[Evento Dinamico] La Nave Straniera

Aperto a tutti i giocatori. Scadenza 22/08/13

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  1. Shuh
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    La Nave Straniera

    { Post Secondo
    Paese del Fuoco
    Otafuku }


    Mentre mi sedevo la donna mi rispose a tono:

    Ehi carino, attento alle boiate che spari.

    E subito dopo eseguì la classica mossa di seduzione: mostrare i doni che madre natura (almeno così avrei pensato fino a che non avessi potuto sottoporla ad un più accurato esame) le aveva donato. Ora ero io che rischiavo di annoiarmi.

    La mossa con cui tracannò il boccale invece mi impressionò, quasi. Mi piaceva molto di più bere con relativa calma, un unico sorso lento ma continuo, piuttosto di quelli che preferivano tracannare giù a forza e con estrema rapidità le bevande. Subito dopo richiamò l'attenzione dell'oste, ordinando altri sei boccali. Un numero che avrebbe potuto impressionare un principiante, ma fortunatamente la mia vita da vagabondo e le notti passate nel deserto con solo il cielo stellato sopra di me avevano ben presto innalzato la soglia dell'ebbrezza, tanto che per alcuni locandieri ero una sorta di pericolo (di finire le scorte). Ok, mi sto un po' vantando, ma oggettivamente ero seriamente in grado di battere quasi tutti a suna. Dico quasi perché non avevo mai avuto la possibilità di misurarmi con quella che era una leggenda vivente nel mondo delle bettole di Suna: Gin Chikuma, Kazekage e grande appassionato di alcolici.

    Nel frattempo avevo già bevuto il primo boccale di te al limone (o era birra? il sapore e la pesantezza erano simili) quando la mia musa, almeno per quella mattina, mi rivelò il suo nome.

    - Kensuke, ma puoi chiamarmi Ken. Dimmi Aomitsu, non per farmi li affari tuoi ma non mi sembri di qui. Di dove sei? -



    Qualche ninja scaltro che ci stava osservando (anche se in quel momento non avevo la minima idea che ci fossero degli shinobi in quel luogo dimenticato dagli dei) avrebbe potuto pensare che fosse un modo intelligente per estorcerle informazioni. Niente di più lontano dal vero. Avevo solo voglia di fare conversazione, mi stimolava le papille gustative. Continuammo a bere, parlando se lei avesse così desiderato e, in base alle sue risposte (se mi avesse cioé rivelato dell'esistenza della nave e del suo luogo di partenza/arrivo) le avrei detto che non avevo mai viaggiato per mare, anche se mi sarebbe piaciuto. Forse lei avrebbe potuto chiedere al capitano se avevano bisogno di un mozzo.

    Al termine dei sei boccali sarei stato leggermente più gioviale del solito (anche se, effettivamente, non era una poi così gran differenza visto il mio temperamento solare) ma non avrei avuto grandi segni di ubriachezza. Avevo sempre avuto un buon spirito di osservazione che avevo poi affinato grazie alle arti degli shinobi [Abilità Occhio di Falco] per cui non mi sarebbe stato difficile avrei comunque notato quel leggero movimento delle dita della donna. Io invece non avrei avuto incertezze nei movimenti, anche perché mi piaceva bere lentamente e anche i miei movimenti riflettevano quello stile (in modo anche da rendere meno visibile un'eventuale ubriachezza, un piccolo trucchetto che nei mesi passati mi aveva fatto vincere numerose "competizioni").

    Non sentii per nulla i vari rumori e le varie discussioni che si facevano attorno, dopotutto non erano che un confuso e fastidioso brusio nelle mie orecchie, per cui non sapevo che delle persone stavano per diventare più ricche e più povere in base alla mia "performance". A saperlo prima mi sarei messo d'accordo con il broker della situazione (e forse pure con Aomitsu). Mi era giunta alle orecchie un qualche accenno alla femminilità della mia avversaria ma onestamente non mi importava. Anzi, preferivo avere delle compagne di bevute piuttosto che degli uomini. A letto ci si divertiva di più. Non avevo pregiudizi a riguardo delle donne, anzi in certe cose (e non mi riferivo ai lavori di cucina) le ritenevo superiori agli uomini. Peccato che l'accademia non mi avesse mai mandato, almeno finora, in missione con qualche kunoichi degli altri paesi. Ero molto curioso di studiare i vari "stili" dell'arte amatoria del continente. Forse in futuro avrei potuto scrivere un libro a riguardo. Di sicuro ci avrei guadagnato più soldi che quei quattro spicci che mi passava il villaggio per le missioni buffonata a cui mi assegnava.

    Fu allora che mi venne un'illuminazione geniale!

    - Ehi Toshi! Metti su un po' di musica vivace che la signora si annoia. Qualche preferenza? -



    terminai, rivolgendomi a lei con un tono eccessivamente dolce. Che mi piacesse davvero o che fosse l'alcool a farmi parlare? Chissà...

     
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  2. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Tre curiosi di troppo~


    Come era ovvio che fosse l'evento non attirò solo la sua attenzione ma quella di molti del luogo. Certo, nulla a che vedere con la bolgia che si creava a Konoha nei rarissimi casi in cui succedeva qualcosa di interessante, tuttavia vi erano anche fin troppi curiosi per i suoi gusti, specialmente in un posto come era Otafuku.
    Sulle prime non gli parve di riconoscere nessuno, eccezion fatta per un Uchiha che svettava da in mezzo alla folla con i suoi capelli corvini ed i tratti somatici tipici del suo clan. Per quanto potesse apprezzare di non essere l'unico Uchiha in quel momento, sapeva anche bene che ciò poteva diventare un problema ben più grosso.
    Poi dal tetto comparve un'altra conoscenza, un otese che "goffamente" cercava di restarsene in disparte dall'alto ad osservare la scena, convinto che nessuno lo avesse notato o che comunque nessuno lo avrebbe notato.

    °Igoru... Speravo fossi migliorato in tutto questo tempo... ed invece eccoti li... Vedo che non hai imparato nulla dalla nostra ultima missione...°


    Pensò tra se trattenendosi dallo scuotere la testa in segno di disapprovazione.
    La ragazza parve non essersi accorta di lui, o almeno così era finchè non udì le sue parole, voltandosi verso di lui e "guardandolo" anche se non era assolutamente choaro come ella potesse in qualche modo vedere qualcosa attraverso la bendatura che le copriva gli occhi ed i foglietti che le penzolavano davanti al naso dallo strano copricapo.
    Ella era visibilmente spaventata e non era propriamente necessaria una laurea in psicologia per accorgersene. Che fosse stata lei o meno a fare quel massacro, l'unica cosa certa era che bisognava isolare l'area e mettere tutto e tutti in sicurezza, in primo luogo facendo sparire la giovane, ma per farlo gli sarebbe servito un diversivo ed un diversivo avrebbe avuto.
    Intanto alle sue spalle la situazione si andava scaldando sempre più, un'altro giovane infatti si unì alla combriccola mentre una voce si levava dalla folla, una voce adirata, una voce che gli diede una via di fuga.

    "EHI! Io conosco quel tatuaggio! Fuuta il Mangiaratti! Questa cagna ha ammazzato il Mangiaratti!"


    Ella implorava pietà e richiedeva aiuto, conscia del pericolo che correva nel restare in balia di quella folla sempre più agitata e probabilmente ancora più conscia del pericolo che quella folla poteva correre restando con lei.

    °Devo pensare in fretta a qualcosa, altrimenti sono dolori... Tecnicamente potrei portarla via con un arresto, in effetti è nelle mie competenze e nei miei compiti... ma facendo una cosa del genere rischio solo problemi aggiuntivi e questi qua probabilmente non mi lascerebbero lavorare come si deve... No, devo dare prima la prioprità alla sicurezza delle persone ed all'isolamento dell'area, quindi devo portarla in una zona sicura°


    Intanto alle sue spalle il piccolo Uchiha stava cercando di distrarre la folla o perlomeno si era messo a blaterare cavolate sulla legge di Otafuku, tuttavia non era quello ne il tempo ne il luogo per rimbeccarlo e fargli capire come girasse realmente quel porto malsano.
    Approfittò quindi dell'arrimo per estrarre una carta dal suo mazzo legandola rapido con un piccolo tratto di filo di nylon ad un kunai, stando bene attento a sfruttare la copertura che il suo nero mantello gli concedeva per evitare che qualcuno potesse in qualche modo accorgersi delle sue azioni, poi vi incise sopra un messaggio, particolarmente semplice per Igoru che avrebbe fatto bene ad eseguire, altrimenti sarebbero stati problemi grossi sia per lui sia per gli altri (specialmente per lui quando lo avrebbe di nuovo incontrato).
    [Abilità x3]
    CITAZIONE
    Igoru, mi serve il tuo aiuto, quando leggerai questo messaggio sarò fuggito con la ragazza, ti spiegherò tutto dopo al nostro incontro. Intanto tu devi allertare la mia squadra, si trovano nel porto e stanno perquisendo la nave di kumo. Portali qui e di loro di isolare l'area e dare il via alle indagini, sottolinea che la ragazza è già sotto il nostro controllo e che procederò io stesso con l'interrogatorio. Fatto questo raggiungimi assieme ai due studentelli in mezzo alla folla. Li riconoscerai molto facilmente, uno è quello che si è messo a parlare della "legge di Otafuku", l'altro è il demente che si è tolto il coprifronte e lo ha usato per farci dei segnali, giusto per attirare l'attenzione.
    Ci troverete sempre al porto al vicolo XXX. Occhio alle trappole, ne piazzerò alcune sui tetti, quindi evitateli, ma soprattutto state attenti a non farvi assolutamente seguire!

    Preparato il messaggio e studiato il semplice piano d'azione, ora non gli restava che agire dando il via alla scenetta.
    Nel primo atto attirò l'attenzione su se stesso alzando il braccio destro come a richiamare l'attenzione delle persone, ma senza mai voltarsi.

    «Signori! Vi prego... Questo caso è già nelle mani delle autorità di Konoha... In merito alla "legge di Otafuku" mi duole informarvi che è uan balla, Otafuku risponde alla legge di Konoha ed il primo organo di intervento è il corpo dei guardiani, la polizia seguirà poi le indagini...»


    Un sorriso rassicurante si sarebbe dipinto sul suo volto, ma solo la ragazza avrebbe potuto vederlo, sempre se effettivamente la ragazza avesse la possibilità di vedere qualcosa...

    «Inoltre, il mangiaratti era un elemento ben conosciuto, oltre che ricercato per stupro, rapina, minacce, borseggio, omicidio e svariati reati minori... In breve è stata semplicemente eseguita la pena di morte prima che potessimo mettere le mani su di lui, anche perchè era già uscito un mandato di cattura per quell'uomo...»


    Con quelle parole, anche i meno attenti avrebbero visto comparire dal nulla una carta nella sua mano alzata su cui erano incisi i dati della vittima che era stata riconosciuta. [Prestigiatore]
    Intanto lui si rivolse verso la giovane, preparandosi a scattare dando il via al secondo atto.

    «Detto questo, stai tranquilla... Come già ti dissi sono un guardiano di Konoha e sono qui per aiutarti, tuttavia per fare questo sono dolente ma devo proseguire e portarti con me»


    La sua voce era bassa ed il tono era rassicurante. Con tutto quel casino attorno a loro difficilmente altri al di fuori di loro due avrebbero udito quelle parole, ma se anche in qualche modo ciò fosse capitato, sarebbe stato il proseguio ad eliminare ogni dubbio.
    Egli infatti scattò in avanti come un fulmine arrivando addosso alla giovane tirando ad afferrarle la spalla con la mano destra mentre la sua bocca si avvicinava rapida e silenziosa all'orecchio destro di lei.

    «Stai tranquilla, non voglio farti del male... è solo una piccola messa in scena per la folla»


    Un sussurro, nulla di più, in una azione tanto avventata e plateale da lasciar spazio a piccole e celate azioni, come il lancuio del kunai con il messaggio per Igoru. Un lancio preciso, netto che spedì l'arma a conficcarsi sul legno del tetto su cui l'Otese era appollaiato a pochi centimetri dallo stesso. Forse i più accorti avrebbero notato quel lampo nero sbucare dal nero del suo mantello ma in quella fase concitata chi mai si sarebbe concentrato su un tale e piccolo evento? Quando l'enorme mantello nero dell'Uchiha si era gonfiato per lo scatto coprendo in pratica entrambi i personaggi al centro dell'attenzione, chi mai avrebbe notato e seguito quel brevissimo e piccolissimo lampo nero?
    Ma soprattutto, chi mai vi avrebbe posto attenzione dopo che una bianca nuvola di fumo avrebbe avvolto entrambi celandoli completamente alla vista?
    Questo era infatti il piano di Atasuke che mai prima di quell'evento era guadagnato il titolo di "Illusionista". Aveva attirato l'attenzione su se stesso per distrarre la gente dalle sue azioni, e poi aveva attirato la gente sulle sue azioni per far perdere le proprie tracce. Sfruttando infatti la nuvola di fumo generata da una delle sue tecniche
    [Slot TA] e le dimensioni ridotte del vicolo per scattare assieme alla ragazza via dalla strada. La avvinghiò a se correndo verso il fondo del vicolo per poi spiccare un rapidissimo salto in modo da aggirare con un unica azione il muro che bloccava loro la corsa ed in modo da guadagnarsi una via di fuga, ma soprattutto evitando di lasciare eventuali impronte che potevano essere seguite con il sangue delle vittime che, inevitabilmente, aveva caplestato.
    Oltrepassato il muro un nuovo vicolo si snodava dinnanzi a loro e la prima parte dela fuga prevedeva di persorrerlo rapidamente per poi guadagnare i tetti di Otafuku in modo da non immettersi assolutamente in una delle vie principali dove avrebbero solo attirato l'attenzione ed incontrato ulteriori ostacoli da superare.
    Dai tetti poi avrebbero percorso una via ad "arco", finendo poi per raggiungere un vicoletto al limitare di Otafuku dove avrebbero potuto parlare con tutta la dovuta calma una volta piazzate le trappole, che in verità altro non erano che semplici allarmi necessari per evitare spiacevoli visite in arrivo dai tetti, lasciando libera solo l'unica via di accesso del vicolo da dove gli altri sarebbero probabilmente giunti.
    [Abilità]

    °Ora siamo soli ed a breve dovrebbe arrivare Igoru con i due ragazzini... Dannazione... so che sto correndo un rischio non indifferente ma devo provare ad interrogarla da solo, non posso aspettare che arrivino.°


    Pensò poggiando la ragazza a terra con delicatezza ed allontanandosi di qualche passo da lei.

    «Stai bene?»


    Le chiese con premura.

    «Spero di non averti sballottata troppo... nel caso chiedo scusa, ma era il solo modo per allontanarsi da quel luogo ed avere un minimo di tranquillità... Tuttavia ora ti chiedo un favore... Tu mi hai chiesto di aiutarti, tuttavia per poterlo fare devi prima raccontarmi nel dettaglio tutto ciò che è successo nel vicolo, dall'inizio alla fine e devi dirmi tutto su questa "Shiromitsu"... Più tardi arriveranno altri tre shinobi, quindi non ti preoccupare del loro arrivo, sono amici e ci aiuteranno...»


    Cercava di essere il più appagante possibile, ma soprattutto voleva mettere la ragazza a suo agio evitando che questa si agitasse nuovamente (o maggiormente) andando o in blocco senza quindi rivelargli nulla o peggio prendendo un nuovo scatto d'ira e magari rischiando di fargli fare la fine che era toccata a quei tizi ormai spalmati nel vicolo.
     
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    Otafuku:
    missione fattorino

    Ichirou Kanzaki
    file QE-001-02
    Otafuku/Paese del Fuoco





    A scommessa accettata, Ichirou ricevette un pezzo di carta a mo' di ricevuta, seppur anni luce lontana da qualunque parvenza di ufficialità. -Lo do tre a uno...la ragazza ha bevuto già tanto, non reggerà ancora. Strana gente questi di Kumo, no? Donne marinaio che bevono come uomini...- In effetti, pensò Ichirou, raramente aveva visto delle donne reggere più di qualche boccale, figuriamoci una quantità tale d'alcool. -Speriamo non stia barando oppure ho buttato via 100 ryo...- Cominciò quindi a meditare sul comportamento da tenere in caso tutto si fosse rivelato l'ennesima vicenda truffaldina nata grazie alla cara, onesta ed amorevole gente di Otafuku...

    Intorno agli sfidanti, la folla commentava nei modi più vari, mentre loro parlottavano, probabilmente stuzzicandosi a vicenda. Ichirou si concentrò sulla ragazza, cercando di individuare qualche segno che stesse barando o quantomeno qualcosa di inusuale. [Occhio di Falco]

    Notando una piccola incertezza nella mano della donna, che gli pareva avesse rivelato al suo avversario di chiamarsi Aomitsu o qualcosa di simile, un mezzo ghigno apparve sul volto di Ichirou, che già assaporava la vittoria della scommessa. -Ehi biondo, guarda che devi prima, batterla, poi dopo sbatterla!-Urlò, con fare scherzoso, facendo una battutaccia volutamente volgare, dopo che l'uomo chiese che il barista mettesse su della musica.

    Ridendo, si spostò leggermente più indietro con fare casuale, portando la propria spalla dietro quella dell'uomo cui aveva versato la scommessa. Casomai questi avesse deciso di fare il furbo e scappare senza pagare, Ichirou avrebbe prima tentato di afferrarlo per il braccio e farlo quantomeno inciampare, stando il più attento possibile a degli eventuali complici. -Quasi quasi voglio che ci provi, sento il bisogno di sgranchirmi un po' dopo due giorni di mortorio.-

    Lasciò le braccia lungo il corpo, stringendo i pugni in caso avesse dovuto usarli...


    Legenda
    Narrato
    -Parlato-
    -Pensieri-
    [A/T/P]


     
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  4. Naruto Legend Staff
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    [Una mattina movimentata - Per le Strade]

    Kyushize trovò una scala antincendio in un vicolo poco lontano, più che sufficiente per guardare le cose dall'alto, e fu proprio questo a permetterle di vedere il ragazzo con i capelli rossi ed il cappello: quello che era inciampato sulla sua cassa! Quindi non era stato lui a rapire il ragazzino quanto piuttosto l'altro tizio coi capelli rossi. Malconcio e dolorante, il fuggitivo si alzò lentamente, guardandosi intorno senza capire cosa stava succedendo, e proprio in quel momento le guardie gli si stavano avvicinando. Era il caso di intervenire e mettersi in mezzo o lasciare che lo catturassero per intervenire dopo? Od ancora sarebbe stato meglio lasciar stare e mettersi a cercare Yuiku?

    Come tempistica avrebbe potuto anche trarre in salvo il tipo dai capelli rossi, ma doveva decidere in fretta il da farsi..

    CITAZIONE
    Per Yuiku è necessario attendere il post di Shinodari per sapere cosa farà...intanto la vicenda di Kyushize può andare avanti!

    [Una mattina movimentata - La Taverna]

    Uh, mi piace come bevi...Ken-su-ke. Pronunciò il nome scandendo ogni sillaba, quasi assaporandola. Mi piace proprio molto. E hai anche lo sguardo di uno che può bere quasi quanto me. Sorrise, tracannando l'ennesimo boccale. "Ken" Ripetè, con aria deliziata. Un bel nome, proprio un bel nome. E hai ragione a dire che non sono di qui... quasi con noncuranza allungò la mano per sfiorare quella di lui, come se fosse capitato per caso, ma non si sognò certo di ritrarsi al contatto. Tutt'altro. Sono una donna del Nord, dritta dritta in questa fogna da Kumo, anche se in realtà dovevamo andare da un'altra parte. Buttò giù un nuovo sorso, stavolta più piccolo. Brutta storia i pirati, ci hanno conciato la nave talmente male che abbiamo dovuto cambiare rotta.

    E tu? Da dove salta fuori un bel tipo biondo come te? Qui a Otafuku c'è gente di pasta frolla al confronto. Nuova sorsata mentre scoppiava l'alterco in mezzo al "pubblico". Vedo che qui l'atmosfera si riscalda! Finalmente una rissa! EHI, fate più baccano, siamo solo all'inizio! AHAHAHAH!!! Inutile dire che la proposta di Kensuke la trovò più che favorevole. Musica? Una scintilla di interesse brillò nei suoi occhi. Sembri veramente il mio tipo, sai? Si...una bella canzone delle mie parti! TOOOSHIIII!! Sollevò il boccale, sporgendosi all'indietro mentre gridava, storpiato, il nome del locandiere. Sparami Hebi no Koe a tutto volume! Buttò giù un'altro sorso e poi sbattè il pugno sul tavolo. Io ADORO queste vecchie canzoni! Se reggi altri tre boccali di questo piscio poi ci facciamo due giri di danza, che ne pensi? Cominciava a dare segni di allegria in eccesso, finalmente, dopo tutto quell'alcool.

    Ma a pensarci bene Hebi no Koe non era una canzone della zona di Oto? Che centrava con Kumo?

    Pochi bicchieri ancora ed avrebbe afferrato Kensuke per un braccio, iniziando a ballare con discreta abilità per tutta la stanza, intorno al tavolo della loro sfida e non senza mancare di poggiare le mani un pò ovunque, se ne avesse avuto la possibilità.

    Ichirou intanto guardava tutto ma senza notare nulla di particolare nel comportamento della ragazza o del suo sfidante...a parte il mezzo flirt che era in atto non sembravano esserci trucchi evidenti: la gara era leale, almeno vista dal di fuori. E non fu tanto Kensuke a rispondere quanto piuttosto Aomitsu, una volta smesso di ballare: EHI, sbruffone, guarda che ti ho sentito prima! Con chi credi di parlare, eh? EEH?!? Non sono mica tua madre! Prova a dirmele in faccia certe cose!!

    In tutto questo Deveraux aveva avvicinato l'oste, che in mezzo a quel bailamme sembrava sempre più nervoso ed agitato, con stille di sudore che gli imperlavano la pelata. Era abituato alle risse ogni tanto, ma non a quell'ora del mattino e non causate da una ragazza con un pozzo senza fondo al posto dello stomaco! Oh, non si immagina quanto lo spero io... Mormorò alzando gli occhi al cielo. Comunque credo ci stia lavorando la Kiseiju, quelli col capannone giù al molo sei. Non era un nome sconosciuto, e sarebbe bastato fare un pò di domande in giro per capire che era una compagnia "spalleggiata" da qualcuno che lavorava nell'ombra. Difficile capire se fosse il Loto o l'Edera, ma sempre di criminali si trattava.

    Certo, probabilmente gran parte dei lavoratori della compagnia era all'opera sulla nave quindi forse il capannone dove aveva sede la compagnia era "visitabile" senza grossi problemi. Forse. O valeva la pena di restare ancora in quella taverna a vedere come si sviluppavano le cose?

    [Una mattina movimentata - Al Porto]

    L'intervento di Shisui non ebbe grandi effetti: pur parlando a voce alta non era interessante quanto una scena del massacro, anche se due o tre persone si girarono a guardarlo: uno per contestare le sue parole Non dire scemenze, qui siamo gente per bene! E gli altri per dargli ragione Già, vero! Io dico di farla fuori per vendetta! Giusto, facciamoci giustizia da soli! Ehi, non ci si fa giustizia da soli! La faccenda era lì lì per sfuggire di mano, con gli animi che si surriscaldavano e la ragazza sempre più agitata...fortunatamente Atauke si decise a prendere le redini della situazione!

    Non direi idiozie, Otafuku segue le SUE leggi! Giusto, dannati ninja siete sempre in mezzo! Ehi io starei attento, non fa bene sottovalutare Konoha! Konoha al ROGO! Si! Noo! Io dico di lasciarlo fare!! Io dico di riempirli di sassi!! Qualche mano stava cominciando a correre ai coltellacci quando l'Uchiha tirò fuori la storia del mandato di cattura, che placò gli animi per qualche istante...esattamente il tempo necessario a mettere in atto il piano di fuga: EHI!! AL FUOCO, AL FUOCO!!! MA no, sta scappando, sta scappan...

    In un modo o nell'altro si erano liberati dalla folla, anche se ben presto gli occhi sospettosi della gente cominciarono a voltarsi verso il coprifronte di Shisui...le cose potevano ancora mettersi molto male per lui se non si inventava qualcosa...magari l'altro ninja avrebbe potuto aiutarlo?

    In ogni caso Atasuke e la sua "prigioniera" sarebbero riusciti a svignarsela senza troppi guai, anche se i corpi erano rimasti nel vicolo e prima o poi qualcuno avrebbe iniziato a fare domande... La ragazza tremava ancora e sembrava un pò scombussolata dal brusco movimento, tanto che barcollò un poco quando lui la lasciò andare. Devo sedermi un attimo...devo... fortunatamente c'era una cassa poco lontano e non sembrava sul punto di svenire. Ora...va meglio. Grazie, grazie mille...io...io vorrei tanto che non mi succedessero queste cose...lo vorrei tantissimo... E stringendosi le braccia intorno al corpo prese a singhiozzare.

    Quegli uomini mi hanno seguita nel vicolo...io stavo cercando di seguire un cagnolino...hanno usato parole pesanti e poi...hanno provato ad afferrarmi. Singhiozzò ancora. A quel punto Shiromitsu è uscita dall'ombra e li ha uccisi tutti prima che potessi fare qualcosa...ci avrà messo...non lo so...una decina di secondi....lei è...inarrestabile. Ci volle ancora qualche minuto perchè Kuromitsu si calmasse, ed a quel punto era probabile che gli altri ninja fossero arrivati al punto di rendez-vous...giusto in tempo per sentire la storia di Shiromitsu.

    Shiromitsu è...è mia sorella. Sorella gemella. Ma è morta alla nascita, mentre io sono sopravvissuta. Da allora il suo fantasma mi perseguita e quando io sono in pericolo mi protegge, ma esagera sempre ed io non posso fermarla. Può strappare le braccia ad un uomo senza problemi... Il suo tono della voce si faceva sempre più pacato. Per questo indosso questi amuleti: mi aiutano a limitare le sue apparizioni. Ha...lei ha ucciso anche delle persone che non mi avevano fatto nulla, magari per gelosia o chissà quale altro motivo. Chinò il capo, come a "guardarsi" le mani. Ma almeno con gli amuleti ora mi difende e basta...come con quei banditi...o coi pirati che hanno attaccato la nostra nave...non è stata una tempesta a ridurla in quello stato, però non è sopravvissuto nemmeno un pirata per colpa di Shiromitsu e il capitano mi ha detto che sarebbe stato più sicuro non parlare della faccenda...

    Ma eccola sollevare la testa di scatto, rivolta a Atasuke: Questo...questo non metterà il capitano nei guai, vero? Ren è un bravo capitano, non voglio che abbia problemi per colpa mia!!!

    Edited by Febh - 27/8/2013, 22:47
     
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
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    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~L'interrogatorio~


    Erano finalmente giunti nel vicolo e la ragazza dal volto coperto accusò un senso di spossatezza e nausea, probabilmente provocati da tutta quella raffica di emozioni e dall'ultimo sballottamento, che in effetti ha spesso provocato strane reazioni alle persone non abituate.
    La accompagnò delicatamente verso una cassa pococ distante aiutandola a sedere, in modo da stabilire un maggior rapporto di fiducia e magari riuscire in questo modo ad ottenere più informazioni.
    Ella sembrò abbastanza incline a rispondere alla sua richiesta e facendo fronte all'agitazione ancora presente, iniziò a parlare della famigerata shiomitzu che sembrava aver fatto quella sorta di macello.

    °Un fantasma... interessante informazione, anche se in verità non credo molto a queste storie di spettri... Probabilmente c'è qualcos'altro dietro, ma dovrò indagare più nel dettaglio...°


    Pensò tra se mentre rielaborava tutte le informazioni che ella aveva deciso di dargli. A conti fatti sembrava che su quella nave fosse accaduto molto di più di quanto non fosse stato raccontato e la cosa non portava a nulla di buono, specie se si calcolava i danni che erano stati fatti solo negli ultimi minuti.
    Dopo alcuni attimi di silenzio Atasuke ruppe nuovamente il silenzio, smettendo finalmente di torturarsi il mento con la mano destra.

    «Quindi tu mi stai dicendo che è stata Shiromitsu a danneggiare la nave? Oppure i danni sono stati provocati dall'assalto dei pirati? In effetti non mi è chiaro questo passaggio... Ma soprattutto non mi è chiaro che cosa cercassero i pirati sulla vistra nave... Specialmente se il vostro capitano ha deciso di tacere sulla questione...»


    Si prese una pausa elargendo un largo sorriso alla ragazza, continuando a convincersi del fatto che in un qualche modo ella fosse in grado di vederlo o perlomeno di percepirlo.

    «Mi spiego... In fondo un attacco di pirati in mare è una cosa abbastanza normale, quasi quanto un attacco di briganti ad una carovana... Direi che è tutto normale quindi se dei pirati assaltano una nave mercantile, giusto? Ed allo stesso modo nessuno condannerebbe un equipaggio per aver ucciso per difesa dei pirati... Quindi perchè nasconderlo inventando la storia della tempesta? Se il problema era Shoromitsu sarebbe bastato semplicemente sorvolare il dettaglio...»


    Un ultima pausa lungo la quale gli occhi penetranti di Atasuke si piantarono dove probabilmente erano quelli della ragazza come a cercare di fissarla dritta negli occhi.

    «Quindi perdona la mia scortesia, ma ho un'altra domanda da porti: Che cosa trasporta la vostra nave? Che cosa stavano cercando questi pirati? Chi altri fa parte dell'equipaggio? Ma soprattutto da dove proviene la vostra nave?»


    Un'altra brevissima pausa spezzò la serie, prima che un'ultima affermazione chiudesse il suo discorso lasciando quindi il tempo alla ragazza di rispondere.

    «Inoltre... Mi piacerebbe sapere qualcosa di più su queste apparizioni di Shiromitsu... Vorrei infatti capire da quanto tempo avvengono queste apparizioni, come avviene, se compare una qualche forma fisica o se è semplicemente l'ombra adagire, se c'è qualche suono caratteristico o cose simili, in breve il suo modus operandi... Ah e non preoccuparti per il tuo capitano, se mi dirai la verità...»

    °E non si mette nei guai per conto suo°

    «... Non gli succederà nulla, non temere»


    E con un'altro sorriso Atasuke attese nuovamente le sue risposte.
     
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  6. Shuh
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    La Nave Straniera

    { Post Terzo
    Paese del Fuoco
    Otafuku }


    Ascoltai con interesse la storia di Aomitsu. Ero "fuori servizio" e quindi cercavo sempre di tenermi fuori dai guai, ma tenere le orecchie aguzze per qualche opportunità interessante era sempre utile. Magari potevo ricavarci un bel bonus o delle informazioni utili.

    Dunque veniva da Kumo ed erano stati attaccati da dei pirati che gli avevano fatto cambiare rotta. Banale, se non fosse per il fatto che Kumo era territorio extraccademico e quindi informazioni su quella nave poteva interessare a qualcuno. Inoltre Kumo era un villaggio ninja per cui probabilmente qualche membro dell'equipaggio poteva essere un ninja. Aomitsu non si era presentata come tale e, se la sua vista non lo ingannava, non aveva visto alcun coprifronte. Forse non era una ninja, anche se finora aveva dimostrato una resistenza fuori dal comune.

    E tu? Da dove salta fuori un bel tipo biondo come te? Qui a Otafuku c'è gente di pasta frolla al confronto.

    - Niente di speciale... diciamo che lavoro come libero professionista e quando non ho lavoro mi piace viaggiare. Sono qui solo per caso, mi trovavo nelle vicinanze dopo il mio ultimo lavoro e quindi sono passato di qua. -



    In un certo senso era la pura e semplice verità, visto che la mia unica "menzogna" era stato il non menzionare che il mio lavoro era essere uno shinobi al soldo del villaggio della sabbia.

    L'atmosfera si stava scaldando tuttavia la scelta musicale della mia compagna di bevute mi aveva lasciato lievemente stupito. Dato che non aveva una casa passavo tutto il tempo in cui ero "confinato" a suna nelle varie bettole e taverne della città, dove potevo ascoltare musica mediocre suonata in modo pessimo. E quel pezzo, che in verità non aveva ascoltato molte volte, era stato sempre richiesto da gente di oto. La faccenda sembrava puzzare un po'. Non ero completamente lucido ma la cosa mi sembrava strana. Sotto poteva esserci una storia interessante oppure una copertura che cominciava ad infrangersi. Non avevo la lucidità per effettuare tutti i collegamenti del caso, ma il mio istinto mi diceva che c'era qualcosa di strano, anche se era una cosa ineffabile, come quando qualcuno ti parla delle ragazze con cui è stato e capisci istintivamente che c'è una balla da qualche parte, anche se non sapresti dire come.

    Finii rapidamente i tre boccali rimasti, e poi venni praticamente trascinato su una immaginaria pista da ballo che era in realtà il centro del locale. Mentre ballavamo Aomitsu cominciò a tastarmi un po' ovunque, cosa che mi piaceva in una donna dato che mi consentiva di ricambiarle il favore. Intorno a noi intanto si scatenava il finimondo ma a parte un paio di schivate mascherate dai passi di danza e qualche ubriacone che ci cadeva addosso e che io prontamente rilanciai in mezzo alla bolgia non ne fummo molto influenzati. Mi accorsi solamente di un simpatico commento rivolto a me, al quale sorrisi (fortunatamente la mia faccia era premuta contro la sua e quindi lei non lo vide).

    Presto, troppo presto, la canzone finì e la marinaia si sarebbe rivolta al canzonatore di prima, con il suo fare aggressivo:

    EHI, sbruffone, guarda che ti ho sentito prima! Con chi credi di parlare, eh? EEH?!? Non sono mica tua madre! Prova a dirmele in faccia certe cose!!

    Qua si rischiava di buttarci in mezzo alla mischia e non mi andava di picchiare qualcuno in quel momento, specie perché quando ero brillo mi risultava più difficile controllare la mia forza decisamente superiore a quella di un comune uomo e l'ultima cosa che volevo era attirare l'attenzione con un paio di cadaveri sulle spalle.

    - Lascia perdere, è solo geloso di noi. -



    Dissi, stringendo la donna con il braccio e portandola verso di me, con decisione ma senza forza o violenza. Se lei avesse assecondato il mio movimento avrei tentato l'approccio cercando di baciarla.

    Non sapevo perché l'avevo fatto e se mi sarei ritrovato con una bella cinquina sul volto, probabilmente l'alcool per quanto annacquato stava iniziando a fare effetto. E comunque ero venuto ad Otafuku per divertirmi e quale miglior modo di quello?


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  7. newlord
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    Il cuore picchiava come un martello, non tanto per lo spettacolo sanguinolento, a questi purtroppo avevo già assistito altre volte, piuttosto al rischio in cui si stava cacciando Atasuke: osservare inerme coi propri occhi la fine di un amico non sarebbe stato affatto piacevole.
    Non mi sentivo di lanciarmi a capofitto senza un buon piano e senza conoscere le capacità dell'eventuale nemico, infondo, non era neanche quello il motivo della mia presenza lì ad Otafuku e cacciarmi nei guai era una delle ultime preoccupazioni.
    Ma, la tensione, in quel particolare momento, non mi fece distogliere lo sguardo sulle due figure a confronto.
    La donna con uno strano copricapo tremava e sembrava impaurita, mentre il foglioso si avvicinava a lei cercando di tranquillizzarla.

    °Sta attento Atasuke!

    Le parole che si scambiarono non arrivarono al mio udito, era troppo il baccano che altri curiosi, attirati come me dalle urla della donna, facevano.
    Alcuni avevano riconosciuto una delle vittime, e detto questo, altri urlavano il proprio volere e giudizio nei confronti della ancora misteriosa donna.
    Nel frattempo, sembrò che con il suo modo di fare Atasuke fosse riuscito ad avere la fiducia della donna, e come suo solito, prendere al meglio il controllo della situazione.
    A gran voce spiegò alla caotica folle che ormai tutto era stato preso sotto il controllo delle autorità di Konoha, cercando di rassicurare i presenti e magari di eliminare dalla radice, le strane idee che qualcuno avrebbe potuto avere.

    Con un sospiro di sollievo ero pronto a lasciare quel macabro luogo e ritornare alla mia missione, comunque sollevato da quella conclusione risultata "pacifica".
    Ma non ebbi il tempo di voltarmi che un velocissimo kunai si conficcò sul tetto a pochi centimetri dai miei piedi.
    Recuperata l'arma lessi quindi il messaggio.

    °E io cosa centro con tutto questo? La ragazza potrebbe crearmi problemi e io non ne voglio...D'altronde si tratta di Atasuke e non posso certo rifiutare una sua richiesta di aiuto... e poi la mia missione...

    Un brivido mi percorse la schiena ricordandomi che, conoscendo l'Uchiha, non me l'avrebbe fatta passare liscia, facendomi venire alla mente uno dei suoi potenti pugni che mi colpivano alla testa lasciandomi un bel bernoccolo.
    Con un depresso sospiro, cedetti.

    -E va bene... poi nel caso mi farò aiutare riguardo alla MIA missione, anche se probabilmente anche quelli di Konoha stanno inagando su questa maledetta nave.-

    Non immaginando ovviamente che in quel caso, aiutare lui sarebbe significato aiutare entrambi.
    Così mi tirai in piedi, affacciandomi al tetto

    -Vediamo un pò di recuperare questi due studentelli...-

    Il primo (Shisui), mi era stato facile riconoscerlo, infatti come detto da Atasuke, era quello su cui l'attenzione era stata portata grazie alla ormai "famosa" citazione "Legge di Otafuku". Il secondo (Nagato) lo rintracciai grazie al gioco di luce che aveva creato e seguendone il fascio che puntava agli occhi dell'Uchiha.

    -Trovati!-

    Da ogni polso partì un resistente filo di ragnatela che arrivò al torace di entrambi: il filo destro su quello di Shisui, mentre quello che partiva dal polso sinistro su quello di Nagato.
    E così avvolgendo le tele attorno alle mani, con un potente strattone, tirai entrambi verso l'alto per farli arrivare dinanzi alla mia figura.
    Probabilmente non era uno dei metodi più "accoglienti" per avvicinare una persona, ma così facendo risultava parecchio rapido.
    Se avessero cercato di aprire bocca, le avrei tappate con altre ragnatele partite dai miei indici, prendendo così parola, con un tono serio, ma per niente minaccioso.

    -Scusate per il brusco passaggio, ma non abbiamo tempo da perdere!
    Sono Igoru Kitsune e lo avete visto il tizio di prima? Quello è un abile genin, nonchè Uchiha: ha richiesto la nostra collaborazione, probabilmente per risolvere il problema con quella donna. Non so di preciso la situazione, ma tutto ci verrà spiegato raggingendolo.
    Ora... Immagino che potreste anche non essere interessati a tutto questo e non accettare di dare una mano a quello shinobi, tuttavia dato che mi è stato richiesto, se vorrete lasciarci lo farete quando lo avremo raggiunto, non prima! Chiaro?-


    °Se no poi chi lo sente?

    Detto questo se avessero voluto darsela a gambe li avrei legati come salami con la mia ragnatela. Massima libertà se avessero accettato.

    -Partiremo tra qalche minuto,intanto aspettatemi qui!-

    In quel lasso di tempo mi sarei occupato di informare le unità della squadra di Atasuke, rilasciando tutte le notizie riferitomi dall'Uchiha.

    [...]

    Tornato dai due studenti, scattammo per raggingere Atasuke che nel frattempo ci stava aspettando al luogo X, percorrendo il più possibile strade isolate evitando i tetti come suggerito dal genin.

    [...]

    Ed eccoli lì.
    Io e i due studenti raggiungemmo il luogo dell'incontro e questi ultimi avrebbero deciso se continuare o meno questa particolare avventura o meno.
    Nel frattempo la donna era seduta su una cassa tremante con Atasuke a pochi centimetri di distanza.
    Lei sembrava essersi un minimo ripresa. A guardarla sembrava impossibile che una come quella fosse stata capace di fare una carneficina simile!

    -Atasuke, mi spieghi che sta succedendo?-

    Così avrebbe risposto a tutte le mie perplessità.
    Dopo ebbi solo il tempo di appoggiarmi con la schiena al muro del vicolo e ascoltare perplesso e piuttosto preoccupato la storia di Kuromitsu e sua sorella gemella, attendendo successivamente risposte alle domande che Atasuke le aveva posto.
     
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  8. Shisui Uchiha.
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    Era fatta. Shisui era entrato in scena cercando di attirare su di sè l'attenzione della folla, ma sembrava che il suo intervento improvviso non fosse interessante quanto lo spettacolo di una carneficina a cielo aperto. Però su qualcuno riuscì a fare presa, facendolo girare per rispondergli. Non era granchè, ma almeno ora c'erano due o tre paia d'occhi che non puntavano sul suo compaesano. Meglio di niente, e per fortuna il Genin non era uno sprovveduto: in un attimo riuscì a crearsi un diversivo efficacie per togliersi dai piedi con la ragazza, e non solo, riuscì pure a gestire, in un qual modo, la fuga di Shisui e dell'altro ragazzo; anche se questo l'Uchiha ancora non lo sapeva.
    Infatti lo studente di Konoha voleva sfruttare il fumogeno, e cogliere così l'occasione per alzare i tacchi. Anche perchè trai presenti serpeggiava un certo scontento sia per via delle sue parole a caso, sia per il fatto che i ninja della Foglia avessero preso il caso sotto la loro giurisdizione.
    "Bene, è la mia occasione. Se non voglio fare da capro espiatorio, ora o mai più...Ma che cav...?!"
    Un flash bianco lo abbagliò appena, e poi un altro, e un altro ancora a ripetizione. Un ragazzo poco lontano e ancora in ombra che pareva essere del suo stesso villaggio, per informare il compagno che non era solo, lo aveva accecato per quell'istante che gli fece perdere quel secondo magico buono per la fuga in cui i paesani stavano metabolizzando gli eventi appena accaduti. E ora, realizzato il tutto, volevano prendersela con l'unico esponente rimasto in bella vista.
    "Eh-eh-eh....Voglio anch'io i fumogeni."
    Pensò il giovane con aria mista tra il perplesso e il rassegnato. Doveva trovare una buona idea, e con una certa solerzia.
    -Bè, signori. E' bene quel che finisce bene, si dice...Giusto? Il caso ora è di Konoha, ma questo non vuol dire che il colpevole non sarà punito. Verrà sicuramente inter...Mh?!-
    Qualcosa di apparentemente innocuo colpì l'addome del ragazzo che, piuttosto sorpreso, abbassò un attimo lo sguardo sul suo petto. Non fù particolarmente rapido a realizzare, anche se stava prendendo un granchio (non gli sarebbe mai venuta in mente un'azione di salvataggio in quel momento), ma certo era stato più rapido in quello che nel reagire. In un attimo l'Uchiha si ritrovò con i piedi staccati da terra a causa di un forte strattone che lo stava tirando sul tetto di una casa, da quello che a prima vista sembrava un filo di ragnatela.
    "Ma che cosa...?!"
    Giornata ricca di domande e sorprese per il povero Shisui. Essendo la sua prima esperienza, non era abituato a vedere tutte queste stranezze in un colpo solo e a passare così rapidamente in un sacco di stati di allerta più o meno gravi. Ora era completamente confuso: stava passando da una situazione abbastanza critica, ad una ignota. L'unica certezza: per ora se la stava vedendo male, dal suo punto di vista. All'atterraggio a fine corsa, il giovane riuscì a mantenere l'equilibrio, anche se tentennò per un istante. A quel punto si accorse di ritrovarsi davanti ad uno completamente estraneo, che doveva essere il tizio che li aveva tirati lì, e accanto c'era il ragazzo che gli aveva mandato i riflessi della luce negli occhi. Non sapeva bene come reagire, e se voleva farli fuori, vista la semplicità di come li aveva tirati lì, di certo non avrebbe perso tempo; quindi almeno i ringraziamenti erano d'obbligo.
    -Grazie per l'aiuto ma...-
    Nemmeno il tempo di dire "Grazie", che una ragnatela gli tappò la bocca. La cosa non lo fece impazzire, affatto, anzi, gli faceva pure un po' schifo quella roba in bocca, e non voleva sapere come la faceva. Mentre se la tirava via, entrambi gli studenti venivano aggiornati sui fatti che sarebbero accaduti di lì a poco. Dal rapido sunto si evinse quindi: che questo tizio di nome Igoru Kitsune era un amico e cooperava con l'altro. L'altro pareva essere un abile shinobi piuttosto rinomato, oltre che ad essere, in un certo senso per Shisui, uno di famiglia in quanto Uchiha. Aveva quindi dato istruzioni a Igoru per tirar fuori i ragazzi dai guai, avvertire la Foglia, e dirigersi al punto di incontro tutti insieme. Dopo si sarebbe visto il da farsi.
    -Bè, che dire: aspetteremo cercando di non rimetterci nei casini e poi ci accompagnerai da questo tizio. Del resto, per quanto possa essere geniale, si tratta sempre uno del Clan. Non posso mica abbandonarlo.

    [***]


    Mentre aspettavano che Kitsune finisse i suoi "doveri", Shisui si era appostato in un angolo abbastanza riparato dietro un comignolo sul tetto della casa. Era meglio evitare di farsi vedere prima che qualcuno li venisse a cercare. Poi, tenendo un tono di voce tendenzialmente basso, si rivolse al compagno di avventure.
    -Tu non hai dei fumogeni a portata, vero?-
    Sì, dopo averci avuto a che fare due volte, il vent'enne vedeva nei fumogeni delle armi dalla potenza micidiale.
    -Comunque, io mi chiamo Shisui. Piacere di conoscerti.-
    Si presentò l'Uchiha porgendogli la mano.

    [***]



    Passò qualche minuto prima del ritorno di Igoru, e i due erano rimasti più o meno lì dov'erano stati lasciati, senza abbassare troppo la guardia, vigilando sempre sull'evolversi della situazione sottostante. Era meglio non farsi cogliere di sorpresa.
    -Bene, facci strada.-
    Disse alzandosi in piedi pronto a cominciare. E così dicendo, il trio partì verso il punto di randevouz. Non passarono per i tetti, o meglio, solo per una piccola parte, giusto per andare in una zona tranquilla e scendere a terra, continuando il percorso tra vicoli e vie poco frequentate, fino a raggiungere la destinazione. Lì trovarono la ragazza su una cassa, ancora un po' scossa dagli eventi accaduti nei pressi del porto, e il Genin che si era occupato di lei fino ad ora. Stava ancora accanto a lei, rassicurandola sul fatto che non le sarebbe stato fatto del male, e nel frattempo raccoglieva utili informazioni. Sinceramente c'era poco da fare. Shisui si avvicinò, fermandosi insieme al ninja del Suono, e appoggiandosi al muro ben attento ad ascoltare.
     
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  9. Roronoa™
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    Chapter II - La taverna si incendia!




    [La Taverna]


    Gli animi si accesero.
    Gli effetti dell'alcool sovrastarono la ragione dei presenti, trasformando una rissa nell'ordinario in una sanguinaria Royal Rumble.
    Pugni, bottigliate, calci sui denti... più pacifico che mai me ne stavo lontano dal caos, a sorseggiare una delle tante (rispetto ai miei standard) birre scolate in quell'umido mattino di Otafuku.
    A fare da colonna sonora all'enorme rissa e al ballo (?) tra la donna e il biondo fu una vecchia canzone che avevo ascoltato mille volte.
    Mia madre era un appassionata di musica e Hebi no Koe era nel suo repertorio.
    La ragazza aveva richiesto al sudaticcio Toshi un brano tipico di Oto, lento e melodico, quasi tenebroso, come lo era Oto in ogni giorno dell'anno, ma incuranti del tipo di musica i due ballavano come se non ci fosse un domani.
    Le loro mani scivolavano su ogni curva non proibita del partner, lasciando immaginare a cosa puntavano veramente in quel flirt selvaggio.


    Nonostante la bellezza della ragazza, nella norma, non invidiai il biondo, anzi, sperai che fosse un ninja in incognito e non un uomo alla ricerca di una compagna.
    Unirsi con un marinaio travestito da donna ... brrrr...rabbrividii al solo pensiero.

    Come fa a conoscere quella canzone?!

    Una domanda da un milione di dollari.
    Un indizio sospetto che non aiutava nell'indagine odierna, c'erano svariati motivi per cui quella donna poteva conoscere Hebi no Koe.
    Semplice appassionata di musica o forse aveva visitato Oto.

    Mentre in mezzo alla locanda ci si divertiva a suon di schiaffoni e spintoni ebbi finalmente la risposta alla mia domanda.
    A qualche centimetro dal mio viso Toshi aveva risposto tranquillamente e in maniera chiara.
    Sorrisi però nel vederlo tremare dall'ansia subito dopo.
    Era terrorizzato dalla vivacità della donna, principale causa di quella straordinaria attività mattutina.


    CITAZIONE
    Kiseiju, capannone giù al molo sei.

    Ripetei il nome a bassa voce circa dieci volte, come se alcuni ricordi dovessero ritornare a galla, mentre le mie mani facevano ruotare la poca birra rimasta sul boccale.
    Per semplificarmi le indagini decisi di considerare la Kiseiju colleghi della ciurma di Kumo, anche se non avevo uno straccio di prova.
    Nonostante avessi tutte le informazioni decisi di non iniziare la perlustrazione.
    Sicuramente il capannone era sorvegliato e da solo era rischioso agire.
    Dovevo trovare almeno un altro ninja accademico interessato alla flotta di Kumo, e li nella taverna ero sicuro che ce ne fossero di shinobi accademici.
    Il problema era scovarli.

    Decisi di attendere l'evolversi degli eventi.
    La donna era visibilmente alterata e forse se pressata da qualche uomo presente nella taverna avrebbe parlato come un usignolo.















     
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  10. Naruto Legend Staff
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    [Una mattina movimentata - La Taverna]

    Aomitsu in effetti non aveva alcun coprifronte e, almeno a quanto sembrava, solo la sua resistenza all'alcool aveva un chè di sovraumano, se vogliamo soprassedere sul suo bizzarro carattere. Una cosa però era certa: sapeva come ballare e come far baldoria, anche se probabilmente non si aspettava qualcosa di improvviso come il bacio di Kensuke, tanto che sgranò gli occhi, respingendolo quasi istantaneamente! EHI! COME TI PERMETTI DI FARE UNA COSA SIMILE!!! Sembrava sconvolta, come se non avesse mai dato un bacio prima...possibile che il suo atteggiamento fosse solo una corazza, crepata da quel fugace contatto tra le labbra?

    Come...come...COME HAI OSATO! SENZA NEMMENO CHIEDERE A MIO PADRE PRIMA! Tremava violentemente in preda all'ira, avanzando e cercando di piazzare uno schiaffo violento sulla faccia del suo compagno di ballo...la cosa inaspettata era la forza di quell'urto, decisamente superiore a quella che dovrebbe avere un normale marinaio [Forza Blu]. Tanto sarebbe bastato per inquadrare Aomitsu in una categoria ben al di sopra della "gente normale", ma come mai una reazione così imprevedibile? Dopo l'impatto, anche se fosse andato a vuoto, lei avrebbe portato la mano alle labbra. Tu...ERA IL MIO PRIMO BACIO, MALEDETTO IDIOTA!!! Strillò così forte che tutti nella sala ammutolirono, bloccando la rissa in una stop-motion che aveva un che di innaturale: rudi uomini di mare e portuali avevano sgranato gli occhi, fermi nella loro posizione, chi con una sedia sopra la testa, pronto a schiaffarla sulla nuca di chi stava davanti...chi mordeva lo stinco del vicino..chi minacciava con una bottiglia spaccata la gola di un tizio armato di coltello...tutti immobili come in una grottesca cartolina.

    E poi, tutti assieme, cominciarono a ridere sguaiatamente, come se non ci fosse un domani!


    AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHAH
    AHAHAHAHAHHAHAHAHAHAH!!!



    Ed Aomitsu rimase come paralizzata, con il rossore che rapidamente invadeva ogni singolo centimetro quadrato della sua pelle, alimentando la sua ira in maniera esponenziale! Più rossa del vino che macchiava il pavimento, la ragazza cercava inutilmente di darsi un contegno. Tu...dovrai assumerti le tue responsabilità per questo! Compose appena due sigilli, ritrovandosi con una enorme clava in mano. ORA DEVI SPOSARMI, MALEDETTO IDIOTA!! Aomitsu era sicuramente un ninja...ed era anche fuori come un balcone.

    E mentre la gente tutto intorno rideva ancora, Toshi si era limitato a perdere i sensi davanti a Deveraux, svenuto (o magari colto da un ictus) nell'istante in cui aveva scorto la clava. Tutto ciò che riusciva a dire era, sibilando tra le labbra schiumanti: Ilmiolocaleilmiolocaleilmiolocale....



    [Una mattina movimentata - Al Porto]

    Sepre più gente si stava avvicinando, ed erano persone che Kuromitsu aveva intravisto (sempre che potesse vedere) in mezzo alla folla, tanto che si allarmò. Chi...chi sono queste persone? Le dita tremante si sarebbero serrate sul bordo della cassa a cui stava appoggiata. Io...io non... Cercò di stare ferma, respirando profondamente per calmarsi, ma con scarsi risultati. Hai promesso di aiutarmi...lo hai...promesso. si stava rivolgendo ad Atasuke, fissandolo con quei suoi occhi bendati.

    Non farli avvicinare, ti prego... Aggiunse con un filo di voce, e solo dopo essere stata tranquillizzata in qualche modo si sarebbe messa a rispondere alle domande. Io...no, cioè, trasportiamo solo merce, niente di più...e veniamo da Kumo. Si, ma allora come mai era stato necessario nascondere tutto e non solo la storia di Shiromitsu? Era QUEL punto a stonare, e la ragazza lo sapeva benissimo. Balbettò qualcosa di incoerente, sottovoce, e solo con un pò di insistenza Atasuke avrebbe ottenuto qualcosa. Io...io... si leccò le labbra secche. Il fatto è che....è che quella... Deglutì.

    Il fatto è che quella non è la nostra nave...è la nave dei Pirati. La nostra nave è affondata nello scontro e noi abbiamo...abbiamo salvato il carico e preso la nave. Chinò il capo. Solo che...quella nave...quella nave aveva già le stive mezze piene di merci per Suna. Concluse con un bisbiglio. I pirati dovevano aver appena aggredito un mercantile diretto a Suna...e non potevamo buttare tutto a mare...

    ...quindi...abbiamo preso la nave e unito i due carichi...come compenso per quelle che abbiamo perduto nell'attacco...Ren ha detto così. Riprese a tremare, singhiozzando. La faccenda era molto più complessa di quanto si potesse pensare, ma era anche una faccenda che non riguardava affatto Konoha o Otafuku. Al più Suna avrebbe potuto reclamare le sue merci per quel furto indiretto, ma niente di tutto ciò che accadeva costituiva un danno contro l'Accademia o Konoha...era piuttosto una questione di diritto navale. Noi...sob...in fondo abbiamo rubato a dei ladri...sob...non abbiamo...non abbiamo fatto nulla di male. Le dita di Kuromitsu sbiancarono mentre la stretta sul legno si faceva ancora più serrata.

    Piuttosto era il momento di decidere cosa fare...


    CITAZIONE
    Questo è il penultimo post dell'amministrazione. Dopo questo ed il prossimo giro di posting, la giocata verrà chiusa :zxc:
    Nulla vieterà ai partecipanti di continuare le eventuali interazioni tra loro, o sfruttare gli spunti dati da questa giocata per iniziare giocate free o QdE.
     
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  11. Shisui Uchiha.
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    Al loro arrivo, il benvenuto non fu certo dei più caldi e accoglienti. Bè, era il minimo, visto quello che era appena accaduto vicino al porto, e la reazione della ragazza non fu nemmeno fuori luogo, considerato la scala di eventi che aveva affrontato in meno di una mattina. Si era passati da un potenziale stupro di gruppo, ad una carneficina, e ad una tentata esecuzione pubblica senza diritto di appello. Insomma, normalmente non era considerata routine nemmeno nel mondo shinobi una giornata così, e una volta che si era riusciti a guadagnare un po' di pace e tranquillità, eccola di nuovo circondata da un gruppo di sconosciuti che, grazie al cielo, questa volta non volevano la sua testa. Shisui, dal suo punto di vista, preferì intervenire abbastanza celermente per rassicurare "la loro ospite", e questa volta sperava di fare una sparata meno idiota rispetto a prima, quando ha cercato di distrarre i curiosi che la volevano alla gogna.
    Tranquilla, non aver paura.
    Iniziò il ragazzo con tono rassicurante, avvicinandosi di un paio di passi e poi accucciandosi per poter essere alla stessa altezza della ragazza di Kumo per non metterla troppo in soggezione. Già l'Uchiha, rispetto alla media, era decisamente più alto, considerando poi che la ragazza stava seduta e in uno stato psicologico abbastanza precario, avvicinarsi troppo sarebbe stato molto simile al darle addosso come un falco, e di certo non aiutava. Mantenere le distanze e mettersi, a livello fisico, sullo stesso livello, secondo la logica di Shisui, avrebbe dovuto essere d'aiuto. Certo che però, il ninja doveva ammettere che faceva un po' strano parlare con una persona dagli occhi bendati in quel modo, piena di talismani, e che pareva vederli tranquillamente. Doveva avere dei poteri sensoriali piuttosto sviluppati, ma il dubbio che il ragazzo di Konoha si stesse muovendo come un idiota davanti a un cieco trovava comunque la sua strada.
    Io mi chiamo Shisui, e siamo suoi compagni...
    Disse indicando Atasuke. Perchè indicarlo? Il vent'enne si sentiva così stupido a fare e dire certe cose in quella situazione.
    Siamo qui perchè se vogliamo essere d'aiuto per trovare una soluzione, dobbiamo capire cosa è accaduto. Ti va di raccontarci la tua storia?
    La domanda, fu seguita da un sorriso rassicurante volto a spronare la donna bendata a parlare delle vicende che seguivano quella nave.
    Ci mise un pochino, ma poi, finalmente, si sciolse abbastanza da iniziare a spiegare la situazione ai ninja presenti. La storia che venissero effettivamente da Kumo, quindi, era vera. Proseguendo nel racconto, la ragazza confessò che erano stati attaccati da dei pirati, e che avevano avuto la meglio, anche se persero la loro nave nello scontro. In compenso, però ereditarono quella dei malfattori, più le merci che erano stare rubate ad un altro mercantile diretto a Suna prima dell'oro arrembaggio. La situazione non era per nulla semplice. Innanzitutto, ben poco di quella faccenda c'entrava con il Villaggio della Foglia, e al massimo solo l'omicidio di quei tre nel vicolo rientrava nella loro giurisdizione; anche se per Shisui, si poteva tranquillamente sorvolare, visti i soggetti che avevano perso la vita. Poco importava aprire indagini e processi per quell'evento. PEr quanto riguardava la faccenda delle merci, erano affari della Sabbia e di Kumo, e avrebbero dovuto mettersi loro d'accordo; e lì i presenti pareva che fossero tutti del Paese del Fuoco. La ragazza però, era ancora fortemente preoccupata dalle conseguenze che sarebbero derivate dalle loro azioni a largo della costa. L'Uchiha ragionò sopra i dati che gli erano stati forniti. Ovvio, non poteva avere la certezza che quello che aveva detto Kuromitsu fosse l'assolutà verità, e comunque bisognava anche un po' capire come dei marinai avessero avuto la meglio su dei pirati (anche se i corpi nel vicolo danno abbastanza informazioni per ipotizzarne le dinamiche).
    Bè, che dire? Per quanto riguarda la storia dei pirati, non credo ci siano problemi. Siete stati attaccati e vi siete difesi.
    Iniziò il giovane esternando le sue idee agli altri componenti del gruppo
    Però non sono d'accordo sul fatto che Suna paghi il conto delle azioni commesse dai pirati. Magari non eravate nemmeno nelle loro acque territoriali, non so. Di sicuro direi che loro sono vittime tanto quanto lo siete voi.
    Lo sguardo del giovane corse verso quello degli altri ninja in cerca di conferme e di sostegno. Era conscio di non essere la persona più idonea di prendere certe decisioni in quanto, comunque, era solo un pivellino alla sua prima missione. Però comunque era lì per conto del villaggio, e certo lavorare con persone più esperte lo avrebbe anche aiutato a crescere; soprattutto con gli errori.
    Insomma, ci sarà un qualche modo per evitare che voi ci perdiate, no? Non so, un risarcimento danni, una specie di contratto che vi garantisce un rimborso in caso di eventi simili...no?
    Ecco, sì. Questa forse era la boiata del secolo, ma vabè. PEr oggi aveva dato, ed era pronto a riceversi gli insulti.
     
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  12. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~La verità dietro la menzogna nasconde una via d'uscita~


    Ci avevano messo non poco a trovarlo, ma nonostante tutto forse erano riusciti ad arrivare fin troppo presto per i suoi gusti, ma di certo erano arrivati nel momento giusto per rovinargli la piazza, anche se forse in maniera non troppo critica.
    Appena giunti, per quanto in religioso silenzio (o quasi), alla loro vista la ragazza si alterò non poco, tornando al precedente stato di agitazione, ripiombando quindi in quello stato in cui l'aveva pratcamente trovata, anzi, forse anche peggiore dato che d'un tratto pareva non fidarsi più di lui.

    "Chi...chi sono queste persone? Io...io non... Hai promesso di aiutarmi...lo hai...promesso. Non farli avvicinare, ti prego..."

    °Dannazione a voi... Non potevate arrivare in un momento peggiore!°


    Pensò voltandosi per vedere chi era giunto alle sue spalle, anche se era più che convinto di sapere chi in vero era giunto, ovvero gli unici con un invito scritto.

    "Atasuke, mi spieghi che sta succedendo?"


    La voce dell'Otese ruppe l'attesa mentre questi si appoggiava al muro ed Atasuke aveva appena avuto il tempo di iniziare ad osservarli.

    "Tranquilla, non aver paura. Io mi chiamo Shisui, e siamo suoi compagni... Siamo qui perchè se vogliamo essere d'aiuto per trovare una soluzione, dobbiamo capire cosa è accaduto. Ti va di raccontarci la tua storia?"


    Proseguì invece il suo compagno di clan, cercando in qualche modo di mettere a suo agio la giovane, anche se chiaramente non sarebbero bastate solo semplici parole. Atasuke dal canto suo riprese il sorriso prima di voltarsi nuovamente verso la ragazza prendendo lui la parola e mantenendo il solito tono che aveva tenuto sino a quel momento.

    «Stai tranquilla Kuromitsu... Come ti avevo detto prima sarebbero arrivate delle persone, ti ricordi?»


    Si lasciò sfuggire una semplice ed amichevole risatina, tanto per stemperare un'altro po la tensione che si era nuovamente venuta a formare.

    «Bene... Seppure in ritardo sono loro... Il giovanotto che si è appena presentato è un giovane studente, sennonchè mio compagno di clan...»


    Forse in seguito avrebbe spiegato al ragazzo come aveva fatto ad intuirne il cognome ed il grado, anche se era palese la natura Uchiha (nonostante il colore castano dei capelli anzichè nero), tanto quanto per lui era semplice sapere chi fossero gli studentelli del villaggio... In fondo, chi meglio di un sensei accademico poteva accedere a queste semplici informazioni?.

    «L'altro scavezzacollo che si premura di tenere su il muro puntellandovisi è invece Igoru, una mia vecchia conoscenza accademica... Tra l'altro...»


    Fece una breve pausa voltandosi verso la vecchia conoscenza.

    «Igoru, stai tranquillo, quel muro è stabile, non cadrà anche se non ci sei tu a tenerlo in piedi»


    Rise, cercando di affievolire ulteriormente la tensione con quella semplice e ben fornita battuta ma che quasi sempre scatenava l'ilarità dei presenti o perlomeno aiutava a distrarsi.
    Tornò poi verso la ragazza, cercando, di nuovo, di farle dire quel qualcosa in più di cui aveva bisogno per aiutarla, ma soprattutto per venire a capo della situazione anche troppo contorta.

    «Comunque non ti preoccupare, se non vuoi non si avvicineranno, sta tranquilla... non sono qui per farti del male... e se anche lo volessero, come Igoru sa bene... non avrebbero nessuna possibilità di avvicinarsi a te perchè li fermerei... Quindi... Che ne dici? Ti va di dirci tutta la verità fino in fondo?»



    Ed ancora una volta un sorriso ampio si dipinse sul suo volto per mettere in corpo alla ragazza la fiducia necessaria per proseguire.
    Ella infatti proseguì nella narrazione, anche se con non pochi tentennamenti.

    "Il fatto è che quella non è la nostra nave...è la nave dei Pirati. La nostra nave è affondata nello scontro e noi abbiamo...abbiamo salvato il carico e preso la nave. Solo che... quella nave...quella nave aveva già le stive mezze piene di merci per Suna. I pirati dovevano aver appena aggredito un mercantile diretto a Suna...e non potevamo buttare tutto a mare... quindi...abbiamo preso la nave e unito i due carichi...come compenso per quelle che abbiamo perduto nell'attacco...Ren ha detto così. Noi...sob...in fondo abbiamo rubato a dei ladri...sob...non abbiamo...non abbiamo fatto nulla di male."


    A quelle parole Atasuke sospirò chiudendo gli occhi con non poco disappunto prendendosi qualche attimo per meditare. In fondo quella non era una questione che lo riguardava direttamente e di certo non riguardava direttamente Konoha, tuttavia come ufficiale dei guardiani aveva un compito e dei doveri e per certi versi ne aveva violati non pochi già portando li quella ragazza senza passarla direttamente nelle mani della polizia e dando il via a tutte le indagini e le procedure di rito. Di certo poteva anche chiudere un occhio sull'omicidio nel vicolo coprendo la cosa nel rapporto come uno dei soliti massacri tra ladri di Otafuku anche se più violento della media, ma ignorare anche un carico di merce rubata per Suna, storico alleato della foglia era un'altra questione, specialmente dato che conosceva direttamente quello che gli era giunto essere divenuto il Kazekage, Hoshi Chikuma.
    Alle sue spalle di nuovo il primo a parlare fu il giovane Uchiha, che nonostante la non piena ponderatezza delle parole aveva centrato parte del punto, anche se, data probabilmente l'inesperienza, non riusciva a vedere molti lati pericolosi di quella pericolosa faccenda.

    "Bè, che dire? Per quanto riguarda la storia dei pirati, non credo ci siano problemi. Siete stati attaccati e vi siete difesi. Però non sono d'accordo sul fatto che Suna paghi il conto delle azioni commesse dai pirati. Magari non eravate nemmeno nelle loro acque territoriali, non so. Di sicuro direi che loro sono vittime tanto quanto lo siete voi. Insomma, ci sarà un qualche modo per evitare che voi ci perdiate, no? Non so, un risarcimento danni, una specie di contratto che vi garantisce un rimborso in caso di eventi simili...no?"

    °Sciocco... Dimentichi che attualmente la questione più problematica è che quelle merci sono qui a Konoha dove non dovrebbero stare... Inoltre la questione delle acque territoriali è ininfluente in merito a dove il carico sia stato sottratto... Certo è che se la cosa viene a galla potrebbero esserci delle tensioni tra Konoha e Suna... Inoltre se la cosa non venisse gestita nel modo più corretto una volta arrivati nelle acque di Suna difficilmente proseguirebbero oltre il loro viaggio... Tuttavia forse una soluzione c'è, ma bisogna muovere qualche organo amministrativo... Intanto...°

    «Buona analisi ragazzo... Certo è che la situazione è complicata, anzi... a dir poco complessa... Trovo difficile che esista una forma di risarcimento danni per una situazione simile, anzi... Salvo che la nave non fosse appunto assicurata, compreso il carico, nessuno verrà di certo a dirvi grazie prendete questi soldi come risarcimento per essere stati attaccati da dei pirati...»


    Prese una pausa per aumentare l'enfasi del discorso.

    «Inoltre... Quale guardiano di Konoha non posso ignorare che ci sono delle merci trafugate a Suna in uno dei nostri porti... Se seguissi le regole alla lettera, ora dovrei incarcerarti e portare in cella con te anche il capitano e gli altri ufficiali, oltre che mettere sotto sequestro la nave ed il relativo carico...»


    Si prese un'altra pausa per valutare quanto in particolare aveva messo stto stress la ragazza in modo da evitare che questa raggiungesse il punto limite liberando la famigerata bestia.

    «Tuttavia ho promesso di aiutarti e questa via di certo è tutto fuorchè un aiuto, anche perchè con i dati che si riuscirebbero ad estrapolare per voi verrebbe fuori solo un reato di pirateria, sia che i precedenti proprietari della nave fossero pirati o meno... MA non posso neppure lasciarvi andare liberamente... Per raggiungere il paese del the attraverserete un lungo tratto di mare, passando tra l'altro per le acque territoriali di Kiri... ciò implica che quasi sicuramente ricevereste dei controlli e si accorgerebbero edl carico non regolamentare, quindi, una volta catturati vi consegnerebbero a Suna... E non sto a specificare oltre...»


    Si prese un'ultima pausa, convinto d aver a questo punto spaventato abbastanza la giovane da poter ottenere da lei il consenso per il suo piano, un semplice piano che avrebbe portato giovamento a loro, a Suna ed a Konoha, unendo ulteriormente tra loro i due villaggi accademici.

    «Tuttavia esiste una terza via, una via che può portare questa storia ad un lieto fine... Tuttavia questa strada necessita del consenso del capitano... o di uno dei suoi ufficiali... e delle prove... Che spero siano sulla nave...»


    A quel punto si mise in piedi, ergendosi sulla ragazza in modo da fare ulteriormente breccia nella stessa.

    «Molto semplicemente tu dovrai condurci sulla vostra nave e farci ispezionare il carico... Credo bene che tutte le casse per suna siano marchiate in qualche modo per essere riconosciute... Dopodichè io farò rapporto come mio dovere alle autorità del villaggio comunicando le informazioni in merito al carico sottratto ed allegando una dichiarazione di recupero controfirmata in cui semplicemente comunichiamo che voi avete intercettato la nave pirata e che in seguito ai danni siete stati costretti ad abbandonare la nave ed attraccare nel territorio di Konoha per le riparazioni in modo da poter fare rotta per Suna il prima possibile per restituire il carico sottratto... A questo punto, contattando direttamente Suna tramite i vertici del villaggio credo che riceverete in molto meno tempo una ricompensa evitando i rischi e la galera per pirateria, inoltre potremmo occuparci direttamente noi del trasporto delle merci via terra, di modo che voi possiate tornare al vostro commercio immediatamente»


    A quel punto le tese una mano come in segno di accordo, nella speranza che ella fosse incline ad accettare quella proposta, proposta che tra le varie era l'unica sufficentemente legale per evitare a tutti degli enormi casini.

    Se ella non se la fosse sentita di proseguire Atasuke avrebbe semplicemente cercato di convincerla a condurlo sulla nave ad attendere il capitano in modo da dare anche a lui il medesimo quadro della situazione per attendere anche una sua diretta autorizzazione.


    OT - Nota: Non ho tenuto conto dell'altro studente dato che neppure a questo giro aveva postato. Va da se che se fosse attivo Atasuke si inventerebbe qualche presentazione anche per lui - /OT
     
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    Otafuku

    Equivoco x Ricerca x Salvataggio

    II


    Tamashii
    Narrato Parlato Pensato Linguaggio natio



    Otafuku,
    Per le Strade...


    Tamashii non si era mai reputato un ragazzo perseguitato dalla sfortuna, ma quella assurda concatenazione di eventi gli aveva fatto cominciare a sospettare l'esistenza di in un qualche mistico destino volto a sconvolgergli quella particolare giornata.
    Era così vicino, quasi poteva sfiorargli la mano (e non si pensi a cose equivoche!), pochi istanti e il ragazzo dai capelli rossi sarebbe scampato ai suoi inseguitori ma...
    ...ma la situazione dal complicato si era trasformata in una vera e propria catastrofe.

    Eppure le biglie avevano ottenuto l'effetto di rallentare gli assalitori, fornendo al giovane nomade il tempo per portare a compimento il salvataggio.
    Ma allora cosa era successo?
    Cosa non era andato per il verso giusto?

    Tamashii fissava con aria incredula il bambino che aveva involontariamente sottratto alla sua famiglia.
    Sembrava spaurito, sebbene cercasse di ostentare un'aria impavida, minacciando il sunese con un frammento di vetro raccolto dal terreno.
    Non sembrava aver riportato danni seri, a parte qualche escoriazione dovuta alla caduta.

    Tamashii si sforzava di rammentare in quale momento fosse avvenuto lo scambio: l'unica cosa che ricordava con una certa chiarezza era la presenza di uno scatolone, ma non riusciva a collocarlo nella giusta sequenza di avvenimenti.

    Si trovava in una situazione alquanto spinosa e rischiava una denuncia per rapimento, se non avesse sbrogliato il prima possibile il bandolo della matassa, tanto per citare un modo di dire.

    Il problema era come ottenere la fiducia del ragazzino, medicargli le ferite, riportarlo alla sua famiglia, supponendo ne avesse una, e togliere dai guai il giovane dai capelli rossi; il tutto nel minor tempo possibile.

    Ascoltami... So che è una storia difficile da credere, ma ti assicuro che non era mia intenzione portarti qui con me. Vedi, io stavo cercando di aiutare un ragazzo dai capelli rossi che era inseguito da persone poco raccomandabili. Forse l'hai visto anche tu. Solo che non ho capito bene cosa sia successo, cosa sia andato storto. L'avevo quasi afferrato, ho attivato la tecnica di telestrasporto, ma invece di prendere lui sei comparso tu. Eppure un istante prima non eri nella mia visuale. Ammetto che tutto sia alquanto confuso al momento. Vorrei porre rimedio a tutto questo, se me lo permetterai. cercò di spiegare con la massima sincerità, parlando in maniera calma, tentando di avere un atteggiamento il più rassicurante possibile. Posso medicarti i graffi che ti sei procurato; però con quell'arma in mano mi sarebbe difficile farlo. Sono un medico... Si, so che non si direbbe dall'aspetto. ammise, abbozzando un sorriso imbarazzato. Per favore lascia andare quel pezzo di vetro; altrimenti non posso aiutarti, né riportarti indietro. Se avessi voluto farti del male, sul serio pensi che sarei rimasto fermo al mio posto parlando e basta? In quel momento le sue qualità diplomatiche non erano esattamente al massimo, ma le sabbie del tempo scorrevano inesorabilmente e Tamashii era sempre più preoccupato per la sorte del misterioso giovane. Purtroppo non posso attendere ancora. Sei libero di decidere cosa fare. Posso curarti e riportati indietro oppure lasciarti qui assieme alla mia amica scagliosa... il suo sguardo si posò su Koryukaze che, nel frattempo, si era librata in volo. ...e tornare a riprenderti appena ho recuperato l'altro ragazzo. Mi spiace importi questo ultimatum, non vorrei dover decidere tra te e l'altra persona, ma lui al momento è quello che corre più rischi. Questo luogo è abbastanza sicuro; l'ho scelto apposta. Ad essere sinceri non è poi così lontano dalla via dove eravamo pochi attimi fa, ma preferirei non ti avventurassi in giro da solo. Non posso garantire che lungo la strada non ci sia gente pericolosa.

    A questo punto stava al piccolo Yuiku scegliere se fidarsi o meno del ninja.

    Qualunque fosse stata la decisione presa dal bambino, il giovane nomade si sarebbe diretto alla massima velocità consentita nel luogo dove aveva lasciato il capitano.
    Nel caso che Yuiku fosse stato con lui, se lo sarebbe caricato sulle spalle, dopo averlo medicato, e lasciato in un punto "tranquillo" della strada dei mercanti, prima di posizionarsi al fianco del ragazzo dai capelli rossi. Diciamo che questa era la sua intenzione, il suo piano.
    Questa volta non sarebbe ricorso al teletrasporto, ma a metodi più tradizionali per cercare di sottrarre lo sconosciuto dalle grinfie dei suoi inseguitori.
    Peccato che il ragazzino nomade stesse trascurando il piccolo problema di un possibile incidente diplomatico tra Suna e Konoha, visto che Otafuku, in teoria, era sotto il controllo del villaggio delle Foglia.


    Biglie Metallo utilizzate: 1/1
    Chakra utilizzato: medio [Teletrasporto]
    Tecnica utilizzata nel turno: Tecnica del Teletrasporto

    Note: Ho cercato di non essere autoconclusiva con il png di Kyushize.
    Lascio a lei, se replicherà, o al quest master, in caso non rispondesse, la decisione di come agirà Yuiku. In caso il bambino accettasse le cure, inserirò nel prossimo post il consumo per la tecnica delle mani curative.
    Ho considerato solo gli avvenimenti legati al capitano della nave.
    Mi scuso per il ritardo, ma è stata un'estate infernale.
     
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  14. newlord
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    Come durante il nostro arrivo, la ragazza rimase sempre terrorizzata e tremante, chiedendo ad Atasuke di tenere gli ultimi arrivati lontani da loro.
    Niente di più semplice: lei non voleva ulteriori guai e neanche io.
    Mi appoggiai tranquillo al muro con le braccia incrociate, in attesa di qualche eventuale e particolare richiesta di Atasuke, infondo eravamo amici e aiutarlo sarebbe stato anche interessante per imparare qualcosa riguardo la politica di Konoha.
    L'unico problema era che così facendo avrei trascurato la missione. Davvero una bella seccatura.
    I due Uchiha nel frattempo, cercarono di tranquillizzare Kuromitsu e provare a farsi rilasciare qualche informazione importante.
    A guardarla meglio con tutti quei talismani e sigilli che le ricoprivano il volto mi chiesi che sensi sviluppati dovesse avere per riuscire a muoversi così in modo naturale senza l'utilizzo della vista.
    Alla mia presentazione fatta da Atasuke risposi con un semplice

    -Ehilà!-

    "Mostrandole" un semplice sorriso e il palmo della mano aperta in segno di saluto.
    Anche la sua battuta mi prese alla sprovvista lasciandomi sfuggire un muto ghigno.
    Come diavolo faceva a essere così calmo? Era una delle particolarità di quell'Uchiha.

    °Figurati se mi metto contro Atasuke e una donna con una doppia personalità tra l'altro psicopatica e omicida. E comunque mi sta sottovalutando...

    Moooolto probabilmente non sarei riuscito a sconfiggerlo neanche con la mia nuova abilità, illudendomi.
    Comuque la questione adesso era un'altra e Kuromitsu, tra mille singhiozzi, riuscìì a concludere il suo racconto.
    Durante questo, gli occhi mi si illuminarono, ancora non ci credevo

    °Ma allora è proprio loro, la famosa imbarcazione che ha fatto scalpore in questi giorni! Che fortuna! Non poteva andarmi meglio! Ora dovrò soltanto seguire questi due Uchiha e tornare a fare rapporto ad Oto! Alla grande!

    Ora che si sapevano i motivi della presenza di quella nave, i fogliosi si preoccuparono di creare un piano per far avere a tutti meno problemi possibili.
    Atasuke esperto nel settore burocratico propose subito un piano alla ragazza.
    Per quanto mi riguardava, rimasi in silenzio tutto il tempo, non variando la mia posizione iniziale e successiavamente avrei seguito il trio, sicuro che saremmo riusciti a "scamparla" e magari a dare un occhiata alla merce che la "ciurma" di Kuromitsu trasportava: ovviamente per avere un rapporto più ricco e completo possibile.
     
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  15. Naruto Legend Staff
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    [Una mattina movimentata - Per Strada]

    Parlare con calma e cercare di essere concilianti servì veramente a poco coon quel ragazzino sottratto così bruscamente al "calore" di sua sorella, e non appena guardò le sue piccole ferite si rese effettivamente conto del dolore fisico che queste potevano procurargli, scoppiando quindi in un pianto inesorabile ed inconsolabile!!

    ....uh....uh....UUUHAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHH!!!!!! UAAAAAHHH!!!!
    Le parole erano del tutto inutili, così come i tentativi di conquistarsi un briciolo di fiducia con le azioni e gli atteggiamenti! UHA...UAH....UHAAAAAAAAHHHH!!!!!!!!!!!! La lucertola poi fu il colpo di grazia, perchè vedendola svolazzare qua e là il piccolo iniziò a strillare ancora più forte, attirando certamente l'attenzione, con diverse teste che, giù in strada, cominciavano a voltarsi in quella direzione! A quel punto a poco servivano le buone intenzioni: il giovane sunese doveva levarsi di torno molto rapidamente!

    Abbandonato il piccoletto, spinto dalla necessità del momento, il sunese si spostò quanto più rapidamente possibile per raggiungere il suo "amico", ma a quanto sembrava era troppo distante, o magari aveva perso troppo tempo: il giovane capitano era già stato afferrato dalle guardie e sollevato a peso morto, sorretto per le braccia, quando Tamashii gli arrivò accanto, ritrovandosi così con l'estremità più lunga di un Tonfa puntato alla gola. Ragazzino non ti intromettere, questo qui ha fatto già abbastanza danni, ora ci pensiamo noi. E non pensare di potermi fregare con qualche trucchetto ninja...sono stato chiaro?

    Solo in quel momento lo straniero coi capelli rossi sembrò riaversi almeno un poco, e sentendosi prigioniero della stretta dei due uomini cercò di divincolarsi bruscamente. Ehi...EHI! Io sono un CAPITANO! Come vi permettete di trattarmi così!! Iniziò a strattonarli nel tentativo di liberare le braccia, senza riuscirci, ma c'era qualcosa nei suoi movimenti che non poteva sfuggire nemmeno all'occhio di un ninja inesperto: si stava trattenendo. Probabilmente avrebbe potuto liberarsi con estrema facilità ma per qualche motivo non usava la sua vera forza...non poteva.. magari non voleva? Difficile da dire in quel momento, ma la cosa più importante in quel momento fu che quei movimenti bruschi lo portarono a stirare la corta blusa che indossava, con l'esposizione di una tasca interna da cui cadde una piccola busta. Oh...maledizione!

    Quella busta era stata aperta, conteneva un piccolissimo pezzo di carta ripiegato ed aveva un'unica particolarità: un fiore di loto stilizzato impresso con un timbro sul lembo di apertura. Un simbolo che tutti conoscevano ad Otafuku...ma per quale motivo quel ragazzo aveva con sè una lettera col simbolo di uno dei gruppi criminali più potenti della città portuale?

    Ma bene...disse l'altro poliziotto, quello che non stava minacciando Tamashii. E così sei in lega coi pezzi grossi, eh? Questo è molto, mooolto interessante, sai? E iniziò a chinarsi per raccogliere quella "prova". Passerai un bel pò di guai, ragazzino! LASCIATE QUELLA LETTERA! Sbottò il capitano, ancora incapace di liberarsi! E' MIA! NON DOVETE PRENDERLA!!!

    Se in qualche modo Tamashii fosse riuscito ad impossessarsene prima delle guardie [Richiede velocità Rossa+2 tacche o una qualche Tecnica] e /o a guardare cosa stava scritto nel foglietto ripiegato, non avrebbe avuto altro che un discreto mal di testa dato che quasi certamente la scritta era in codice.

    CITAZIONE
    àtemartlalomerehciracsatanroigni. Otunevnocemoconaiplocomeriugesorp. asseretniicecremal.

    La situazione si faceva surriscaldata...una delle guardie avrebbe aggredito Tamashii pur di prendere la lettera, se fosse stato necessario [Forza e velocità Rossa+2 tacche, esegue tre attacchi con il tonfa, cercando di colpire prima il torso e poi la testa] lasciando il Capitano, che sarebbe stato subito bloccato dall'altra guardia e che avrebbe poi iniziato ad allontanarsi.

    Se invece fossero state le guardie a prendere o tenere la lettera, allora avrebbero iniziato ad allontanarsi verso la stazione di polizia, trascinando a forza il recalcitrante prigioniero che ancora si dimenava inutilmente!

    Inutile dire che alla prima occasione utile il Capitano se la sarebbe data a gambe, se non fosse più stato trattenuto


    [Una mattina movimentata - Al Porto]

    Anche se particolarmente scossa, la giovane Kuromitsu riuscì a mantenere il controllo, senza che la sua fantomatica "gemella" intervenisse contro gli shinobi. Le parole di Atasuke sembravano avere avuto un effetto calmante su di lei, anche se con tutte quelle bende risultava difficile cogliere il suo stato emotivo...esisteva la seria possibilità che "esplodesse" da un momento all'altro. Io non lo so...sono solo molto, molto spaventata. Lo so che non abbiamo fatto una bella cosa però...però non potevamo rischiare di perdere tutto il denaro...però non voglio nemmeno essere arrestata...Shiromitsu potrebbe fare delle cose orribili in una prigione... mormorò, voltandosi poi verso Shisui, "fissandolo" con quei suoi occhi celati ai più. Il nostro paese è in guerra ed ha in corso una ribellione aperta contro Oto...e quindi contro l'Accademia. Non ci sono compagnie che assicurerebbero un carico proveniente da Kumo. Disse con un filo di voce, mentre raccoglieva le mani davanti alle labbra, ancora scosse da un lieve tremore.

    La proposta di Atasuke fece inizialmente sobbalzare la giovane bendata. Il Carcere? No...non posso andare in prigione, te lo ho detto...Shiromitsu farebbe una strage! Io... Ma la zittì la frase successiva del giovane Uchiha, che parlava di aiuto e di soluzioni. Kiri... sussurrò, come se quella fosse la parola più terrificante che avesse mai sentito. ..sulla nave? Cosa intendi? Ed a quel punto lui spiegò la sua idea nel dettaglio. Capisco...però... c'era una nota di incertezza nelle sue parole e nei suoi gesti. Io non so se Ren sarebbe daccordo..non so nemmeno dove si trovi adesso. Però sono sicura che la merce non possa andare via terra.

    Ci volle qualche secondo di profonda meditazione prima che la ragazza decidesse come comportarsi. Va bene. Vi accompagnerò sulla nave e potrete guardare la stiva e le merci, anche se non so quanto vi saranno utili. Deglutì. I pirati avevano già aperto molte casse e in altre avevano eliminato i contrassegni....inoltre quando abbiamo preso la loro nave abbiamo dovuto trasportare le cose dalla nostra che affondava senza un ordine preciso...i nostri inventari e le carte di carico non hanno più senso, non corrispondono alla realtà delle cose. Si avvicinò ad Atasuke, cercando di prendergli la mano. Cerca di capire...stava tutto affondando, abbiamo dovuto agire di fretta, e poi la nave era talmente malridotta che non abbiamo avuto la possibilità di fare un inventario, è stato già un miracolo arrivare fino al porto!

    Meglio non approfondire come avessero fatto ad aggirare i controlli di routine del porto...forse una giusta oliatura pecuniaria o magari due parole dette dalle persone giuste alle giuste orecchie. In ogni caso, meno di venti minuti dopo il gruppo di ninja metteva piede sulla tolda della Nave Straniera, accompagnati da Kuromitsu che, disse, non aveva bisogno di aspettare Ren per farli salire, dato che comnque sarebbe stato contrario, ma era disposta a prendere su di sè la responsabilità delle sue azioni...e voleva fare ammenda per quelle di Shiromitsu.

    Senza altri uomini a disposizione a parte i ninja, Atasuke avrebbe avuto il suo bel daffare ad ispezionare la nave da cima a fondo. Certamente dividersi sarebbe stata la scelta migliore, anche se questo significava esporsi al pericolo...sempre che si potessero considerare pericolosi i marinai impegnati nelle riparazioni: brutti ceffi che nemmeno una madre cieca avrebbe potuto apprezzare, e che tuttavia trasmettevano un'aria di sinistra affidabilità. Non li avresti mai voluti affianco, tranne che sul ponte di una nave in mezzo alle intemperie o ad un abbordaggio. Per quello erano perfetti.
    Gente di poche parole, avrebbero rifiutato ogni interrogatorio, dicendo semplicemente che era il capitano a parlare per tutti, ma al contempo non avrebbero impedito al gruppetto di perlustrare l'imbarcazione, dato che era Kuromitsu ad aver dato il permesso.

    [Ogni ninja può perlustrare fino a due aree della nave. Più ninja in una sola area possono ottenere informazioni maggiori, quindi decidete quali informazioni ottenere e quali invece potrebbero non servirvi]



    La cabina del capitano aveva i diari di bordo in cui era raccontata per filo e per segno la decisione di abbandonare la nave che affondava e di prendere quella dei pirati sconfitti in battaglia, anche se non si trovava da nessuna parte il diario di borso dei pirati, sempre che ne avessero uno. Possibile che fosse stato distrutto? A parte questo, a giudicare dai vestiti il capitano doveva essere parecchio basso e magro, magari un ragazzino od una donna poco formosa con una notevole predilezione per il rosso. Nell'armadio stava anche, ben ripiegata, una bandiera con le insegne di Suna...probabilmente parte del bottino dei pirati.
    Tre ninja in quest'area sono in grado di individuare un piccolo forellino in una delle pareti dietro la scrivania del capitano. Ad occhio sembrerebbe una serratura segreta che sfuggirebbe tuttavia ad un controllo meno accurato. Senza discrete capacità manuali [Manualità] o tecniche apposite non è possibile aprire la serratura, anche se si potrebbe cercare di forzarla distruggendo parte del muro...ma come prenderebbero i marinai un simile atto? In ogni caso oltre la serratura sta uno scomparto segreto con dentro un documento ripiegato firmato nientemeno che dal precedente Kazekage, Gin Chikuma...una lettera in cui tesse le lodi del liquore che gli è stato donato da un mercante, tale Qin-Xing e in cui gli chiede una fornitura annuale...cosa ci sta a fare una lettera simile in quella nave?

    Il ponte era sede dei frenetici lavori di riparazione. La battaglia coi pirati deve essere stata particolarmente brutale visti i numerosi fori, le sartie distrutte ed i segni di lame sul legno. In alcuni punti stavano anche dei segni di bruciatura, anche se non sembrava fossero state usate ari da fuoco come i cannoni...ma poteva trattarsi di un qualche esplosivo. Una nota particolare meritava la base dell'albero maestro, dove il numero di tagli era talmente fitto che sembrava quasi che la struttura fosse stata investita da un tornado di minuscole lame affilate!
    Due ninja in quest'area riescono a trovare diverse assi semovibili nel pavimenti, che celano piccoli scomparti semi-segreti (i marinai sembrano conoscerli già) contenenti Kunai, aikuchi ed altre armi ninja di piccolo taglio. I pirati dovevano sapere il fatto loro se avevano preparato così tante armi in luoghi nascosti...magari erano abituati a cogliere di sorpresa le loro vittime facendole prima salire sulla nave e poi facendo comparire le armi dal nulla?

    La cambusa era l'unica area che sembrava essere stata tenuta in buono stato dai pirati. Gli utensili erano in ordine ed anche i barili contenenti pesce sotto sale e fruta destinati al pasto dei marinai erano ben sistemati. Nessun segno di combattimento, anche se c'era una particolarità: la frutta era quasi interamente composta da datteri, ananas ed altri prodotti tropicali...molto comuni a Suna ma poco nel resto dei cinque paesi.
    Due ninja in quest'area riescono ad individuare, spostando i barili, una piccola botola che da ad uno scomparto segreto pieno di Kunai...certamente uno dei luoghi in cui i pirati nascondevano il loro armamentario...ma perchè in mezzo a quelle armi ninja stavano anche un Kusari-gama ed un enorme ventaglio con la struttura di base in metallo?

    La stiva era molto grande ma, inaspettatamente, mezzo vuota. Certo, doveva esserci qualche tonnellata di merce là dentro, fra spezie, tessuti, utensili e metalli grezzi (questo era ciò che citava la nota di carico che Kuromitsu aveva fornito, pur ripetendo che avevano salvato casse alla rinfusa durante l'abbandono della loro prima nave). Le casse con i simboli di Kumo erano grosso modo un terzo del totale, e sembravano contenere esattamente quanto riportato, mentre il resto della merce aveva simboli sunesi oppure non portava alcun segno di riconoscimento, proprio come aveva detto la donna bendata. Aprendo qualche cassa a caso avrebbero trovato perlopiù derrate alimentari conservate sotto sale, in salamoia o congelate grazie a particolari Fuuinjutsu applicati sull'interno del contenitore. Aprire tutte le casse avrebbe richiesto almeno sei ore, ma per il momento non avevano tutto quel tempo...
    Due ninja in quest'area riescono a notare un elemento extra, avendo più tempo per analizzare l'intero ambiente infatti possono scorgere le tracce di polvere sul pavimento della stiva: apparentemente è solo polvere, quella che uno potrebbe aspettarsi con alcuni lievi segni delle impronte del passaggio dei marinai...ma ci sono alcuni punti in cui la polvere è quasi assente, con questi "vuoti" che disegnano dei quadrati e dei rettangoli...almeno sei in tutto.
    Tre ninja in quest'area riescono, spostando gran parte delle casse, a notare numerosi scomparti contenenti armi o liquore (probabilmente di contrabbando, anche se kuromitsu avrebbe detto di non saperne nulla, in fondo non era la sua nave. Le casse di liquore avevano il nome Qin-Xing inciso sopra) ed una botola che, aperta, dava ad un ambiente abbastanza grande da far passare due uomini affiancati e che si apriva poi sul lato destro della nave, poco sopra il pelo dell'acqua. Doveva essere un'uscita segreta per far uscire il bottino dalla nave di nascosto.

    L'albero maestro Dalla cima dell'albero maestro era possibile osservare l'intera area circostante: i marinai che riparavano reti o si spostavano sulle banchine, i segni della battaglia su tutto il ponte, che si estendevano fino alla cima del pennone dove comunque si potevano osservare diversi segni incisi dalle lame sul legno. Una piccola parte era anche bruciata, segno che era stato usato un qualche esplosivo o magari una fiammata di qualche tipo.
    Due ninja in quest'area riescono ad individuare, dopo alcuni minuti, una sagoma nera staccarsi dal lato della nave, molto più in basso, proprio a pelo d'acqua. Non è possibile capire esattamente di cosa si tratti perchè sta sotto la superficie, ma potrebbe essere una persona che trasporta qualcosa.

    CITAZIONE
    Questo è l'ultimo post attivo. Nel prossimo, in base alle vostre azioni, tireremo le somme di tutta questa breve vicenda


    Edited by Febh - 23/10/2013, 01:11
     
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29 replies since 21/7/2013, 21:33   962 views
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