La rabbia di Sun Wukong

[giocata aperta a tutti]

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    [questa giocata si ricollega ed ispira a questa e può essere considerata una sua versione alternativa]




    LA RABBIA DI SUN WUKONG





    Antefatto

    Una riunione di emergenza era stata convocata nella sala dei Kazekage della sabbia e persino l'attuale Kazekage, Gin Chikuma, detto Tatsumaki (il tornado) era presente. Assieme a lui si trovavano anche tre membri della squadra speciale, due amministratori ed il giovane Yosuke Urameshi, un giovane genin presente solo in vece di testimone.

    Il racconto del genin venne ascoltato molte volte, alcune delle quali anche utilizzando dei jutsu che consentivano di estrapolare le informazioni direttamente dal suo cervello, e di essere rimosse al termine dell'interrogatorio.

    Congedato Yosuke, che comunque non avrebbe ricordato nulla dell'accaduto, la riunione vera e propria sarebbe cominciata. Come di consueto il Kazekage avrebbe aperto la discussione:

    E a noi interessa che questo genin... Shu sia stato rapito... perché? Non era quel nukenin coinvolto in quella faccenda e a cui tu, se non mi sbaglio Yorin-san, hai cancellato la memoria?

    No, Kazekage-sama. Questo è suo cugino, uno shinobi della sabbia che non ci ha mai dato motivo di dubitare della sua fedeltà.

    Il suo rapimento ci interessa particolarmente in quanto si tratta del primo shinobi nella nostra lista di compatibilità con lo yonbi.

    Replicò uno dei due amministratori, un'anziana ninja sulla sessantina.

    Ah, quindi temete che qualcuno possa risvegliare Sun Wukong. Ci serviranno dei ninja potenti per risolvere la situazione. Toccherà a me quindi affrontare il demone.

    Rispose il kazekage, alzandosi.

    Non penso sarebbe una decisione saggia. Con tutto il rispetto, ovviamente.

    Sono d'accordo. Potrebbe trattarsi di una manovra di depistaggio, atta a lasciare indifesa Suna. Deve restare qui Kazekage, dovremo mandare qualche specialista ad occuparsi di questo, probabilmente dovremo anche far partecipare alla situazione dei ninja alleati che si trovano qui a Suna. Così non potranno vedere la nostra difesa segreta all'opera.

    Voi marionettisti siete sempre troppo paranoici, Ron. Ma sono d'accordo con le vostre obiezioni. Chi mandiamo allora? Un manipolatore di sabbia? Tra demoni potrebbero comprendersi no?

    Le ricerche che abbiamo svolto in passato dimostrano che i migliori ninja per neutralizzare le capacità dello Yonbi sono i membri del clan Kurogane.

    Non capisco... Sun Wukong manipola la lava, non sarebbe meglio uno dei "jinchuriki" di Shukaku? Dopotutto la sabbia ha una temperatura di fusione più elevata del ferro no?

    Certo, tuttavia Sun Wukong, specie se libero non ha problemi a fondere entrambe. Una volta fusa in vetro la sabbia diventa inutilizzabile per un posseduto da Shukaku. Il controllo dei Kurogane invece sfrutta la struttura degli atomi di ferro. In sostanza, anche se fuso, non cambia nulla per uno di loro.

    Spiegò Yorin, il massimo esperto di Genjutsu in forza al villaggio di Suna.

    Siamo inoltre aiutati dal fatto che il massimo esperto nello Yonbi sia un membro di questo clan, oltre ad essere il miglior cattura demoni del villaggio.

    Si, ricordo. Fumetsu Kurogane. Un ninja molto talentuoso. Quindi lui, ed altri due elementi direi, almeno come nucleo principale. Qualche idea?

    Si. Direi che potremmo impiegare nel campo il cugino, quello Shu che ha menzionato prima, Kazekage. Lo conosco da quando era ragazzo ed è legato al cugino. Inoltre, se per caso arrivassimo troppo tardi, potrebbe aiutarci a far calmare lo Yonbi, a tenerlo sotto controllo. E potremmo guadagnare un Jinchuuriki da questa situazione.

    Un'ottima idea. Ma potremmo fidarci del ragazzo? Mi sentirei più sicuro se lo accompagnassi tu, Ron.
    No, non posso. Ho altre responsabilità qui a Suna. Yorin-san potrebbe essere la persona più indicata. Temo che i rapitori siano gli stessi shinobi che hanno impiegato come Nukenin la nostra comune conoscenza. Potrebbe essere utile controllarne i ricordi, in modo da evitare delle ritorsioni. Inoltre hanno delle informazioni che potrebbero esserci utili.

    E va bene, che Yorin sia. Vi voglio pronti a partire in mezz'ora. Ron, recluta tu Shu. Yorin, avvisa il Kurogane. Amministratori, informate il resto del villaggio. Io mi preparo per la "difesa segreta".

    Il kazekage era pensieroso, come sempre quando si trattava di queste missioni. Avrebbe potuto affidarla ad Hoshikuzu se non fosse disperso, se non morto, da chissà quanto tempo. Si fidava di lui molto di più del Kurogane e di Yorin, per non parlare dell'Akasuna. Era solo un genin e tutte le sue capacità erano state sigillate. Oh beh, tutti avevano la loro parte da compiere e lui aveva la sua. Si diresse in solitudine verso il tetto di Suna, sollevato da un dolce e caldo vento che proveniva dai suoi possenti polmoni.




    -.-.-.-.-.-.-





    Entrata di Suna

    L'annuncio era stato diramato in tutto il villaggio ed i pochi shinobi esterni al villaggio avrebbero potuto partecipare a questa urgente missione, anzi sarebbero stati quasi obbligati a farlo.

    All'entrata avrebbero potuto notare tre ninja, pronti per la partenza. Un giovane ragazzo, di circa 18 anni, la cui caratteristica più impressionante erano l'espressione preoccupata ed i lunghi capelli rossi.

    Un uomo, quasi sulla trentina, vestito di nero e rosso [immagine di riferimento, al posto delle lune ci sono dei simboli di Suna]

    Ed un ragazzo, di poco più di vent'anni, con un kimono sgargiante e gli occhi di due colori diversi, il sinistro blu ed il destro verde contornati da un paio di occhiali. èimmagine di riferimento]

    Dopo una breve presentazione da parte dei tre e degli altri shinobi, sempre se presenti, si sarebbero diretti verso l'Anauroch. Non avrebbero detto nulla della missione, almeno per il momento, solo che si trattava di una cosa urgente e che la loro presenza era stata richiesta espressamente dal Kazekage (e, si sa, non si rifiuta nulla ad un Kage se ci tieni alla pelle)



    -.-.-.-.-.-.-






    CITAZIONE
    OT

    Benvenuti a questa giocata, dedicata alla ricattura dello Yonbi ed al salvataggio del povero "secondo shu". Nota: il mio pg è presente solo come contorno e non parteciperà direttamente alla cattura, ovviamente potete giocarvi delle scene con lui se volete.

    La scena è accessibile a tutti. Questo primo post introduce la trama ed i personaggi, per quanto riguarda i vostri semplicemente introducete il vostro personaggio, se siete a suna potete descrivere anche l'inizio del viaggio, se invece volete incontrare il team lungo la strada potete pure farlo ma lo incontrerete nel secondo post, non in questo primo.

    Se invece volete introdurre il vostro personaggio in un terzo, diverso, modo contattatemi in privato e vediamo che si può fare.

    In ogni caso... buona caccia! :zxc:
     
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    Era stato un viaggio piuttosto lungo, rifletté l'Immortale calpestando la sabbia del deserto per la prima volta. Dai boschi attorno alla Foglia fino ad Otafuku e da lì sino al deserto, senza sosta. Aveva ordinato all'assassino di seguirlo ad una distanza di cinquecento metri, silenzioso e discreto, e di raggiungerlo solo se chiamato. Una decisone dal duplice scopo: non rivelare, se non necessario, la sua connessione con la serpe ed allo stesso tempo testarne le intenzioni: sarebbe scappato o lo avrebbe seguito? Anche un inseguimento sarebbe potuto essere divertente. Per il momento, però, l'Avatar era concentrato sullo scenario desertico davanti ai suoi occhi.

    Sapeva bene dove era diretto. Le informazioni che aveva rubato dalla mente di quegli shinobi gli vorticavano in testa in maniera chiara ed ordinata, al contrario, pensò con una smorfia infastidita, della fitta nebbia che continuava ad avere al di fuori del fulcro della sua identità: il Bersaglio, la missione, il senso di sé. Ad ogni passo che faceva, se in quel senso sceglieva di impegnarsi, brandelli di nozioni, immagini e ricordi fluivano nella sua coscienza. Erano utili, e lo incuriosivano più di quanto volesse ammettere, ma c'era una cosa che lo disturbava: quel flusso portava con sé un senso di pesantezza, di dolore profondo e di disperazione. Non sapeva spiegarsene la ragione, anche se desiderava sapere. Quelle sensazioni, però, concluse di nuovo stringendo i pugni, non gli appartenevano. Una divinità ha solo scopi e desideri, si disse. Solo scopi e desideri.

    Il suo sguardo venne catturato da una sagoma scura di grosse dimensioni, in lontananza. Era sulla cima di una duna sabbiosa, e sapeva cosa stava guardando: le montagne attorno a Suna. Si fermò per un momento, sogghignando. Non sapeva di preciso cosa avrebbe trovato in quelle terre lontane, ma non aveva dubbi che sarebbe stato tempo ben speso. Tra le informazioni che aveva sottratto a quegli shinobi ce n'erano alcune che lo avevano interessato in maniera particolare: una di queste era la nozione di divinità nel mondo ninja. Pareva ci fosse qualche setta con le più disparate credenze su esseri sovrannaturali, particolarmente al Suono, ma, soprattutto, nella maggior parte del mondo degli shinobi era riconosciuta l'esistenza di nove Demoni, creature di potere temute, riverite e desiderate. L'Immortale aveva un bruciante desiderio di confrontarsi con uno di questi, per testare la propria natura di Avatar contro i Demoni dei mortali. Sapeva della divisione tra i villaggi di quelle creature. A Suna, la decadente Suna, avrebbe potuto iniziare la sua cerca per quietare il suo desiderio di conoscenza.

    Riprese a camminare, avvicinandosi lentamente alle montagne rocciose. Al limite del suo campo visivo, l'assassino continuava a seguirlo. Un serpente coriaceo, considerò. C'era parecchio vento e la sabbia danzava tra le dune. Jeral la ignorò. Il mondo naturale era sottomesso alla sua volontà ed alla sua natura superiore e divina. Se mai avesse voluto vedere la sabbia danzare, glielo avrebbe ordinato. Continuò a camminare, ma si fermò poco dopo. In lontananza, la sagoma di tre figure iniziò a stagliarsi. Erano soli. Venivano dal villaggio, ma si dirigevano verso il nulla.



    « ... »

    Jeral non era un esperto, ma per dirigersi verso gli altri villaggi, o verso il mare, quei tre avrebbero dovuto andare nella direzione dalla quale lui era venuto. Che si dirigessero verso qualche nascondiglio tra le dune del villaggio? O magari in missione? Le ipotesi erano tante e Jeral era pieno di tempo. Spostò lo sguardo sulle montagne. Quei tre o il villaggio? Riprese a camminare, senza cambiare direzione. Li avrebbe incrociati comunque se voleva entrare a Suna. Se avessero suscitato il suo interesse avrebbe ritardato la sua visita.
    I suoi canini scintillarono al sole.


    OFF GAME

    Buona giocata a tutti! :zxc:



    Edited by Boreanz - 19/8/2014, 01:39
     
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    Segreti sotto la sabbia

    Erano passati giorni ormai, tanti da quando era giunto nelle lande desolate e roventi della inconsueta Suna e mai viaggio si era rivelato più infruttuoso…
    Gli scopi con cui aveva iniziato quella missione erano rimasti tali, semplicemente scopi, nessun risultato, niente di niente.
    Era riuscito semplicemente a spiare i punti militarmente salienti del villaggio, ma queste pure un pivello avrebbe potuto farlo. Quegli ottusi e rozzi abitanti della sabbia vivevano in una bizzarra inconsapevolezza di quello che era il villaggio in cui abitavano…
    O forse davvero la sabbia era così patetica da non celare nulla tra le sue dune?
    Aveva provato con la forza… due lingue tranciate non erano servite a nulla, se non arricchire la sua personale collezione di arti mozzati, questi neppure troppo pregiati da meritare di essere preservati nei suoi rotoli da richiamo.
    Si era infilato in parecchi letti, leccato villosi petti e fatto anche di peggio, pensando che la lussuria potesse sbloccare la lingua dei sunesi, più di un kunai, ma neppure quello. Tra l’altro nessun amante che valesse la pena di ricordare…
    Fino a che si era presentata quella ghiotta occasione, qualcosa si era mosso in città,
    non era ancora chiaro cosa, ma la mobilitazione cittadina, consigliava qualcosa di grosso.
    Avrebbe partecipato lui stesso come ninja esterno.
    Avrebbe dovuto giustificare il suo ingresso a Suna certo, diciamo non troppo lecito e in questo il suo Magan aveva dato una mano rilevante, ma forse non sarebbe stato necessario… forse nessuno avrebbe badato ad un ninja straniero, convocato per ordini del Kage in una missione con scopi ignoti. Fosse stato scoperto avrebbe trovato sicuramente il modo per lasciarsi quei cumuli di sabbia alle spalle.
    Insomma il gioco valeva la candela, come si sarebbe potuto dire in certi ambiti, ed Etsuko di candele se ne faceva sfuggire ben poche.


    Questi i pensieri del ninja di Kiri, la consuetudine per Etsuko dopo l’amplesso, non una sigaretta e prima ancora della doccia, pancia in su, con braccia dietro alla schiena a pensare sul da farsi.
    Aveva appena finito di fottersi quel giovincello che giocava ancora con uno dei suoi capezzoli, in attesa di poter gustare ancora, una spassosa ripassata dei suoi reconditi orifizi…

    Adesso basta, troietta,
    non ne hai mai abbastanza…


    sussurrò nel orecchio del giovane sunese, prima di infilargli la lingua sino in fondo,
    un brivido percorse la schiena di quello, potette avvertirlo Etsuko che sorrise consapevole del piacere che provocava in quell’inutile e scolpito corpo disteso accanto al suo.

    Adesso devo andare, ci rivedremo presto…

    Si rivestì lasciando qualche ryo gettato lì accanto al letto e suscitando la reazione immediata del ragazzetto…

    Non sono mica la tua puttanella…

    Shhh…
    Smettila di fingere e goditi quei soldi, presto godrai ancora a dovere, puttanella…


    Rimase in silenzio il ragazzo, serio finchè Etsuko non abbandonò la stanza, per poi sorridere e distendersi completamente nudo sul letto, toccandosi le sue intimità, sussurrò…

    “lo spero, spero sia più presto possibile”

    […]

    Richiuse il kimono completamente nero e ci lascò scivolare sopra un mantello del medesimo colore, nessun segno distintivo. Riposizionò la benda che ricopriva il suo occhio mutilato, che presto avrebbe sostituito con l’ideale impianto…
    Da buon medico aspettava solo il “donatore” adatto, anche se “donatore” forse non suonava come termine corretto, perché forse un donatore non può essere inconsapevole di ciò che dona… Etsuko era pronto a strappare con le mani se fosse stato necessario, l’occhio che desiderava pur di ottenere il potere assluto, quello oculare, a cui ambiva.
    Passi lenti, diretti là dove richiedevano il raduno per tutti coloro presenti a Suna. Passi lenti che l’accompagnarono lentamente lì dove avrebbe incontrato quei tizi che adesso poteva personalmente osservare.

    “uno non è niente male”

    Osservò, riferendosi all’uomo vestito in rosso e nero e snobbando completamente gli altri due…
    Guardavano nel nulla, ma non parevano riflessivi, come quando si fissa l’orizzonte, a una prima vista gli parvero Imbecilli, ecco, si, quella forse era la parola giusta…

    Heilà…

    Esordì, magari avrebbe distolto la loro attenzione, rendendoli magari meno imbecilli…
    Forse il nero, quello carino, già pareva meno imbecille degli altri.



    Buona giocata a tutti e scusatemi ma in questi giorni mi sento hard :D
     
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  4. Roronoa™
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    Narrato
    Parlato

    Pensieri


    Chapter I - Nel mare di sabbia.



    Ad ogni passo la sabbia penetrava nelle sue scarpe, ad ogni respiro i polmoni sembravano riempirsi d'acqua; le condizioni ambientali a cui era sottoposta Suna e i suoi dintorni stavano mettendo a dura prova la pazienza di Deveraux.
    Terminata la missione ai confini di Oto in compagnia dello shinobi della Tempesta, il Genin aveva deciso di raggiungere l'ultimo villaggio accademico da visitare, e se non fosse per la breve distanza che ormai lo separava dalla sua unica entrata probabilmente avrebbe fatto retrofront.
    L'otese odiava il caldo, l'umidità, la sensazione di annegare nell'aria, ma sopratutto l'enorme quantità di sabbia in sospensione nel forte vento che in quelle ore soffiava da Sud Est.


    Il vento che in quella stagione affliggeva tutti i viandanti in viaggio verso Suna aveva un nome ben preciso che ora non ricordava, ma aveva letto che alcuni, non riuscendo a proseguire in quell'inferno di aria e sabbia, decidevano di ritirarsi fino ai confini con Konoha, in attesa di tempi migliori.
    Per proteggersi Deveraux aveva trapuntato l'estremità del suo mantello bianco con un cappuccio dello stesso colore, molto profondo, capace di inghiottire nell'oscurità metà del suo volto.
    I suoi occhi erano salvi, un po' meno le labbra.
    Sembrava uno spettro con quell'abbigliamento.
    La sua mente era già proiettata a quello che lo avrebbe atteso una volta entrato nel villaggio: abiti puliti, un pasto sostanzioso e compagnia femminile.

    Ancor prima di intravedere all'orizzonte le mura di Suna, in quel mare di sabbia senza fine, priva di vegetazione, comparsero in lontananza alcuni uomini, sicuramente shinobi.
    Concesse loro una rapida occhiata, niente di più.
    Accelerò il passo senza nemmeno farci caso. Le mura dovevano essere vicine e il desiderio di galleggiare all'interno di una vasca riempita d'acqua gelata gli stava annebbiando la mente.
    Quindi, salvo casi eccezionali, Deveraux non si sarebbe curato di loro.
    Con tutta quella sabbia tra le labbra parlare era l'ultima cosa che voleva fare, sopratutto se doveva presentarsi.

    Il coprifronte di Oto allacciato sul suo collo parlava chiaro: era un ninja accademico... in teoria.


     
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  5. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]

    Caccia allo Yonbi!


    ~Problemi di Forniture~


    Aveva aspettato per giorni Atasuke per la sua fornitura di ingranaggi, molle e componenti vari per la sua progettazione di meccanismi, tuttavia nulla del carico che aveva ordinato era ancora arrivato dalla lontana Suna.
    Stufo ormai di attendere si era diretto personalmente al villaggio della sabbia, nella speranza che non accadesse qualche altro cataclisma durante la sua assenza dai turni di guardia sulle mura.
    Gli ci vollero circa 4 giorni di viaggio a causa del forte vento che in quel periodo sferzava nel deserto senza quasi dare tregua, riempiendolo di sabbia fin negli stivali.
    Due giorni aveva soggiornato all'interno del villaggio girando per i mercati ed i negozi alla ricerca del venditore che acora non gli aveva spedito la merce, con l'amara sorpresa di scoprire che era fallito poco tempo prima a causa della crisi e della carenza di mercato.
    Insoddisfatto, specie per il fatto che ormai la merce era stata pagata ma era impossibile da reperire, si diresse un'ultima volta al mercato per piazzare un nuovo ordine, concordando però il pagamento all'avvenuta consegna, in modo da evitarsi altre pessime sorprese.
    Proprio mentre vagava come un'ombra nera nei mercati d suna
    [Abilità], le sue orecchie udirono qualcosa, un messaggio che veniva diramato in maniera a dir poco virale tra i pochi shinobi che passavano da quelle parti.

    °Stanno radunando una squadra per ricatturare lo Yonbi... Questo mi ricorda la sparizione di Keita dall'ospedale... Una gran brutta faccenda... Beh, già che sono qui almeno potrei dare una mano per recuperare un po del denaro speso... Sia mai che il Kazekage non voglia ricompensare un alleato della foglia...°


    Con quel semplice pensiero Atasuke si diresse quindi rapidamente alle mura, dove, una volta recuperate le armi lasciate al gate, si diresse subito fuori dallo stesso dove vide un corposo ammassamento di shinobi, probabilmente quelli che stavano formando il team di ricerca e recupero del demone a 4 code.
    Un'altro che era appena uscito dal villaggio pochi istanti prima di lui si stava approcciando al gruppo e con un semplice "Helà" stava cercando di attirare la loro attenzione.
    Atasuke, a sua volta si stava approcciando ma si rivolse con tono certamente meno colloquiale.

    «Immagino siate voi la squadra di cui tanto si parla nel villaggio... Io sono Atasuke Uchiha, amico di Chikuma Hoshi, lieto di esservi d'aiuto»


    Fece un breve cenno con il capo in segno di saluto, per poi rimanere in attesa di eventuali altri "colleghi" o di una risposta.


    OT - Alla fine ho deciso di aggiungermi anche io! Sia mai che ci sia un PG per ogni villaggio e nessun foglioso! :riot:
    Buona giocata a tutti!
    - /OT
     
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  6. ¬Chris
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    La rabbia di Sun Wukong
    Presentazione

    Mi bastò mezza giornata di riposo e, dopo essermi rifocillato, iniziai la ricerca dei membri del mio team che - ahimè - scomparvero durante la missione nel paese dell'Erba.
    Ero da poco giunto a Suna, dopo averne discusso animatamente con Febh ricevetti il permesso di potermi allontanare dal Villaggio del Suono per poter ricercare i miei amici cari che persi durante la missione che mi cambiò per sempre. Che mi portò a diventare un ninja del villaggio del suono girando le spalle a Konoha, durante quella missione scoprii di essere semplicemente un clone, un essere costruito al laboratorio al fine di emulare un Mikawa. La consapevolezza di non potersi ritenere umano, di non essere il frutto di una donna e un uomo ma il risultato freddo di quella setta che si fa chiamare "Gli Eretici Illuminati di Oto" mi fece rabbrividire e scordare, solo per qualche secondo, il calore del sole sulla pelle.
    Avevo superato il deserto non senza qualche difficoltà ma giunto e dopo essermi presentato come "Hisagi Mikawa", membro dei clan Mikawa e ninja del villaggio del Suono ed aver chiarito la mia visita come visita unicamente di piacere mi lasciarono passare trattenendomi le mie armi, mi scaraventai nella prima taverna che trovai e, dopo aver bevuto e mangiato, mi lanciai in vasca. Ebbi così il tempo per poter analizzare seriamente la situazione, l'analisi fu rapida e il risultato chiaro ed evidente: "Sono nella merda". Stavo avanzando a tentoni, principalmente spinto dal desiderio di trovarli accecando così un ragionamento logico e freddo. Decisi, così, di andare in ospedale e chiedere se erano stati trovati dei dispersi al confine che dava verso il paese dell'Erba, era un'idea del cazzo e probabilmente non avrebbe portato i suoi frutti ma non potevo non tentare.
    Mi coprii con il mantello e celai i miei lineamenti sotto il cappuccio, se qualcuno avesse mai conosciuto Kenzaru Kurotsuchi avrebbe riconosciuto poco di lui in me: i due occhi avevano tonalità diverse, frutto del trapianto che subii per poter riacquistare la vista all'occhio destro che persi durante una missione. Questa asimmetria cromatica veniva sottolineata da tre profonde cicatrici che, parallele, mi attraversavano il volto e deturpavano i lineamenti una volta leggeri e regolari, eleganti. Il fisico era più asciutto rispetto a prima, aveva acquistato ancora qualche centimetro in più rispetto a prima e ormai arrivavo a quasi due metri di altezza; i capelli, una volta ordinati, ora erano caratterizzati da ciuffi scuri che, sembrava, agissero del proprio volere.

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    L'ospedale si rivelò un buco nell'acqua, sarebbe stato troppo semplice. Un sorriso amaro si dipinse sul mio viso mentre, con aria distratta, rientravo in strada auto imponendomi il suplizio della polvere e del sole. La possibilità di ritrovare i miei amici muovendomi senza un piano preciso, lo so, si sarebbe rivelato sempre fallace, una semplice perdita di tempo. Non volevo abbattermi ma sapevo che non mi sarei dato pace finché non fossi riuscito a ritrovare Toro e Shinji, purtroppo non avevo nessuna prova, nessun indizio che potessi darmi il "LA" per iniziare una ricerca seria. Stavo brancolando nel buio.
    L'annuncio riempì le strade e aumentò l'entropia nelle strada, dove la gente terrorizzata si muoveva alla ricerca di informazioni per poter capire se era o meno in pericolo. Rimasi piuttosto spaesato finché non mi giunse la voce che tutti i ninja presenti nel villaggio venivano richiamati ai portoni delle mura, di qualsiasi villaggio essi fossero.
    Non ragionai molto e presi immediatamente la decisione: iniziai a correre verso le porte di suna dopo che, un cittadino spaesato dalla mia mole, me la indicò.
    Aggiustai il coprifronte del villaggio de Suono al braccio e girai l'angolo ritrovandomi di fronte ad un nutrito gruppo di ninja, quindi mi avvicinai rimanendo in silenzio cercando con gli occhi un ninja del mio stesso villaggio che purtroppo non trovai, era un gruppo piuttosto eterogeneo io rimasi fermo in attesa di indicazioni.
    Poi seguii il gruppo fuori dalle mura, recuperando in breve tempo le armi che avevo lasciato in custodia ai guardiani.

     
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  7. Alexander Hima
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    Prelude


    La Saggezza Dei Quattro Villaggi



    O
    rmai era più di un mese che il ninja della foglia mancava dal villaggio, probabilmente l'avevano dato per disperso già da un pò, ma questo non importava. La cosa veramente importante in tutto ciò era la ricerca della conoscenza che il ninja della foglia sotto le spoglie di Ryu Hataken [Conoscenza della Chirurgia Estetica] un ninja della foglia che praticamente non esisteva ma che aveva fatto esistere lui grazie al potere che deteneva in amministrazione. Era lui che firmava i documenti, dato che quel manigoldo di Shika lo lasciava sempre da solo per poi tornare tutto d'un tratto e dirgli che avevano una crisi a konoha o all'accademia. Grazie a queste sue "felici" notizie Alexander aveva cominciato a chiamarlo "Shika porta guai". Aveva anche sostituito la sua maschera Anbu che raffigurava un topo con una che raffigurava un gatto naturalmente colorata di nero. Ma tralasciando queste piccolezze, il ninja dopo aver appreso ad Otafuku l'arte di creare tonici era andato ad Oto per apprendere quella dei tatuaggi, entrambe le avventure finite con non pochi problemi, adesso si stava dirigendo verso Suna e avrebbe visto cosa avrebbe potuto apprendere in quelle zone. Poche erano le cose che il denaro non poteva comprare e per quelle poche cose bastava avere un pò di buona dialettica per ottenere comunque quello che si desiderava.

    I
    l viaggio si stava rivelando più lungo del previsto, aveva preso una strada più lunga perchè aveva sentito di un portentoso medico in un villaggio sperduto e lui nella speranza di potersi curare le gambe si era involato in quella direzione. Per poi con suo enorme dispiacere venire a conoscenza che si trattava del solito santone, naturalmente dopo averlo ucciso aveva continuato il viaggio verso Suna. Da quel fatidico istante in cui aveva affondato il suo colpo di juken nel cuore di quell'uomo, facendolo esplodere, erano passati circa 5 giorni in cui aveva avuto il "piacere" di poter ammirare le tempeste di sabbia del deserto. La somma di tutte queste sue disavventure lo aveva reso di un umore talmente nero che poco ci sarebbe voluto poco meno di una scintilla per farlo scattare verso qualcuno, quindi in lontananza non si curò molto delle persone che si stavano radunando davanti l'entrata del villaggio della sabbia. Diversa fu la sua reazione quando avvicinandosi si rese conto del fatto che vi erano praticamente ninja da tutti i villaggi riuniti in quel luogo, questo lo aveva infatti incuriosito per tale motivo decise di accostarsi a loro per capire cosa stava succedendo, anche perchè tra di essi vi erano delle sue vecchie conoscenze. Lentamente dopo averli visti sul suo viso si creò un sorriso. §Una cosa è certa qui ci sarà certamente da divertirsi.§



    ---------------------------------------

    Ot-Scusate il tempo che ci ho messo, il post e quant'altro. Ci sto ancora riprendendo la mano u.u
    Buona quest (perchè è una quest, vero?) a tutti
     
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    La serpe di Oto aveva ricevuto l'ordine di rimanere nell'ombra e di tenersi a cinquecento metri di distanza.
    Dopo un lungo viaggio dai confini di Konoha alle porte di Suna passando per Otafuku di certo non avrebbe lasciato Jeral proprio ora, quando la situazione iniziava a scaldarsi.
    Che cosa ci facevano alle porte di Sunagakure ? Qual'era la loro missione ?

    Fiutò l'aria inspirando dal naso, alla stregua di un segugio, come per rivelare la presenza o meno di qualcuno con i suoi sensi superiori da serpe.
    Dal suo punto ottimale di osservazione, rimanendo occultato tra le dune, vedeva Jeral e sullo sfondo le imponenti mura di pietra che costituivano l'ingresso-barriera naturale del villaggio della sabbia.
    Indossava i suoi canonici abiti ninja: pantaloni neri, scarpe ninja nere e un'ampia veste nera, tenuta stretta in vita da una robusta corda viola con nodo a fiocco sulla schiena tipica di Oto.
    Sul capo un'ampio turbante di seta nera fasciava il volto lasciando intravedere solo due occhi di ghiaccio.

     
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    La rabbia di Sun Wukong

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    All'interno del villaggio di Suna

    I vari Shinobi si ritrovarono davanti all'entrata del villaggio, ricevuta conferma che il team era completo, il Kurogane prese la parola.

    Il mio nome è Fumetsu e sarò il vostro leader per questa missione. Per quelli di voi che non lo sapessero ancora il vostro aiuto è stato richiesto dal Kazekage in persona. Il nostro scopo: recuperare uno shinobi rapito da un gruppo di nukenin.
    I più svegli tra voi si chiederanno perché è stata combinata questa task force per un solo ninja ebbene noi temiamo che questo gruppo di nukenin voglia trafugare uno dei Bijuu ed impiantarlo dentro questo ninja per distruggere il villaggio e, in seguito, l'accademia stessa.

    Mi è stato detto di riferirvi che in base ai trattati accademici siete tenuti ad aiutare il villaggio quando l'interesse è generale. Direi che questo è il caso.

    Per quanto riguarda il demone non preoccupatevi, sarò io addetto alla sua cattura se le cose non dovessero andare per il verso giusto.
    Il vostro ruolo è di sconfiggere questi nukenin e proteggermi mentre eseguirò le tecniche di cattura.

    I miei compagni sono Yorin, un altro jonin del villaggio e Shu Akasuna, che è stato convocato in quanto parente del ragazzo rapito. Contiamo su di lui nel caso in cui i nukenin avessero già creato il Jinchurikii per mantenerlo calmo e sotto controllo. Un viso amico è la scelta migliore, fidatevi.

    Vi prego di presentarvi brevemente dichiarando il vostro grado e specialità, se ne avete in modo che Yorin possa elaborare una buona strategia.


    [nota: do per scontato che vi presentiate per ridurre i tempi di "introduzione"]

    Terminato il giro di presentazioni il gruppetto uscì dal villaggio, dirigendosi verso l'anauroch. Non ci volle molto prima che Fumetsu ordinò di fermarsi.

    Che succede, Fumetsu-san?

    Delle presenze. Una diretto a nord di qui, una più verso est. La prima non è molto intensa, forse un chunin o un genin molto esperto. La seconda invece potrebbe essere persino un jonin.

    Nemici?

    Non credo, sembrano solitari mentre noi cerchiamo un gruppo. Inoltre non avverto i segni del Bijuu. La cosa migliore è dividersi. Yorin, tu va a nord con Etsuko-san e Atasuke-kun. Io, Shu, Ryu e Hisagi andremo ad accogliere il nostro secondo amico. Ricordatevi: da ora il villaggio è chiuso per una tempesta di sabbia.

    In effetti, ora che lo aveva menzionato, tutti si accorsero che il vento aveva preso a soffiare molto più intensamente del solito. Evidentemente i sunesi avevano imparato a prevedere queste terribili tempeste che imperversavano nel paese del vento, e che erano particolarmente ostiche e frequenti nell'Anauroch.

    -.-.-.-.-





    Devereaux

    Il ninja di oto sarebbe stato raggiunto presto dal gruppo guidato da Yorin che avrebbe chiesto, nel nome del villaggio della sabbia e del kazekage, le sue generalità e il motivo della sua presenza in quel luogo. Se Devereaux avesse risposto in modo consono ed educato il jonin di Suna avrebbe spiegato all'otese che al momento il villaggio era chiuso e che si stava avvicinando una tempesta di sabbia. La sua migliore speranza di sopravvivere ad essa era quella di unirsi al gruppo di Yorin. Soltanto gli abitanti del paese del vento infatti avevano le conoscenze adeguate per sopravvivere, e solo i migliori ninja di Suna inoltre si azzardavano ad attardarsi nell'Anauroch quando il vento iniziava a soffiare.



    Jeral

    Anche Jeral venne raggiunto dal gruppo del Kurogane che, tuttavia, avvertì i suoi compagni che un'altra presenza, qualche centinaio di metri indietro, si stava avvicinando. Non forte quanto questa ma comunque poteva essere un ninja problematico da affrontare. Ovviamente avrebbe fatto questo discorso prima di raggiungere Jeral e fuori dalla portata dei suoi sensi.

    Come aveva fatto Yorin con l'otese anche in questo caso Fumetsu avrebbe chiesto, in nome del villaggio della sabbia e del kazekage, le generalità del ronin e per quale motivo si trovasse nell'Anauroch. Lo avrebbe inoltre avvisato sia che il villaggio era chiuso e sia che entro poco tempo una tempesta di sabbia avrebbe ricoperto quei luoghi, consigliandogli di sbrigarsi a fuggire.




    CITAZIONE
    OT

    Ecco il vostro post. Qui vengono narrati gli eventi in breve, se volete ampliare o effettuare qualche dialogo in più ed interagire tra di voi siete liberi di farlo.

    Avete una settimana/10 giorni per rispondere.

    Chi salta il giro senza avvisare viene espulso e pngizzato in automatico senza possibilità di rientrare.

    Ovviamente non è più possibile partecipare alla giocata.

    Per chi volesse creare problemi per il gusto di farlo sappia che il leader è ufficialmente Fumetsu e sia io che lui non ce l'abbiamo molto a cuore coi rompiscatole :fgh:


    Edited by -Shu - 27/8/2014, 18:42
     
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  10. Roronoa™
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    Narrato
    Parlato
    Pensieri


    Chapter II - Tempesta all'orizzonte.



    Le tre ombre si stavano muovendo verso la sua direzione.


    Cosa vorranno?
    Sperava di non dover combattere in inferiorità numerica in quel luogo così amato dai ninja di Suna. Non erano abili nel corpo a corpo, ma i loro jutsu sfruttavano il vento e la sabbia.
    Deveraux si sentì come uno squalo in montagna.

    Le sue lame erano tutte a portata di mano, il suo Tantien pronto a mettersi in moto, avrebbe affrontato il pericolo con la massima concentrazione.
    Sfruttando la distanza ancora notevole che lo separava da quel gruppo, con la mano destra il Genin sbottonò i bottoni posizionati all'altezza del ventre.
    Non doveva nè allarmarli nè farsi trovare impreparato.
    Fuggire sarebbe stato impossibile, i possedimenti di Konoha distavano chilometri.


    Più i tre si avvicinavano più Deveraux riusciva a carpire loro informazioni.
    Del loro vestiario al giovane non importava nulla, i suoi occhi andarono subito alla ricerca di lame sguainate.
    Non sembravano avere strane intenzioni, nessuno di loro impugnava armi.
    Dall'incontro con il Mikawa, il suo modo di pensare era stato stravolto.
    Dove un tempo c'era tranquillità e fiducia nel prossimo, ora c'era concentrazione e sospetto.

    Non restava che attendere l'incontro.
    I tre shinobi si fermarono a pochi metri dal giovane, con la sabbia che urtava contro la parte sinistra del suo cappuccio.

    A parlare fu un solo uomo.
    Nel nome del Kazekage e del Villaggio di Suna chiese generalità e motivo della sua presenza.
    Se avesse voluto conoscere il suo nome non ci sarebbe stato nessun problema, pronunciare la parola Yotsuki lo riempiva d'orgoglio.
    Prima di parlare strofinò le labbra sulla manica del suo abito.

    - Deveraux Yotsuki, Genin di Oto. Sto raggiungendo Suna per una semplice visita. - Parlare fu difficile. Sciolse la lingua con due sorsi d'acqua, contenuta nella sua borraccia a riparo dalla sabbia e dal sole.
    Ciò che lo shinobi di Suna disse dopo la sua presentazione non piacque al Genin.
    Che fosse in atto una tempesta di sabbia era un dato di fatto, ma non vedeva il motivo per cui doveva unirsi a quel team.
    Poteva ritornare indietro verso Konoha tranquillamente, aveva ancora del cibo e dell'acqua.

    - Per quale motivo dovrei unirmi a voi? So badare a me stesso- Domandò all'unico uomo che aveva parlato.
    Prima che potesse rispondere, si rivolse agli altri due.
    - E voi chi siete?-
    il Genin si era presentato, non vedeva il motivo per cui non dovessero farlo loro.
     
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    Jeral annusò l'aria. Le raffiche di vento si facevano sempre più vigorose, sollevando sbuffi di sabbia dorata a ridosso delle dune del deserto che circondava Suna. Protetto dalla sua veste ed incappucciato, Jeral continuò ad avanzare con passo sicuro. Non perse di vista il gruppo che si era formato alle porte del villaggio, in aggiunta a quei tre che aveva scorto una decina di minuti prima. La loro direzione di marcia non lasciava mistero a proposito della natura particolare, o quanto meno locale, della loro impresa. L'assassino nel frattempo continuava a seguirlo, tenendosi a debita distanza; l'Immortale non aveva dubbi che presto lo avrebbe visto di nuovo in azione, al suo comando com'era naturale che fosse. Il gruppo proveniente al villaggio si divise in due gruppi più piccoli, uno da quattro ed uno da tre, e fu proprio il più corposo a cambiare sensibilmente percorso ed a dirigersi verso di lui senza alcun preavviso.
    Come avevano fatto a notarlo nella posizione in cui si trovava?

    Che sapessero anche dell'assassino? Mentre continuava a camminare andando loro incontro considerò diverse possibilità. Alla fine concluse che, mancandogli le informazioni necessarie, si sarebbe limitato ad agire assumendo che gli shinobi sapessero di una presenza alle sue spalle, ma non del loro legame. Nel caso si sbagliasse, tanto meglio. Man mano che si avvicinavano, Jeral poté osservare i quattro membri di quel gruppo guidato da uno shinobi della Sabbia che dimostrava qualche anno di più della manifestazione fisica dell'Avatar. Degli altre tre, un altro era della Sabbia, uno della Foglia ed un altro del Suono. Nessuno di questi colpì particolarmente l'Immortale.

    Il più notevole era forse proprio il comandante del piccolo gruppo; fu infatti proprio questi ad avvicinare Jeral ed a rivolgergli la parola da qualche metro di distanza, marcando la propria voce per sovrastare il vento che continuava a crescere. « Puoi chiamarmi Jeral. », fu la risposta dell'Immortale, con voce neutra incolore, alle domande del capogruppo. Mosse gli occhi all'orizzonte sabbioso alla menzione da parte dell'altro della imminente tempesta di sabbia. La chiusura del villaggio sarebbe potuta essere una opportunità, ma anche una seccatura. Dipendeva dal tipo di persona che Jeral aveva davanti in quel momento.



    « Capisco. », disse semplicemente in risposta alla notizia di cui era già a conoscenza. « Ho percorso questo deserto per vedere la Sabbia. », lo informò. Dal suo tono era chiaro che la sabbia ed il vento non lo impensierivano minimamente. « Se per il momento non posso entrare nel villaggio, allora vi aiuterò nella impresa che vi spinge a sfidare la tempesta. » Le intenzioni dell'Immortale erano sincere: era curioso. Se avessero scelto di accettare il suo aiuto sarebbe andato con loro, spinto dal suo capriccio e dal desiderio di vedere cosa spingesse ben sette ninja accademici nelle fauci del deserto durante una tempesta. In caso contrario, avrebbe proseguito per la sua strada verso la Sabbia, nonostante la chiusura del villaggio.


    OFF GAME

    Su gente, partiamo! :wosd:

     
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  12. ¬Chris
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    La rabbia di Sun Wukong
    Post Attivo I

    Quindi Fumetsu era l'incaricato a comandare il team, richiamato per poter eliminare una minaccia posta da un gruppo di nukenin che avevano intenzione di relegare dentro ad un ragazzo un Bijuu per poi condurlo a distruggere prima Suna poi l'accademia, eravamo costretti a parteciparvi e, comunque, non avevo nessuna intenzione di tirarmi indietro.
    Aspettai il mio turno, poi con voce tranquilla parlai cercando di non pesare troppo le parole:

    Sono Hisagi Diogene Mikawa, genin del villaggio del suono. Sono specializzato negli scontri a brevissima distanza, nel resto sono piuttosto inutile e un peso...

    Rimasi in silenzio ascoltando le caratteristiche dei miei compagni d'avventura, avrei dovuto sapere le loro qualità o incapacità in modo da poter combattere al meglio, nel caso ci fosse stata necessità. Sopratutto considerato che c'era la possibilità di confrontarsi contro un Jinchurikii. Lasciai scorrere lo sguardo lungo la cittadina di Suna, era un luogo strano, quasi alieno, troppo lontano dai luoghi in cui sono abituato a vivere; poi seguii il resto del gruppo oltre le porte del paese della Sabbia, incamminandoci verso l'Anauroch (così mi venne riferito).
    Il nostro compito sarebbe stato coprire il capitano, tale Fumetsu, dai nukenin così che lui abbia il tempo per sigillare il Bijuu; le dita volarono leggere a controllare che tutte le armi fossero al loro posto, sollevai quindi il cappuccio per proteggermi dalla calura.
    Venimmo fermati dopo poco, un sensitivo captò due presenze. Una più potente dell'altra, una da nord e una da est; rimasi in attesa guardando il cielo che, così pulito, non l'avevo mai visto. Quindi, Fumetsu, decise di dividerci in due squadre; io lo seguii insieme ad altri due ninja, uno sunese e l'altro di Konoha. La sabbia mi entrava dentro ai calzari provocandomi un fastidio della madonna, cercai di non mostrarlo mentre fissavo quella figura incappucciata che si presentò come Jeral.
    Fumetsu gli propose di aiutarci e Jeral, senza troppe esitazioni accettò. Sorrisi fra me e me, era un personaggio strano non riuscivo ad inquadrarlo, forse per il suo sguardo che sembrava potesse vedere oltre a quello che tutti gli altri vedevano, forse per la voce priva di accenti che lo potessero ricondurre geograficamente sulla cartina. Scossi la testa, non avevano importanza le mie pippe mentali, l'importante ora era fermare quei nukenin e se lui c'avesse aiutato ben venga... Non volli pensare se, invece, si sarebbe rivelato un avversario, prima avevano detto che potrebbe essere persino un Jonin. Un brivido mi percosse, lo nascosi con due colpi di tosse.
    Continuai a rimanere in silenzio e lo guardai senza remore, poi seguii Fumetsu.


    Post breve, non prendetevela a'mmale. :zxc:
     
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    Il chunin di Oto si muoveva lesto tra la sabbia, il suo corpo flessibile e disarticolato e i brutali addestramenti che aveva sostenuto gli avevano conferito la capacità di strisciare alla stregua di un serpente.
    Sinuoso sfrecciava sulla dorata superficie a grenelli, percepiva il calore del sole sul terreno e questo gli regalava una bellissima sensazione, forse per i suoi geni da serpente.
    Le dune, il vento sferzante che sollevava polveroni, il suo modo di viaggiare acquattato gli donavano un perfetto occultamento ambientale.
    Come gli era stato ordinato seguiva Jeral tenendosi a 500 metri circa di distanza.
    Quando nel suo campo visivo entrò il gruppo che si era creato alle porte di Sunagakure subito il chunin fece ricorso alle sue abilità assassine.

    CITAZIONE
    Passo Perfetto
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Nessuna (Veloce+)
    L'utilizzatore può occultarsi alla perfezione da conoscenze che percepiscono il chakra. Il raggio d'azione delle tecniche di percezione è ridotto a 1,5 metri per la Percezione dell'utilizzatore della tecnica di percezione. Non può essere ridotto dalla Furtività dell'utilizzatore. Mantenere la tecnica richiede uno slot tecnica base.
    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 3 / Consumo: Basso - Mantenimento: Basso)
    [Da specializzazione in su]

    Immaginando la presenza di qualche sensitivo tra il folto gruppo che si era formato, preferì celare la sua presenza per non correre rischi.
    Da quel momento in avanti avrebbe agito indisturbato.
    La percezione del chakra era un abilità potente, ma imprecisa. Se la sua presenza fosse già stata avvertita, non vi era alcun problema, perchè la sua posizione sarebbe rimasta celata.
    Se il sensitivo si fosse concentrato nuovamente non avrebbe più percepito nulla, probabilmente avrebbe pensato che la presenza avvertita fosse uscita dal suo campo di percezione, cosa del tutto probabile alle porte di un villaggio ninja, dove l'afflusso e il deflusso di shinobi è la routine.
    La vipera iniziò a riflettere su cosa Jeral ci facesse a Suna e il motivo per cui si erano radunati così tanti shinobi, non avendo alcuna informazione decise che per il momento si sarebbe limitato a seguirli rimanendo nell'ombra.
    Sorrise al solo pensieto che le sue abilità erano tali da poter non solo avvicinarsi loro, ma anche danzare tra di loro senza era percepito, se solo l'avesse voluto...
     
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  14. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Mission Start - Intercept~


    Vi fu una breve ma significativa spiegazione a ciò che andava accadendo. In breve anche Suna, come Konoha in passato, stava rischiando di perdere uno dei suoi demoni, ed ora, come allora, Atasuke aveva finito per ritrovarcisi invischiato finendo nel team di ricerca e recupero.
    Dopo quella breve introduzione fu chiesto loro di presentarsi esprimendo le relative abilità ed eventuali specializzazioni. Atasuke, dal canto suo, dopo aver ascoltato pochi prima di lui, evitò di rifare la presentazione, ma si limitò ad esporre le sue "specalità".

    «Come detto poco fa, sono un genin della Foglia. Non credo sia necessario specificare in cosa sia specializzato il clan Uchiha, tuttavia posso dire di cavarmela in scontro fino alla media distanza ed ho buone capacità per seguire le tracce. Dato che stiamo cercando qualcuno forse potrò anche essere utile nel trovare tracce...»


    Non disse altro per evitare di svelarsi troppo. In fondo a molti avrebbero fatto gola informazioni su uno dei guardiani delle mura di Konoha. Tuttavia, le uniche cose che avrebbe mostrato di se in futuro sarebbero state le sue abilità sul campo.
    Venne assegnato al sotto-team di Yorin, un ninja della sabbia probabilmente dotato di ottime capacità tattiche, anche se il responsabile principale era chiaramente l'altro sunese Fumetsu.

    [...]


    Il team venne spedito in direzione di uno dei due elementi che erano stati percepiti da Fumetsu, segno che aveva anche capacità di sensitivo.
    Subito dopo la partenza, più per precauzione gerenale che altro, Atasuke si tirò su il cappuccio del mantello in modo da ripararsi dalla sabbia trasportata con violenza dal vento, ma soprattutto celando, almeno in parte il suo volto nell'ombra dello stesso, in modo da non doversi svelare fin da subito ad eventuali avversari.
    Il trio avanzò spedito verso il loro obbiettivo, il quale alla fine si dimostrò essere, almeno in apparenza, un ninja di Oto che senza troppe storie rispose alle domande di Yorin.
    Atasuke rimase immobile sulla destra del suo diretto comandante per la missione, continuando a scrutare lo shinobi dinnanzi a loro. Attendeva aventuali ordini, tuttavia, sotto al nero mantello le sue mani si preparavano a reagire ad eventuali offensive da parte dell'Otese.
    Dopo le risposte date, anche il viandante di Oto richiese da parte loro delle risposte, domandando prima a Yorin e successivamente anche a loro due.

    [...]


    Dal canto suo Atasuke attese pazientemente la risposta da parte di Yorin e/o dell'altro suo compagno di squadra prima di rispondere a sua volta.
    Se i suoi compagni si fossero presentati, a sua volta si sarebbe sbottonato, seppur telegraficamente, ma senza levare il cappuccio per mostrare chiaramente il volto.

    «Uchiha Atasuke, genin di Konoha»


    Se invece nessuno si fosse smosso, Atasuke non avrebbe aperto per primo le danze, ma altresì avrebbe atteso ordini o indicazioni. In fondo li lui in quel momento ed in quel frangente era "solo" di supporto.
     
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    Scheda di Etsuko della Nebbia

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    “Ah però”

    Era quello il motivo per cui il Kage della sabbia aveva avuto necessità di convocare urgentemente tutti i ninja presenti in villaggio. Una fortuna per Etsuko, a secco di informazioni da troppo tempo per quella uscita a Suna, che si era rilevata interessante sino a quel momento solo sotto l’aspetto sessuale, e chissà che non potesse continuare ad esserlo… rivolse uno sguardo ai ragazzi trasudanti testosterone che erano presenti sino a quel momento.

    “non è il momento di pensare al coso che ti ritrovi tra le gambe”

    Si disse, focalizzando ora l’attenzione sui presenti e valutando quello era da fare.
    Mentire sulla sua persona avrebbe destato troppo sospetto, dopotutto qualcuno avrebbe potuto riconoscerlo, anche se a primo avviso non conosceva nessuno dei ninja presenti. Ma aveva partecipato a svariate missioni in diverse zone del continente ed era un personaggio abbastanza influente a Kiri… così decise di presentarsi.


    Etsuko di Kiri…

    Disse solerte, accompagnando le sue parole con un leggero inchino del capo, a significare l’onore di poter partecipare a quella missione.
    Tali convenevoli facevano sempre gola a ninja di grado e ad Etsuko non dispiaceva fingere di adulare qualcuno per ottenere i propri scopi, specie se quel qualcuno era pure un bocconcino appetitoso.
    Guardò intensamente il ninja in rosso e nero.
    Poi continuò… mettendo in pratica una delle sue tecniche.


    Chakra Nullo

    Avrebbe poi continuato…
    Ecco, riguardo alle mie abilità, credo che voi stesso abbiate avuto un saggio di quel che posso fare.

    Il riferimento era chiaramente alle sue doti di sensitivo, era sfuggito alla percezione del chakra di Fumetsu grazie ad una delle tecniche proprie di tale specializzazione.

    Sono un abile medico tra le altre cose…
    Si dice che i Bijuu, amino fare a pezzettini chiunque si trovi sulla loro strada, ecco… se vi dovesse succedere e avesse occasione di farlo, recuperate i vostri pezzi mancanti che vedrò come potervi rimettervi insieme, intesi?


    Fu assegnato alla squadra di Yorin e senza alcuna protesta si sarebbero diretti a Nord per intercettare il ninja che stava arrivando…

    [ L’incontro… ]

    Io lo lascerei al suo destino,

    avrebbe detto Etsuko in risposta alle parole del Genin. Non amava particolarmente i ninja di Oto, dopo gli ultimi eventi successi a Kiri e il cattivo sangue che scorreva tra i villaggi.

    Mi presento, sono Etsuko ninja di Kiri al suo servizio…

    Avrebbe continuato in tono ironico, attendendo quello che avrebbe deciso il caposquadra.

     
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