La tranquillità di un Chiosco di Ramen

Free Asgharel-Arashi

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    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]

    La tranquillità di un Chiosco di Ramen


    ~Un Nuovo Locale~


    Il piccolo chioschetto era una delle poche strutture "intonse" dopo l'enorme casino che si era verificato giorni addietro con la fuga del Gobi. Per fortuna del proprietario quella zona non era stata gravemente danneggiata e la buona sorte gli aveva permesso di continuare a lavorare senza che la sua attività venisse distrutta.
    In quel periodo infatti aveva avuto modo di dar da mangiare a decine e decine di operai e cittadini intenti a ricostruire i vari quartieri, cosa che aveva generato un tale flusso di denaro in quella piccola attività da poter dare da lavorare ad altri due dipendenti ed a poter coprire il costo di alcuni pasti che offrivano alle famiglie più bisognose.
    Per loro fortuna, quando arrivarono, sembrava che non ci fosse nessuno ad occupare gli sgabelli del bancone, segno che evidentemente avevano preso uno dei rari momenti di "quiete" del piccolo locale.
    A pochi passi dallo stesso, Atasuke fece una sorta di breve introduzione al posto ed alla cucina dello stesso, un po a voler anche giustificare la sua proposta.

    «Conosco il proprietario da prima che aprisse, come vi ho accennato un piccolo chioschetto, ma lavorano parecchio bene ed il cibo è squisito, ma soprattutto hanno dei dolci che sono la fine del mondo... Specialmente i dango... Non ricordo di averne mai mangiati di così buoni, neppure in qualche negozio specializzato»


    Pochi istanti dopo e furono dinnanzi al piccolo chiosco dove un giovane, particolarmente attraente dagli occhi verdi ed in capelli castani leggermente mossi si fece avanti appoggiandosi al bancone del chiosco e scoccando un'occhiata di saluto verso Atasuke.

    "Atasuke-san è un piacere rivederti, come va? Sei sempre al lavoro?"

    «Buon giorno Daisuke, tutto bene, diciamo che in un certo senso oggi sono in una sorta di pausa forzata... Ma dimmi, come va a casa, sta meglio Mioko?»

    "Si, grazie, si sta riprendendo, ma le ferite erano considerevoli e il suo stato di salute..."

    «Ho capito, tranquillo... Cerchiamo di non rattristarci dai. Come va oggi il lavoro? È strano trovare questo posto vuoto»

    "Hai ragione, adesso sembra calmo, ma in verità stamattina c'è stato il delirio... Tuttavia sei stato fortunato, sembra che sei passato al momento giusto"


    «Evidentemente gli dei mi hanno concesso parecchia fortuna oggi»


    Rise mentre il giovane sorridente sorrideva di rimando. Era chiaro che i due avevano una sorta di legame di amicizia ed era innegabile che Atasuke lo conoscesse bene come conosceva anche la famiglia del ragazzo. Meno palese era che in realtà quello era solo uno dei due dipendenti del locale.

    «Senti, se non ti spiace, saremmo in due a mangiare... la cucina è ancora aperta si?»

    "Per te è sempre aperta, lo sai... Tuttavia temo dovrete aspettare un po, sembra che abbiamo finito parte delle scorte e ci tocca aspettare Mitsuba e Tae con i rifornimenti"

    «Capisco... Beh, non ti dispiace se ci accomodiamo, vero?»

    "Certamente, intanto vedo se riesco a prepararvi qualcosina almeno per darvi qualcosa mentre aspettate"

    «Ti ringrazio Daisuke... prima però vorrei presentarti Shizuka, anche lei è una mia collega di lavoro»


    Preferì non aggiungere altro. Certo presentarla all'interno del villaggio non era una cosa tanto assurda, tuttavia, ora che sapeva il grande livello di riserbo dell'erede dei Kobayashi addirittura con la famiglia stessa, preferì non dare ulteriori informazioni, lasciando che fosse lei, eventualmente ad esporsi ulteriormente.

    "Ah, quindi finalmente ti dei deciso a dirmi il nome del fiore che ti accompagna... enchanté mademoiselle, mi permetterebbe di regalarle un fiore? Anche se so che certamente questi non può competere con la vostra bellezza sopraffina"


    Rispose Daisuke proferendosi in un inchino reverenziale cambiando completamente modi al punto di chiedersi se non fosse un'attore per l'abilità nel gestire due registri tanto differenti. Da "grezzo" ed amichevole passò ad un tono decisamene più cordiale e per certi versi suadente, come se in un qualche modo stesse cercando di fare il cascamorto con Shizuka, cosa che in effetti gli riusciva bene con tutte le ragazze del villaggio o quasi.
    In un lampo però, si udì un botto, come l'esplosione di un petardo, seguito dal forte rumore di un'impatto, come se qualcosa di pesante fosse stato scagliato ad una velocità esorbitante per poi impattare con violenza contro qualcos'altro. Per loro fortuna non fù un'attacco nei loro confronti, tuttavia, Daisuke fù decisamente meno fortunato. Per i loro ochi allenati, non fù difficile scorgere quella frazione di secondo, l'attimo in cui la borsa veniva scagliata ed andava ad impattare contro il cranio di Daisuke con una violenza tale da generare una piccola onda d'urto visibile e schiantandolo contro la parete del chioschetto alla sua sinistra.
    Se i due si fossero voltati a guardare da dove la borsa proveniva, avrebbero visto due donne, entrambe indossavano due semplici kimono senza troppi ricami e dettagli. La prima, una bionda stranamente simile a Sougo indossava un kimono verde pallido e portava con se ancora due borse estremamente cariche e sembrava parecchio triste e pensierosa, l'altra, decisamente più sorridente e beffarda in volto, indossava un kimono rosa e portava con se solo più una borsa, dacchè con violenta nonchalance l'aveva appena scagliata con violenza inaudita verso Daisuke mentre questi tentava di flirtare con Shizuka.

    "Daisuke, caro... Cosa stavi facendo con... quella?"


    Ella aveva un sorriso d'angelo ed il tono della voce, dolce e cordiale si intonava perfettamente con quell'espressione, mentre con un sonoro accento mise in evidenza l'ultima parola, dando ad intendere che non stava apprezzando "quella" e che soprattutto si stava riferendo a Shizuka.
    Atasuke, dal canto suo, rise sotto i baffi, cercando di non farsi beccare dall'irrascibile Tae che da tempo salutava con quella raffinatezza i tentativi di Daisuke di rimorchiare altre donne, ma che in questo caso sembrava aver raggiunto un nuovo livello.

    «Daisuke... Quante volte ancora devi farti rompere il cranio prima di capire che Tae non apprezza i tuoi modi con le altre ragazze?»


    Gli chiese con appena un sussurro stando bene attento a non farsi sentire dalle ultime due arrivate. Ovviamente, egli non rispose. Non era minimamente in grado di poter reagire in qualche modo a qualsivoglia stimolo esterno.
    Si rivolse quindi alle due, salutandole come si conveniva.

    «Mitsuba-chan, Tae-chan Vedo con piacere che avete finito di fare compere... Mi stava giusto raccontando Daisuke che oggi ci avete dato dentro con il lavoro...»

    "Oh, Atasuke-san come mai da queste parti? Sei forse libero dal lavoro oggi? Mio fratello mi diceva che avevate dei pattugliamenti in programma"

    «Vero Mitsuba, tuttavia una serie di eventi mi ha portato a dovermi occupare di altre faccende... Spero solo che Sougo non combini guai da solo...»


    "Sicuramente molti meno di questo imbecille!"


    Rimbrottò Tae con tono omicida mentre con lo sguardo fulminava il quasi cadavere Daisuke.

    «Tae, suvvia, potresti lasciare correre una volta ogni tanto... Lo sai come è fatto Daisuke... In fondo è sempre stato così, anche prima che vi metteste insieme»

    "Vero, ma appunto, prima NON stavamo insieme, ora invece siamo una coppia!"


    Ringhiò ella senza staccare gli occhi di dosso dal povero malcapitato ed iniziando ad avvicinarcisi con aria minacciosa.
    In tutta quella assurda situazione tuttavia sembrava quasi che nessuno si fosse propriamente reso conto della presenza di Shizuka. Tutti sapevano che lei esisteva, che era li, ma nessuno sembrava averci fatto caso.

    «Punto tuo, hai ragione... Comunque sia, se non vi spiace, io e Shizuka vorremmo mangiare»

    "Ah, capisco, siete qui per mangiare... oh, perdonate la mia scortesia... Prego, prego, sedetevi, vi lascio i menù mentre riordino la spesa... Perdonatemi ancora per la scortesia"


    Si scusò Mitsuba con mille inchini con la sua voce fine e delicata, mentre nell'angolo opposto Tae aveva raggiunto Daisuke e con viva e vibrante violenza lo malmenava a terra nascosti dal bancone, il quale tuttavia non poteva celare anche le grida di dolore del pover'uomo e gli insulti proferiti dalla ragazza.

    «Mi pare che ti avessi accennato qualcosa sui modi "grezzi" di questo posto... Anche se in effetti speravo che non dessero fin da subito il peggio di loro... hehe»


    Disse Atasuke cercando di distrarre Shizuka da ciò che stava accadendo grattandosi la testa in pieno disagio per ciò che stava accadendo attorno a loro. Certo, non si trovavano in un ristorante di alto lignaggio, tuttavia in qualche modo aveva timore che per le sue abitudini altolocate Shizuka poteva prendere parecchio a male quell'ambiente tanto assurdo. Anche se per certi versi non si discostava troppo dall'ambiente domestico in cui solitamente si trovava.

    «Comunque sia, volevo sapessi che mi ha fatto piacere conoscere la tua famiglia, anche se in effetti non credo di aver fatto una gran figura, specialmente con tua madre... Mi spiace un po per non aver potuto conversare maggiormente con tuo padre. Toshiro sembra una persona parecchio simpatica... Ed ammetto che non mi dispiacerebbe spenderci qualche ora insieme per una bevuta...»


    Senza un vero e proprio motivo Atasuke decise di intavolare un primo discorso basandolo sulla famiglia di Shizuka. Ormai i due erano rimasti "da soli" e quindi Atasuke si sentiva anche leggermente più libero nel potersi esprimere, senza dover stare troppo attento a non violare l'etichetta o a dare l'informazione sbagliata alla persona sbagliata o nel momento sbagliato.
     
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