No Pain, No Gain

<b>[Negozio]</b>

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  1. ~ Marcø
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    Il Serpente Maledetto







    Lo sfortunato ragazzo che mi aveva attaccato frontalmente subì in pieno la mia controffensiva, ritrovandosi con un braccio inutilizzabile e probabilmente un bello shock psicologico, mentre l'altro assalitore fu più fortunato, scansando in qualche modo il colpo. Poco male, avevo il mio momento di pausa per fuggire dalla finestra e bloccare il passaggio ad un terzo uomo mascherato che stava trascinando via il mio sensei. Era un laccio quello intorno al collo del Mozumi?
    Appena mi vide lasciò andare il tatuatore, caricandomi immediatamente. Ma a quella sottospecie di teppistelli da due soldi piaceva venire malmenati più e più volte? Con attacchi di quel livello si sarebbero solo fatti del male. Grazie alla mia difesa perfetta, sì, la mia armatura elettrica, avevo guadagnato riflessi sovrannaturali per un ninja del mio livello [Mantenimento Innata, bassissimo; Riflessi: 400 + 25 (Rivestire) + 25 (Sinapsi del Fulmine) = 450]. Senza contare che, se in qualche modo fosse riuscito a colpirmi, avrebbe vinto una bella scossa elettrica. Era proprio masochista.
    Iniziò con un calcio sinistro circolare, all'altezza del ginocchio, tipico del Muay Thai. Pensava di saperne qualcosa di arti marziali? Pensava di saperne più di me? Secondo lo stesso stile di lotta, ruotai la gamba, alzandola leggermente. Invece del mio ginocchio colpì la mia tibia, procurandomi poco più di un piccolo livido [Ferita Mezza Leggera, Rivestire (protezione) 10] e vincendo invece una bella dose di elettricità, che non sembrò spaventarlo. Infatti, cercò di colpirmi, più rapidamente di prima, al viso con la stessa gamba. No, questo colpo era meglio non prenderlo. Alzai immediatamente il braccio, attutendo la botta [Ferita Mezza Leggera]. Sembrava essere più esperto dei suoi compagni, ma dubitavo che sarebbe durato tanto. Finchè non tirò fuori un asso dalla manica, avvolgendo il pugno in un'aura strana. Non potevo lasciarmi colpire, era un colpo dalle potenzialità sconosciute e mirava dritto al mio cuore. Era fottutamente veloce, ma forse potevo scansarlo.
    Iniziai a spostarmi, mentre riaffiorava un flashack: io che mi frapponevo fra il primo teppistello che avevo incontrato ed Hakuseki, proteggendolo. Le situazione adesso era invertita: colsi con la coda dell'occhio il tatuatore che si spostava, per parare quello strano colpo. Cadde, dopo essere riuscito a proteggermi. Stavo per avventarmi sull'aggressore, quando questo indietreggiò per poi dileguarsi insieme ai suoi due compagni. Solo in quel momento notai che nessuno di loro sembrava essere dotato di un qualche visore speciale. Semplice abilità?
    Lasciai che scappassero, fiondandomi verso il mio maestro, che sembrava ferito. Recisi il flusso di chakra elettrico giusto un attimo prima di toccare il Mozumi: sembrava essere in crisi, nominò prima il Jigoku, quindi iniziò a urlare per il dolore. Solo in quel momento notai i risultati dell'attacco del ragazzo mascherato: sulla mano tremante del tatuatore era apparso un disegno a forma di serpente che strisciava rapidamente intorno all'intera mano. Che fossero quelli gli effetti del famoso Jigoku? Un inchiostro maledetto?
    Il mio primo istinto fu quello di estrarre un coltello da combattimento e tagliare l'arto dal gomito in giù, visto che il serpente stava conquistando terreno velocemente, aggredendo il polso. No, quell'uomo non avrebbe mai potuto accettare l'idea di aver perso una mano, era grazie a quella che aveva creato le sue migliori opere d'arte, doveva esserci un altro modo.

    « Hakuseki, ti prego, dimmi come aiutarti! »


    Stavo avvicinandomi, per toccarlo sulla spalla, quando mi disse di scappare via, e chiamare quel Ledah, il tatuatore. No, il serpente si muoveva troppo rapidamente, non potevo permettergli di superare la spalla. Non c'era tempo, quindi feci la cosa più istintiva. Se c'era bisogno di un tatuaggio per bloccare quel disegno, ci avrei pensato io. Caricai in spalla l'anziano signore, incurante di ogni sua forma di protesta. Corsi fino al secondo piano dell'immobile, posandolo sul suo letto. Afferrai velocemente l'inchiostro, l'ago e il pennello, dopo aver spostato la sedia. Avevo bisogno di consigli, ma l'unica persona capace di aiutarmi era appena scivolata in un sonno comatoso, tormentato dal dolore. Era ora di iniziare, lasciando che fosse la mia mano a prendere le decisioni.
    Intinsi il pennello nell'inchiostro, lo avvicinai alla pelle e feci un respiro profondo. Infilzai l'ago per la prima volta nella carne di un uomo, capendo quanto buono era stato il lavoro dei creatori dei rotoli con cui mi ero allenato. Grazie a loro, e ad Hakuseki, adesso godevo di una buona preparazione. Avevo cominciato appena sopra il gomito: il serpente era ancora piuttosto distante, ma avevo bisogno di guadagnare tempo, quindi avrei disegnato subito qualcosa nella speranza che lo rallentasse. Trasformai il punto in una linea, che avrebbe poi circondato l'intero braccio. Mi resi conto che la vera difficoltà di quel tatuaggio stava nella differenza della forma della zona da tatuare: disegnare in piano era semplice, su un braccio il tutto si complicava. A volte dovevo fermarmi, spostare il braccio di Hakuseki, e ricominciare. Il tempo era contro di me e mi resi conto di quanto stessi soffrendo quella condizione: il tatuaggio non era omogeneo quanto gli ultimi che ero riuscito a disegnare, né altrettanto perfetto. Fui costretto a ripassare in alcuni punti, per rendere equa la tonalità, ma riuscii a completare la circonferenza prima che il serpente arrivasse al gomito. Un tatuaggio quasi privo di fantasia: una semplice linea nera larga circa mezzo centimetro che circondava tutto il braccio. Serviva solo come prima barriera, avrei iniziato a fare sul serio in quel momento.
    Avevo in mente di tentare con un motivo simile al rovo che avevo disegnato precedentemente, solo con qualche miglioria data dalla piccola esperienza che mi ero fatto. Lasciai un po' di spazio dalla prima linea che avevo disegnato, per cominciare con una nuova serie di punture. Avrei quindi disegnato una linea curva, raffinata, che si intrecciava più e più volte, dalla quale partivano delle spine uncinate. Spostai il braccio più volte, stando attento ad evitare il serpente che saliva inesorabilmente sempre più su. Mi inquietava, ma cercavo di mantenere al massimo la concentrazione, non potevo permettermi errori, non sapevo neanche se sarebbe bastato quel tatuaggio a fermare la minaccia. Mi assicurai che non ci fosse nemmeno una fessura, doveva essere qualcosa di perfetto. Avrei steso il colore in modo molto omogeneo, concludendo anche questa seconda barriera.
    Ma non mi sarei fermato. Continuai con un motivo geometrico, dei triangoli incastrati l'uno con l'altro, come a formare una catena. Era una delle figure più facili da disegnare, per questo la scelsi. Circondai per la terza volta l'intero braccio, con quest'ultimo strato di inchiostro. Quindi posai ago e pennello, impugnando invece un coltello da combattimento. Ero pronto ad una soluzione estrema, se quelle non avessero funzionato. Perchè doveva toccare ad Hakuseki? Perchè proprio a lui che sembrava essere l'unico a conoscere il metodo per bloccare quella strana arma? Poteva lasciarmi colpire, e quindi salvarmi. O forse colpendomi al cuore sarebbero riusciti ad uccidermi immediatamente?
    Il vecchio tatuatore mi aveva salvato la vita, ora toccava a me salvare la sua.



    Ferite: 1 Leggera (braccio sx), Quasi Leggera (fianco destro), Mezza Leggera (fianco sinistro), Mezza Leggera (gamba dx), Mezza Leggera (braccio dx)
    Vitalità residua: 12.75/16

    Chakra utilizzato: Bassissimo (mantenimento ts)
    Chakra residuo = 25,25/30
     
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29 replies since 7/11/2012, 20:28   595 views
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