[Gioco] Spore, Parte II

Grado B

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    Sala di Comando







    L’abominio, insospettito dall’odore di Raizen ma corto di intelligenza cascò nella sua trappola, facendosi mettere KO dal colpo, un corpo in più da nascondere. La cosa scomoda di quelle bestiacce è che non era possibile interrogarle, con la loro connessione celebrale sarebbe stato impossibile non farsi beccare, fare una domanda ad uno di loro era come accendere un faro nella notte.
    Dopo essere rimasto qualche secondo a guardare il corpo dello sfortunato Raizen decise di portarlo con se, non poteva restare li, se qualcuno l’avesse visto o percepito sarebbe scattato l’allarme.
    Giunti alla sala di comando, aperta da Mitsuo con una spallata, il Colosso poggiò l’abominio per terra, sapeva di averlo steso, ma non era certo che il suo stato fosse definitivo, tuttavia per le mani aveva solo delle bende.

    Beh, direi che morire soffocati dopo essere svenuti non fa male.

    Con una lieve smorfia srotolò dell’altra benda dalle braccia, un metro e mezzo, esaurendola quasi del tutto in quella zona, venne rasserenato dal non avere cicatrici o segni di operazioni. Fece un anello ad un capo e dopo averlo fissato ad un piede fece girare il resto della benda attorno al collo dell’abominio, una sola volta, per poi afferrare saldamente con le mani il capo della benda rimasto, tirò con tutto il corpo e rimase in quella posizione per qualche secondo, mentre si dava un occhiata in giro, per nulla preoccupato di ciò che stava facendo. Era una lotta per la vita dopotutto, e se non si poneva problemi per i normali esseri umani non poteva porsene per una bestia rara come quella.
    Un armadietto porta documenti chiuso, una console di comando, e sul tavolo stava poggiata una macchina da scrivere, c’erano pure i resti di qualcosa da mangiare.

    Tu pensa, credevo si nutrissero di merda queste bestie.

    Disse mentre lasciava andare l’abominio, sperando d’averlo ucciso in via definitiva.

    Mitsuo, butta un occhio su questo stronzo per sicurezza, non vorrei che si svegliasse in un momento spiacevole.
    Anche se dovrei averlo ucciso.


    Nel mentre Raizen perlustrava la stanza, ovunque erano presenti dei codici, mentre nei bottoni erano presenti delle abbreviazioni, o supposte tali, che per quanto si sforzasse non gli dicevano nulla, abbastanza difficile aprire le celle se non si sapeva quale fosse il bottone.
    Si diresse così all’armadio, pareva non fosse blindato e probabilmente non avrebbe retto il tipico giochetto da teppista. Mise così una mano nell’angolo alto di uno degli sportelli pigiando dalla parte senza cardini in modo da farlo affondare e piegarlo verso l’interno, se ci fosse riuscito, afferrando quel punto di presa appena creato avrebbe divelto la porticina cercando informazioni al suo interno, se non vi fosse riuscito sarebbe passato alla successiva.
    Aveva poco tempo, in quanto il trasferimento del soggetto sperimentale poteva essere per lui fonte di svariate informazioni, e forse avrebbe anche potuto visualizzare il suo obiettivo, quella degli abomini era una società piramidale e doveva sicuramente esserci un vertice. E sicuramente l’esperimento ci si sarebbe avvicinato, dopotutto pareva fosse qualcosa di importante per loro.

     
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