La Tana del Serpente[QdE]

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    Me e Kurama


    XIII






    Raizen annuì alle parole del suo clone.

    Certo che è in gamba, è stato il nostro maestro dopotutto.
    L’abbiamo ritrovato comunque, e anche salvato, ma un successivo attacco l’ha privato del biju.
    Penso che quel demone si porti dietro qualche maledizione
    .

    Al sentire la parola codardo però divenne consapevole che doveva fare qualcosa per quell’uomo.

    Tu sei cosa?

    In Raizen si accese un moto d’orgolio che venò d’ira il suo viso.

    Codardo?
    Nessun Raizen è codardo.
    Te lo dico io cosa sei.
    Sei un prigioniero che è rimasto qui sotto troppo a lungo è normale che la tua fiamma si sia estinta.
    Ed è anche normale che tu sia ancora qui sotto imprigionato.
    Tra tutti questi sigilli di sicuro ce ne sta qualcuno che blocca il chakra naturale, per questo il frammento è ancora ridicolmente piccolo, non è in grado di sostentarsi, e a quanto pare non ti ha privato del chakra per rafforzarsi, una scelta interessante, dopotutto forzare la mano ti avrebbe reso uno straccio, probabilmente annichilendoti del tutto e lui da solo non può sopravvivere.


    Qualcosa non tornava a Raizen anche se ancora non era evidente dal suo tono.
    Aveva un clone di se imprigionato da una marea di sigilli che la metà bastavano e li sotto il chakra naturale era stato bloccato, anche perché altrimenti non si spiegava come poteva essere possibile che un jinchuriki fosse ancora lì, quello col demone era uno dei pochi poteri che il tempo poteva solamente affinare, soprattutto in condizioni simili che permettevano all’uno di capire la condizione dell’altro ed essere uniti in uno scopo comune.

    Mmmmh.

    Spinto dai pensieri prese a fare avanti e indietro davanti alla cella.

    Ha appena sentito i tuoi pensieri.

    Disse a Kurama nel suo mondo interiore, anche per verificare quanto le sue capacità di percezione fossero elevate.

    Eppure è stato sigillato in maniera tale che la parte tua dentro ti lui non potesse svilupparsi.
    Ha creato un jinchuriki che sembrerebbe perfetto, gli ha tolto il mio carattere per ammansirlo, renderlo fedele… eppure la sua sperimentazione non ha fatto nemmeno un singolo passo avanti, nessuna verifica.
    Non sono certo un uomo di scienza, ma nel mio piccolo mi ritrovo a sperimentare, e di sicuro non mi accontenterei di realizzare un idea, dovrei almeno analizzarne il potenziale, studiare il risultato, capire se è stato un passo avanti o indietro, e nel primo caso capire fino a dove potrebbe portarmi.
    A che pro, spingersi a tanto, sorvegliarmi con così tanta attenzione, per poi piantare tutto in asso?
    Non era certamente qualcuno con del tempo in avanzo a giudicare da tutta la roba presente lì sopra.


    Avrebbe quindi osservato le numerose bombe carta presenti nelle sbarre, sarebbero bastate ad uccidere chiunque, ma non solo, il loro numero avrebbe sicuramente fatto collassare tutto il laboratorio, in quella quantità il raggio dell’esplosione sarebbe stato assurdo e per cosa?
    Contenere un esperimento ammezzato in cui sembrava non avere interesse visto che la strada fino a li era quasi priva di trappole.
    Non lo reputava logico, ne tantomeno utile, ammenochè non fosse una trappola, purtroppo però non poteva valutare quell’evenienza nemmeno con la volpe, il loro dialogo era già stato udito, ma realmente grazie al frammento di volpe, o dal frammento stesso?
    Già una volta aveva avuto a che fare con la natura sibillina dei demoni, e come se non bastasse la natura arrendevole del suo clone era la più semplice da interpretare, non serviva carattere, bastava mettere su un espressione triste e il gioco era fatto.
    Non bastasse uccidere se stessi era qualcosa di così sbagliato da essere anche solo difficile da pensare, a quel punto l’unica soluzione poteva essere la liberazione, e lui ancora non sapeva se rischiava uno scambio di personalità o di liberare un frammento della volpe ben più pericoloso di un suo clone.
    Dopotutto non sapeva nemmeno se lo schermo era realmente riferito a ciò che aveva davanti o se magari qualcosa andando storto aveva permesso al frammento di fagocitare il suo contenitore.

    Eppure per sua stessa ammissione non ci sono mondi interiori.
    In assenza di mondi interiori quindi… cosa sei?
    Definirti jinchuriki è sbagliato, non sei un contenitore… sei qualcosa di diverso.


    Stava dimenticando quell’elemento ma era importante valutare l’assenza del mondo interiore, voleva dire che il potere del demone era ben integrato nel corpo, probabilmente era più corretto dire che avevano davanti un piccolo demone dalla forma particolare, quella di Raizen.
    Ma eliminare il mondo interiore per creare quell’ibrido era davvero conveniente?
    Davvero era un vantaggio?
    Oppure una mente forte e allenata come quella di un jinchuriki poteva tornare utile?

    Bene, giochiamo a questo gioco.
    Che tu sia una parte della vecchia volpe che cerca di farmela sotto il naso o una trappola ti dimostrerò che esiste una via più semplice che non avete considerato.
    E non include ne la morte di qualcuno, ne tantomeno cercare di intenerirmi per farmi aprire queste sbarre senza riflettere sulle conseguenze.


    La volpe dentro Raizen aveva già dimostrato di avere una connessione con quel frammento.

    Dammi corda Kurama, non sempre la soluzione più drastica è la migliore, potrebbe essere un occasione, più per te che per me, e magari potrebbe aiutaraci a comprendere al meglio le nostre potenzialià.
    Lo metteremo a nudo nel terreno a noi più congeniale, dove non può mentire.


    Si sarebbe dunque seduto davanti alle sbarre, cominciando la sua meditazione, se quello poteva sentire la volpe allora lui avrebbe aperto il suo mondo interiore e attraverso la volpe ci avrebbe comunicato, cercando di scoprire cosa era realmente, in una vera e propria invasione mentale, un campo in cui aveva dato più di una volta prova di essere imbattibile men che meno se a fargli da spalla c’era un vero e proprio demone.

     
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