Ai piedi dell'amministrazione

Venti di Protesta

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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    Venti di Protesta


    La situazione che si respirava a Kiri era ormai di rassegnazione, nonostante io stesso avessi preso possesso dell’ospedale e del centro di ricerca tendando di stimolare un qualsiasi tipo di reazione, essa al contrario delle mie aspettative non c’era stata. Segno evidente che a Kiri ormai non vi era una figura istituzionale di riferimento, ne tantomeno un capo militare. Questo non poteva significare che un’unica cosa…
    La Condanna a Morte del Villaggio della Nebbia…
    Dovevamo assistere incapaci di reagire a simile tracollo?
    No, io non ci stavo…
    Così mi ero adoperato e addobbato da estremista politico, manifestante incallito, mi ero recato ai piedi dell’edificio amministrativo che tra le altre cose era rimasto chiuso dai tempi dell’esplosione del vecchio edificio buocratico…
    Reggevo un cartello con impresso a grandi lettere…

    “ Siamo il villaggio della nebbia o ci nascondiamo nella nebbia di questo villaggio? “

    I tempi in cui i ninja di Kiri erano considerati tra i migliori guerrieri della nazione erano ormai trascorsi da tempo, ma aspettare la fine così impotenti non era da Etsuko…
    Chissà se qualcuno si sarebbe unito a quella protesta….

     
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  2. Kalastor
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    Venti di Protesta.
    La risposta dell'Amministrazione.


    Gran bel cartello. - Disse qualcuno alle spalle di Etsuko. - Ora potresti spostarti? Dovremmo passare.



    La voce proveniva da un ragazzo non più giovanissimo. Il volto aveva dei lineamenti spigolosi, la pelle era scavata dalle intemperie ed assieme ad una corta barba incolta contribuiva a dargli almeno un paio d'anni di più. I capelli, per quel che si vedeva da sotto la stretta bandana, erano di un biondo sporco. Aveva un buon fisico piantato, coperto in parte da un kimono senza maniche a casacca ed un paio di pantaloni corti. Sulle spalle portava un fascio di travi e da una cintura in pelle pendevano una serie di attrezzi. Dietro di lui c'era una mezza dozzina di uomini e donne vestiti in maniera simile che trasportavano altro materiale da costruzione.

    Da quella parte! Voglio che sia completata prima la sezione posteriore, che ha subito il grosso dell'esplosione! - A gridare era un ragazzo avvolto in un kimono ceruleo dal taglio classico ed abbellito da motivi di onde blu scuro. - Questa volta vorrei un lavoro rapido e soprattutto pulito, che l'ultima volta i ritardi alla consegna mi sono costati un incontro ravvicinato con pipistrelli grandi come le vostre teste! - I capelli erano cerulei anch'essi e li teneva corti, mentre un paio di occhiali dalle lenti rotonde e scure coprivano gli occhi. - Pagherò da bere a tutti se per sta sera almeno i muri saranno nuoavmente in piedi!

     
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    Venti Di Protesta
    Era ora…

    Mi voltai per capire chi mi rivolgesse parola e rimasi alquanto sorpreso dal folto gruppo di operai che si recavano nell’edificio amministrativo.

    °toh, l’ironia della sorte… non si fa in tempo a protestare… che subito ci si mette all’opera°

    Carichi di oggetti utili…
    Che senso aveva riparare quell’edificio ormai quasi completamente demolito se l’ormai falsa defunta Fujiko il fu Godsan ne aveva fatto costruire uno completamente nuovo, prima di mettere in atto il nostro piano quella notte di tanto tempo addietro?
    Non fosse stato così… non avrei mai distrutto il vecchio edificio, mettendo in ginocchio la macchina burocratica Kiriana.

    E di buon grazia, posso sapere chi è che impartisce così magistralmente questi ordini?

    Mi rivolsi apertamente al ragazzo che a voce alta dettava comandi…
    Fosse una scagnozzo del nuovo amministratore a cui Shiltar aveva affidato la successione dell’ufficio senza mai renderlo pubblicamente noto, Tanto che io, un tempo a capo della leggendaria mano bianca di Kiri non ne ero a conoscenza?

    Sa, le cose qui a Kiri negli ultimi tempi, son talmente cambiate che ormai nemmeno i kiriani vengono tenuti al corrente delle sorti del proprio villaggio.

    Mostrai appositamente il cartello che ora avevo poggiato al suolo, con il gomito destro fiaccamente adagiato sulla cornice superiore.

     
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  4. Kalastor
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    Venti di Protesta.
    La risposta dell'Amministrazione, incontri casuali.


    Uh? - Il ragazzo parve sorpreso di quell'interruzione al suo sbraitare. - Parli strano, giovane. - Inarcò le sopracciglia dopo essersi voltato verso di lui. - Io sono Houyoku, tanto piacere. - Accennò un sorriso e dopo essersi pulito la mano destra sul kimono gliela porse. - Puoi chiamarmi Yoku, e non darmi del lei, mi fa sembrare più vecchio di quello che sono. - Ridacchiò di qualcosa che probabilmente divertiva solo lui. - Tu invece come ti chiami?


    Faticava ancora ad identificare sé stesso come l'Amministratore del Villaggio. In parte era dovuto al fatto che quell'incarico sino a quel momento gli aveva provocato solamente una quantità assurda di lavoro noioso ed inutile, poi per la sua difficoltà nel mettere un titolo prima del proprio nome. Tornò a guardare verso il resti della vecchia Amministrazione, dove gli operai cominciavano a disporsi per iniziare quello che si sarebbe rivelato un lungo e complesso lavoro di ricostruzione. Non fosse stato per le altre mansioni a cui era costretto si sarebbe unito volentieri a loro, anche soltanto per trascorrere un po' di tempo senza pensare troppo.

    Che casino. - Disse quelle parole con voce allegra, in netto contrasto col loro significato. - Non voglio pensare a quanto ci costerà, ma da qualche parte bisogna cominciare. - Incrociando le braccia sbuffò. - A volte non tutti i cambiamenti sono buoni.

     
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    Venti di Protesta
    ricordi amari e nuove conoscenze



    O beh… sarà solo una tra le tante stranezze che dicono mi appartengono!
    Alzai il sopracciglio destro, pensando a cosa ci fosse di strano nelle parole che avevo appena pronunciate.
    Io sono Etsuko…
    Osservai la mano che il ragazzo mi porgeva e per un lunghissimo istante fui tentato nel non porgere la mia, ma abbandonai quell’intento, dopotutto lui nulla aveva a che vedere con il mio umore polemico o almeno così credevo.
    Etsuko Akuma, Piacere mio.

    Bene, c’eravamo presentati, ma nonostante questo non sapevo assolutamente chi lui fosse, così decisi di arrivare a comprenderlo per vie seconde.

    Eh si… un bel disastro.
    Ero qui quando è successo e sinceramente…

    Socchiusi leggermente le palpebre e abbassai impercettibilmente il mento. Quel ricordo mi faceva male.
    Ho perso una mia cara amica qui.
    Fujiko

    Sebbene l’accezione del termine “perdere” in quel caso fosse molteplice e fu impossibile non pensare a dove fosse Godsan in quel momento.
    Però bisognerebbe avvertire l’amministratore che il nuovo palazzo amministrativo era pronto al momento della disgrazia.
    Adesso capisco bene il senso dello smaltimento di questo vecchio edificio ma vorrei capire perché l’altro è ancora chiuso.

    Poi ascoltai l’ultima frase del ragazzo e quella mi colpì particolarmente, dopotutto era pure colpa mia.
    Si hai ragione…
    Altre volte però, cambiare è l’unica cosa che ci rimane da fare.

     
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  6. Kalastor
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    Venti di Protesta.
    La risposta dell'Amministrazione, incontri casuali.


    Condoglianze. - Disse con voce triste. - Era un Ninja? - Chiese senza collegare quel nome alla defunta Amministratrice. - Un nuovo edificio? Non ne ero a conoscenza. - Non nascose una certa perplessità. - Coincidenza insolita. - Si limitò ad aggiungere. - Buono a sapersi, fa comodo avere uno spazio pronto all'uso. Anche se alla luce di ciò temo spetterà a me pagare per questa ricostruzione inutile. - Sospirò. - Beh, come dicevo, non sempre cambiare è un bene, rimettere in piedi la vecchia Amministrazione dirà alla gente che non è necessario radere al suolo il passato per avere un futuro degno di essere vissuto.



    Aveva dato inizio ai lavori principalmente per avere un posto decente dove lavorare, ma quella scoperta gli ricordò come sapesse ancora poco del Villaggio che era chiamato ad amministrare. Troppo tempo trascorso in missioni o dietro alle sue chimere lo avevano reso alieno alla realtà quotidiana di chi in quelle terre viveva e non soltanto si fermava fra un viaggio e l'altro. Per poter tener fede al suo ruolo aveva ancora molta strada da fare.

    A titolo di cronaca, sono io il nuovo Amministratore. - Portò lo sguardo sul nascente cantiere. - Bel cartello, comunque.



     
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    Venti di Protesta
    ai piedi dell'amministrazione


    Ah no… acqua passata, i lutti si superano, è proprio vero, il tempo cura qualsiasi male.
    Le parole successive dell’uomo che aveva davanti trasudavano una celata arroganza o se non proprio, sicuramente di una saccente percezione delle cose di cui non poteva essere a conoscenza ma a cui tentava, in modo forse ingiustificato, di dare una spiegazione.
    Cosa poteva sapere di ciò che stava provando Fujiko? Delle motivazioni per cui si era giunti ad un gesto simile, del perché io avessi sposato quella causa accettando di radere al suolo il vecchio edificio amministrativo?
    Quelli che un tempo erano stati i nostri sogni di rinascita del villaggio di Kiri, ora si infrangevano in una mala interpretazione e sbiadivano perdendo del credo di vividi ideali, ormai non più esistenti.
    Restava soltanto un resoconto delle spese sui bilanci amministrativi.
    °che vita di merda°
    Non avrei lasciato che il sacrificio di Godsan diventasse inutile.
    La rabbia raggiunse l’apice quando l’uomo svelò il suo ruolo istituzionale, mi trovavo così di fronte al nuovo amministratore di Kiri…
    Lo stesso che di Kiri non sapeva nulla.
    Non avevo avuto notizie all’ospedale, ne al centro di ricerca, ne una visita per conoscere la struttura…
    Ed ora ero di fronte a lui, avrei voluto dire tante cose… ma forse sarebbero tutte risultate vane.
    Eh si… risposi alla sua ultima affermazione
    Il mio cartello è frutto di una inadeguatezza amministrativa che sta portando Kiri alla rovina,
    forse è a questo che dovremmo pensare.

    “il dado è tratto” avrebbe detto Cesare nell’attraversare il Rubicone…
    Di fronte a quelle rovine vi erano Etsuko e il nuovo amministratore di Kiri, la provocazione era stata lanciata… chissà se l’epilogo sarebbe stato simile a quello dell’antico racconto.

     
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  8. Kalastor
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    Venti di Protesta.
    La risposta dell'Amministrazione, l'insofferenza dei giovani.


    Sono tempi difficili, qui come altrove. - Si strinse nelle spalle. - Può non sembrare, ma il fallimento della missione a Taki non ha colpito soltanto le casse dell'Accademia, ma anche lo spirito dei suoi Ninja. Gli equilibri del Continente sono cambiati più di quanto ci piaccia ammettere ed è inevitabile che ciò influisca sulle nostre vite. - Incrociò le braccia. - Io stesso fino a qualche mese fa ero un operativo, ed ora trascorro le mie giornate perso fra cantieri e documenti da controllare. - Iniziò ridendo e finì sospirando. - Mi rendo conto del tuo disagio e non ho problemi a riconoscere i miei attuali limiti. Non ho esperienza di gestione amministrativa, vengo dal campo di battaglia e sono figlio di commercianti. - Dal cantiere spostò lo sguardo su Etsuko. - Però, per quanto poco, ci sono, ed intendo prendere molto seriamente il mio ruolo.


    Ne aveva conosciuti molti di ragazzi come lui. Carichi di risentimento e frustrazione verso un Mondo incapace di comprenderli. Come Sensei aveva sempre cercato di dare la giusta risposta a quel bisogno di certezze che leggeva nello sguardo di molti di loro, e come Amministratore era suo preciso dovere fare altrettanto. Ma non era facile e nei momenti in cui dubitava del proprio operato soltanto la fiducia di Shiltar riusciva a mantenerlo saldo. Sorrise.

    Se gli Dei ascolteranno le mie preghiere per questa sera avrò almeno un ufficio dove lavorare. - Sorrise. - Passa a trovarmi, mi farebbe piacere ascoltare le tue idee riguardo il Villaggio.

     
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    Venti di protesta
    L’essere un ninja


    Era bravo a parlare non vi era dubbio e diversamente da quel che avevo creduto, l’umiltà pareva far parte del suo essere, che avessi sottovalutato ancora una volta il Mizukage?
    Beh, ultimamente buon sangue non scorreva tra il Kaguya e l’Akuma, ma da quando era sparito, forse morto in quel della zanna, tante cose a Kiri erano cambiate e non sicuramente in meglio.
    Mi girai, lasciando lì dov’era il cartello…
    Avrebbe fatto da monito a quel ninja e a chiunque si stesse impegnando per rimettere su le sorti della nebbia.
    Avrei dato ancora una volta fiducia, forse era meritata, forse no. Sicuramente era l’ultima occasione che concedevo, oltre ci sarebbe stata un’unica possibilità… portare avanti i progetti da solo e questo era possibile solo attraverso quello che da sempre Etsuko vedeva come un taboo…
    IL TRADIMENTO
    Feci due passi in direzione opposta al ninja, per fermarmi prima di andar via completamente.
    Voglio crederti…
    Poche semplici parole, che probabilmente non avrebbe capito, non avevano senso in quel contesto, ma avevano un significato profondo per Etsuko.
    Non avrei aggiunto altro… lasciando così quel luogo di protesta.

    [… vecchia sede, gente nuova…]

    Non fu difficile essere accolto dall’amministratore, dopotutto i funzionari mi conoscevano, sapevano pure delle mie soventi visite a Fujiko e non si opposero alla mia prima visita al nuovo eletto…
    Yoku, aveva detto di chiamarsi così.
    Bussai alla sua porta e attesi che mi fosse concesso di entrare…

    Yoku sama, Buonasera… vedo che avete mantenuto la promessa-dissi guardandomi attorno e verificando la velocità con cui fosse stato rimesso in sesto quel posto- vi siete dato da fare dunque.
    Il tono era serio e mai la mia faccia avrebbe tradito qualsiasi espressione.
    Lo fissavo e avrei voluto essere nella sua mente, per sapere quali erano i suoi piani.
    Avevate detto che siete disposto ad ascoltare le idee di un figlio di Kiri. Eccomi, sono qui e mi metto a completa disposizione.
    Un attimo di silenzio, avrei continuato qualora non avesse avuto nulla da aggiungere.
    Yoku sama, avete fatto presente voi della situazione di instabilità in cui versa l’organizzazione accademica, tutti i meccanismi di alleanza sono appesi ad un filo e se quel filo si spezza saremo travolti inevitabilmente da qualche nazione più forte… non siamo in grado di difenderci. Il nostro esercito è esiguo e dopo la scomparsa di di Shiltar Sama e di itai, due delle colonne che sorreggevano la forza militari siamo in balia del destino.
    Dobbiamo darci da fare…
    appoggia il palmo della mia mano destra sulla scrivania, il mio unico occhio libero dal bendaggio ora fissava l’amministratore. Dobbiamo rinfoltire i ranghi e dobbiamo rinforzarci, con ogni mezzo… lecito … attese qualche secondo- e anche non lecito.
    Proporrei di instituire una squadra di recupero… mi metto a disposizione per questo… dobbiamo recuperare i manufatti che ci hanno reso celebri e temibili agli occhi di tutto il mondo.
    Dobbiamo instituire i nuovi spadaccini della nebbia e per farlo abbiamo bisogno delle famose spade.
    Dovremmo immagazzinare dati sulle altri nazioni ninja, sul loro potere militare e sulle loro vere intenzioni qualora scoppiasse una nuova guerra ninja.
    Dovremmo addestrare i membri del Clan Shinretsu a difendere il nostro villaggio, le mura non ci forniscono protezione, ma sicuramente gli specchi diabolici, l’arte del ghiaccio, ci fornisce una barriera insormontabile.
    Abbiamo bisogno di addestrare i nostri ninja e farli crescere. Io stesso ho bisogno di più potere e abilità per difendere Kiri.
    E tutto questo va fatto nel minor tempo possibile.

    Chiusi il pugno sulla scrivania dell’amministratore e ritirai il braccio, avevo esposto il mio pensiero, adesso stava a lui rendermi partecipe del suo.

     
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  10. Kalastor
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    Venti di Protesta.
    Il Futuro della Nebbia, due volontà a confronto.


    Non sarebbe stato corretto affermare che l'Amministrazione avesse cambiato volto, piuttosto era tornata al suo vecchio aspetto. Rinnovata, ma fondamentalmente uguale. La sezione distrutta era stata rimessa in piedi e con l'occasione i muri dell'intero edificio erano stati rinforzati e gli arredi cambiati. Non era stato facile raggiungere quell'obbiettivo in un tempo così breve e soltanto la buona volontà e l'impegno avevano permesso di ottenere un risultato tanto buono. Yoku ci aveva messo del suo e non soltanto sul piano economico. Durante le notti insonni si era unito alle squadre di muratori che su sua richiesta continuavano ad oltranza i lavori di ricostruzione. Alla luce delle torce aveva trasportato mattoni ed impastato la calce. Quando Etsuko venne a fargli visita lo trovò impegnato a discutere di certi altri lavori con un ragazzo, che congedò immediatamente.

    Etsuko! - Lo accolse con un caloroso sorriso. - Niente male eh? Rimangono da sistemare alcuni dettagli ma nel complesso non mi posso lamentare. - Accennò ad una sedia con la mano. - Siediti pure, vuoi qualcosa da bere?


    La stanza era grande a sufficienza per quattro persone, ma già cinque l'avrebbe probabilmente trovata stretta. Opposta alla porta certa una grande finestra affacciata su una delle piazze del Villaggio, affollata di uomini e carri, mentre il centro era occupato da un tavolo massiccio di legno scuro intagliata in maniera grezza. Prima da alzarsi Yoku indicò al suo interlocutore una coppia di sedie che condividevano l'aspetto semplice del tavolo. Raggiunse un piccolo mobile, messo in ombra da due grandi librerie ingombre di rotoli e pergamene, da quale prese una bottiglia di latte ed una più piccola e tozza, assieme a due bicchieri.

    Shiltar morto? Ne dubito. Sono a conoscenza delle voci che girano da qualche tempo, ma conosco quell'uomo e ti assicuro che un Ninja come lui non può essere ucciso. Non so dirti dove si trovi ne cosa stia facendo, ma sta sicuro che prima o poi tornerà. Itai invece sono abbastanza convinto di averlo visto di recente, non era stato lui a convocare la riunione di qualche settimana fa? Comunque continua pure, ti ascolto. - Disse dopo essersi versato una generosa quantità di latte. Durante tutto il discorso rimase in silenzio, limitandosi ad annuire di quando in quando, bevendo qualche sorso oppure grattandosi il mento. - Per buona sostanza hai detto cose giuste, ma lascia che ti esprima il mio parere. - Si appoggiò con la schiena alla sedia e distese le braccia sul tavolo. - Come te anche io sono interessato al recupero delle Sette Spade, non fosse per il loro immenso potenziale bellico quantomeno per riportare in patria uno dei simboli del nostro Villaggio. Ma un'operazione del genere richiede tempo e soprattutto uomini, dei quali manchiamo in eguale misura. Basandomi sulla sorte toccata alle uniche due attualmente note, ossia Samehada e Kabukiribocho, posso assicurarti che anche le restanti cinque si trovino in mano a Ninja formidabili e non possiamo sperare di andare semplicemente a riprenderle. Allo stato attuale il massimo in nostro potere è mettere su una squadra per scoprire la loro posizione e prepararci al recupero quando avremo maggiori risorse. - Concluse con voce seria. - Concordo pienamente sull'ottenere informazioni, invece. Sono convinto che, per quanto instabile, la situazione attuale possa ancora risolversi nel migliore dei modi, ma per quanto l'Accademia cerchi di convincerci del contrario, le nostre quattro nazioni non sono le uniche del continente, e certamente non le più potenti. Se abbiamo una fortuna è che il Paese della Terra si trova nel mezzo di una guerra civile e quello del Fulmine è bloccato da Oto, altrimenti a quest'ora saremmo un ricordo in qualche pergamena dimenticata. In tal senso potremmo unire due obbiettivi. Una missione di raccolta presenta dei rischi relativi e potrebbe rappresentare un buon terreno di prova per i nostri Ninja. Mi occuperò io di mettere assieme le Squadre. - Disse senza aggiungere altro in proposito. - Il nostro Villaggio si trova su un'isola, il mare è la nostra miglior difesa. Da tempo avevo intenzione di far costruire una flotta da guerra assieme ad una commerciale che faccia capo direttamente a Kiri, senza dover passare per intermediari. Se ci assicuriamo le risorse dalla terra ferma ed abbiamo di che difendere i nostri confini non avremo nulla da temere. In tal senso avrei intenzione di stringere delle alleanze con alcune nazioni rimaste fuori da grandi eventi degli ultimi anni, come ad esempio il Paese della Neve. Avere una supremazia solamente sul piano dei Ninja non garantisce più la vittoria nello scenario bellico moderno, è fondamentale puntare sull'ottenere conoscenze esclusive per aver un vantaggio sui nostri avversari. - Chiuse il pugno nella mano sinistra. - Tu piuttosto, di cosa avresti bisogno, nel concreto?

     
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    Volontà di un uomo… volontà di un ninja.
    Aiutami a rinforzare Kiri


    Che fosse difficile se non impossibile ammazzare Shiltar l’aveva immaginato pure Etsuko, ma le notizie giunte sino a quel momento erano infauste e seppur vivo… allora la domanda era, perché non tornava a Kiri? Dopotutto aveva una famiglia a cui dare notizie e dei figli da accudire. Quel comportamento non era dal Mizukage.

    Lo spero… lo spero davvero

    Mi limitai a dire
    In quanto a Itai era vero, pochi giorni addietro era stato lui a convocare la riunione a Kiri, ma la risposta dei ninja era stata esigua e neppur la proclamazione o l’opzione al suo titolo di Mizukage era stata possibile. Sarebbe stato troppo avventato.
    Ma decisi di non dir nulla a proposito, sarebbe stato meglio, Itai era comunque mio amico. Restava il fatto che non si sapeva che fine avesse fatto e questo aveva comportato un surplus di lavoro per chi al villaggio ci teneva ancora.

    Si è vero… ma dopo di allora non si è fatto più vedere e questo non è da lui.

    Restai ad ascoltare tutto il discorso che l’amministratore tirò fuori, gli spadaccini e su quanto fosse difficile nelle condizioni attuali, riuscire a ricevere informazioni o addirittura riprendersi le famose spade di Kiri.
    Ma non tutto era perduto e la raccolta di informazioni era comunque un inizio.
    Sperai che mi prendesse in considerazione per la missione di cui si parlava.
    Restava poi la questione della difesa del villaggio e restai ad ascoltare la teoria della difesa del territorio, l’aiuto commerciale e la supremazia sui paesi confinanti ci avrebbe permesso una difesa strategica ancor più efficace… ma quanto la cosa era fattibile? Com’erano i rapporti con la neve e a che punto potevamo proporre o imporre il potere della nebbia ai paesi limitrofi?
    Beh questi aspetti burocratici spettavano a lui e se li tirava fuori, qualcosa di fondato doveva esserci.
    Rimasi in silenzio sino alla sua ultima frase…
    Mi rimisi in piedi abbassando umilmente il capo.

    Voglio diventare più forte amministratore, voglio dare di più a questo villaggio e a me stesso, da troppo tempo sono Chunin e mi son spesso sentito “non Abbastanza” ecco è giunto il momento di contribuire a rendere forte Kiri.
    Non accennai al mio progetto di impiantarmi un’occhi aggiuntivo, sottraendo l’abilità di un altro villaggio, avrei reso il mio potere oculare, assoluto… per ora, una benda copriva il mio occhio sinistro, lo stesso il cui uso avevo perso nel faro meridionale con i draghi neri di cui adesso possedevo il contratto… tutto quello per colpa di Raizen.
    Potevo fidarmi dell’attuale amministratore?
    Fosse stata Fujiko o Godsan a dir si voglia, non avrei celato così le mie volontà…
    Ma quell’uomo non lo conoscevo.
    Rimasi in silenzio

     
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  12. Kalastor
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    Venti di Protesta.
    Il Futuro della Nebbia, progetti.


    Mi sembra giusto. - Rispose con un sorriso accomodante. - Dal mio punto di vista questo rappresenta un ottimo punto di partenza. Anche i piani migliori sono destinati a fallire se manca la volontà di portarli avanti e nelle tue parole percepisco l'ardente desiderio di perseguire il bene del Villaggio. Mi sei anche sembrato una persona diretta a sufficienza da parlare apertamente dei tuoi dubbi, quindi se non hai aggiunto nulla al mio discorso posso intuire che tu lo condivida, almeno in buona sostanza. - Appoggiò i palmi sulla scrivania, aspettando qualche secondo per dargli modo, eventualmente, di smentirlo. - Se questo è vero direi di metterci immediatamente al lavoro, che ne dici? Quand'ero operativo dedicavo molto tempo alla fase di studio, durante le Missioni, ma in questa situazione penso sarebbe più vantaggioso agire con tempestività, anche perché il tempo non è dalla nostra. - Abbatté le mani sul tavolo poi si appoggiò alla sedia, congiungendo i polpastrelli all'altezza delle labbra. - Ti propongo tre fasi, da attuare su binari paralleli. Prima di tutto occorre mettere insieme delle piccole Squadre per raccogliere informazioni sulle Sette Spade. Per esperienza ti dico che nello scenario bellico attuale la formazione migliore è rappresentata da due individui piuttosto che tre o quattro, per una maggiore rapidità d'intervento unita alla possibilità di aprire più fronti contemporaneamente. Quindi, dobbiamo mettere assieme un paio di coppie, più o meno. Fatto questo mi basterà metterle a parte delle informazioni in nostro possesso e mandarle ad indagare. - Distese i palmi. - Poi, come ti avevo accennato, vorrei stringere un'alleanza col Paese della Neve, qual'ora fosse possibile. Non so molto di quelle terre, ma abbiamo il mare in comune, e la vicinanza a territori problematici come Genosha oppure le coste di Kumo. Per questa ragione vorrei offrire loro un incontro conoscitivo con fine commerciale, magari in un Paese neutrale come potrebbe essere il Ferro oppure il Tè. Di questo posso occuparmene io, ma tu potresti accompagnarmi all'incontro vero e proprio. - Fece un mezzo sorriso e lo guardò negli occhi, curioso di cogliere la sua reazione. - Infine, vorrei aprire un concorso pubblico per la costruzione della nostra flotta da guerra, qui nel Paese dell'Acqua. Probabilmente troveremmo cantieri navali più economici altrove, ma chi meglio di noi potrebbe garantirci la qualità del lavoro? Se avessi bisogno di un'esperto di sabbia andrei a cercarlo nel Paese del Vento, e tu? - Ridacchiò. - Lì si tratterebbe principalmente di andare a visitare i cantieri partecipanti, ma una mano mi farebbe comodo, che ne dici?

     
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    Veti di protesta
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    Così mi lusinga…

    Sorrise alle richieste del nuovo amministratore di accompagnarlo nei suoi viaggi, dopotutto quella era un’ottima occasione per ristabilire il suo onore ingiustamente perduto, nel corso degli ultimi eventi.

    Per quanto trovare ninja disponibili attualmente è al quanto improbabile, gli unici che conosco qui a Kiri, sono fuori per missioni dalle quali ancora non hanno fatto ritorno.
    Yoku sama, potrei iniziare io a raccogliere informazioni nei diversi villaggi ninja…
    Da solo, in incognita non correrei pericoli, dopotutto sono un mago nelle illusioni…


    Il riferimento al Magan non era neppur velato, chissà se l’amministratore fosse a conoscenza delle sue abilità.

    Sinceramente ho delle questioni da risolvere in quel della sabbia, cosa ne pensi se inizio a raccogliere qualche informazione da lì?
    Ciò che sappiamo di quel villaggio è frammentario e sicuramente si nascondono numerosi segreti tra le dune di quel villaggio.
    Da qualche parte dovremo pur cominciare…
    Quando torno sarò a vostra completa disposizione per qualsiasi gita fuori porta lei desidera.


    Avrebbe aspettato il consenso dell’amministratore.

    Ah… Yoku, c’à una cosa che dovresti sapere…

    Avrebbe esitato appena, per poi continuare…

    Son stato privato dai miei ruoli istituzionali perché ho aiutato a fuggire un traditore della nebbia, un mio fratello di sangue.

    Avrebbe fatto ancora una pausa

    L’ho fatto perché lo ritengo innocuo per il villaggio, dopotutto ci tiene a Kiri e se mi sbagliassi… non esiterei minimamente a farlo fuori per il bene del villaggio.

    Le sue parole sarebbero parse ciniche forse, ma era la realtà dei fatti, una promessa che Etsuko aveva fatto a se stesso, prima che al suo villaggio.

    È tutto… mi sembrava giusto cominciare una collaborazione con franchezza… e senza alcun segreto.

    Avrebbe atteso la reazione dell’altro.

     
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  14. Kalastor
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    Venti di Protesta.
    Il Futuro della Nebbia, messa in pratica.


    Come ti ho detto, credo si possa ancora tirar fuori qualcosa di buono dall'Accademia, ma come Amministratore devo garantire prima di tutto la sicurezza del Villaggio. - Scivolò in basso sullo schienale, in una posizione più comoda. - E sia, la Sabbia è un punto buono come un altro per cominciare, tanto più che controllano alcune posizioni per noi molto importanti, lungo la costa. - Annuì fra sé. - Ho idea che tu sappia come muoverti in questo genere di situazioni, ma cerchiamo di fare le cose per bene. - Portò lo sguardo sul suo, dopo aver abbandonato l'espressione gioviale. - Ti affido ufficialmente l'incarico di raccogliere informazioni sul Villaggio Ninja della Sabbia. - Lo disse con voce asciutta, perentoria. - Per ora, cerca di capire quanti operativi hanno a disposizione e che aria tira nel Paese, così sapremo se stanno nelle nostre stesse condizioni. - Scandì bene tutte le parole, mettendo le pause dove era necessario sottolineare un concetto. - Missione a rischio zero, non esporti in nessun modo ed abbandona immediatamente gli obbiettivi se intravedi un pericolo. - L'enfasi andò tutta su immediatamente. - Sbriga i tuoi affari, ottieni le informazioni e fai ritorno, che qui abbiamo altro lavoro da fare. - Un cenno di assenso, per suggellare l'intesa, poi un mezzo secondo di silenzio a cui seguì un sospiro, come a seguito di una grande fatica. - E con questo, il protocollo è servito.



    L'idea di indagare alle spalle dei suoi alleati non gli piaceva, ma persino nella sua immensa scemenza doveva riconoscere che era necessario. I tempi stavano cambiando e non verso il meglio, se voleva rispettare la fiducia che Shiltar gli aveva concessonon poteva far altro che mettere da parte sé stesso, e pensare soltanto al benessere del Villaggio. Ottenere informazioni sugli altri Paesi non avrebbe arrecato loro alcun danno, ma se le cose fossero precipitate poteva fare la differenza fra le vita e la morte dei suoi compatrioti. Era a quello che doveva guardare. In quel momento capì una volta di più quale fosse il fardello del comando a cui il Mizukage si riferiva.

    ♦ ♦ ♦


    Come esseri umani, siamo liberi di fare le nostre scelte. - Disse dopo una lunga pausa che lo vide abbassare lo sguardo e riflettere. - Ma questa libertà viene con l'obbligo di accettare le conseguenze delle scelte che facciamo. - Parlava con grande calma, ed una solennità che le sue parole non avevano mai avuto sino a quel momento, e che stupivano lui stesso. - Come Ninja, dobbiamo saper prendere le decisioni nel rispetto del Villaggio che abbiamo deciso di servire, per quanto possa essere difficile. - Quella parte del discorso era come se la ripetesse a sé stesso, e per questo suonò un poco distante. - Liberare un Traditore è una decisione che mette a rischio la sicurezza del Villaggio. Il mio non è un giudizio morale, non posso determinare se è stata una scelta giusta o sbagliata, ma è un fatto che tu agendo in quel modo abbia messo a rischio tutti noi. - Lo guardò negli occhi, e davvero non c'era accenno di rimprovero. - Io sono davvero convinto che tu abbia a cuore il bene della Nebbia, ed è a questo che voglio guardare, è la mia scelta. - Alzò la voce a mia, ma giusto un poco. - Per cui, in accordo alla tua sincerità, ti dico che il tuo futuro come Ninja sarà determinato dalle decisioni che prenderai da ora in avanti, e da nient'altro. - Lo fissò dritto negli occhi. - Hai fatto ciò che hai fatto, e magari un giorno ne subirai le conseguenze, ma ora hai la possibilità di dimostrare chi sei davvero, partendo da zero. - Schioccò le dita della mano destra. - Se in futuro ti venisse idea di fare di nuovo qualcosa del genere, parlane prima con me. - Accennò un sorriso. - Una soluzione si trova sempre.


    La voglia di rompergli la testa era tanta, ma lui stesso aveva preso decisioni che agli occhi di un'esperto potevano sembrare assurde. La realtà era che non poteva sapere cosa lo avesse veramente spinto a liberare un criminale, l'unica cosa certa era che quel ragazzo teneva al Villaggio, ed era su quello che doveva fare leva. Non aveva senso incarognirsi su qualcosa che ormai era accaduto, era meglio evitare che succedesse di nuovo. Solo, non era certo di poter essere il giusto freno per l'esuberanza dei giovani, quando lui stesso non era ancora così convinto di essere diventato adulto.
     
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    Il futuro della nebbia
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    E sia…

    Disse con tono perentorio

    Raccoglierò le mie cose e partirò domani stesso se per te non è un problema.
    Intesi, nessun rischio per me e assolutamente nessuno per Kiri.


    Il dado era tratto, avrebbe iniziato ad indagare per il bene di Kiri e per incrementare il proprio potere, d’altra parte la conoscenza stessa era fonte di potere.
    Aspettò Etsuko che l’amministratore concludesse il suo discorso, riguardo la seconda e più spinosa questione. Lo lasciò parlare, l’ascoltò e fece tesoro delle sue parole.
    Aveva detto cose giuste, seppur non condivideva dal punto di vista politico, avrebbe potuto capire dal punto di vista umano.
    Etsuko con il tempo aveva tuttavia capito d’aver compiuto una cazzata, non tanto per aver condiviso degli ideali, quanto per come li aveva messi in pratica.
    Seppur Shiltar fosse accecato dall’ammirazione che provava per Itai, il parlarci avrebbe chiarito le questioni senza ulteriori problemi. MA in questo Etsuko era un inguaribile testardo e preferiva far sempre di testa propria.
    In questo caso, assentì con un cenno del capo.
    Aveva capito cosa fare…

     
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