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Asgharel.
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[Abilità/Potenziamenti/tecniche]Hunter Games
~Un'improba caccia~
Quella era una delle tante giornate che trascorrevano a konoha. Nulla di particolare sembrava essere accaduto e nulla sembrava dover accadere.
Quel giorno però qualcosa di diverso c'era, anche se mai nessuno avrebeb immaginato qualcosa di tanto particolare. Per cominciare, quella mattina Atasuke era libero da impegni, erano passati giorni dall'ultimo salto programmato, quasi come se ne avesse saltato qualcuno di mezzo. Quel giorno in particolare Atasuke aveva avuto una malsana idea, o almeno così la definivano i suoi vicini di casa. Quel giorno aveva invitato Shizuka a casa sua per passare in sua compagnia parte della giornata, in parte per ringrazirla ancora per aver risposto alla sua richiesta di aiuto come sensei tempo addietro per un corso "particolare", in parte semplicemente per passare una bella giornata anche a rischio di finire ulteriormente nei guai con qualche vicino che ancora non apprezzava la presenza di Shizuka nel territorio del clan.[...]
Atasuke nell'attesa dell'arrivo di shizuka, ben convinto che ella alla fine venisse, non perse tempo e si diede alla preparazione di un semplice aperitivo, nulla di particolarmente complicato o elaborato, tuttavia non meno apprezzabile.
Quando ella fosse arrivata certamente lo avrebbe trovato ancora intento a preparare alla caccia di un qualche ingrediente utile a rifinire la sua creazione culinaria.
Egli l'avrebbe attesa vestito comodo, indossando il suo kimono nero dalle bordature bianche rifinite con una lieve fantasia a petali in bianco avorio mentre sulla schiena svettava il ricamo dello stemma Uchiha, chiaro ed inconfondibile.
Al suo arrivo la salutò gentilmente con un inchino ed un sorriso compiaciuto invitandola ad entrare e a seguirlo nella sala panoramica al piano superiore.«Bentornata nella mia umile casa, sono lieto che tu abbia accettato il mio invito... Spero che non ci siano stati problemi lungo il viaggio fin qui, so che alcuni elementi del clan ancora non vedono troppo bene la tua presenza qui, anzi... Ma spero che presto cambino anche loro idea»
Il suo tono era gentile, ma allo stesso tempo quasi formale mentre il suo passo lento guidava i due verso le scale e quindi al piano superiore.«Immagino comunque che vorrai sapere perchè ti ho invitata fin qui... Bene, formalmente è perchè ancora dovevo ringraziarti per quel favore in accademia, quando ti affibbiai a quel team "particolare" con la ragazza che si era cavata gli occhi... e questo spiega i modi formali usati fino ad ora»
Giunsero davanti ai due divanetti singoli posti vicino alla vetrata per l'occasione ed a circa 45 gradi rispetto al tavolino con gli stuzzichini già impiattati e le fece cenno di accomodarsi su una delle due poltroncine, per poi sedersi anche lui a sua volta porgendole un bicchiere di vino bianco leggermente frizzante.«Un sorso di vino ti va?»
Poi, che ella accettasse o meno, avrebbe quindi preso il suo bicchiere e dopo averne bevuto appena un sorso riprese a parlare.«Ma in realtà il vero motivo è che oggi ho la giornata libera e non mi veniva in mente persona migliore con cui passarla»
Il suo sguardo era chiaramente lieto e compiaciuto della presenza della giovane, mentre un sorriso ampio gli si disegnava in volto. Quella giornata era partita bene ed in quel momento non vedeva come potesse finire male.
OT - Ok, diamo il via a questa giocata! Ok, come al solito mi scuso per il pessimo post, ma quando si tratta di fare il post di avvio sono davvero pessimo XD In compenso recupererò più avanti con gli altri! - /OT. -
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Asgharel.
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[Abilità/Potenziamenti/tecniche]~Proposta di matrimonio? WTF?~
Shizuka da sempre, o almeno da quando la conosceva, aveva un aspetto invidiabile, degli abiti splendidi e curati nei minimi dettagli, tuttavia in quell'occasione in particolare Atasuke rimase piacevolmente colpito e sorpreso dall'eleganza dell'abito che aveva scelto per l'occasione e da come questo le mettesse in risalto la bellezza.
Come da programma la invitò ad entrare e la accompagnò al piano superiore, tutto filò come aveva sperato ed in un certo qual senso preparato per quella particolare occasione, tuttavia un qualcosa ruppe quella serie di eventi, quei gesti quasi studiati, quella calma e quella tranquillità apparente che c'era stata fino a quel momento."Mi vuoi sposare?"
Poche semplici parole, dirette, quasi impossibili da non comprendere, tuttavia Atasuke subito non comprese e per poco non si strozzò con la sorsata di vino che aveva appena iniziato a degustare.
Certo, forse in un altro ambito, in un altro momento quella domanda non avrebbe provocato una reazione simile, anzi, sarebbe apparsa più che giusta e normale, anche da una estroversa come shizuka, tuttavia in quel momento Atasuke proprio non si aspettava una esternazione simile.
Non ebbe tempo di balbettare nulla che ella rincarò la dose con altre esternazioni a dir poco inaspettate ed inaspettabili."Hai per caso intenzione di avere da me un figlio? Possibilmente il primo maschio, il secondo femmina... anzi, perché no, un paio di gemelli e non se ne parla più"
Gli occhi di lei si riempiono di lacrime ed Atasuke oltre allo stupore iniziò a provare una sorta di compassione, come se in un qualche modo stesse iniziando a capire dagli occhi di lei quello che stava capitando e ciò che disperatamente ella stava cercando di dire, seppure in un modo così assurdo ed incomprensibile."Sarà necessario discutere a lungo se il loro cognome sarà Kobayashi o Uchiha, in teoria dovrebbero prendere quello più influente, ma temo che i due Clan siano gerarchicamente alla pari sulle scale sociali nelle quali si trovano, quindi non saprei onestamente cosa si potrebbe fare a riguardo"
Atasuke non poteva leggere la mente della ragazza o almeno non voleva farlo in quel momento, quindi non poteva sapere che cosa ella stesse effettivamente pensando, tuttavia comprese che qualcosa la tormentava, qualcosa le stava facendo male dall'interno, qualcosa le faceva dolere il cuore. La osservò con sguardo dolce mentre ella persa nei suoi pensieri lacrimava abbondantemente.
Quando parve riaversi riprese il suo discorso con il suo solito stentato tono di comando, che in quel caso le risultò più come un piagniucolio che un vero ordine."E adesso ti ordino di abbracciarmi, dirmi che va tutto bene e aggiungere che non ci sono problemi se dopo così tanto tempo che non ci vediamo, dopo che tu hai preparato tutta questa meraviglia, io ti piombo in casa e scoppio a piangere proponendoti cose folli ... Te lo ordino, forza..."
Egli attese appena alcuni attimi prima di muoversi a sua volta, prima con il suo sguardo ancora più dolce, poi con un sorriso e poi con le sue parole.«Shizuka... Mia cara... Lo sai meglio di me... Non hai bisogno di darmi questo tipo di ordini...»
Poggiò quindi il bicchiere sul tavolo ed accettò l'abbraccio di cui lei tanto necessitava. La strinse a se con forza e decisione in modo da darle un senso di protezione e sicurezza, ma senza mai perdere la dolcezza e la morbidezza del gesto.
Le sue mani le fregarono dolcemente la schiena come a massaggiarla per tranquillizzarla, poi portò la destra in alto, fino a carezzarle dolcemente i capelli e poi la nuca come a stringerla a se con tenera dolcezza.«Stai tranquilla... non hai nulla da temere... va tutto bene, va tutto bene...»
Le baciò con dolcezza il capo per poi poggiarvisi sopra il capo poche a chiuderla ancora di più in quell'abbraccio protettivo mentre sul petto iniziava a sentire il calore del volto di lei che a sua volta lo stringeva.«Non so perchè mi hai fatto quelle domande prima, ma non ti preoccupare, non è un problema... anzi...»
Le fece quindi una lieve pressione per allontanarla appena da se in modo che ella potesse guardarlo in faccia mentre parlava.«Sai... In verità... Ecco...»
Per la prima volta forse ella lo avrebbe visto arrossire in volto e di certo per la prima volta lo avrebbe udito balbettare leggermente.«In verità non avevo ancora mai pensato al matrimonio e men che meno a dei figli, tuttavia... è innegabile che... Io in effetti senta un qualcosa verso di te, qualcosa che va ben oltre l'amicizia... Shizuka... io... Io credo di amarti... »
In quell'istante egli le aveva detto tutto, tuttavia, per quanto tutto fosse durato appena un istante a lui parvero quasi passare ore, giorni, mesi, anni, secoli. Gli sembrò di caricarsi di un peso sempre maggiore, ogni secondo che passava, come se in qualche modo quelle parole fossero state una sorta di macigno gigantesco che si ingrandiva ad ogni lettera, tuttavia, quando ebbe finito di parlare, tutto quel peso, tutto quello stress parve svanire nel nulla. Si sentiva stranamente libero, si sentiva stranamente leggero, si sentiva stranamente felice, anche se in cuor suo temeva che quelle sue parole potevano portare a conseguenze disastose, specialmente se lei non la pensava come lui...
OT - E dopo questo ho imparato che lasciare tutto in mano al PG può nuocere gravemente alla salute... ho paura di cosa possa capitare se lo lascio a briglie sciolte °_° - /OT. -
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Asgharel.
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[Abilità/Potenziamenti/tecniche]~Una Reazione Inaspettata~
Per certi versi Atasuke con le sue parole aveva compreso di aver raggiunto un limite, di aver toccato forse il fondo e per certi versi si era anche "preparato" ad una pessima reazione, tuttavia ciò che vide ed udì non riusciva proprio a capirlo, ad interpretarlo a fondo, o forse semplicemente mai si sarebbe aspettato una simile reazione, un simile crollo.
Tutto d'un tratto ella iniziò a sbiancare, divenendo di un innaturale pallore, chiaro segno di una qualche forma di malessere, anche se era chiaro che non si trattasse di un vero e proprio malessere, o almeno non di tipo medico. Le sue frasi sembravano quasi sconnesse tra loro, un persistente balbettio interrompeva le sue parole. Ella cercava come suo solito di apparire dura, distaccata, come a dire che non le importava nulla di quei discorsi e che era solo ed esclusivamente stato lui lo sciocco a male interpretare quelle parole, cercando quindi di muovere una delle sue infondate critiche. Sfortunatamente per lei non le riuscì o perlomeno Atasuke aveva intuito che quella non era la verità. Quella reazione tanto assurda e tanto violenta non era assolutamente consona a ciò che ella andava dicendo, o perlomeno non donava credibilità.
Il fiume di parole scorse letteralmente come un fiume in piena, investendo Atasuke che, sbigottito, rimase senza fiato e senza nulla da dire, come se in qualche modo ella fosse riuscita a farlo cadere in una sorta di genjustu in grado di provocare mutismo nell'individuo colpito.
Nella sua mente decine di frasi partivano in risposta, decine di risposte si delineavano precise a rispondere alle accuse di lei ma nulla era in grado di uscire dalla sua bocca, come se una sorta di blocco in gola otturasse la via di uscita di quelle parole che finivano quindi per strozzarglisi in gola.
Poi, d'un lampo ella dopo essere indietreggiata svenne cadendo al suolo.
Più d'istinto protettivo che altro egli scattò rapido afferrandola ancora mentre cadeva alleggerendole la caduta e stringendola a se come per proteggerla mentre una frase gli rimbombava nella testa.°TI ROMPERO'°
Null'altro pareva essere rimasto nella sua mente, nessun'altro suono se non quello della tremolante voce di Shizuka che ripeteva, come un disco rotto, quella frase, quella semplice ed allo stesso tempo complessa frase.
Rimase un istante a fissare il volto di lei quasi con rabbia mentre senza sensi ella rimaneva accasciata sulle sue ginocchia, poi comprese e l'alone di rabbia svanì come in un soffio.
Un tenero sorriso si dipinse sulle sue labbra mentre i suoi neri occhi la guardavano con dolcezza. La sua mano destra si levò carezzandole il viso e scostandole una ciocca di capelli che nella foga del momento era sfuggita alla capigliatura finendole sul viso.
Poi, come un sussurro egli rispose alle sue parole con dolcezza. Non sapeva che cosa aveva provocato quella reazione ma sapeva come scoprirlo ed ancora una volta poteva cercare di aiutarla a superare un ostacolo.«Non sono così facile da rompere... Ormai dovresti saperlo... E poi... Come potresti rompermi tu che mi hai aggiustato? Tu che mi avevi salvato da me stesso?»
Parole che sapeva bene ella probabilmente neppure aveva udito. La sollevò quindi con la sua consueta delicatezza e la portò al divano più vicino dove la mise distesa in modo che potesse riaversi il più comodamente possibile. Sapeva che ella non stava bene, era ormai chiaro, ma voleva e doveva ancora capire perchè, quale fosse la causa di quel male, nella speranza che non fosse proprio lui la causa principale.
La lasciò sola per appena pochi istanti per prepararle dell'acqua zuccherata, poi si accostò al lei sedendosi a sua volta sul divano nell'attesa che riaprisse gli occhi stando bene attento ai suoi segni vitali. [Abilità] Certo, non vi era probabilmente un rischio medico immediato, ma preferiva averne una maggior certezza...[...]
Quando ella si riebbe e finalmente riaprì gli occhi, Atasuke era seduto accanto a lei. Le stava tenendo la mano con la sinistra mentre la sua mano destra era poggiata sulla sua fronte come a saggiarne la temperatura e compiendo lenti e dolci movimenti rotatori come ad accarezzarla.
Il suo sguardo era dolce ed il suo sorriso altrettanto, anche se quel volto in vero celava dietro di se una piccola insidia, un insidia che Atasuke voleva e doveva sfruttare per il bene di entrambi. [Tecnica]
Quando i loro sguardi si incrociarono non accadde nulla di visibilmente particolare, anche se nella mente di Shizuka qualcosa stava accadendo per la seconda volta. Atasuke si era nuovamente inserito nei suoi pensieri ed ancora simulandone la voce stava ponendo dei quesiti alla Shizuka interiore, l'unica che volente o nolente sapeva e poteva dargli delle risposte.°Perchè? ... Perchè è accaduto tutto questo? Perchè mi sono agitata così tanto alle sue parole? A che diavolo stavo pensando? Perchè gli ho detto quelle cose? Fatto quelle domande? Perchè ho così paura di romperlo?°
Semplici domande, perfettamente in linea con lo stato di confusione successivo ad uno svenimento, semplici domande a cui shizuka avrebbe probabilmente risposto inconsciamente, semplici domande grazie alle quali Atasuke intendeva reperire semplici informazioni sulla causa di quella estrema reazione.
Come al loro primo incontro non intendeva minimamente nuocerle, ma voleva solo aiutarla, ma proprio come allora anche in quel frangente non poteva permettersi il rischio di chiederle quelle informazioni apertamente, sia perchè difficilmente ella gli avrebbe risposto, ma soprattutto non voleva rischiare di incrinare ulteriormente il loro rapporto con domande che certamente a quel punto avrebbero scatenato la sua ira...
Qualunque fossero state le informazioni ricevute Atasuke le avrebbe poi lasciato un po di spazio in modo da lasciarla riprendere, offrendole quindi il bicchiere di acqua e zucchero che aveva preparato.«Tieni... è acqua zuccherata... ti darà una mano per riprenderti... poco fa mi hai fatto prendere un bello spavento... per poco non sbattevi la testa...»
Mantenne le distanze per evitare un'ulteriore scatto da parte di lei in modo da non rimetterla sotto pesante pressione, poi riprese con il medesimo tono calmo, pacato e dolce come il miele.«Perdonami per prima... Non so cosa mi sia preso... io... Io non volevo farti stare male... non pensavo che avresti reagito in quel modo... non avevo capito che... Scusami... Ti va di raccontarmi che cosa ti preoccupa?»
Il suo tono era dispiaciuto e Shizuka lo avrebbe compreso senza problema alcuno. Ora stava però a lei fidarsi ancora di lui e raccontargli spontaneamente ciò che era successo..