La Principessa e il Traditore

[Free GdR]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Arashi Hime
        Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Y Danone
    Posts
    8,531
    Reputation
    +561

    Status
    Anonymous

    R E B I R T H
    Life, death and rebirth are inevitable.

    Shizuka Kobayashi starts again




    divisore





    “Tu ami qualcuno?”



    Quelle parole, per quanto incredibilmente inattese furono, sortirono un effetto tutt'altro che prevedibile nel cuore della giovane Principessa del Villaggio della Foglia, la quale, bloccando improvvisamente il suo sguardo in un vuoto colmo di domande, non poté fare a meno di schiudere leggermente la bocca, stupita...

    … Masayuki.

    Si era dimenticata di lui.
    L'aveva perduto nel labirinto della sua egoistica disperazione.

    Masayuki.

    Capelli color della luna.
    Occhi del ghiaccio più puro.
    Sorriso della dolcezza tiepida dell'amore.

    Masayuki...

    Assaporò brevemente quel nome sulle sue labbra, muovendole nel disegnare nel vento le lettere che lo componevano senza però emettere nemmeno un flebile suono, e nel farlo sorrise.
    Sorrise quella donna dagli occhi della primavera e il volto da bambola.
    Sorrise, e i pochi istanti che scandirono quel sentimento, furono benedetti dalla più gentile delle espressioni... per un attimo, se qualcuno l'avesse veduta in quel momento, non avrebbe mai potuto immaginare il dolore incolmabile ch'ella covava in cuor suo, poiché la bellezza cortese del suo volto avrebbe cancellato presto i più infausti pensieri.
    Per un momento, e solo per un momento, Shizuka Kobayashi apparve bellissima.
    « Si » Rispose a quel punto lei, alzando teneramente il suo sguardo in quello dell'interlocutore che le sostava di fronte « Sono innamorata di qualcuno » Annunciò, e la timidezza si fece spazio sul suo viso esprimendosi con un lieve e inaspettato rossore. In quel momento, sembrava quasi una bambina che non riusciva a contenere l'inimmaginabile candore della propria fanciullezza nemmeno di fronte all'orrore della malvagità.

    “Se c'è qualcuno di speciale per te, tienilo stretto. La gente speciale tende a scivolare troppo facilmente dalle nostre dita”



    Tacque per un istante e i suoi pensieri corsero rapidi.
    Masayuki... dove si trovava in quel momento? Era ancora in viaggio? Era già tornato alla sua terra?
    Lui era solo uno Shinobi appena promosso... dunque poteva permettersi lei, che lo superava in abilità, di dimenticarsi la sua vita?
    Esitò nel darsi una risposta ma poi, quasi con rassegnazione, sorrise, abbassando e scuotendo la testa: No, non era così.
    Masayuki era un ninja, ormai. Un Genin del Villaggio di Kiri.
    Egli sarebbe cresciuto e sarebbe divenuto forte e resistente come la pietra, poiché era ciò che il suo destino sembrava avere in serbo per lui...
    Lei, invece...
    … Lei doveva diventare la Kunoichi più potente mai conosciuta nella storia delle Terre Conosciute, non era questa la promessa che aveva fatto a se stessa e tacitamente anche a lui?

    Si era dimenticata di tutto, come era stato possibile?

    “Hai portato fiori sulle tombe delle tue vittime. Soffri per loro. Soffri per non essere stata capace di salvarli. Anche tu hai un cuore gentile. E se per te la libertà è lontana, ricorda solo questo: La troverai.”



    In un primo momento quelle parole le sembrarono ridicole.
    Pensare alla sua libertà in un momento come quello, in cui il suo animo era ancora così collassato dal peso di una vergognosa colpevolezza, le sembrava un azzardo troppo grande da potersi permettere...
    … eppure, in un piccolo punto di luce, nel profondo della sua coscienza dilaniata dal peccato, sapeva che l'uomo senza nome aveva ragione.
    Ci sarebbe stato un giorno in cui lei sarebbe riuscita a cucire quella disperazione sul collage dei suoi ricordi, e quel giorno avrebbe imparato a fare tesoro di un'esperienza che adesso le sembrava solo una condanna.
    Sapeva che sarebbe andata così, perchè era sempre così che andava: Per quanto profondo possa essere il baratro nel quale l'inesperto umano precipita, vi sarà sempre il fondo e poi il tassello utile alla scalata verso l'alto.
    La vita, del resto, è una scala di possibilità. Dopo essere caduti si può sempre trovare la forza di rialzarsi.
    Alla sconfitta segue sempre una vittoria.
    Alla morte consegue sempre una rinascita.

    Questa è la vita.
    Una bilancia perfetta di dolore e felicità.

    « Immagino tu abbia ragione... » Sussurrò dunque la ragazza, e la sua voce, nel pronunciarsi in quel momento, parve più vitale rispetto alle discussioni precedenti. Dava quasi l'impressione di un fiore rimasto per molto tempo senza acqua ma che poi, dopo molta spaurita speranza, era stato saziato di ciò che più bramava. In questo modo, dunque, le foglie tornavano turgide, il gambo si issava, i petali splendevano.
    Allo stesso modo la voce, lo sguardo e la postura di Shizuka Kobayashi si accaparrarono avidamente quelle poche stille di perdono disinteressato che erano state concesse lei, donando alla propria signora una nuova forma... molto più vicina a quella originale.
    Molto più vicina alla Principessa Tempesta di Konoha.

    “Chi sei?”



    La domanda arrivò alle sue orecchie con la tranquillità tipica dell'innocenza e lei, alzando lo sguardo in quello del suo interlocutore, parve rischiararsi di stupore. Sembrava non essersi minimamente aspettata una domanda come quella... e come avrebbe potuto? Le circostanze che l'avevano indotta a incontrare quell'estraneo erano, del resto, oltremodo eccezionali.
    Nonostante tutto però quel quesito, dopo un primo attimo di meraviglia, non parve alla giovane kunoichi poi troppo incredibile: Lei e quell'uomo, del resto, sembravano avere molto più in comune di quanto due fratelli avrebbero forse avuto mai. Di questo, ne era stranamente sicura.
    Sorrise dunque, l'erede dei Kobayashi, e nel farlo annuì.
    Non vi era nulla di male a rivelare il suo nome, e soprattutto -seppe allora. non vi era nulla di male a rivelarlo a quella persona... poiché, lo sapeva, non importava quanta infamia la sua colpa poteva portarle: Quell'uomo non l'avrebbe giudicata mai.
    « Chiedo perdono se non mi sono ancora presentata » Esordì dunque la ragazza, chiudendo gli occhi e rendendosi conto solo in quel momento delle condizioni scandalose nelle quali si trovava... come aveva potuto ignorare se stessa e il suo decoro per così tanto tempo? Doveva apparire orribile.
    Scosse la testa, disapprovando così la sua stessa condotta, e dopo quel chiaro segno di biasimo fece l'atto di alzare nuovamente lo sguardo sull'uomo di fronte al quale si trovava, pronta a dire tutto di se stessa...
    … o almeno questa era l'idea iniziale, prima che Ritsuko Aoki si portasse di fronte a lei, uscendo così dall'angolo appartato della situazione nel quale si era ritrovata segregata.
    Sul suo volto offeso e arrabbiato vi era poco di confidenziale e quasi niente di rivelatorio, e nel notarlo, per un istante, nel cuore della Principessa nacque un terribile dubbio.

    « UNO SPORCO ZINGARO COME VOI HA PROPRIO UNA BELLA FACCIA TOSTA A NON CONOSCERE LA FAMOSA PRINCIPESSA DEL CLAN KOBAYASHI »

    E il dubbio venne confermato.

    « COME VI PERMETTETE DI GIUNGERE DI FRONTE ALLA PIU' POTENTE EREDE DEL VILLAGGIO DI KONOHA CON QUESTA VOSTRA INSOLENZA INTOLLERABILE?! »

    Immobile nel punto che non aveva ancora abbandonato, Shizuka Kobayashi si sentì gelare dalla testa ai piedi e per un attimo fu sicura di aver perfettamente riacquistato l'uso di ogni singolo muscolo del suo corpo, come anche di tutte le corde vocali ormai da troppo tempo inutilizzate.
    Improvvisamente non stava bene... stava benissimo.

    « NON SOLO INSULTATE E FATE PIANGERE LA MIA SIGNORA, MA AVETE ADDIRITTURA IL CORAGGIO DI CHIEDERE IL DI LEI NOME SENZA AVER PRIMA ESPRESSO IL VOSTRO!? »

    […] Considerando la soglia di sopportazione di Ritsuko Aoki, la sua devota e fedele domestica, era ammirevole quanto lei si fosse contenuta dopo averla vista razzolare nel fango, gettarsi addosso ad un estraneo con atteggiamenti rissosi, urlare in un cimitero e alla fine abbracciare un uomo privo di nome e di titolo. Di solito sarebbe scoppiata molto prima di fronte a tanta mancanza di decoro.
    Portandosi una mano fradicia al volto, la Principessa non poté fare a meno di sospirare: Era arrivata in quel luogo con il cuore grondante di rabbia, impotenza e disperazione...
    … adesso, sembrava destinata ad uscirne colma di una ironica corona di irrazionalità.

    « Ritsuko, per favore... » Gemette allora, sperando così di poter placare l'ira della compagna.
    « OH!? “PER FAVORE” COSA, OJOU-SAMA!? » Scattò però immediatamente Ritsuko, voltandosi inviperita verso quella che si supponeva essere la sua Signora, come se non avesse atteso altro sin dall'inizio di quella sua scenata « VI SIETE IMPROVVISAMENTE RICORDATA CHE ESISTO!? »
    Quelle parole colpirono Shizuka in pieno viso e lei, irrigidendosi, si ritrovò a deglutire rumorosamente. Ammettere di essersi effettivamente dimenticata della sua migliore amica, sarebbe stato scortese probabilmente...
    « NON CONOSCETE NEMMENO QUESTO ZOTICONE, EPPURE VI SIETE PERMESSA DI ABBRACCIARLO! VOI! SHIZUKA KOBAYASHI, L'EREDE DEL PIU' POTENTE CLAN DI SETE E TESSUTI MAI CONOSCIUTO! C'E' UN LIMITE A TUTTO, LO SAPETE?! ... E VOI » Continuò la domestica, girandosi di scatto verso il ragazzo biondo al cui viso puntò un minaccioso dito indice pieno di quella rancorosa decisione di cui la donna sembrava colma « ...Come diavolo avete osato fare tutto questo? Come vi siete permesso!? » Sibilò in un sussurro, compiendo dei temibili e altrettanto goffi passi nel fango « Come... » Ripeté, abbassando ancora di più la voce « ...come ci siete riuscito » Ormai il suo timbro era ridotto ad un sussurro appena udibile, tanto flebile che probabilmente lo stesso straniero avrebbe avuto difficoltà ad udirlo in modo distinto « Come siete riuscito a farla tornare... » Sussurrò, abbassando poi lo sguardo quasi sperando di riuscire a scavare da sola una voragine nella quale sembrava desiderosa di lasciarsi precipitare...
    … poi, però, colma di una rinnovata e orgogliosa foga, la ragazza non perse tempo ad issarsi in tutto il suo metro e cinquanta di altezza, così da poter puntare il suo dito indice contro il volto del suo improvvisato interlocutore il quale, vista la vicinanza dello stesso, sarebbe forse stato indotto addirittura a indietreggiare « UN ANIMALE COME VOI DOVREBBE AVERE LA PREMURA DI PRESENTARSI PRIMA DI OSAR PORRE DOMANDE, E' VOSTRA LA CONOSCENZA DELL'EDUCAZIONE!? » Ululò iraconda la cameriera con occhi dardeggianti di una collera che ormai lasciava intendere un astio molto più personale che... formale « OOOH MA COSA POSSO ASPETTARMI DA UNO ZINGARO, DICO BENE!? E' EVIDENTE CHE CHI NON HA DIMORA NON POSSIEDE NEMMENO L'ACUME DEL BUON COSTUME! »
    « In effetti è vero »
    Acconsentì l'erede dei Kobayashi, fissando il biondo con i suoi profondi occhi verdi sempre più lucidi, sempre più accesi... sempre più vivi.
    « MA CERTO CHE E' VERO! » Ringhiò trionfante Ritsuko Aoki, piazzandosi sgraziatamente le mani sui fianchi, incurante della pioggia che ormai aveva slordato sia lei che la sua amata signorina.
    « Sarebbe meglio andare a casa » Aggiunse Shizuka, annuendo gentilmente.
    « GIA', SAREBBE MEGLIO ANDAR... GREOIGNSLDòJPDOJASOP » Le parole si strozzarono nella gola della povera ragazza la quale, lasciando precipitare le sue braccia verso il basso e girandosi di scatto con espressione sconcertata verso la sua Padrona, non poté fare a meno di spalancare la bocca con orrore. Nel suo sguardo, adesso, un vago alone di disperazione.
    « Siamo tutti completamente bagnati, dopotutto il tempo non sembra essere stato clemente con noi » Argomentò la Principessa, levando i palmi della mani verso l'alto « Di questo passo rischieremo di ammalarci, e del resto continuare con questo pessimo spettacolo non mi sembra opportuno e rispettoso per il luogo nel quale ci troviamo » Continuò, scuotendo la testa « Le circostanze che si sono venute a creare hanno dell'inverosimile, ma non è detto che sia necessario protrarle oltre il necessario, dico bene? » Domandò la kunoichi, rivolgendosi al ragazzo senza nome « Non sei costretto a dirmi chi sei, se non è questo ciò che vuoi » Disse poi, chiudendo brevemente gli occhi « Ognuno di noi può avere qualcosa che non vuole dire, e la provenienza o le formalità non hanno nessuna importanza in questi casi. Tu mi hai già reso partecipe di una parte importante del tuo cuore... questa premura, ai miei occhi, vale più di mille presentazioni » Concluse, sorridendo gentilmente « Ma visto e considerato che ormai la mia pessima copertura sembra essere saltata per questa testona di una domestica... » Sussurrò ancora Shizuka, girandosi a fissare un'ancora allibita Ritsuko Aoki « ...è permesso alla “Principessa del Clan Kobayashi” di invitare questo “povero zingaro” presso la sua dimora? » Chiese, accennando ad un sorriso « Con delle vesti pulite e un buon tè alle erbe di pruno selvatico sono sicura che avremo modo di tornare in noi stessi tutti quanti... »


    divisore




     
    .
8 replies since 18/10/2012, 16:51   161 views
  Share  
.