Tensioni di Confine

Mindfuckers

Atasuke non sarebbe riuscito a contrattare, purtroppo la sequenza di colpi risultò devastante per la parte inferiore del suo corpo, risultando distruttiva per il suo bacino [difesa errata, bacino distrutto].
Takuma ne parve soddisfatto a sufficienza da comporre un gran numero di sigilli per addormentare[tecnica del sonno delle piume] il suo sfortunato avversario un modo gentile per non ledere ulteriormente alla sua vita.

Ci serve vivo, e dopotutto è una fortuna che lo sia, è sempre difficile non farli schiattare quando sono da soli.

Avrebbe dichiarato con l’astuzia tipica di quelle persone in grado di pensare fuori da qualsiasi tipo di schemi.

Puoi muoverti ora Nanako?

No, necessito ancora di un po’ di tempo.

Fece eco la ragazza.

Beh, tanto è steso, nel mentre mi assicuro che stia realmente dormendo.

Fino a quel momento l’Uchiha era stato fortunato, non era venuto a conoscenza del motivo per cui Takuma veniva chiamato “la Bestia”. Il problema dell’uomo era che la Bestia era sempre pronta ad uscire.
Avrebbe analizzato Atasuke sfruttando un udito sufficientemente sviluppato[percezione intermedia, udito perfetto] per sentire se il respiro fosse regolare, non contento avrebbe preso dalla manica delle sue vesti uno spiedo e avrebbe punto lievemente l’ascella del ninja, quello del sonno d piume era un sonno illusorio pesante e la piccola puntura non avrebbe dovuto sortire effetti se il ninja fosse stato addormentato.
Se la verifica avesse rivelato che Atasuke era sveglio, avrebbe potuto vedere perché Takuma aveva meritato quel soprannome.
In caso contrario si sarebbe limitato a far avvicinare Nanako.

Questo stronzetto pensava di ingannarci con la favoletta delle intenzioni non offensive.
Mi stava facendo uscire dai gangheri.

Mentiva, possiede lo sharingan.

Le uniche parole dell’ombra in tutto quel periodo, ma non poteva nascondere una simile informazione, era a causa di quella fastidiosa innata che i suoi colpi erano stati parzialmente parati.

Meglio saperlo ora anzi che prima, non sarei stato in grado di reggerlo.
Lo renderemo realmente inoffensivo.
Nanako, sai cosa fare con i suoi ricordi. Sii accurata, gli abbiamo fatto vedere lo stemma della casata per un unico motivo: rimuoverlo.

Nanako si sarebbe quindi avvicinata, imprimendo i suoi sigilli, invisibili questa volta, erano posti nell’inconscio dell’uomo, sfruttava probabilmente un potere mentale che le permetteva di interagire col cervello ospitante durante l’interrogazione.
La ninja avrebbe infatti eliminato il ricordo contenente il sigillo dei Kurogane sostituendolo con quello dei Kobayashi, un delitto perfetto, seppure avessero scoperto l’innesto non avrebbero saputo cosa era stato sostituito con precisione.
Atasuke stesso rievocando i suoi ricordi non avrebbe visto tutto invariato, eccezion fatta per il sigillo, dettaglio che la sua mente gli suggeriva fosse certo e indiscutibile poiché era proprio ciò che aveva osservato con i suoi stessi occhi.
Al risveglio si sarebbe ritrovato abbandonato in mezzo alla strada, il bacino dolorante ma intatto, probabilmente curato, inoffensivo per i nemici che inseguiva fino a qualche ora prima –durante il sonno illusorio era infatti sopraggiunta la notte- l’avevano risparmiato, probabilmente non consapevoli che avesse visto il loro stemma nella brevissima ispezione dedicata al carro, dopotutto un ninja morto era una traccia troppo evidente, e i Kurogane sapevano nascondersi bene.