Ode a Jashin !

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  1. washerfire77
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    Kyioke si svegliò di soprassalto, il sudore gli rigava il volto, probabilmente un altro brutto sogno che però lui non riusciva a ricordare. Si alzò dal letto quando il sole doveva ancora sorgere, ormai era sveglio sarebbe stato inutile tornare a dormire e decise così di recarsi al boschetto per fare un po' di esercizio. L'appartamento era gelido, quel posto non gli piaceva, ma i locali che i monaci del tempio del culto Jashin mettevano a disposizione di coloro che volessero abbandonare il monastero per percorrere altre vie, erano l'unica dimora che potesse permettersi.
    Dopo aver indossato dei pratici abiti di stoffa adatti per l'allenamento uscì di casa senza aver messo nulla sotto i denti.
    Il freddo era pungente, i primi raggi di sole iniziavano ad illuminare le strade, la gente iniziava ad aprire i negozi o a recarsi al lavoro.
    Kyioke arrivò all'interno di un piccolo spiazzo tra gli alberi e decise che sarebbe stato ottimo per allenarsi, stese un piccolo stuoino di paglia sull'erba ancora bagnata di rugiada, vi si inginocchiò sopra e iniziò a pregare.
    -Mi stai deludendo, questo lo sai Kyioke? Sei un discepolo di Jashin,ma cosa stai facendo in mio nome? Nulla....-
    Il ragazzo iniziò a piangere e singhiozzare, deludere il suo dio era l'ultima cosa che desiderava.
    -Grande Jashin lo so, ma tutto quello che ti chiedo è tempo, l'occasione si deve ancora presentare-
    Con un impercettibile movimento del polso Kyioke estrasse la lama interna, allo stesso tempo con la mano sinistra apri il kimono lasciando scoperto un petto martoriato dalle cicatrici. Con fare deciso conficcò la lama nella spalla sinistra facendo penetrare la punta di circa un centimetro al di sotto della cute. Il freddo della lama lo colse di sorpresa il respiro venne a mancare per pochi secondi e poi sfociò in una fragorosa risata.
    -AHAHAHAH ! In fondo a Jashin non importa di chi sia il sangue versato. Giusto? GIUSTO?-
     
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  2. ¬Chris
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    Pazzi nel bosco
    Presentazione


    In quei giorni mi ritrovavo spesso a vagare per il Bosco dei Sussurri, mi ricordava le foreste di Konoha. Quella mattina il freddo era pungente ma il vento gelido passava in secondo piano mentre mi riaffioravano placidamente i ricordi di quei ultimi giorni: il corso genin, il viaggio con i miei amici, la missione, quel Kannabi e la sua scomparsa, poi la scomparsa prima di Toro e successivamente di Shinji, la comparsa del pazzo Febh sotto le vesti di "Il Pollo".
    Poi divenne tutto più confuso e veloce, venni rapito a mia volta, mi svegliai sul lettino di un laboratorio ma riuscii a liberarmi sentii i discorsi sconclusionati dello scienziato pazzo che si proclamava mio creatore. Lo interrogai prima che il suo scagnozzo intervenisse ferendomi gravemente, scoprii quindi di essere il frutto di un esperimento, di essere il Duplicante del capo clan dei Mikawa.
    Per questo Febh, dopo averlo scoperto, mi portò ad Oto. Per questo, rinunciai al paese del Fuoco e decisi di spostarmi nel Villaggio del Suono, volevo scoprire di più riguardo al mio passato, bloccare gli "Eretici Illuminati di Oto" e per fare tutto questo dovevo comporre un team.
    Ma questi erano pensieri che non potevo ancora fare, le mie conoscenze erano troppo limitate, dovrò diventare molto potente e raggiungerò i miei scopi a qualsiasi costo... Rimarrò ad Oto finché mi converrà farlo, voglio poter battere la mia versione Orginale e poi distruggere il laboratorio, o meglio...
    Che Oto fosse piena di pazzi lo sospettavo ma, lentamente, avevo sempre di più la possibilità di rendermene conto: un pazzo si era appena infilato una lama all'altezza della spalla. Mi avvicinai in modo più furtivo possibile fino a giungere ad una decina di metri da lui, nascosto da delle fronde rimasi a fissarlo finché non urlò al cielo: "-AHAHAHAH ! In fondo a Jashin non importa di chi sia il sangue versato. Giusto? GIUSTO?-"
    Minchia, era uno di quei pazzi di monaci, ne vidi uno - la prima volta che entrai nel villaggio del suono, un ubriacone pazzo che si definiva monaco di jashin, si faceva pagare per essere colpito dai passanti. Le più agguerrite erano le donne che gli mollavano di quei calci nei coglioni, mentre i bambini si allenavano accoltellandolo al cuore, gambe, braccia. Il tutto ad una modica cifra di 25 Ryo a colpo. Onesto. - scossi il capo ed uscii dal mio nascondiglio, mostrando le mie mani non armati e con un leggero sorriso gli dissi:

    Ehi, ma siete tutti pazzi, voi monaci di Jashin!?
    Che poi dai, ammettilo, Dio non esiste, non è mai esistito. E' solo la scusa per poter spiegare ciò che non sappiamo spiegare razionalmente...


     
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  3. washerfire77
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    Kyioke alzò il capo, vide un giovane che gli veniva incontro con i palmi delle mani ben in vista per palesare le sue intenzioni.
    -Kyioke ecco la tua occasione... cerca di non deludermi-
    -Tu interrompi le mie preghiere cercando senza nemmeno presentarti di confutare l'esistenza del mio Dio.Sono stato indottrinato per più di dieci anni al credo di Jashin e adesso uno che nemmeno conosco mi dice sorridendo che lui non esiste.... vedi?Mi chiedo chi sia il pazzo tra i due. Ora, non ho nessuna voglia di spiegarti le motivazioni della mia fede e non pretendo che tu le capisca, ma il fatto è che non esiste proprio nulla di irrazionale di cui non riesco a capacitarmi. Ti faccio un esempio: se adesso la mia lama passasse attraverso la tua gola non sarebbe altro che una manifestazione della volontà di Jashin che tu non puoi confutare .... nulla di particolarmente ancestrale insomma.
    Nel mentre aveva estratto entrambe le lame da polso e si mise in piedi guardando il suo nuovo "amico" con occhi di ghiaccio in attesa di una sua reazione. Il suo potenziale avversario era alto quasi due metri e le spalle erano robuste, la cicatrice sull'occhio indicava qualche ferita che quasi sicuramente si era procurato sul campo di battaglia.... in poche parole aveva davanti qualcuno di estremamente più capace.
    Adesso basta parlare!
    Hai ragione grande Jashin .... questo è per te.
    Kyioke scattò in avanti .... sapeva di avere scarse possibilità ma la sua mente era annebbiata, il braccio destro era teso verso l'addome dell'avversario mentre il braccio sinistro caricato all'indietro mirava all'arteria giugulare. L'attacco era privo di tecnica, non si sarebbe stupito se il ragazzo l'avesse evitato con facilità.
     
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  4. ¬Chris
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    Pazzi nel bosco
    Il tuo dio è un cane!


    Lo sproloquio mi annoiò e mi lasciò perplesso sulla effettiva sanità mentale del soggetto. Ma rimasi in silenzio ascoltandolo mentre lentamente un leggero sorriso si apriva sul mio volto che sfociò in una risata quando lo vidi attaccarmi in quel modo. Tornai serio quando vidi che stava provando veramente ad attaccarmi in quella posizione plastica, il braccio sinistro era teso in avanti con una lama che gli fuoriusciva dal polso, mentre il destro era tenuto ad altezza della mascella come se volesse caricare il colpo.
    La sua velocità era così bassa che non faticai per nulla schivando il primo colpo scartando di lato e il secondo abbassandomi, il braccio avversario mi passò sopra lasciandomi illeso. Quindi mi rialzai e mi allontanai di qualche passo e ripresi a ridere:

    Vuoi dirmi quindi che è per il volere di Jashin che combatti di merda è, bucodiculo?


    Le sue capacità fisiche erano imbarazzanti ma più di tutto la sua strategia di combattimento... Poi, ritornando serio per un secondo, dissi:

    Allora, bucodiculo, vuoi riprovarci o pensi che il tuo "dio" sia soddisfatto?

    Mmente i misi in posizione difensiva: le braccia si alzarono tenendo la guardai alta, mentre la gamba sinistra era posizionata più in avanti rispetto alla destra, spostavo il peso da un piede all'altro, pronto a scattare e a difendermi. Questa volta si sarebbe dovuto impegnare di più, altrimenti mi sarei divertito a pestarlo. Nuovamente un sorriso venne dipinto sul mio volto.
     
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3 replies since 5/12/2013, 15:00   68 views
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