Kumoaka - La pioggia di Taki.

La pioggia di Taki, pt. I
Sono stato scoperto. Da giorni un gruppo di Kunoichi di Kiri sono alle mie calcagna. Non so quanto a lungo potrò depistarle, anzi, temo proprio che mi toccherà affrontarle.
(Dal diario di Akage)

Cazzo! Cazzo! Cazzo! Corri! Corri! Corri! Via! Via! Via! secondo giorno di inseguimento, quelle tre kunoichi iniziavano davvero ad avere la meglio. Akage bestemmiava e ne aveva il diritto, l'unica cosa positiva di quella nottata era stato l'inizio di un incredibile acquazzone che, anche se in maniera leggera, gli aveva ricordato Ame, dandogli quel pizzico in più di fiducia per continuare a fuggire. Era buio pesto: solo i lampi, generati dal maestoso scontro di nuvoloni neri che sovrastavano la radura, gli consentivano di avere un minimo di visibilità. Si voltò per un attimo per controllare la distanza che intercorreva tra lui e le sue inseguitrici, sembravano essere sempre più vicine Spero veniate colpite da un fulmine! urlò conscio che non l'avrebbero potuto udire dato il continuo brontolare del cielo; il fatto curioso fu che nell'esatto momento in cui lui pronunciava la parola "fulmine" se ne abbatté uno in mezzo alla radura, abbattendo degli alberi davanti allo sventurato fuggiasco diventato ora ancora più pallido.
La strada che aveva scelto per darsi alla macchia lo aveva portato su di un dirupo ripido. Arrivato a 10 metri dallo strapiombo si trovò costretto a terminare la sua corsa per voltarsi verso le sue inseguitrici e trovarsi a fronteggiare un'altra brutta sorpresa. Delle tre solo una era rimasta, segno che potevano essere successe solo due cose: o erano le altre due erano davvero state colpite da un fulmine, oppure si erano divise per chiudere le vie di fuga laterali del ninja di Ame. Ci mancava solo questo! esclamò tra se, preparandosi all'imminente scontro.

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La Kunoichi sembrava essere un demone della morte. La carnagione chiara illuminata dai continui lampi risaltava l'espressione del volto con occhi insanguinati dal fervore dell'imminente battaglia. La ragazza aveva già estratto le sue lame circolari mentre il giovane di Ame aveva assunto la sua classica posizione difensiva: mentre con la destra afferrava il manico dell'Ombrello la sinistra si portava avanti col palmo aperto, seguita dalla gamba sinistra leggermente flessa al pari della destra per stabilizzarsi sul terreno scivoloso. La kunoichi sferrò il primo colpo di katar, un fluido movimento circolare del braccio tagliò l'aria e le gocce d'acqua che cadevano dal cielo, mirava al collo, mirava per uccidere. Un gesto istintivo mosse la mano di Akage che prontamente estrasse l'ombrello ponendolo davanti a se perpendicolare al terreno, facendosi un po' indietro per evitare che la lama si avvicinasse troppo [Slot Difesa I]; l'impatto si fece sentire. Una buona idea, peccato che in quella posizione la sua visuale non fosse la migliore possibile. Una potente spinta premette sull'ombrello, flettendolo violentemente, facendo indietreggiare lo shinobi; i suoi piedi strisciarono sul terreno bagnato facendolo barcollare e costringendolo a concentrarsi per non perdere l'equilibrio. O merda! questo fu il suo unico pensiero, la Kunoichi infuriata continuava ad incalzare, mirando di nuovo al volto. Gli occhi si spalancarono in un espressione di paura: da quella posizione e con quel terreno le speranze di scamparla erano davvero poche.
Un fulmine squarciò l'aria andando a colpire un albero alle spalle della kunoichi, la luce fu intensa il rombo assordate; Akage ebbe un sussulto, scivolò indietro sul terreno fangoso, fosse caduto malamente sarebbe finita. Con un colpo di mano fece roteare l'ombrello facendolo passare su un fianco e conficcandolo nel terreno tenendovisi aggrappato per evitare di cadere [Slot Difesa II]. Vide il katar della Kunoichi passare rapido sul suo volto che ora, bagnato dalla pioggia, fissava il cielo cupo. Non fece in tempo ad alzarsi che un calcio lo colpì in pieno petto, spezzandogli il respiro; cercare di parare un colpo del genere in quella situazione sarebbe stato difficile per chiunque. Il duro impatto lo fece indietreggiare di poco, l'ombrello conficcato nel terreno riuscì ad evitare il peggio; una cosa era sicura l'obiettivo della Kunoichi era far cadere Akage nel dirupo.

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Una situazione difficile. L'amazzone di Kiri era riuscita a dar filo da torcere al guerriero di Ame che ora aveva poco tempo per riflettere. La pioggia continuava a cadere incessante, fulmini e tuoni facevano da luminaria e sottofondo tetro a quella che si era svelata come una battaglia per la sopravvivenza. L'albero che poco prima era stato colpito da un fulmine cadde titubante schiantandosi al suolo. Un attimo dopo l'ultimo attacco Akage capì che non era il momento di provare dolore o tentennare; nonostante la pioggia incessante fosse d'ostacolo alla concentrazione Akage riuscì a percepire un distinto rumore di fronde in movimento e un tintinnio metallico provenire da sinistra. L'altra kunoichi del gruppo si era lanciata all'attacco, un fascio di luce scintillante scaturì direttamente dalla sua lama, fortuna volle che il suo colpo fosse più scenico che efficace. Akage portò le gambe al petto evitando il fascio di luce con un piccolo salto [Slot Difesa III]; il fascio di luce continuò la sua traiettoria scavando un solco nella terra umida; continuando ad incalzare la giovane, più lenta della sua compagna, si lanciò subito all'attacco menando fendenti che il ninja parò ponendo l'ombrello tra se e l'avversaria [Slot Difesa Extra I]; sotto l'incedere sfrenato delle sue avversarie l'ombrello iniziava a sgretolarsi costringendo Akage a riporlo rapidamente per evitare di rimanere senza difese. La sua avversaria indietreggiò, illuminata dalla luce di un lampo. Queste Kiriane hanno rotto con tutte le loro stronzate! pensò indietreggiando rapidamente di un attimo prima che la bomba deflagrasse creando una scultura di ghiaccio [Slot Difesa Extra II].

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Il trio di Kiri lavorava di squadra con una coordinazione perfetta. Si notata la differenza di esperienza tra loro e il ninja di Ame che maledisse il giorno in cui aveva messo piede nei territori del paese delle cascate. La situazione gli stava letteralmente sfuggendo di mano, era riuscito a scampare alla furia cieca della prima Anabe, per poi fronteggiare le incredibili abilità di spada di Suruoi, ma sarebbe riuscito a sopravvivere alla magnificente astuzia di Akumori? Era sul filo del rasoio e una sua mancanza l'avrebbe di sicuro fatto precipitare nell'oblio. Delle tre Akumori era l'unica che ancora non si era mostrata, sin dall'inizio Akage si era preoccupato più delle due kunoichi nascoste che di quella che apertamente aveva deciso di affrontarlo, dimostrando la sua forza.
Un attimo prima che Akumori facesse la sua comparsa, Akage occultando le mani sotto il mantello, aveva composto dei sigilli con le mani con l'intento a fuggire da quella bolgia senza fine e riuscire ad allontanarsi da quello stramaledetto strapiombo. Finalmente Akumori fece la sua comparsa in campo seppur in maniera furtiva, due Kunai rimbalzarono sulla parete di ghiaccio dirigendosi verso il ninja di Ame che riuscì però a sostituirsi ad uno dei rami spezzati, poco prima che i kunai si conficcassero dando il via ad un esplosione, seguita da un intenso fruscio d'acqua, scaturito da quella che doveva essere la posizione di Akumori. Quello che avrebbero visto una volta dissolto il muro d'acqua sarebbe stato un ramo bruciato con due kunai conficcati nel mezzo, ma di Akage nemmeno l'ombra.

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La situazione ora era cambiata, volgendo a favore del ninja di Ame.
Se tutto fosse andato per il verso giusto le Kunoichi, ancora protette frontalmente dal muro d'acqua, non si sarebbero accorte di nulla. Appena sostituito Akage era alle loro spalle, a circa 7 metri di distanza da Anabe, l'unica che potesse dargli rogne: sempre se si fossero accorte di lui. Nello stesso momento in cui la Kawarimi aveva cessato il suo effetto Akage era già alle prese con la composizione di nuovi sigilli questa volta però il suo intento non era quello di fuggire.

Suiton: Mizuame Nabara

Dalla bocca del ninja fuoriuscì un enorme quantità d'acqua che si sarebbe riversata terreno coprendo una vasta area di terreno; se tutto fosse andato per il verso giusto l'attacco alle spalle le avrebbe sorprese quanto basta per limitare le loro reazioni e costringerle a sopperire alla particolarità della tecnica. L'ampio raggio d'azione della tecnica avrebbe concesso al ninja di Ame un terreno di combattimento vantaggioso e ampio: bastava rimanere all'intero del raggio della tecnica per poter sperare di farla franca. Senza perdersi in stupidi pensieri con un rapido movimento avrebbe iniziato la sua offensiva. Estrasse due Kunai, uno per mano e si lanciò all'offensiva. Devo affrontarle separatamente o sono fottuto. pensò mentre si lanciava verso Suruoi la ragazza spadaccina. Durante la sua corsa compiette una traiettoria semicircolare [Slot Azione I], sia per tenersi il più lontano possibile da Anabe, sia perché nel caso in cui fossero invischiate dell'Acqua Caramellosa Akage si sarebbe trovato a poter colpire alle spalle Suruoi che, senza l'ausilio delle gambe e della wakizashi sarebbe stata in sua balia. Arrivato finalmente a distanza corpo a corpo, avrebbe rapidamente abbassato al baricentro spalancando le braccia per poi incrociarle rapidamente indirizzando le lame a colpire le gambe della ragazza poco sopra il ginocchio [Slot Azione II: Attacco Doppio Ravvicinato]. Un secondo attacco partì, poco più rapido del primo: si rialzò e contemporaneamente riaprì le braccia formando una X nell'aria con l'intento di ferire sul busto la samurai[Slot Azione III: Attacco Doppio Ravvicinato].
Da quel momento sarebbe iniziata la vera battaglia per la sopravvivenza.