[Evento Dinamico] La Scomparsa di Keita

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  1. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~La Fine non è altro che un nuovo Inizio~


    Raizen con la sua forza riuscì a deviare il colpo del demone, dando la possibilità ad Atasuke di portare a termine la sua tecnica intrappolando Keita, o per meglio dire il suo demone. Il resto dell'assalto fù fulmineo e decisivo, anche se un qualcosa non andò esattamente come nei piani, o almeno non come nei piani di Atasuke.
    Il lancio dei primi kunai fu perfetto, ma mentre preparava la seconda raffica, potenziata dalle cartebomba, qualcosa accadde. La sua intenzione era quella di mirare al busto, puntando ad ammazzare il portatore, tuttavia, il lancio ebbe una differente traiettoria. Una traiettoria che fu Atasuke stesso a modificare all'ultimo.

    °Che diavolo stai facendo!? Vuoi farci ammazzare?°

    °No, semplicemente non voglio che Keita muoia°

    °Il tuo modo di agire ci ha quasi fatti ammazzare! Quando imparerai dannato idiota!?°


    °Forse mai e spero che tu te ne faccia una ragione!°


    I due Atasuke si confrontarono per un'attimo, uno di fronte all'altro in quella specie di mondo interiore, o per megli dire in quello creato dalla sua mente. Difficile dire se si trattava di pura e semplice immaginazione o se era un qualcosa in più, magari legato in qualche modo al chakra della volpe che aveva assaggiato pochi istanti prima. I due si squadrarono per alcuni istanti, muovendosi in sincronia in circolo come in una spirale. Entrambi erano attenti l'uno ai movimenti dell'altro. Erano entrambi perfettamente uguali, nell'aspetto, tuttavia uno dei due aveva un qualcosa di diverso, il "nuovo" aveva uno sguardo rabbioso, carico d'odio al punto tale da generare attorno a se una sorta di aura violacea, oscura, mentre l'originale aveva ben altro negli occhi: Compassione.

    °Non puoi continuare su questa strada e lo sai bene°

    °Lo sappiamo entrambi che non è così, è inutile che cerchi di modificare la realtà°

    °Come credi... Ma come puoi vedere, sto diventando sempre più forte ed una volta o l'altra prenderò io il sopravvento! Sappilo!°


    °Ho pena per te°


    Concluse sommessamente Atasuke mentre in un lampo tutto svanì, accompagnato da un bagliore bianco che riportava con se la percezione del mondo esterno, dei suoi colori, dei suoi profumi, dei suoi suoni e della sua emicrania.
    Dinnanzi a lui c'era keita che poco a poco riprendeva la sua forma umana mentre il chakra rifluiva all'interno del corpo, segno che erano riusciti a batterlo ma senza ucciderlo. In pratica una vittoria su tutta la linea. Si accasciò a terra dolorante ed ansimante per la fatica. In quella giornata aveva combattuto diverse battaglie, una dietro l'altra ed in un certo senso aveva dovuto anche combattere contro se stesso. Vide Raizen che si avvicinava al corpo di Keita caricandoselo in spalla per portarlo probabilmente all'ospedale, dove con ogni probabilità avrebbero disposto anche l'estrazione del demone in modo da sigillarlo in un contenitore più stabile.

    "SE LA SONO CAVATA! Gendou ha fatto qualcosa con la spada, non so cosa ma era come se avesse un'ala di vento attaccata alla lama e ha afferrato Hana. Hanno rallentato abbastanza perchè il mio rapace riuscisse ad afferrarli. Sono acciaccati ma vivi!"

    °Gendou è sopravvissuto? Quel bastardello si merita una punizione per avermi fatto preoccupare tanto!°

    "E adesso cosa facciamo? La gente dovrebbe essere libera dal Jutsu di quella cagna ed ora saranno molto confusi. Fortunatamente tutti i Jonin usciti dal villaggio prima della cupola dovrebbero tornare a breve. Ma fino ad allora dobbiamo inventarci qualcosa per tenere la gente calma."

    «Vero, vero... Vedrò cosa posso fare, in fondo resto pur sempre un guardiano delle mura... La gente credo che mi darà ascolto»


    Il suo tono era calmo e non nascondeva minimamente l'affaticamento ed il dolore che provava. Certo non era estremamente malridotto, ma risentiva ancora della botta subita, la quale assieme agli sforzi fatti lo costringeva a terra inginocchiato per riprendere fiato.
    Intanto ouka gli stava correndo incontro abbracciandolo e piangendo dalla gioia. Atasuke sorrise stringendo a sua volta l'allieva.

    "Va tutto bene? Ti ha colpito alla testa."

    «Solo una forte emicrania, tutto qui... Ma in un paio di giorni sarò come nuovo»


    La rassicurò mentre in preda alla gioia scattava a destra ed a sinistra, andando poi persino da Deku sovraeccitata dalla notizia. Quando ella si staccò da lui, Raizen avanzava, quasi rabbioso verso la Yamanaka, scostando dalla sua strada gli altri shinobi che incontrava lungo la via.

    °Non smette mai di sorprendermi il ragazzone...°

    «RAIZEN-SAMA!»


    Gli gridò dietro attirando la sua attenzione e facendolo voltare per i pochi istanti che gli servivano.

    «Ottimo lavoro... e grazie per avermi parato il culo... è soprattutto merito tuo se siamo ancora tutti qui a respirare...»

    «... kitsune»


    L'ultima parola non venne realmente pronunciata. Atasuke si limitò semplicemente a muovere le labbra, scandendo con attenzione quella parola, conscio del fatto che sia il portatore che la volpe avrebbero compreso il significato di quelle parole. Voleva ringraziarli entrambi, ma sapeva anche che probabilmente nessuno in quel luogo sapeva o doveva sapere, quindi lasciò tutto il più celato possibile, assicurandosi anche che in quel momento solo Raizen potesse leggere il suo labbiale.
    Alla fine sorrise, si rimise in piedi e si congedò con un breve cenno del capo, che tuttavia ne istigò nuovamente l'emicrania appena sopita. Una delle prossime tappe era di certo una rapida visita all'ospedale, anche se di certo lui era uno dei casi con la più bassa priorità in tutto quel disastro.
    Si diresse verso Deku ed il suo allievo gravemente ferito, constatando il fatto che era ancora vivo, ammaccato ma vivo e coscente, o almeno abbastanza da poterlo vedere.

    «Ben svegliato Gendou...»


    Il sorriso mutò in un grugno rabbioso mentre una mano si chiudeva a pugno scattando rapida verso il volto dell'allievo come a mollargli un pesante cazzotto sul grugno. Alcuni sussultarono pensando al peggio, tuttavia Atasuke si fermò ad appena pochi millimetri dalla faccia di Gendou che era solo riuscito a chiudere gli occhi irrigidendo i muscoli della faccia.
    Atasuke si rimise a sorridere, riaprì la mano e lo colpì delicatamente con l'indice ed il medio sulla fronte dell'allievo spingendolo appena e facendogli aprire gli occhi con stupore.

    «Ottimo lavoro, sono fiero di te Gendou... Ma la prossima volta non ti azzardare a farmi preoccupare tanto, intesi?»


    Gendou annuì semplicemente ed Atasuke rispose con un cenno di assenso del capo, volgendosi poi verso Ouka.

    «Anche tu Ouka... Mi hai reso fiero ed orgoglioso. Sono sinceramente fiero di voi. Siete stati due ottimi allievi ed ora siete due abili shinobi...»


    Si avvicinò all'allieva, afferrandole delicatamente le spalle e guardandola dritto negli occhi. Stava per darle un'ordine, probabilmente un'ordine inutile e lo sapeva bene, tuttavia, sapeva anche che se non lo avesse fatto, sarebbe stato anche peggio.

    «Ouka, voglio che tu vada nel quartiere dei Senju e che trovi un esperto del Mokuton. Se c'è ancora una possibilità per Koryo solo loro sanno trovarla. Andrei io ma ho ancora parecchie, troppe cose da fare e tutto il villaggio ha bisogno di me, lo capisci questo?»


    Attese un cenno di assenso e poi la lasciò andare.

    «Allora vai e quando hai finito vai direttamente all'ospedale. Non voglio che le tue ferite peggiorino»


    Mentre la ragazza correva via Atasuke si voltò verso i rimanenti, impartendo, al posto di Raizen alcuni ordini. Certo, era solo un genin e tra i rimanenti forse c'era anche qualcuno che era superiore a lui. Ma dato il suo ruolo di guardiano in quel caso i gradi non sarebbero contati molto.

    «Allora, al momento abbiamo parecchio lavoro da fare. Per prima cosa dobbiamo avere un'idea della zona. Deku, tu dovresti sfruttare la tua arte e sorvolare il villaggio per avere un quadro dei danni, dei morti e dei feriti in modo da organizzare al meglio i soccorsi. Kasumi, tu pensa a portare Gendou e Hana all'ospedale. Hanno bisogno di cure mediche, io mi occuperò dei rapporti alle squadre di jounin e di radunare i sopravvissuti.»


    Seppure con qualche dubbio entrambi si misero all'opera. In fondo non era facile per nessuno accettare ordini da un ninja di grado inferiore, tuttavia, in quel momento la cosa non contava e nessuno aveva scritto il proprio grado sulla divisa. Atasuke partì quindi mandando ogni sopravvissuto che incontrava verso la piazza centrale ed i feriti verso l'ospedale, dirigendosi in prima battuta verso il luogo dove aveva dovuto abbandonare i suoi due compagni.
    La battaglia era finita e Konoha era salva, tuttavia era appena iniziata la ricostruzione e lui non aveva comunque il tempo per riposarsi.



    OT - Complimenti a tutti per la giocata :zxc: - /OT
     
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49 replies since 15/9/2014, 13:33   1514 views
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