Le disavventure di Gatou Tadao, vol.1

[TS:Dislocazione Istantanea I. Allievo: Max]

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    Le disavventure di Gatou Tadao, vol.1

    { Post Primo
    Paese del Fuoco }


    La situazione era brutta per il povero Tadao, anche se stava quasi migliorando. Il colosso se l'era filata, il che era una cosa buona per lui. Da entrambi sarebbe stato impossibile fuggire, ma forse se giocava bene le sue carte poteva scamparla da Masaki.

    Allora ragazzo... siamo s'accordo no? Io ti insegno la tecnica del fulmine giallo e tu mi lasci andare. Lo prometti vero?

    Dopo una risposta ed una eventuale discussione Gatou si sarebbe reso conto che, in ogni caso, avrebbe dovuto insegnare quell'abilità al ninja di Konoha.

    Bene. Allora per iniziare dimmi tutto quello che sai dei fuuinjutsu, poi slegami le mani, non ti preoccupare non scapperò, e procurati carta, pennello ed inchiostro. E chiamami Gatou sensei-sama, o non ti insegnerò un bel niente!

    Cercava ancora di imporre la sua supremazia sul Kurogane, sperando che il desiderio di Masaki di apprendere quella magnifica abilità potesse superare la voglia di ucciderlo.

    Il traditore sarebbe rimasto seduto e fermo, attendendo che Masaki si procurasse quanto richiesto poi gli avrebbe chiesto di portarlo fuori, in una vicina radura. Se chieste delle delucidazioni gli avrebbe risposto:

    E' difficile imparare questa tecnica e il più piccolo errore può esserti fatale. Vuoi forse dislocarti via mezzo corpo e restare a sanguinare? O peggio, vuoi finire dentro un muro e morire soffocato?

    Dopo aver visto la sua espressione, Gatou avrebbe riso.

    Non ti preoccupare. Dai tempi del quarto Hokage siamo riusciti a trovare un modo per rendere la tecnica più sicura però richiede comunque qualche rischio, ed è più sicuro in uno spazio aperto.

    Una volta giunti alla radura (ci sarebbero voluti solo 5 minuti) Tadao si sarebbe seduto e avrebbe chiesto nuovamente, se Masaki non avesse già provveduto, a liberargli le mani. Se si fosse ancora rifiutato:

    Cosa vuoi, che te lo descriva il fuuinjutsu? Liberami le mani che devo disegnartelo.


    Una volta libero avrebbe preso un pezzetto di carta e avrebbe disegnato perfettamente quel famoso sigillo, prima di appoggiarlo a terra a pochi passi da se.

    Che ne dici di togliermi questa corda del tutto ora? Così posso mostrarti come funziona la tecnica...

    Se Masaki lo avesse liberato sarebbe sparito, per ricomparire due passi più in la, sopra quel sigillo improvvisato.

    Visto? Ci voleva tanto a fidarsi di me?

    Se invece il Kurogane lo avesse lasciato prigioniero

    Voi Kurogane siete tutti uguali, dei fottuti bastardi paranoici.

    In ogni caso gli avrebbe dato il sigillo.

    Ora disegnalo tu.

    Riuscire nell'intento sarebbe stato incredibilmente difficile, non si trattava di un sigillo semplice, e di sicuro Masaki non ci sarebbe riuscito al primo tentativo. Moltissimi avevano rinunciato ad apprendere quella tecnica fenomenale per via della difficoltà di disegnare quel simbolo.

    Ad ogni tentativo fallito Gatou avrebbe rimproverato Masaki, eventualmente anche dandogli uno schiaffo sulla testa, descrivendogli gli effetti terribili del sigillo fallito. Alcuni esempi sarebbero stati drammatici, altri stranamente divertenti:

    CITAZIONE
    Con questo sigillo ti dislochi senza vestiti. Vuoi far morire il nemico di risate?

    Ti piace la tua spada? Con questo te la ritrovi al posto della colonna vertebrale.

    Ahahaha, una volta un mio amico ne ha disegnato uno uguale. Si è ritrovato senza Pene.

    Quando, alla fine, Masaki disegnò un sigillo soddisfacente probabilmente sopportando tutte quelle incredibili storie che forse erano tutte incredibili cazzate Tadao avrebbe espresso la sua soddisfazione.

    Bene. Ne hai disegnato uno di giusto. Ora continua a disegnare fino a quando non ne farai almeno 100. Dovrai essere in grado di non sbagliare mai. Dovrai essere in grado di disegnare persino in battaglia per cui sforzati. Nel frattempo ti spiego come funziona il tutto.

    Gli avrebbe quindi raccontato della tecnica, della sua storia, dalla sua invenzione ad opera del secondo Hokage, al suo incredibile sviluppo dovuto al quarto Hokage che divenne il più esperto dislocatore della storia, il Fulmine Giallo della foglia. Per poi parlare di svariati altri ninja di cui Masaki probabilmente non aveva mai sentito parlare, vari dislocatori che si erano distinti in varie missioni e nelle ultime guerre.

    Poi si sarebbe soffermato sul funzionamento tecnico di quella capacità: su come fosse molto simile alla tecnica del richiamo da cui probabilmente derivava (certezze non ve n'erano dato che il secondo Hokage era morto molto tempo prima), di come il sigillo si era evoluto e complicato, inserendo svariate formule di sicurezza che impedivano al ninja di dislocarsi dentro ad un muro o dentro un'altra creatura ma che rendevano il tutto più difficile da fare in quanto indebolivano il legame tra i sigilli e lo shinobi, delle difficoltà dovute allo spostamento d'aria causato dalla dislocazione, che la rendevano più facilmente percepibile dai nemici e dalle interferenze causate dalle fonti di chakra

    Solo il quarto Hokage era riuscito a superare questo limite

    Continuò poi a parlare di come la dislocazione rendesse anche i movimenti normali più rapidi e di svariate strategie per utilizzarle, anche se la maggior parte consisteva in modi di usarla per scappare (quindi era questo il motivo per cui Tadao l'aveva imparata? perché era un dannato codardo?), Masaki si sarebbe potuto fare molte idee sia su quel personaggio che sull'arte che si accingeva ad imparare.

    Quando il suo maestro avesse finito di parlare lui avrebbe concluso il suo compito e, soddisfatto, l'amante di genjutsu sessuali avrebbe detto:

    Bene, ed ora che la parte noiosa è finita è tempo di imparare a dislocarsi, Masa-chan.



    OT

    Inizieremo a dislocarti nel prossimo post. Per ora mettiti a disegnare!

    /OT
     
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    Cento e cento volte per imparare a disegnare

    I




    L'accordo era semplice dopotutto. Lui mi insegnava a dislocarmi come si doveva, ed io lasciavo andare. Non avevo nulla contro di lui, ma non mi fidavo per niente di Gatou. Ma per niente. Il solo fatto che fino a quel momento avesse fatto il triplo gioco con i Kurogane, Konoha e la Rosa Rossalo rendeva un elemento degno di fiducia quanto una cacca di cane.
    Ma la richiesta che avanzò, quella sul nominativo, suscitò in me un sorriso quantomai sadico. Sollevai la Katana e lo colpii in testa con il piatto della lama, senza troppa forza. Era impossibile che si fosse fatto male, ma sicuramente avrebbe sentito il freddo del metallo.
    Scordatelo dissi semplicemente Quello che detta le condizioni qui sono io. Io posso sopravvivere senza la tua tecnica, tu non puoi sopravvivere con la mia spada infilata in gola. Quindi smettila di avere pretese per soddisfare il tuo ego e procedi.
    Abbastanza chiaro, no? Dalla tasca poi trassi un pennello, dell'inchiostro e presi un rotolo, di quelli che sarebbero stati utili per sigillare oggetti e glie li posi davanti. Subito dopo con un gesto rapido della spada tagliai il lembo di corda che teneva unite le sue mani, lasciandole libere ma allo stesso tempo tenendolo al suo posto con due bracciali di quella speciale corda sigillante. Se l'avessi lasciato libero sarebbe fuggito in un batter d'occhio. Se invece avesse cercato di liberarsi da due bracciali avrei avuto il tempo di fermarlo.
    Non mi fidavo affatto di lui.
    Ora hai le mani libere, quindi disegna. Non ho nessuna intenzione di lasciarti fare quel trucchetto, posso immaginare benissimo come funziona. Avanti, disegnalo.
    Imprecò, ma dopotutto era un suo diritto avercela con me. Sì, ero un fottuto bastardo paranoico, ma dopotutto quanta fiducia poteva dare ad un uomo che era riuscito in un'unica geniale mossa a passare le informazione della Rosa Rossa a Konoha, le informazioni di Konoha alla Rosa Rossa ed ai Kurogane e le informazioni dei Kurogane a Konoha ed alla Rosa Rossa? Nessuna.
    Così lui disegnò il sigillo e mi disse di doverlo disegnare più e più volte fino a raggiungere la perfezione.
    Così presi il pennello e dopo avergli lanciato l'ultima agghiacciante occhiata di minaccia che equivaleva ad un “togliti quelle corde e sei morto” iniziai a fare quanto lui mi aveva detto. Iniziai a tentare di riprodurre il sigillo, compito semplice all'apparenza, ma ben più complicato in realtà. Non così complicato dopotuttto: era un sigillo, quindi richiedeva precisione, ma non era un sigillo particolarmente esteso. Il problema era riuscire a cogliere in maniera corretta i piccoli dettagli che sembravano essere numerosi.
    Così tentai una prima volta, fallendo e ricevendo una risposta sarcastica come ricopmensa.
    Ignorai le parole del mio schiavo sensei improvvisato e tentai una seconda volta, ricevendo la descrizione di un effetto alquanto raccapricciante della tecnica se usato tale sigillo.
    Lo feci una terza volta e quella volta fu quella buona: il sigillo era identico a quello disegnato da atou. Lo rifeci una seconda volta per essere sicuro, ma persino il mio prigioniero-maestro era d'accordo con me.
    E così ricominciai a disegnare, ascoltando le sue parole, cercando di imprimere bene in mente la forma e le particolarità del sigillo. Le curve, le liee, i punti. In quel piccolo sigillo era racchiuso un potere pressoché immenso.
    Dovevo riuscire a farlo in maniera perfetta e così mi concentrai solo su quello, ignorando il fiume di parole che Gatou si ostinava a ripetere. Parole su parole, sembrava quasi voler glorificare la nobile origine della tecnica che mi stava insegnando per elevarsi ad un livello maggiore di quello a cui l'avevo classificato: uno sporco doppiogiochista pervertito.
    Così, senza curarmi dei suoi deliri ed ascoltando solo qualcosa che era davvero interessante, continuai a disegnare e disegnare, fino a che il polso non mi fece male. Avevo il viso contratto per la fatica e gli occhi bruciavano appena. Il tempo inoltre sembrava non voler scorrere mai, ma continuai a disegnare, dieci, vento, quartanta, cento e più segni, finché non raggiunsi il tanto agognato risultato sperato.
    Riuscire a disegnarlo velocemente, in meno di un secondo, in maniera perfetta, perché fosse funzionale.
    E lo feci, lo feci altre dieci volte, e più, per un minuto intero non feci altro che disegnare gli stessi sigilli e solo allora fui sicuro di poter dire di aver imparato a tracciarlo. Ma c'era qualcosa che non mi quadrava, quel sigillo non era utile se doveva essere disegnato.
    Deve esistere un altro metodo di applicazione, oltre al disegno dissi a Gatou, alzandomi, con le mani sporche di inchiostro nero In battaglia spesso non si ha più di un istante per poter applicare uno di questi sigilli, dico bene? La tecnica perderebbe gran parte della sua utilità strategica se non esistesse un altro metodo con cui applicare i sigilli, dico bene?
    E speravo davvero in una risposta affermativa. Perché se fosse stato così, allora le applicazioni erano pressoché perfette e infinite.


     
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  3. Shuh
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    Battaglia per le Memorie Perdute

    { Post Secondo
    Paese del Fuoco }


    Deve esistere un altro metodo di applicazione. In battaglia spesso non si ha più di un istante per poter applicare uno di questi sigilli, dico bene? La tecnica perderebbe gran parte della sua utilità strategica se non esistesse un altro metodo con cui applicare i sigilli, dico bene?


    Gatou si mise ad applaudire lentamente Bravo, sei molto sveglio Masaki, come già sospettavo. Dopotutto sei riuscito a catturare me, il grande Gatou Tadao! Sei degno di essere il mio primo allievo, molto bene! Si, c'è anche un altro metodo per applicare i sigilli, un metodo per cui erano necessari tutti quei disegni. Facciamo una prova.

    Gli porse un'altro sigillo, poi il pervertito chiese al ninja di konoha di chiudere gli occhi e di disegnare il sigillo ad occhi chiusi.

    Immagina il sigillo nella tua testa, visualizzalo, e poi disegnalo senza guardare.

    Non aveva dubbi che il suo studente avrebbe brillantemente superato la prova. Era quasi più bravo di lui, non che Tadao l'avrebbe ammesso mai.

    Bene, bene. Sei pronto per apprendere quel metodo. Tuttavia... non ti piacerebbe provare a dislocarti prima? Sono sicuro di si.

    Prese quindi un rotolo da richiamo ed estrasse, sfruttando la tecnica del richiamo, un paio di fuuma shuriken e una decina di Kunai con una strana punta, ed un sigillo avvolto attorno al manico.

    Questi Kunai vengono usati da noi sin dai tempi del fulmine giallo, considerali un regalo. Ora prendi un pennino e scrivi.

    Tadao gli avrebbe dettato quello che sembrava una sorta di contratto di richiamo, solo che era un patto che Masaki stava stringendo con se stesso! Era dunque quello il segreto della tecnica o solo una sorta di scherzo improntata dal traditore? Lui sembrava prenderlo molto seriamente e forse era meglio assecondarlo, non si sapeva mai.

    Perfetto, ora fatti un taglio e firma con il tuo nome usando il sangue.

    Una volta completata la procedura Tadao si sarebbe congratulato, avrebbe preso un sigillo, e l'avrebbe messo a circa mezzo metro da lui, poi si sarebbe allontanato da Masaki di una decina di metri.

    Ora siediti per terra, come per meditare. Concentrati sul sigillo e cerca di dislocarti. La capacità è dentro di te, devi solo sbloccarla. Immagina te stesso, completamente compresi i vestiti per carità, e concentrati sul sigillo.

    Ci sarebbe voluto un po' di tempo, in base alle capacità di Masaki di "visualizzarsi" e di concentrarsi sul sigillo, ma prima o poi ci sarebbe riuscito.

    Bene, bene. Ricordati che i fattori importanti sono la presenza del sigillo, le fonti di chakra e la distanza. Dislocarsi è difficile all'inizio e probabilmente ti senti tutto sottosopra e con la nausea per cui è meglio riposarsi un po'. Se la tua concentrazione viene a mancare rischi di diventare un miscuglio di carne e ossa.

    Non che a Tadao importasse più di tanto di Masaki, anzi, tuttavia al momento era l'unica persona che poteva liberarlo da quelle fastidiose corde. E se c'era una cosa che Gatou Tadao odiava era sentirsi in trappola. Uno psicologo da quattro soldi avrebbe collegato l'aver appreso la tecnica del quarto hokage al cercare di superare questa sua paura inconscia. Un modo per enfatizzare la sua naturale codardia.

    Tadao era d'accordo, ma non per questo l'avrebbe mai ammesso apertamente. O non avrebbe tagliato la gola al poveraccio che avesse osato dirgli la verita. Sempre che non si trattasse di qualcuno più forte di lui.




    OT

    La faccenda del "contratto con se stessi" è una cosa che a me personalmente intrigava, dato che richiama il fatto che la ts sia una "tecnica del richiamo modificata" tuttavia sei libero di considerarlo uno "scherzo" di Tadao e di ignorarla in futuro (non mi sembra che il manga sia chiaro su questo punto e l'ho inserito giusto per essere sicuro e per inserire un po' più di "storia" e di contorno nella tecnica XD)

    Il post mi sembra abbastanza lineare, inizia ad introdurre il concetto della tecnica del sigillo di dislocazione rispondendo alla domanda di Masaki e poi ti fa dislocare. Al momento ti dislochi con molta fatica, impiegandoci tanto tempo e solo per una breve distanza, ma su questo ci lavoreremo nei prossimi post.

    Ah, vedi tu se aver successo completamente o se "fallire" in parte questa dislocazione a seconda delle capacità del tuo pg nei campi che ho detto sopra. Dopotutto non tutti sono dei geni come il grande Gatou Tadao! Il genio delle 5 terre ninja! Maestro Dislocatore! Triplo giochista! L'uomo che tutti gli uomini vorrebbero essere e che tutte le donne vorrebbero amare!

    /OT
     
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    Io ed il kunai

    II




    Un contratto con se stessi? Mi sembrava la classica mossa di chi, preso dalla disperazione assoluta cercava di umuliare chi lo stava umiliando per sentirsi un po' meglio. Guardai Gatou con uno sguardo gelido e con impazienza tamburellai le dita sull'elsa della spada, fremendo dalla voglia di usarla per spaventare di nuovo il suo triplogiochista prigioniero. Quando ebbe terminato la pantomima lui si aspettò che io versassi il mio sangue per firmare un contratto che palesemente nons arebbe servito a niente.
    Smettila di dire cazzate, ti prego dissi gelido Dovrei legare me stesso con il mio sangue? Mi stai prendendo in giro con ogni probabilità. Proverò a dislocarmi senza, se non ci riesco, vorrà dire che avevi ragione tu e firmerò quello stupido contratto... sento puzza di presa in giro, di una tremenda presa in giro.
    Così assunsi la posa di meditazione che lui mi aveva indicato per dislocarmi. Il sigillo era la, a circa tre metri da me ed io dovevo utilizzarlo, dovevo riuscire a sbloccarmi e dislocarmi, sopratutto perché non avevo alcuna intenzione di stipulare un contratto con me stesso. Io avevo già un contratto firmato con il sangue con me stesso ed era genericamente chiamato vita!
    Mi concentrai, cercando di non pensare ad altro che al sigillo. Dovevo semplicemente immaginarmi lì? Sembrava tutto sommato facile, ma se era così facile perché i dislocatori erano così pochi? Se fosse bastato un sigillo e tante buone intenzioni tutti quanti sarebbero stati in grado di apprendere quella tecnica che alla fine sarebbe potuta diventare basilare come la Henge.
    Invece no, era qualcosa di speciale e tremendamente pericoloso... sopratutto per gli altri. Ed era difficile da eseguire. Doveva esserci un altro elemento in grado di aiutarmi, in grado di darmi la spinta decisiva verso la dislocazione ben riuscita.
    Forse il vecchio Gatou aveva ragione, forse avevo bisogno di un contratto. Ma se c'era un contratto doveva esserci... un richiamo! La chiave della tecnica era evidentemente la tecnica del richiamo! Il solo immaginarsi sul sigillo era abbastanza semplice.
    Così richiusi gli occhi e iniziai seriamente ad immaginarmi lì, vicino quel sigillo, non accadde nulla come mi aspettavo e così feci un'altra cosa. Pensai anche alla tecnica del richiamo, che in buona sostanza non avevo mai subito.
    La tecnica del richiamo funzionava in una maniera precisa. Prendeva qualcosa da un luogo o anche da un'altra dimensione e la richiamava dove veniva applicato il sigillo. In poche parole, come Gatou aveva cercato di dimostrare, la dislocazione era una tecnica del richiamo.
    Mi aveva chiesto di firmare un contratto, eppure non aveva senso. Il contratto era il vincolo con il quale si permetteva al possessore del sangue di richiamare gli animali di quella specie. Io dovevo richiamare me stesso e dubitavo fortemente che ci volesse un contratto per legare il mio sangue alla mia volontà di richiamare me stesso. Avevo già tutto dentro di me.
    Io ero il mio stesso animale da richiamo.
    Quel sigillo mi stava richiamando. Potevo sentirla. Potevo sentire una sensazione nuova mai ben definita proprio, che veniva dal sigillo davanti a me. Come se qualcuno mi stesse osservando e sottilmente cercasse di attirare la mia attenzione.
    Sulle prime fui dubbioso, e sentii quella sensazone svanire, ma capii subito che non era qualcosa di buono. Così tornai a concentrarmi come prima e nuovamente avvertii quella strana sensazione, quell'attrazione speciale che mi spingeva verso il sigillo. Mi immaginavo lì, dovevo solo lasciarmi andare.
    I legacci della mia mente sparirono, senza paura abbracciai quella sensazione ed il mio corpo fu scosso da un tremito. Sentii il terreno mancare sotto di me per un istante, brevissimo, poi tornai ad avvertirlo, così come avvertii il mondo girare vorticosamente per un misero secondo.
    Quando riaprii gli occhi e una sensazione di nausea mi colpì ma con ferrea disciplina la repressi. Guardai davanti a me: c'era il sigillo. Lanciai quindi uno suardo a Gatou, presi il Kunai e lo lanciai contro di lui, ben più in alto della sua testa, colpendo l'albero sotto il quale stava.
    Infilati quel contratto dove non batte il sole... smettila di prendermi in giro, vecchio, non ho tutto il giorno da perdere per te la voce era appena affaticata, ma mai avrei ammesso che quel primo viaggio mi aveva scombussolato.
    Sorridevo però, perché sì, ci ero riuscito!
    Mi ero dislocato per la prima volta!


     
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3 replies since 7/6/2013, 22:09   50 views
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