[Gioco] Il Campione

Grado C

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    Y Danone
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    Quest C
    .. Brutta Storia..
    Presentazione



    Svegliarsi nel bel mezzo di un terremoto non era affatto spiacevole, se poi al risveglio ci si aggiungevano anche le slinguazzate di una capra allora la cosa si faceva alquanto fastidiosa. Era così che i tre ninja si erano svegliati quella, mattina, pomeriggio, sera?.. chi poteva dirlo. Un gran mal di testa gli avrebbe attanagliati mentre i loro corpi sballottavano da una parte all’altra, ben presto si sarebbero accorti che erano stati imbavagliati e che le loro gambe e polsi erano state legate dietro la schiena incaprettandoli.


    Guardandosi bene attorno si sarebbero accorti che si trovavano all’interno di un grande carro chiuso adibito ad abitazione. Erano presenti mobili, divani, pentole e cianfrusaglie volanti, insomma quella era una casa mobile e dall’inclinazione che aveva preso stava scendendo ad alta velocità giù da una discesa. Ricordare cosa era successo prima del loro risveglio sarebbe stato praticamente impossibile. Qualcuno li aveva semplicemente drogati, legati e gettati giù da un pendio all’interno di un carro caravan.


    I tre tuttavia non erano soli. Oltre alla capretta, che stranamente era pure vestita per l’occasione con una strana maglia numerata, c’era una quarta persona che aperta gli occhi si sarebbe messa a strillare, per quanto la bandana in bocca glielo impedisse.

    -GUAAWAH!!.. GAGHE .. GAGOGA!!!... GORIGHEGO GUGGHI!!!..-


    Il tizio era legato come loro e ora si era messo ad urlare in lacrime in preda alla disperazione, di certo quell’uomo non era un ninja o un guerriero. Il carro stava volando rapido verso la fine della discesa, naturalmente un precipizio di diverse centinaia di metri li aspettava, una prospettiva davvero poco incoraggiante. Stoviglie di ogni genere volavano qua e la piantandosi anche molto vicino alla loro posizione, dovevano liberarsi in fretta e trovare un modo di fermare o scendere da quel carro senza controllo.


    In preda ad una forte amnesia e legati come dei salami all’interno di un carro. Ecco come cominciava l’avventura di quei tre sciagurati e la loro capra.





     
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    Il Campione - Ti svegli e cadi


    Evasion Plan! Let's go!



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    Freddo, l'oscurità, poi un gatto che corre con uno strano cappelo verde in testa, il suo gatto in mezzo alle tenebre. Poi un paio di occhi rossi con tre tomoe vorticanti, ed alla fine uno spaccato dello spilungone del clan Uchiha, fermo ad annegare in un mare di tenebra, sempre di più la tenebra incombe, lo attanaglia, mentre quel gatto miagola a metà tra il divertito e lo scioccato, ed infine le oscure volute di tebra ingiottono il povero Shinji, come se fosse stato sovrastato da quegli occhi colmi di meschinità, colmi di ideali e regole.
    Gli occhi che desidera, gli occhi che odia.
    TONF, CLOCK, CRACK! BOOOM!
    Repentinamente gli occhi del giovane si destarono dal sonno, ed il caos che gli si parò davanti era forse il caso più grave di disordine che avesse mai visto, accanto a lui due sue conoscenze: Toro Yamanaka imbavagliato e quel ragazzone dai pugni fulminei delle Terme.
    Che diavolo stava succedendo, sembrava di essere in una casa, ma una casa che si strava muovendo, forse a causa di una paurosa inclinazione. Due più due, c'era anche un'altro tizio. Stavano muovendosi, all'interno di una casa mobile, e chissà quando si sarebbero fermati, oppure quando si sarebbero schiantati, visto che non sembrava che quel vagone fosse guidato in maniera sicura.
    Solo alcuni istanti dopo essersi svegliato Shin si accorse di essere completamente legato con corde, i movimenti gli erano quasi del tutto negati, eppure...
    Eppure vi era una così grande mole di oggetti che si potevano utilizzare per tranciare le corde davvero impressionante.
    L'unica cosa era arrivarci. Shinji preso dalla foga visto che le costrizioni non gli sconfinferavano neanche un po', iniziò subito a pensare ad un modo per rendersi di nuovo mobile.

    Allora, questo affare mi sbalza di quà e di la, deve essere una strada rocciosa, potrei sfruttare le spinte e i sobbalzi di questa casa mobile infestata dal caos puro, e magari portarmi in contatto con un coltello dei tanti, poi dovrò liberarmi almeno le mani, servirà tutta la mia forza. Forza Shinji, finchè non ti si accendono gli occhi, non dobbiamo morire.



    Così il talentuoso ma sciocco ventenne iniziò rapidamente a guardarsi attorno, ed osservò proprio in quel frangente alcune stoviglie che avrebebro fatto al caso suo, piantarsi a pochissima distanza dal suo corpo legato.
    Tentò di sentire e capire i vari sobbalzi che il carro faceva, spostando il corpo del giovane studente di quà e di la, tentando di stabilire quali di essi sfruttare. Alla prima occasione utile, con un possente colpo di reni, avrebbe sfruttato il distacco dal pavimento, indotto dallo sballottare del caravan, per portarsi il più vicino possibile alla prima stoviglia dotata di lama, dopo di che avrebeb tentato di rivolgere le mani legate contro il filo del suddetto coltello, ed infine avrebbe cercato di utilizzare tutta la sua forza per sfregare il più velocemente possibile le corde che gli tenevano i polsi contro la lama, sperando di riuscire a liberarsi, per evitare di perdere quell'occasione, avrebbe irrigidito il corpo, ed avrebbe fatto forza sulle ginocchia per prevenire eventuali altri spostamenti indesiderati.
    Il giovane Shinji avrebbe agito in questo modo, in definitiva il più semplice e veloce, fino a quando non fosse riuscito a sciogliere le corde che gli vincolavano le mani, poi sarebbe stato un giochetto afferrare un coltello e finire di liberarsi.
    Se fosse riuscito nell'intento di liberarsi e quindi avesse ottenuto completa libertà di movimento, e nel caso gli altri non si fossero già liberati, avrebbe tagliato le loro funi, a quel punto e solo a quel punto, si sarebbe tolto il bavaglio, per sbraitare alcune parole allarmate e sconcertate:

    Avanti ragazzi, non è sicuro stare quà dentro, qualcuno liberi quel tizio, magari sa qualcosa di quello che è successo, io cerco di sfondare la prima imposta che trovo! Toro Aiutami! Dobbiamo saltare giù! Scommetto che è stato mio nonno, maledetto vecchiaccio!



    Se Invece non ci fosse riuscito, avrebbe cercato di eseguire la stessa manovra, magari calibrando maggiormente la forza e gli spostamenti da compiere.



    O prima o dopo, Shinji non avrebbe indugiato oltre, stava ragionando indotto dalla paura e dall'istinto di sopravvivenza, che non gli permetteva certo di fossilizzarsi a guardare quel meraviglioso caos galattico. Sarebbe partito, in cerca di una finestra o di una porta, scegliendo di getto l'apertura più cedevole che avesse trovato in quella casa mobile, avrebbe poi cercato qualcosa di contundente da usare come ariete, un pentolone da minestra, oppure una sedia resistente, e con tutta la sua forza, si sarebeb avventato su quell'apertura, iniziando a menare contro di essa dei forti e ripetuti colpi, uno di seguito all'altro, se il legno non avesse ceduto, lui avrebeb scardinato la porta.
    Fin quando non si fosse aperta, il giovane Uchiha non si sarebbe fermato, e se gli oggetti contundenti fossero mancati, avrebbe iniziato a tirare violenti calci frontali, rassomiglianti a quelli usati nel Karate per sfondare la difesa avversaria, quella sarebbe stata la loro via di fuga, la loro unica via di fuga.
    Come detto in precedenza, il ventenne ce l'avrebbe messa tutta, avrebbe dato sfoggio di tutta la sua forza e resistenza, doveva farla pagare a chi l'aveva rinchiuso li dentro!
    Sperava che gli altri l'avessero aiutato, poichè forse lui da solo non bastava per abbattere l'imposta.
    Se la porta o la finestra si fosse aperta, il giovane Uchiha avrebeb controllato che cosa c'era fuori dal Caravan, e poi senza indugio, forzato anche dalla paura, si sarebbe lanciato fuori dal vano, ovviamente se ci fosse stato abbastanza spazio per iniziare una serie di capriole concatenate, inmaniera da attutire l'impatto a terra. Prima di gettarsi di fuori, si sarebbe assicurato che anche gli altri facessero lo stesso, così li avrebbe spronati:

    Forza ragazzi, c'è spazio, buttiamoci dal carro di corsa, e rotoliamo per non romperci qualche osso! Veloci, e portate anche quel tizio!



    Giù, in un modo o nell'altro il giovane ragazzo si sarebbe buttato giù dal carro, i mezzi di trasporto impazziti non gli piacevano, preferiva ricevere una sana botta data dall'impatto con il suolo.
    Shinji Uchiha, il ninja più scanzonato di tutta Konoha, di nuovo invischiato in un guaio, di nuovo giocato da chissà chi, si era appena buttato giù da un carro in corsa folle, che ne sarebbe stato del giovane nel prossimo futuro? Francamente lui non lo sapeva e non voleva neanche saperlo.
    Un un' unica parola rimbombava nella sua mente mentre il ragazzone volava di sotto e stava per schiantarsi al suolo:

    AIUTOOOOOOOOOOOOO!!!!!







     
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  3. ¬Chris
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    Per quanto possa essere strano, se non impossibile, il buio e il caos nella mia mente sballottavano, vedevo il nulla muoversi su e giù. Socchiusi gli occhi e le immagini sfuocate presero forma, non provai nemmeno ad alzarmi, ero legato e il mal di testa sembrava potesse bucarmi le tempie. Finalmente tutto riprese la sua forma e i suoi contorni ben definiti, mi guardai attorno ed ero con quelli che avevo trovato alle terme, incredibile, cazzo ci facevo in una carovana, legato e drogato? Non avevo tempo per rispondermi, cercai una soluzione quando l'Uchiha mi liberò con un coltello che aveva trovato per terra, mi aggrappai ai mobili fissati ai muri per alzarmi, chinai la testa mostrando la mia approvazione su ciò che disse e quindi mi diressi verso il tipo mugugnante e piangente nell'angolino del caravan che stava precipitando giù per qualche discesa, i continui sobbalzi mi fecero supporre che ci trovavamo in una discesa, su una strada non battuta o piena di buche, strano che le ruote non si fossero ancora rotte, ma non avevo tempo per pensare alla perizia dei falegnami di konoha, oppure di qualsiasi altro paese in cui mi trovavo.

    Stia fermo... - la spalla era appoggiata ad un mobile, quindi riuscii a mantenermi in equilibrio - Scusi... Scusi se non sarò delicato, ma la situazione non mi permette altrimenti, spero no si faccia male, scusi in tal caso...

    Mentre parlavo le mie braccia passarono sotto le sue gambe e quindi nell'incavo dell'ascella, poi lo alzai senza troppe difficoltà, non avevamo tempo per liberarlo, nel frattempo Toro era stato liberato dall'altro mio compagno di sventura, tenni le gambe chine, pronto allo scatto per uscire, se Shinji non fosse riuscito a sfondare la porta sarei arrancato, sballottato da una parte all'altra, verso la porta cercando di sfondarla con un calcio [For 400] Se ce l'avessimo fatta aspettai che Shinji si buttasse, cercai con lo sguardo Toro, ci tenevo a quel ragazzo, sebbene fosse uno scavezzacollo, irruente e anche bastardo dentro, ma in quell'armatura che si era creato, secondo me, c'era una tenerezza intrinseca in ogni sua attenzione e i suoi occhi sembravano fosse capace di leggere in una persona molto di più di quello che faceva vedere. Se fosse stato in grado e pronto anche lui a buttarsi mi sarei lanciato giù atterrando in modo elegante su una strada rovinata dalle buche, su una discesa nella cui fine c'era uno strapiombo. [Agilità 400] Sussurrai una bestemmia e quindi urlai in direzione di Toro, sperando che mi potesse sentire:

    Buttati Toro, non c'è più tempo, morirai! - Appoggiai il giovane per terra in modo delicato, facendo attenzione che non battesse la testa su un sasso o qualsiasi altra cosa - Muoviti, cazzo!

    Quindi, se non l'avessi visto sul ciglio della porta, pronto a buttarsi, mi sarei lanciato in direzione del carro, senza una precisa intenzione, nessun piano, agivo senza pensare, da stupido mi avrebbe detto il maestro. Impastai del chakra per velocizzare i miei movimenti e corsi giù per la discesa. [Vel 450 | mezzobasso]
    Non sapevo se sarei riuscito a raggiungere il carro o meno, ma dovevo tentare e per questo non ci pensai due volte, se si fosse buttato mi sarei fermato e iniziato a insultarlo urlandogli in faccia quanto fosse uno stupido cagasotto, incosciente, idiota e irresponsabile.
    Poi, resomi conto di ciò che stavo facendo, arrossii improvvisamente. Quindi si sarebbero susseguiti inchini e scuse. Sarei poi tornato indietro con la testa ben ficcata nelle spalle, per nascondere il mio rossore.
     
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  4. Cannella 2.0
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    Eppure mi pare di conoscerlo...
    Higway to Hell Precipizio
    __________________________________________________


    Torō-land era meravigliosa. Il giovane stava correndo sui prati verdi, abbracciato all'amore della sua vita, Emiko Hyuga, mentre una versione più fastidiosa di sé con i capelli arancioni cercava di guastargli la festa lanciandogli lecca-lecca e caramelle. Gli Unipalloncini volavano allegri nel cielo limpido.
    D'improvviso, in mezzo a cotanta beatitudine, apparve la testa di Yagi, la capra di Torō. Era enorme, e faceva capolino da dietro un colle come un orrido sole peloso al tramonto. Srotolò un lingua lunga chilometri, e gli lecco la faccia con impossibile precisione.
    Mugolando, Torō si riaffacciò alla finestra della realtà.

    «No Yagi, no, non leccarmi. Non mi va adesso...Sono stanco e ho mal di testa...»

    Aprì finalmente gli occhi e sbatté le palpebre. Non ricordava di essersi addormentato. Né di averlo fatto su un qualcosa di così instabile e traballante e rumoroso. Muovendo lento il capo e cercando di ricacciare indietro il dolore lancinante alla testa (dolore a cui, peraltro, era piuttosto abituato) vide che non era solo in quella strana cosa semovente: anche i suoi due migliori amici, Shinji Uchiha e Kenzaru Kurotsuchi si trovavano lì, insieme ad uno sconosciuto legato e imbavagliato e, ovviamente, alla sua capretta. Guardando meglio, vide che quella che lui aveva scambiato per una "cosa", era in realtà una "casa", il che rendeva strano il fatto che si stesse muovendo. Posate e stoviglie varie volavano intorno a loro con aria affilata e vagamente apocalittica.
    Provò ad alzarsi, ma si rese conto di essere legato. Bella storia. Aveva passato la vita a legare persone e cose, e c'era una certa ironia nella sua attuale situazione. Nel tempo, lunghissimo, in cui realizzava che una situazione come quella non era delle migliori e che probabilmente sarebbero morti tutti sfracellati da qualche parte, Shinji lo aveva già liberato dai legami ce lo imprigionavano. Essendo stato interrotto nel mezzo delle sue riflessioni, non fece in tempo a fare i dovuti collegamenti elementari e, di conseguenza, farsela nei pantaloni dalla paura.

    Per questo, forse, non comprese appieno il perché di tanta agitazione da parte dei compagni. Correvano di qua e di là: Kenzaru, il Cagnolino, indaffarato con il tizio imbavagliato e urlante; Shinji, armato di un qualcosa che riuscì a identificare come "complemento d'arredo", tentava di buttare giù la porta. Torō, dal canto suo, era l'immagine della serenità. Fu solo quando la porta si aprì con un forte CRACK, che rientrò definitivamente nella realtà delle cose, e la comprensione lo colpì come un fulmine. Stavano correndo a rotta di collo su un trabiccolo che pareva una casa, con stoviglie volanti che, all'improvviso, sembravano veramente molto pericolose. Si chiese per quale legge fisica non fosse stato colpito fino ad allora, mentre con un movimento sgraziato, evitava un coltello che gli avrebbe aperto un terzo occhio nella fronte. Era il secondo che gli volava addosso in quel breve lasso di tempo.

    Gli altri, nel frattempo, stavano già saltando giù, Kenzaru con in braccio l'altro tipo. Lo stava chiamando, esortandolo a saltare.

    «Merdamerdamerdamerdamerda!»

    Corse verso la porta. Davanti a lui la Terra sembrava aver accelerato la sua rotazione: il terreno fuggiva dal bordo della roulotte (si ricordò improvvisamente il nome per "casa che si muove su ruote") a velocità impressionante. Deglutì. Si fece molto chiara la differenza tra volere e dovere: doveva saltare, ma avrebbe volentieri fatto altro. Dopo diversi ripensamenti si decise finalmente a saltare. La roulotte stava già per oltrepassare il bordo del dirupo, che si vedeva, minaccioso e profondo, dalla finestra sul davanti della casa. Già le sue gambe si stavano piegando per spiccare il balzo, quando un belato richiamò la sua attenzione.

    «OH CAZZO, YAGI!!!!!!»

    Per quanto trovasse irritante quell'animale, non poteva lasciarlo morire in maniera così poco elegante. Voleva essere lui a dargli il colpo di grazia, dopo attenta ed accurata tortura. Corse indietro, e afferrò l'animale terrorizzato per un corno. Una mano si mosse veloce verso la cintura: le dita, protette dal guanto, trovarono subito la sua fidata corda di canapa. Per fortuna la sua roba era sempre lì. Con dita rapide ed esperte e con l'aiuto di un po' di chakra riuscì a fare un bel nodo scorsoio ad una estremità della corda [Slot Tecnica]. Correndo come un disperato, si affacciò dalla porta spalancata. In quell'istante la roulotte ebbe la brillante idea di lanciarsi nel vuoto. Tutto accadde in una frazione di secondo: una bestemmia morente in gola, Torō roteò una volta la corda e la lanciò con tutte le sue forze verso uno sperone di roccia dall'aria abbastanza solida.

    SE la corda avesse trovato l'appiglio, Torō avrebbe irrigidito entrambe le braccia per resistere allo strattone congiunto della corda e del peso della capra belante appesa per un corno alla sua mano [Potenziamento]. Con un po' di fortuna sarebbero riusciti a passare dalla porta senza danni, "sfilandosi", per così dire, di dosso la roulotte, che sarebbe andata a finire in mille pezzi giù dal dirupo. In questo caso, Torō non avrebbe indugiato oltre.

    «Cazzo aiuto ragazzi!!! Tiratemi su! Questa dannata bestia pesa un quintale, e di quel sasso mi fido meno che di me stesso!!! Forza, lavorate di braccia e tiratemi su!»

    SE invece la corda non avesse incontrato quel fortuito pezzo di roccia, o non avesse fatto sufficiente presa, Torō avrebbe semplicemente desiderato di avere le ali, o di essere in un sogno. Dato che entrambe le opzioni erano poco probabili, si sarebbe limitato a sfracellarsi al suolo.
    Chi fosse andato a visitare quel luogo, tempo dopo, avrebbe forse ritenuto di aver scoperto i resti del mitico satiro, metà uomo e metà capra, morto, chissà perché, all'interno di una roulotte familiare.
     
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    Quest C
    .. Riempire un Vuoto..
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    E così il carro volò per diverse decine di metri fino a schiantarsi di sotto in un fragoroso boato. Sul costone del precipizio quattro balordi individui ed una capra si erano ritrovati per miracolo ancora in grado di assaporare la vita, ma per quanto ancora. Una volta recuperato il salame penzolante il gruppetto avrebbe avuto modo di riprendere fiato. La caduta fortunatamente li aveva lasciati illesi ed ora anche la capretta del foglioso aveva ritrovato la tranquillità cominciando a brucare la fresca erbetta che cresceva tutto attorno. Era una splendida mattinata e l’aria fresca del mattino accarezzava i loro capelli, la temperatura era piacevole e l’unica cosa che stonava con tutto quello spettacolo di natura era l’olezzo di merda che si sentiva provenire dall’uomo che avevano salvato dal baratro.


    L’uomo infatti si era messo a terra a quattro zampe, sembrava sconvolto dalla situazione e una qualche forma di grave tachicardia lo stava attanagliando procurandogli un fiatone incredibile. Era difficile cercare di ricordare chi diavolo fosse quell’individuo anche se nella mente dei ninja la sua faccia non era di certo quella di uno sconosciuto. Il tizio ci avrebbe messo un bel po’ di tempo a recuperare la lucidità mentre ansimava e piangeva a terra per la paura. Si era proprio cagato addosso alla grande.

    -MA COSA DIAVOLO E’ SUCCESSO?!!.. DOVE SIAMO?!!.. PERCHE’ ERAVAMO LEGATI DENTRO AL NOSTRO CARAVAN!!!.. E SOPRATTUTTO DOVE DIAVOLO E’ FINITO TSUBASA?!!..-


    L’uomo di era rimesso a piangere dalla disperazione cominciando a farfugliare qualcosa sul fatto che ormai era finito e sogli gli dei potevano dargli la pace dell’anima che tanto desiderava in quel momento. Il tizio sarebbe stato K.O. ancora per un po’.


    I ninja avrebbe avuto modo di riprendersi e cercare di capire cosa diavolo era successo loro. Nessun ricordo era rimasto impresso nella loro mente, qualsiasi cosa avessero fatto la sera precedente era stato accuratamente cancellato, forse con una droga o un jutsu speciale, impossibile capirlo. Erano scesi da una scarpata di almeno trecento metri, non troppo ripida, ma abbastanza da condurli a morte certa, qualcuno li voleva morti. Guardandosi attorno non avrebbero trovato altri segni a terra oltre a quelli lasciati dalla corsa del carro, ne cavalli morti o altro che poteva indicare loro la dinamica dell’incidente, se poi di un incidente si trattava. Dovevano risalire in strada se volevano capirci qualcosa di più.

    -Ohi.. Ohi.. ma cosa diavolo è successo ieri sera.. perché il nostro carro stava cadendo nel burrone.. siamo salvi per un soffio.. e dove è finito Tsubasa?!.. se non lo ritrovo sono rovinato.. la mia carriera.. no la carriera di tutti noi è finita..-


    Mentre risalivano l’uomo si sarebbe presentato con il nome di Komoji Ginto, manager e tuttofare del campione di ninja ball Tsubasa Taka astro nascente dei Konoha AkaTora. Ginto sembrava ricordarsi dei tre ninja che aveva assoldato per proteggere il suo pupillo durante quella trasferta, tuttavia non riusciva a capire come tutti loro fossero finiti in quella situazione. Forse qualche domanda poteva aiutarli a recuperare qualche informazione.




    […]




    Raggiunta la strada i ninja avrebbero notato che i segni lasciati dal carro si fermavano di colpo svoltando poi in direzione del punto dove erano scesi. Le tracce dei cavalli non proseguivano con il carro, ma erano ben visibili lungo la strada. La terra e la ghiaia avevano fatto un ottimo lavoro dando qualche indizio su dove dirigersi al gruppetto. Ginto intanto sembrava aver ripreso lucidità, sembrava conoscere quel luogo.

    -Oh.. ma questa è la strada che porta verso il villaggio di Komoko.. è il luogo dove si disputerà la partita!.. sono sicuro che tutto questo sia opera della squadra rivale.. hanno così paura del talento di Tsubasa da averlo rapito ieri notte.. non c’è dubbio!!!.. dannati bastardi.. dobbiamo raggiungere il villaggio e trovare quei farabutti!!!..-


    Ginto sembrava non avere dubbi sulla colpevolezza dei Kurohebi, la squadra avversaria di Oto che avrebbe affrontato gli Akatora di Konoha l’indomani sera. Le tracce lasciate dal carro e poi dai cavalli non lasciavano dubbi sul percorso da intraprendere inoltre un piccolo indizio sarebbe caduto all’occhio dei più attenti, un pezzettino di stoffa nera strappato stava a terra nel punto dove il carro era stato lanciato, un pezzettino che su di un lato sembrava riportare alcune scaglie di serpente stilizzate su esso.
    Ai ninja non restava che decidere il da farsi.





     
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    Il Campione - 3 Uomini e un Babbeo.


    Capire qualcosa.



    ____________________________________________________________________________




    Senza pausa, l'Uchiha aveva appena finito di rotolare dopo il salto dal caravan, e subito, con la sua massima rapidità si riportò in piedi, aiutandosi con le mani. Un punk randomico era rimasto attaccato per miracolo ad uino spuntone di roccia, ed attaccato ad esso vi era quella belante capra che Shin aveva goduriosamente bastonato qualche tempo prima. Per questo la prima cosa che il ragazzone di Konoha dovette fare, fu l'adoperarsi a tirare su da quel precipizio l'amico combinacasini. Così si recò verso lo strapiombo, e tese le mani cercando di afferrare la fune, per poi iniziare a tirare su con forza il notevole peso, ovviamente sarebbe stata un'impresa difficile, per questo a gran voce il ragazzo chiese aiuto all'altro tizio, quello forte e muscoloso, quello che menava.

    Ehi Coso, vieni a darmi una mano, che poi ce ne andiamo...



    Una volta tirato su il prezioso e pesante carico, Shinji si sarebbe messo un po' in disparte, avrebbe estratto meccanicamente una sigaretta, ed avrebbe iniziato a fumare con gusto, rilassandosi alcuni secondi, inebriandosi di quella droga che pian piano lo uccideva. Iniziando a guardarsi attorno, ed iniziando a rimuginare parole, simili ad un continuo borbottio, quel suo borbottare era niente popò di meno che il suo riorganizzare i pensieri ad alta voce.
    Chi li aveva legati? Chi li voleva giù dal dirupo? E perchè quell'uomo si trovava con quei tre combina guai?
    Le cose da fare erano poche, tornarsene indietro, seguire le traccie del carro, e fare qualche domanda a quel vecchio.
    Aveva fame il ragazzone, e non aveva neanche quelche onigiri da sgranocchiarsi.
    Sia dannata la vita pericolosa. E lì c'era anche qualcosa che puzzava evidentemente, di sicuro era quel tizio estraneo, già si era cagato sotto dalla paura. Odiava quell'odore, non sopportava proprio i cattivi odori, così il giovanotto degli Uchiha decise di starsene ben distante da quel tizio, che continuava a blaterare alcune cose, tipo Tsubasa, tipo i nomi di alcune squadre di ninjaball rivali, una di Konoha e una di Oto, Shinji tifava per Oto, erano dei fighi...
    Quindi in sostanza? Il cagone era un manager di un tizio forte a ninjaball...
    Lo spilungone del Clan Uchiha si portò di fronte a gruppo, ed iniziò a precederli, osservando per terra le tracce del carro, quasi come imbambolato dalla loro simmetricità.
    Era abbastanza silenzioso per i suoi standard, forse perchè erano delle ore che non fumava, ed adesso aveva bisogno di farsi qualche sigaretta di seguito, prima di tornare operativo nel linguaggio.
    Dopo qualche minuto, una volta che il gruppo ebbe raggiunto la strada, ovvero dove le tracce del caravan erano interrotte, Shinji si voltò verso quell'uomo, e disse abbastanza disinteressato:

    Senti uomo puzzolente, mi sembra di capire che tu sei un pezzo grosso dello sport, e che qualcuno ti voleva morto... Quindi tu hai avuto il coraggio di assoldare Shinji Uchiha per una dannata missione? Ma io sono il peggiore! Cavolo...
    Senti, se devi accoppare qualcuno, posso anche farlo, ma per questo genere di cose.. beh non sono molto in gamba.
    Poi ho una richiesta, trova un modo per lavarti, ti sto odiando...
    Ed infine descrivimi Tsubasa, voglio riconoscerlo se lo vedo...
    Beh mi sembra chiaro no? Raggiungiamo il villaggio, e vediamo di ritrovare quel tizio bravo a ninjaball.



    Così Shinji si sarebbe poi zittito, ed avrebbe continuato a fumare, attendendo una risposta da Toro e dall'altro suo compagno di cose. In realtà il ragazzo degli Uchiha, voleva solamente sbrigare questa faccenda in breve tempo, erano rotture di scatole, non missioni. Così incrociò le braccia in attesa, aspettando che venisse deciso il da farsi.







     
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  7. ¬Chris
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    Il campione
    Secondo post


    Sia maledetto Toro Yamanaka. Si salvò per un pelo, tenendo in braccia quella capra - che, diciamola tutta, fa anche piuttosto schifo - aiutai Shinji a tirarlo fino in cima dal dirupo grazie al filo con il quale si era salvato il culo e il mio sproloquio di insulti finì in qualche inchino e il volto paonazzo. Diavolo, succedeva spesso che mi lasciassi andare, sopratutto in situazioni di questo genere, che perdessi il controllo e che immediatamente dopo capissi che tremenda figura di merda avevo appena fatto. Quindi continuai a borbottare qualche scusa, mentre a testa bassa calciavo piccoli sassi sulla strada, seguivamo la strada e quando capii che il vecchio stava parlando con noi uscii dal mio mondo dedicandogli attenzione, ma non trovando il coraggio di incrociare il suo sguardo, ascoltavo in silenzio, seguendo le tracce e dedicandogli un minimo di attenzione.
    Si trattava di Komoji Ginto, manager, a suo dire, tutto fare dell'astro nascente di NinjaBall, della squadra di Konoha, sinceramente era uno sport che non seguivo molto ma che anzi snobbavo, anche se, vedendo i bambini per strada, sembrava stesse prendendo voga tra la gente.
    Ritornai alla missione, sì, scoprii di essere all'interno di una missione, che eravamo stati assoldati per proteggere quel piccolo campione che, maledizione, ci eravamo fatti sfilare dalle mani. Non mi ricordavo nulla, pensai che avrebbe potuto pure mentirci ma perché avrebbe dovuto farlo, non poteva immaginare che saremo riusciti a liberarci e a salvarlo... No, non ha senso, era sincero, la sua voce era sincero, il suo sguardo che si muoveva frenetico cercando conferme sul mio volto, quello di Toro o di Shinji, il suo odore pungente di paura di univa al puzzo di merda, accelerai leggermente il passo per superare quello schifo, lasciando indietro Toro e il vecchio.
    Socchiusi gli occhi e alzai lo sguardo verso il cielo, era una bella giornata, molto bella, l'aria era limpida e la terra era appena bagnata, probabilmente dovuta ad una leggera pioggia, sarebbe stata proprio un peccato morire quel giorno, quindi sorrisi finalmente alla vita gustandomi ogni profumo, e pure il puzzo dell'uomo, finché non giungemmo alla strada.
    Mi guardai attorno a vedere possibili tracce, avevo le gambe piegate e il corpo chino, mi muovevo velocemente le tracce erano evidenti, probabilmente non avevano preso in considerazione minimamente il fatto che riuscissimo a salvarci, poi trovai uno straccio che si era strappato da qualche veste, lo presi e lo osservai da vicino. Era scuro, nero, e da una parte erano disegnate delle squame, o scaglie non capii, quindi lo feci vedere al manager chiedendogli se riusciva a riconoscerlo.

    Beh... Uhm.. Direi che non abbiamo molte possibilità - Mi misi lo straccio in una tasca nel kimono da battaglia e diedi un'occhiata fugace verso gli altri tre shinobi per poi riabbassare subito lo sguardo - Seguiamo le tracce e andiamo a sto paesino, cerchiamo di raccogliere informazioni...

    Rimasi in silenzio, mentre il mio sguardo si spinse verso la valle, diavolo era proprio una bella giornata, mi accorsi solo in quel momento, dopo aver messo lo straccio nel kimono, mi accorsi che era appesantito, un peso che mi dava sicurezza e tranquillità: non ci avevano disarmati, ciò semplificava la situazione che sembrava già essere abbastanza ostica.

    Però lei, - L'indice si allungò fino a portarsi a qualche centimetro dal suo naso - Lei, sarebbe solo un peso per la nostra missione, i rapitori conoscono il suo viso, certo anche il nostro, ma lei sarebbe come un faro per i rapitori e ci metterebbero poco a scappare, distruggere le uniche tracce che avrebbero potuto lasciare alle loro spalle... Quindi se sa trasformarsi anche lei, meglio, altrimenti penso che saremo costretti a lasciarla qua...


    Diedi un'altra fuggevole occhiata ai miei compagni di squadra e abbassai lentamente il dito.

     
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  8. Cannella 2.0
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    Eppure mi pare di conoscerlo...
    L'arte de ragionamento parallelo
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    Quando finalmente si liberò del fardello Yagi, Torō poté finalmente sgranchirsi le braccia eccessivamente sforzate. Non era il tipo adatto a questo genere di cose. Liquidò con un cenno impaziente le imprecazioni e la successiva profusione di scuse di Kenzaru (ci si stava ormai abituando, e quello che all'inizio gli era parso un comportamento singolare stava diventato normale routine) e si diresse verso il loro involontario compagno. L'uomo, liberato dalle corde e dalla bende, stava farneticando e urlando qualcosa che Torō non riusciva a capire. Inoltre si era cagato addosso, e doveva averne fatta pure un bel po', a giudicare dall'odore. Nessuno dei suoi amici si erano avvicinati, forse proprio a causa della puzza. Torō non ci badò troppo: era abituato ad odori ben più mefitici nel laboratorio dei suoi, e aveva troppe cose che gli frullavano nella testa. Troppi buchi neri in quella storia, buchi neri che dovevano essere accuratamente riempiti e colorati. Con una lieve pressione del piede fece rotolare di nuovo sulla schiena il tipo piangente, e si sistemò gli occhiali. Chissà come non li aveva persi.

    «Allora, allora, Signor Cagasotto, penso che tu ci debba delle sacrosante spiegazioni. Prima di tutto: chi cavolo sei? Secondo: come mai eravamo tutti e quattro, più la mia capra, legati su un caravan lanciato a tutta velocità verso un burrone? Terzo: come mai la mia mente geniale non riesce a ricordare un accidenti di quanto è successo? Sappi che non mi piace che mi vengano fatte assumere droghe contro la mia volontà. Ho avuto brutte esperienze di questo genere. Se tu hai qualcosa a che fare con tutto ciò, preparati perché quello che ti farò non ti piacerà nemmeno un po'. Infine: chi diamine sarebbe questo Tsubasa che sarebbe sparito, e per il quale a quanto pare stavamo rischiando di affrittellarci?»

    Sempre premendo sul petto dell'uomo, avrebbe atteso delle risposte. E che fossero convincenti, oppure, quanto era vero che si chiamava Torō Yamanaka, si sarebbe incazzato non poco.

    [...]


    Nel frattempo, i suoi due sgherri (gli piaceva definirli così) si erano resi conto che il carro doveva provenire da una strada più sopra, e l'unica cosa sensata da fare parve quella di recarvisi. Per strada si accese una sigaretta, mentre l'uomo, presentatoglisi come Komoji Ginto, spiegava come lui li avesse assoldati per proteggere appunto Tsubasa, nome completo Tsubasa Taka, campione di NinjaBall che avrebbe dovuto tenere un incontro il giorno seguente. Due cose fecero infastidire Torō: la prima, ovviamente, era quella di aver già praticamente fallito la missione; l'altra, molto più irritante, era il fatto che a quanto pareva era l'unico a non aver mai sentito parlare di NinjaBall. Esternò quindi la sua frustrazione.

    «Scusate, scusate, signorine, avrei un paio di precisazioni da fare. Intanto, mi dispiace per il suo lavoro, Komoji-san, ma mi sa che Tsubasa è bello che fritto. Se sono riusciti a mettere noi fuorigioco, devono essere tipi tosti. Ergo, in questo momento staranno probabilmente torturando il suo campioncino, oppure potrebbero aver deciso di tagliargli le gambe e troncare per sempre la sua brillante carriera. Oppure, ed è la prospettiva che mi piace di più, se hanno dalla loro qualche bravo Maestro della Mente come me, potrebbero avere intenzione di risciacquarli per bene le cervella, onde portarlo dalla loro parte, magari dopo avergli rifatto i connotati. Tutte alternative deliziose, ma questo non cambia lo stato delle cose: possiamo pure cercarlo, ma dubito che il tipo sia sempre vivo. Infine, e non è per mancare di rispetto a nessuno di voi, ma: CHE CAZZO È IL NINJABALL?!?!?!?!»

    Ricompostosi dopo la sfuriata, avrebbe continuato a camminare fumando, lanciando ogni tanto occhiate indietro per constatare che Yagi li stava sempre seguendo. Bene, su di lui si sarebbe sfogato più avanti.

    Arrivati in cima, li attendevano nuove rivelazioni. La carrozza sembrava effettivamente provenire da lì: il terreno accidentato aveva aiutato il preservarsi delle impronte di ruote e zoccoli. Queste ultime, in particolare, sembravano puntare in una direzione precisa. Nel vedere la strada, poi, Komoji sembrò avere una rivelazione, ed annunciò che quella era senza ombra di dubbio la strada che conduceva al villaggio di Komoko, dove si sarebbe svolto l'incontro tra la squadra di Konoha e quella di Oto. Va da sé che i colpevoli dovevano per forza essere questi ultimi, talmente intimoriti dalla potenza di Tsubasa da rapirlo e magari scioglierlo nell'acido. La cosa non fece né caldo né freddo a Torō, che non trovava il tutto molto interessante. Ormai dava per spacciato il fuoriclasse, e lo sport in sè non lo aveva mai interessato. E gli importava poco chi fosse stato a drogarli e legarli: voleva solo trovarli e complimentarsi con loro, per poi spaccargli il culo a forza di catenate.
    Lo interessò di più il pezzetto si stoffa squamato trovato a Kenzaru. Non aveva l'aria di provenire da un indumento che un qualsiasi civile avrebbe indossato in giro. I loro rapitori dovevano essere qualcosa di più: un'organizzazione di qualche tipo (vedendo quel pezzettino di stoffa a Torō venne subito in mente una divisa) o, nel peggiore dei casi, dei ninja. La cosa poteva rivelarsi più complicata del previsto.

    «Io sinceramente aspetterai prima di lanciarmi a capofitto nel villaggio. Il Cagnolino qui ha ragione quando dice che siamo troppo riconoscibili, ma c'è dell'altro. Che succederebbe se i rapitori avessero condotto i cavalli in direzione del villaggio per depistarci? Non riusciremo a trovarli e a cavargli gli occhi come meritano. Il loro covo potrebbe essere da tutt'altra parte. Ma d'altronde, potrei anche essere soltanto paranoico. A voi, la scelta, miei carissimi compagni! Il vecchio Torō è una brava persona, e propone di metterla ai voti! Chi vuole andare al villaggio, perché si sente fortunato, alzi una mano! Su su, anche lei signor Komoji! Lei ci ha trascinato in questo pasticcio, e mi sembra il caso si prenda le sue responsibilità!»

    Il fatto ironico, in tutto questo, fu che Torō, per primo, alzò la mano. Incoerente come sempre, oppure semplicemente geniale, aveva deciso nel tempo di quel suo breve discorso che sicuramente l'aver lasciato tracce così evidenti era stato fatto con l'esplicito intento di far loro credere che si trattava di una trappola, quando invece conducevano nella direzione giusta. Un ragionamento così contorno era decisamente degno di lui e, a ragione o a torto che fosse, provò un nuovo moto di stima verso i loro invisibili avversari. Chiunque fosse in grado di pensare come lui era degno di tutto rispetto.
    Adesso avrebbe provato ancora più gusto nell'impiccarli con le loro stesse budella.
    Un nemico alla tua altezza è decisamente più stimolante di uno troppo banale.
     
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    Quest C
    .. Siamo qui per finire il lavoro..
    2° Post Attivo



    Ginto sarebbe rimasto a sentire i tre parlare con fare spaventato, l’Accademia glieli aveva mandati per proteggere lui e Tsubasa, ma ora sembravano quasi volerlo fare a pezzi. L’uomo ruzzolando dalla sua posizione si sarebbe allontanato di circa cinque metri prima di trovare riparo dietro ad un cespuglio per darsi una sistemata, le sue mutande non avrebbero viaggiato con lui, questo era certo. Ritrovata un po’ di compostezza l’uomo si sarebbe avvicinato con fare sospetto, quei tre erano completamente pazzi. L’uomo dopo qualche colpo di tosse aveva ripreso a parlare con voce tremante.

    -Ve l’ho detto!!!.. mi chiamo Komoji Ginto.. e sono il manager del campione di Ninjaball Tsubasa!.. non ricordo niente neppure io di ieri sera.. mi ricordo di avervi assoldato per proteggerlo e della festa a cui abbiamo partecipato ieri sera.. poi il nulla.. ooh devono averci drogato alla festa o mentre eravamo a cena!..-


    L’uomo aveva cominciato a grattarsi il mento vistosamente con aria preoccupata.

    -Sentite.. vi dico che sono stati quelli della squadra avversaria a rapirlo.. ne sono sicuro!.. solo loro sapevano che saremmo passati di qui.. inoltre solo loro possono volere il male di Tsubasa.. hanno paura del suo talento e della sua classe!.. e tu.. tu.. COME DIAVOLO FAI A NON CONOSCERE IL NINJABA.. AAARGH!!!-


    L’uomo non sarebbe riuscito a terminare la frase che due quadrelli si piantarono ai suoi piedi facendolo balzare di colpo culo a terra. I dardi erano giunti con una velocità e rapidità assurda tanto che nemmeno i ninja in mezzo a quel casino se ne sarebbero accorti, qualcuno era rimasto li per finire il lavoro evidentemente. Anche guardandosi attorno i ninja non avrebbero notato nessuno, ora la calma era scesa sul campo di battaglia, ma solo per poco. Il rumore della corda di una balestra li avrebbe colti alla sprovvista facendo capire che un secondo dardo era stato lanciato contro di loro e più precisamente verso la spalla di Ginto, se nessuno fosse intervenuto l’uomo si sarebbe beccato una bella quadrellata [Quadrello / Potenza: 15 / Velocità: Verde].



    Dopo il primo dardo una seconda serie di colpi sarebbe sopraggiunta da un’angolazione differente, sembrava che l’assassino non stesse agendo da solo. Shinji avrebbe percepito un quadrello raggiungerlo alla gamba destra all’altezza del quadricipite, un colpo letale e pericoloso [Quadrello / Potenza: 15 / Velocità: Verde].



    Kenzaru avrebbe invece percepito una serie di quadrelli sopraggiungerlo alle spalle, quadrelli che anche Toro avrebbe visto nitidamente anche se escluso dall’attacco. I proiettili lo avrebbero attaccato mirando alla schiena, un colpo che sicuramente lo avrebbe messo in difficoltà [Quadrello / Potenza: 15 / Velocità: Verde].



    Solo a questo punto dalla boscaglia tre individui si sarebbero mostrati loro a volto coperto. Tutti tenevano in mano una piccola balestra e indossavano la divisa dei Kurohebi, una delle quali era strappata similmente al pezzo di stoffa che avevano trovato a terra. Qualcuno era davvero li per ucciderli, qualsiasi fosse il loro peccato era troppo grande perché li lasciassero andare incolumi. I tre banditi si erano fermati a circa sei metri accerchiandoli completamente, le loro armi erano nuovamente cariche e puntavano ai quattro personaggi e alla capra se non se ne fosse già scappata da qualche parte. Impossibile riconoscerli, un passa montagna copriva i loro volti.

    -Tsk!.. e così vi siete salvati.. dannati ninja dell’Accademia.. siete sempre così difficili da uccidere.. forza ragazzi.. sistemiamo questi tre babbei e poi finiamo il lavoro con quel cagasotto!.. non vedo l’ora di andare a Komoko a ritirare il nostro compenso per andare a baldracche in quello splendido bordello di Oto!.. eheh..-


    I tre avevano puntato le armi contro i tre ninja ma non avevano ancora lanciato la loro offensiva, un’azione ben studiata li avrebbe sicuramente colti di sorpresa anche se metteva a rischio la vita di Ginto, personaggio alquanto strano che sembrava invischiato in quella storia più di quanto credessero in quel momento. Ai ninja non restava che trovare una soluzione per togliersi dai guai e sistemare i tre delinquenti che li avevano assaliti.






     
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  10. ¬Chris
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    Si menano le mani
    Terzo Post Attivo


    Ascoltai il manager, passandomi la mano fra i capelli corvini, lisci, con un calcio spensierato lanciai un sassolino verso i cespugli ai fianchi della strada, la situazione era molto più complicata di quanto pensassi ed ero leggermente preoccupato.
    Il quadrelli si piantarono ai piedi di Ginto, erano veloci, maledizione mi guardai attorno ma subito mi lanciai verso il mio protetto abbracciandolo incassando un quadrello all'altezza della schiena, [I slot Difesa] sentii una leggera fitta alla schiena bestemmiai e lasciai cadere i nostri corpi per terra in un tonfo alzando un po' di polvere e altri due quadrelli che fino a poco prima mi avrebbero colpito alla schiena si piantarono sugli alberi. [II Slot Difesa]

    "Porca puttana maronna sana, vediamo di schiacciare questi stronzi - pensai che qualsiasi persona vedendo la scena mi avrebbe potuto pensare un duro, ma i miei compagni sapevano che i miei estri da pazzo erano molti ed estremi, con tono sicuro e da vero duro continuai - Toro tu difendi questo ragazzone mentre io e shinji pestiamo questi stronzi. - Mossi la mano lungo la schiena finché con mani insicure sentii il dardo, lo tolsi bestemmiando e continuai - bene, allora Toro vedi di difenderlo o nasconderlo da qualche parte, cerca di darci una mano dalla distanza. Shinji, io e te avanzeremo verso un avversario diverso cercando di pestarli il più velocemente possibile, mantieni sempre le spalle verso Toro, dobbiamo difendere Ginto, ricordatelo."


    Quindi cercai di incrociare lo sguardo del mio compagno per infondergli sicurezza e fiducia, mi mossi di lato [Slot gratuito 3m | vel 400] a metà strada impastai il chakra e composi i seals, 4 sigilli composti lentamente ma con precisione, composi l'ultimo sigillo quando mi fermai, gonfiai il petto a tal punto che inarcai la schiena all'indietro e poi un gran getto d'acqua si riversò su un avversario che trovavo alla mia destra. [Slot T. A. | Onda Acquatica | pot 30] L'ondata di 3 metri di diametro avrebbe colpito il bandito investendolo allontanandolo dalla "zona rossa", permettendomi di dedicarmi all'avversario successivo e combattere anche in inferiorità numerica e vincere. Continuai la mia corsa verso il mio primo obiettivo [Slot gratuito 3m | vel 400]
    Appena arrivai a poco meno di un metro dal mio avversario abbassai il baricentro cercando di colpirlo all'altezza delle ginocchia con una spazzata violenta [I slot Azione | vel 400] se il colpo avesse avuto successo e il mio avversario fosse caduto per terra avrei cercato di metterlo fuori combattimento con un pugno caricando il colpo con tutto il peso [II Slot Azione | pot +10 vel 400]


    Ot: La tabellina tattica la metterei nel prossimo post, se non è un problema ^^
     
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  11. [.:RoUgE:.]
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    Uomo proteggi, brutti ceffi sparacose.


    Non capire un cazzo ma menare come un fabbro



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    Fischiettii nella mente dello spilungone, mentre quell'uomo pieno di feci fin nel profondo, e il che non rappresentava il classico eufemismo, sbraitava di cose, su come aveva assoldato quell'improbabile trio per proteggere lui e la sua stella del ninjaball. Ma quando diavolo lo aveva assoldato? Lui manco lo conosceva, doveva proprio essersi distratto nell'occasione del loro incontro... Shinji Uchiha la conferma che non riusciva a prestare attenzione a niente, a meno che non si trattasse di combattere, perchè a quel punto vi erano dei geni speciali che lo riducevano ad una macchina da guerra bella e buona.
    Ed eccolo lì che in quel caos notò quel piccolo pezzetto di strana stoffa che era stato raccolto dai suoi comapagni, attimi di ragionamenti sconclusionati, per poi ricollegare il tutto in un flash di lucidità che stupì anche il giovane ventenne.
    Scaglie, serpi Oto i loro rapitori? Un pezzo del vestito?
    Si era estraniato dalle conversazioni, non aveva ascoltato ne Toro e ne Ken, solamente tentò di dire ad alta voce, provando ad informare tutti della rivelazione appena partorita dalla sua lenta mente:

    Un pezzo di vestito dell'altra squadr....



    Ma come detto in precedenza era un ragazzone lento nel ragionare, e fu una raffica di quadrelli che interruppe la sua frase, Ginto cadde a terra dallo spavento, e subito Shinji distese le percezioni, notando avvicinarsi a velocità supersonica un proiettile di qualche genere, una rapidità che esulava la sua consueta comprensione, istintivamente si mosse, la traiettoria del dardo era bassa, forse avrebbe impattato nella sua gamba, ma non era possibile stabilirlo con certezza era lievemente spostato a destra, così il ninja scattò rapidissimo, aiutandosi anche con una cospiqua dose di prezioso chakra, per aiutare i muscoli a reagire prontamente, un'azione istintiva più che ponderata, ma ciò evidentemente non bastò per restare incolume, poichè anche se il dardo non lo centrò in piena coscia, causò un bel taglio, colpendo di striscio il povero ragazzone che ululò di dolore, ma che subito dopo strinse i denti in una morsa, l'ira iniziava a crescere dentro lo spilungone degli Uchiha[Slot Difesa I - Ferita 1/2 Leggera]. In quel momento non si preoccupò molto degli altri membri della squadra, non aveva sentito nessuno gridare di dolore, apparte qualche smorfia proveniente da Kenzaru, che forse era l'unico del quale non si doveva preoccupare, così il suo volto in genere pacioso e privo di personalità, mutò in un ghigno, e le parole di Ken vennero assimilate in un istante, mentre i denti facevano capolino dalle labbra, ed il giovane Uchiha si buttava in avanti. La sua solita sigaretta era caduta in seguito all'attacco subito e questo lo aveva fatto incazzare di brutto.
    Kenzaru stava facendo delle cose disumane ad una velocità incredibile, Shinji manco riusciva a seguirlo, così tentò di individuare l'obbiettivo che Ken gli avrebbe lasciato, e verso di esso scattò, coprendo all'incirca tre metri, quindi portandosi ad una ragionevole ma insidiosa distanza dal suo obbiettivo, le manidi Shin scattarono rapide a comporre quei sigilli che conosceva alla perfezione, tante erano state le volte in cui era stato obbligato a cimentarsi in quell'opera, erano cinque e temrinavano con il sigillo della Tigre, inalò poi inarcando al schiena una grande quantità di ossigeno, e subito dopo il chakra affluì nella sua gola, ed il ragazzone sputò dalla bocca una grande sfera di fuoco, molto ampia di ben 2 metri di raggio, quindi atta a coprire una area sia in larghezza che in altezza di ben 4 metri, e la grande sfera si catapultò in linea retta, sfruttando le sue dimensioni per cercare di colpire l'unico avversario rimasto senza le attenzioni di Kenzaru[Slot Tecnica: Palla di Fuoco Suprema]. Anche se quel tizio fosse stato più veloce della norma, non sarebbe stata impresa facile scampare totalmente da quel mare di fiamme dall'altissimo calore, un perfetto attacco ad area.
    Subito dopo l'esecuzione del Jutsu del clan, il ragazzone sempre ringhiando come un ossesso, rimase con le spalle rivolte verso Toro e Ginto, ed estraendo ben 3 Kunai per mano, prese di mira l'aggressore che Ken aveva tentato di sorprendere con il suo getto d'acqua, un movimento accellerato del braccio destro, avrebbe dato la spinta necessaria al colpo, Shinji preso dall'euforia del combattimento infuse ulteriore chakra in quella manovra, doveva essere certo di eliminare il più in fretta possibile quegli avversari, per limitare i danni subiti dal gruppo. Così contraendo i muscoli del braccio destro scagliò i primi 3 Kunai, con un gesto fulmineo reso più letale dal suo caldo chakra, Shinji avrebbe cercato di prendere in controtempo quel tizio, che già avrebbe avuto i suoi problemi a causa dell'Onda acquatica, così i suoi proiettili avrebbero puntato a colpire quel bastardo giungendo in una linea obliqua, quindi il primo kunai avrebbe tentato di colpire la spalla destra dell'avversario, il secondo avrebbe impattato più o meno nel suo pettorale destro, mentre il terzo si sarebbe piantato nel suo basso ventre sinistro[Slot Azione I]. Non era un attacco potente, ma anche esso riusciva a coprire un'area più vasta rispetto ad un lancio localizzato. Senza indugiare oltre, il giovane babbeo, riportò il suo sguardo sul suo nemico primario, quello che aveva tentato di abbrustolire, ed in qualsiasi caso, sia che avesse schivato, sia che fosse stato investito dalle fiamme, il ragazzone avrebbe tentato di finire il lavoro, scagliando i restanti tre kunai con il braccio sinistro armato in precedenza. Stavolta avrebbe mirato al petto avversario, la porzione più grande del corpo, e lì avrebbe diretto tutti e tre i suoi proiettili in una volta sola, tentatndo di arrecare al nemico il massimo danno. Ovviamente incazzato com'era non pensava neanche lontanamente a dosare il chakra, pensava solamente a far più male possibile!
    Così ancora una volta un movimento secco del sinistro scagliò quei tre proiettili in linea retta, tentando di perforare il petto del suo avversario, già minato in precedenza dalla sfera di fuoco[Slot Azione II].
    Appena scagliati quei tre proiettili, si fermò un attimo a visualizzare la situazione, abbastanza affaticato da tutto quel trambusto senza neanche un po' di riscaldamento, ed il dolore alla coscia destra tornò a farsi presente e vivido, facendo stringere ancora una volta i denti al giovane spilungone.



    Il tutto era accaduto così velocemente, che il ragazzone era solamente incazzato del fatto che adesso la sua coscia stava sanguinando, ce che si sarebbe imbrattato ancora gli abiti da viaggio ai quali teneva molto, senza contare che il sangue si smacchia difficilmente. Aveva una voglia di ammazzare quelle carogne che letteralmente stava ansimando come un cane che assaggia il sangue. Scosso da violente emozioni il ragazzo si fermò a recuperare fiato, e cercò lo sguardo dei suoi due compagni, come a suggerirgli di mettere fine a quello scontro il più velocemente posibile, oppure come era solito, lo spilungone da vittima si sarebbe trasformato in un carnefice spietato, senza alcun motivo, e questo lo lasciava sempre sconvolto.
    Intanto Ginto non sembrava aver ricevuto ferite, non si poteva dire lo stesso di Ken. Si era preoccupato un pochino per quell'energumeno, anche se sapeva che con quella sua forza poteva arrovesciare chiunque senza problemi, ma si sa il sangue esce a tutti, forti oppure mediocri.






    Statistiche

    Studente Gialla
    Chakra: 10.5 Bassi


    Vitalità: 11.5 Leggere


    En.Vitale: 29.5 Leggere


    Forza: 200
    Velocità: 200
    Riflessi: 200
    Resistenza: 200

    Agilità: 200
    Precisione: 200
    Senjutsu: 200
    Concentrazione: 200

    Tempistica


    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti

    1° Slot Difesa: Schivata laterale
    2° Slot Difesa:

    1° Slot Azione: Lancio 3 Kunai su secondo bersaglio
    2° Slot Azione: Lancio 3 Kunai su primo bersaglio

    1° Slot Tecnica: Palla di Fuoco Suprema su primo bersaglio

    Slot Gratuito: Avvicinamento di 3 m al primo bersaglio

    Conoscenze Utilizzate


    Palla di Fuoco Suprema - Katon: Goukakyuu no Jutsu
    Villaggio: Konoha
    Posizioni Magiche: Serpente, Tigre, Cinghiale, Cavallo, Tigre ( 5 )
    L'utilizzatore può emettere una grande palla di fuoco che può raggiungere i 12 metri; la grandezza della sfera varia conl'esperienza dell'utilizzatore. La potenza è pari a 30. Tipo: Ninjutsu - Katon
    (Livello: 5 / Consumo: Medio)
    [Raggio Sfera: 2 metri ogni due gradi ninja]

    [Da studente in su]


    Kunai [AaD]
    Piccoli pugnali a lama quadrangolare, affilati sui due angoli stretti; alla fine dell'impugnatura (grande appena per una mano) si trova un buco, per permettere di utilizzarli con fili o in combinazione con altre armi. I kunai hanno un peso leggermente superiore a quello degli shuriken e hanno quasi la stessa velocità, ma possono fare molti più danni e raggiungere facilmente i 20 metri di distanza.
    Tipo: Da Lancio/Lama - Taglio/Perforazione
    Dimensione: Piccola
    (Potenza: 8 | Durezza: 3 | Crediti: 10 )
    [Da studente in su]

     
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  12. Cannella 2.0
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    Eppure mi pare di conoscerlo
    Questo titolo è assente come il mio senso della realtà
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    I quadrelli di balestra sanno essere davvero fastidiosi, pensò Torō. Hanno il pessimo vizio di intromettersi quando uno sta facendo un discorso serio. Il fatto che fossero anche piuttosto dolorosi, a giudicare almeno dalle urla dei suoi compagni, non lo interessava minimamente. Bell'arma, però, la balestra...
    Il violacrestato si chinò verso l'odioso manager. Con uno strattone lo rimise in piedi. Veda di tenere quella sua testaccia bassa, ok? Non penso che un paio di proiettili che le spuntano dalla fronte la renderebbero più bello.
    Se quello avesse fatto come detto. Torō lo avrebbe sospinto verso destra, in direzione degli alberi. [Azione I] Kenzaru, prima di iniziare il suo spettacolino, gli aveva detto di metterlo in salvo. Non gli era piaciuto il tono, ma quello che aveva visto dopo era bastato a convincerlo che forse era meglio obbedirgli. Per questa volta.

    Mentre Ginto avanzava, Torō lo seguì camminando all'indietro e tenendo il baricentro basso. Osservava come se la cavavano i sue due sodali. Egregiamente, concluse, anche senza di me. Mentre procedeva ebbe almeno la premura di tenere d'occhio anche quei tre Kurohebi, nel caso gli venisse in mente di attaccare anche lui, il povero innocente, malcapitato Torō. O anche lo stronzo dietro di lui, magari. In ogni caso era pronto a provare a difendersi da un attacco.
    Notò che anche Yagi, per nulla turbato dai rumori del combattimento, si stava spostando lemme lemme verso il bosco. Torō si chiese se quella stupida bestia non avesse niente di meglio da fare nella vita.

    Se fosse riuscito ed entrare nella boscaglia senza problemi, Torō avrebbe afferrato brutalmente l'altro uomo per il colletto e, con quel poco di forza che si ritrovava, lo avrebbe spinto contro un albero. Contemporaneamente avrebbe estratto uno spiedo e lo avrebbe puntato dritto verso l'occhio spalancato e terrorizzato di Ginto.
    Adesso lei mi dice che cazzo sta succedendo. E non mi dica di nuovo che il suo campione è scomparso. Spero vivamente sia morto. Ma col cazzo che ci credo alla storia della squadra avversaria. Non so, e non mi interessa sapere, cos'è il NinjaBall. Di sicuro non qualcosa per cui si possa arrivare ad uccidere della gente, però! o questi Kurohebi hanno la tifoseria più accanita della storia degli sport, o qui c'è qualcosa sotto che puzza. E visto che parliamo di un gioco mi sembra che ci siano ben poche possibilità. Mi dica, bel mio coglione cagasotto, vengono forse fatte scommesse sul NinjaBall? E lei perché ci ha assoldati? Insomma, non tutti chiedono dei ninja per essere scortati. Per un campione sportivo bastano delle normali guardie del corpo...Lei sospettava qualcosa, eh? Veda di far saltare fuori tutta tutta tutta la verità, o io le farò saltare fuori questo bell'occhietto da triglia.

    Durante tutta la minaccia Torō avrebbe tenuto le orecchie tese verso la radura dietro di lui. Se avesse colto anche il minimo cenno di problemi, si sarebbe mosso di nuovo verso la radura, compiendo un giro un po' più largo per portarsi possibilmente alle spalle dei nemici [Azione II + Gratuito]. Si sarebbe tirato dietro anche Ginto: non voleva rischiare che qualcun altro appostato nei dintorni glielo rapisse, non prima di aver ottenuto le risposte che cercava. Una volta giunto in posizione, se avesse visto i nemici ancora in piedi e in grado di combattere, avrebbe semplicemente strizzato brevemente gli occhi. Un secondo dopo si sarebbe ritrovato calvo come un melone. Tutti i suoi splendidi capelli viola sarebbero già stati in volo verso la nuca del Kurohebi centrale [Tecnica I].
    Volate piccoli miei, volate!

    Se invece lo scontro fosse terminato senza richiedere il suo dubbio aiuto, Torō si sarebbe limitato a guardare l'altro con una faccia da pazzo (che gli si addiceva molto), minacciandogli il delicato globo oculare in attesa delle risposte. Non dubitava che le avrebbe ottenute. Certa gente si faceva convincere facilmente.
    Lì vicino Yagi, indifferente o ignaro di quanto stava succedendo intorno a lui, si mise a brucare placidamente l'erba. Per un secondo Torō, guardandolo con la coda dell'occhio lo invidiò. Ne invidiò la vita semplice, l'assenza di preoccupazioni, le infinite possibilità e i basilari desideri. Per un secondo. Poi pensò che le capre con potevano farsi le pippe, e l'esistenza da ungulato perse buona parte della sua attrattiva.

    __________________________________________________



    Chakra 15 Bassi [12]
    Vitalità 12 Leggere
    Energia Vitale 30 Leggere

    Forza 200
    Velocità 200
    Riflessi 200
    Resistenza 200

    Mille Aculei - Kebari Senbon
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (Medio)
    L'utilizzatore, tramite l'impasto di chakra nei capelli, potrà trasformarli in spiedi che verranno scagliati fino a 10 metri di distanza. L'area d'influenza dell'attacco avrà diametro pari a mezzo metro, mentre le potenzialità offensive sono pari a 25. Solitamente questo attacco viene utilizzato per prendere di sorpresa l'avversario.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 5 / Consumo: Medio )
    [Da studente in su]


    Edited by Lord Cinnamon - 24/12/2012, 15:37
     
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    L’agguato aveva messo i tre ninja in difficoltà trovandoli impreparati nei primi attimi dell’azione. I tre assalitori avevano attaccato da un punto di netta superiorità strategica eppure in qualche modo ora si erano ritrovati a fare i conti con la furia degli accademici. La potente ondata d’acqua aveva colpito in pieno uno dei delinquenti facendolo sbattere con violenza contro un grosso albero, la botta combinata ai successivi kunai avevano messo K.O. quell’avversario facendogli perdere i sensi, di certo non sarebbe morto per così poco. Di certo i due ninja sapevano come muoversi, la combinazione tra fuoco, acqua e pallottole volanti aveva completamente spiazzato gli aggressori mentre Kenzaru finiva il lavoro spiattellando un poderoso pugno all’avversario. I tre che li avevano attaccati non erano degli sprovveduti, semplicemente i tre accademici erano riusciti a ribaltare la situazione portando un massiccio contrattacco. Uno dei tre ora si rotolava a terra mentre le fiamme lo avvolgevano, sarebbe di sicuro riuscito a spegnerle dopo qualche secondo, ma a quel punto le ustioni lo avrebbero lasciato a terra dolorante, una manovra perfetta.


    Mentre i tre aggressori stavano a terra doloranti, Toro avrebbe avuto tutto il tempo di imboscarsi con Ginto per metterlo al sicuro o meglio dire, per interrogarlo sulla faccenda. Il procuratore del campione soffocò un urlo spaventato quando la punta di uno scintillante spiedo si avvicinò pericolosamente al suo occhio, molto probabilmente quella era la seconda volta della giornata che si cagava addosso.

    -Ehi!.. Ehi!.. calma.. calma!.. che stai facendo?!..-


    Il suo respiro si era fatto affannoso mentre Toro lo teneva bloccato all’albero, quel ninja dell’Accademia ci aveva visto giusto, dietro tutto quel casino c’era molto di più di un semplice campione da proteggere. Le forze di Ginto lo abbandonarono per qualche istante, l’aggressore avrebbe percepito il peso morto del suo corpo trascinarlo verso terra.

    -Ok.. ok.. ho capito.. ma lasciami andare di prego.. mi stai.. cough.. mi stai soffocando!..-


    Se Toro lo avesse lasciato andare Ginto si sarebbe accasciato a terra sfinito, era giunto il momento di spiegare qualcosa in più di quella brutta faccenda. Ripreso fiato l’uomo avrebbe ripreso a parlare, una conversazione tra lui e Toro, nessun altro l’avrebbe ascoltata.

    -Il Ninjaball.. è lo sport più in voga in questi ultimi tempi.. una squadra di ninja allenati si sfidano per buttare una stupida palla dentro ad un cesto.. il tutto coreografato da potenti ninjutsu e tecniche marziali!.. potrai ben immaginare quanta gente ha cominciato a seguire questo nuovo sport.. e più gente lo segue più noi che tiriamo le fila diventiamo ricchi!.. è un ottimo business!..-


    Ginto aveva ripreso fiato e si era sistemato il colletto del vestito che si era torto attorno al collo opprimendolo.

    -Tsubasa.. il mio protetto.. è attualmente il più grande campione di Ninjaball vivente.. ha vinto di tutto e nessuno è abile quanto lui in questo sport.. una vera e propria miniera d’oro!.. tutto andava alla grande fino a quando Tsubasa ed io.. non siamo stati contattati da una banda di criminali.. gente decisa ad arricchirsi con la cosca illegale di scommesse che sempre più cresce attorno a questo sport... si tratta di una banda di farabutti decisa a controllare le partite facendo assumere ai giocatori dei tonici.. o forse meglio dire delle droghe.. prodotte da loro..-


    Ginto si era intristito mentre raccontava la storia, sembrava che in qualche modo lui ed il suo protetto fossero finiti in mezzo a quel lordume diventando parte.

    -Lo sai anche tu.. la carne e debole.. e così accettammo.. Tsubasa grazie a quelle droghe speciali è diventato quello che ora è definito un campione.. tuttavia un giorno si è stancato e ha deciso di smettere di assumerle.. e non solo.. ha deciso di denunciare i bastardi che lo avevano invischiato in tutto quello schifo!.. per questo vi abbiamo assoldati per questo viaggio.. sapevamo che avrebbero tentato di ucciderci..-


    Il resto della storia Toro l’avrebbe intuita da solo. Quei due si erano messi contro ad una grossa organizzazione criminale a stampo mafioso ed ora semplicemente dovevano essere messi a tacere per non far scatenare lo scandalo e mettere fine alle loro malefatte. Ginto sapeva davvero molto di più di quello che aveva raccontato fino a quel momento, tuttavia non sapeva cosa fosse successo la sera prima e dove potesse trovarsi Tsubasa, se ancora era vivo.

    -Non so che cosa sia successo a Tsubasa!.. molto probabilmente lo hanno catturato o forse ancora peggio.. oh non voglio pensarci.. so che l’organizzazione con cui eravamo in contatto gestisce i suoi affari da un locale della cittadina qui vicina.. un locale frequentato da quelli della squadra dei Kurohebi.. per quello ho incolpato loro.. volevo che ci recassimo li.. senza che questa brutta storia sventolasse ai quattro venti.. se qualcuno lo viene a sapere la mia carriera.. e anche quella di tsubasa.. sono rovinate!.. ti prego.. non dire nulla ai tuoi amici!..-


    La situazione si stava per fare difficile. Toro doveva decidere se stare dalla parte di Ginto o dei suoi compagni di squadra, di sicuro un’alleanza con il procuratore gli avrebbe fruttato qualche vantaggio economico a fine missione, una ricompensa speciale. Ai tre non restava che scoprire dove il loro vero nemico si nascondeva, avevano ben tre persone a cui chiedere, brava gente che stava mezza morente a terra e che dava a loro un ampia scelta su come agire ed infiltrarsi tra le linee nemiche.



     
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    Inizia l'interrogatorio


    Saper essere spietati come un Uchiha.



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    Un contrattacco fulmineo, dalla grande coordinazione e dalla potenza impetuosa, questo avevano scatenato in battito di cigli i due compagni, supportati dal loro capoccio Toro, e forse i loro assalitori non si aspettavano un simile tripudio di violenza così ben mirata, ma d'altra parte di fronte a loro per quanto degeneri vi erano un Uchiha, uno Yamanaka e una forza della natura, eh si Ken in quanto ad abilità fisica poteva rivaleggiare con un Genin esperto, e forse anche di più. Quello che ne era seguito, dopo quell'impressionante attacco concatenato, era stata la disfatta dei tre assalitori, che chi più, chi meno, adesso si contorcevano doloranti a terra, mentre Shinji ansimannte e carico di una furia atavica negli occhi, si stava dirigendo verso quello che riteneva il più adatto ad essere interogato, quindi avrebbe scelto uno dei tre in condizioni lievemente migliori, e con uno slancio felino, gli sarebbe piombato addosso, come un falco sulla preda, ed utilizzando tutto il suo peso, avrebbe tentato di trattenerlo a terra, immobilizzandone gli arti.
    I suoi occhi, quelli che di solito erano gioviali e privi di malignità, adesso erano carichi di odio e rabbia, odioava chi lo attaccava senzaq che lui gli avesse fatto niente. Guardò negli occhi quel maledetto assalitore, poi avrebbe tentato di colpirlo con il suo pugno destro, un pugno che sarebbe stato potenziato dal rivestimento in fasce piombate, utilizzato per potenziare i suoi taijutsu, quel colpo sarebbe stato diretto alla giuntura della spalla dell'uomo, con lo scopo primario di spaccargli una spalla, tanto per mettere in chiaro le cose[Forza: 200 - Potenza: 25].
    In qualsiasi caso, da quella posizione scomoda, Shinji avrebeb utilizzato tutta la sua forza per condurre l'uomo verso un albero nelle vicinanze, e l'avrebbe irruentemente adagiato contro di esso, estraendo poi del filo di Nylon e iniziando a legarlo stretto al tronco, senza lasciargli nessuna appendice mobile, ovviamente era pronto a reagire nel caso il verme avesse opposto resistenza.
    Eseguita quell'operazione, l'Uchiha si sarebbe tirato in piedi con un movimento fluido e teatrale, e dall'alto in basso avrebbe guardato la sua preda, poi con un sorriso maligno, avrebbe iniziato a parlare, rivolto verso quel cane:

    Beeeeene, voi ci avete... teso... un'imboscata. Adesso, faremo un piccolo gioco divertente, il gioco consisterà in una serie di domande, alle quali tu, concorrente numero 1 dovrai rispondere...
    E sappi che io so riconoscere la risposta giusta da quella sbagliata, tu rispondi con la verità, e guadagnerai la tua vita, mentre se provi a darci falze informazioni, il mio compare quì... penserà ad uccidere... nei modi più osceni e lenti i tuoi compagni...
    Perchè siete immeritevoli, avendo voi attaccato delle persone innocenti...è giunto il momento...ah.. ah... ah... per gli innocenti offesi, di riscuotere il debito...
    Che ne dici, amico mio, giochiamo?!



    Oh, si, stava replicando alla perfezione il carattere di suo nonno, l'indole spietata della sua famiglia era venuta a galla in un momento di necessità, la bravate ed i giochini che amava erano stati messi da parte, in quel momento niente e nessuno poteva dirsi più spietato di Shinji Uchiha, ovviamente aveva i suoi buoni motivi per comportarsi in quel modo, era stato attaccato senza validi motivi solo perchè stava proteggendo un uomo.
    E la violenza gratuita a suo carico, non gli piaceva affatto.
    Uno scambio di sguardi con Kenzaru, sarebbe bastato a far si che egli comprendesse dove Shin voleva andare a parare con quella tortura psicologica, e se era esperto come Shinji credeva, avrebbe saputo che cosa fare.
    Alcuni passi attorno all'interrogato, e Shinji avrebbe rivolto di nuovo il suo sguardo da pazzo carnefice sulla vittima, per poi lasciare che un ghigno subdolo, e completamente privo di rimorsi, si affacciasse prepotente sul suo bel visino.
    Poi con voce seria e sicuramente instabile e frenetica, si sarebbe rivolto di nuovo a quel verme legato.

    Ottimo, visto che ci siamo capiti, domanda numero 1: Chi diavolo siete voi bastardi?
    Attento a come rispondi...la tua vita è appesa alla lama scivolosa di un coltello...
    Confido... che saprai scegliere con saggezza le tue prossime parole...



    Faceva sul serio, dannatamente sul serio, ogni parola che aveva detto fino a quel momento era verità, verità spietata e folle, ma pura. Avrebbe atteso la risposta con impazienza, sempre facendo rimanere il suo sguardo da maniaco su quel malcapitato, e nel caso non avesse detto qualcosa di simile alla verità, Shinji avrebbe lentamente estratto il Dadao, e vi avrebbe poi passato la lingua sulla fredda lama, come per intimorire ulteriormente la sua fonte. Se invece avesse risposto con le parole terrorizzate, che non possono che esser veritiere, allora avrebbe compiuto un inchino di fronte a quel salame, e si sarebbe preparato alal seconda domanda.



    Bravo, allora, ci tieni alla tua pellaccia, e a tornare a casa con i tuoi amichetti, beeeeeeeeeene, domanda numero 2! Attenzione pubblico! Chi diavolo! Vi Ha! Mandati!? e dove stanno?!
    Tic tac, ancora una volta scegli bene... non mi costa niente sventrarti e farti mangiare le tue interiora...



    Avrebbe di nuovo ripreso a compiere alcuni passetti nervosi sempre di fronte all'uomo, mantenendo però il contatto visivo con esso. Lo sguardo di Shinji incuteva terrore, poichè si poteva percepire che ogni sua minaccia, sarebbe potuta venir realizzata senza un minimo di esitazione. Ancora una volta l'uomo aveva due scelte, rispondere in modo veritiero, oppure tentare di resistere all'interrogatorio, nel caso avesse opposto resistenza, Shinji avrebbe guardato Kenzaru, con uno sguardo carico di divertimento malsano, e avrebbe detto con una voce da squilibrato: AVANTI IL PRIMO. Da lì sarebbe stato il braccio di Ken a scegliere la morte più orribile per il primo dei compagni dell'interrogato.
    Avrebbe continuato a guardare la sua preda negli occhi, se si fosse verificata quella condizione, poi senza dargli alcun tempo per riprendersi dal possibile shock, avrebbe continuato con il suo interrogatorio diabolico.



    Siamo alla numero 3! Veramente bravo, dove diavolo è Tsubasa? quanti sono i rapitori? Chi è coinvolto oltre a voi? Mi raccomando mio buon amico... non deludermi proprio adesso...



    La sua voce simile ad un sussurro malefico, un sibilo di una creatura strisciante, forgiata nel dolore di mille torture subite, forgiata nel rancore, nell'odio e nella più totale assenza di comprensione. Ancora una volta, se l'uomo avesse esitato a rispondere alle domande, Shinji non avrebbe esitato ad ordinare a Ken di ammazzare uno degli altri, non erano amici suoi, erano delinquenti d'altra parte. Per un attimo gli venne in mente che quella fosse la sua vera natura, uno psicotico assassino indolente alla compassione, poi gli tornò a mente di essere un Uchiha, e gli Uchiha erano tutti psicotici malvagi, quindi andava tutto bene, tutto bene. Un dito sarebbe stato puntato verso il suo maltrattato interlocutore, eravamo al punto focale dell'interrogatorio!



    Siamo arrivati alla fine del gioco! IO mi sono divertito, e tu amico mio? Oh si, sei morto dal divertimento! Adesso quello che ti chiedo, è: dammi tutte le informazioni sull caso rapimento di Tsubasa di cui sei in possesso, o so ascoltare... e non fare sgarri...



    Shinji avrebbe ascoltato tutto quello che l'uomo avrebbe avuto da dire, rigirandosi il dadao tra le mani, in maniera molto nervosa, era strano che in quel momento la sua concentrazione precaria non vacillasse neanche per un secondo.
    In qualsiasi modo l'uomo avesse scelto di rispondere, Shinji lo avrebbe ringraziato ed avrebbe fatto un inchino, per poi voltarsi e dargli le spalle solamente per alcuni attimi, perchè poi di sorpresa e scattante si sarebbe voltato, dadao nella destra, ed avrebbe tentato di conficcare la sua arma da taglio direttamente nel cranio dell'interrogato, e nel caso cin cui uno o entrambi dei suoi compari fossero rimasti vivi, avrebbe suggerito a Ken di sbarazzarsene, avrebbe concluso quella scena con una risata abastanza folle, per poi tornare ad essere il solito Shinji babbeo e giocoso di sempre, e dire allegramente:

    Ehi Ken, ma dove è andato Toro? Ah, credo che adesso possiamo travestirci da questi babbei, e trasformarci in loro, magari poi potremmo infiltrarci nella loro organizzazione no? Che ne pensi?
    Rubiamogli le vesti e le armi intanto, ci faranno comodo!



    Detto questo Shinji avrebbe sottratto ogni arma di cui fosse in possesso l'interrogato, compreso dei suoi vestiti, e se li sarebbe messi addosso, successivamente, se Toro fosse stato d'accordo, si sarebbe trasformato in quell'uomo, in effetti quella giornata era stata abbastanza un continuo tafferuglio, e lui aveva una gamba ferita, ma di certo non era stato lui a pagare un conto salato in sangue, almeno per quel giorno.




     
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  15. ¬Chris
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    Interrogatio
    IV post Attivo

    Lo scontro finì immediatamente. Probabilmente non si aspettavano un contrattacco così massiccio, effettivamente si deve ammettere che la reazione mia e di Shinji fu alquanto letale ne ero molto soddisfatto, eravamo una squadra e ci conoscevamo abbastanza da sapere come attaccare.
    Toro aveva seguito le mie indicazioni e aveva portato a sicuro il nostro protetto, sentii una leggera fitta alla schiena e mi ricordai di essere stato ferito, avevo intenzione di controllarne la gravità ma non era il momento adatto, dopo ne avrei avuto tempo, vidi Shinji dirigersi verso uno dei nostri avversari quindi io mi diressi verso un altro e gli spensi le fiammelle. Poi lo presi per la collottola non curandomi di fargli male o meno, ascoltai le parole di Shinji e risi fra me e me pensando che ero veramente finito in una gabbia di matti, quindi mi caricai il secondo sulla spalla e li lascia a qualche metro dal terzo e ultimo loro compagniuccio. Con del filo di nylon [Filo di Nylon rinforzato] gli legai i polsi dietro la schiena, poi gli levai - ad entrambi - una scarpa e il calzino e glielo infilai tutto in bocca così che non riuscissero ad urlare o parlare e poi puzzavano di morte, poteva essere tranquillamente l'unica tortura, tornai a sorridere mentre con passi lenti mi misi dietro il primo di loro.
    Ora, certo sono fisicamente abbastanza potente e mi diverto a pestare come se fossi toro da monta ma la tortura forse non è proprio la mia, in questi pochi minuti o pensato a qualche torturina, ma penso faccia sempre troppo poco male, mi passai lo zippo tra le mani avrei preferito picchiarli ma mi dovevo abituare. Era difficile che qualcuno notasse questo mio dubbio che mi rodeva lo stomaco, rimasi in silenzio e fissai dritto negli occhi l'interrogato aspettando un segno da parte di Shinji.
    Se mi avesse fatto segno, avrei agito prendendo i fubikari e mettendoli in bocca ad uno dei nostri prigionieri (dopo avergli ovviamente tolto il calzino. Puzzava veramente tanto, lo buttai per terra con aria schifata) quindi gli tirai un pugno sulla mascella i fukibari si sarebbero impiantati nel suo palato e in tutta la bocca facendogli sputare sangue e, probabilmente, urlare.
    Se avessi dovuto continuare a infierire su quei poveri corpi avrei utilizzato tutte le mie armi a disposizione tagliando e sminuzzando tutte le parti molli del corpo umano, volevo evitare di versare tanto sangue (sarebbe stato difficile da pulire quando ce ne saremo andati, quindi evitai pene e coglioni).

    [...]

    L'interrogatorio era finito, avevamo saputo ciò che volevamo sapere, mi girai verso Shinji e lo guardai negli occhi con aria decisa, poi presi i tre ragazzoni e me li caricai in spalla mentre e mi inoltrai per una ventina di metri nel bosco e trovato il luogo più adatto gli avrei spezzato il collo con estrema tranquillità, nessuna parola non li guardai nemmeno in faccia, non erano nulla e io stavo solo compiendo il mio lavoro. Freddo come il ghiaccio li eliminai, sebbene le loro suppliche mi toccarono quasi e all'ultimo uno sguardo glielo donai gli avevo staccato qualche dente e piangeva come un bambino, ma che cavolo stavo facendo? Cos'ero un assassino al soldo di chi? Quanto ero ancora conscio di ciò che stavp facendo? Ero libero?
    Lo uccisi e nascosi i corpi.
    Mentre mi dirigevo verso il bosco dissi a Shinji di nascondere qualsiasi segno che potesse far risalire ad uno scontro, ad esempio, buttando della sabbia su quella sporca di sangue. Mi guardai attorno, era proprio una bella giornata. Respirai a pieni polmoni e uscii dal bosco lanciando le divise agli altri miei compagni di squadra, io mi ero già cambiato, mi andavano un po' strettina ma poteva andare peggio..
    Non mi piaceva quello che avevo fatto, certo dovevo farlo perché non c'erano altri modi ma rimasi più in silenzio di quanto facevo di solito, leggermente rabbuiato con gli occhi bassi.
     
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25 replies since 27/10/2012, 15:25   241 views
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