sua tecnica, ma un istante dopo ritornarono in massa da chissà dove, in un disperato attacco finale che aveva il chiaro intento di ridurre in polvere il suo corpo. Grazie al battito cardiaco aumentato ed alla acuta percezione che l'Essenza del Fulmine gli forniva notò un movimento, un'ombra lontana che in un battito di ciglia infuocò il cielo con un grido di rabbia, distruggendo ogni petalo nella caverna. Durò pochi secondi. Quando Jeral tornò ai suoi sensi, il potere che scemava da lui e le molteplici, pesanti ferite che tornavano a farsi sentire, poté scorgere Benkei quasi accanto a sé, che grondava di sangue a meno di due metri di distanza. Un'aura titanica circondava la figura di quell'uomo, capace di imprese tali da strabiliare persino una divinità incarnata come l'Immortale.

    Entrambi erano sfiniti, pesantemente feriti e sapevano di aver attinto ai loro poteri in maniera eccessiva. I loro occhi si incontrarono nel silenzio della grotta, interrotto solamente dai pesanti respiri di entrambi e dalle gocce di sangue che con cadenza preoccupante impattavano con il terreno al di sotto di entrambi. Quando Benkei parlò, invitandolo a continuare il combattimento, Jeral ghignò. Non si sarebbe tirato indietro ora che aveva trovato un guerriero dallo spirito tanto forte e battagliero. « Ci puoi scommettere. », gli disse, lasciando intravedere i canini acuminati che caratterizzavano il suo sorriso. Nelle condizioni in cui versavano entrambi era chiaro che il prossimo sarebbe stato l'ultimo colpo. L'Immortale strinse il pugno destro ancora sano, puntò le gambe e scattò in avanti ruotando il torso. Attinse agli ultimi brandelli del potere nero che aveva sottratto, potenziando e sorreggendo il proprio corpo mentre sferrava un micidiale pugno alla guancia sinistra di Benkei[II Slot Azione][VEL:725][FOR:800].

    OFF GAME

    Padronanza dell'oceano di voci finalmente portata ad un buon livello :zxc:

    Lascio in sospeso l'azione finale di Jeral. Ho contato le ferite dall'inizio della giocata ha la bellezza di 20 Leggere alla Vitalità, di cui 5 al braccio sinistro e 8 al busto. Considerando le Ferite Profonde, il Sanguinamento, il backfire dell'Essenza del Fulmine, e lo sfinimento in generale potrebbe benissimo svenire(Come Benkei del resto). A te gli sviluppi!

     
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    [La fine di uno scontro e l'Oblio]

    Mentre l'uomo chiamato Jeral veniva travolto dalla violenza del Palmo Distruttivo cercò, bisogna dargliene merito, di colpire in controtempo il suo avversario, ma tutto in quell'assalto era scoordinato, lento e complesso a causa dell'ingente danno, tanto che all'uomo chiamato Benkei bastò portare indietro la testa ed il busto per salvaguardarsi completamente, proseguendo così lo scontro. E tuttavia, quando alla fine sacrificò quasi tutta la sua forza per distruggere la Giungla Tossica che aveva generato involontariamente, non restavano che due uomini sfiniti a scontrarsi, senz'armi, in un duello a cui restavano ben poche scintille da generare. L'uomo che brandiva il fulmine scattò in avanti, finalmente feroce e bestiale come lo desiderava il brigante, ed impattò con le nocche sulla guancia di quest'ultimo che digrignava i denti con forza. Un pugno...si da...COSI'! Avrebbe detto quasi al rallentatore.

    Ed ecco che, in controtempo, per non dire in contemporanea vista la velocità, il pugno del brigante chiamato Benkei si sarebbe abbattuto sulla guancia dell'uomo chiamato Jeral, mentre un briciolo di chakra rafforzava i muscoli del collo quanto bastava per non farlo spezzare. Di certo quel suo pugno avrebbe potuto aprire un foro in una parete di marmo, ma in quel preciso contesto la sua forza era grandemente mitigata dall'impatto simultaneo...eppure in qualche modo pensava che l'uomo chiamato Jeral non sarebbe stato in grado di evitare il colpo. [Forza Viola+6 tacche - Velocità Viola+10 tacche].

    Dopo l'urto il brigante sarebbe arretrato un poco, barcollando con un'espressione di gioia feroce sul viso, prima di lasciarsi cadere all'indietro, schiena a terra, e restare così, sospeso tra la coscienza e la veglia, senza mutare minimamente quell sguardo euforico! Se poi anche l'uomo chiamato Jeral avesse perso i sensi, abbandonandosi ad un oblio silenzioso colmo della fatica e del dolore accumulati, ben presto per lui sarebbe giunto, silenzioso come un'ombra, un sogno.

    Strane immagini avrebbero affollato la mente dell'uomo che prima era Sconosciuto mentre era privo di sensi. Immagini di un uomo dagli occhi bianchi, di una tenebra infinita dalla quale si lasciava divorare, ma anche immagini di un paio di occhi completamente neri, se non per sottili venature biancastre, che ridevano soddisfatti. E poi quattro sagome in lontananza...una aveva un arco e sembrava una donna...la seconda una grossa lancia, molto simile all'aspetto del Brigante Benkei mostrato prima...la terza portava invece una lunga spada mentre l'ultima era del tutto indistinta. Qualunque cosa fossero, durarono un istante appena mentre si gettavano anch'esse nella tenebra più nera (eppure erano a loro volta composti da ombre!) E poi il dolore, bruciante, che pur non potendo sottomettere la carne restava vivo ed intenso nella mente, lacerandola e torturandola senza fine.

    Era forse il dolore della morte, ma che non poteva finire perchè intrappolato dall'immortalità del corpo?

    E cos'era quella sensazione di umido sulle labbra, accompagnata da un sapore mai provato prima...amaro ed al contempo bruciante...niente affatti piacevole eppure al contempo intrigante. Lo Sconosciuto, ora chiamato Jeral, si sarebbe svegliato di soprassalto al secondo contatto umido, trovando una voce ad accoglierlo. Ma dai...allora è vero che puoi resistere a ogni pestaggio. Divertente, siamo più simili di quanto pensassimo, anche se devo ammettere che sei un gran figlio di buona donna quando a buone maniere. Era l'uomo chiama Benkei, pesto e pieno di bende, con una fiaschetta in mano contenente quello stesso liquido che stava versando sulle labbra dell'uomo che brandiva il fulmine mentre era privo di sensi. Quando ho visto che respiravi di nuovo ho pensato che eri proprio un tipo interessante. Benkei fece schioccare il collo, per poi porgere la fiasca all'uomo chiamato Jeral. . Aveva diverse ferite ancora aperte e sanguinanti, mentre altre si erano chiuse (o perlomeno non macchiavano le bende) ed in altri punti ancora aveva strane protuberanze. Allora, ora che abbiamo sbollito un pò e chiarito chi siamo, che mi dici di spiegarmi da dove salti fuori, e perchè tutte le piante qui intorno sono morte? Che ci facevi con quella troietta di Kusa? Scosse la fiasca. In cambio ti racconterò qualcosa anche io su Yoshitsune, visto che ci tieni. E già che ci sei, non è che conosci il nome di quel bastardo che ha avuto la sfortuna di provare a rubarmi il corpo?

    CITAZIONE
    Per quanto mi riguarda l'addestramento è sufficiente per il livello II

     
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    Le nocche dell'Immortale impattarono con violenza sulla guancia del nukenin, incontrando - doveva ammetterlo - una resistenza notevole. Quasi contemporaneamente l'uomo sferrò a sua volta un terribile pugno diretto al viso di Jeral che, pervaso dall'ardore selvaggio della lotta, non si sottrasse minimamente all'impatto, limitandosi a rinforzare i muscoli del collo per proteggere la colonna vertebrale.

    L'impatto fu a dir poco stucchevole. Spossato dalle ferite, con ancora l'energia del fulmine che gli percorreva il corpo, Jeral perse di vista il nemico. Fece involontariamente qualche passo indietro per mantenere l'equilibrio, mentre la vista gli si annebbiava e tutto iniziava a girare. Diavolo, pensò. Che avversario. Fece appena in tempo a percepire un'immagine dell'altro che cadeva a terra, poi cadde a sua volta a terra con pesantezza, provocando un rumore secco a contatto con la nuda roccia. Quando perse i sensi, il suo volto era ancora contorto in un ghigno feroce.


    Precipitò nell'oscurità. Sapeva di avere perso i sensi, eppure era in sé. Il suo primo pensiero fu che quella oscurità non lo spaventava. Tutto il contrario. Si sentiva a casa. Avvolto in un caldo abbraccio, come se quello fosse l'ambiente della sua nascita. Poi, lentamente, tutto iniziò a cambiare. Una figura si palesò. Una figura canuta, con voraci occhi di tenebra che lo fissavano da lontano. La sua ira fu istantanea, ma non poté fare nulla. La figura continuò a guardarlo beffarda, sostituita poi da quattro diverse e minacciose sagome. Durò pochi secondi. Le figure sparirono nell'oscurità come erano venute, lasciando spazio solamente all'acuto grido di dolore che ogni nervo del suo martoriato corpo riprese ad inviargli. Un dolore che non lasciava spazio a molto altro, se non al desiderio di andare oltre, tornare alla vita e portare a termine la sua cerca. L'immortalità, considerò Jeral lottando contro il dolore, poteva essere anche una lama a doppio taglio. Per quanto lo riguardava, però, il sacrificio richiestogli era infinitesimale rispetto all'enorme dono che aveva ricevuto da chissà quale entità, magari persino sé stesso nella sua precedente forma. Perché sì, Jeral questo credeva. Questo pensava. Questo sentiva. Era un Avatar, un dio in forma mortale, sceso in questa realtà per portare a termine il suo compito. Poi chissà. Forse avrebbe ricordato altro. Forse sarebbe tornato a casa. In ogni caso, sarebbe stato libero.

    Una sensazione di umido gli arrivò dalle labbra mentre era ancora perso nelle sue ponderazioni sul futuro. Aprì gli occhi di scatto, trovandosi davanti l'uomo che rispondeva al nome di Benkei, il nukenin a capo della banda di ninja che lo aveva trovato poco dopo il suo scontro con la ragazza di Kusa. Era ricoperto di bende e parlava in maniera diversa. A Jeral parve evidente che lo scontro di poco prima doveva aver convinto l'uomo della statura dell'Immortale. Scrocchiò la spalla destra ed afferrò la fiasca che l'altro gli porgerva, fissando i suoi occhi color oceano in quelli scuri di lui. Era vero anche l'opposto: Jeral non avrebbe mai immaginato che esistessero umani in grado di osteggiarlo, nemmeno nella sua attuale forma incompleta, figurarsi pareggiare contro di lui. Un testamento di potenza non trascurabile.

    « Grazie. Anche tu sei un bastardo coriaceo. »

    Prese un sorso del liquido verdognolo all'interno della fiaschetta, che gli pervase la gola con una piacevole sensazione di calore.



    « Ho ucciso quella donna perché mi ha attaccato, chiaro e semplice. Una creatura dotata di una bellezza particolare, ma poco assennata: non ha desistito dalla sua furia per la morte dei compagni nemmeno dopo la inequivocabile dimostrazione della sua inferiorità a me. Così è morta. Eri legato a lei? »

    Un altro sorso.

    « Ma dimmi dell'uomo dagli occhi cangianti, questo Yoshitsune. E già che ci sei, spiegami come sei venuto in contatto con il secondo potere di cui hai fatto mostra prima. Come avrai capito, quell'entità cercava di usarti contro di me. »

    Gli lanciò indietro la fiaschetta, restituendogliela in modo che potesse bere anche lui. Glissò volontariamente sulla domanda riguardante la sua provenienza. Principalmente per due motivi: non ne era certo nemmeno lui, e non voleva svelare le sue carte prima di sapere in maniera più chiara chi aveva di fronte.

    « Ah, » aggiunse, « uno dei tuoi uomini è piuttosto malconcio. Colpa mia. », disse, non suonando per nulla dispiaciuto. In tutto questo, i suoi occhi di ghiaccio non si staccarono per un momento da quelli del nukenin.

    OFF GAME

    Iniziamo il terzo livello, shall we? :zxc:

    Chiacchiere chiarificatrici con Benkei. Che succederà? A te la palla.

    Edit: Cinquemillesimo post *___*



    Edited by Boreanz - 7/5/2013, 01:51
     
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    [La Storia di Benkei e Yoshitsune]

    Mmmh...sia io che la troietta siamo di Kusa, anche se il mio clan era originario di Konoha. L'uomo chiamato Benkei bevve un sorso dalla fiasca, con un'espressione irritata. Eravamo nello stesso Team io, lei e Yoshitsune. Poi quando abbiamo deciso che Kusa ci andava stretta lei non era della stessa opinione e ha deiso che il suo stupido senso dell'onore le imponeva di ammazzarci tutti e due, senza nemmeno stare a sentire le nostre ragioni. Sbuffò. La stronza mi ha quasi ammazzato una volta con uno stupido agguato e da allora ci ha più o meno dato la caccia.

    Sfortunatamente è, o meglio era, fin troppo brava a nascondersi e darsi alla fuga. Due volte la avevamo anche data per morta. In uno scontro diretto non sapeva fare molto ma come supporto a distanza era estremamente pericolosa.
    Una nuova sorsata. Beh, ora quella spina nel culo è fuori dai giochi. Festeggiamo! Ed esultò con un ghigno feroce sul viso, restituendo la fiasca all'uomo chiamato Jeral.

    Se uno dei miei uomini è malconcio è solo perchè non ha saputo valutare chi aveva davanti. Aggiunse, inizialmente evitando la domanda sull'uomo chiamato Yoshitsune e sui suoi occhi cangianti e concentrandosi sulla seconda parte della domanda. Non è accaduto molto tempo fa. Stavamo saccheggiando un convoglio di mercanti quando improvvisamente una specie di fumo nero è uscito dalle piante e ci ha avvolto. Due miei uomini sono morti soffocati uno dopo l'altro e poi è stato il mio turno di sentirmi la gola stretta ed i polmoni invasi da quella "cosa". Inizialmente stavo per cedere mentre la mia mente veniva avvolta dall'oscurità...poi ho realizzato che in quel fumo c'era una presenza e la ho afferrata per il collo. Forse era più una battaglia mentale, ma fatto sta che mentre il mio corpo soffocava io stavo stritolando la sua misera esistenza... Benkei si scolò la fiasca con un lunghissimo sorso, quindi schioccò le dita per farsene portare una seconda. ...ed alla fine è stato lui a cedere per primo.

    Tu però sembri sapere di chi si tratta...o almeno di che cosa si tratti. O sbaglio? Perchè non mi dici il suo nome? Sono stufo di chiamarlo "cosa" o "ospite". Strizzò gli occhi avvicinandosi al viso dell'uomo chiamato Jeral. O forse mi nascondi qualcosa che invece dovrei sapere? Quale che fosse la risposta si sarebbe poi alzato, muovendo il collo per stirare i muscoli intorpiditi. Ora parliamo di cose serie...perchè cerchi quel codardo di Yoshitsune?

    Il bastardo è come me. Originario di Konoha ma cresciuto a Kusa. Sua madre era del clan Hyuga ma a causa di un incidente avuto da bambina i suoi occhi erano stati danneggiati irrimediabilmente ed aveva perso la vista. Lui era nato con gli occhi bianchi ma per qualche motivo non era in grado di risvegliare la sua Kekkei Genkai quindi la Foglia non ha mai ritenuto necessario reclamarlo. Dopo aver tradito io e lui abbiamo riunito questi disadattati e ne abbiamo fatto una banda, con l'intento di ritagliarci un pezzo di Ame non appena pronti....almeno finchè non è arrivato quello strano tipo col sorriso da stronzo e gli occhi che diventavano neri e bianchi.

    Ha insegnato a Yoshitsune la sua tecnica che a quanto diceva "solo uno Hyuga poteva sviluppare rinunciando per sempre al dono del suo sangue"...e poi quel codardo di Yoshitsune, col suo nuovo potere, ha deciso di abbandonarci tutti perchè non gli eravamo più utili. E' partito verso Ame da solo mentre il suo maestro ha detto che aveva da fare a Konoha...ha detto che doveva andare a ripagare un debito di sangue.
    A quel punto l'uomo chiamato Benkei tirò fuori una sigaretta dalla tasca e portandola alla bocca contusa, quindi la accese, respirando delle ampie boccate di fumo. Questo accadeva più di due mesi fa. Da allora non ho più avuto notizie di quel codardo di Yoshitsune o dell'uomo con gli occhi che cambiavano...come si chiamava? Uhm....mi pare Suiho, o una cosa dell genere. Suiho Hyuga, aveva detto.
     
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    Con un'espressione impassibile dipinta in viso, l'Immortale ascoltava il nukenin narrare la sua storia personale ed il modo in cui questa si intrecciasse con la Piuma Bianca di Kusa. Nulla di particolare, le linee di comportamento coincidevano. Irrazionale, avventata, affrettata. Mentre continuava ad ascoltare, Jeral si domandò distrattamente se tutte le donne condividessero quei tratti. Tornò in sè quando Benkei gli lanciò nuovamente la fiasca, brindando con un ghigno alla morte della sua ex compagna. Jeral sogghignò a sua volta, selvaggio e malvagio.



    « Ben detto. », disse di rimando, e ingollò un ampio sorso di quel liquido caldo. Allargò appena il suo ghigno alla risposta di Benkei alla sua provocazione sullo stato del subordinato del nukenin. Rilanciò la fiasca all'uomo, ascoltandolo proseguire il racconto sull'origine della forza che aveva cercato di usarlo per eliminare l'Immortale. Una nube dalle piante, una presenza spirituale, un duello mentale. Tutto quadrava, più o meno. Doveva trattarsi di uno di quegli altri tre citati dal primo essere che aveva schiacciato. Osservò impassibile il volto di Benkei che si avvicinava, indagatore, fissandolo negli occhi. Ci mise poco più di un attimo a concludere che, in fondo, non aveva importanza e che quindi avrebbe potuto anche rivelare al nukenin quanto desiderava sapere.

    « Era uno dei quattro Re. », sibilò. « Spiriti di un altro reame in qualche modo legati alla mia persona. » Di nuovo le sue labbra si aprirono in un ghigno malvagio e strafottente. « I tapini credono di potermi eliminare. »

    Ma ecco che di nuovo Benkei cambiò discorso, tornando su quel fantomatico Yoshitsune, e nel farlo pronunciò un nome: Hyuga. Non appena lo sentì, Jeral ebbe una potente fitta al cuore, che iniziò a battere a mille, mentre il suo cervello lavorava frenetico. Dove aveva già sentito quel nome? Perché gli sembrava così importante, vitale addirittura? Sapeva d'istinto che si trattasse di una antica casata, ma cosa centrava con lui? E soprattutto perché aveva quella sensazione di ineluttabilità nell'avvertirla? Arricciò il naso per un attimo, disgustato per un momento dalla presa che la menzione di un semplice nome aveva avuto su di lui, dopodiché tornò a concentrarsi sul racconto di Benkei.

    Se la menzione del nome degli Hyuga lo aveva scosso, le parole che seguirono distrussero la sua calma. L'uomo dagli occhi cangianti, bianchi e neri. Legato agli Hyuga ed al loro sangue. Il cuore di Jeral tornò a battere a ritmo serrato. La storia narrata da Benkei gli suonava nuova ed al contempo terribilmente familiare, quasi al punto di provare dolore fisico. Poi, quella parola. Quelle due parole. Quel nome. Suiho Hyuga. L'Immortale scattò in piedi, i muscoli tesi e un'intensa aura inquietante che emanava dal suo corpo[Slot Tecnica Base][Attivazione Chakra Eretico].



    « Ame, hai detto? » Provava un desiderio bruciante di scaraventarsi alla Foglia per trovare Suiho Hyuga e compiere la sua missione, ma l'importanza della stessa lo trattenne: sapeva che contro quell'uomo, in particolare, avrebbe dovuto considerare ogni cosa e prendere tutto il tempo necessario. Avrebbe cominciato da quello Yoshitsune, che a quanto pareva aveva sembianze simili alle sue. « Devo parlare con questo Yoshitsune. Ho domande da fargli. Molte domande. » Strinse le nocche e guardò il nukenin dritto negli occhi. « Hai idea di dove potrebbe essere, di preciso? Ti aiuterò a trovarlo. Una volta avute le mie risposte, potrai farne ciò che vorrai. » Se sarà ancora vivo, aggiunse tra sè.
     
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    [Circa due mesi dopo - Il Palazzo Dimenticato]

    Era una struttura priva di ogni vita, almeno all'apparenza, quasi come il cadavere ormai abbandonato di un edificio, o magari il suo fantasma. Distante abbastanza dalle tentacolari costruzioni di Ame e dalle sue luci che inutilmente cercavano di fendere le tenebre, quell'edificio a due piani costituiva un covo ideale, ma al contempo era stato scartato da quasi tutti i Nukenin della regione, tutt'altro che ansiosi di mettere piede in un luogo tanto pericoloso. Originariamente era stato pensato per essere il palazzo del Daimyo di Ame, ma ancor prima dei tempi di Hanzou e di Pain era successo "qualcosa" che aveva ghiacciato permanentemente le mura e le strutture circostanti...qualcosa di tanto orribile da aver fatto desistere anche i più grandi criminali di tutto il continente.

    Nessuno metteva piede al Palazzo Dimenticato. Nessuno parlava mai del Palazzo Dimenticato. E nessuno aveva mai osato dormire a meno di cento metri da quelle pareti ghiacciate.


    Almeno fino all'arrivo di Yoshitsune.


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    Un posto di merda. Mi sembra in linea coi suoi gusti....c'è un caldo terrificante e nonostante tutto quelle pareti sono piene di ghiaccio! Io dico che qualche Shinretsu ha dato di matto da queste parti. L'uomo chiamato Benkei non era venuto da solo, ma stranamente era stata una delle ragazze con cui si trastullava ad accompagnarlo, piuttosto che uno dei suoi sottoposti. Tra me e te possiamo radere al suolo quasi tutto, è stupido portarsi dietro delle mezze seghe, tanto vale avere qualcuno con cui divertirsi! Questa era stata la spiegazione per l'uomo chiamato Jeral, ed ora tutti e tre stavano appostati dietro una delle colossali costruzioni ad arco che si affiancavano all'ingresso.

    Nessuna sentinella, il caldo di un agosto che andava scemando nell'autunno e che nonostante tutto non scalfiva le lastre di ghiaccio che deturpavano quell'altrimenti sontuosa costruzione. Secondo le voci che avevano raccolto in quei due mesi Yoshitsune si era creato un pugno di alleati, stabilendosi in quel palazzo ed iniziando lentamente ad espandere la sua influenza su tutti gli altri Nukenin. Non era ancora abbastanza forte da imporsi sui gruppi o gli individui più pericolosi, ma con una mezza dozzina di seguaci cominciava ad acquisire un discreto peso su quell'enorme e bisunta bilancia che era Ame.

    Uuh, quanto ghiaccio. Ma perchè non entrate direttamente e distruggete tutto, Benkei-sama? Chiese la ragazza, una bionda particolarmente procace con il tono e l'acume di una gallina decapitata. Voi siete coooosì forte! E poi siete sempre contento quando distruggete qualcosa...mi piace tanto vedervi a quel modo... faceva scorrere lentamente le dita sulla pelle di lui, in una costante provocazione che però lasciava l'uomo chiamato Benkei del tutto indifferente. Non mi rompere.

    Da quando Yoshitsune ha preso lezioni da quelo Hyuga è diventato praticamente impossibile combatterlo faccia a faccia! Con un attacco diretto finiremmo solo per allertarlo ed a quel punto lui userebbe la sua tecnica per rendersi non percepibile e levarsi di torno...o contrattaccare. E' dannatamente abile con la sua spada.
    Uh, ma certamente non è forte quanto voi, Benkei-sama! Gli si strusciava addosso in maniera indecente, senza ottenere alcuna reazione, con sua palpabile frustrazione.

    Un solo ingresso, quello che vediamo. più una manciata di finestre, ma ho dato uno sguardo prima e molte sono sbarrate, non riusciremmo ad entrare senza far rumore. Tu hai in mente niente? Chiese infine all'uomo chiamato Jeral, che gli stava accanto. La totale assenza di sentinelle dimostrava un'assoluta arroganza da parte dell'uomo chiamato Yoshitsune o forse nascondeva qualcosa? Quale sarebbe stata la migliore linea di azione?

    In ogni caso, anche in seguito a diversivi all'esterno come esplosioni od incendi non sarebbe accorso nessuno fuori dal palazzo. Quel gelido silenzio in mezzo alla calura estiva non si sarebbe spezzato per così poco...e stranamente anche dopo aver guadagnato l'interno, ricoperto di ghiaccio su ogni mobile e superficie pur senza alcuna sensazione di freddo, in un modo o nell'altro il gruppo si sarebbe trovato di fronte solo un buon numero di trappole, in ogni forma e dimensione (che la stupida oca il cui nome è poco rilevante avrebbe fatto scattare spesso con la sua sbadataggine), ma non ci sarebbe stato nessuno ad accoglierli, anche se le percezioni dei due potenti ninja avrebbero realizzato che qualcuno era presente e li osservava, ma per qualche motivo sembrava sparire e mettersi in salvo un istante prima di venire scoperto...
     
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