Fulmini e Saette

possa un cieco recuperar la vista...

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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    Fulmini e Saette
    Recuperare la Vista



    Era passato un mese ormai…
    Gli eventi del faro meridionale erano ancora vivi nella mia mente e non solo… sfiorai l’occhio mutilato, chissà se mi sarà più concesso riuscire a vedere, recuperare la vista.
    Forse era giunto il momento, come aveva suggerito Masamune, di mettermi alla ricerca di coloro che mi avrebbero potuto aiutare. Ma da dove avrei cominciato?
    Era questo il dubbio amletico, quella avventura non aveva alcun capo ne tantomeno coda, anzi… non era del tutto esatto… un capo c’era…
    Era giunto il momento di andare a far visita ad un vecchio amico…
    Le posizioni delle mie mani si susseguirono veloci e in una nuvola apparve lui!

    Che piacere vederti Yajirushi…
    Un sorriso apparve sul mio volto, non era rivolto al piccolo drago che or vorticava suadente come un serpente nell’aria, ma a chi quel messo sarebbe stato inviato.
    In che cosa ti posso aiutare Etsuko?
    Come sei cortese Yajirushi… non avrei mai pensato che la tua natura fosse di animo nobile…
    Smettila di prendermi in giro Etsuko, sai bene che sono gli ordini di Masamune e quegli ordini non si discutono.
    Bene, non voglio esagerare oltre della tua pazienza… Yajirushi devi andare al villaggio della foglia e rintracciare Raizen… conducilo appena fuori dal villaggio io sarò lì ad attenderlo… non gli dire che son io che lo sto aspettando… tanto sicuramente non avrà alcun dubbio su questo.
    Il riferimento all’occhio ancor sano era chiaro… la maledizione incombeva su entrambi e la vicinanza pregressa, l’avrebbe istantaneamente attivata…
    Va ora e non titubare…

    [… fuori dalle mura …]

    Yajirushi doveva aver già consegnato la missiva e allora perché ci metteva così tanto?
    Un formicolio all’occhio, dapprima delicato, poi sempre più intenso, preannunciava l’arrivo del mio ospite.
    Non riuscivo ancora a vederlo, ma sapevo che era vicino…

    Raizen… quale immenso piacere è vederti…
    O dovrei dire scorgerti per metà, visto la mia attuale condizione di menomato.


    Le parole erano appositamente pungenti, ma ormai non provavo alcun rancore verso il foglioso.

     
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    Il Guercio e il Cattivo






    A ben pensarci il Colosso non avrebbe mai detto che sarebbe passato così tanto tempo da quando avrebbe rivisto quelle antipatiche lucertole volanti di Etsuko, anzi, a dir la verità era abbastanza scocciato dalla cosa, a giorni sarebbe partito da solo se il kiriano non avesse quantomeno dato un segno di vita, e invece, proprio durante il periodo più scuro della notte ecco il serpentello a portare l’alba.

    Oh, ciao, piccolo bastardo.

    Disse senza nascondere quella lieve sorpresa nel vederlo.

    Se sei qui evidentemente il guercio si è finalmente svegliato.
    E direi che non occorre trattenersi ulteriormente in chiacchere.
    Per cui, meglio sbrigarsi.


    Disse rapidamente levandosi dal suo improvvisato giaciglio, uno dei tanti sparsi a Konoha in cui prendeva domicilio da quando aveva distrutto a sua prima casa. Ogni tanto si pentiva di quel gesto, anche se forse lo stile di vita che aveva ora gli era più congeniale, e poi era uno shinobi, meglio l’anonimato, no?
    Prese l’equipaggiamento, ormai pronto da un mese e si incamminò verso la porta principale, col piccolo drago che lo scortava e l’occhio che cominciava a formicolare.
    L’umidiccio era sempre più vicino.


    Guercio

    Lo appellò senza mezzi termini.

    Hai scelto la creatura peggiore con cui far dell’ironia.

    Si, con la potenza di un autotreno lanciato a duecento chilometri orari con un carico di Osmio.
    Poi sorrise, bonario.


    Pochi scherzi, sei tu quello che ci ha impiegato un mese a svegliarsi, ti aspettavo da un pezzo, se sei pronto bene, se non lo sei lungo la strada incontreremo un unico chekpoint in cui potrai raccattare qualcosa per un viaggio che non è di certo breve.
    Purtroppo non ho pensato ad un sigillo di richiamo inverso.


    Lo guardò, squadrandolo più di una volta dubbioso.

    Hai capito dove siamo diretti vero?

    Chiese mentre faceva cenno di seguirlo.
     
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    La solita Storia…

    Ahhh beh… gentile come sempre, vedo che non hai perso il tuo umorismo inglese tipico dei tuoi “ tutti muscoli e niente cervello

    Infine era giunto, chissà se aveva apprezzato il mio gentil comitato di benvenuto. A giudicar dalle circostanze non avrebbe rivisto molto volentieri i miei draghetti neri.

    Eh certo… io sarò pure umidiccio, ma a te l’acqua si è condensata nel cervello…
    Secondo te son venuto sin qui senza prepararmi ad un lungo viaggio?
    Piuttosto controlla di non aver dimenticato nulla…


    il draghetto aveva svolto il suo compito e non avevo più bisogno di lui al attualmente.

    Grazie
    Yajirushi
    Puoi andare…

    Figurati Etsuko è sempre un piacere incontrare un perdente come il tuo amico della foglia…

    Suvvia, non essere così scortese con i nostri ospiti…

    Tzeee… Ospiti…

    E scomparve in una nuvola di fumo.

    Devi scusarlo Raizen, ma come dire i miei amici del faro meridionale non hanno una buona considerazione di te…
    Cosa??? Sigillo inverso?
    Non vorrai mica tornare…
    Lo sai che i draghi non hanno più nulla da dirci su coloro che possiedono i jutsu necessari al recupero del mio occhio…
    Dunque… dimmi, che senso avrebbe?

     
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    Verso il grande nord






    Raizen prese a camminare mentre Etsuko finiva il suo discorso.

    No, no, tranquillo, è ormai chiaro che io sto antipatico alle tue lucertole, e poi è evidente che ci abbiano detto già tutto, non avrebbero motivo di nasconderti qualcosa. Il sigillo inverso quindi sarebbe servito a raggiungerli rapidamente.
    Ora andiamo a nord. Dove il bianco domina.


    Sorrise ad Etsuko mentre pronunciava l’ultima frase.

    Il viaggio sarà lungo e dovremmo spingerci oltre kumo, e una volta li ancora oltre.
    Sarai la prima persona a vedere il mio villaggio d’origine, un tempo neanche sapevo che fosse vicino Kumo, l’ho appreso solo dopo essere entrato a far parte del mondo dei ninja.
    Fattostà che sarà il nostro ultimo check point, li ci rifaremo qualche abito pesante, ma già prima di arrivare li sarà meglio che ti porti qualcosa di caldo, quelle montagne gelano il sangue nelle vene.


    Da tanto non ripercorreva i suoi passi, da tanto non si informava sulla situazione di Kumo e del suo villaggio, e ancora peggio, dall’avventura del tempio non aveva più saputo nulla dei suoi draghi, una pessima notizia, anche se era vero che era stato lui a non richiamarli.

    Non so cosa potranno dirci riguardo quello strambo clan, comunque io ti porto li anche per un altro motivo, tra i miei alleati c’è un drago particolarmente anziano esperto anche in fisionomia umana, potrebbe aiutarti visto che la maledizione che ti affligge è opera dei draghi. Forse addirittura curarti, dopotutto con me l’ha fatto, ed ero in uno stato ben peggiore.

    Sospirò.

    Il problema è che non so cosa troveremo nel tragitto, Kumo è zona di guerra accademica ed anche i draghi potrebbero essere in tumulto per via degli ultimi avvenimenti che ci hanno coinvolto.
    Questa volta però starò più attento nel parlare, spero almeno di non combinare danni, con loro non ho mai sbagliato, e non vorrei iniziare ora che ho buone intenzioni.


    Guardò il Kiriano.

    Non avrai paura vero?

    Ghignò, sprezzante del pericolo a cui andavano incontro.
     
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    Copriti, copriti… fa freddo



    L’ultima volta che avevo intrapreso una missione con il buon vecchio Raizen, aveva rischiato di farci uccidere, aveva rischiato poi di farsi uccidere… morale della storia eravamo salvi per miracolo e a mio parere era abbastanza normale che, come diceva lui, le mie simpatiche lucertoline non fossero così propensi a rivederlo.
    Ma a quanto pareva, pure lui era poco propenso a veder loro. Mentre lo diceva non mi fu possibile trattenere un appena percepibile sorriso.
    *ovvio che non ci vuol tornare, dopo l’ultima volta… si cacherebbe sotto *
    Gli eventi del faro meridionale sino all’ira finale di Masamune per un attimo mi erano passati per la mente e subito li avevo ricacciati per ridare attenzione a quello che diceva il ninja della foglia.
    Non ti starai mica facendo prendere dai sentimentalismi?
    Il fatto che mi stesse portando in uno dei posti più significativi della sua infanzia, conoscendolo, non solo era semplice opportunismo, ovvero quella tappa ci avrebbe permesso di fare scorte prima di inoltrarci nelle lande desolate e gelide del nord… ma che stesse forse cominciando a fidarsi di me?
    Il gigante, mostrava di avere un cuore?
    *mah… mi stavo facendo troppi film *
    Guarda che se mi stai portando li per presentarmi ai tuoi parenti, puoi anche risparmiarti la fatica… non son mica la tua fidanzatina…
    E poi è troppo prematuro

    Seppur le parole suonavano ironiche, il volto era in aperto contrasto con quel tono, nessun lineamento si sarebbe mosso, quasi il volto appartenesse ad un cadavere.
    Sarà…
    Risposi all’idea di recarci dai draghi settentrionali…
    Anche se avrei potuto esprimere il mio disappunto, non lo feci. Non aveva senso quello che Raizen aveva in mente. Se fosse stato possibile rimuovere così facilmente la maledizione e pure recuperare la vista ne avrei potuto dedurre che Masamune era un folle… il che la cosa non era del tutto sbagliata.
    Ma seppur nella sua follia, quello si era rivelato scaltro e giusto. Conosceva il legame tra Raizen e i draghi settentrionali e non avrebbe fatto in modo che fosse così semplice liberarsi di una sua maledizione… per quel che riguardava l’occhio ormai cieco… seppur non correva buon sangue tra le famiglie di draghi, se fosse stato possibile un rimedio presso uno degli altri fari, a mio parere Masamune che pareva realmente dispiaciuto della mia condizione, me l’avrebbe fatto presente. Ma a parte queste congetture, che come tali non avevano una percentuale rilevante di certezza, non avevamo altri punti da cui cominciare, quindi valeva la pena provarle tutte.
    Beh… non sia mai che mi trasformi in ghiacciolo…
    Per la prima volta da quando lo conosceva decisi di fidarmi delle sue parole e preferì spostarmi, avvicinandomi al villaggio della foglia, non per entrarci, avrebbe comportato troppe grane. Consegna le armi, permessi vari, giustificazioni…
    Mi bastò spostarmi lungo le mura per trovare quel che cercavo.
    Dopo appena dieci minuti di cammino, vidi delle bancarelle, probabilmente erano lì per i passanti che come me avevano bisogno di ristoro o di strumenti per proseguire nel viaggio.
    Fu in una di quelle che vidi quel che mi serviva… pagai il dovuto e riposi quell’abito piegato tra il mio equipaggiamento.

    CITAZIONE

    se Raizen fosse venuto con me, adesso mi sarei mostrato pronto al viaggio… altrimenti l’avrei raggiunto lì dove ci eravamo separati.
    Beh… sei tu quello che conosce la meta, io sono pronto, fai strada…
    *che il viaggio abbia inizio*
     
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    Partenza






    Si girò verso Etsuko un po’ meravigliato.

    E io che pensavo che a Kiri facesse freddo, c’avete solo la nebbia in quel posto dimenticato dal sole eh?

    Disse mentre Etsuko andava a prendersi degli abiti più pesanti, accompagnandolo nel piccolo giro turistico.

    Comunque no, niente sentimentalismi, è solo che tornare a casa propria, dopo questi anni ti mette una strana fretta addosso, una volta presa la decisione è difficile non correre a perdifiato. Non direi che mi manca, è più curiosità di vedere cosa sia successo in questi anni.

    Poi dopo averlo guardato storto continuò a parlare.

    No, niente parenti, gli unici che possono prendere questo nome sono due vecchini che spero siano ancora li. E poi non sparare cazzate, tieni a freno i geni kiriani, su!

    Finalmente il Kiriano riuscì a selezionare il suo abito, un lungo mantello nero dotato di cappuccio.

    Sembri un becchino, sai?

    Ironizzò mentre lo squadrava.

    Comunque, come ti anticipavo il viaggio è lungo, ti spiego un po’ come ci muoveremo, voglio cercare di evitare qualsiasi zona calda, quindi il confine con Kumo è decisamente da schivare.
    Per cui ci muoveremo dritti verso kiri, giunti al porto prenderemo una nave mercantile che ci darà uno strappo sino a li, non so se imbarcarci come mercenari per proteggere la nave in cambio di un passaggio o pagarli e fingerci cittadini, ma preferirei essere in una botte di ferro nel caso di perquisizioni o attacchi di pirati, di sti tempi sono frequenti.


    Si incamminò quindi ad est, il viaggio così programmato non sarebbe stato faticoso, vista la traversata con la nave, anche se nella stessa c’erano poche probabilità di evitare i pericoli previsti.

    Dobbiamo giungere al porto entro la giornata, passeremo la notte in una locanda prima del viaggio, in modo da essere belli freschi per la traversata, le navi sono scomode e stancanti, e non voglio ridurmi ad uno straccio.




    CITAZIONE
    Bene, trama a due mani, a te il viaggio, il porto e la locanda, eventuali pericoli o scoperte nel tragitto *O*
     
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    Cronache di un viaggio
    La foglia tra le nebbie


    Il solito spiritoso…
    Storcere il muso era il modo con cui mostravo il disappunto e certamente in quella circostanza la mia espressione non era sfuggita al mio amico di viaggio.
    È inutile parlare con te, non hai nulla che mi devi insegnare sullo stile, d’altra parte basta guardarti.
    Sicuramente il modo di vestire di Raizen non era consono agli standar del ninja di Kiri che poteva godere di tutte le comodità. Una casa accogliente, un maggiordomo e una serie di abiti di alta sartoria e di certo non si poteva discuter il buongusto che Etsuko mostrava. L’accuratezza nello scegliere i dettagli era impeccabile. Era pignolo e questo lo si poteva riscontrare in ogni cosa.
    Sbrighiamoci… rechiamoci al porto.
    Il viaggio lungo la strada che dal villaggio della foglia portava al porto fu semplice e abbastanza piacevole, la giornata era calda, il sole alto nel cielo, per fortuna la strada era protetta dagli alberi e nonostante il sole filtrasse sovente tra le foglie, era possibile facilmente schivarlo restando nelle zone d’ombra.
    Allora ti sei ripreso dalla strigliata al faro meridionale?
    Spezzai così il silenzio che ormai da tempo era calato lungo il tragitto.
    Pensi davvero che i draghi settentrionali potranno aiutarci? Spero almeno ci diano una dritta in più sugli uomini di cui ci aveva parlato Masamune.
    Non riuscivo più a provare risentimento nei confronti del ragazzo, avevo somatizzato l’accaduto, valutandolo con occhi diversi.

    [… Al Porto…]
    La foresta si era ormai diradata e davanti a noi si apriva una radura con cespugli bassi ed erba soffice, il mare era vicino, potevo fiutarlo, l’aria salmastra entrava nelle narici e l’umidità era tangibile sulla pelle scoperta. Superato un dosso ci fu facile vedere il porto del paese del fuoco.
    Fummo presto tra la folla che abitava quei luoghi.
    Nonostante fossi abituato, rimanevo sempre sbalordito dall’ambiente in se… gli odori forti che si mischiavano. Gli ormoni mascolini in fermento dei muscoli che trasudavano sudore, le pelli lucide e i tendini tesi sino all’inverosimile, i tatto che si stendevano sulle braccia dei manovali. Si mi turbavano a dimostrazione, come avevo scoperto da tempo, che non solo le donne scuotevano il mio istinto sessuale, ma anche il simil sesso. Amavo la bellezza ed ero un fautore della stessa indipendentemente dai diversi fattori che la differenziavano.
    Vidi la locanda in cui solitamente alloggiavo, nei miei spostamenti sino all’accademia, feci cenno a Raizen di seguirmi, era ormai il tramonto e gli ultimi raggi solari entravano nella locanda orizzontalmente attraverso le finestre illuminandone il muro frontale, dove si trovava il bancone.
    Buonasere Hiro kun…
    L’oste mi rivolse un sornione sorriso e mi venne incontro.
    Etsuko sama, non mi aspettavo di rivederla così presto.
    Hai ragione Hiro è che il mio amico, mostrai l’armadio che avevo dietro di me, è stato incalzante nel voler ripartire subito, cosa che neppure io mi aspettavo.
    Non ci son problemi Etsuko, per voi ci son sempre stanze a disposizione.
    Sei troppo gentile Hiro, non mi merito tutte queste attenzione.
    Bleffavo, eccome se bleffavo, quelle attenzioni io le pretendevo e l’essere modesto proprio non calzava con la mia reale personalità.
    Hoi, hoi… Etsuko kun. Smettila Sato, quante volte ti devo dire che non puoi rivolgerti a Etsuko sama come se fosse tuo amico? Ma Etsuko kun è mio amico.
    La faccia triste del figlioletto del locandiere spuntò goffamente dal bancone.
    Etsuko, Etsuko, mi insegni qualche tecnica segreta della Nebbia? Daiiiii… voglio diventare il ninja più forte di tutto il continente.
    Corse in avanti con uno straccio a coprirgli la fronte ed un piccolo tasselo con sopra inciso il simbolo della nebbia.
    Ahhh… ma sei diventato un ninja?
    Era chiaro il mio riferimento al falso coprifronte.
    Si, si… si spostò lateralmente.
    E questo chi è? Heiiiii… ma ti pare il modo? Questo? Chiedi subito scusa al signore…
    cosAAAAA? Ma è un ninja di Konoha, l’ho riconosciuto dal coprifronte. Ma Etsuko Kun cosa ci fai con un ninja della foglia? Mi hai detto tu che tutti i ninja di quel villaggio sono dei buoni a nu…. Hemmm… dai Sato, vieni con me, mi è venuta sete, accompagnami a bere qualcosa, mentre tuo padre provvederà ad assegnarci 2 stanze.
    Guardai Hiro, assicurandomi che avesse capito.

    [… A Cena…]
    Etsuko Kun… Etsuko Kun…
    Una voce infantile proveniva dalla porta della stanza… era lì ormai da 2 ore ed aveva deciso di poggiarsi sul letto per ristorarsi e prepararsi al lungo viaggio…
    Hei Sato, dimmi tutto… rimasi sul letto a fissare il soffitto.
    Papà Hiro mi ha detto di dirti che la cena è in tavola. Grazie mille Sato kun, vai pure a chiamare Raizen, quel ninja grosso che mi accompagna e non badare, lui adora le persone insistenti, digli che lo aspetto al piano terra, a tavola.
    La cena era deliziosa e la tavola imbandita magnificamente, Hiro si era ancora una volta superato, aspettai che Raizen, scendesse e si unisse alla mensa.

    Domani mattina partiamo all’alba, una nave ci aspetta al molo 3… è una nave di Kiri, conosco il capitano e spesso viaggio con loro, non avremo problemi hanno da fare una consegna al paese del fulmine ci porteranno a Nord senza pretendere nulla… magari solo un po’ di protezione in caso di problemi.
    Mi pare uno scambio equo, non ti pare?


    La cena proseguì veloce, la levataccia all’alba era sempre più imminente, salutai Raizen e mi recai in stanza per riposare.
    Io vado Raizen Buonanotte.

    [… imbarco…]
    Per fortuna Sato dormiva, aveva fatto promettere a Hiro di svegliarlo per la nostra partenza… che ragazzo testardo. Diventerà un buon ninja…
    Il molo 3 a quell’ora era desolato, il Guzar era ormeggiato ma l’operosità dell’equipaggio dimostrava che erano quasi pronti a salpare, dovevamo muoverci.
    La nave trasportava generi alimentari, non doveva essere un bersaglio primario per i pirati, ma spesso l’intento di quelli e gli obbiettivi erano risultati variabili, dunque come recitava un vecchio detto: “nessuno era al sicuro”
    Anche in questo caso Etsuko fu accolto con tutte le reverenze del caso, lo stesso trattamento invece non fu riservato al ninja della foglia, gli abitanti di Kiri non vedevano di buon occhio i ninja “alleati” . coloro che un tempo erano nemici e per necessità son diventati amici, con la stessa facilità in futuro torneranno a voltarti le spalle. Era questo il detto degli abitanti della nebbia.
    Come dargli torto?
    Etsuko, alloggerai nella cabina del capitano… ma non possiamo garantire lo stesso trattamento al tuo amico che sarà costretto a viaggiare in stiva, spero non abbia problemi?
    Non credo… è abituato ai giacigli scomodi.
    Sorrisi
    Dovevo ammetterlo la cabina era davvero confortevole, chissà come se la cavava Raizen, l’avevo lasciato con alcuni marinai che si erano offerti d’accompagnarlo nelle sue “stanze”, beh almeno non gli sarebbero mancate le scorte alimentari…
    Che il viaggio abbia inizio. Così avrebbero esordito i libri di avventura e così successe quando il Guzar levò l’ancora e spiegò le vele in direzione del fulmine.

     
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    La nebbia






    Il kiriano pareva aver perso un po’ di astio verso il Colosso, quanto bastava a rivolgergli la parola per colmare i vuoti di silenzio.

    Strigliata? Ahahah
    Ne hai ancora da imparare! Quelle erano carezze, prima di vedere una vera strigliata devi conoscere Jotaro!


    Disse ironico, mentre pensava che in quei momenti sarebbe stato bello condividere i propri ricordi con le altre persone, giusto per dargli un assaggio di paura e dolore. Sorrise, quasi fosse soddisfatto e orgoglioso delle pessime esperienze da cui era uscito indenne o quasi. Anche se più di uno psicologo avrebbe affermato con certezza che la sua mente era tutto fuorché indenne da quelle esperienze. Ma tanto nessuno lo notava, forse.

    Comunque da ciò che ho capito i draghi del nord per un motivo o per l’altro si sono alleati con gli umani, quindi chi più di loro può sapere qualcosa su questo clan?
    In alternativa potremmo comunque incontrare Tekuro-sama che ti potrebbe dare una mano per il tuo occhio. Come ti dissi ha curato me da una grave malattia, ed è un drago, essendo tale ed esperto anche in anatomia umana non vedo come potrebbe non esserci d’aiuto.
    Per cui, sicuramente, non sarà un viaggio a vuoto.


    Disse mentre cercava di mettere a fuoco il prossimo ramo su cui saltare, anche se ormai la foresta iniziava a diradarsi, aprendosi verso le colline erbose che li avrebbero accompagnati per un altro bel tratto sino a giungere al porto.

    [Al porto]

    Il porto del paese del fuoco era sempre uno spettacolo curioso, perennemente affollato da un formicolio laborioso e instancabile che si placava giusto al cambio dei turni quando questo o quel gruppo di scarico cedeva il posto ai colleghi, nonostante la fatica, nonostante i climi tesi che animavano il continente la fatica teneva quelle semplici menti concentrate su un lavoro che gli permetteva solo di sorridere a questa o quella battuta fatta dal collega intento a scaricare chissà cosa.
    L’unica cosa sgradevole in quel clima così rustico era l’odore “rustico”, una miscela di salsedine sudore e qualche avanzo di casse di cibo rotte durante il trasporto che ormai andava a male e non attraeva neanche l’attenzione dei gabbiani impegnati a riempire di guano qualsiasi cosa che restasse immobile abbastanza tempo da permettergli di appollaiarsi.
    Il Colosso non era nuovo dei porti, ne tantomeno delle imbarcazioni, certo era che non ne fosse un esperto, tuttavia, non avrebbe disdegnato una vita tra le vele, l’animoso saliscendi tra le corde di una nave, la brezza del mare, la vita solitaria erano cose che solleticavano il suo lato più solitario, il suo unico lato.
    Proprio mentre si immaginava in quell’ambiente, a diventare famoso come lupo di mare, una fastidiosa voce irruppe nel suo apparato uditivo, più o meno con la fastidiosità di una lancia conficcata nella stessa zona: un bambino.
    Se c’era una cosa con cui Raizen non ci sapeva fare erano proprio i bambini, piccoli, medi, belli, grassi o brutti, non c’era differenza, erano distanti e incompatibili come il giorno e la notte.

    Si già, buono a nulla sarà il sacco di DNA che ti ha messo al mondo, petulante emettitore di decibel a vuoto.

    Glielo avrebbe urlato così forte nel viso da pettinarlo e infilargli su per il naso quel fluido così comune nei poppanti, quello appiccicaticcio e giallino che sovente fa capolino dalle narici, si, l’unica cosa che gli riempie il cervello sino a quando non si rendono conto che la morte gli corre dietro ad ogni compleanno e che neanche il più bel regalo del mondo la frenerà.
    Ma dopotutto, sono bambini.


    Già, buono a nulla.
    Tutti a Kiri i geni dell’accademia.


    Sottolineò ironizzando.
    L’oste sembrava essere un tizio cortese, per cui Raizen si presentò, accompagnando la stretta di mano con un lieve inchino.
    Assegnata la stanza si sarebbe messo comodo, aspettando la cena mentre riposava le gambe, i viaggi a piedi le annoiavano, era quello il termine giusto, perché fatica non era, però tendevano ad intorpidirgli un po’ gli arti, come se troppo usurati negli stessi punti.
    Di nuovo però, il bambino si fece sentire sulla porta, esuberante e inopportuno come la sua età richiedeva.


    Raizen-kun!

    E le nocche sulla porta.

    Raizen-kun!

    E le nocche a tamburellargli nel cervelletto.

    Raizen-kun!

    E le nocche a disordinare i suoi neuroni.

    Si si! Va bene! Sto arrivando, ho capito!

    Insisteva, entrando addirittura nella stanza, disturbando quel delicato equilibrio tra pausa mentale e pausa fisica.

    Kami benedetti e santi ve lo porterò al vostro cospetto questo moccioso!

    Si fece vicino al letto e prese a punzecchiarlo, con sempre maggiore enfasi e dedizione, ricercando nel suo corpo i punti che potevano essere più sensibili al solletico

    Raizen-kun!

    Il Colosso si levò dal letto, stampando sul viso un pessimo sorriso, teso come la corda di un violino, un sorriso che chiunque avrebbe interpretato come un avvertimento ben vicino ad essere l’ultimo. Ma non un bambino, un bambino non lo capiva, era innocente.

    Sssssseeeeeeeenti.

    Disse mentre si abbassava verso di lui.
    Poco dopo si udì un suono sordo, appena accennato, mentre il nanerottolo si chinava lentamente.


    Su, su, piaaaano, piano, respira, non è nulla. Tranquillo, respira e passerà presto.

    Gli disse gentilmente mentre gli accarezzava le spalle, quando il Colosso si levò il bambino era lievemente pallido e sudaticcio.

    Se lo racconti a qualcuno o mi ronzi ancora attorno te ne do un altro.

    Non era forte, gli avrebbe solamente spezzato il fiato, un “avviso” parecchio forte. Uscì dalla stanza sorridendo, non aveva picchiato un bambino, gli aveva solo insegnato le buone maniere. No?
    Quando incontrò Etsuko durante la cena gli sorrise.


    Simpatico il bambino! Davvero! Mi ha detto che domani mattina non verrà a salutarci però e che sarebbe andato a letto presto in modo da essere carico per il suo addestramento ninja, vuole diventare come te.

    Sorrise nuovamente mentre metteva in bocca il primo boccone di quella che sarebbe stata una cena abbondante e gustosa, una buona locanda dopotutto, eccezion fatta per il marmocchio. Si pentì un po’ d’averlo “educato” mentre mangiava quel cibo, ma era certo d’avergli fatto solo del bene.

    Si, va bene, buonanotte, copriti altrimenti fai gli incubi.

    Si raccomandò con un tono falsamente materno mentre ridacchiava.

    [All’alba]

    Dopo una rapida colazione fu subito da Etsuko.


    Già, dormiva, per fortuna.

    Non era troppo sicuro dello stato di Sato, ma qualcosa faceva credere al Colosso che più che dormire stava a distanza.
    All’imbarco la situazione non era delle migliori, ma stare in stiva non lo disturbava, anche perché probabilmente, la stanza di Etsuko sarebbe stata di quella fastidiosa tipologia “piena di fronzoli” che al naso del Colosso puzzavano sempre di merda.


    Si, va più che bene.

    E così sperava, ma non sempre le stive hanno quel decoro necessario a consentire la vita unicamente ad esseri pensanti dotati di mani e piedi, no in quelle stive c’era un piccolo vivaio dai topi alle muffe più disparate.

    Avete già dato un nome alla vita che circola in questa stiva oppure cercate di non osservare lo schifo che trasportate?

    Disse mentre osservava lo spettacolo che gli si piazzò davanti quando aprirono le porte della stiva, pensando che non avrebbe mangiato mai più qualcosa che viaggiava su una nave, non perché fosse schizzinoso, solo perché ci teneva a morire di vecchiaia e non di epatite.
    Passò ben poca parte della notte sulla stiva, e parecchia sul ponte, solamente quando scorse un banco di nebbia troppo vicino alla nave si ritirò sulla stiva, raggomitolato, quasi tremante, sapendo che da li a poco il banco avrebbe avvolto l'imbarcazione. Temeva un unica cosa, e la temeva da Quel giorno: la nebbia.
    Erano le quattro del mattino quando la campana d’allarme cominciò a risuonare sul ponte con un ritmo fin troppo esaustivo per essere un esercitazione o un segnale di cambio guardia.
    In men che non si dica la ciurma fu sull’attenti, chi già non li aveva mise rapidamente dei calzoni per poi uscire all’ esterno, tuttavia i passi ammutolivano dopo poco. Raizen rimase nella stiva, nascosto, con l’orecchio a poca distanza dalle assi che costituivano il ponte e davano un tetto alla stiva.
    Era un attacco o una semplice trappola di quelli che Etsuko credeva semplici marinai?
    Non lo sapeva, e certamente prima di mostrare il suo muso ben poco felice avrebbe atteso un qualche sviluppo, qualsiasi azione sarebbe stata più efficace sfruttando l’effetto sorpresa. Fuori c'era ancora la nebbia.
     
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    CALMA PIATTA
    sorprese in mezzo al mare

    Il mare calmo lasciava che la carena della nave scorresse senza troppi intoppi sulle onde, quella quiete era addirittura imbarazzate, quasi surreale, eppure così utile al ristoro e al sonno.
    Ero completamente adagiato sul giaciglio comodo che mi era stato messo a disposizione, immerso in non ricordo quale paesaggio fantastico, quando un brusco scampanellio mi, costrinse a riprendere coscienza di chi e di dove fossi…
    Che diavolo succede?
    Mi misi in piedi, il vociare dei marinai e la velocità con cui si portarono sul ponte non lasciava presagire nulla di buono.
    Mi affacciai ad uno degli oblò che mi lasciava libera la visuale sul ponte intero. Una nave, si era adagiata accanto alla nostra, ed ora era pronta a riversare il suo carico sulla nostra…
    Possibile che nessuno se ne fosse accorto prima?
    Sarebbe risultato impossibile sfuggire?
    Forse quella nave era più veloce della nostra.
    Mi affacciai ancora e la situazione mi fu ancor più chiara…

    skullbones

    oh… merda…
    vorrà dire che cominceremo a divertirci.


    Non era ben chiara la situazione, ne sul come ne sul perché quei pirati volessero salire a bordo, ne tantomeno perché l’equipaggio non opponeva alcun tipo di resistenza.
    Ma ben presto avrei portato io un po’ di caos in quella situazione che mi pareva troppo calma…

    ° Tecnica segreta del Velo di Nebbia °

    Composti i sigilli, una fitte coltre di nebbia si diffuse su tutta la zona avvolgendo le due navi, sarebbe risultato difficile ora vedere anche ad una palmo dal proprio viso… chissà come se la sarebbero cavata i pirati in quella situazione.
    Approfittai di quella situazione per aprire la porta della cabina e recarmi sul ponte, non avrei trovato difficoltà a muovermi in tali situazione grazie all’attivazione della mia tecnica speciale (Magan Attivo)
    Percepivo all’incirca 15 energie vitali provenire dall’altra nave…
    Eh quelli???
    Mhhh… a quanto pare c’è chi sa manipolare il chakra a farci compagnia…

    Riuscì a scorgere tra le 15 presenze vitali, 2 di loro che dovevano essere ninja
    O per lo meno che erano in grado di utilizzare chakra.

    [sulla nave pirata]


    kagero-ninja-scroll-26335539-450-496

    Che codardi… non hanno neppure trovato il coraggio di combattere, sarà un bottino più facile del previsto…








    Tutto ciò, pochi attimi prima che si diffondesse attorno a loro una fottutissima nebbia…

    Cosa? E adesso tutto questo che cazzo significa Karin che ne dici?








    r169_457x256_4823_Gally_2d_fan_art_girl_woman_ninja_fantasy_picture_image_digital_art

    È un jatsu maestro… dovrebbe trattarsi del velo di nebbia, probabilmente questa nave ha un carico speciale maestro… molto più raro di quello che ci aspettavamo.

    Il volto di quello che doveva essere il capitano di quella nave, divenne subdolo.

    Interessante Karin… vediamo di scovare questo bel carico…
    Forza Branco di buoni a nulla, vediamo di prendere ciò che ci può servire da questi inutili marinai.

     
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    [Navi nella Nebbia]

    In quella nebbia innaturale non era semplice manovrare per i pirati, ma anche i marinai avevano il loro bel daffare. Non penso di poter spazzare via la nebbia, ma non credo si siano spostati più di tanto...se non hanno cambiato rotta dovremmo poterli abbordare comunque. Tese le mano. Portatemi un rampino da abbordaggio...ho una sola possibilità. Strinse l'acciaio con forza, raggiungendo il castello di prua e cercando di calcolare di quanto potesse essersi mossa l'altra nave. La gittata era molto elevata, ma nel suo addestramento, per quanto breve, aveva appreso come riuscire in imprese che andavano ben oltre l'umano. Una...sola...possibilità! Pochi istanti di religioso silenzio, quindi scattò in avanti, caricando il braccio di una forza che aveva dell'incredibile [Potenza Disumana]

    L'arma avrebbe preso il volo, e forse per una fortuita coincidenza, si sarebbe conficcata sulla fiancata destra dello scafo Kiriano vicino al castello di poppa. Ottimo. Testò la sicurezza della corda per un secondo, quindi fece un cenno del capo alla sua allieva, dando un'ordine secco. Vai sull'altra nave e cerca di nascondertici sopra. Se puoi disperdi questa nebbia, altrimenti limitati a lasciarci dei segnali! Subito maestro! La ragazza, pur con la scarsa visibilità, sarebbe balzata sulla corda, iniziando una rapida corsa che la avrebbe portata dall'altra parte, salvo inconvenienti! Per quanto minuta, la donna era molto veloce ed al contempo assai silenziosa [Furtività 6 - Velocità Blu+2 tacche]

    Se in qualche modo il legame fra le due navi fosse sparito la piratessa si sarebbe trovata con l'acqua alla gola...letteralmente...anche se con un breve preambolo caratterizzato da una caduta libera nella nebbia ed un sono tonfo tra i flutti. Niente a cui non potesse sopravvivere, ma certo l'abbordaggio sarebbe andato in fumo.

    Diversamente, arrivata a contatto con la nave avversaria, avrebbe cercato di muoversi silenziosamente [Movimenti Silenziosi Base] dimostrando una minima conoscenza del chakra adesivo, scalando lentamente il castello di poppa e cercando di guadagnare un oblò o comunque un qualche genere di apertura tramite la quale penetrare all'interno!
     
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    Quando il rampino impattò con la nave il Colosso era ancora al suo interno, in uno stato poco incline al combattimento, ma era li, ed aveva sentito quel suono chiaramente, a tre oblò di distanza da lui, sei metri in termini di distanza.
    Vi si avvicinò lentamente per poi appoggiarsi attaccarsi al soffitto usando il chakra adesivo e rimanendovi sin quando la ragazza non avesse fatto capolino dall’oblò.
    Appena entrata il Colosso gli sarebbe letteralmente piombato addosso, cercando di immobilizzarla con un grezzissimo abbraccio dell’orso, ma senza stringere troppo la presa.
    Se non ci fosse riuscito si sarebbe rimesso in piedi , ma in entrambi i casi avrebbe cercato di parlare.


    Sssssssth! Non voglio farti del male, stai tranquilla.
    Adesso però dobbiamo tagliare questa corda. E tu mi dirai chi sei e cosa vuoi.
    Se fai la brava non ti succede nulla, se dai grane c’è un intero equipaggio di uomini e un altro ninja, per cui direi che non ti conviene fare mosse avventate no?
    Potrei anche trovarti una scusa per non farti sbattere nelle celle.


    Avrebbe parlato con tono calmo anche se non troppo pacato, dopotutto era lui che faceva le regole.

    Allora, che fai? Collabori?

    Aggiunse mentre estraeva la spada lentamente.

    Stai tranquilla, è solo per tagliare la corda, non vorrei altri ospiti.

    Disse mentre faceva sporgere il braccio dall’oblò per tagliare la corda sudando freddo e quasi perdendo la spada in acqua. Solamente dopo averlo richiuso recuperò un po’ di compostezza, sperando che la ragazza non avesse notato troppo.
    In caso la donna non avesse collaborato Raizen avrebbe sbuffato, palesemente infastidito.


    Dovete sempre fare le cose nel modo più difficile.

    Interloquì per poi emettere un fischio particolarmente alto e acuto che avrebbe richiamato l’attenzione di tutto l’equipaggio ed in caso preparandosi alla lotta.
    Se invece si fosse mantenuta tranquilla il Colosso l’avrebbe invitata a prendere posto a sedere.


    Un arrembaggio scarsino il vostro eh? Mi sembra strano che abbiano mandato solo te, potresti anche esser forte, ma ho dei dubbi.
    Non è che stai lasciando la scia, vero?


    Chiese Raizen con sguardo indagatore.

    In quel caso sarei costretto a sorvegliarti a vista, senza contare che il mio amico di sopra è specializzato in queste cose, è così bravo a scovare il chakra che se dovessi paragonarlo ad un segugio sarebbe in grado di trovare una verginella ad un party di adolescenti!

    Mise le braccia conserte.

    Per cui, senza minacce e senza farci troppo male, mi dici cosa volete e cosa ci aspetta da un secondo attacco?

    In caso di rifiuto avrebbe alzato gli occhi al cielo.

    Sai, non sono MAI stato popolare per la mia pazienza, sto cercando di fare il bravo ragazzo con una brava ragazza, non complichiamo le cose, mh?

    Chiese con una faccia bonaria che nascondeva una verità sufficientemente grande da trasparire dai suoi occhi sinceri in quel momento quanto freddi e immobili, perentori.



    -piccolo edit sul titolo-



    Edited by F e n i x - 22/10/2014, 20:36
     
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    [A bordo della nave - Nella stiva]

    Uhnnng...maledetto! Mollami, mollami! Mollamimollamimollamimollami!!! Agitata come una furia, la ragazza cerca invano di divincolarsi quando le braccia del colosso si avvolgono intorno al suo corpo snello, stringendo quanto basta per bloccare gran parte dei suoi movimenti. LASCIAMI! LASCIAMI HO DETTO!!! Strilla, con buona pace dei suoi iniziali intenti furtivi. Cerca di sferrare qualche calcio, ma perlopiù vanno a vuoto, e si ferma solo quando ode (poichè è stata presa alle spalle non ha modo di vedere) il rumore della lama metallica che viene estratta. Sul suo collo e sulla fronte si scorgono istantaneamente alcune gocce di sudore, ed in effetti ha sgranato gli occhi. Non è strano che una piratessa con capacità ninja si allarmi per così poco? O magari non è abituata a trovarsi contro qualcuno di più forte di lei?

    Quando le viene intimato di sedersi acconsente, muovendosi molto lentamente e voltandoi a guardare il suo assalitore. Trattiene il respiro mentre questi usa il braccio libero per tagliare la corda, pur senza levarle gli occhi di dosso. Deglutisce, prima di parlare, fissando Raizen con un misto di paura ed ira al contempo Devi lasciarmi andare...noi...eravamo solo curiosi di scoprire se il carico era in anticipo...o se magari questa era una missione accademica per scortare qualcosa di prezioso. Non ci aspettavamo di trovare un guardiano abatsanza abile da intercettarmi...o da coprire l'intera nave con un jutsu. Il suo tono di voce è basso, fremente, mentre lo sguardo di lei saetta per tutto l'ambiente circostante, palesemente alla ricerca di una via di fuga...segno che sta parlando per prendere tempo. Possibile che sia una Kunoichi tanto inesperta da lascar trapelare le sue intenzioni così facilmente? Davvero non ha mai trovato ostacoli nei precedenti arrembaggi?

    Ma ora so che siete Accademici. Fa un cenno verso il coprifronte del foglioso. E so che sei molto più forte di me... [Forza Rossa +2 tacche] Quindi lasciami andare, non ci interessate. Nessun carico vale la pena di sfidarvi. Tornerò alla mia nave e ce ne andremo. Vi lasceremo in pace, lo prometto...e poi... Volta il capo nella direzione della nave pirata, ancora schermata dalla nebbia che circonda l'imbarcazione ...e poi se ci dovessero essere problemi il mio maestro verrà a cercarvi...e posso garantirvi che non vi farà piacere sfidarlo. Nessuno uscirebbe indenne se facesse sul serio.

    Ma, se mi lasci andare, ti garantisco che nessuna nave vi ostacolerà lungo la vostra rotta. Anche se sei forte, non puoi impedire allo scafo di affondare, e questo sarebbe pericoloso sia per noi che per voi. All'eventuale domanda sulla sua identità (o su quella del maestro)la ragazza avrebbe aggrottato le sopracciglia, prima di rispondere, senza guardare negli occhi il ninja, con poche secche parole: Karin. Mi chiamo Karin. E sono l'allieva di Goemon Isuka. Siamo pirati, non associati a nessuno dei gruppi di queste parti... Che si fosse lasciata sfuggire qualcosa di troppo?

    [Intanto, sulla nave pirata]

    La corda non è più tesa, capitano! Sbotta uno dei pirati, ma il capitano è lesto nel sollevare una mano ed intimargli il silenzio TACI! Ed al contempo tende l'orecchio...in ascolto. Pochi secondi carichi di concentrazione, e poi apre gli occhi, occhi di uno splendido ed inquietante azzurro Non ho sentito tonfi nè il rumore di bracciate. Probabilmente è arrivata a bordo, ma allora perchè ha tagliato la corda? Burbero, scruta la coltre di nebbia che gli impedisce di controllare il suo bersaglio. Karin...cosa puoi aver incontrato? Estrae un kunai dalla strana foggia, con una pesante sfera al posto del classico anello nell'impugnatura, e quindi incrocia le braccia, in attesa.
     
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    Il Colosso non mollò la presa mentre la ragazza si agitava, ogni suo tentativo era inutile come anche i calci, era un po’ come tenere un topolino imprigionato tra due mani, solo che teneva la ragazza tra braccia e petto.
    Fortuna volle che non fosse tanto avvezza alla preparazione bellica dei ninja accademici e si ammansì immediatamente appena sentito il sibilo della lama dopo il fodero, effetto che non si limitò a calmarla ma anche ad oliargli la lingua.

    Oh, ti assicuro che pochi escono indenni anche a sfidarsi con me.

    Interloquì mentre la ragazza continuava a rispondere alle sue domande e fare bella mostra delle informazioni che aveva appreso.

    Ommioddio, con queste pericolosissime informazioni non posso certo tenerti ancora qui, ancora qualche attimo e potresti addirittura leggermi nella mente!

    Disse mentre si agitava tutto, recitando maldestramente la parte di un uomo timorato, salvo tornare serio poco dopo.

    Ma fammi il piacere, spaventata come sei mi hai dato ben 2 informazioni:
    Sei un ostaggio prezioso, se ti tengo qui il tuo capo non mi aggredirà, e credimi non lo farò, ma sei comunque un assicurazione.
    E inoltre pare che tu sappia cose che io non so.
    Direi che è l’ora di salire sul ponte della nave.
    Hai pure un bel nome, snella come sei in un’altra situazione avrei anche potuto provarci.


    Interloquì mentre le afferrava il braccio e, un po’ rudemente, la tirava su senza lasciare la presa.



    Mi raccomando, niente scherzi, parla quando te lo chiedo e tutto fila liscio.
    Per te, ovviamente.


    Furono sul ponte in pochi secondi, il tempo di salire insieme le scale, cosa scomoda in una nave da fare in due, soprattutto con un individuo fuori misura, ma era nulla contro quella maledizione che ora gli stringeva il cuore: la nebbia.
    Fuori c'era la nebbia del fottuto kiriano.
    Fischiò sonoramente, attirando l’attenzione dei più che si premurarono di chiamare chi non aveva udito, evento curioso, dopotutto, quello di una donna che sbuca fuori dal nulla.

    Etsuko, sposta questa nebbia dalle palle, altrimenti non esco da qua!
    Abbiamo appena subito un… oddio, mi verrebbe da dire arrembaggio, ma mi sembra un po’ troppo, comunque, la simpatica donzella è inoffensiva, almeno per me, non so per voi. Ma si, insomma, ci hanno beccato nonostante questa porcheria.
    Venendo al sodo, mi serve carta e penna e una scialuppa in mare.


    Ottenute le prime due cose le passò a Karin.

    Bene signorinella, scriverai di tuo pugno le parole che sto per dettarti, il tuo capitano senza nebbia è probabile che ti veda, speriamo per te che comprenda che non deve attaccarci.

    Aspettò con una smorfia particolare sul volto, quella che solo i professori più fastidiosi e antipatici sanno fare, quel sinistro sorriso che strapperebbe la pelle dalla rabbia persino al buddha.

    Caro e qui aggiungi il nome del capitano della nave, che immagino sia il tuo maestro.
    Sto bene, nella nave non c’era ciò che ci aspettavamo, sono tenuta in ostaggio e non mi verrà fatto nulla, mi trattano con riguardo e dicono che lo faranno fino a quando non toccheremo terra, momento in cui verrò riconsegnata a te indenne, se non attaccherai la nave, per questa ragione dovrai tenerti a distanza di sicurezza mentre ci seguirai. Non saranno accettati attacchi neanche da parte di altri pirati.
    Questo mio dito è la prova che sono ancora in vita.


    Attese qualche istante per poi ridere.

    No scherzo, al posto di dito metti capelli, te ne taglieremo un ciuffo.

    Sorvegliò Karin durante la trascrizione dell’intero testo per assicurarsi che non scrivesse niente di pericoloso. E una volta terminato prese la lettera e dopo averla piegata la consegnò ad un mozzo.

    Bene, monta nella scialuppa e rema verso la direzione che ti indicherà gentilmente Karin, troverai una nave a breve, consegna il messaggio e dopo averlo fatto di che devi tornare indietro per portare una risposta affermativa o negativa. Se vogliono prenderti come contro ostaggio accetta e di che dovranno seguirci fino alla terra ferma come da patti.
    Ovviamente, non devo dirtelo, ma spingi per tornare indietro.
    Mentre la signorinella starà sotto la mia stretta sorveglianza e quella del vigile occhio di Etsuko.
    Direi che può andare così.


    Disse mentre riportava Karin nella coperta, lontano dalla nebbia.
    Giunto nuovamente al sicuro dalla nebbia e "poggiata" Karin nel suo angolino gli rivolse nuovamente la parola.

    Ora, siccome sono un gentiluomo, ti chiederò gentilmente di parlarmi di Goemon e di questi gruppi a cui voi non siete alleati. Io non sono esattamente un turista in queste zone, per cui devo assicurarmi un passaggio sicuro e le tue informazioni me lo permetteranno. Sappi che sono un attento osservatore e ottimo spargi frottole, quindi... beh, riconosco facilmente i miei simili.

    Sorrise nuovamente mentre attendeva risposte.

     
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    [Stiva della nave Kiriana - La cattura]

    Cosa? Che informazioni? Sbianca a quelle parole, sgranando gli occhi. Non si era certo accorta di aver rivelato tanto. No...lui...lui ci tiene a me, ma potrebbe salvarmi senza che tu possa far niente per impedirlo. Questa la sua risposta piccata, ma quasi certamente si tratta di un tentativo di mostrarsi forte, nonostante la situazione pericolosa: il suo tono infatti è basso, quasi mogio nonostante le parole trasudino sbruffonaggine. E non osare anche solo pensare di mettermi le mani addosso a...a quel modo! Aggiunge poi, quando lui accenna anche solo vagamente alla possibilità di qualche sviluppo...diciamo romantico. (per essere particolarmente approssimativi)

    Trascinata verso la scaletta che porta all'esterno, la ragazza si ferma non appena il suo catturatore apre la botola, scorgendo la nebbia appena al di là di essa e reagendo in maniera un pò strana. Non vorrai dirmi che ti crea problemi la nebbia? Sussurra la ragazza, che pure aveva appena affrontato un viaggio sospesa su una semplice corda in mezzo a quello stesso grigiore indistinto senza batter ciglio. Il suo tono è sorpreso e malizioso al contempo, anche se la sua condizione di sconfitta le impedisce di alzare la voce ed essere pungente quanto vorrebbe. Non si vede bene, ma uno capace di muoversi come te non dovrebbe avere alcun disturbo là fuori... Possibile che abbia notato qualcosa nel modo in cui il colosso ha reagito trovandosi di fronte a quel Jutsu? O più probabilmente sono solo inutili arrovellamenti, dato che il banco di nebbia viene dissolto e la ragazza trascinata sul ponte.

    [Ponte della nave Pirata]

    La nebbia si sta diradando, capitano. L'uomo dagli occhi azzurri annuisce, con gli occhi puntati su quel grigiore che andava svanendo. Binocoli. Dice seccamente, tendendo una mano. Basta poco perchè possa vedere ciò che accade sul ponte. Karin ci sarà riuscita? Oppure... Quel che vede non gli piace affatto: la sua allieva strattonata per un braccio da un tizio talmente alto e massiccio da non necessitare di un cannocchiale per essere visibile, nonostante la distanza. Maledizione, le avevo detto di stare attenta! Sibila tra i denti, intimando alla nave di avanzare con un solo gesto. Deve recuperare la sua allieva ad ogni costo, prima che qualcuno possa riconoscerla!


    [Ponte della nave Kiriana - Il Messaggio]

    Chi è questa donna? Sembra carina... Ma non le fa male tenendola così? Voci e domande da parte dei marinai accorsi al fischio. Ma è il capitano della nave a porre la domanda fondamentale, con l'autorità che contraddistingue il suo rango Una clandestina? O un abbordaggio? Annuisce severo alla risposta di Raizen, indicando ad uno degli uomini di procurare ciò che era stato richiesto. Il capitano del Guzar è un uomo di sessant'anni, con lunghi baffi bianchi affusolati ed il capo quasi completamente calvo, se si esclude un ciuffetto di capelli dietro le orecchie, pettinato con cura quasi spasmodica. Ex militare, la sua divisa è impeccabile nonostante sia a capo di una nave mercantile. La legge del mare impone che muoia, ma dato che è stata catturata da un Ninja, lascerò che siate voi a gestire la faccenda. In fondo la protezione che ci offrite è il pagamento del vostro passaggio. E si volta quindi, lasciando soli gli shinobi per riprendere a condurre la nave, specie quando la nave pirata comincia ad avvicinarsi.

    Karin ha fissato con ostilità palpabile il capitano, anche se quel sentimento è nulla rispetto al misto di terrore e odio che riserva al colosso della Foglia. E se non sapessi scrivere? Chiede, quasi a mò di sfida, ma si tratta solo di un espediente per prendere un pò di tempo...fin troppo poco, dato che non ha altra scelta. Raizen prende a dettare e lei scrive, ma si interrompe ad un certo punto, scossa da un brivido di paura Toccare terra? Non è stata la battuta di cattivo gusto sul dito a spaventarla (per quanto abbia avuto un fremito in quell'istante) ma piuttosto l'idea di dover restare sul Guzar fino all'attracco la atterriva. Ma perchè? No...non posso restare qui fino alla città. Se attraccassimo là mi troverebbero e...e sarebbe peggio che essere uccisa! Si alza di scatto, minacciando il colosso col pennino. Piuttosto uccidimi qui ed ora...oppure...oppure attracca lontano dal porto! Questo tuttavia comporterebbe una serie di problemi per il capitano, che ha una rotta da rispettare e dovrebbe spiegare come mai non ha attraccato direttamente in città!

    In ogni caso il messaggio è quasi pronto (mancava giusto la parte finale) ed il mozzo, salvo contrordini, si dirigerà verso i pirati con un misto di entusiasmo e inquietudine: mai nessuno gli aveva affidato un compito così importante e pericoloso al contempo...in genere si limitava a pulire il ponte!

    Al momento dell'interrogatorio, Karin avrebbe continuato ad insistere sull'impossibilità di attraccare al porto, ed in effetti questo era in diretta correlazione con le domande di Raizen. Sono ricercata, e pure Goemon e così anche gli altri pirati! Se mi faccio vedere al porto sono morta! I governativi non ci daranno scampo...e con loro ci sono quei ninja stranieri, alleati di quel bastardo di Bunjiro, il governatore della città! Sono arrivati da mesi e sono molto forti, non gli si può sfuggire!

    Se vuoi un passaggio sicuro fammi sbarcare altrove o liberami ora. Ti giuro che nessuno ti fermerà...e una volta in città se non farai nulla di strano potrai andare senza ostacoli ovunque tu debba andare, io so come agiscono! Non hanno motivo di attaccarvi e attirare l'attenzione dell'Accademia!
    Spiega in maniera concitata, gesticolando e digrignando i denti, come in preda ad un'ira non del tutto controllata...e non del tutto diretta contro il Colosso. E sta pur certo che non ti rivelerò le capacità del mio Maestro! Sappi solo che è un ninja molto abile, ed è forte almeno quanto te, ne sono sicura! Segno inequivocabile che non conosceva le effettive capacità di Goemon...ma non era sua allieva? Di solito i nemici fuggono davanti a lui senza trovare nemmeno la forza di combattere, basta che lui li fissi e quelli scappano come disperati! Vuole spaventare il foglioso o sta esagerando?
     
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    L' Interrogatorio






    Raizen guardò la ragazza, la fronte imperlata di sudore non gli permetteva di mentire al meglio, ma la bocca poteva dire quello che voleva.

    Esatto, non avrei problemi, ma non so se hai notato che splendidi capelli ho, con l’umidità si incresperebbero così tanto che ci vorrebbe una mietitrebbia per rimetterli apposto.
    E poi l’umidità mi fa sudare.
    Strano però, non posso metterti le mani addosso !a quel modo” ma in tutti gli altri si.
    Hai scarsissima fantasia vedo!


    Rise a denti stretti mentre, dissolta la nebbia, varcò la soglia della stiva per entrare nel ponte.

    Finisci di scrivere, quando sarà ora di attraccare si penserà a dove e come farlo nell’interesse del patto, e quindi di tutti.

    Il biglietto fu concluso in breve e il tutto fu mandato come ordinato dal Colosso, rimase sul ponte fino a vedere la scialuppa abbordare la nave dei pirati, pare che non ci fosse troppa concitazione o segnali di sgradimento per quell’atto un po’ singolare in mare.
    Tornati nella calma della coperta Raizen ebbe modo di ascoltare le risposte di Karin, nome a cui si era abituato in pochissimo tempo, lo trovava semplice da ricordare.

    Mhmh… capisco.
    Ma sai, più parli più sorgono domande, e se sorgono domande vuol dire che mi aspetto una risposta e quindi avrai capito che ti reputo davvero un pozzo di informazioni.
    fortunatamente da qui a terra manca ancora parecchio tempo, e lo passeremo tutto tête-à-tête.



    Un largo sorriso, malizioso e scherzoso al contempo, prima che seduto di fronte a Karin, si poggiasse ad uno dei grossi tronchi che costituivano la struttura di quello spazio.

    Ma dimmi qualcosa di questi ninja stranieri, mi puzzano, per una semplice ragione.
    IO sono un ninja straniero, o per meglio dire, l’accademia è composta da ninja che potresti chiamare stranieri, ma l’accademia non ha mai mandato nessuno quassù a presidiare una città.
    Ovviamente ne conosco altri di fazioni ninja, ma solo di nomea, e soprattutto non sono di certo amichevoli con noi accademici, per cui è molto probabile che anche io stia andando incontro al nemico, quelli che ci sono qui chi sono, cosa sai di loro?


    Il viso del Colosso si fece scuro mentre parlava, di una serietà che il suo volto, già avvezzo a dimostrare, che lo rendeva granitico. Non sapeva se poteva essere un bene o un male avere un nemico comune con dei pirati, per cui, nonostante le sue domande lasciassero intendere tale cosa, non volle palesarla apertamente, per quanto fosse un chunin in quel momento rappresentava un piccolo pezzo di accademia, e non voleva certo sbilanciarsi con una sconosciuta, meglio prendere il più possibile senza dare troppo.

    Il tutto si aggrava quando parli di “attenzione dell’accademia” vuol dire che se non vogliono attirarla stanno facendo qualcosa che sarebbe scomodo fare se l’accademia li notasse.
    Riguardo il tuo maestro forse so cosa è in grado di fare, potrei essere il suo peggior avversario o lui il mio, dipende, ma dalla mia parte ho anche il simpatico tizio dalle tendenze sessuali un po’ strane, per cui, diciamo che sono più che sereno.


    Se Etsuko si fosse fatto vivo Raizen gli avrebbe comunicato, nascondendosi all'udito della ragazza bisbigliando all'orecchio del kiriano, che probabilmente avevano a che fare con un ninja esperto in genjutsu, una gatta che probabilmente avrebbero dovuto pelare insieme per maggior certezza di riuscita.

    Ma torniamo a noi, dimmi tutto, cosa sta accadendo in questa città?

    L’attenzione del Colosso era su di lei, i suoi occhi di fiamma accesi e vividi scrutavano nel nero più profondo delle pupille della piratessa, affamati e bramosi di risposte.

     
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