Il Farmacista, il Prigioniero ed il Pizzo

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  1. Alexander Hima
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    Chapter 00


    Il Farmacista ed il Messaggio



    Ormai non ricordava più da quanto tempo avevo lasciato Konoha, non ricordava neanche da quanto tempo avevo deciso di rendere permanente l'operazione per modificare i suoi lineamenti in modo da rendere più che reale la sua indentità "sotto copertura". Non voleva farsi riconoscere, non prima di aver trovato una cura per le sue gambe per tale motivo aveva deciso di intraprendere una ricerca personale, una sorta di riscoperta di se stessi nella speranza di riuscire a trovare un dannatissimo medico che sappia fare qualcosa piuttosto che dare solamente farmaci ed infusi. Con questa premessa allora si chiese. °Come mi sono ritrovato in questa situazione?° Pensava mentre avanti a lui si ritrovava con un mortaio, un pestello e una varietà di piante che variava dall'artiglio del diavolo ottimo per le artriti, delle foglie di menta che insieme al talco creavano una buona polvere contro i pruriti derivati dal sudore. Il tutto attorniato da quattro vecchietti sbraitanti che gli ordinavano di tutto. -Ragazzo, dammi qualcosa per il mio mal di schiena!!- Disse il primo mentre agitava il bastone in aria mentre il secondo starnutendogli praticamente in faccia gli ordinava. -Giovanotto, il mio raffreddore- Il terzo invece sbatteva con la mancina il bastone sul pavimento mentre bisbigliava massaggiandosi il sedere.-A me qualcosa per andare in bagno.- Il quarto invece quello che sembrava il più normale di tutti non stava proferendo parola. Il ninja aveva un misto di emozioni, aveva voglia di uccidere subito tutti i presenti ed andarsene, purtroppo non poteva doveva un dannatissimo piacere ad un quinto vecchio, il proprietario di quel posto che guardava la scena divertito. L'uomo non più alto del metro e mezzo possedeva una ispida barba bianca con capelli anch'essi argentei e lunghi, il suo fisico era molto tondo per essere una persona che periodicamente andava in giro a recuperare erbe e medicamenti vari ma una cosa certa era che le apparenze molte volte ingannano. O almeno questo e quello che continuava a ripetersi per convincersi di non essere stato semplicemente incastrato. -Ryu, allora....il signore vuole qualcosa per i dolori reumatici. Cosa gli diamo?- Il ninja si portò la mancina sulla testa e comincio a grattarsi come se cercasse di arrivare a chissà quale rivelazione. -Artiglio del diavolo sotto forma di pasta?- Il vecchio fece un cenno con il capo. -Bravo, adesso come si prepara?- Alexander restò qualche istante in silenzio per pensare, per poi riprendere. Ehm...Mettere a sciogliere della cera d'api a bagno maria, appena sciolta inserire olio d'oliva ed infine l'artiglio del diavolo triturato in polvere e poi raffreddare? Nuovamente con un cenno del capo il vecchio gli diede il via libera per la preparazione della pasta. Fatta la prima pasta la diede al primo vecchietto che si limitò a pagare e a dire.-Era ora screanzato! Pfui, queste generazioni d'oggi che non sanno fare nulla.- La pazienza del ninja della foglia stava venendo meno, strinse il pugno talmente tanto che le nocche gli stavano per diventare viola; a calmarlo portandolo alla realtà fu il vecchio che gli chiese. -Per il signore con il raffreddore cosa gli diamo?- Celere prese i frutti di Prunus Salicina secchi, ovvero una sorta di prugna utilizzata nella medicina tradizionale cinese, su questo era più preparato, l'aveva vista più di una volta. Una polvere composta da questi frutti ed estratto di caffè, macinarli nel mortaio e consigliare una somministrazione orale due volte al giorno meglio se inserito all'interno di acqua calda. Nuovamente un cenno del capo sancì la risposta positiva del ninja della foglia che si prodigò per effettuare la preparazione e consegnarla al signore che di rimando dopo averlo pagato gli diede una caramella e gli diede un pizzicotto sulle guance. Tutti stavano facendo in modo che la pazienza del ninja raggiungesse il limite, forse lo facevano di proposito questo non lo sapeva, non vedeva l'ora di finire quell'interminabile giornata di lavoro e potersi rilassare lontano da quei dannatissimi clienti, e forse imparare qualcosa di più interessante che forse lo avrebbe potuto aiutare nella sua ricerca di una cura. Da quello che aveva scoperto le piante avevano non pochi effetti che se combinati fra loro potevano essere molto interessanti, purtroppo per lui non aveva il tempo di pensare a questo, adesso doveva pensare al terzo signore. -Mi dica precisamente i suoi problemi altrimenti non saprei come aiutarla.- Il vecchio visibilmente in imbarazzo si avvicinò al giovine e all'orecchio gli sussurò. -Quando vado in bagno mi fa male il sedere, mi brucia e sanguino quando mi pulisco.- Il ninja rabbrividì al solo immaginarsi il signore in bagno per poi girarsi verso il suo "capo". Pasta di Hamamelis Virginiana. Preparazione simile alla pasta precedentemente preparata, va bene? Il vecchio per l'ennesima volta fece un segno di assenso con il capo aggiungendo un secco: -Preparalo.- Finita la preparazione il ninja diede al vecchio i consigli necessari per l'applicazione del medicamento. -Si lavi e dopo essersi asciugato si passi questa pomata nell'area interessata. Bisogna farlo almeno 3 volte al giorno, tra una settimana dovrebbe sentirsi meglio.- Finalmente toccava all'ultimo cliente, purtroppo quando quello cominciò a parlare invece che suoni dalla sua bocca non uscì altro che del liquido: stava vomitando. La cosa che sconfortava più Alexander era il fatto che era lui che doveva pulire quello schifo e questo lo sconfortava non poco. Senza che gli venne detto niente e senza avere il consenso del padrone di quella dannatissima erboristeria il ninja della foglia preparò un veloce infuso di zenzero che avrebbe dovuto dare un sollievo immediato e fortunatamente così fu. Il vecchio quindi si rivolse all'Hima mascherato. -Porto io il signore a casa, tu pulisci tutto e comincia a chiudere il negozio. Aspettami nel retrobottega che oggi t'insegno qualche altro principio attivo di alcune piante più rare.- All'udire quelle parole alcuni pensieri balenarono nella mente del ninja. °Finalmente qualcosa di positivo questa giornata. Anche se vorrei sfogare tutta la mia "tensione" accumulata per stare dietro a quei dannatissimi vecchiacci.°

    Forse la fortuna del ninja stava cominciando a girare, forse qualcuno nell'alto dei cieli sotto sotto gli voleva bene, chissà qual'è la verità. L'unica cosa certa era che il suo desiderio di lì a poco si sarebbe realizzato. Stava con lo scopettone in mano quando la porta si aprì, cosa che venne accentuata dal campanello che suonò. Due figuri tutt'altro che raccomandabili entrarono all'interno del negozio, era la prima volta che li vedeva in tre settimane che stava lì quindi non aveva la più pallida idea di chi fossero, si limitò ad un semplice. -Mi dispiace ma il negozio è chiuso.- Uno dei due, quello più alto e muscoloso che possedeva una vistosa cicatrice che si stagliava per tutto il viso rispose. -Non siamo qui per comprare.- -Bene, cosa posso fare per voi allora, siete amici di Kaku?- Disse riferendosi al padrone del negozio. Quella risposta fece si che i due scoppiarono in una fragorosa risata. -Si, potremmo definirci degli amici. Più che altro siamo dei Bodyguards- Rispose quello più basso e gracile, non sembravano assolutamente delle guardie del corpo, o almeno uno dei due per via delle sue forme non propriamente adatte al combattimento. Alexander stava cominciando a capire dove quei due stessero andando a parare o almeno lo sperava vivamente. °Ti prego fai che siano dei malavitosi, ti prego fai che siano dei malavitosi!° Nuovamente quello più piccolo riprese a parlare -Siamo venuti a recuperare la nostra paga- Un sorriso si stagliò sul volto del ninja. -E se io non volessi darvi proprio niente cosa succederebbe?- Nuovamente il duo rise fragorosamente. -Oh, qui abbiamo qualcuno con le palle. Non ci piacciono quelli con le palle. Se non ci dai quello che ci spetta il mio amico qui prima ti pesterà a sangue e poi distruggerà il negozio. Devi stare attento, il mio amico qui era un ex-ninja di Konoha- Questa volta fu Alexander che ruppe il silenzio con una fragorosa risata. -Sai, vorrei tanto vederlo provarci.- La cosa assai curiosa era come quei due non potessero accorgersi che Alexander era un ninja, la risposta era semplice, aveva lasciato tutto il suo equipaggiamento nel retrobottega e coperto i suoi perlacei occhi con delle lenti a contatto, solamente qualcuno in grado di percepire il chakra avrebbe potuto capire che lui era più di quello che si palesava agli occhi dei due malviventi. Ma tornando a noi il piccoletto schiocco le dita e quello fu il segno che l'uomo grosso ed "inquietante" aspettava per poter cominciare a fare il suo lavoro. Prima di tutto prese per il bavero Alexander per poi riprendere a parlare. -Questa è la tua ultima possibilità prima che ti lascio morente- Nuovamente il ragazzo rise per poi aggiungere con talmente tanta calma da sembrare irreale in quel tipo di situazione. -Questa è la tua ultima possibilità di uscire da qui con le tue gambe. Ti consiglio di lasciarmi andare...- Sperava che queste parole lo avessero talmente tanto stizzito °Ti prego arrabbiati° Le sue preghiere vennero realizzate, infatti l'uomo con quanta più forza aveva in corpo, lo si vedeva dal flettere dei muscoli, stava per portare un pugno dritto al volto del Jonin. [For-300+2 tacche] L'hima non si spostò aveva bisogno di una scusa per "macellare" quel suo avversario, come prima cosa sputò il sangue per terra per poi aggiungere. -Conosco genin più forti di te signorina.- E mentre diceva questo il ninja della foglia richiamò dei fulmini tutt'intorno a lui.[Corrente dei Mille Falchi] La corrente prese in pieno l'omone che cominciò a sputare sangue mentre il ninja richiamava il chakra negli occhi per attivare il byakugan e successivamente colpire ripetutamente il suo avversario al cuore con il suo Juuken. L'avversario cadde a terra, e questa fu l'unica cosa che riuscì a capire il capo di quello scagnozzo. Tranquillamente Alexander prese l'uomo e lo scagliò verso il suo compare dicendogli questo: -Se vuoi salvarlo devi portarlo subito da un chirurgo.... E non fatevi più vedere che la prossima volta vi uccido.- Aggiunse alla fine con un sorriso. L'ometto prese il suo compare e scappò con quanta più velocità aveva in corpo nel frattempo Kaku rientrò nel negozio vedendo la scena e la promessa fatta dell'omino. -Ritorneremo e la prossima volta ti pentirai di non averci ucciso.- Gli occhi del vecchio si sgranarono al sentire ciò e successivamente si rivolse ad Alexander. -Ryu che cazzo hai fatto? Sei impazzito? Quelli ci uccidono.- Mentre sentiva quelle parole il giovane si accese una sigaretta. -Non ti preoccupare, un modo per sistemarli si trova- Disse mentre faceva una grande boccata. -Devo solo contattare un vecchio amico.-


    [...]




    Gli serviva una spalla, qualcuno che avrebbe fatto poche domande e che non si sarebbe fatto tanti problemi di sorta per mettere al sicuro Otafuku. La scelta per tale motivo ricadde su una persona in particolare, una persona che conosceva e che avrebbe accettato di buon grado una piccola missioncina per rimettersi in forma dopo essere stato imprigionato per tutto quel tempo.

    CITAZIONE
    Ciao Sasori,
    sono venuto a conoscenza del fatto che un mio conoscente, un membro della casata cadetta degli hyuga, un certo Ryu Hatake Hyuga necessita d'aiuto. E' un bravo ragazzo, che sta facendo un apprendistato presso un erborista, purtroppo si è imbattuto in un problema con una delle mafie di Otafuku. I geniacci gli sono andati a chiedere il pizzo e lui ha prontamente deciso di ridurre a brandelli uno di loro. Attualmente non sono in condizioni di aiutarlo dato che sono fuori per una missione, mi chiedevo se potevi dargli una mano tu. Pensa a questo come ad una riabilitazione dopo essere stato imprigionato per settimane.
    Sia chiaro, ti devo un favore.

    Alexander Hima Hyuga


    La lettera sarebbe stata inoltrata con un piccione viaggiatore fino all'attenzione del genin di Konoha. Nel frattempo il ninja della foglia si accese una sigaretta, per poi accavallare le gambe sopra la scrivania mentre avrebbe passato tutta la serata a leggere libri sulle piante, argomento che oramai aveva risvegliato in lui non poco interesse. Chissà se Sasori avrebbe accettato o semplicemente declinato l'invito non reputando la cosa molto interessante? Questo solamente il tempo avrebbe potuto rivelarlo.
     
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  2. Sasori Uchiha
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    La chiamata inaspettata


    Sasori dopo il periodo di prigionia, aveva preferito barricarsi dentro casa, per allenarsi duramente. Suo padre era sempre fuori per svolgere le missioni. Anche lui, non capiva il perchè suo figlio si fosse praticamente trincerato dentro casa, non volendo uscire. Faceva degli allenamenti estenuanti dalle 6 di mattina fino alle 6 la sera. Poi cenava e senza proferire parola, andandosi a coricare a letto pronto per la giornata successiva. Non era affatto cambiato, anzi la sua determinazione si era rafforzata maggiormente. Adesso aveva chiaro cosa fare, come fare per raggiungere i suoi scopi. La prigionia aveva messo a dura prova la sua personalità, aveva dovuto affrontare le sue paure, mettere in discussione le sue certezze per crescere e migliorarsi.

    [...]



    Mentre si allenava, il suo gattone che il suo sensei gli aveva regalato lo guardava sornione, con aria interrogativa chiedendosi anche lui, il motivo di tanta ostinazione da parte del suo padrone.



    Ancora una volta...Ancora una volta e abbiamo finito



    In quella gelida giornata, aveva appena terminato l'ultima sessione. Il giardino di casa sua era praticamente irriconoscibile. Le poche volte che tornava suo padre si sgolava letteralmente per far cercare di capire al figlio che quel luogo non era adatto a sedute di allenamento di quel tipo. Ma Sasori non faceva altro che scusarsi, ma dicendo ogni volta di non poter fare altrimenti. Era all'incirca mezzogiorno, si stava riposando seduto ansimante ed un pò esausto. Il gattone questa volta si alzò, si stiracchiò leggermente ed andò in direzione di Sasori, raggomitolandosi sopra le sue gambe. Il ragazzo decise di prendersi una leggera pausa, era leggermente sudato, forse era meglio asciugarsi, ma forse più tardi si sarebbe concesso una veloce doccia con il flessibile dell'acqua, necessario per innaffiare il giardino.



    Oggi è davvero una bella giornata, ideale per allenarsi !



    Improvvisamente un piccione viaggiatore, atterrò praticamente ad un paio di metri di fronte lui. Ma che strano, pensò,non aspettava nessuna comunicazione. Forse era destinato a suo padre, decise di alzarsi spostando leggermente il suo gattone, cercandolo di non svegliare.
    Andò quindi a vedere la comunicazione che l'animale portava con sè. Srotolò quindi il messaggio:

    CITAZIONE
    Ciao Sasori,
    sono venuto a conoscenza del fatto che un mio conoscente, un membro della casata cadetta degli hyuga, un certo Ryu Hatake Hyuga necessita d'aiuto. E' un bravo ragazzo, che sta facendo un apprendistato presso un erborista, purtroppo si è imbattuto in un problema con una delle mafie di Otafuku. I geniacci gli sono andati a chiedere il pizzo e lui ha prontamente deciso di ridurre a brandelli uno di loro. Attualmente non sono in condizioni di aiutarlo dato che sono fuori per una missione, mi chiedevo se potevi dargli una mano tu. Pensa a questo come ad una riabilitazione dopo essere stato imprigionato per settimane.
    Sia chiaro, ti devo un favore.

    Alexander Hima Hyuga


    Rimase per qualche istante con lo sguardo perso. Una parola gli rimase ben impressa. Otafuku. Sarà passata una eternità. Non ci metteva piede da un sacco di tempo. Aveva ancora qualche conto in sospeso da quelle parti. Era giunto il momento di sistemare le cose. Non era lo stesso di un tempo. Sono cambiate parecchie cose dall'ultima volta che avevo messo piede lì. Strinse quel foglietto in una mano con violenza. Adesso avrebbe fatto vedere cosa significa portare quel cognome. Non era lo stesso ragazzo. Non era più coloro che tutti si ricordavano. La prigionia di fatto l'aveva reso cinico, introverso ed insofferente. Il suo corpo era ancora coperto da delle ferite oramai che si erano rimarginate. Ma il suo cuore e la sua mente portavano ancora le cicatrici. Adesso era venuto il momento del riscatto.
    Senza muoversi schioccò le dita, il gattone come se fosse uscito da un coma, si mosse in sua direzione prontamente, portava al collo uno strano collarino, dal quale l'Uchiha vi sfilò un foglietto più o meno delle stesse dimensioni, scrisse quindi rapidamente appoggiandosi sul vicino davanzale della finestra della cucina al pianterreno, la risposta alla chiamata:

    CITAZIONE
    Ciao Alexander ! Da quanto tempo !
    Certo, non c'è problema.... Lì ad Otafuku, ho ancora qualche conto aperto da sistemare.
    Spero non ti dispiaccia, se vado a cancellare dalla faccia della terra un po' di gente vero ?
    Una volta finito mi piacerebbe fare quattro chiacchiere con te magari davanti ad un bel thè !

    Sasori Uchiha


    Prese il foglietto lo affidò di nuovo al piccione viaggiatore che aspettava il messaggio di ritorno. Il piccione prese il volo alla volta del destinatario del messaggio. A quel punto disse riferendosi al gattone, come se potesse rispondergli:



    Accompagnami a prendere il necessario. Questa volta niente prigionieri...



    Visto dall'esterno, aveva un'aria minacciosa. Sembrava come se le tenebre lo avessero avvolto, ospitandolo da quando era stato rinchiuso. Entrando andò a prendere il suo equipaggiamento che era tenuto rigorosamente lì dove l'aveva lasciato. Suo padre nel frattempo fece ritorno, non trovando Sasori ad allenarsi all'esterno entrò dentro casa. Lo incontrò mentre stava per uscire. Indossava il suo classico mantello nero oramai logoro con, ben in vista, lo stemma del clan al centro delle spalle. Stupito, suo padre gli chiese con aria sollevata se avesse deciso finalmente di uscire e di prendere un pò d'aria. Lui non disse una parola, continuò ad andare verso la porta, e gli lanciò il foglietto di Alexander quando stava quasi per superarlo per uscire dalla porta.
    Suo padre lo lesse velocemente, gli disse soltanto di stare attento. Lui si girò lentamente scosse la testa annuendo e riferendosi al gattone disse:



    Sarò di ritorno il prima possibile.



    Una volta uscito di casa, iniziò a correre, destinazione: Otafuku

     
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  3. Alexander Hima
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    Chapter 01


    Il Farmacista & il Prigioniero



    Il ninja aveva passato tutta la sera prima a leggere libri dedicati alle droghe, ovvero le parti della pianta che contenevano più principio attivo. Il loro tempo balsamico, ovvero il periodo dell'anno che era preferibile per lavorare le piante in modo che avessero il quantitativo maggiore di principio attivo, in pratica tutti quei libri giravano intorno al concetto di principio attivo, come estrarlo, quando estrarlo e cosa farci con esso. Mentre leggeva si chiedeva come potesse una pomata avere un buon assorbimento durante i periodi estivi in cui la sudorazione era alta e a crema più lipofila, quindi meno miscibile con l'acqua della sudorazione. °Forse creare un vettore più idrofilo con le stesse funzioni di una pomata renderebbe più semplice l'applicazione di una sostanza cutanea. Ma quale sostanza potrebbe essere abbastanza consistente e allo stesso tempo contenente abbastanza acqua da non generare problemi?° Pensava, e mentre pensava si accese una sigaretta, dopo una boccata profonda rimase qualche istante a guardare il fumo che prendeva le forme più disparate mentre saliva verso il cielo, fino a quanto non ebbe un'illuminazione. -Ma certo, la colla di pesce. Un dannatissimo addensante l'acqua non sarà più liquida ma in uno stato semiliquido che gli permetterà di essere applicata sulla cute e lascerà alla pelle la possibilità di traspirare.- Adesso però si stagliava un secondo problema, come eliminare la puzza di pesce? ma la cosa più importante come inserire i principi attivi in modo che siano miscelabili e funzionanti? Nuovamente riflessivo quel futuro erborista che stava passando la serata in modo quanto meno diverso rispetto al solito. -Hmmmm, e se facessi un estratto con l'acqua delle "droghe" a utilizzare e poi dopo aver creato quella sorta di gelatina miscelassi tutto insieme mettendo un tocco di oli essenziali per migliorarne l'odore?- L'idea concettualmente applicabile richiedeva un riscontro più pratico, per tale motivo decise di scendere giù nel negozio. Perchè si quel ninja abitava in una stanza posizionata al piano superiore dell'erboristeria dove lavorava. Sceso giù avrebbe preso del capsico fresco a l'avrebbe messo a macerare all'interno di un contenitore cilindrico con dell'alcol etilico a 95° avrebbe in questo modo, da quanto aveva potuto notare da uno dei libri che aveva letto, estratto la parte d'interesse della pianta. Mentre l'estrazione prendeva luogo cominciò a bollire degli avanti di pesce per creare il "collante" della nuova pomata. Lentamente all'interno della pentola che bolliva si stava generando una sortadi patina gelatinosa, quando non se ne formò più il ninja decise di spegnare il fuoco e prendere la gelatina e metterla in un recipiente. Successivamente prese la sua tintura di capsico, ovvero quello che aveva messo a macerare e l'avrebbe aggiunto alla gelatina ancora tiepida per poi aggiungere qualche goccia di oli essenziali. Mescolo vigorosamente fino a creare una una miscela omogenea, una volta fatto ciò si mise ad osservarla e ne toccò con la mancina la consistenza. -Non male, forse dovrei diminuire le dosi della tintura di capsico per rendere la miscela meno liquida. O aggiungere dell'altra colla di pesce che dir si voglia.- Mentre diceva queste parole dei passi attirarono la sua attenzione, provenivano dalla scale quindi era semplice capire chi era che stava arrivando. -Vecchio come mai sei ancora sveglio?- Furono le parole del ninja ancor prima che l'uomo potesse finir di scendere le scale. -Ma com.....Diavolo a volte dimentico che sei un cazzo di ninja!- Disse non appena finì l'ultimo gradino e fu visibile ad occhio nudo. -Volevo capire cosa stavi facendo.- -Niente di che, sto provando a realizzare un'idea che mi era venuta in mente durante la serata mentre leggevo qualche libro.- Fu la risposta di rimando prima che il ninja spiegasse tutto quello che aveva pensato ed effettivamente attuato durante tutto l'arco di quella serata. Hmm....si, potrebbe funzionare. Allora non sei proprio una testa di pigna. C'è qualcosa oltre alla sceneggiata che hai fatto oggi all'orario di chiusura Il volto del Jonin prima contento per uell'ammissione fatta dal vecchio tornò cupo forse più seccato che altro. -Vecchio te l'ho già detto, me ne occupo io- -Ah, allora se se ne occupa il grande ninja siamo tranquilli.- Disse in modo visibilmente canzonatorio. -Si, il fottutissimo ninja se ne occuperà. Non mi faccio chiedere il pizzo dai primi idioti che vengono a fare la voce grossa.- Il vecchio stava diventando paonazzo per la rabbia, questa era una cosa visibile anche per chi non aveva le capacità del ninja della foglia. -Secondo te sono solamente quelli? Esimia testa di cazzo quella è una banda emergente ed ha le palle sotto per riuscire a prendersi una zona di Otafuku.- Alexander stava cominciando a seccarsi della situazione. -Cuccia vecchio di merda! Ti ho detto che me ne occupo io so quello che faccio, come so che quella era una strafottutussima banda e non c'erano solamente quei due idioti che sono venuti a chiedere i soldi. Altrimenti li avrei uccisi e ci saremmo levati il pensiero. Adesso vai a dormire che domani dovrebbe venire qualcuno a darmi una mano per sbrigare la cosa il più velocemente possibile.- Dicendo questo il ninja della foglia si spostò verso le scale per salire in camera sua. Quella giornata era stata molto stancante ed era meglio andare a dormire.

    [...]

    Il giorno dopo durante metà della mattinata quando Alexander si stava prendendo una pausa all'esterno dell'erboristeria per fumarsi una sigaretta arrivò il medesimo piccione viaggiatore che aveva mandato il giorno prima a konoha da Sasori. Prese celermente la lettera prima che qualcuno lo potesse vedere e si diresse sopra verso la sua stanza, lì potè vederne il contenuto. -Che palle. M'inventerò una scusa per reggere tutto il gioco.- Sussurrò mentre prendeva un pezzo di carta per scrivere una nuova missiva che sarebbe stata "recapitata" proprio all'erboristeria indirizzata al genin che sarebbe arrivato di lì a qualche ora.

    CITAZIONE
    Ciao Sasori,
    Ti ringrazio per l'aiuto che stai dando all'esponente del mio clan. Naturalmente mi farebbe piacere fermarmi a prendere un thè con te non appena la mia missione finirà. Mi raccomando stammi bene e allenati continuamente, non sia mai che la prossima volta che ci vediamo non ti porti con me per una missione che forse ti potrebbe consacrare come chunin. Anche se spero che riuscirai a raggiungere quel grado prima del nostro incontro.

    Cordialmente Alexander Hima


    Celere prese la missiva e l'arrotolò per poi mettersela in tasta e tornare al lavoro. Chissà quando il genin della foglia sarebbe arrivato lì per potergli dare manforte, anche perchè il vecchio stava cominciando ad essere snervante, lui con tutte le sue preoccupazione sulla situazione.
     
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  4. Sasori Uchiha
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    Otafuku !


    Arrivò affannato. Aveva corso costantemente da casa sua fin là. Gli allenamenti dopo tutto non erano stati inutili. Alla faccia del gattone, pensò. Si guardò intorno. Sapeva che lì non poteva permettersi distrazioni. Non siamo in gita con l'Accademia. Aveva tutto il motivo per esserlo. Quel posto era semplicemente una terra di nessuno. Lì valeva la legge della giungla. Non sempre si poteva farla franca. Bisognava trovare il prima possibile la dannata erboristeria a cui faceva riferimento Alexander nella missiva. Iniziò a camminare per quella che probabilmente era la strada principale. Non doveva essere troppo lontana.

    [...]



    Era trascorsa all'incirca una oretta, da quando era arrivato ad Otafuku ma al momento non c'era traccia della dannata erboristeria.



    Dove diavolo sarà finita. Eppure mi ricordavo che stava qui...deve essere qui...Maledette piante....



    Finalmente sul lato opposto della strada vide finalmente sorgere quella che era una erboristeria. Era ora, pensò. Va bene che era trascorso del tempo, ma doveva essere per forza da quelle parti. L'ultima volta che era stato lì, trovare una fottuta erboristeria era l'ultimo dei suoi problemi. Finalmente era arrivato a destinazione. Non vedeva l'ora di sgranchirsi un pò. In fondo era da tanto che non vedeva nessuno, non sentiva nessuno. Soltanto l'odore di erba del suo giardino di casa ridotta ridotta in frantumi ed il fango, prodotti degli allenamenti serrati, erano le uniche cose che recentemente si ricordava. Rimase lì immobile per una manciata di secondi, serviti per vedere con una discrezione certosina, se fosse stato seguito. Per questo decise di camminare altre dieci minuti entrando ed uscendo rispettivamente da un negozio di ramen, dove acquistò dei deliziosi spuntini, poi fu la volta del suo negozio preferito di katane, lì di solito sono di ottima fattura con un buon prezzo, anche se attualmente non poteva permettersele visto che erano interamente fatte a mano e con l'elsa intarsiata. Poi fu la volta di un negozio di vestiti.
    Dopo tutte questi giri, apparentemente illogici, decise di ritornare l'erboristeria. Aveva una espressione apatica, ma qualcosa nel suo viso suggeriva un recente passato ed inquietudine che non era propria del giovane che tutti si ricordavano. Era leggermente più cupo in volto ed era sempre concentrato ed allerta al minimo movimento, al minimo fruscio. Sembrava come se non fosse mai uscito da quella cella, da quelle tenebre che lo avevano ospitato non molto tempo prima. Sembrava che si trovasse sempre in quella missione, sempre in quella guerra.



    Deve essere questa, non penso che ce ne siano altre.



    Stava per entrare, quando avvertì uno sbattere di ali. Si girò di scatto, ma non vide nulla, se non guardando verso il manto stradale, c'era un piccione viaggiatore. Rimase comunque con un atteggiamento discreto, dando l'idea ad un osservatore esterno, di un semplice passante che si è spaventato per colpa di uno stupido volatile, cosa non molto lontana dalla realtà.



    Fottuto piccione della malora...fammi un altro scherzo come questo e ti ritrovi sulla brace in 3 e dico 3 secondi...



    Si avvicinò rapidamente al piccione, prendendo il messaggio che trasportava. Era Alexander. Lo lesse rapidamente. Il posto allora doveva essere quello. Sorrise con aria di sfida, quindi si mise in tasca l' ultima missiva, ed entrò rapidamente senza più indugiare all'interno del locale. Si avvicinò quindi al bancone, con aria schiva e cupa in volto, dicendo solamente:



    Buongiorno sono Sasori, cerco un certo Ryu Hatake dovrebbe lavorare qui come apprendista.



    Per precauzione, mentre stava parlando, mise la mano sull'elsa della sua wakizashi, che aveva al di sotto del mantello nero, al riparo di sguardi indiscreti, oramai logoro dagli anni che suo padre gli regalò per aver conseguito il titolo di genin. Per essere diventato uno shinobi. Aveva imparato che in quella maledetta città non ci si poteva fidare di nessuno. Questa era Otafuku.

     
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  5. Alexander Hima
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    Chapter 02


    Il Farmacista



    La mattinata era cominciata nel peggiore dei modi, Alexander si era svegliato la mattina presto dopo la nottata che aveva passato ad effettuare esperimenti e per via del litigio che avevano avuto il vecchio tutta la mattinata non gli aveva rivolto parola cosa che non gli avrebbe dato fastidio se non fosse che stava gestendo il suo dannatissimo negozio e quei dannatissimi vecchietti non gli davano tregua. -Che giornata di merda- Sussurrò il Jonin della foglia mentre in cuor suo sperava che il suo "compagno" della foglia si muovesse a giungere lì in modo da non dover più sentire quel dannato vecchiaccio che con cadenza regolare continuava a bofonchiare parole del tipo: "Quello è pazzo" oppure "Chi me l'ha fatto fare?". Nel frattempo la mattinata continuava lenta come al solito con il normale via vai di vecchietti che si fermavano in quel posto anche solo per fare quattro chiacchiere con il "farmacista", chi raccontandogli della guerra del passato, chi invece raccontando di come venti anni prima si seducevano le donne. Qualcuno aveva addirittura cominciato a parlare della totalità del suo albero genealogico. Purtroppo il sorriso e ascoltare le ciance dei clienti era parte integrante del lavoro quindi l'unica cosa che ha fatto durante tutto il tempo era annuire e sorridere mentre nella sua mente passava un unico pensiero. §Quando cazzo arrivi?§Così continuò tutta la sua mattinata mentre tra un sorriso falso e una risata di circostanza serviva man mano tutti i clienti che gli arrivavano.

    Ringraziando il cielo il genin di Konoha ad un certo punto arrivò all'interno dell'erboristeria, e neanche in uno dei suoi modi migliori. Entrò, si presentò e disse quello che era venuto a fare, fin qui nessun problema. Il problema era sorto nel momento in cui il genin aveva messo mano alla sua Wakizashi. Qui l'indole del ninja della foglia prese per qualche istante il sopravvento, anche se non rispose subito. Aspettò qualche istante prima di prendere parola e utilizzando le abilità di recitazione che fin'ora aveva utilizzato con tutti cominciò con a parlare e ad agire come se fosse un'altra persona che prendeva il nome di Ryu Hatake. -Senti amico, sono io Ryu Hatake ma se sei amico di quelli di ieri è meglio che te ne vai. Attualmente il negozio è aperto e non voglio spaventare i clienti, e non vorrei neanche essere costretto a farti male.- Nel caso in cui il genin avesse menzionato il nome di Alexander o la lettera che aveva ricevuto il ninja della foglia avrebbe risposto in questo modo. -Quel vecchio porco, sperava che venisse lui a darmi una mano invece mi ritrovo con te. Non te la prendere, non ho niente contro di te, semplicemente m'indispettisce il fatto che tenti sempre di scaricare i problemi sugli altri, forse gli anni a lavorare fianco a fianco con Shika lo hanno reso più simile a lui di quanto Alexander stesso non pensi.- Successivamente fece accomodare il ragazzo dietro nel retrobottega del negozio alla quale si accedeva naturalmente oltrepassando il bancone. Mentre si dirigeva verso quella zone che era adibita sia alla preparazione delle sostante officinali che come cucina dell'abitazione, che si trovava al piano superiore si rivolse al vecchio. -Per una volta fai il tuo lavoro vecchio, io parlo un attimo con il nostro ospite.- Non rimase per sentire la risposta bofonchiante del vecchio, non gli interessava molto in quell'istante. Arrivato all'interno della cucina si rivolse a Sasori. -Mentre ti racconto cosa è successo ti andrebbe una bevanda tonificante?- Se avesse accettato il ninja della foglia avrebbe preparato un infuso con l'erba matè che avrebbe conferito le proprietà depurative alla bevanda, dell'estratto di chicchi di caffè per conferire vigore e sapore ed infine un pò di miele. Nel caso in cui il genin non avesse accettato avrebbe preparato la bevanda esclusivamente per se mentre cominciava a prendere parola e spiegargli l'accaduto.

    -Innanzitutto le presentazioni sono d'obbligo, come ben sai sono Ryu Hatake Hyuga Jonin della foglia. Anche se credo che lo Hyuga potevo anche tralasciarlo.- Disse indicando gli occhi perlacei. -Lavoro qui da qualche settimana niente di particolare, il vecchio m'insegna qualcosa della sua arte e nel frattempo gli do una mano in negozio. Il problema come stavo per dire l'ho avuto ieri sera poco prima della chiusura.- Si fermò un attimo e prese una sigaretta e la cominciò a fumare, gentilmente la offrì anche al ragazzo. Dopo una prima profonda boccata riprese a parlare. -Mai viste queste persone, brutti ceffi sicuramente. Credendomi solamente un apprendista mi chiesero il pizzo, minacciandomi di lasciarmi semimorente se non avessi pagato. Naturalmente quello violento tra i due l'ho messo k.o. e l'altro è scappato con il primo.- Nuovamente prese una boccata di sigaretta per poi continuare. -Il problema naturalmente è che questi tipi non lavorano da soli e il vecchio non è al sicuro. Non rimarrò per sempre qui e dato che l'ho messo io in questo casino vorrei aiutarlo. Putroppo Konoha non ha intenzione di intervenire per tutti i casini che ha e quindi mi dovrei arrangiare da solo, per questo avevo chiesto l'aiuto di Alexander, però se ha mandato te significa che si fida delle tue capacità.- Adesso guardandolo in volto si poteva notare il suo sguardo leggermente più cupo. -Purtroppo ne io ne il vecchio sappiamo altro, pensavo di andare a chiedere ai negozianti qui attorno ma volevo un pò di supporto, non sia mai che mi ritrovi da solo in un covo di pazzi capaci anche di usare tecniche ninja. Tu che ne pensi?- L'indole da maestro che Alexander aveva perso da tempo sembrava essere diventata parte integrante di Ryu, quello che doveva essere solamente un travestimento si stava rivelando essere quello che il Jonin della foglia era un tempo, quasi una seconda personalità. Per via dell'indole da sensei precedentemente menzionata aveva deciso di lasciare quanta più libertà poteva al genin della foglia in modo da poterlo "rieducare" dopo il suo periodo di prigionia. I muscoli del ragazzo stavano tornando tonici come quelli di un tempo, lo si poteva scorgere dalle forme che prendevano i vestiti sopra lasua massa corporea, ma chissà com'era la sua condizione mentale ed il suo modo di relazionarsi agli altri dopo innumerevoli torture che aveva subito?

     
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  6. Sasori Uchiha
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    L' Apprendista !


    Appena entrato si trovò davanti a sè, colui che stava cercando, Ryu Hatake. Evidentemente aveva frainteso le intezioni di Sasori, doveva aver capito anche lo Hyuga che quella cittadina era parecchio turbolenta. Mentre Ryu parlava, Sasori rilassò i muscoli del volto e levò immediatamente la mano dall'elsa della wakizashi ed aggiunse:



    Chiedo scusa. Ma avendo dei conti in sospeso in questa dannata città, non si può abbassare la guardia per nessun motivo. Alexander mi ha mandato qui da te.



    La reazione chiaramente non fu delle sperate, ma oramai a quelle cose, non faceva molto caso, in passato forse si sarebbe rammaricato, avrebbe provato a spiegare la situazione. Ma adesso si sarebbe limitato a dire:



    Capisco il tuo punto di vista. Ma Alexander era impegnato in un'altra missione per questo ha mandato me. Anche tu conosci Shika, a quanto pare. Sono stato suo allievo e sono anche suo amico. Un grande sensei per quanto mi riguarda. Quanto a me, avrai modo di conoscermi un pò alla volta.



    Seguì lo Hyuga al di là del bancone, andando nel retrobottega del negozio. Salirono delle scale che portavano di sopra. L'apprendista si rivolse in maniera in pò sgarbata nei confronti di quello che era probabilmente il suo mentore. In effetti neanche Sasori si era sprecato nelle buone maniere, ma aveva le sue ragioni; specie quando si trova ad Otafuku. Ryu Hatake lo invitò a prendere una bevanda tonificante, accolse ovviamente con entusiasmo quella proposta:



    Sì, certo mi farebbe davvero piacere !




    Mentre sorseggiava la bevanda preparata, ascoltò con attenzione quello che Ryu gli stava dicendo. Notò chiaramente gli occhi perlacei del suo interlocutore, erano inequivocabili. Infatti concordava che per quel motivo il cognome Hyuga poteva anche essere omesso.



    Veramente squisita questa bevanda



    Declinò con altrettanta gentilezza la sigaretta offerta dal suo interlocutore. Non gli piaceva fumare, preferiva invece dell'ottimo the e le terme. Ma questa era un'altra storia. Alla fine del racconto, espose il suo punto di vista:



    Beh, è Otafuku, con tutto il rispetto, ma questo posto riserva sempre belle sorprese. Credo di conoscerlo abbastanza bene, ci sono già stato e conosco le sue potenzialità.



    Sorrise leggermente divertito, finalmente avrebbe avuto la sua occasione di far fuori un pò di gente, di saldare il suo conto, di prendersi la sua redenzione. Si era allenato in clausura ma anche durante la sua prigionia, per quanto possibile. Poi riprese il discorso:



    Mi sembra un ottima idea, andare a chiedere ai negozianti vicini. Spero soltanto che non siano collusi oppure che per paura non ci diano delle false indicazioni, o peggio ci spediscano direttamente nella tana del lupo. Ultimamente diciamo che ho sviluppato una certa insofferenza per il genere umano. A questo punto, però prima di proseguire, mi vorrei presentare come si deve: sono Sasori Uchiha, genin del Villaggio della Foglia.



    Fece una breve pausa per riprendere fiato, poi aggiunse:



    Non si lasci ingannare dal mio grado però. Non sono un novellino.
    Adesso che abbiamo finiti i convenevoli, non per essere sgarbato, ma da dove iniziamo le ricerche ?



    Ora aveva un'aria decisamente distesa e tranquilla. Rimase quindi in attesa di una risposta del suo interlocutore.

     
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