Fulmini e Saette

Il clone vide la tecnica ma rimase del tutto impassibile ad essa, c’era un'unica ragione per cui l’originale necessitava del suo supporto: era troppo in profondità.
Quella tecnica di sostituzione era stata programmata ben prima che venisse adoperata per la difesa ed aveva lo scopo di sfruttare persino gli svantaggi che questa dava. Per quanto fossero deboli i civili li presenti erano fonti di chakra, e se la loro intensità era insufficiente a disturbare la tecnica era vero che la loro unione l’avrebbe sicuramente fatto, per questo Raizen si trovò sotto sei metri di sabbia, quasi del tutto impossibilitato a ricevere stimoli dall’esterno.
Iniziò a sentire la tecnica di Hinajiku quando ormai questa aveva concluso il suo effetto.

Quella donna… il suo controllo sul vento è… incredibile.

La ammirava, probabilmente in una situazione differente avrebbe addirittura cercato un contatto per apprendere qualcuna di quelle meraviglie, ad aver conosciuto meglio la kunoichi avrebbe sfruttato l’occasione per incontrarla nel suo ufficio, molto probabilmente sarebbe riuscito ad infiltrarsi più rapidamente e con molta più efficienza.
Un vero peccato.

Anche perché le rosse sono rare.

Aggiunse tra se e se, l’ultima che aveva visto si faceva chiamare “rosa” e un moccioso le aveva spiccato la testa dal collo proprio davanti a lui. Era curioso notare come fossero tutte nukenin.
Intanto all’esterno il clone osservava la tecnica far ricadere al suolo i corpi dei nobili di quelle terre, urlanti sacchi di patate per cui provava scarsa commiserazione, non poteva fare altrimenti per un manipolo di schiavi assoggettati dalla visione del potere.
Ma Goemon e i suoi non avevano colpe in tutto quello, erano forse gli unici a meritare la salvezza.

FUGGITE, SCIOCCHI!

Urlò a pieni polmoni, sovrastando per qualche istante le grida dei caduti. Avrebbe continuato a fare il suo dovere, ma trovava più utile coprire l’eventuale fuga del gruppo, rimase quindi immobile, era più o meno a metà strada tra Hinajiku e il locale, ostacolarla non sarebbe stato un problema, o almeno sperava.
Contemporaneamente alla caduta di detriti e sabbia causata dalla zannuta, Raizen sotto la sabbia continuava a tenere stretta l’arma, pur dovendo sopportare il dolore, curioso meccanismo di difesa. Avrebbe attivato per due volte consecutive la tecnica della sostituzione distanziandosi a sufficienza da essere definitivamente fuori portata, compiendo dei balzi a velocità talmente elevate da renderlo impercepibile si sarebbe sempre tenuto nascosto nella sabbia, quasi muovendosi come un delfino mentre si tuffava di volta in volta nella sabbia. Continuò ad usare la combinazione tra sostituzione ed arte della terra per non lasciare segni del suo passaggio, ed i ciocchi lasciati in sua sostituzione a quella profondità non avrebbero lasciato segni degni di nota, dopotutto non erano i draghi di Banryu, ed anche se qualcosa fosse stato visibile non sarebbe stato nulla di più che lo smottamento lasciato da lui solitamente, se non più piccolo viste le dimensioni ridotte del ciocco rispetto a lui.

Hinajiku!

Chiamò il clone.

Vuoi perdere la tua ultima possibilità, oppure si può concludere un affare?
Mi sembrava che tu avessi un buon piano dopotutto, ed io non ho interesse per quella scacciamosche fuori misura, ma forse potresti offrirmi qualcosa di interessante in cambio.
E guarda quel pisello moscio che ti porti dietro al guinzaglio, davvero ti basta?
Credevo avessi del talento per riconoscere gli alleati, ma quel mastino fuori controllo che ti porti dietro la definisco a stento mezza tacca.
Decidi in fretta, il mio originale è lesto e non ha controllo a sufficienza da tenermi concreto in eterno.
Ma forse un Tête-à-tête con una come te potrebbe farlo tornare indietro era da un po’ che non si vedeva in giro una donna baciata dalle fiamme e paradossalmente siamo più affini di quanto non sembri.

Sorrise malizioso e al contempo mellifluo.
L’interesse di Hinajiku e l’odio del Governatore, non gli serviva altro in quella situazione, in qualsiasi caso non avrebbe abbassato la guardia, sapeva che quegli shinobi erano in grado di derubarlo dei suoi cloni, e non gli avrebbe dato nuovamente quell’opportunità scudi d'aria o meno in caso di minacce avrebbe utilizzato o la sostituzione o si sarebbe semplicemente rilasciato prima che l'avversario potesse in qualche modo ledergli.
L’ultima sostituzione aveva lasciato Raizen a poca distanza dalla superficie del terreno e non poco distante dal luogo dello scontro, oltre sessanta metri lo separavano da Hinajiku e le sue maledette gabbie.
Ma voleva essere certo della sua imprendibilità spingendosi quindi fino alla superficie per farne sbucare solamente gli occhi che liberati dai granelli residui mediante un piccolissimo impasto di chakra di vento si guardarono attorno alla ricerca di nemici, e questa volta avrebbe osservato attentamente anche il cielo oltre che la terra.