L'Uomo che Viene dal 5° LIvello

[Free GDR | Hoshi & Shiltar]

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  1. Shiltar Kaguya
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    Falce dei Kaguya


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    "Cosa c'é Fuori?"



    "Oh... quante cose fa un nonno...", fu il primo commento, un pò perplesso, di Hyo alle spiegazioni della Mummia. Che anche Igashi e Kura rientrassero nella definizione di "nonno"? In effetti lo avevano cresciuto, per un certo numero di turni di lavoro, ma non ricordava niente di ciò che potevano avergli detto su cosa facevano "fuori" dall'Ishi No Jigoku... "fuori", una parola che aveva sentito spesso nominare, ma che, al di là del concetto di fuori da un livello, per andare ad un altro, non aveva mai nemmeno lontanamente compreso o immaginato.

    Far strisciare i piedi dell'uomo con le X, sorreggendolo, fino a dovunque si trovasse questo "nonno", sembrava non destare particolare scalpore nel quarto livello, non che la cosa sorprendesse Hyo: in fondo lui stesso non se ne sarebbe minimamente fregato di vedere due tizi che si portavano dietro un terzo privo di sensi con i loro picconi in spalla, era una cosa più che normale durante i turni di lavoro, i più deboli, o senza forze, finivano spesso per svenire.
    In tutto ciò, però, il giovane Oga notò una cosa: la Mummia aveva gli occhi! Ed erano verdi, non se lo sarebbe aspettato da quel tizio pieno di bende, se lo immaginava decrepito e con le orbite vuote... una vera sorpresa, come il fatto che avesse addirittura una tenda dove viveva con questo fantomatico "nonno", "Vi trattate bene... io ho una branda in mezzo ad un'altra decina di tizi parecchio lontana da qui.", commentò, quando l'altro gli indicò dove risiedeva.
    E l'opinione sull'abitazione non cambiò quando vide l'interno: più grande di qualsiasi spazio in cui lui avesse vissuto nei suoi turni di lavoro dal terzo livello in poi, pieno di attrezzi che Hyo non aveva mai visto prima in vita sua.
    Stava anche per chiedere cosa fosse quella specie di strano tubo con un ago ad un'estremità fatto apparentemente di vetro e metallo, quando una voce s'introdusse nell'ambiente: qualcuno che chiedeva di "Kuro" e fu, quasi sovrapponendosi a quella voce, che Hyo chiese verso la Mummia: "Ti chiami Kuro, non Mummia?"
    Il giovane Oga, poi osservò in silenzio l'interazione fra il suddetto "nonno" e Kuro, la Mummia, lasciando cadere al suolo, dove quello gli aveva indicato, il corpo dell'uomo con le X e vedendo poi il suo inatteso salvatore uscire a prendere dell'acqua.

    Rimasto solo con il "nonno", Hyo si trovò vittima di un silenzio imbarazzante, così, dopo qualche istante, impiegato a scrutare l'anziano, gli disse: "Dunque, sei un nonno... uhm... io ne ho avuti due, erano più giovani d'aspetto, anche se non me li ricordo tanto bene... è successo parecchi turni fa.", avrebbe semplicemente detto, attendendo poi ancora in silenzio, a meno che quello non avesse replicato chissà come.
    Ad ogni modo, al ritorno della Mummia, il "nonno" si sarebbe concentrato sull'uomo delle X, mentre Hyo si sarebbe guardato un pò intorno, sbirciando di quando in quando il corpo pieno di cicatrici del tizio spuntato dalla roccia fusa e notando solo a quel punto la strana collana con tre sfere che portava al collo, che sembrava attirare l'attenzione dell'altro.
    "A proposito, io mi chiamo Hyo Oga.", avrebbe bisbigliato alla Mummia nel frattempo, "Grazie per prima con la faccenda del piccone in testa, ma sono ancora convinto che potevo piantarglielo di punta.", aggiunse, un pò imbarazzato, con un mezzo sorriso sul finire.
    Poi dal discorso fra i due che abitavano quella tenda, fu ancora una volta chiaro perché "Kuro" non aveva ucciso quello strano assalitore: era ossessionato dall'idea di fuggire mediante le abilità strane di quel tizio, cosa di cui, sul momento, Hyo non aveva nemmeno riflettuto, incapace di immaginare un mondo fuori da quelle miniere e che ancora adesso lo lasciava al quanto perplesso, come obbiettivo, ma non poteva negare la curiosità che stuzzicava in lui.

    "Cosa c'é Fuori?"



    La curiosità lo portò a dar vita alle sue domande: "Perché tutti fremono tanto per andare Fuori di qui?", chiese di scatto, "Cioé, so che fuori ci sono cose chiamate Kumo, Taki, o roba così, le ho sentite nominare... ma che cos'hanno che fa desiderare di tornarci e, soprattutto, se piace tanto stare lì, in primo luogo, perché qui dentro ci stanno in così tanti? Non farebbero prima a restare dove sono?"
    Probabilmente, se il "nonno" e Kuro non lo avessero fermato, rispondendogli magari, il giovane Oga sarebbe andato avanti a fare domande finché l'uomo delle X non si fosse svegliato.
    E quando si svegliò, Kuro rimise mano al piccone, ed altrettanto fece Hyo, per quanto tenendolo all'altezza della gamba, non sollevandolo pronto a colpire subito come l'altro, ma fu il "nonno" a mettersi in mezzo, lasciando che l'uomo delle X parlasse, offrendogli dell'acqua e facendogli delle domande.
    "Io sono Yoshi... di Konoha... sono prigioniero all'ottavo livello, finché, finché quel dottore, quel pazzo, non mi ha preso! Brucia!", urlò d'improvviso, in uno spasmo, l'uomo delle X, prima di risdraiarsi, "Mi ha preso, mi ha dato una missione, ma non ce la posso fare, bruciano troppo, non resisto!", si lamentò ancora, "Devo trovare qualcuno adatto per la fuga. Io posso sciogliere, ma fa troppo male, devo trovare qualcuno di adatto! La missione, la missione!", urlò di nuovo, iniziando ad agitarsi da sdraiato.

    "Ok, mi sa che il tipo ha preso troppi sassi in testa... gli darei una picconata e la chiuderei qui, ma la parte in cui parla di qualcuno adatto per la fuga, immagino sia abbastanza interessante da provare in un modo diverso a ragionarci, no?", domandò perplesso Hyo, attendendo che fosse l'anziano a riprendere le redini della discussione con "Yoshi di Konoha"... qualunque cosa fosse Konoha.
     
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