Il Flagello e il Nemico

Villaggio del Ferro - Tetsu no Kuni

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    « Let alone yourself. »

    Group
    Giocatori
    Posts
    8,738
    Reputation
    +469

    Status
    Anonymous
    Quanto tempo era passato? Diversi mesi, di sicuro, ma non avrebbe saputo essere più preciso. C'erano stata la sua Venuta, l'affronto dei Re, il duello con Benkei, l'assalto a Yoshitsune. E ancora l'incontro con la Serpe, l'incidente alla Foglia e l'interessante scaramuccia con il Demone a Quattro Code nel deserto alle porte di Suna. Diversi avvenimenti, diversi mesi passati, e presto – finalmente – avrebbe raggiunto il Bersaglio.

    La figura incappucciata che camminava nella neve sapeva con certezza – lo aveva estratto a forza dalla mente di Yoshitsune – il giorno in cui Suiho Hyuga si sarebbe trovato in cima alla torre cimiteriale di un piccolo villaggio di cui aveva studiato la locazione. Non aveva senso cercarlo altrove, dato che non aveva piste da seguire. L'unica cosa di cui doveva preoccuparsi era quella di sviluppare al massimo le capacità latenti del suo corpo immortale in grado di dominare la natura stessa. Il resto, si disse con un sorriso inquietante dipinto sulle labbra, sarebbe venuto da sé. E il modo più ovvio per trascorrere il tempo che gli rimaneva era uno solo: perseguire il suo interesse per le uniche creature che sentiva a sé in qualche modo affini, anche se inferiori, ovvero i Demoni Codati.

    L'incidente alla Foglia gli aveva fatto apprendere qualcosa di interessante: esistevano modi per interfacciarsi con i Demoni, per controllarli e sigillarli, per spezzarli e farli rinascere a nuova vita, per farli propri e scatenarli nella più grande orgia di distruzione e morte che si potesse concepire. E, dove c'era distruzione, lì si trovava il Flagello Immortale.

    Jeral si fermò. Avvolto nel suo nero mantello, aveva oltrepassato da circa un'ora il Varco Est tra le Montagne dei Tre Lupi, e si trovava quindi nel territorio del Paese del Ferro. Era ormai il tramonto, e la neve cadeva da ore. Il clima ghiacciato di quella landa non mutava mai, ma per qualche motivo il mantello e gli stivali di Jeral erano asciutti: sembrava quasi che i fiocchi di neve temessero di cadere sulla persona del Flagello [Flagello NaturaleFlagello Naturale: L'utilizzatore può Corrompere ninjutsu senza mantenimento o costrutti di tecniche speciali tramite uno slot azione/tecnica. Per Corrompere è necessario il contatto diretto o con uno dei propri ninjutsu all'interno del raggio d'influenza. La potenza della Corruzione è pari a 10 ogni consumo ½ Basso impiegato. Una tecnica Corrotta viene ridotta di potenza; se azzerata la potenza, non produce effetti. La potenza della Corruzione contro fenomeni naturali è aumentata (x2). Alla disattivazione, deve aspettare almeno 1 round prima di riattivare la tecnica speciale. Gli animali tenderanno ad evitare le zone corrotte e, in generale, ad essere ostili all'utilizzatore. Il Flagello Naturale provoca piacere all'utilizzatore..].

    La taverna alla fine delle vallata era la prima – e l'unica – oltre il confine del territorio più strettamente controllato dai samurai. Un crocevia rinomato per non essere rinomato, in altre parole il luogo perfetto per ciò che doveva fare. Coprì la distanza in pochi minuti. La taverna era un edificio in pietre, calce e molto legno di quercia, una struttura solida per resistere alle tormente e conservare quanto più calore possibile. Un peccato doverla danneggiare.

    La sua gamba si mosse, una macchia nella penombra del tramonto, e atterrò con la violenza di un'onda sulla solida porta in legno rinforzato della taverna. Si udì un rumore metallico – i cardini che saltavano -, uno tremendo boato – la combinazione del calcio e dell'impatto della porta dopo essere volata in avanti per qualche metro – e qualcos'altro. Era un rumore che Jeral conosceva bene. La porta aveva brutalmente travolto una ragazza seduta al bancone. Era il rumore di ossa spezzate. Ancora fuori dalla locanda, Jeral abbassò lo sguardo verso la porta a terra, a lato della quale si notava una disordinata pozza cremisi ed un braccio immobile in una posa innaturale. E pensare che l'aveva uccisa per caso. Abbassò la gamba e fece un passo avanti, entrando nella taverna.



    Agli avventori servì ancora un attimo per realizzare l'accaduto, poi iniziarono le reazioni. Ci furono urla di paura e di sorpresa, rumore di sedie che cadono a terra, tavoli rovesciati. Qualcuno ad un tavolo arrivò persino a reagire, lanciando nei confronti del nuovo arrivato in nero un coltellaccio da cucina. Jeral lo bloccò tra l'indice ed il medio della destra, senza neanche guardarlo. Dopodiché mosse con rapidità il polso, e il grosso uomo impellicciato con la barba nera che l'aveva lanciato se lo ritrovò conficcato nelle parti basse. Qualcosa di sanguinolento cadde a terra, ma l'Immortale non prestava attenzione all'uomo in particolare.

    Si godeva la platea terrorizzata, in parte, e adirata, dall'altra. Era chiaro ai suoi occhi che un gesto come quello cui avevano appena assistito era intollerabile. Gli stranieri, aveva sentito, erano comuni al limite del Paese del Ferro, ma tutti tenevano un profilo basso per paura dei samurai – gli unici guerrieri in grado di mantenere un paese neutrale da quella organizzazione dei ninja chiamata Accademia. Ed ecco il motivo della sua presenza in quel luogo.

    Una coppia di corpulenti montanari lo caricò da sinistra. Jeral si girò appena, anticipando le loro azioni con la sua rapidità inumana ed afferrandoli entrambi per la gola. Due paia di grosse mani cercarono immediatamente di stringerlo per fargli mollare la presa, ma il Flagello rise e li alzò entrambi in aria, uno per braccio, tenendoli ben sospesi.

    Quale luogo migliore di uno storicamente neutrale come il Paese del Ferro per preparare un attacco all'ordine stabilito in pace? Le sue mani si chiusero sulle gole degli uomini, affondando nella carne e strappando loro il pomo d'adamo. Entrambi caddero subito a terra, cadaveri.

    « Cerco Hayate. »

    La conta dei corpi non era che iniziata.

    OFF GAME
    Jeral, Flagello Immortale
    Nukenin B Viola

    Energia Vitale: 30/30
    Vitalità: 18/18
    Danni: /


    png
    pngpngpng
    pngpng

    Chakra Rimanente: 1000/1000
    Spese di Chakra: /

     
    .
  2. Roronoa™
        Like  
     
    .

    User deleted


    Calmare le acque.

    Paese del Ferro pt. 0



    Ricordava ogni singolo dettaglio del giorno in cui venne ricevuto dal possente Mikawa.
    Aveva desiderato e sognato quel momento per mesi. Senza fermarsi un istante per riprendere fiato, Deveraux aveva illustrato nel minimo dettaglio il suo progetto. Era determinato, i suoi occhi colmi di entusiasmo.
    La risposta negativa del Mikawa, che aveva consigliato di rimandare la missione a data da destinarsi, non aveva scalfito l'animo del Genin.
    Aveva accettato senza esitare la controproposta del Jonin: un duro addestramento nell'immensa villa, al servizio di uomini letali ed esperti reclutati nei quattro angoli del mondo.
    L'esperienza era stata breve, ed era riuscito ad uscirne intero, notevolmente migliorato.
    Credeva di essere diventato il miglior ninja di Oto, dopo Febh e il suo Sensei.
    Dovette ricredersi ben presto. Nei team a cui aveva preso parte nei mesi successivi all'addestramento, il giovane si era spesso trovato ad essere l'unico Genin. Era stato sconfitto molte volte, così tante da minare l' immensa fiducia in se stesso.
    Si allenava senza sosta, ma rimaneva lì, allo stesso livello del giorno prima, mentre altri ninja meno dotati lo superavano.
    La sua carriera ninja aveva subito un forte rallentamento.
    Da stella nascente sulla bocca di tutti, egli era scomparso tra i nomi dei ninja comuni al servizio di Oto e dell'Accademia.
    La sua vita aveva bisogno di una forte scossa.

    Con il cuore in gola, dopo una notte trascorsa ad occhi aperti, Deveraux prese una dura decisione: dal giorno successivo si sarebbe messo in viaggio, da solo, senza coprifronte e senza il mantello tipico degli Yotsuki.
    Per iniziare, decise di recarsi nel lontano Villaggio del Ferro, un paese dalle tradizioni non ninja, situato ai piedi delle tre montagne conosciute con il nome di "Tre Lupi".
    Non c'erano conflitti in quelle terre, e i rapporti con Oto erano di reciproca indifferenza. La sua prima tappa sarebbe stato un semplice viaggio in solitaria, niente più.

    Per questo motivo, in quella fredda mattina invernale, Deveraux sedeva in un angolo polveroso e buio dell' anonima locanda in cui un flagello era destinato ad abbattersi senza pietà. Era lì da due giorni, pronto ad andarsene appena la nevicata si fosse arrestata.
    Aveva ordinato un piatto caldo, a base di verdure.
    Il locale era pieno, come lo era sempre, a detta del locandiere, soprattutto quando all'esterno i sentieri erano ricoperti di ghiaccio e neve. I pochi viaggiatori trovavano ristoro lì, aggiungendosi ai tanti che si erano fermati nei giorni precedenti.
    Il clima in quel Paese era terribile, le precipitazioni nevose duravano giorni e il commercio con gli altri Paesi ne risentiva.

    Quando all'improvviso la porta d'ingresso schizzò verso l'interno, riducendo a brandelli una povera ragazza seduta al bancone, Deveraux alzò lo sguardo.
    Con le mani occupate, non riuscì a sguainare tempestivamente le sue armi, e di questo si ritenne fortunato quando vide l'autore del gesto materializzarsi in mezzo alla folla ancora sorpresa.

    Jeral.

    Lo riconobbe subito. Non dimenticava facilmente i volti dei suoi "nemici".
    Che cosa ci faceva lì?
    Quell'uomo era una bomba ad orologeria, le sue azioni imprevedibili. Nessuno era al sicuro.
    Quando i presenti realizzarono cosa fosse accaduto, e chi era stato ad uccidere la povera ragazza, essi attaccarono stupidamente lo straniero, con lanci di sedie e coltelli.
    Fu una carneficina, a cui Deveraux poté solo assistere.
    Di quel bastardo senza origini, il ragazzo conosceva solo la superbia e le sue abilità in combattimento, dettagli che permisero al giovane di capire come comportarsi.

    Rimase in silenzio, immobile.
    Intervenire con la violenza sarebbe stata la sua morte.
    In quel locale abbandonato da Dio, ancora integro dopo "la rissa", qualcosa evidentemente stimolava la curiosità di Jeral.

    CITAZIONE
    Cerco Hayate.

    Sentì sussurrare.
    Una semplice richiesta che equivaleva ad una condanna a morte. Il suo ghigno, nascosto nell'oscurità, era il sorriso di un pazzo, di chi, per puro divertimento, era capace di radere al suolo persino i Tre Lupi, che imponenti, nascondevano alla vista degli altri villaggi il gelido Paese del Ferro.

    Sperò che qualcuno si facesse avanti, Hayate stesso o chiunque fosse in possesso di informazioni su quella persona, altrimenti...altrimenti sarebbe stato Deveraux a opporsi al Flagello.

     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    « Let alone yourself. »

    Group
    Giocatori
    Posts
    8,738
    Reputation
    +469

    Status
    Anonymous
    Nessuna risposta.

    Che gli avventori della taverna avessero già percepito le parole del Flagello per quello che erano - una condanna a morte -? O, forse, era il contrario: non avevano fornito alcuna risposta perché non avevano compreso le conseguenze che la presenza dell'Avatar avrebbe comportato. Meglio sincerarsene, decise. O la sua presenza in quel luogo sarebbe stato solo una divertente perdita di tempo. Fece qualche passo avanti, macchiando le suole dei suoi stivali neri con il sangue degli uomini che aveva ucciso.



    « Il Flagello Immortale è qui, creature che la triste morte attende. »

    La sua voce era tinta di oscurità. Non c'era più traccia dell'animo confuso e, per certi versi, ancora compassionevole verso i deboli, che aveva iniziato a calcare la terra in seguito alla Venuta. Gli avvenimenti che aveva sperimentato nel corso del suo cammino nel mondo dei mortali, le vite che aveva spezzato e il potere eretico che era divenuto in grado di esercitare lo avevano cambiato, rendendolo il Flagello Immortale. Ma non era che l'inizio. I suoi poteri erano in continua crescita e presto - grazie ad Hayate - avrebbe avuto nuove frecce di morte al suo arco di distruzione.

    Senza altre parole, Jeral si mosse. Probabilmente gli astanti non lo videro neanche, tale era la sua rapidità. La danza di morte del Flagello era iniziata. Ricomparve ad un angolo estremo della taverna, dove due uomini seduti ad un tavolo avevano smesso di consumare la loro - ultima - cena. L'intero ambiente rimbombò del rumore di ossa sbriciolate quando Jeral sfruttò la velocità dello spostamento per afferrare il cranio di entrambi e fracassarlo contro la parete, schizzando sangue e cervella ovunque [Slot Gratuito Veloce & I Slot Azione][FOR&VEL:Viola].

    Godendosi la sensazione, Jeral non si fermò. Con la mancina prese il tavolo davanti a sé, e tramite un movimento rotatorio del bacino lo scagliò con violenza addosso ad un gruppo di avventori seduti al bancone. Come la sfortunata ragazza prima di loro, quattro di questi vennero schiacciati, mentre uno riuscì a schivare il colpo gettandosi a terra. Il cupo mietitore fu subito su di lui e gli assestò un calcio dalla potenza disumana tra le costole, spedendolo con tutta la sua mole in faccia ad un uomo in piedi accanto ai barili di alcol [II Slot Azione & Slot Gratuito Veloce & III Slot Azione][FOR&VEL:Viola].

    Non si curò di controllare che fossero morti ed ascoltò divertito le urla che, finalmente, esplosero in più parti del locale. Una decina di uomini lo accerchiò rapidamente da ogni parte, tenendosi, però, a debita distanza. Jeral li osservò, superbo, studiandone i lineamenti. Alcuni sarebbero potuti essere anche shinobi di un qualche tipo - gli parve di scorgere delle placchette di metallo qua e là - ma, a prescindere dalle rispettive abilità, puzzavano tutti di paura. Erano come tanti piccoli cani che, minacciati da una tigre, mostravano i denti ringhiando. Ma le zanne di una tigre non hanno bisogno di un ringhio per essere minacciose.

    Con deliberata lentezza, il Flagello Immortale sollevò entrambe le braccia in un gesto di grandezza, dando vita alla sua tecnica [Slot Tecnica AvanzataTifone della Foglia
    Villaggio: Konoha
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può compiere ad area un attacco a corpo a corpo a mani nude o con armi da Mischia o Potenziamenti. L’utilizzatore causerà danni a tutti coloro presenti nel raggio d’azione della tecnica; status e altri effetti del colpo verranno applicati a tutti coloro colpiti dal tifone.
    Tipo: Taijutsu
    [Livello: 4 | Consumo: Mediobasso]
    [Raggio d'azione: 1,5 metri per grado]
    [Da Genin in su]
    ]
    . Fu un attimo. Una selva di inarrestabili movimenti di una sfocata macchia nera e, in un battibaleno, la massa di uomini che prima lo circondava cadde a terra come un corpo solo; tutti avevano l'osso del collo fratturato o il pomo d'adamo strappato. Un occhio esperto avrebbe saputo riconoscere l'abilità terrificante che quella mossa dimostrava.

    Con entrambi i guanti coperti di schizzi di sangue scuro, il cupo mietitore si guardò dunque attorno con aria tronfia, senza allentare l'unica cosa che era visibile al di sotto del cappuccio che indossava - il suo ghigno diabolico. Dei circa trenta individui presenti quando era entrato, ventuno erano morti e uno si rotolava a terra gemendo di dolore per la perdita subita tra le gambe qualche minuto prima. Rimanevano due uomini al bancone - un vecchio dall'aria indurita ed un ragazzino spaventato - un tavolo di tre uomini in un angolo, tutti alzati e guardinghi, un uomo e una donna, il primo in piedi davanti alla seconda, e un ragazzo immobile al suo tavolo, stranamente ancora seduto. Quest'ultimo, insieme allo sguardo del vecchio, fu ciò che attirò di più l'attenzione dell'Immortale. Ci voleva una calma notevole per rimanere impassibile davanti allo scempio appena messo in atto. Un ninja forse? Senza contare che gli pareva di aver già visto quella chioma bianca abbinata al sigillo sul volto quasi simile al suo, ma non ricordava di preciso dove.

    « Tu, là in fondo. », lo interpellò con voce soave.



    « Sei già apparso al mio cospetto, non è vero? »

    Una domanda retorica, solo per scorgere la reazione dell'altro. Jeral non riteneva realistico che qualcuno fosse tanto pazzo, o abile, da riuscire a pedinarlo, per cui la presenza del ragazzo in quel luogo era una pura coincidenza. Il solo pensiero gli faceva quasi provare pena per lo sventurato shinobi, ma dato che era lì tanto valeva usarlo. I racconti di chi aveva già avuto modo di essere testimone della sua forza sarebbero serviti di più allo scopo.

    OFF GAME
    Jeral, Flagello Immortale
    Nukenin B Viola

    Energia Vitale: 30/30
    Vitalità: 18/18
    Danni: /


    png
    pngpngpng
    pngpng

    Chakra Rimanente: 980/1000
    Spese di Chakra:

    -1x Mediobasso (20)[Slot Tecnica AvanzataTifone della Foglia
    Villaggio: Konoha
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può compiere ad area un attacco a corpo a corpo a mani nude o con armi da Mischia o Potenziamenti. L’utilizzatore causerà danni a tutti coloro presenti nel raggio d’azione della tecnica; status e altri effetti del colpo verranno applicati a tutti coloro colpiti dal tifone.
    Tipo: Taijutsu
    [Livello: 4 | Consumo: Mediobasso]
    [Raggio d'azione: 1,5 metri per grado]
    [Da Genin in su]
    ]

     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    È colpa tua. Ratty

    Group
    Staff GdR
    Posts
    15,691
    Reputation
    +1,590
    Location
    Top Secret...

    Status
    Offline
    [Violenza Gratuita]

    La carneficina, perchè solo così la si poteva chiamare, durò appena un istante, ma nella mente dei presenti sarebbe stata come una tortura senza fine. La rapidità dell'azione non diede nemmeno modo agli avventori di cedere allo sconquasso delle loro interiora e cominciare a vomitare per la violenza davanti alla quale si erano trovato. Fu solo dopo diversi secondi che uno degli uomini al tavolo, per quanto paralizzato dall'orrore, riuscì infine a balbettare una risposta. Ha...Hayate? Ma...Hayate il postino? Alcuni si girarono verso il ragazzino spaventato al bancone che, al sentirsi nominare, era sbiancato ed ora fissava lo straniero con l'aria di chi sta per farsela addosso. E la cosa non era molto distante dalla verità. Co-co-co-cocosa vuoi, stra-straniero? Riuscì a biascicare solo questo mentre tremava come una foglia, stringendo le mani fino a sbiancare le nocche. Poco ci mancava che le unghie conficcate nelle carni cominciassero a farlo sanguinare. Io..io sono solo un fabbro, vivo qui da anni e non..non ho fatto niente per irritarti...ti prego...non uccidermi...

    Nel mentre due uomini presero a gridare come ossessi, sciogliendo lo sconcerto quanto bastava per capire di essere in pericolo indipendentemente da ciò che avrebbero detto o fatto. La fuga, nel panico, era l'unica soluzione possibile per salvarsi da un assassino psicopatico, e quindi tra un grido e l'altro presero a scappare verso la porta, subito imitati dal terzo uomo al tavolo. Difficile capire se stessero scappando dalla domanda posta o, cosa assai più probabile, dal rischio di essere uccisi come mosche. Almeno uno di loro gridava qualcosa che più o meno si sarebbe potuto intendere come "Guardie, guardie!" ma tra gli strilli tutt'altro che virili dei presenti era difficile capire qualcosa.

    L'unico a non essere del tutto atterrito da quegli eventi era il vecchio al bancone. Avrebbe continuato a bere la sua tisana come se nulla fosse. Era molto anziano, forse oltre gli ottanta, con un reticolo di rughe complesso come una mappa geografica. Le mani avevano diverse aree bianche, segno di una qualche malattia della pelle, e tremavano appena mentre portava il bicchiere alle labbra. Ma certamente non tremavano per paura. Se minacciato, o comunque interpellato direttamente, si sarebbe limitato ad una risposta molto pacata. Minacciami pure se vuoi. Sono vecchio, e ho visto molte volte persone come te. Ormai non mi spaventano più. E poi, proprio perchè sono vecchio, so anche che morirò a breve. Avrebbe bevuto di nuovo. Il medico dice che sono tre mesi, esagerando, ma ormai ho seppellito tutti quelli a cui tenevo quindi non mi cambia molto anticipare la cosa, e sono talmente imbottito di medicine da non sentire più nulla. Quindi avrebbe posato la bevanda fumante. Cerchi Hayate? E ti sembra un metodo efficace entrare nella prima taverna e cominciare ad ammazzare? Se è sveglio questo Hayate sparirà prima ancora che tu te ne renda conto...non sei bravo nel cercare la gente. Concluse con il tono di chi da consigli ad un ragazzino imberbe. Tra tutti i presenti, era quello meno toccato da tutta quella violenza, forse perchè era già stato di fronte a scene simili.

    Ad ogni modo, so che almeno due forestieri chiamati Hayate girano da queste parti. Uno da un mesetto buono. L'altro è arrivato giusto da una settimana. Dubito che troverai altra gente capace di indicarteli entrambi. Soprattutto basandosi solo sul nome, qua girano tanti forestieri. E' un puro caso che conosca il loro nome. Avrebbe incrociato le braccia. Quindi ti propongo un patto. Io ti dico quello che so, e tu la smetti di ammazzare questa povera gente come se fossi uno psicopatico. Nessuna paura, come poteva averne un uomo che sa già di stare per morire? Ma cosa avrebbe fatto Jeral?

    Se avesse acconsentito, il vecchio gli avrebbe chiesto di scortarlo fino ai campi, ad una mezz'ora di cammino, e solo in mezzo al silenzio, con la torre cimiteriale come sfondo, avrebbe svelato ciò che sapeva. Quello arrivato da poco sta in una casa presa in affitto nella periferia. Sono in due, in effetti, e penso siano ninja, o almeno penso che quello chiamato Hayate lo sia, visto che aveva una sacca legata alla coscia come fa quella gente. L'altro sembra un povero scemo, forse qualche fratello a carico...veste all'occidentale e porta gli occhiali..un tipo chiassoso. Io passeggiavo e ho sentito quello con gli occhiali chiamare l'altro per nome. Ho notato che si muovevano vicino a molti negozi, come se prendessero nota di qualcosa.

    L'altro Hayate non so se sia da solo o meno, ma aveva un mantello con cappuccio che lo nascondeva. Stava cercando rogne vicino alla Taverna del Serpente Bianco. Brutta zona, direi, ma sembrava sapere il fatto suo. Quando gli uomini della Lama del Silenzio lo hanno fermato, ha detto di essere Hayate, e lo hanno lasciato passare. Non so cosa volesse da quel fuorilegge. Io ero là per caso, ma mi hanno lasciato in pace. Mi conoscono, e mi lasciano sempre in pace. Non vale la pena di stancarsi per farmi fuori.

    Se non avesse acconsentito allora il vecchio avrebbe scrollato le spalle, tornando a bere. Non aveva mentito, bastava un nulla per porre fine alla sua debole vita [Leggera+1/2 Leggera residua] ed era di fatto impervio al dolore fisico, con tutti i farmaci che aveva assunto per la sua malattia. Inoltre, per chissà quale motivo, l'Interrogazione Mentale non avrebbe prodotto altro che uno stress su quel corpo così fragile. [Ogni singola informazione estratta causa una ferita 1/2 Leggera]
     
    .
  5. Roronoa™
        Like  
     
    .

    User deleted


    Carne da Macello

    Paese del Ferro pt. I



    Silenzio.
    La peggior risposta alla domanda del Flagello.
    Doveva intervenire per fermare il massacro, che questa volta sarebbe stato totale.
    Vi era troppa distanza per sorprendere Jeral con un attacco, l'unica possibilità che aveva per evitare altri morti era fornire informazioni false su quell'individuo di nome Hayate.
    Inventare in pochi secondi un racconto coerente e completo non era tra i talenti che possedeva.
    Quando vide Jeral avanzare, e pronunciare quelle parole cariche di odio, la sua mano destra scivolò lentamente lungo il fianco sinistro, in prossimità della sua wakizashi.
    Si preparò al peggio.

    Il massacro, parte due, riprese dall'altro lato del locale rispetto a dove sedeva Deveraux.

    Era rapido e letale come quel giorno d'estate, nel mare di sabbia che circondava Suna.
    Ad ogni colpo andato a segno, la vita di un uomo veniva spezzata.
    Chiunque si trovò in mezzo alla sua danza mortale venne falciato senza pietà.

    Quando alcuni coraggiosi riuscirono ad accerchiarlo, Jeral si fermò.
    Sembrava compiacersi nel notare come uomini armati, in superiorità numerica, tremavano come foglie davanti alla sua tenebrosa figura.
    In quell'attimo di pausa, il Flagello sembrò cibarsi del loro terrore.
    Quando fu sazio, strappò la loro anima con un potente attacco ad area.
    Caddero all'unisono, come un unico corpo.

    Il Genin si ritrovò ad abbassare lo sguardo.
    Rimanere immobile, indifferente dinanzi a quello spettacolo, faceva di lui un egoista.
    Anche se cercava con tutte le forze di sopprimerla, la parte peggiore di sè reputava la sua vita troppo preziosa per essere sacrificata allo scopo di proteggere quei civili, non di Oto per giunta.
    Aveva troppi obiettivi da raggiungere per morire in una locanda del Paese del Ferro.
    Quel pensiero aveva stravinto dinanzi a quell'uomo senza scrupoli.
    Non era un eroe Deveraux Yotsuki.

    I colpi sferrati dal Flagello furono così fulminei che quando avvenne il fuggifuggi generale, egli aveva già compiuto la sua opera.
    A salvarsi furono una manciata di persone, poca cosa rispetto ai venti corpi senza vita che giacevano a terra, uno dei quali era destinato ad essere il ventunesimo.
    Aveva la pelle dura quell'individuo, o forse era solo sfortunato.
    Era stato il primo ad essere colpito ed era ancora in vita.
    Strisciava verso l'uscita, urlando.
    Aveva già percorso tre metri, a testimoniarlo era la scia di sangue che si era lasciato dietro.

    Ebbe un conato di vomito.
    L'odore del sangue e delle interiora aveva riempito l'intero locale, rendendo l'aria irrespirabile.
    In piedi come una statua, Jeral sembrava attendere un applauso.

    Si guardò intorno, ed infine lo vide.
    Il suo sguardo si posò sul piccolo Deveraux come l'ascia di un boia scende verso il collo del condannato.
    Il giovane aveva già sostenuto in passato l'enorme peso dei suoi occhi, ma ora, con l'enorme rabbia verso se stesso che Deveraux riusciva a non far trapelare all'esterno, ripetersi era la cosa più semplice del mondo.

    CITAZIONE
    « Tu, là in fondo. »
    « Sei già apparso al mio cospetto, non è vero? »

    Con enorme coraggio si alzò dal tavolo, ancora integro.
    Non doveva apparire agli occhi di quel mostro come un debole, e allo stesso tempo non doveva compiere l'errore di mettersi al suo stesso livello.
    Si avvicinò al Flagello di qualche passo, poi deviò verso l'uscita dove l'unico ferito, ancora urlante, si stava dirigendo.

    Nel deserto di Suna, nella missione di recupero del Tetracoda Rispose tranquillamente.

    Non aveva salvato nessuno dalla furia distruttrice di Jeral, ma poteva "rimediare" infliggendo a quel povero e sfortunato uomo un colpo mortale.
    Si abbassò sulle ginocchia, al suo fianco, appoggiando il pugno destro sul suo collo.

    Buon viaggio.



    Il meccanismo installato nel suo polso si azionò.
    Un colpo sordo, metallico, rimbombò per il locale.
    La lama retrattile, installata da poco nel corpo del Genin, pose fine alle sue sofferenze.
    In quel locale distrutto erano rimasti in tre: Deveraux, il Flagello e un anziano signore, probabilmente sordo e cieco.


    Si rialzò.

    E030
    Suna e mezza Accademia ti hanno già inserito nella loro black list, forse alla prima posizione.
    Punti ad avere il mondo intero come nemico?
    Domandò, mentre con la mano sinistra toglieva il sangue dalla sua nuova lama.

    Dall'ultima missione a Suna, Jeral non ne era uscito pulito.
    Nel rapporto, che Deveraux aveva letto avendone il diritto, in quanto partecipante, il Flagello era stato considerato alla pari di un Nukenin, pur riconoscendogli il fatto che, senza di lui, il team accademico non sarebbe mai riuscito a sconfiggere i traditori.
     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    « Let alone yourself. »

    Group
    Giocatori
    Posts
    8,738
    Reputation
    +469

    Status
    Anonymous
    Il suo istinto non si era sbagliato. Tra tutti i presenti, fu proprio il vecchio dello sguardo impassibile il primo ad aprire bocca con parole sensate. Ignorando momentaneamente il tono irriverente dell'interlocutore, il Flagello lo ascoltò in silenzio, fissandolo da sotto il cappuccio con espressione indecifrabile. Quell'uomo non lo temeva e si ergeva dunque su un piedistallo che pochi mortali avrebbero mai potuto raggiungere al suo cospetto. Il motivo di un simile privilegio era la prossimità della fine, avvertita dal vegliardo e trasmessa in ogni parola del suo discorso. Jeral osservò il mortale che non temeva la morte con un misto di disgusto e curiosità.

    Il vecchio terminò il suo monologo con un'offerta che ricordava molto un ricatto e Jeral, dunque, non gli fece attendere la sua reazione: incamminatosi verso l'uomo ingrigito, scardinò il bancone con un calcio e afferrò il mortale per la gola. « Non sta a te giudicare le azioni del Flagello Immortale, vecchio. », iniziò, sollevandolo in alto con sufficiente attenzione da non ucciderlo. Hayate non sarebbe scappato per via delle sue azioni: al contrario, lo avrebbe cercato. « La tua mente non è che un libro aperto innanzi ai miei poteri. Ciò che proponi è ridicolo. », disse, ignorando le figure che iniziavano a scappare dalla locanda.

    Avrebbe potuto raggiungere tutti in un attimo e lordare il pavimento con le loro interiora, ma - anche se il vecchio non lo sapeva - era sempre stata sua intenzione lasciare dei sopravvissuti, così che potessero raccontare ciò che avevano visto. E allora, considerata la fragilità dell'anziano corpo che reggeva davanti a sé, perché non approfittarne? « Ma non sarò io negarti il piacere della sofferenza degli ultimi mesi di vita. », concluse infine con voce crudele. « Rantolerai nel dolore della solitudine fino al tuo ultimo respiro e, naturalmente, mi rivelerai ciò che desidero sapere. »

    Allentò dunque la presa, appoggiando l'anziano oste a terra con sufficiente delicatezza. Poi si voltò e notò che la figura dai capelli di luna e il viso marchiato non aveva tentato nulla di stupido. Lo osservò alzarsi dal tavolo quasi con naturalezza e, persino, dare prova del coraggio necessario ad avvicinarsi a lui di qualche passo, nonostante avesse ben visto cosa era accaduto qualche minuto prima alla incauta decina di avventori. Jeral lo scrutò con i suoi pozzi violacei, promettendo solo dannazione con il suo sguardo.

    Reggendo il confronto con un'ulteriore prova di nervi saldi, lo shinobi misterioso sostenne lo sguardo e confermò la precedente impressione del Flagello: i due si erano già incontrati. Era accaduto nel deserto di Suna, quando l'Immortale aveva ridato la libertà al bellicoso Demone a Quattro Code. Jeral ricordava bene gli avvenimenti che si erano susseguiti sulla sabbia fine di quelle lande, come anche la voce degli elementi che aveva dominato e il sangue che aveva versato. Non disse nulla, osservando la reazione dell'altro.

    L'uomo, all'apparenza portato per la velocità, dato il fisico snello, fece un altro passo e si inginocchiò a fianco dell'avventore urlante di prima, il castrato. Per un momento Jeral pensò ad un gesto di sottomissione nei suoi confronti, ma presto dovette ricredersi: con un laconico messaggio d'addio, lo shinobi dai capelli bianchi recise la spina dorsale dell'uomo a terra, ponendo fine alle sue sofferenze. Un misericordioso? Il cupo mietitore osservò l'altro alzarsi e ripulire la lama insanguinata con naturalezza. Forse, ma tinto di oscurità. E la cosa gli piacque. Le sferzanti parole che seguirono, circa il suo status di ricercato dall'Accademia, accompagnate dal gelido sguardo che l'altro gli lanciò, lo convinsero dell'ipotesi che aveva formulato: quel mortale aveva forza.

    « C'è solo un nemico sulla mia strada e non è l'Accademia. », rispose, quasi affabile, alla domanda dell'altro. Era una mezza verità: il Bersaglio era l'unico individuo che egli considerava come suo nemico, ma era anche vero che chiunque altro non fosse che carne da macello dinnanzi al Flagello. Fece un passo avanti, scrutando l'uccisore del castrato dall'alto in basso, forte della sua statura superiore. « E ora dimmi, tu che vaghi nella tempesta in cerca di uno scopo. »

    Se non ricordava male, quel ninja di cui aveva dimenticato il nome era interessato al dominio sul fulmine. Unire quell'informazione con l'espressione gelida di chi è pronto a morire - di chi ha poco o nulla per cui combattere - e tirare le debite conclusioni non fu difficile. E il Flagello parlò nuovamente, con voce tinta di oscurità seducente.

    « Aneli il potere? »

    La brama dell'Avatar era palpabile, talmente imbevuto di energie eretiche era il suo essere. Sollevò il braccio sinistro verso lo shinobi dai capelli di luna, tendendo il palmo in alto.



    « Posso donarti un dominio sul fulmine superiore a qualsiasi altro. »

    Le assi di legno su cui il Flagello posava iniziarono a scricchiolare e annerire lentamente, scosse dal potere eretico che dalla sua persona traboccava. Era chiaro che Jeral si riferiva a ben altro rispetto alle semplici tecniche elettriche usate dai normali ninja.

    « E, in cambio, dovrai solo aiutarmi nella mia ricerca. Non abbandonerai le mura dentro cui sei nato », disse, tingendo di scherno la sua voce, « a meno che tu stesso così non scelga. » Non aveva interesse a guadagnare i servigi permanenti di quello shinobi in tal maniera e senza sapere nulla in più su di lui. Solo mortali eccezionali come Benkei avrebbero potuto calcare la terra al suo fianco. Nulla, però, gli impediva di testarlo e mostrargli qualcosa di diverso da ciò che aveva sempre vissuto. Solo poi, superati diversi interrogativi, lo avrebbe eventualmente ghermito e tinto della sua oscurità.

    [Se Deveraux accetta la proposta di Jeral]



    « Eccellente. » Il Flagello era soddisfatto come non lo era da tempo dall'atteggiamento dello shinobi dal volto marchiato. « Dammi il tuo nome come simbolo della tua fedeltà in questa cerca. », impose, a suggello dell'intesa.

    Una volta assicuratosi la collaborazione dello shinobi dallo sguardo di ghiaccio, Jeral si voltò verso il vecchi e gli ordinò di mettersi in marcia. Il trio abbandonò dunque la locanda al limitare del Paese del Ferro, sfidando la tempesta di neve che fuori imperversava. Quando uscirono, il vento gelido sferzò per un attimo il viso del Flagello, accorgendosi poi dell'errore madornale e rifuggendo nuovamente il suo tocco. Con un ghigno divertito, la figura incappucciata si incamminò nella neve al seguito del vecchio che, a quanto pareva, era impervio al freddo come alla paura della morte.

    Camminarono per qualche decina di minuti, con l'ululato del vento come unico compagno di viaggio in quella notte gelida. La visibilità, insospettabilmente, non era pessima. Forse dipendeva dalle particolari condizioni climatiche di quella terra, considerò Jeral, che non cessava di tenere sott'occhio il vecchio oste e allo stesso tempo ignorava di proposito lo shinobi dai capelli bianchi. Lo avrebbe attaccato alle spalle per riportare la sua testa all'Accademia? O, conscio della forza del Flagello, avrebbe atteso di guadagnare informazioni preziose e poi sarebbe fuggito con quelle? O, magari, si sarebbe dimostrato un alleato fedele e gli avrebbe consegnato risultati soddisfacenti? Scoprirlo avrebbe reso meno tedioso quel viaggio, in attesa di raggiungere l'obiettivo finale.

    Arrivarono, al termine della marcia, in cima ad una collina che dava sulla periferia del Villaggio del Ferro. In lontananza, a qualche centinaio di metri, una torre cimiteriale marcava il confine tra la linea dell'orizzonte e il cielo nero. « È ora di renderti utile, vecchio. », intimò all'anziano oste, senza un'oncia di pietà per le condizioni in cui versava. Tremando appena per il gelo egli fece come richiesto, rivelando la presenza tra le diverse abitazioni in basso di due diversi individui che rispondevano al nome di Hayate. « Parlami della Lama del Silenzio e degli equilibri di potere all'interno del Ferro. », ordinò in risposta l'Immortale.

    Era quasi certo che il primo Hayate non fosse quello che cercava, ovvero un importante membro di una potente organizzazione terroristica in grado di controllare e imbrigliare il potere dei Demoni. Certo, ora che aveva un alleato avrebbe potuto mandarlo a controllare mentre lui si occupava del bersaglio più promettente, ma - a meno che si dimostrasse necessario separarsi - Jeral aveva il desiderio di osservare lo shinobi dallo sguardo di ghiaccio in azione, così da valutarne il potenziale bellico. Attese dunque che il vecchio parlasse, osservando da sotto il cappuccio il teatro della sua prossima mossa.

    Nel frattempo, le raffiche di vento imperversavano tutto attorno, evitando solo il Flagello.

    OFF GAME
    Jeral, Flagello Immortale
    Nukenin B Viola

    Energia Vitale: 30/30
    Vitalità: 18/18
    Danni: /


    png
    pngpngpng
    pngpng

    Chakra Rimanente: 980/1000
    Spese di Chakra: /

    ____________________________

    Angolo Commenti

    Naturalmente, se Deveraux non accetta, posterò di nuovo io con le azioni di Jeral :zxc:

     
    .
  7. Roronoa™
        Like  
     
    .

    User deleted


    Patto d'Acciaio

    Paese del Ferro pt. II



    Il profondo cappuccio inghiottiva quasi tutto il suo volto.
    Riusciva ad intravedere il suo perenne ghigno malefico e i suoi occhi violacei che brillavano come diamanti.
    La sua domanda non irritò il Flagello.
    La tensione nell'aria era ancora palpabile, la sua pelle la percepiva con naturalezza. Si sentì come un piccolo lupo, dinanzi al Dio dei Lupi, in procinto di essere giudicato se idoneo a calpestare la sua terra.

    CITAZIONE
    « C'è solo un nemico sulla mia strada e non è l'Accademia. »

    Lo vide avanzare di un passo. Avrebbe testato il suo spirito, così come aveva fatto il Colosso prima di lui.
    Deveraux rimase immobile.
    Un brivido scivolò lungo la sua schiena.

    CITAZIONE
    E ora dimmi, tu che vaghi nella tempesta in cerca di uno scopo. »
    « Aneli il potere? »

    Venne investito da una strana forza misteriosa, debole e potente allo stesso tempo.
    Un onda intangibile, non reale. Nessuna spinta aveva tentato di sbilanciarlo, ma il suo sistema nervoso aveva reagito immediatamente.
    Sentì il suo stomaco contorcersi, il suo cuore battere all'impazzata, con enorme violenza, come se stesse tentando di sfondare le costole per darsi alla fuga.
    Percepì i suoi capelli bianchi come la neve agitarsi nell'aria.

    E' solo una tua sensazione.Si obbligò a credere, mentre vide Jeral allungare il braccio sinistro verso di lui, con il palmo rivolto verso l'alto.
    Quel gesto poteva attivare una tecnica capace di ucciderlo all'istante, ma scappare ora, dopo aver incuriosito il Flagello, era una pessima mossa.
    Fu in quel momento che Deveraux si rese conto come il suo corpo sembrava essere diventato di pietra, come paralizzato, completamente attratto da quell'uomo e dal suo enorme potere.

    N-No.... Non poteva esserci una parte di sè che desiderava essere devastante quanto lui.
    Lui non era come Jeral.
    CITAZIONE
    « Posso donarti un dominio sul fulmine superiore a qualsiasi altro. »

    La forza misteriosa lo investì nuovamente.
    Gli assi di legno che sorreggevano il peso dell'intera struttura iniziarono a scricchiolare e ad annerire, come se un fuoco trasparente stesse bruciando la loro superficie.
    Percepiva dell'elettricità nell'aria, della stessa natura di quella avvertita a Suna.
    Una forza elettrica.... malvagia e corrotta, nel profondo, ma tremendamente più potente della sua.
    Ne fu attratto, quasi affascinato e lì ne ebbe la conferma; c'era una parte di sè, forse peggio di quella indifferente ed egoista, che non aveva atteso altro se non quella proposta, forse più della promozione al grado Chunin che attendeva invano da tempo.
    La verità è che lui bramava il potere ogni giorno.
    Jeral aveva liberato la follia che Deveraux aveva sempre inconsapevolmente controllato.
    Il Flagello, il suo sguardo indecifrabile, aveva polverizzato il self-control che lo aveva reso il ninja che era stato fino a quel dannato giorno.

    Ritornando alla promessa, l'otese non era così stupido da pensare che Jeral gli avrebbe insegnato a padroneggiare il fulmine senza avere nulla in cambio, e con la stessa passione con cui il fanciullo dai capelli bianchi insegnava le arti ninja agli studenti del suo clan.

    Superiore a qualsiasi altro escluso lui. Pensò.

    CITAZIONE
    « E, in cambio, dovrai solo aiutarmi nella mia ricerca. Non abbandonerai le mura dentro cui sei nato » « a meno che tu stesso così non scelga. »

    Solo questo? Si ritrovò a pensare, felice.

    E se ti ucciderà? C'era solo un modo per evitare la morte per mano di Jeral.
    Guadagnare la sua stima, e per averla doveva superare tutti i suoi test.

    Il piccolo lupo era in prova.

    tumblr_mxx4ciWyMt1rrsr0zo5_500
    Accetto. Tuonò.
    Le sue labbra disegnarono un ghigno sul suo piccolo volto, nemmeno lontanamente minaccioso rispetto a quello di Jeral.

    Non fermerò la tua furia distruttrice in nessun caso, ma la mia lama non toglierà la vita a nessun civile innocente. Mise in chiaro. Quel massacro avrebbe disturbato il suo sonno per i mesi a venire, come era accaduto dopo lo scontro con il Bicoda. Evitare altri carneficine, almeno per mano sua, era il minimo che poteva fare per ritrovare un po' di pace interiore.

    E così, suggellò il patto pronunciando il suo nome:

    Sono Deveraux Yotsuki.

    [...]



    Jeral ordinò al vecchio di fargli strada.
    Evidentemente aveva delle informazioni preziose riguardo quell'Hayate.
    Maledetto vecchio, perchè non aveva parlato prima? E pensare che Deveraux era sicuro che quell'anziano fosse cieco e sordo.

    Non si domandò come l'ammasso di rughe riuscisse ad avanzare con quella temperatura rigidissima senza tossire a morte.
    Ad accompagnare i tre vi era solo tanto vento, furioso e instancabile, così rumoroso da coprire ogni suono proveniente dalla boscaglia che copriva i fianchi dei Tre Lupi.
    Spingeva i loro corpi indietro, tentando di respingerli e di allontanarli da quel luogo in cui regnava la pace.
    Ci voleva ben altro per fermarli.
    Il suo unico pericolo era l'uomo che camminava davanti a lui, in silenzio. L'anziano, che apriva la formazione, proseguiva con una certa rapidità.

    Deveraux seguiva i due uomini come un fedele compagno, guardandosi a destra e a sinistra di tanto in tanto alla ricerca di figure ostili.
    Alcuni erano sopravvissuti al massacro e probabilmente avevano avvertito le guardie presso il villaggio.
    Qualcuno avrebbe ostacolato la loro avanzata prima o poi.

    Raggiunsero, senza particolari difficoltà, la cima di una collina innevata, dopo trenta minuti di marcia.
    Davanti a sè, il buio di una notte senza luna.
    Alcune luci soffuse erano visibili in lontananza, ad una distanza che Deveraux non riuscì a ipotizzare.
    Che fosse il villaggio del Ferro?
    Non ne era sicuro, l'unico edificio che l'otese riusciva ad intravedere nell'oscurità era una torre cimiteriale.

    Jeral non diede tempo al vecchio di riposare, intimandogli di parlare.
    E il signore lo fece, per alcuni minuti.
    Ne aveva di informazioni. Vi erano due Hayate nei paraggi. Ascoltò la loro descrizione, stampandosi in mente il nome dell' associazione criminale di cui un obiettivo sembrava far parte: "Lama del Silenzio".
    Udì Jeral chiedere, anzi, pretendere dal vecchio, maggiori informazioni riguardo gli equilibri di potere all'interno del villaggio, che probabilmente sarebbero stati stravolti al suo passaggio.


    14th_took_control_of_Allen's_body






    Deveraux ascoltò, rimanendo in silenzio, in attesa dell'arrivo delle guardie.

     
    .
  8.     Like  
     
    .
    Avatar

    È colpa tua. Ratty

    Group
    Staff GdR
    Posts
    15,691
    Reputation
    +1,590
    Location
    Top Secret...

    Status
    Offline

    250px-Pok%C3%A9mon_Tower_PO



    Equilibri di potere? E cosa può saperne un vecchio come me? Ridacchio, sibilando tra un respiro e l'altro. I suoi polmoni non dovevano essere in buono stato. Qui siamo in un paesino di periferia nel paese del Ferro. Una frontiera. Ci sono viaggiatori, commercianti, soldati, ninja, traditori e briganti. Ma siamo lontani dal centro del Paese. Fa freddo ma non così tanto. Si strinse nel cappotto, guardando verso l'alta torre in lontananza. Tutto nasce dal cimitero. Un cimitero in una torre, a memoria di qualche battaglia dimenticata. La cittadina ci è cresciuta intorno, abbastanza ricca da non essere inghiottita dall'inverno, ma non abbastanza importante da dover essere conquistata.

    Puntò quindi una mano verso gli edifici alla base della torre. La Lama del Silenzio è una persona. Un Samurai che, qualcosa come trent'anni fa si ribellò al Daimyo, uccise suo figlio e cercò di prendere il potere. Fallì, ma non venne ucciso perchè quell'incidente favorì l'ascesa del Daimyo attuale, e semplicemente si ritirò qui, alla frontiera, a leccarsi le ferite. Non è una brava persona. E' gretto, cinico ed affamato di potere. Una tigre con gli artigli smussati. Sempre letale, ma certamente non capace di grandi balzi. Più o meno controlla tutto qui in zona, soprattutto un giro di estorsione e violenza, abbastanza distante dal centro da essere ignorato, dopotutto ha con sè giusto tre o quattro balordi. Un tempo si diceva che la sua spada fosse tanto abile da indurre al Silenzio chiunque...non so se sia ancora abile, ma certamente non ho alcun interesse a scoprirlo.

    Io ho sempre vissuto qui, non so nulla di ciò che si trova oltre le montagne. Siamo solo un piccolo mondo dentro il grande Paese del Ferro. Nè più nè meno. Così concluse, voltandosi e cominciando ad allontanarsi. Non aveva molto altro da dire.


    CITAZIONE
    Alcune informazioni facilmente ottenibili per le strade (o dal vecchio)

    - La Capitale del Paese del Ferro dista due giorni a piedi (per una energia Blu)
    - A circa mezza giornata di marcia (per una energia Blu) si trova una vecchia roccaforte che si dice sia stato il luogo dove la Terza Guerra Mondiale dei Ninja è stata dichiarata.
    - Questa cittadina ha un unico ufficiale, un Samurai di nome Daigoro. Obeso ed in genere sempre ubriaco. Del tutto inutile ed inaffidabile.
    - Il capo del villaggio è succube della Lama del Silenzio
    - La locanda dove la Lama del Silenzio alloggia da anni è ben nota e chiunque potrebbe indicarla, salvo poi negare ogni coinvolgimento.
    - Nessuno sa indicare la posizione di eventuali Hayate con maggior precisione rispetto al Vecchio.
     
    .
  9.     Like  
     
    .
    Avatar

    « Let alone yourself. »

    Group
    Giocatori
    Posts
    8,738
    Reputation
    +469

    Status
    Anonymous
    Dall'alto della collina innevata, il Flagello Immortale osservava silente la piccola cittadina di frontiera che si stendeva al suo cospetto. Registrò con attenzione le parole del vecchio oste, che si dimostrò sufficientemente utile. La storia della Lama del Silenzio non lo entusiasmò: non era altro che un ronin rimasto a marcire per troppo tempo in quel luogo privo di significato, perdendo il filo della sua lama in maniera tale da lasciare persino che la voce raggiungesse le orecchie del vecchio. Naturalmente, poteva sempre essere una farsa, un pettegolezzo messo in giro per farlo credere più debole e far così uscire allo scoperto eventuali nemici, ma era poco probabile. Alla luce di questo, gli parve invece che la figura incappucciata di bianco menzionata prima dal vecchio fosse promettente: niente di meglio di un signorotto locale facile da sottomettere per creare un avamposto sicuro ai confini del Ferro - e quindi dell'Accademia.

    Percependo l'oste girarsi per andarsene, Jeral rimase immobile. Avrebbe potuto ordinare allo Yotsuki di ucciderlo, come sincera prova di dedizione all'impresa, ma preferì astenersi: non aveva senso infrangere per un mero capriccio l'unica richiesta fatta dal suo nuovo adepto. Lasciò così che il vecchio se ne andasse, senza degnarlo di un'altra occhiata o parola. Alla fine, non era altro che un insetto risparmiato dal suo stivale - oltre che, naturalmente, un testimone in più delle sue azioni. Quando quello fu lontano, inghiottito dalla bufera di neve, Jeral si rivolse allo Yotsuki, mantenendo il suo sguardo inumano fisso sul panorama sottostante.



    « Non abbiamo tempo da perdere. », mentì. C'era tutto il tempo del mondo, ma l'Immortale desiderava arrivare alla parte finale del suo piano in pochi giorni. « Punteremo alla torre cimiteriale ed entreremo dalla sommità. Il tuo compito in questo frangente », continuò, voltandosi per guardarlo dritto negli occhi « sarà di mietere chiunque, diverso da Hayate o dalla Lama del Silenzio, osi pararsi davanti a me. »

    Non attese parole o gesti di conferma; grazie all'espressione di cupa oscurità che l'altro aveva mostrato nell'accettare il patto col diavolo che gli era stato proposto, Jeral era certo che lo Yotsuki lo avrebbe seguito persino tra le fiamme dell'inferno per brama di potere. Un potere che, se si fosse dimostrato degno e se avesse pagato il caro prezzo richiesto, il suo signore gli avrebbe elargito. Scattò, dunque, ad una velocità molto ridotta rispetto a quella che aveva sfruttato durante il massacro della taverna, verso il paesino di periferia e le sue case ricoperte di neve.

    Arrestò la sua corsa, pochi minuti dopo, in prossimità dei primi tetti. Anche se era notte, le strade di un simile crocevia erano sempre calcate ad ogni ora e, per il momento, il Flagello non desiderava attirare l'attenzione. Iniziò dunque a camminare normalmente, ascoltando di tanto in tanto il passo leggero dello Yotsuki dietro di sé. Qualcuno doveva averlo addestrato bene, si ritrovò a pensare, compiaciuto della sua scelta. Non prese la strada diretta per la torre cimiteriale - nel paesino ve n'erano quattro, tutte linee rette, che portavano direttamente al centro - ma piuttosto imboccò diverse stradine, assaporando il pensiero di ciò che stava per compiere. In tutto questo, passando di fianco ad un paio di locande più fortunate di quella visitata in precedenza, le sue orecchie esperte captarono diversi frammenti di conversazioni, alcune delle quali potenzialmente utili. In particolare, la notizia della presenza di una vecchia roccaforte dove uno dei più grandi conflitti al mondo ebbe inizio catturò la sua attenzione. Di certo, se nella torre non avesse ottenuto ciò che desiderava, quel luogo di importanza storica e soprattutto bellica avrebbe meritato una sua visita.

    Dopo circa un'ora, quando oramai le tenebre erano complete e le due figure incappucciate distavano una sola casa di distanza dalla torre cimiteriale, Jeral fece un cenno con il capo allo Yotsuki e saltò con facilità sul tetto dell'abitazione, alta circa cinque metri. Il loro bersaglio, alto invece alcune decine di metri, sovrastava il paesaggio circostante ed era ricoperto di neve. Scalarlo senza un'ottima padronanza del chakra adesivo non sarebbe stato facile. La strada che separava la torre dalla casa su cui si trovavano, considerò Jeral, era larga circa otto metri - una passeggiata per lui, ma forse non per il suo adepto. Non curandosene, il Flagello si mosse, rapido come lo era stato nella taverna e forse di più, e dopo aver corso fino all'altro lato del tetto spiccò un lunghissimo salto che lo portò ad atterrare facilmente tra il primo ed il secondo piano della torre [Chakra Adesivo "Base"+"Intermedio"Chakra Adesivo "Base"

    Arte: L'utilizzatore cammina con facilità sulle superfici verticali.
    [Mantenimento: ¼ Basso]

    Chakra Adesivo "Intermedio"

    Arte: L'utilizzatore cammina con facilità anche a testa in giù, in terreni scivolosi o sopra l'acqua.
    [Mantenimento: ¼ Basso]
    ]
    . Gettò una breve occhiata allo Yotsuki, osservando le sue azioni e assicurandosi che quello lo vedesse nel mentre, dopodiché iniziò di nuovo a correre, questa volta in verticale e verso l'alto.

    Un'ombra oscura nella notte, il Flagello non era percebile dall'esterno, ma lo era dall'interno. Accompagnandosi del suo adepto, ancora troppo inesperto, credeva, per quel genere di jutsu, aveva scelto di non celare la sua presenza ad eventuali shinobi o samurai in grado di percepire l'energia vitale. Se erano in grado di capire, allora era meglio che così facessero. L'ignoranza non era una scusa agli occhi dell'Immortale.

    In pochi minuti giunse in cima, su un balcone di quella che era la struttura circolare conclusiva dell'edificio a torre. Notò una porta chiusa dall'aspetto robusto. Non appena sentì l'adepto arrivare sul balcone, respingendo una breve ed inspiegabile sensazione di dejà-vu, il Flagello, a braccia conserte, indicò l'ostacolo con l'indice della mancina guantata in nero.

    L'ordine era chiaro.

    OFF GAME
    Jeral, Flagello Immortale
    Nukenin B Viola

    Energia Vitale: 30/30
    Vitalità: 18/18
    Danni: /


    png
    pngpngpng
    pngpng

    Chakra Rimanente: 975/1000
    Spese di Chakra:

    -1x ¼ Basso (2.5)[Chakra Adesivo "Base"]
    -1x ¼ Basso (2.5)[Chakra Adesivo "Intermedio"]

     
    .
  10. Roronoa™
        Like  
     
    .

    User deleted


    Irruzione nella Torre

    Paese del Ferro pt. III



    Nessuna figura ostile li raggiunse.
    Il vecchio continuò a fornire informazioni, sulla morfologia del borgo e sulla Lama del Silenzio, nome non di un organizzazione, ma di un singolo uomo. Un ex samurai.
    In quella zona controllava tutto lui, insieme ai suoi tre o quattro scagnozzi.
    Estorsioni...violenze...nulla di così terrificante per Deveraux.

    Concluso il monologo, l'anziano signore si strinse l'abito al collo e di sua iniziativa si allontanò, senza temere una violenta reazione del Flagello. Quest'ultimo non lo degnò di uno sguardo, a differenza del Genin, che lo fissò a lungo, fino a quando, scendendo la collina, la gracile figura venne inghiottita dalle tenebre.

    Si voltò verso Jeral, in attesa di ordini.
    L'uomo dagli occhi viola osservava l'orizzonte.
    CITAZIONE
    « Punteremo alla torre cimiteriale ed entreremo dalla sommità. Il tuo compito in questo frangente » « sarà di mietere chiunque, diverso da Hayate o dalla Lama del Silenzio, osi pararsi davanti a me. »

    Quel chiunque suonò nella mente del Genin come un "tutti esclusi civili innocenti". Non sarebbe venuto meno a quella promessa.

    Sarà fatto.



    Si misero in viaggio.

    [...]



    La neve caduta in abbondanza non ostacolava la corsa dei due shinobi.
    Contro ogni previsione, Jeral ebbe l'accortezza di avanzare ad una velocità ridotta rispetto a quella mostrata nella taverna, per permettere al piccolo otese di seguirlo senza difficoltà.
    Le case che circondavano la torre cimiteriale erano poco distanti.

    Che ore sono?

    Alzò lo sguardo al cielo, nero come la pece. Le nuvole sovrastavano il paesaggio, nascondendo agli occhi del Genin la posizione della Luna.
    Bhè... anche ipotizzando che fosse scoccata la mezzanotte in quell'istante, c'era molta attività nel paesino di periferia.
    Da numerosi comignoli usciva del fumo grigio, e avanzando nella tormenta, Deveraux notò come le luci soffuse intraviste sulla collina provenivano da lì, dalle abitazioni che circondavano la torre.
    Era quello il loro obiettivo.

    Rallentarono in prossimità dei primi edifici.
    Era concentrato il piccolo otese; ogni volta che il Flagello allungava il passo Deveraux faceva lo stesso, quasi contemporaneamente.

    Evitarono la strada principale, quella che probabilmente conduceva direttamente alla torre, ma fecero un percorso strano, che Deveraux cercò di memorizzare in caso d'emergenza. Era abituato a lavorare in una certa maniera.

    Si muoveva con naturalezza il Flagello, entrando e uscendo da stradine senza nome, così strette da consentire il transito solo in un'unica direzione.
    Passarono davanti a varie taverne, e lì Deveraux temette il peggio.
    Che a quel pazzo venisse l'idea di buttar giù ogni locanda?
    Le oltrepassarono tutte, senza fermarsi.
    Il Genin riuscì a gettare un'occhiata al loro interno: erano tutte arredate allo stesso modo, e ai banconi sedevano gente adulta, dai trent'anni in sù. Non era di certo interessato all'età media del villaggio, ma agli uomini armati che potevano raggiungere la torre in caso di allarme.
    Mai lasciare nulla al caso.

    Non sembrano esserci shinobi o samurai in giro.

    Ad un tratto, il suo udito, sempre in allerta, captò un nome, Daigoro, e alcune frasi interessanti.
    Nelle vicinanze, doveva trovarsi un rudere di notevole importanza storica: era il luogo in cui anni e anni prima fu annunciata, o dichiarata, non aveva ben capito, la Terza Guerra Mondiale Ninja. [Investigatore]Investigatore [1] [Preleva Codice]
    Abile: L'utilizzatore è in grado di percepire facilmente rumori trascurabili e discussioni, se effettuati entro il movimento di uno slot azione. Inoltre, l'utilizzatore è in grado di ipotizzare a grandi linee il tempo trascorso dall'abbandono di un oggetto in base al suo calore.


    Camminarono per un'ora circa, come fantasmi, in direzione della torre cimiteriale.
    Giunti quasi ai piedi della struttura, che s'innalzava verso il cielo per decine di metri, Jeral spiccò un balzo, raggiungendo il tetto dell'abitazione che dava sulla facciata laterale dell'enorme struttura in pietra.
    Il Genin lo seguì, senza ricorrere al Chakra Adesivo.
    Atterrò alla destra del Flagello.
    Impallidì nel vedere Jeral scattare verso l'altro lato del tetto, e raggiungere con un solo salto la torre, atterrando tra il primo e il secondo piano.
    Impensabile.
    Quando i suoi occhi trovarono quelli del Flagello, che ancora brillavano dall'interno del cappuccio, Deveraux indietreggiò, piegando le ginocchia e il busto. Anche a costo di farsi esplodere i quadricipiti, avrebbe percorso in volo quei otto metri che lo separavano dalla torre.
    Con sorpresa, vide Jeral scattare verso la cima.

    Dimostrerò a me stesso di cosa sono capace!

    Sapeva cosa fare per aumentare la gittata del suo balzo.

    Libera la mente. Si impose, concentrandosi maggiormente.

    Scattò dandosi una poderosa spinta in avanti con le gambe, e al momento del salto, un' irrisoria quantità di chakra fluì sulle stesse. [Controllo del Chakra Repulsivo][Salto Repulsivo] Salto Repulsivo
    L'utilizzatore è in grado di aumentare (x1.5) l'altezza e lunghezza del proprio salto.
    [ (Consumo: ½ Basso extra)]
    [Da Genin in su]">


    Spiccò il volo come un uccellino alle prime armi, e mentre era in aria ebbe il tempo per stupirsi di quanto terreno scorreva sotto ai suoi piedi, fino a quando, con enorme sorpresa, si ritrovò ad atterrare sulla superficie ghiacciata della struttura in pietra.
    Ce l'aveva fatta!

    Con il cuore in fiamme, il Genin continuò la sua corsa.[Controllo del Chakra Adesivo]Chakra Adesivo (Base)
    L'utilizzatore cammina con facilità sulle superfici verticali.
    [ (Mantenimento: ¼ Basso)]
    [Da Genin in su]

    Se il Flagello pensava che Deveraux avrebbe avuto problemi a scalare l'edificio per colpa del ghiaccio, si sbagliava di grosso.
    Correva in orizzontale con la stessa naturalezza con cui camminava, anzi, a dirla tutta non era mai inciampato sulle pareti verticali.

    I ricordi emersero dalla sua memoria.
    Quanti anni erano trascorsi dall'addestramento di Vergil?
    Si sarebbe messo alla ricerca dello Hyuga solo dopo aver raggiunto un grado che avrebbe reso soddisfatto il suo Senpai.
    Con quel pensiero, raggiunse finalmente l'ultimo piano.

    Jeral era immobile, al centro della sommità ad area circolare, rivolto in direzione di una porta massiccia.
    Lo raggiunse alla sua sinistra, non superandolo se non quando vide l'indice della sua mano sinistra indicare l'entrata.
    L'ordine era chiaro! Doveva sfondarla.
    Deveraux non disse nulla.

    Si avvicinò lentamente alla porta, sorridendo. L'avrebbe spezzata a metà, con unico colpo, in cui avrebbe impresso tutta la sua forza.
    Gamba sinistra in avanti, destra indietro. Piegò le ginocchia e ruotò il busto verso destra.
    Sentì il corpo entrare in tensione, come una molla, pronta a rilasciare in un istante l'energia immagazzinata.
    Indietreggiò il braccio destro, con il pugno rivolto verso l'obiettivo da disintegrare.
    Le vene pulsanti emersero dal suo collo.

    Non sarebbe stato un semplice colpo.
    Anche senza attivare la Manipolazione Elettrica, i suoi muscoli si contrassero all'inverosimile.
    ...
    ...
    ...
    tumblr_m4a3r7As3b1ro5mkoo1_500

    Fece partire il pugno.[Energia Blu][Forza: 575]









    Chakra: 59.25 Bassi
    Vitalità: 16 Leggere
    En.Vitale: 30 Leggere




    Forza: 575
    Velocità: 500
    Riflessi: 500
    Resistenza: 500

    Agilità: 500
    Precisione: 500
    Concentrazione: 500
    Senjutsu: 500



    Tempistica e Altri Consumi


    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti e Consumi

    1° Slot Difesa: /
    2° Slot Difesa: /
    3° Slot Difesa: /

    1° Slot Azione:
    2° Slot Azione:
    3° Slot Azione:

    Slot Tecnica Base:
    Slot Tecnica Avanzata:

    1° Slot Gratuito:



    Totale:



    Appunti






    Conoscenze Utilizzate



    Controllo del Chakra Adesivo e Repulsivo. Investigatore


     
    .
  11.     Like  
     
    .
    Avatar

    È colpa tua. Ratty

    Group
    Staff GdR
    Posts
    15,691
    Reputation
    +1,590
    Location
    Top Secret...

    Status
    Offline
    [La Torre Cimiteriale ed i Profanatori]

    Non ci furono ostacoli nè per salire la torre nè per raggiungere quella porta che dava all'esterno. Nessuna trappola. Nessuna guardia. Perchè mai qualcuno dovrebbe fare la guardia ad un cimitero, in fondo? La porta non resistette nemmeno un istante al violento "bussare" di Deveraux che la fece saltare via dai cardini. Doveva essere una qualche porta di emergenza visto che era stata in qualche modo rinforzata, oltre al fatto che dava ad un corridoio con un estintore ed alcune mappe. Buffo che l'evacuazione portasse in un punto tanto alto, ma si sa che non sempre le logiche della sicurezza seguono il buonsenso.

    Il fracasso echeggiò ancora per qualche secondo lungo il corridoio, ma non ci furono passi affrettati di guardie in avvicinamento. Li attendeva solo il buio, a malapena combattuto da alcune strisce fosforescenti sul pavimento (probabilmente necessarie per trovare l'uscita in caso di problemi, ma non abbastanza per vedere chiaramente). Il passaggio era troppo stretto per camminare affiancati agevolmente, e certamente avrebbe comportato anche qualche difficoltà nell'usare la spada: non doveva essere stato pensato per passaggi frequenti. Diverse porte si aprivano, su entrambi i lati, dando a camere con numerosi loculi incastonati nel muro. Tombe, verosimilmente, quasi tutte piene, con lapidi, nomi e date che forse avevano un qualche significato per qualcuno, ma certo non per i due ninja. Il nome "torre cimiteriale" non era stato dato per caso: quell'edificio era davvero un cimitero verticale. Svoltarono l'angolo: la via era sempre stretta, ma una delle aperture dava ad un ambiente illuminato da qualcosa di più delle semplici bande sul terreno: doveva trattarsi di candele. Candele che per un istante gettarono un'ombra in movimento: c'era qualcuno!

    mourning-room



    Affacciandosi nella stanza si sarebbero trovati davanti ad una saletta per le commemorazioni funebri. Un altare con una foto in bianco e nero di qualche anziano defunto di recente, qualche braciere, una o due candele accese, dei cuscini a terra e alcune sediette. Seminascosto, ma non abbastanza, dietro l'altare stava un ragazzo che stringeva le mani sul manico di una racchetta da tennis fino a far sbiancare le nocche. Vedendo i due Ninja sarebbe uscito dal suo nascondiglio, teso ma in qualche modo sollevato, per quanto sul suo viso si leggesse soprattuto una grande determinazione. Non si era nascosto per paura, ma per cercare un attacco a sorpresa contro qualcosa...e trovarsi quei due uomini davanti lo aveva fatto desistere. Non erano loro i suoi bersagli. Aveva dei calzoni ed una semplice camicia bianca a maniche corte, di quelle che si usano in alcune divise scolastiche. Poteva avere tra i diciassette ed i vent'anni. Difficile dirlo.

    Se interrogato avrebbe atteso qualche secondo prima di rispondere. La voce era profonda e decisa. Il mio nome è Chouno. Sono uno studente. I suoi occhi saettavano da un viso all'altro, ed era difficile dire se fosse spaventato, sorpreso, o se stesse solo cercando di dare l'impressione di esserlo. Sembrava un tipo strano abbastanza da avere reazioni inconsuete, o magari non ci stava tanto con la testa. Dopotutto era stato trovato di notte all'ultimo piano o quasi di un cimitero, da solo e con in mano una racchetta da tennis. Decisamente un tipo strano. Se gli avessero chiesto cosa faceva in quel luogo avrebbe aggiunto: Qui seppelliscono i morti, e quando si riempie la torre fino in cima, i morti dei primi piani vengono spostati negli ossari sotterranei, e si ricomincia. Un ciclo è quasi concluso visto che si stanno usando le camere di questo piano per le veglie. Spiegò indicando l'altare funebre. Ma da qualche settimana alcuni corpi appena seppelliti sono spariti. O meglio, a scuola dicono di aver visto gli ultimi tre seppelliti girare per le vie di notte, accompagnati da strane farfalle luminescenti. Nessuno degli adulti ci crede, quindi facciamo dei turni di guardia, casomai sparisse qualche altro corpo. Socchiuse gli occhi. Voi invece che ci fate qui?



    Un udito molto sviluppato [Percezione 9 o Udito Perfetto] avrebbe colto un suono fuori dalla stanza, abbastanza distante, forse oltre l'angolo del corridoio. Era il suono di passi strascicati che si allontanavano lentamente. Volendo interrompere la "chiacchierata" per andare ad investigare, i due ninja avrebbero scorto una farfalla che brillava di una cupa luce azzurra svoltare l'angolo, tre metri più in là. Subito oltre l'angolo sarebbero stati improvvisamente attaccati da una donna in avanzato stato di decomposizione che, con diverse farfalle tutto attorno, avrebbe cercato di colpirli con una mano. Un movimento goffo, ma insospettabilmente veloce e potente [Velocità Viola, Forza Nera]. Comunque andasse, quel braccio si sarebbe poi spezzato, evidentemente per aver superato i vincoli della sua struttura in quell'assalto. Da quella bocca semiaperta con le labbra ritratte non giungeva nessun suono...
     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    « Let alone yourself. »

    Group
    Giocatori
    Posts
    8,738
    Reputation
    +469

    Status
    Anonymous
    L'Avatar osservò il suo adepto sfondare la robusta porta con un solo colpo. Senza fare commenti, apprezzò che lo Yotsuki avesse realizzato che il suo compito era soloaprire il varco, ma non entrare: nessuno avrebbe mai preceduto il Flagello Immortale. I suoi stivali lasciarono qualche traccia sulla neve quando Jeral si mosse da dov'era ed imboccò la via oscura all'interno della torre. Camminando in avanti, il cupo mietitore era all'erta: se quell'edificio era davvero il centro di tutto, ed il covo della Lama del Silenzio o di Hayate, allora non era impensabile che un ostacolo si sarebbe presto o tardi parato davanti.

    Continuò ad avanzare nel passaggio sempre più scuro e piuttosto stretto. Le pareti erano costellate di porte aperte che davano a piccole celle scure di pietra, all'interno delle quali doveva trovarsi l'ultimo luogo di riposo di innumerevoli mortali. In un certo senso, si trovò a riflettere, era piuttosto ironica la sua presenza nel cimitero verticale: in quanto Flagello egli dispensava morte sui campi di battaglia, ma aveva poco senso per lui che era immortale trovarsi in un luogo dove la morte veniva pianta e edulcorata. Anche il - presumibilmente - abile ninja che lo seguiva presto o tardi sarebbe stato mietuto da un'altra lama, dalle malattie o dal tempo. In qualche decina d'anni, Jeral avrebbe comunque dovuto cercare nuovi adepti. Per questo ciò cui stava dando la caccia aveva ancora più senso: perché iniziare dal nulla quando altri avevano già compiuto il grosso del lavoro e lui poteva semplicemente sfruttare il suo potere eretico per sedersi sul trono di ossa che era stato creato?

    Alla fine di un lungo corridoio, Jeral varcò un'altra soglia e si ritrovò in un'ampia stanza tenuemente illuminata da alcune candele. Non conosceva la funzione a cui quel luogo era dedicato, né gli interessava granché. Desiderava solo trovare l'Hayate menzionato dal vecchio oste e scoprire se era quello giusto. I suoi occhi colsero un tremolio nella luce proiettata dalle candele e, seguendolo, il suo sguardo cadde su una figura rannicchiata dietro l'altare presente nella stanza mortuaria. Jeral lo osservò per qualche secondo, rimanendo impassibile. Chi era e cosa ci faceva in quel luogo? Non che gliene importasse qualcosa, ma forse saperlo sarebbe potuto tornagli utile per meglio carpire la natura del luogo in cui si era addentrato in cerca della sua preda. Sollevò la mancina, indicando la figura e facendo cenno di uscire con l'indice ricoperto della pelle del guanto. Anche se silente, l'ordine del Flagello era inequivocabilmente tale e uno a cui non era concessa disobbedienza.



    « Cosa ci fai qui, ragazzino? », domandò, con voce incolore.

    L'Avatar non era prono a perdite di tempo e l'aspetto strampalato della figura che emerse dalla penombra non era rassicurante in tal senso: pareva un semplice studente, armato di uno strumento in legno di qualche tipo e non del tutto normale. Ascoltò la sua breve storia sui cicli di utilizzazione della torre cimiteriale con scarso interesse, che si ravvivò appena quando l'altro menzionò la recente sparizione di alcuni corpi. Forse Hayate stava cercando qualche modo di utilizzarli e poi impiegarli in combattimento? Di certo i mortali avevano molti usi, pensò con un sorriso inquietante il Flagello, non ultimo quello di poter essere riutilizzati in diversi modi nella morte. Possibile che Hayate avesse trovato un modo di creare guerrieri senza vita? Interessante, concluse abbozzando un ghigno.

    Quando Chouno, questo il suo nome, dando prova di un certo coraggio, domandò il motivo della presenza di Jeral e dello Yotsuki in quel luogo, l'Immortale decise di evitare di spezzargli il collo. Magari poteva sapere qualcosa di utile.

    « Cerco Hayate, ragazzino. Conducimi dalla Lama del Silenzio e saprò ricompensarti. »..lasciandoti in vita, concluse mentalmente, ancora senza guardarlo. Era seccante dover avere a che fare con così tanti insetti nel suo percorso.

    OFF GAME
    Jeral, Flagello Immortale
    Nukenin B Viola

    Energia Vitale: 30/30
    Vitalità: 18/18
    Danni: /


    png
    pngpngpng
    pngpng

    Chakra Rimanente: 975/1000
    Spese di Chakra:

    /

     
    .
  13. Roronoa™
        Like  
     
    .

    User deleted


    Left 4 Dead

    Paese del Ferro pt. IV



    La porta cadde all'interno della torre, completamente piegata su se stessa.
    L'onda sonora generata dal suo potente colpo si propagò in tutta la struttura.
    Davanti ai suoi occhi, solo il buio.
    Sul pavimento vi erano delle linee colorate, verdi, che terminavano sulla soglia dell'ingresso, appena sotto ai suoi piedi.

    Si spostò verso sinistra, per permettere al Flagello di entrare.

    Jeral varcò la soglia, in allerta. Il suo sguardo era cambiato.
    Deveraux lo seguì, mantenendosi a qualche metro di distanza dalla tenebrosa figura.

    I loro passi erano udibili per tutta la torre; chiunque fosse all'interno sapeva della loro presenza.
    Non che ci volesse un genio, avevano appena frantumato una porta.
    I suoi occhi si abituarono alle tenebre. Qualcosa si riusciva a vedere, come ad esempio delle mappe appese al muro.
    Non si fermò ad analizzarle, anche se avrebbe dovuto farlo.

    Il corridoio in cui si ritrovarono a camminare era stretto e gelido.
    Il Genin era al suo agio, e si guardava intorno, concentrato e curioso.
    Non sembrava esserci polvere a terra, o almeno non ce n'era in prossimità delle linee fosforescenti.

    Sbirciò all'interno delle stanze ai lati.
    I loculi erano quasi tutti occupati. Riposavano lì uomini, donne e bambini, senza distinzioni di sorta, ognuno con il suo nome e la sua foto sulla rispettiva lastra di marmo grigio.
    Avanzavano seguendo la linea verde applicata sul pavimento. Poteva essere una trappola, o un semplice tracciato utile per non perdersi.

    Girarono l'angolo e lì, Deveraux poté vedere una luce soffusa, tremolante, riflettersi sul muro frontale a una stanza, aperta, posizionata alla loro sinistra.
    Candele accese... non poteva essere altrimenti, la tonalità della luce prodotta combaciava.
    Per un istante, i due shinobi ritornarono nelle tenebre. Un ombra. Qualcuno si era interposto davanti alla fonte di luce.
    Jeral varcò la soglia con la massima tranquillità. Quell'uomo non sembrava conoscere la paura.
    Deveraux lo seguì.
    Erano all'interno di una sala commemorativa, con sedie, cuscini, qualche braciere per combattere il freddo e delle candele per l'illuminazione, che bruciavano ai lati di una foto appoggiata sopra un piccolo altare.

    Da lì dietro, fuoriuscì un ragazzo, più piccolo di età rispetto al Genin.
    Era visibilmente teso.
    Deveraux non se ne curò, infondo erano penetrati nella torre sfondando una porta posta a dieci se non quindici metri di altezza.

    Un po' fuori stagione quella t-shirt.

    Non erano in pieno inverno, ma all'esterno aveva appena smesso di nevicare.
    Il fanciullo stringeva tra le mani una racchetta da tennis. Voleva per caso difendersi dai probabili assalitori con quella?
    Qualcosa non quadrava.
    A ruoli invertiti, se armato solo di uno stupido aggeggio di legno, Deveraux sarebbe scappato a gambe levate.

    CITAZIONE
    « Cosa ci fai qui, ragazzino? »,

    Il ragazzo si presentò, con voce decisa, spiegando il motivo della sua presenza.

    CITAZIONE
    Ma da qualche settimana alcuni corpi appena seppelliti sono spariti. O meglio, a scuola dicono di aver visto gli ultimi tre seppelliti girare per le vie di notte, accompagnati da strane farfalle luminescenti. Nessuno degli adulti ci crede, quindi facciamo dei turni di guardia, casomai sparisse qualche altro corpo. Voi invece che ci fate qui?

    Zombie? Era ubriaco.
    E anche se fosse, voleva fare la guardia con una....racchetta?
    Era uno studente...dell'Accademia? O di qualche istituto del Paese del Ferro?
    Aveva troppe domande, ma farle, senza avere il permesso del Flagello, poteva essere pericoloso.

    CITAZIONE
    « Cerco Hayate, ragazzino. Conducimi dalla Lama del Silenzio e saprò ricompensarti. »

    Interrompere la risposta di Chouno, a quella domanda poi, poteva veramente costargli caro.
    Qualunque fossero state le parole pronunciate dal ragazzo, Deveraux avrebbe preso parola, a suo rischio e pericolo:

    E con quella racchetta vuoi randellarci i morti? Domandò, indicandola con l'indice della sua mano destra.
    Sul suo volto si disegnò un ghigno.
    Haru_Glory_by_Rekichan89
    Sei solo te di guardia ora? E vuoi farla qui, all'ultimo piano della torre? Io scenderei di qualche piano fossi in te, magari al primo eh! Una torre così alta... chiunque, sopratutto uno zombie, cada da questa altezza morirà sicuramente, avrebbe voluto concludere, ma non era necessario. Era ovvio.







    Chakra: 59.25 Bassi
    Vitalità: 16 Leggere
    En.Vitale: 30 Leggere




    Forza: 575
    Velocità: 500
    Riflessi: 500
    Resistenza: 500

    Agilità: 500
    Precisione: 500
    Concentrazione: 500
    Senjutsu: 500



    Tempistica e Altri Consumi


    Slot Difesa | Slot Azione | Slot Tecnica | Slot Gratuiti e Consumi

    1° Slot Difesa: /
    2° Slot Difesa: /
    3° Slot Difesa: /

    1° Slot Azione:
    2° Slot Azione:
    3° Slot Azione:

    Slot Tecnica Base:
    Slot Tecnica Avanzata:

    1° Slot Gratuito:



    Totale:



    Appunti






    Conoscenze Utilizzate






     
    .
  14.     Like  
     
    .
    Avatar

    È colpa tua. Ratty

    Group
    Staff GdR
    Posts
    15,691
    Reputation
    +1,590
    Location
    Top Secret...

    Status
    Offline
    [UnDead Butterfly]

    Hayate? Il ragazzo inarcò un sopracciglio. Ma...Hayate il postino? Non è morto, quindi non penso che tu lo possa trovare qui. Replicò, con quell'arroganza che forse è tipica di tutti quelli della sua età, anche se la sua confusione si fece ancora più marcata quando quel minaccioso individuo incappucciato chiese della Lama del Silenzio. Condurti...? Ma, sei salito in cima alla torre per cercare qualcuno che ti portasse da un malavitoso? Tutt'altro che scosso, Chouno sembrava piuttosto sconcertato da quella richiesta apparentemente illogica. Sanno tutti che bazzica nel quartiere qua vicino. Di solito passa il tempo alla Taverna del Serpente Bianco...tra noialtri è una specie di prova di coraggio entrare là e ordinare da bere. Distolse lo sguardo, portando la mano destra sulla spalla sinistra, quasi avesse sentito un freddo improvviso. Verosimilmente lui non aveva ancora superato quella particolare prova, o magari era solo a disagio nel parlarne, chissà.

    Se proprio vuoi posso anche portarti ma... Le parole di Deveraux lo interruppero. Si accigliò, stringendo con più forza la sua racchetta. I cadaveri più freschi sono in questo piano, vi ho già detto che la torre è stata quasi completamente riempita e fra poco ricominceremo a riempire la base. Dubito che chi trafuga i corpi se ne faccia qualcosa di un mucchio d'ossa. Ancora quella vena ribelle, che tuttavia avrebbe presto lasciato il posto ad uno sguardo incredibilmente teso, pronto a tutto: c'era stato un fruscìo poco oltre la porta, perfettamente udibile da tutti e tre. In tutta risposta il ragazzo con uno slancio tornò a nascondersi dove lo avevano trovato, con la sua "arma" pronta all'uso, mentre due donne discretamente decomposte facevano il loro ingresso nella stanza, a passo di corsa.

    Erano vestite con poco più che un sudario, circondati da farfalle luminescenti ed apparentemente perfettamente pronti a combattere. I due cadaveri di donna non avevano certo i movimenti dei non-morti visti in qualche film o nella cultura popolare, ma piuttosto erano come marionette ben calibrate che, senza emettere gemiti famelici, si scagliavano contro il loro nemico, forse animate da quelle stesse creature che gli svolazzavano intorno. La prima, con l'aspetto di un'obesa ottantenne, aveva la mascella pendula e le labbra nere con chiazze di decomposizione già ben evidenti, caricò di peso l'immortale, con una forza che poco conciliava con l'aspetto fragile, forse perchè usava i muscoli senza alcun limite dettato dal dolore o dall'autoconservazione. Anche per l'Immortale sarebbe stato complesso incassare senza il minimo danno [Forza e Velocità Nera +2 tacche - Potenza 20], ed inoltre all'impatto avrebbe rilasciato come una nube di polvere che scintillava leggermente alla luce delle candele. In ogni caso sarebbe poi caduta a terra, incapace di rialzarsi dopo aver consumato i muscoli delle gambe con quell'attacco. La seconda donna invece mirava allo Yotsuki. Era più giovane, sulla trentina, e se non fosse stato per la gola sfregiata da un taglio irregolare sarebbe potuta sembrare viva Il suo attacco, meno tremendo del precedente perchè portato con un solo braccio, usato a mò di frusta o randello contro il torace del ninja e ben capace di spezzare qualche osso [Velocità Viola, Forza Nera]. Il braccio sarebbe poi stato inutilizzabile, ma ad un cadavere cosa poteva importare?

    AAAAAAHHH! HA! Chouno sarebbe scattato in quel momento, cercando di colpire la morta più giovane con la racchetta. Andò a segno, ed assecondando la ferita sul collo il capo si inclinò indietro, quasi staccandosi se non per un robusto lembo di pelle e muscolo. Decisamente tagliare la testa a quelle creature non sarebbe servito a niente. Ed intanto, sudato ed apparentemente assai affaticato, il ragazzo cominciò ad arretrare, spostando lo sguardo da una morta all'altra.
     
    .
  15.     Like  
     
    .
    Avatar

    « Let alone yourself. »

    Group
    Giocatori
    Posts
    8,738
    Reputation
    +469

    Status
    Anonymous
    Impassibile, il Flagello ascoltò le risposte insolenti del ragazzo rimanendo immobile, a braccia conserte. La sua mente era altrove. Il vecchio gli aveva dato dunque informazioni sbagliate o fuorvianti? Trovava la prospettiva strana: lo scempio che aveva compiuto nella taverna sarebbe dovuto essere, secondo lui, un deterrente sufficiente a impedire simili manovre. Inoltre, era la seconda volta che quel dannato postino gli veniva menzionato e, per un momento, Jeral desiderò di avergli spacciato la faccia contro la parete, invece di lasciarlo fuggire. Non che, pensò, spostando per la prima volta lo sguardo sul moccioso armato di racchetta, non potesse rifarsi su chi aveva davanti. Il suo indice sinistro si sollevò.



    L'atmosfera attorno all'Avatar si fece nettamente diversa, passando dal comunicare la sensazione che si prova osservando un oceano in tempesta a quella che si prova osservando dalla spiaggia uno tsunami arrivare in lontananza. Le parole del ragazzo alla provocazione dello Yotsuki lo fermarono appena, facendolo riflettere: sicuramente, se ciò che aveva ipotizzato prima era corretto, per sfruttare i morti come soldati sarebbe stato meglio averli ancora in forma umana. Appena il tempo di concludere il pensiero e le sue orecchie captarono qualcosa al limitare dell'ingresso che dava sulla stanza cerimoniale.

    Si voltò, scorgendo dal limitare del suo campo visivo due figure entrare nel mortuario. Erano donne circondate da strani animaletti luminescenti che l'Avatar non aveva mai visto prima e, soprattutto, erano palesemente morte: entrambe - una vecchia obesa ed una giovane dalla gola squarciata - recavano i segni dell'abbraccio della nera mietitrice al cui tocco l'Immortale sarebbe sempre sfuggito. Osservando le nuove venute da sotto il cappuccio, Jeral poté notare come i movimenti delle due sembrassero, tutto sommato, piuttosto fluidi. Qualcuno le controllava? Il suo sguardo saettò alle piccole creature luminescenti che le circondavano. Annientare quel dannato dislocatore alla Foglia gli aveva insegnato l'importanza degli elementi circostanti alla preda. Non poté approfondire oltre il pensiero: senza darne quasi preavviso le due donne scattarono in avanti e la vecchia obesa, in particolare, si scagliò su di lui con una rapidità che sorprese l'Immortale, il quale però non era uno sciocco: schiacciare la forza altrui era uno dei divertimenti su cui più amava indulgere, ma in quel caso non aveva alcuna intenzione di lasciar toccare il suo corpo divino da quella carne marcia.

    Attese immobile, muovendosi solo all'ultimo, quando l'intera massa della donna obesa era ormai a poche decine di centimetri da lui: più rapido di lei, compose alcuni sigilli in maniera così veloce da risultare difficilmente percepibile anche ad un occhio esperto; quando il corpulento ammasso di carne si abbatté su di lui, si udì uno sbuffo ed un insolito rumore metallico, causato dall'impatto con il braciere cerimoniale che lo zombie aveva colpito al posto della figura in nero [Tecnica della SostituzioneTecnica della Sostituzione - Kawarimi no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Ariete, Cinghiale, Bue, Cane, Serpente (5)
    L'utilizzatore può effettuare un movimento accelerato tramite l'uso del chakra, lasciando al proprio posto un oggetto o un essere vivente consenziente di pari dimensioni o inferiore. È un movimento accelerato: non può essere usato per fuggire da uno spazio chiuso o da luoghi dove non vi è sufficiente spazio d'uscita. Le correnti di chakra disturbano l'esecuzione della tecnica: non è possibile apparire a distanza inferiore ai 6 metri da un essere vivente. La distanza massima percorribile è pari a 21 metri. Può essere usata come Difesa Totale; può risultare sleale.

    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    [Livello: 4 / Consumo: Basso]
    ]
    . Jeral, in piedi a un paio di metri di distanza, osservava con espressione di superiorità lo zombie obeso riverso per terra, incapace di alzarsi. Spostò lo sguardo sul braciere, i cui frammenti metallici erano sparsi ovunque sul pavimento, e poi sul punto della parete dove l'oggetto si era schiantato: la mattonella colpita era distrutta, mentre diverse altre erano piene di crepe, tutti segni che la forza sviluppata dal cadavere rianimato era considerevole.

    Tornò a osservare la vecchia a terra, ignorando il suo adepto - se non era nemmeno in grado di gestire una offensiva ridicola come quella, tanto meglio perderlo. I muscoli delle gambe della carcassa obesa erano completamente distrutti. Una marionetta ancora imperfetta, ad uso singolo. L'Immortale spostò poi lo sguardo sulla nube di polvere rilasciata dal corpo non morto all'impatto. Sempre alla Foglia, aveva appreso che vi erano in quel mondo alcune sostanze in grado di ferire o indebolire persino il suo corpo, per quanto momentaneamente. Non ebbe neanche bisogno di riflettere: subito seppe cosa fare. Con un passo raggiunse il ragazzino di prima, che aveva sferrato un colpo all'altra carcassa ambulante, e lo afferrò per il collo con la destra.

    « Renditi utile. », disse, spietato e musicale al tempo stesso, lanciando di peso il fragile corpo del ragazzino in aria, in modo che attraversasse in pieno la nube di polvere, disperdendola ed allo stesso tempo venendone a contatto in maniera estesa [FOR:Rossa]. La forza del lancio, se non altro, era sufficiente a far sì che Chouno volasse fino all'altra parte della stanza, sbattendo sulla parete opposta. Di certo una bella botta, ma perlomeno non sarebbe caduto vittima della donna obesa ancora a terra. Una forma di misericordia da parte del Flagello? Solo i più ingenui avrebbero potuto pensarlo. Jeral voleva solo che il ragazzo rimanesse in vita abbastanza a lungo da mostrargli gli effetti di quella polvere su un corpo umano, oltre che far saltare qualche dente a quell'insolente mortale in miniatura.

    Poi, fingendo inizialmente indifferenza, l'Immortale spiccò un salto verso le bestiole luminescenti, cercando di afferrarne qualcuna con la mano destra, ricoperta di chakra adesivo per impedire loro di sfuggire [VEL:Viola][Chakra Adesivo BaseChakra Adesivo "Base"

    Arte: L'utilizzatore cammina con facilità sulle superfici verticali.
    [Mantenimento: ¼ Basso]
    ]
    . Forse un diretto contatto con le piccole creature sarebbe risultato utile in ciò che stava per fare. Chiuse infatti gli occhi per un istante, concentrandosi sul torrente di energia che aveva dentro di sé. Come un bimbo che lancia un sasso all'interno di una superficie d'acqua placida, Jeral scosse il proprio chakra con la sua natura eretica, dando vita ad un potente effetto diapason in grado di coprire tutta la torre cimiteriale e persino gli edifici circostanti, compresa la Taverna del Serpente Bianco [Percezione di Chakra + Sesto Senso
    Percezione del Chakra [0]

    Speciale: L'utilizzatore può vedere il colore del chakra di una persona osservata. L'utilizzatore può scoprire alcuni aspetti del chakra: impronte possedute; alterazioni da tonici, droghe, tecniche speciali, possessioni e simili; quantità approssimata della riserva.

    Sesto Senso [2]

    Arte: L'utilizzatore può percepire la presenza di manifestazioni di chakra entro 900 metri (3 passi); può essere applicata Percezione del Chakra. Sono necessari 2 round di concentrazione.
    [Consumo: Basso]
    ]
    .

    Chi si nascondeva in quella torre? Qualcuno in grado di manovrare i morti - e far loro sviluppare una simile potenza - doveva essere in gamba, forse abbastanza da non essere percepito dall'Immortale, o forse no. Con quella mossa, in ogni caso, Jeral si sarebbe assicurato una chiara visione dell'ambiente circostante e, magari, anche di Hayate e della Lama del Silenzio. Inoltre - quello era l'unico motivo per cui il Flagello non aveva ancora infierito sul corpo marcescente della vecchia obesa - così facendo avrebbe scoperto se i morti viventi erano percepibili tramite la sua tecnica di individuazione delle energie vitali. Una volta terminata l'analisi, eventualmente migliorata dalla cattura degli insetti luminosi, Jeral non attese oltre; mentre si avvicinava al cadavere che lo aveva attaccato, sul suo volto tenuemente illuminato dalla pallida luce dei bracieri rimasti riluceva un ghigno demoniaco.



    « Addio, burattino. »

    E il piatto del suo stivale calò sulla nuca della creatura con la forza di un maglio [FOR&VEL:Viola].

    Una mossa puramente scenica, solo per godersi la sensazione di ossa frantumate sotto i piedi: all'Immortale non era sfuggita l'inutilità della decapitazione della giovane donna ad opera del ragazzino volante, per cui, immaginava, fracassare il cranio avrebbe fatto poca differenza - ma forse avrebbe indotto eventuali osservatori a sfruttare quel momento per far attaccare le creature. Se così fosse stato, Jeral avrebbe avuto conferma di una delle tante ipotesi che la sua mente vulcanica aveva formulato. Ma non era certo finita lì: se davvero i morti erano controllati da quegli animaletti luminosi, allora cosa sarebbe successo in caso questi fossero stati eliminati del tutto (o neutralizzati, nel pugno dell'Immortale, tenuti dal chakra adesivo)?

    Con un gesto superbo e quasi con noncuranza, Jeral eseguì un perfetto montante con la destra, mirando alle bestiole in alto. Forse non le avrebbe colpite direttamente con le sue nocche, per quanto sicuramente veloci abbastanza, ma il chakra distruttivo di cui era imbevuto il suo pugno non avrebbe lasciato scampo a tutto lo sciame [FOR&VEL:Viola][Distruzione ad AreaDistruzione ad Area "Intermedio"
    Arte: L'utilizzatore può causare danni ad area tramite i colpi corpo a corpo: il colpo si propagherà entro 1,5 metri dal punto d’impatto. La potenza del danno ad area è metà (x0.5) rispetto a quella del colpo diretto.
    [Consumo: ½ Basso a colpo]
    ]
    !

    OFF GAME
    Jeral, Flagello Immortale
    Nukenin B Viola

    Energia Vitale: 30/30
    Vitalità: 18/18
    Danni: /


    png
    pngpngpng
    pngpng

    Chakra Rimanente: 947.5/1000
    Spese di Chakra:

    -1x Basso(10)[Tecnica della SostituzioneTecnica della Sostituzione - Kawarimi no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Ariete, Cinghiale, Bue, Cane, Serpente (5)
    L'utilizzatore può effettuare un movimento accelerato tramite l'uso del chakra, lasciando al proprio posto un oggetto o un essere vivente consenziente di pari dimensioni o inferiore. È un movimento accelerato: non può essere usato per fuggire da uno spazio chiuso o da luoghi dove non vi è sufficiente spazio d'uscita. Le correnti di chakra disturbano l'esecuzione della tecnica: non è possibile apparire a distanza inferiore ai 6 metri da un essere vivente. La distanza massima percorribile è pari a 21 metri. Può essere usata come Difesa Totale; può risultare sleale.

    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    [Livello: 4 / Consumo: Basso]
    ]
    -1x ¼ Basso (2.5)[Chakra Adesivo "Base"]
    -1x Basso(10)[Sesto SensoSesto Senso [2]

    Arte: L'utilizzatore può percepire la presenza di manifestazioni di chakra entro 900 metri (3 passi); può essere applicata Percezione del Chakra. Sono necessari 2 round di concentrazione.
    [Consumo: Basso]
    ]
    -1x ½ Basso (5)[Distruzione ad AreaDistruzione ad Area "Intermedio"
    Arte: L'utilizzatore può causare danni ad area tramite i colpi corpo a corpo: il colpo si propagherà entro 1,5 metri dal punto d’impatto. La potenza del danno ad area è metà (x0.5) rispetto a quella del colpo diretto.
    [Consumo: ½ Basso a colpo]
    ]


     
    .
42 replies since 3/4/2015, 15:00   1164 views
  Share  
.