Miniera a Kawakin

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    Ed uscirono a RIveder il sole







    Dopo aver distrutto la roccia il Colosso si accorse senza troppa difficoltà che trasportare tutta la roccia che voleva sarebbe stato impossibile, già il primo clone infatti, pur mantenendo il guanto, prese con se esclusivamente una roccia, impossibile fare di più nonostante il demone.
    Durante il viaggio si accorse anche di un’altra particolarità, il guanto offriva una discreta resistenza persino alle tecniche spazio-temporali, le sue abilità in quel campo erano elevate e il disturbo non riusciva a dargli problemi, ma a quanto pareva pareggiare una creatura non sarebbe bastato a trasportare via anche il guanto: doveva agire rapidamente.
    Prima che gli altri salissero avrebbe infatti evocato kubomi, un piccolo drago estremamente discreto.

    Hey signorino!

    Lo salutò allegro come sempre, il drago era giovane e si preoccupava sempre di non mostrargli sempre un muso lungo ogni volta che lo vedeva.

    Incarico facile oggi.

    Gli passò il guanto.

    Vola alto, parecchio alto, e fai in modo che le nuvole siano la tua protezione, ma tienimi d’occhio, io mi preoccuperò di essere sempre visibile dall’alto, in caso contrario il vento ti permetterà di sentirmi.

    Il piccolo rettile annuì con la convinzione e la determinazione proprie dei bambini a cui viene affidato il loro primo compito da “grandi” e salì in verticale come gli era stato ordinato, presto quel piccolo candido rettile sarebbe stato invisibile.

    A dopo.

    Il clone rimase li ad attendere, con la sua pesantissima roccia a portata di mano.
    Intanto al di sotto Febh si era appena preso in faccia la sua spallata, o quasi, un colpo che a quella potenza era comunque sconvolgente seppur preso di striscio.

    Si, non preoccuparti Febh.
    Poi vediamo che farne.


    Del tutto impossibile fare le cose di nascosto con l’otese. Sospirò, guardando il terreno sconsolato.

    Si, Soichiro, fai pure.

    Concesse senza alcuna remora.

    Quella roba comunque è pesante, dovrai risalire in autonomia la tromba dell’ascensore.
    Purtroppo oltre il sasso non posso trasportare nulla, e prendere sia te che lui per me è impossibile.
    Ma tranquillo, non avrai problemi, ho fatto qualche piccolo errore di calcolo, la grotta reggerà il tempo sufficiente a farti uscire se ti avvii subito.


    Rimasero quindi da soli con Febh.

    Beh, direi che con qualche clone qui dentro ce la caviamo no?

    Il Colosso aveva già portato all’esterno un frammento di roccia, li con lui era presente un altro clone, gli sarebbe quindi bastato evocarne altri quattro per spartire in parti eguali il resto della roccia.

    Non vorrei lasciare nulla qui dentro, i nukenin che la cercavano sono di Iwa, non faccio fatica a pensare che con l’abilità di manipolazione della terra possano tornare qui sotto in poco tempo e riprendersi ciò che i loro non hanno saputo portare via.
    Praticamente lasciando qui questa roccia falliremo la missione.


    Concluso di parlare avrebbe creato quattro cloni, con quello già presente e lui avrebbero preso la metà della roccia frantumata, lasciando solamente briciole del tutto irrintracciabili una volta crollata la montagna, del resto si sarebbe occupato Febh.

    Eh.
    Immaginati le loro facce quando non troveranno un fico secco.
    Spero solo che la caverna non ne fosse piena ma che questo fosse l’unica parte presente.
    Da come lui la difendeva parrebbe di si, spero almeno.


    Mentre parlava si sarebbe chinato a prendere le rocce, una per ciascun clone per poi avviarsi all’esterno.

    Fai lesto con i sigilli, ti aspetto fuori, mi sono stufato di questa caverna, ed ora che posso uscire inizia a mancarmi il sole.
    Ah, mi raccomando, all’esterno troverai i cloni trasformati non impanicarti eh, saranno i miei ma con la tecnica della trasformazione, in modo da non dare nell’occhio.


    All’uscita dall’ascensore si sarebbe quindi seduto, in attesa di Febh che avrebbe trovato davanti a se una discreta folla di sconosciuti: erano cloni trasformati.

    Ne discutiamo in viaggio o preferisci parlare qui?
    Ti avviso che ho fame, per cui almeno andiamo al villaggio e cerchiamo di raccattare del cibo tra le case abbandonate.


    Disse mettendo le mani avanti, non gli interessava poi troppo del guanto in se, ma la curiosità di comprendere cosa fosse in grado di fare gli imponeva di non separarsene, almeno fino ad aver trovato una risposta.
     
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