L'Uomo che Viene dal 5° LIvello

[Free GDR | Hoshi & Shiltar]

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  1. Hoshi
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    Quel ragazzotto che lo seguiva e trasportava l’uomo incandescente era davvero strano. Kuro non capiva se lo faceva apposta o se realmente fosse così ingenuo, di gente non ne aveva conosciuta poi molta da quando viveva li, ma di certo quel tizio era il più strano e genuino. Quando poi arrivati a casa il ragazzo chiese del suo nome Kuro abbassò la testa timidamente per poi osservare il ragazzo e fare un cenno affermativo con la testa, la Mummia era di poche parole, ma semplicemente perché doveva ancora scoprire di che pasta era fatta.


    Il nonno di Kuro mentre osservava il tizio che avevano portato a casa si interruppe al monologo di Hyo scoppiando a ridere divertito, era da molto tempo che non rideva così e quasi le lacrime gli scesero dalle guance -WAHAHAHAH.. sei un tipo strano ragazzo!.. immagino che anche tu sia uno di quelli nati e vissuti da sempre qui sotto!..- il vecchio aveva mostrato il suo sorriso, non era poi una cattiva persona. Kuro era rientrato portando l’acqua e Hyo lo prese alla sprovvista ringraziandolo per il salvataggio di poco prima, era la prima volta che una persona gli rivolgeva la parola per due volte di fila in un lasso di tempo non superiore ai tre minuti. Kuro appoggiato il secchio avrebbe guardato in direzione di Hyo tenendo basso lo sguardo -..ehm.. di niente!.. ho fatto solo quello che mi sembrava giusto fare.. quel tizio era un pericolo per te quanto lo era per me.. ho reagito solo per difendermi..- era timido e schivo Kuro o semplicemente non abituato a stare con gli sconosciuti.


    Hyo Oga, questo era il nome del ragazzo che aveva trasportato il tizio incandescente, Kuro non lo avrebbe dimenticato mai quel nome, ancora non lo sapeva ma quel tizio sarebbe diventato il suo primo vero amico, forse l’unico capace di essere classificato nella testa della Mummia come tale. Era ingenuo e forse tonto eppure emanava una strana aura capace di ispirare fiducia e sicurezza. Il vecchio sospirò quando questi chiese del mondo esterno -..fuori ragazzo.. c’è la libertà!.. niente di più.. la libertà di poter vivere la propria vita come meglio si crede!..- aveva molto altro da dire, ma il loro ospite si stava per svegliare e l’attenzione si era di colpo spostata su di lui. Kuro rimase sorpreso di vedere che la reazione di Hyo al risveglio del tizio fu la stessa anche per lui, entrambi avevano preso il piccone in mano pronti ad entrare nuovamente in azione se mai fosse stato necessario, non che quel pezzo di ferro potesse proteggerli in qualche modo dalle abilità di quel pazzo.


    Ora la situazione si era fatto più tranquilla, il tizio sembrava essere tornato in se o forse semplicemente le ferite avevano preso il sopravvento sulle sue carni e mente. Yoshi, questo era il suo nome e proveniva da un luogo chiamato Konoha. Kuro ne aveva sentito parlare durante i racconti di suo nonno, un grande villaggio posto al centro di una regione di terra immensa, non riusciva ad immaginarlo, ma doveva essere qualcosa di grandioso. Il giovane avrebbe abbassato un po’ il piccone avvicinandosi per ascoltare che aveva da dire lo straniero, mai era stato così curioso in vita sua. L’uomo diceva di provenire dall’ottavo livello, Kuro non poteva nemmeno lontanamente immaginare cosa ci fosse così in profondità, qualunque cosa fosse doveva essere terribile dato che quell’uomo stava riprendendo a vaneggiare mentre la temperatura cominciava a salire. Blaterava qualcosa sul fuggire e su una missione che gli era stata affidata, calmarlo sembrava impossibile.


    Kuro ora cominciava ad avere paura mentre suo nonno non si era allontanato di un centimetro continuando a somministrare all’uomo strane sostanze che spesso gli aveva visto distillare o impastare con il poco che si trovava nella miniera. Il vecchio riprese a parlare con voce seria -..se quello che quest’uomo dice è vero.. allora siamo in guai seri.. le guardie potrebbero essere dietro le sue tracce.. immagino che siate stati visti mentre lo trasportavate qua!..- Kuro annuì, la paura era annidata nel suo cuore ed ora pulsava rendendogli qualsiasi pensiero impossibile. Suo nonno stava per dire loro di portare via quel tizio e lasciarlo morire quando la sua bocca si aprì involontariamente, spinta da una forza sconosciuta -..ah.. a.. aspetta!!!.. non possiamo lasciarlo andare così!.. ha parlato di una missione.. e di fuggire.. ma non capisci?!.. questo uomo sta cercando di andarsene da questo posto!.. forse lui conosce un modo per uscire..- gli occhi di Kuro brillavano intensamente mentre suo nonno lo guardava come se quello non fosse altro che uno sconosciuto.


    L’uomo di Konoha sembrava essere riuscito a ritrovare il controllo, non gli restava ancora molto da vivere -..v..voi.. voi dovete portare a termine la missione!..- la sua mano si sollevò indicando Hyo che stava poco più in la -..a..avvicinati ragazzo!..- se Hyo si fosse avvicinato l’uomo lo avrebbe preso per un polso strattonandolo verso di lui. Impossibile resistere alla forza di quel tizio, la sua forza trascendeva addirittura quella di un giovane ragazzo che da sempre non aveva fatto altro che lavorare in miniera, quella era la forza di un guerriero. Mentre teneva uno dei polsi del ragazzo con l’altra mano si sarebbe tolto la collana che teneva stretta al collo per poi appoggiarla nella mano di Hyo. Con quel gesto l’uomo aveva passato al giovane ragazzo un fardello più grande di quanto poteva immaginare in quel momento -..tu.. porterai a termine.. la mia missione.. promettimelo.. tu.. devi portare questa collana.. giù..- l’uomo aveva cominciato a tossire prendendo a sputare sangue. Ormai mancava davvero poco alla sua fine, che avrebbe fatto Hyo davanti a quella strana richiesta?

     
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