Il Flagello e il Nemico

Villaggio del Ferro - Tetsu no Kuni

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Roronoa™
        Like  
     
    .

    User deleted


    Il patto va onorato

    Paese del Ferro pt. VII



    Guidati dal giovane Chouno, i tre si ritrovarono in un lungo corridoio, a forma quadrangolare.
    Percepì dell'aria fredda in movimento alla sua destra.
    Vi era una feritoia, molto sottile, dalla quale entrava, oltre al timido bagliore della luna coperta dalle nuvole, un po' di ossigeno, spinto dal furioso vento che soffiava all'esterno.
    Per proseguire verso i piani inferiori dovevano trovare il passaggio all'interno del rispettivo piano.

    Avrebbe voluto invitare Jeral a rivedere la posizione del giovane studente. In prima linea, nemmeno fosse uno shinobi, il fanciullo correva un rischio enorme, che non meritava.
    Preferì rimanere in silenzio che rischiare di scatenare l'ira del Flagello. Per uscire dalla torre aveva bisogno di quel pazzo.

    L'ottavo piano era simile a quello superiore.
    Non ci sono sale commemorative qui. Osservò.

    L'aria era pesante.
    Giustamente chi aveva progettato quella torre cimiteriale non si era preoccupato di provvedere all'aerazione della struttura.
    Il silenzio regnava sovrano. Il suo udito percepiva solo il rumore dei loro passi, sopratutto quelli di Chouno.
    Jeral avanzava minacciosamente, con la spada sulla sua destra. I suoi passi erano quasi impercettibili.

    Un vero assassino. Si ritrovò a pensare, a pochi metri dall'inizio della scalinata che conduceva al settimo piano, quando i suoi occhi intravidero delle farfalle volteggiare nell'aria.
    Il suo Tantien era attivo, i suoi sensi pronti a captare qualsiasi anomalia nello spazio circostante.
    Chouno proseguiva tranquillo, ignaro del pericolo che stava correndo.

    A metà scalinata, i non-morti entrarono in scena.
    Nell'oscurità che li avvolgeva, Deveraux vide Jeral colpire con un calcio Chouno, e i due zombie, atterrati davanti al Flagello, tempestare di colpi la figura in nero.
    Il Genin poté solamente assistere al breve combattimento, inerme.
    Il corridoio era troppo stretto per intervenire in suo aiuto.
    Lo scontro durò pochissimi istanti.
    Le teste dei non morti rotolarono ai suoi piedi, prive di occhi e con le bocche spalancate in un grido silenzioso.
    I corpi in via di decomposizione giacevano a terra, immobili.
    Vide Jeral ordinargli, con un cenno della mano, di schiacciare loro la testa.
    Detto. Fatto.
    Un rumore di ossa frantumate rimbombò per l'ottavo e il settimo piano.

    Chouno era ancora a terra quando i due ninja lo raggiunsero. Senza proferir parola, il Flagello gli piantò un piede sul costato, impedendogli di rialzarsi.
    Non ebbe modo di opporsi alla sua tecnica.
    Vennero avvolti da una strana luce gialla, di natura elettrica.
    Scomparirono.

    [...]


    La sensazione durò meno di un istante.
    Si ritrovò a pochi metri da un muro, probabilmente in un altro piano della struttura.
    Ha utilizzato il Teletrasporto? Aveva sentito parlare di quella tecnica.
    Fece due profondi respiri per annullare la nausea.

    Meglio un lieve giramento di testa che cadere in altre trappole.

    Si ristabilì subito. Si voltò verso Chouno, ancora a terra e con lo sguardo ancora dolorante.
    Il naso doveva ancora fargli male.

    Ad un tratto, in quel corridoio in cui si erano ritrovati come per magia, Deveraux percepì una presenza.
    Una donna fece la sua comparsa, davanti ai tre.
    Più che umana sembrava un angelo...della morte.
    Era alta, snella, la sua pelle bianca come la neve scintillava nell'oscurità della torre.
    Aveva due occhi enormi, sproporzionati rispetto al suo piccolo e malvagio viso, ma non era l'unico dettaglio che caratterizzava la negromante, infatti, sulle sue spalle s'estendevano due sottili ali colorate.

    Una farfalla. pensò.

    Era lei la sua avversaria.
    Dai suoi occhi interamente bianchi trapelava solo crudeltà.
    Affrontarla sarebbe stato un piacere.

    La vide avvicinarsi di pochi passi, superba quanto Jeral, mentre le ali, ondeggiando, rilasciavano nell'aria una strana polvere grigia. [Percezione (Base)]
    Parlò, anche troppo secondo Deveraux, che si limitò ad ascoltarla facendo sue tutte le informazioni utili.

    Attendeva solo il segnale del Flagello per scatenare l'inferno.

    Jeral iniziò a dialogarci, chiedendo di Hayate.
    Puntuale come un orologio svizzero, Chouno interruppe la loro conversazione, mettendosi ad urlare, terrorizzato dalla figura femminile davanti a lui.
    Aveva interrotto il Flagello, e Deveraux sapeva cosa era capace di fare se egli veniva disturbato.

    Mezame - era questo il suo nome - si adirò. Lei era una farfalla funebre, non una "cosa" come l'aveva denominata Chouno.
    Al suo schiocco di dita, due scheletri uscirono da una porta scorrevole.

    Un odore di carne marcia, indescrivibile, riempì la corsia. Una puzza capace di far svenire chiunque, non Deveraux, determinato ora a spazzare via non solo la "farfalla donna", ma anche i suoi fedeli guerrieri.

    CITAZIONE
    « Consegnalo. »

    jpg


    Aveva udito bene?
    Con la punta della lama rivolta minacciosamente verso l'otese, il Flagello aveva appena ordinato di consegnare il fanciullo alla donna.
    Deveraux rimase in silenzio, impietrito. Non doveva battersi contro di lei?
    Uno tsunami di emozioni lo travolse.
    Perchè condannare a morte lo studente?
    Il sadismo di Jeral era cosa nota al Genin, ma perchè era disposto a soddisfare la richiesta della donna per ottenere - sempre se fosse stata di parola- ciò che poteva avere usando la forza?
    La risposta sfuggì al giovane otese, anche se era semplice, e terrificante allo stesso tempo: l'uomo era probabilmente attratto dalla farfalla umana, da quella donna che poteva donare una seconda vita a chi l'aveva persa.

    I suoi occhi erano fissi su quelli violacei di Jeral.
    Oltre alla polvere che le ali della fanciulla rilasciavano, nel corridoio aleggiava aria di insubordinazione.
    Strinse con rabbia il suo pugno sinistro.

    Il suo duro sguardo si spostò sulla donna farfalla, alta quasi quanto lui, coperta parzialmente dai due zombie da lei richiamati.
    Un ghigno si dipinse sul volto.

    Se vuole divertirsi, può prendere me! E' un libro aperto, la schiaccerò. Tuonò, con tutta la rabbia che aveva dentro di sè.
    Deveraux aveva scelto con cura le parole, alcune di esse Jeral le aveva "vomitate" in faccia all'anziano nella taverna.
    Si voltò verso il Flagello, ignorando la sua spada, la sua probabile espressione, le sue minacce, ogni cosa.

    Sono un uomo di parola: non uccido innocenti, ciò significa che non li porto nemmeno sul patibolo. Se vuoi consegnare Chouno a lei, eccolo a terra davanti a te, tutto ti è concesso. Aveva giurato obbedienza a quel'uomo crudele, era vero, ma aveva anche sottolineato che non avrebbe ucciso nessun innocente. Consegnare un ragazzo alla morte non equivaleva ad ucciderlo?
    Il Flagello poteva farlo, non avrebbe tentato di fermarlo.

    jpg
    In ogni caso era pronto a combattere, contro chiunque.
    Deveraux era affamato, come un lupo.
    Tra le sue mani, di quella donna non sarebbe rimasto nulla, le avrebbe strappato gli occhi, le ali, frantumato ogni singolo osso, non avrebbe smesso di colpirla fino a quando i suoi resti, diventati polvere, non fossero scomparsi alla sua vista.

    Faceva sul serio il Yotsuki.
    Il suo sguardo parlava chiaro.





     
    .
42 replies since 3/4/2015, 15:00   1164 views
  Share  
.