La Fossa dei Sennin: il Torneo di Sangue

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    Non era proprio un'azione legale quella che ad un gruppo di facoltosi personaggi venne in mente di realizzare. E questo non tanto perché il cambio di gestione era stato eseguito senza aver informato l'accademia, d'altronde l'arena prendeva luogo fuori dai confini dell'Alleanza e il controllo sarebbe stato difficile, ma più per il fine ultimo. Avevano "affittato" la "Fossa", se così si può dire, pagano una certa quantità di ryo al proprietario, un nome grosso nel giro delle scommesse e degli scontro tra ninja; una somma non indifferente, come si può ben pensare, ma praticamente nulla in confronto a quello che ci avrebbero guadagnato con i biglietti degli spettatori. Ecco, un'altra eccezione alla regola: 20000 ryo per fornire un'adeguata protezione agi spettatori seduti sugli appositi spalti, questo diceva il cartiglio...soldi che ovviamente non pagarono. Inoltre, con la tariffa base ci sarebbero potute entrare massimo 400 persone...un numero decisamente inadeguato per pensare di poter fare soldi mediante un investimento del genere. E i servizi? Avrebbero dovuto fare uso dei servizi connessi alla struttura, ovvero i vari locali, bar, luoghi di svago che prendevano posto al di fuori e all'interno dell'arena...neanche a dirlo...comprarono, per quel giorno, tutto e tutti...ad un prezzo stracciato...
    Praticamente, oltre che essere i completi gestori del complesso (per la sola giornata si intende) e quindi acquisendo tutti i benefici di tutte le attività del complesso, intromettendosi tra offerente e compratore, avevano alzato il gap tra i due facendo sbucare dal nulla(?) un gruzzolo di soldi che avrebbero intascato senza alcun taglio. Che poi mica tanto dal nulla...il costo del biglietto era quintuplicato, come anche i menu dei locali e gli oggetti in vendita nelle bancarelle. Come avrebbero motivato tutto ciò? Semplicemente scrivendo su ognuno dei migliaia di volantini diffusi un titolo di quelli che fanno sempre presa sul pubblico, ninja e non: " Torneo di Sangue. Spettacolo assicurato alla Fossa dei Sennin."

    Ma la domanda sorge spontanea. Come erano riusciti a convincere tutti a stare al loro gioco, accaparrandosi soldi certi a discapito delle altre attività? La risposta è semplice...debiti; quel ricambio per un favore donato, se così vogliamo dire, in grado di far azzittire facilmente i piccoli privati della zona, sottomettendoli ad un gioco necessario per il benessere di tutti, di saltare tutti gli impedimenti burocratici, di ridurre i tempi al minimo indispensabile. Ed effettivamente fu così: agli occhi di tutti sarebbe apparsa come una normale giornata di divertimento in cui ognuno avrebbe ricevuto quanto spettato, agli spettatori il divertimento promesso, ai commercianti il guadagno spettato, ai proprietari il ricavato desiderato...

    Eppure dietro questa verità nascosta se ne annidava un'altra ancor più segreta e inaccessibile.


    :::


    " L'ora è quasi giunta; a breve La tecnica si scioglierà e finalmente avremo la nostra rivincita sugli accademici. Quando Loro torneranno tra le nostre fila il divario di forze in gioco sarà troppo grande...la vittoria sarà nostra! "

    " Non esaltarti Mikari...un passo alla volta. Lo Shinobi d'Acciaio ha vietato tassativamente di parlarne e poi mancano ancora diversi mesi al ritorno degli altri...Piuttosto hai organizzato tutto per il torneo?"

    " Ovviamente. L'arena è stata allestita nel migliore dei modi, il pubblico che conta invitato e i volantini sparsi nei maggiori locali di tutti i villaggi accademici. Le iscrizioni sono già chiuse e i nomi girati dai locali alla copertura. Non ti preoccupare, sono stati ben pagati, inoltre ha supervisionato io stesso l'intera procedura."

    " La copertura è solida? "

    " Assolutamente."

    " E' inutile vi dico. Non vedremo nulla di interessante; gli accademici sono deboli, senza fantasia nè talento. "

    " Rohai questi sono i piani...inoltre non ti sembra inopportuno giudicare, dopo tutti questi anni, i ninja dell'Alleanza da quello scontro Chunin? Se non ricordo male Kita ne uscì distrutta... "

    " Shinjo perché non te ne torni tra le tue alte mura, a fare la guardia al villaggio, invece che rompere l'anima a noi ninja d'azione? Le tue vacche sentiranno la mancanza dei padrone."

    " Perché non voglio che roviniate tutto ora che siamo giunti agli sgoccioli. La nostra presenza dovrà essere impercettibile persino allo sconosciuto che siederà vicino a noi sugli spalti. E poi c'è un ninja di Kiri che ho voglia di rivedere...almeno un'ultima volta prima del Giorno della Rinascita."

    " Si vabè, abbiamo capito tutti perché sei qui: ti rode che lui sia diventato qualcuno di importante mentre tu sei un semplice guardiano. Comunque, quanti sono i nostri?"

    " Poco più di una decina. C'è anche Yuri nel gruppo..."

    " Bene. Ti sei assicurato che, oltre agli invitati d'eccezione, ci sia solo un pubblico ninja? Non vorrei avere popolani tra i piedi."

    " Thz...spero solo che Shinjo non abbia ragione altrimenti sono stati solo soldi e tempo buttati al vento."

    Ed allontanandosi l'ignota figura lancia in aria un foglio di carta prontamente afferrato da Rohai.

    TORNEO DI SANGUE

    Spettacolo assicurato alla Fossa dei Sennin

    samuraikx


    Guerrieri spietati si contendono il titolo di "Leggenda della Fossa". Combattono per l'onore, combattono per la gloria, combattono per i soldi.

    20000 RYO spettano ai vincitori del torneo più entusiasmante del decennio. In un girone con più di cento iscritti, i concorrenti si affronteranno a coppie di due in sfide dirette entusiasmanti e all'ultimo sangue. Solo le coppie più affiatate, forti e resistenti arriveranno alla fine ma solo una ne uscirà vincitrice, solo una espugnerà la Fossa.

    Prendi anche tu a far parte del pubblico dell'arena osservando i combattenti dagli spalti e avrai una voce in capitolo nell'esito degli scontri!

    La data fissata è il 22/05 del corrente anno.

    Il Torneo di Sangue si terrà nel paese della Roccia, a pochi chilometri dal villaggio di Zuferi; per ulteriori informazioni consulta la mappa presente nel retro.




    :::


    Ogni locale avrebbe gestito la cosa a modo suo, secondo le usanze del posto e le consuete iniziative. Raggiungere il posto indicato nell’annuncio non sarebbe stato difficile, in quanto l’arena era collocata nella nei pressi del piccolo villaggio di Zefuri ma abbastanza distante da poterlo vedere anche a grandi distanze. I ninja avrebbero potuto organizzarsi il gruppi, aggregarsi alle altre persone del villaggio o partire in solitaria. Di tempo per arrivare ne avrebbero avuto a sufficienza, questo per dar modo a tutti di potersi organizzare in anticipo.


    ::: Fossa dei Sennin :::


    La prima cosa che tutti gli arrivati avrebbero visto sarebbe stata una gigantesca apertura alta più di venti metri, affiancata da due statue giganti di guerrieri a petto nudo. Uno spettacolo degno di nota. Girandosi intorno si avrebbe avuto modo di realizzare di essere parte di un mare di gente, un numero incalcolabile di persone dirette tutte verso quell'entrata mastodontica. Ai lati della piazza una serie di guardie, probabilmente mercenari, indirizzava il flusso di gente e dava informazioni ai più curiosi. Comunque, appena passato l'ingresso, la via si diramava in dodici file, separate da transenne, tutte indirizzare verso una serie di sportelli. In quel punto la sicurezza era più consistente: altri mercenari, erano lì piazzati e controllavano che tutto avvenisse con ordine e disciplina.
    Arrivati di fronte agli sportelli delle giovani e cordiali ragazze avrebbero iniziato ogni frase nello stesso modo:

    " Ben arrivato alla Fossa dei Sennin! Il costo del biglietto è di 500 ryo. "

    Pagando si riceveva un biglietto timbrato con sopra indicato il numero del posto a sedere. Una volta passata la trafila iniziale si sarebbe entrati nel vivo della manifestazione. Una lunga e gigante via avrebbe condotto all'arena e agli spalti in particola modo; bancarelle di tutti i generi si susseguivano una dopo l'altra su quella linea retta offrendo agli spettatori sfizi di tutti i generi. Vi erano anche locali dotati di struttura stabile ospitanti locande, bar e luoghi di svago. Il flusso di persone si sarebbe interrotto e ridistribuito nei vari centri di interesse...alcuni più ansiosi e meno interessati alle frivolezze a contorno del torneo si sarebbero diretti con passo svelto verso l'arena. In fondo alla via, agganciata a venti metri di altezza in cima alla costruzione (il retro degli spalti), un'enorme clessidra segnava il tempo rimanente all'inizio del torneo. Più in basso, invece, sei porte con sopra indicato diverse zone degli spalti avrebbero permesso a chiunque di poter raggiungere il proprio posto. Due addetti per entrata avrebbero controllato che lo smistamento avvenisse correttamente.
    Uscendo dal piccolo tunnel che conduceva all'interno della struttura, il colpo d'occhio sarebbe stato rilevante.

    gerfdds

    Realizzata interamente in pietra, quella tipica del posto, la "Fossa" vantava dimensioni impressionanti. L'arena era un'ellisse di asse maggiore pari a 150 metri e minore di 90, dal suolo regolare e ricoperto da un sottile strato di sabbia. Nei pressi del fuoco più ad ovest prendevano posto tre colonne giganti, alte 14 metri e con un diametro di 5, piantante in profondità nel sottosuolo, a 12 metri di distanza l'una dall'altra. Unica creatura in campo, un felino di dimensioni giganti che si aggirava tra le tre colonne come per sorvegliare quella zona di campo.

    Tutt'attorno lo stadio si stava riempiendo...mancava poco all'inizio del torneo.

    hftghbfg



    ________________________________________________________________

    Il sistema Ryo non può essere sfruttato quindi è tutto come ai vecchi tempi.
    I png potenzialmente offensivi non interagiranno con l'utenza salve volontà da parte di questi ultimi di dare alle guardie motivo di agire.
    Potete fare anche più post, per gdrare tra di voi; in tempi ragionevoli farò il secondo intervento dove inizierà il "torneo". Lo scontro dei quattro verrà aperto a breve in un altro topic. Buon divertimento^^

    Edited by DioGeNe - 17/7/2011, 11:44
     
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    La Fossa Dei Sennin

    Avevo da sempre provato repulsione per le cose e gli eventi in cui entrasse il sangue per motivi di svago. Lotte, tornei, cavolate di questa specie mi avevano dato più d'una volta motivo di disprezzo e sdegno.. ma Drake era stato accorto e mi aveva detto che in qualche modo sarebbe andato a vedere questa fantomatica "Fossa Dei Sennin" ed io, da brava e premurosa allieva, non avevo saputo resistere alla tentazione di prendermi due giorni di vacanza per andare e tornare da quel bizzarro posto. Male che fosse andata avrei visto un paese nuovo, inoltre era utile vedere gente che si trucidava a vicenda.. era un bell'esempio di cosa non fare e delle ferite che mi sarei potuta trovare davanti un giorno di questi. Per l'occasione avevo preso i miei occhiali da Sole, onde evitare che si vedesse da un miglio di che Villaggio Ero. Volevo confondermi tra la folla, passare come una diciassettenne curiosa che passava un paio di giorni a vedere un grande evento ludico.

    Il tragitto non riservò sorprese, la spedizione mercantile in cui avevo trovato posto si tirava dietro due bambini a cui mi divertì ad insegnare alcune piccole mosse di lotta. Mi immaginavo già che, nel mio futuro, avrei avuto una bambina a cui mostrare quelle cose.. mi sarebbe piaciuto avere avuto una sorella minore a cui insegnare quello che a me veniva insegnato.. come una specie di lascito di famiglia, una linea di sangue che avrebbe unito le persone a me care. Ma i miei genitori avevano deciso diversamente.
    Mi consolai pensando a Liz ed al fatto che lei era come una sorella maggiore per me: Tralasciando la parte pratica e l'esperienza sul campo, per me lei era un piccolo faro nella ridente Konoha. Qualcuno a cui poter chiedere consiglio e di cui mi fidavo a dir poco ciecamente.

    Il paese di Zefuri era relativamente piccolo, mi sarebbe piaciuto visitarlo e conoscere qualcuno del posto che mi raccontasse la storia della regione, ma avevo un permesso a dir poco breve ed il torneo non avrebbe sicuramente aspettato me per iniziare. - Drake.. uff.. perché ti sei immischiato in questa roba?.. non mi piace il nome di questo coso... - Tenevo tra le mani il volantino, seduta sulla sponda di un carro, dondolando i piedi. Più guardavo la mappa sul retro della pagina, più mi sentivo irrequieta all'idea di andare così lontano da casa.. in un posto dove avrebbero potuto esserci i peggiori elementi sulla faccia della terra che avrebbero ucciso la madre per un pugno di Ryo. Avrei sgridato severamente Jo, Molto severamente, quando lo avessi ritrovato.

    L'ingresso della Fossa, che raggiunsi dopo qualche ora di passeggiata lungo la strada, era qualcosa di colossale. Non avevo mai visto statue alte in quel modo, eccetto il monte dei Kage, certo.. però in quella prospettiva mi facevano sentire veramente piccola rispetto a quello che mi circondava. C'era molta gente, ma meno di quello che mi aspettavo: Per un evento del genere avevo previsto qualche migliaio di persone ma, a colpo d'occhio, non c'erano più di un centinaio di anime all'ingresso. Non che mi dispiacesse avere un numero di persone ridotto, più spazio per me, però il costo dei biglietti sarebbe stato osceno, data l'elitarietà degli ingressi. Mi posizionai in una delle file, stringendo a me la tracolla che portavo onde evitare furti indesiderati, attendendo il mio turno per comperare un biglietto.


    " Ben arrivata alla Fossa dei Sennin! Il costo del biglietto è di 500 ryo. "



    E ti pareva che non fosse una sassata, dissi tra me e me, mentre estraevo il sacchettino di monete che avevo portato per pagare la cospicua somma. - Ecco a lei.. uhm.. posto 109 - Guardai l'ingresso togliendomi dalla biglietteria: Era davvero colossale, sarei potuta rimanere ore a fissarlo senza capire in che modo fosse stato costruito ma, soprattutto, perché sprecare tanta maestosità unicamente per il desiderio sadico di veder persone picchiare persone. Infilai il biglietto in una delle tasche interne del giacchetto per proseguire lungo la via principale che si imponeva verso l'arena vera e propria.

    C'erano negozi e bancarelle di ogni tipo: La presenza massiccia di mercenari e di spettatori mi ricordò vagamente la festa in maschera all'accademia, mesi fa, dove dolci e caramelle la facevano da padrone. Pensando che anche in quel caso avrei dovuto aspettare l'inizio degli scontri e che mi sarebbe stato praticamente impossibile vedere Drake in quel marasma di gente, decisi di fare qualche compera in modo abbastanza sbrigativo, dedicandomi soprattutto ad acquistare qualcosa da mangiare per passare il tempo. Non avevo ancora tolto gli occhiali da sole, ero quasi certa che l'arena fosse allo scoperto e che il sole avrebbe potuto infastidirmi nel vedere i contendenti all'opera.

    Una sosta obbligatoria nella peregrinazione verso l'arena fu il chiosco dei dolci. Acquistai due pacchi di biscotti, tre bottiglie di aranciata, un pacco di caramelle, uno di chicchi di mais scoppiati e, ovviamente, zucchero filato. La piccola tracolla stava scoppiando, tranne lo zucchero avevo cacciato tutto la dentro perché non mi desse fastidio e mi ero avviata a prendere posto a sedere. La grossa clessidra che notai appesa in alto segnava il tempo mancante all'inizio dello scontro e non ero poi così in anticipo sui tempi, quindi mi diressi verso lo smistamento, mostrando il biglietto agli addetti che mi garantirono l'accesso ad un piccolo tunnel che portava direttamente sull'arena.

    Era qualcosa di mastodontico, non paragonabile ad un qualsiasi Dojo, interamente in pietra con il suolo cosparso di sabbia e tre grandissime colonne conficcate nel terreno vicino a cui s'aggirava un felino dalle dimensioni spropositate. Dimenticando quale tipo di intrattenimento si eseguiva in quel luogo mi lasciai cogliere dalla grandezza del tutto e dalla folla di gente che stava prendendo posto. Il numero centonove non era molto distante dalla mia posizione, era una fila attualmente vuota da cui si godeva una perfetta vista di tutta l'arena. Poggiai la sacca per terra, continuando a mangiare lo zucchero filato strappandolo a pezzettini con le mani.. era squisito.

    Per quanto girassi a vuoto con lo sguardo, di Drake non c'era nessuna traccia: Avrei voluto sfruttare la mia Innata per controllare meglio.. ma c'erano talmente tante persone che solo quando quel marasma fosse finito avrei potuto vederci più chiaramente. Per ora non dovevo fare altro che sedermi, mangiucchiare e godermi una giornata diversa dall'ospedale.
     
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  3. newlord
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    Grazie al passaggio di carovane che avrebbero fatto il nostro stesso percorso, io e Zacaria riuscimmo ad arrivare al villaggio di Zuferi.

    Durante il tragitto, non trovammo particolari problemi e approfittai del viaggio per rilassarmi il più possibile.

    Ripensavo alla missione che avevo affrontato con il Team 2 e all'esame che avevo appena sostenuto per diventare genin. Quelle domande mi avevano mandato il cervello in putrefazione e pensavo a come avrei potuto rispondere in modo migliore.
    Ma ormai era andata e mi toccava attendere solo la seccatura dell'esito.
    E poi chissà come se la passavano Ken e Hoshi-sensei.

    Durante il viaggio mi feci due risate con Zacaria e chiaccherammo,chiaccherammo,chiaccherammo.

    [...]

    -Non vedo l'ora di arrivare a Zuferi per poter assistere allo spettacolo!!! Dai,dai...quanto manca ancora?-
    stavo cominciando ad essere impaziente.

    -Aspetta ancora qualche minuto tra poco saremo arrivati- rispose con calma il tipo che dirigeva la carovana in cui mi ero intrufolato.

    -Yahoooooo!!! Alla grande!!!-

    [...]

    -Ma è gigantesco!-


    Solo l'ingresso mi fece rimanere a bocca aperta, per non parlare delle statue ai suoi lati, due enormi colossi di pietra degne a rappresentare le figure di un torneo che si preannunciava,almeno per le mie prospettive, spettacolare.

    -Grazie mille per il passaggio-

    Scesi dalla carovana insieme a Zacaria e proseguimmo a piedi diretti all'ingresso.
    Come avevo immaginato c'era davvero un sacco di gente che era venuta da ogni dove per assistere all'evento.

    Raggiungemmo gli sportelli dove si erano posizionate delle giovani e cordiali ragazze:

    " Ben arrivati alla Fossa dei Sennin! Il costo del biglietto è di 500 ryo. "


    Bhè... anche quello mi fece rimanere a bocca aperta. Mentre ero intento a pagare con il sorriso sulle labbra pensavo in modo seccato.

    -Uffa perchè devo pagare una cifra così per vedere dei tipi che si menano? Avrei potuto chiedere a Zacaria di trasformarsi in uno di quei maledetti biglietti e provare ad entrare gratis...-


    Entrammo così nel vivo della manifestazione: ai lati della lunga strada che portava all'arena si potevano trovare bancarelle e negozi di qualsiasi genere.

    -Wow ma c'è un sacco di roba, Zaca vado a comprarmi qualche cosa da mettere sotto i denti-

    Comprai un paio di frittelle e due bottiglie di aranciata. La gioia che provavo nel vedere i prodotti che avevo comprato e che presto mi sarei goduto era infinta.

    Notai che la gigantesca clessidra che rappresentava l'inizio del torneo si stava per svuotare.
    -Zaca presto stanno per cominciare-
    Camminammo con passo veloce fino a raggiungere l'ingresso dell'arena.

    Colossale come l'intera struttura, l'arena aveva spalti gremiti di gente e al centro tre robuste colonne con legata ad una di esse un felino gigantesco.

    -La cosa si fa interessante...-

    Prendemmo posto sugli spalti e cominciai a mangiare una delle frittelle che avevo aquistato.

    -Ci sarà da divertirsi...-

    Il torneo stava per cominciare.
     
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  4. elsamu
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    LA FINE DELL'ATTESA



    Igoru aveva trovato una carovana che faceva il nostro stesso percorso, o quasi.

    Ottimo Igoru, ottimo lavoro, anche se dovremmo fare un pezzo di strada a piedi, ma sempre meglio un pezzo che tutto il tragitto


    Durante il tragitto ne aproffitai un pò per conoscere un pò meglio Igoru e chiaccherare un po. Quel ragazzo mi era davvero simpatico peccato fossimo di due villaggi diversi e non avremmo potuto vederci così spesso.

    Il mio amico non stava più nella pelle
    -Non vedo l'ora di arrivare a Zuferi per poter assistere allo spettacolo!!! Dai,dai...quanto manca ancora?-

    -Aspetta ancora qualche minuto tra poco saremo arrivati- gli rispose l'uomo che dirigeva la carovana.

    -Yahoooooo!!! Alla grande!!!-


    Arrivati a destinazione mi stupi di quello che avevamo di fronte a noi

    Devo dire che il posto è davvero molto grande. Non ho mai visto niente di così immenso.


    Raggiungemmo gli sportelli dove si erano posizionate delle giovani e cordiali ragazze:

    "Ben arrivati alla Fossa dei Sennin! Il costo del biglietto è di 500 ryo. "



    Bè, mica una cifra da niente.. Spero almeno che i posti abbiano una bella vista.



    Appena entrati ci accorgemmo di essere entrati nella festa. C'erano tante bancarelle, luoghi dove mangiare, bere, negozi di qualsiasi genere.

    -Wow ma c'è un sacco di roba, Zaca vado a comprarmi qualche cosa da mettere sotto i denti-

    Vengo pure io, non mi lascerai mica a digiuno.

    Il mio amico si comprò un paio di frittelle e due bottiglie di aranciata con il mio stupure.

    Solo quello. Prenderai paura quando vedrai cosa prenderò io.


    Per prima cosa comprai uno zainetto, che avrei usato per metterci tutto quello che mi serviva.

    Comprai 4 bottiglie di aranciata, due pacchi di caramelle, quattro pacchetti di patate e ovviamente un po di pop corn.

    Direi che questo forse può bastare.

    -Zaca presto stanno per cominciare-
    Camminammo con passo veloce fino a raggiungere due persone, che sembravamo addetti a varie entrate.

    Salve, posto 108 e 107, siamo giusti di qua?

    uno dei due mi fece un cenno col capo e io e Igoru entrammo in un lungo corridoio che ci portò all'arena.

    Raggiunsi la nostra fila con il mio compagno. In quella fila c'era solo una ragazza.

    mi girai verso il mio compagno


    Mmmmhh. Quella ragazza mi sembra di averla già vista, ma non mi ricordo dove. E proprio nella nostra fila.


    E va bè. Dai sediamoci e prepariamoci ai combattimenti.
     
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    Parlato da altri, parlato da Oniji, pensato, flashback


    Vietato mancare
    Capitolo ?



    Forse per noia, forse per fare qualcosa di diverso, Oniji decise di fare un giro per le vie di Oto; abbandonando le mura della sua abitazione. Pur avendo una dimora fissa, non provava nessun particolare legame per il suo villaggio, lo considerava soltano un'informazione di provenienza geografica, pur sapendo che in ogni villaggio cambiavano le tradizioni, le tecniche e le persone.
    Si trovava in una via principale, tramite di essa era possibile accedere a numerosi edifici, come locande e negozi. Era una via affollata, le grida della gente riempivano l'aria, le porte delle varie strutture si aprivano e chiudevano in un susseguirsi di risate o offese. Quella passeggiata non era niente di speciale, era stata eseguita solo per dare uno sguardo nel centro del villaggio. Non era niente di speciale fino a quando Oniji non urtò contro uno strano uomo; con se aveva un'immensa pila di volantini, ma non fece caso alla sbadataggine del ragazzo; si limitò a porgerli un volantino, dicendo: « Oh, tieni. » Il ragazzo non ebbe nemmeno il tempo di aprire la bocca che si ritrovò con un volantino fra le mani, nel frattempo l'uomo entrò, con fare frettoloso, in una locanda. Non rimaneva che leggerlo, anche solo per curiosità. "Torneo di sangue" già il titolo prometteva bene, non che desiderasse vedere morto qualcuno, ma poteva essere un'occasione per vedere qualche shinobi di alto livello. Lesse tutto il volantino, poi riprese a camminare. « Se, tutto quello che c'è scritto, è vero, non posso proprio perdermi questo evento. Ci saranno sicuramente i più forti shinobi, potrei trovarne uno disposto ad unirsi alla mia causa. » Mancava ancora molto tempo al torneo, ma volle comunque partire il giorno dopo; dopotutto era a piedi.
    L'indomani, all'alba, partì. Con se aveva portato tutto l'equipaggiamento che aveva, armi comprese, in caso che per la strada si fosse imbattuto in qualche bandito. Aveva anche delle scorte di cibo per, più o meno, cinquero giorni di viaggio. Dopo qualche minuto varco, finalmente, il cancello del villaggio; davanti a se non aveva nulla, nulla se non si considerava l'immensa strada che doveva percorrere. Senza attimi di esitazione continuava a percorrere la strada, fortunatamente sul retro del volantino c'era una mappa. Il percorso non sembrava troppo lungo, ma comunque per un uomo a piedi era forse troppo stremante; se sarebbe riuscito ad ottenere un passaggio non avrebbe certamente rifiutato. Ore di cammino passavano lentamente, i pensieri di Oniji erano solamente focalizzati sul percorso, ma ormai il sole stava per tramontare e si sarebbe rivelato fondamentale mettere qualcosa sotto i denti prima di ritornare a proseguire. Fece una cena, forse, troppo eccessiva: aveva mangiato molto, anche se aveva in mente di rimettersi in marcia dopo poche ore di sonno, questa decisione aveva penalizzato molto le sue scorte di cibo e imponeva il repentino aumento del passo. Dopo qualche ora di sonno riprese il suo cammino, stavolta con passo molto accellerato; però non era più concentrato sulla strada che aveva da compiere, infatti i suoi pensieri erano rivolti ai suoi compagni nelle precedente missione: Elizabeth e Hasegawa. Come aveva pensato, durante l'esame Genin, non si era affatto comportato bene nei loro confronti, si era fatto dipingere addosso la figura del malvagio, che pensa soltanto a lottare. In realtà lui non era così, ma forse non lo sapeva nemmeno lui. Avrebbe cercato di cambiare, anche se sarebbe stato difficile. Tuttavia, questa voglia di cambiamento non avrebbe mai ostacolato il suo progetto futuro, avrebbe distrutto il culto Jashin, partendo da ogni suo praticante.
    Ritornò con la mente sul percorso, senza che se ne fosse accorto erano passate molte ore e in più, per colpa di quei pensieri, aveva drasticamente rallentato il passo. « Dannazione! Mettersi a fantasticare era proprio quello che ci voleva! » Scuoteva la testa con vari cenni di disapprovazione, poi riprese la falcata, veloce e lunga, con la quale era inizialmente partito. Infondo si vergogna di quello che era riuscito a pensare, lui che provava a cambiare per andare d'accordo con gli altri, da una parte lo voleva, dall'altra lo ripugnava. Ma forse fare dei sacrifici, ogni tanto, poteva rivelarsi "utile" magari spinti dal senso d'amicizia nei suoi confronti avrebbero accettato di unirsi alla sua causa. Forse avrebbe fatto un tentativo.
    Il Genin avanzava e avanzava, si fermava solo per nutrirsi e dormire per qualche ora, per poi ripartire a notte già inoltrata; per la strada non aveva ancora incontrato nessuno. Quella solitudine lo rassicurava, lo teneva fuori pericolo e gli permetteva di concentrarsi solo sui suoi pensieri. Ma la cosa più in rilievo era che per poter proseguire anche di notte, Oniji, stava consumando troppe scorte di cibo, pur aumentando il passo rischiava di non farsele bastare per la parte di viaggio rimanente.
    E fu così. Ormai mancava poco al villaggio di Zuferi, l'ampia struttura era ben visibile, ci sarebbe voluto, massimo, un giorno di viaggio ma l'ingenuità del ragazzo lo costrinse a fare quest'ultimo sforzo senza magiare da un giorno, con questo quasi due.
    Giunse, stremato, all'entrata dell'arena. Era immensa, un portone immensamente alto, con due grandi statue di due guerrieri ai lati. Ma Oniji non ci fece molto caso, fece caso alla folla che si trovava davanti, pensò subito di mettersi in un fila e attendere il suo turno per poter entrare. Restava, però, il fatto che non aveva scorte di cibo per il ritorno, quella era una preoccupazione che gli era venuta in mente appena finite le scorte.
    Dopo minuti di attesa toccò a lui pagare il biglietto, 500 Ryo un prezzo gigantesco, che lo fece molto esitare e fino ad un certo punto pensare di tornare indietro. Pagò ed entrò, sul biglietto c'era scritto 110, forse era un buon posto, ma a lui importava soltanto vedere chi combatteva.
    Non ci sono unità di misura per descrivere la felicità, anche se non la manifestava all'esterno, che ebbe Oniji nel vedere tutte quelle bancarelle e locali. Poteva finalmente rifocillarsi e prendere qualcosa per il viaggio di ritorno.
    Entrò quindi in un ristorante per mettere qualcosa sotto i denti; il cibo era delizioso e il locale molto tranquillo, così ebbe anche il tempo di rilassarsi per una decina di minuti. Pagò ed uscì, stavolta la direzione era una panineria, prese molti panini anche se si era dovuto trattenere per via dei molti Ryo spesi precedentemente. Una volta soddisfatto dei suoi acquisti potè incamminarsi verso il suo posto. Era tutto tranquillo fino a quando il raggazo non vide la grande clessidra, posizionata sul retro degli spalti, la sabbia che scorreva era quasi terminata, doveva sbrigarsi in qualche modo. Cominciò a correre, mostrò velocemente il biglietto agli addetti che indicarono subito dove si trovava il suo posto, capendo la fretta dell'otese. Una volta individuata la fila vi si diresse correndo, nella furia urtò contro la gamba di un ragazzo che si era già seduto nel posto 107. Non si fermò, nemmeno per scusarsi, continuò la sua corsa verso il posto che, pochi secondi dopo, ebbe trovato. Si sedette, in quel momento ebbe l'istinto di guardarsi attorno e analizzare i particolari di quel luogo. Era costruito interamente in pietra, il campo di combattimento era gigantesco, si poteva capire che il terreno era sabbioso, al centro tre colonne, intorno alle quali girava una bestia che aveva somiglianze feline, anche se non capiva bene cosa fosse. Era uno spettacolo magnifico, ma durò ben poco. Il ragazzo cominciò improvvisamente a tremare con una grande intesità, orribili tagli gli riempivano la pelle del viso e delle altre parti del corpo visibili, non fuoriusciva del sangue, ma se si provava a mettere la mano vicino ad un'apertura si poteva sentire un caldo soffio, come se l'organismo tentasse di raffreddarsi. Ansimava fortemente, dalla bocca usciva sangue, non con forte intensità: colava lentamente. Si mise una mano davanti alla bocca, con l'altra tentava di aprire una tasca, ma a causa dei forti tremolii non riusciva nemmeno a toccarla. Sangue colava dagli occhi e insieme ai forti respiri si unirono dei tossiti e lievi grida di dolore, soffocate sul nascere. Stavolta il ragazzo era proprio messo male, aveva spinto il suo corpo troppo oltre il suo limite e adesso ne stava pagando le conseguenze, si sarebbe meritato di rimanere lì a soffrire, ma forse qualcuno accanto a lui lo avrebbe aiutato. Se mai ci fosse stato il ragazzo era consapevole che gli era appena stata salvata la vita. Non gli rimaneva che sperare, dato che da solo non riusciva a prendere i medicinali nella tasca.
     
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    La Fossa Dei Sennin - L'Emofiliaco Combo Peste.

    Stavo ancora godendomi i dolciumi e le prelibatezze in attesa dell'inizio del combattimento vero e proprio. Non c'erano molti altri intrattenimenti se non lo spiare convulsamente il prossimo sfruttando il Byakugan. Avevo già avvistato un paio di individui tutto pepe che si stavano baciando in modo feroce dall'altro lato dello stadio ed avevo distolto lo sguardo un pochino disgustata... Non ero sicura che fosse un luogo consono a tali atti quello.. ma i gusti son gusti.

    Nel mentre, un giovane, si era seduto accanto a me senza fiatare. Dai capelli scuri e dal copri fronte era chiaro che fosse uno Shinobi, tanto più del Suono. Ero felice di avere qualcuno di diverso dai soliti Fogliosi accanto, se non altro per poter commentare l'evento in modo totalmente oggettivo. - Hey.. Ciao, io sono.. - Mi fermai nel vedere che quel ragazzo stava avendo dei sintomi vagamente simili alle normali convulsioni.. solo che gli si stava letteralmente aprendo la pelle! - Ossignore! - Poggiai subito le mani sul viso del ragazzo, tentando di adoperare il Chakra medico per ripristinare il derma danneggiato ma il risultato fù a dir poco inesistente. - Hey.. Hey che diavolo ti succede?! - non avevo mai visto una reazione del genere in vita mia.. per quanto fossi solo una semplice inferiera un pò più preparata.. pensavo di avere almeno una vaga idea delle patologie più allucinanti del mondo. Mi sbagliavo di grosso e forse quel giovane rischiava la vita per una mia negligenza.

    Fortunatamente avendo il Byakugan attivo, notai che in una tasca celava un barattolino di quelle che sembravano pillole medicinali. Istintivamente mi resi conto che lui stesso tentava di prenderle in modo spasmodico ma restava bloccato a causa della paresi muscolare. Le afferrai al volo infilandogliene una in bocca e dandogli un sorso d'acqua dalla bottiglia che avevo nella borsetta. - Sono.. sono robe che ti servono.. oddio spero di si.. - Mi tremavano un pochino le mani, la situazione era a dir poco allucinante per i miei standard.. ma speravo che quello che affliggeva lo Shinobi Otese non fosse Contagioso o quantomeno infettivo. - Come ti senti? .. Riesci a respirare?.. - Cercai anche un tovagliolino di carta tra i miei dolciumi per pulirgli il volto dal sangue colato. - Che.. diavolo ti è successo? Non ho mai visto una roba del genere.. è .. una reazione allergica o.. un morbo?.. -


     
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    L'erboristeria da Mayuri era diventata il nostro nuovo covo...si, forse eravamo un pelo in anticipo rispetto a quanto pattuito ma non potevo continuare a fare riunioni ed incontri a villa Mikawa. Dunque dovevo scegliere se perdurare nel rischio di ospitare tutti nella mia dimora o affrontare il carattere scontroso di Mayuri.

    kenpachistopsmayuri




    Chiamarsi fuori? Ma chi voleva prendere in giro...sapeva benissimo che oramai era entrato nel progetto e che non avrebbe potuto tirarsi più indietro. Nonostante avesse ragione doveva accettare le mie richieste; e comunque alle tre della notte, in quel vicolo sperduto di Oto, nel quartiere più tranquillo dell'intero villaggio nessuno si sarebbe accorto della nostra presenza. Ma sebbene quelle dell'erborista erano fobie o poco meno, apprezzavo quel suo fare così metodologico. Se qualcuno poteva permettersi piccole e sporadiche deviazioni sul percorso, quello ero io...nessun'altro.

    :::



    Ovviamente per me non si trattava solo di vedere dei combattenti darsele di santa ragione per una manciata di ryo; ovviamente i ninja selezionati per questa piccola operazione non erano stati scelti a caso...erano tutti in prova, chi per un motivo chi per un altro. Zueri, l'affascinante koniuchi dal seno prosperoso e dalle abilità combattive raffinate, doveva dimostrami di saper gestire un gruppo di ninja suoi pari. Un gruppo, il team gamma, del quale faceva parte anche Hawkins che, sebbene fossi certo avrebbe accettato professionalmente qualunque incarico gli avessi affidato, volevo stesse maggiormente a contatto con il suo eventuale capogruppo o vice. E poi Orso, chiamato così ovviamente per la stazza fisica ma soprattutto per non pronunciare quel ridicolo nome lungo da qui a Suna che si portava dalla nascita...lui era quello che si può definire un guerriero che ama la guerra, un combattente instancabile e inappagabile. Dovevo vedere quanto questa sua indole sanguigna incideva sul suo rendimento netto, come interagiva con i suoi compagni e come affrontava gli incarichi meno inclini all'attacco. Questa volta erano loro gli esaminati...sarebbe toccato a tutti prima o poi. Yachiru invece? Bhè lei era diversa...lei era la mia vera creazione...lei non aveva bisogno di alcuna prova.

    ::: La fossa dei Sennin :::



    La missione aveva inizio ed io ero invecchiato di almeno venticinque anni!

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    Soccorso...
    Capitolo ?



    Quei sintomi avevano attirato l'attenzione della ragazza che aveva accanto, quest'ultima stava proprio per cominciare a parlare quando davanti ai suoi occhi comparve quella macabra visione. Oniji sembrava non sentire quello che gli veniva detto ne sembrava accorgersene dei tentativi di rimarginare i tagli da parte della ragazza. Era in uno stato di trance e in più non riusciva a prendere quelle dannate pillole, l'unica medicina che gli avrebbe potuto salvare la vita.
    Fortunatamente la ragazza era dotata di una particolare abilità innata che gli permetteva di vedere attraverso le tasche del ragazzo, quindi si accorse che il ragazzo stava cercando di prendere un contenitore di pillole. Prese una pillola, sperando che il loro sia stato un buon effetto, ne prese una infilandola nella bocca dell'otese, ci riuscì anche se non era una facile azione, dato che il corpo del malato era in preda a continue convulsioni. La pillola andò giù, aiutata con un pò d'acqua. Le convulsioni si placarono poco a poco, i tagli si stava rimarginando e non lasciavano nessuna cicatrice. Come altra prova della sua gentilezza, la ragazza pulì il viso dell'otese, macchiato di sangue, quest'ultimo, per facilitarle la manovra, spostò la mano che aveva sulla bocca, non prestando attenzione che anche essa era sporca di sangue. Nel frattempo la ragazza gli stava facendo delle domande, alle quali non ebbe subito delle risposte.
    Lo shinobi di Oto si voltò lentamente verso di lei, mostrando il suo viso straziato dal dolore, ma in fase di guarigione.

    jpg


    La scena era abbastanza raccapricciante, ma a diminuire tutto ciò fu la ripresa del grigio negli occhi del ragazzo. Occhi che vennero, nuovamente, subito spalancati. Un dolore lancinante al petto, al cuore esattamente, il ragazzo non potè far altro che balzare, ma in pochi secondi tornò tutto alla normalità. Forse quell'azione avrebbe messo paura anche a chi l'aveva precedentemente soccorso, ma non doveva più preoccuparsi, era tutto finito. Poi si rivolse alla sua salvatrice: « No. Nessuna reazione allergica. E' un mio problema, solo mio. Tranquilla, non è contagioso. » Di certo quelle non erano le parole adatte a chi ti aveva salvato la vita, ma Oniji non era abituato a questo genere di cordialità. Forse le sue azioni successive avrebbero dato prova della sua gratitudine. Infatti fu così, il ragazzo alzò la mano insaguinata, con essa si stava lentamente avvicinando a quella della ragazza. Non avrebbe dato molte oppurtunità di ritrarla dato che all'ultimo momento fece uno scatto repentino per afferrarla, ma era pur schivabile. Una volta stretta, oppure visto il gesto di dissenso della ragazza, avrebbe preso nuovamente parola, se avesse stretto la mano avrebbe tenuto un tono un pò più dolce e cordiale, anche se non si sarebbe notato molto. « Bhè... gr-grazie, penso... ti devo la vita, non fare storie, mi voglio sdebitare... » Si, si sarebbe sdebitato, anche se non sapeva nemmeno lui come. Se stava ancora stringendo la mano della ragazza, avrebbe lentamente mollato la presa, chiedendo scusa e mostrandosi desolato di averla sporcata.
    La sua aria si fece nuovamente seria. « Quella che hai appena visto è una malattia del mio chakra. Quando ne utilizzo troppo o quando faccio degli sforzi che il mio fisico non può reggere i flussi di chakra aumentano. Le aperture sulla mia pelle servono a raffreddarmi, anche se la temperatura aumenta lo stesso. Il mio fisico non può sopportare un tale flusso di chakra, può capitare che si dissolva nell'organismo, causando fuoriuscite di sangue come quelle che hai visto. Ma ora è passato, quella medicina è in grado di fermare il flusso del chakra, rendendomi impossibile utilizzarlo per circa un'ora. Quella medicina... da un lato mi salva la vita e dall'altro mi condanna. Alla fine il cuore cederà. » Il ragazzo si interruppe di colpo, si poteva capire che aveva altro da dire, ma non voleva far preoccupare la ragazza con i suoi discorsi. Non aveva mai avuto così tanta premura nei confronti di qualcuno, era quasi inorridito, ma anche felice di aver scoperto un nuovo sentimento.
    Una cosa era certa, inorridito o no, prima o poi, si sarebbe sdebitato con quella ragazza.
    Oniji restò per qualche secondo in silenzio, lasciando parlare la ragazza se mai avesse avuto qualcosa da dire, poi intervenne nuovamente, stavolta il tono era impacciato, sembrava timido ma la verità era che non aveva dimestichezza con questo genere di cose. « Bhè, non pensarci. Comunque il mio nome è Oniji Zenko, Genin di Oto. Non mi ricordo di aver sentito il tuo nome... » Dopo essere stato soccorso esigeva pure una presentazione, era proprio un tipo strano, ma era già un passo avanti. Tempo fa non avrebbe mai chiesto una cosa del genere a una persona.


    Edited by Casìn - 30/6/2011, 14:34
     
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    La Fossa dei Sennin - La strana patologia di Oniji Zenko

    Ogni cosa, di quel giovane, mi inquietava l'animo. Ma non in modo oscuro o spaventoso.. semplicemente era una delle tante forze che non riuscivo a comprendere come avrei voluto. Il mondo è pieno di persone bisognose di aiuto, afflitte dalle peggiori sindromi, e tutto quel rallentare i miei studi medici a causa degli allenamenti e dei lavori mi stava facendo pentire di avere una vita socialmente attiva. Poi lo vedi di nuovo contrarsi con una smorfia di dolore, appena dopo avermi fissato con un volto cadaverico.. per quanto l'abitudine ci sia.. per quanto i cadaveri si vedano.. ogni medico rimane sempre impressionato da quello che non conosce. E' questo che lo spinge ad imparare qualcosa di più. - Tutto bene adesso?.. - Domandai dopo l'attacco, proprio mentre l'Otese agguantava la mia mano lordandola di sangue.

    - .. No.. non devi, cioè, stai tranquillo.. non ho mai visto niente del genere ed il Chakra curativo non ha alcun effetto.. - Dissi lievemente risentita che il mio potere non bastasse. Ma la verità era ben diversa.. Sapevo che al mondo esistevano malattie in grado di esulare dalla capacità dei Ninja di guarire i malanni mediante il Chakra.. ma ne avevo lette pochissime e viste ancora meno. Ma in quel momento avevo davanti a me una persona che, proprio come tante altre, aveva un problema.. e sentivo di volerla aiutare, specie dopo quanto avevo visto. - Capisco.. io studio Medicina e non ho mai visto sindromi di questo genere.. - nel mentre presi un'altro fazzoletto, versandoci dell'acqua per pulire le mani di entrambi dal sangue. Gli sorrisi, cercando di sdrammatizzare e di lasciare che le cose proseguissero normalmente. - Si.. scusami volevo presentarmi ma è successa questa cosa.. io sono Shay Hyuga, Genin di Konoha, molto lieta di fare la tua conoscenza, Oniji.. Posso offrirti del caramello? Delle patatine? - Additai la tracolla ricolma di dolciumi e roba varia. Nel caso avrei offerto ciò che era desiderato.

    Poi però, voltandomi nuovamente verso il giovane, aggiunsi. - .. Posso prendere una delle tue pillole? Non sono molto brava con la medicina, ma potrei trovare utile fare ricerca su questo genere di malattia, sempre tu voglia, specialmente per i problemi cardiaci che.. ne provoca l'assunzione. - In effetti era vero, un'occasione del genere non era da perdere, specialmente per una specializzanda come me che aveva tutto da imparare. Nel caso avrei preso dalla tracolla il Kit medico in miniatura che portavo sempre con me, estraendone una provetta in cui proteggere e preservare la Pillolina. - Spero solo che almeno lo scontro sia interessante... sai io sono contro queste cose, ma il mio Sensei mi ha messo la pulce nell'orecchio.. e sono voluta venire a vedere se lo trovavo. -


     
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    Il Torneo di Sangue

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    Narrato
    pensato
    «Parlato di Miyori Uchiha»
    "Parlato di niisan Hajime Saito"
    "Parlato di Susumu Yamazaki"



    Frammenti del mio passato: Konoha, dimora Uchiha

    Quel braccio di forza stava andando avanti ormai da alcune ore.
    Io e nii san avevamo raggiunto una situazione di stallo e nessuno dei due voleva recedere dalla sua posizione.
    Tutto era cominciato dalla mia volontà di andare a vedere un torneo nel paese di Iwa.
    Idea che ad Hajime non piaceva affatto.
    E proprio non comprendevo i suoi timori.
    Eravamo coscienti che, a parte Tetsu, ogni paese era un potenziale pericolo per me, ma lui sembrava nutrire una certa fiducia nell'Accademia, cosa di cui io non ero poi così convinta, visto la stretta sorveglianza alle mura di ogni villaggio che avevo visitato fino a quel momento. In definitiva nel mondo dei ninja non esisteva la parola “pace”, ne' il quieto vivere. In quei tempi la diplomazia era un lusso, e gli equilibri erano fin troppo fragili.
    Per cui sentire nii san dire che Iwa era una terra senza legge mi fece affiorare sulle labbra un sorriso sarcastico.


    «Le spie di Suiren posso incontrarle ovunque. Sulla base delle tue considerazioni sarei dovuta rimanere al sicuro nel Paese del Ferro, ma mi spiace, non è così che va, non è così che ho scelto di vivere. E sei stato proprio tu, nii san, ad insegnarmelo. Sono cresciuta come un samurai, non come una fragile hime, per cui abbi fiducia in me.» Replicai sostenendo il suo sguardo severo.

    miyorialtorneo
    Per un interminabile istante non parlò, limitandosi ad osservarmi, lasciando che tra noi calasse un opprimente silenzio.
    Sapevo di stare chiedendo un atto di fiducia alla persona che aveva rischiato la sua vita per salvarmi, alla persona a cui avevo fatto del male, lasciando sulla sua pelle i segni del mio gesto sconsiderato di un anno prima.
    Serrai i pugni.


    «Hajime... non sono più la bambina di una volta. Ti prometto che non agirò impulsivamente. Sai che potrei decidere senza interpellarti, senza ascoltare nessuno di voi tre, ma nutro un profondo rispetto nei vostri confronti, solo che... lasciami fare le mie scelte.»

    Lo vidi soppesare le mie parole e avanzare passo dopo passo, fino a poggiare entrambe le mani sulle mie spalle.

    "Miyori, le tue scelte non appartengono solo a te e lo sai."

    Si lo sapevo, sapevo cosa c'era in gioco.

    «Ma se non divento forte, se non cresco, come riuscirò ad aiutarli? Ascoltami, per favore... Quel Torneo è un modo per comprendere questo mondo, per vedere un frammento della loro realtà. Non mi piacciono i Tornei di questo genere e questo lo sai. La lama andrebbe sguainata solo per una giusta causa o se si è disposti a mettere in gioco la propria vita, e forse è quello che faranno anche loro o forse no... Ma intendo andare a vedere con i miei occhi. A maggior ragione in una terra senza leggi come l'hai definita tu. Sono in grado di cavarmela. Preferisci che me ne vada senza chiedere il permesso come per Suna?» Notando il lampo che attraversò il suo sguardo, mi morsi un labbro. D'accordo, qui non ero stata molto diplomatica.

    Mi lasciò andare, lasciando ricadere le mani lungo i fianchi.


    "Miyori... Aver conosciuto qualche shinobi, aver girato per i territori accademici, aver partecipato ad una missione di routine non è che l'inizio del tuo cammino. Preferirei che non andassi, ma suppongo che alla fine farai di testa tua, proprio come i tuoi genitori." I miei genitori? Forse era una parte della loro eredità, del loro lascito... "Vai pure, ma a due condizioni. E qui non transigo. Gli scoccai un'occhiata interrogativa. Primo, nasconderai ogni simbolo che possa identificarti come l'erede di Suiren. Custodiremo io e Toshizu i tuoi gioielli. Per quanto riguarda la katana, hai giurato, per cui ci sono poche opzioni se non quella di fasciare l'impugnatura e cambiare il fodero. Secondo, e non meno importante, Susumu ti accompagnerà. E' stato addestrato come uno shinobi per cui sa muoversi e ti aiuterà in caso di necessità. Se accetti, sei libera di partire anche domani stesso."

    Sospirai, rassegnata.

    «Ho altre scelte?» Non era una domanda, ma una constatazione. «E sia, accetto le tue condizioni nii san.»

    E questo chiuse la questione.


    Frammenti del mio passato: In viaggio verso il paese della Roccia

    In base alla data in cui si sarebbe tenuto il Torneo, Susumu decise di fare una deviazione a Tetsu dove avremmo cercato qualche informazione aggiuntiva sul Paese della Roccia e in particolare sulla nostra destinazione finale che si trovava a pochi chilometri di distanza dal villaggio di Zuferi.
    Quando gli consegnai il volantino con la mappa annessa, non potei fare a meno di notare la sua espressione per nulla entusiasta.


    "Scommetto che questo foglio non l'avete fatto leggere ad Hajime san, non è vero?"

    Touchè!

    «E' solo un Torneo con un premio in ryo, nulla di più...» sentii il suo sguardo perforarmi da parte a parte «D'accordo, ammetto che la storia sul pubblico che avrà voce in capitolo sull'esito degli scontri mi abbia alquanto incuriosito, ma forse è solo un modo di dire.» Dall'occhiata che vidi riflessa, compresi che neanche lui ci credeva. «D'accordo potrebbe essere un po' pericoloso,... ancora quello sguardo scettico ...molto pericoloso, ma ci sei tu e ho Destino di Giada, cosa potrebbe andare storto? Di... molto... storto? Insomma non sei curioso? Mettiamola così, io a voi shinobi proprio non vi capisco, ok? Una vostra parola nasconde molte verità, per cui se quel Torneo è in linea con il modo di pensare del mondo dei ninja, beh, non credi anche tu che sarà interessante?» Considerai.

    "Sapete che ci avete appena augurato di vivere in tempi interessanti? Se vi dovesse succedere qualcosa... la responsabilità sarà soltanto mia di non avervi riportato indietro prima che fosse troppo tardi."

    «Susumu smettila di essere pessimista. Non abbasserò mai la guardia. Ho nascosto il coprifronte e se indosso un ampio mantello sopra i vestiti, posso occultare la katana.» Certo non era un travestimento perfetto, ma andare in giro sotto henge per giorni era improponibile.

    "D'accordo Miyori sama, faremo a modo vostro, ma cercate di non cacciarvi nei guai quando saremo lì." Si arrese alla fine.

    Ripartimmo alla volta di Iwa aggregandoci ad una carovana di mercanti, ingaggiati come loro scorta.
    Durante le soste ne approfittai per disegnare, accettando anche delle commissioni, tanto che alla fine avevo praticamente fatto il ritratto alla maggior parte dei presenti.
    Ci separammo dalla carovana quando raggiunse uno degli insediamenti più popolati, proseguendo a piedi verso il villaggio di Zuferi.



    La fossa dei Sennin

    Non saprei dire cosa mi colpì di più di quello che mi si presentò davanti ai miei occhi.
    Sollevai lo sguardo per osservare la coppia di statue che proteggevano l'ingresso, dall'aspetto alquanto imponente. Per non parlare dell'entrata che sembrava ancora più colossale se si considerava il fiume di gente che si stava riversando all'interno.
    In quel mare di persone era fin troppo facile perdersi di vista.
    Instradati un una delle file raggiungemmo uno degli sportelli dove una giovane dall'aria fin troppo affabile ci fece sborsare 500 ryo a testa per consegnarci il biglietto.
    Rivolsi un'occhiata divertita in direzione di Susumu. Ancora con il vecchio trucco della ragazza carina per addolcire la medicina.
    Con il biglietto in tasca e avvolta nel mio ampio mantello che celava i miei abiti, mi accordai con Susumu per vederci direttamente ai nostri posti poco prima dell'inizio del torneo. Appuntamento che non avrei potuto mancare neanche volendo, vista la gigantesca clessidra che torreggiava su di noi.
    Mi stancai ben presto di girare per le bancarelle, tornando verso la zona degli spalti con una bottiglietta d'acqua e un sacchetto di mochi.
    Mi diressi verso il mio posto controllando la numerazione e cercando di non finire in braccio a qualcuno a causa di un ostacolo improvviso.
    Cosa che per poco non mi capitò sul serio quando mi bloccai di scatto, notando la presenza di una persona che conoscevo: Shay san. Stavo per salutarla quando mi accorsi che era in compagnia. Supposi che non mi avesse ancora riconosciuta, visto che sembrava intenta a parlare, o forse ad aiutare, il giovane che le stava accanto. Difficile dirlo con il trambusto che c'era sugli spalti, però... Sospirai, forse era meglio non disturbarli, per cui mi feci strada a passo spedito verso il mio posto, calcando sulla fronte il copricapo, con lo sguardo puntato verso il basso, cercando di sorpassare i due che non sembravano molto interessati a quello che stava accadendo attorno a loro.
     
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    Esempio
    Capitolo ?



    Troppo gentile, la ragazza era fin troppo gentile. Tutte queste cose lo stavano spiazzando. Non aveva mai ricevuto tali sentimenti, e non aveva mai provato a trasmetterli. Ma con Shay, dopo quello che aveva appena fatto, era tutto diverso. Stava cercando di essere il più gentile possibile, non voleva mostrarsi per ciò che era tutti i giorni; lei non se lo meritava. Non aveva mai pensato a come far star bene una persona, adesso voleva farlo in tutti i modi, voleva farle capire che voleva sdebitarsi. A dimostrazione della sua infinita gentilezza la ragazza pulì anche la sua mano macchiata di sangue, Oniji arrossì per qualche secondo, spiazzato non disse nulla. Gli venne offerto qualcosa da mangiare, ma si limitò a rifiutare, i suoi pensieri vagavano sulle parole che gli erano state dette precedentemente: non era affatto stupito che la medica di Konoha non avesse mai visto una malattia del genere, gli era già stato detto che non erano stati rilevati altri casi, così glielo spiegò anche alla ragazza. Le sue parole erano un misto di rassegnazione alla morte e tristezza, poi si riprese scusandosi e sentendosi in colpa di aver trasmesso i suoi sentimenti anche a lei.
    Poi gli venne chiesto se poteva darle una pillola, disse che ci avrebbe eseguito qualche ricerca per risolvere i problemi cardiaci, Oniji ne prese una; l'idea lo rendeva felice, qualcuno che avrebbe risolto i suoi problemi, poi ragionò: lei non si meritava di faticare nuovamente per lui, per il semplice fatto che lui non si meritava e non avrebbe accettato queste attenzioni. « Ti ringrazio. Ma l'ultima cosa che vorrei vedere è vederti faticare e passare notti intere a cercare una soluzione per me. Non me lo merito, tu non sai... » Si interruppe, poi la guardò negli occhi. « Se ho questi problemi significa che me li merito, io non posso permettermi di farti ancora preoccupare per me. Hai già fatto tanto e ti ringrazio. Ora tocca a me sdebitarmi, una semplice pillola non potrà bastare. » Così dicendo però avrebbe ferito i sentimenti della ragazza, o almeno ci sarebbe rimasta male. Si limitò a porgerle le pillole, si raccomandò solo su una cosa: « Promettimi una cosa. Gli studi su questa medicina saranno l'ultima cosa, li metterai in fondo alla lista di cose da fare. Vivi la tua vita e la tua carriera senza pensare alla mia malattia. Non me lo perdonerai mai, vederti studiare su quella pillola, io... non mi merito tutto ciò... io... » Distolse lo sguardo dagli occhi della ragazza guardando il pavimento. Non avrebbe visto se la ragazza avesse preso si o no qualche pillola, entro qualche secondo avrebbe riposto il contenitore nella sua tasca.
    Poi parlà del motivo per cui era venuta alla Fossa. L'aveva convinta il suo Sensei, dato che come aveva dimostrato era una tipo alquanto pacifica. Invece la motivazione di Oniji era strana, lunga da raccontare e più lo avrebbe fatto delirare. Ma fu inevitabile il non pensarci, rimase imbambolato per qualche secondo, le uniche parole che gli uscivano dalla bocca erano: « Io... dei forti ninja... un gruppo... io ho... » Chiuse improvvisamente la bocca, non voleva dirle nulla sul suo passato. Intanto quei ricordi gli stavano procurando strani effetti, dato che stava visibilmente stringendo i pugni sempre con più forza.
     
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    I Dango sono definitivamente assenti.

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    *Mentre saliva le scale verso la tribuna, Shaina si chiese per la millesima volta cosa ci stesse facendo in quel posto, rispondendosi come le altre novecentonovantanove volte precedenti che era stata incastrata. Non era a lei che sarebbe toccata la seccatura di andare in quel buco dimenticato dagli dei a vedere dei tizi che si scannavano, appollaiata nella tribuna d'onore insieme a pomposi Daimyo, amministratori antipatici e Kage misteriosi, quanto piuttosto a quel cretino, beone, pigro e parassita di un Kazekage, che invece aveva messo in mezzo "inderogabili impegni" che lo avevano "costretto a perdersi tanta magnificenza" e "restare, ahimé, inchiodato alla scrivania, mentre altri si andavano a divertire".*

    *Ora, non era l'idea del dover andare ad assistere al torneo in sé che la infastidiva, in fondo poteva essere anche una cosa interessante, il fatto poi che il sostanzioso prezzo del biglietto non le sarebbe caduto tra capo e collo visto che era stata invitata costituiva un incentivo sufficiente a mollare le scartoffie e andare a dare un'occhiata, il problema vero era un altro, ossia l'ufficialità dell'invito stesso, che l'avrebbe costretta a moine e saluti e frasi di cortesia con i palloni gonfiati che avrebbe trovato in tribuna. Il tutto condito dagli inevitabili battibecchi delle sue guardie del corpo, giacché con Hamano fuori dal villaggio e Reverie impegnata all'ospedale, le uniche due persone che aveva potuto portare con sé erano state Hoshi e Deidara, coppia che equivaleva praticamente a una tanica di benzina e una scatola di fiammiferi accesi.*

    *E poi quel posto...fin dalle enormi statue che giganteggiavano davanti all'immenso portone, le era venuto il dubbio che fosse stato costruito per compensare mancanze nelle dimensioni dell'apparato riproduttore di chi ne aveva ordinato la costruzione. L'arena era gigantesca, gli spalti erano fatti per contenere migliaia di persone, e le bancarelle e le attrazioni della zona relax erano paragonabili quasi a una piccola città.*

    *Lanciò uno sguardo alla clessidra -altro manufatto gigantesco che non fece altro che alimentare i suoi dubbi- ed emise un breve sospiro. Ovviamente, il torneo stava per cominciare, visto come i suoi accompagnatori avessero insistito per fare un giro delle bancarelle neanche fossero stati due bambini in un negozio di dolci, e non esisteva che li lasciasse andare da soli, per nessun altro motivo che senza di loro non avrebbe avuto nessuna speranza di raggiungere il suo posto, vista l'enormità del luogo e il fatto che non poteva presentarsi ad un evento ufficiale con un avvoltoio che le faceva da guida. Non che le fosse dispiaciuto tutto sommato, ma rilassarsi le risultava comunque difficile, visto come anche la sua presenza lì fosse dal suo punto di vista una missione.*

    *Salendo gli ultimi scalini, prese un respiro come un'attrice di teatro che va in pasto ad un pubblico esigente. Era il momento di tirar fuori la faccia ufficiale.*

    OT Piccolo post introduttivo...per Hoshi e Deidi, ho dato per scontato che abbiate voluto fare un giro per le bancarelle -i battibecchi nemmeno lo dico, lo so che battibeccate comunque- in caso chiedete ed edito se qualcosa non va bene :riot:


    Edited by Shaina Otori - 8/7/2011, 17:52
     
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  13. S h a y
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    La Fossa dei Sennin - Quando è Meglio Vedere..
    .. Solo i Lati Positivi.


    Oninji sembrava incredibilmente a disagio della mia cortesia. Il che non doveva affatto stupirmi visto che genere di personalità avevo incontrato sino ad allora.. tuttavia un poco mi dispiaceva, avevo ottenuto l'effetto contrario a quello che desideravo. - No, non ti preoccupare! Io lavoro sempre con questo tipo di cose.. per me è come una vocazione, inoltre non posso nemmeno assicurarti nulla. Però ti prometto che se mi capiterà di avere tempo di aiutarti, lo farò, esattamente come farei con chiunque altro. - Gli Sorrisi, sperando di aver placato un poco quel suo tumultuoso andare di sentimenti palesemente traspiranti dalla sua postura.

    Anche in questo modo, tuttavia, mi sembrava di non aver sortito l'effetto desiderato. Oniji pareva davvero frustrato dalla situazione. Imbarazzato forse. Ma io non volevo fare altro che dare una mano e approfittare della situazione per poter incrementare le mie scarse conoscenze mediche in campo farmacologico. Evidentemente avevo dimenticato quanto possono essere fragili gli animi e quanto la gentilezza possa mettere a disagio che è sempre vissuto in mezzo al mondo Ninja.. Nella legge del più forte. Sorrisi nuovamente, un po' più convinta. - Farò come dici, non preoccuparti. E non sei costretto a dirmi cosa ti ha spinto qua..ognuno ha i suoi piccoli segreti e spesso è meglio così. - Mi scostai un ciuffo dal viso. - .. Godiamoci quello che ci propinano in questo posto senza troppi problemi.. per almeno ventiquattro ore voglio avere la più totale serenità di assistere a qualcosa molto simile al Circo.. - In verità era molto più simile ad una esecuzione sommaria con spettatori e nastrini colorati, ma nulla faceva al caso meglio di quelle parole.

    Nel mentre, sistemando la pasticca dentro la tracolla, intravidi una figura familiare passare a poca distanza. Non mi ero resa conto di avere ancora il Byakugan attivo.. effettivamente stava diventando un pelo stancante, ma pensavo fosse il caldo. Mi alzai, togliendomi dagli occhi quella serie di ombre multicolori, e chiamando all'indirizzo della giovane Uchiha. - Miyori-San! Miyori-San! - Agitando una mano per farmi vedere e, al contempo, salutare la concittadina della foglia.

     
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  14. ¬Chris
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    « Ho sognato nuvole nere in mano di un uomo strano
    Che annientavano Dio
    Con aria distesa un cristo qualunque sorrideva
    Chiedendo un altro Martin »



    Il mantello m'avvolgeva il corpo, mentre camminavo tra un'ombra e l'altra; a tratti, la brace della sigaretta si illuminava di rosso, mostrando una parte del viso celato dal capuccio.
    La mia meta era raggiungera la fossa dei senin, stavo attraversando un piccolo bosco, l'odore di muschio era forte e inebriante, respirai, l'aria fredda entrò nei miei polmoni senza filtro. Sotto il mantello, tutto l'equipaggiamento era ben disposto, certo, si trattava di un torneo dove non dovevo partecipare, ma in un torneo del genere erano presenti molti ninja, e mai mi sarei presentato disarmato.
    Raggiunsi un villaggio durante la notte, quando le stelle venivano celate da una pesante cappa scura, le prime gocce mi bagnarono il viso mentre lo alzavo al cielo, poi un tuono e il mio udito venne ovattato da quel tichettare, ero passato dal silenzio più totale al frastuono del temporale.
    Il lampo mi illuminò mentre aprivo la porta di un piccolo albergo, guardai la ragazza, intimidita abbassò lo sguardo arrossendo leggermente; non mi curai di bagnare il pavimento. Allungai un piccolo sacchetto facendo sentire il rumore delle monetine, quando mi allungò le chiavi sorrisi, scrivendo una X al posto della mia firma.
    Le mie armi non facevano rumore, erano state sistemate e oliate il giorno prima; dopo essermi chiuso in camera e dopo essermi tolto il mantello, presi tutte le armi e lo appoggiai per terra, iniziando a lucidarle, mettendo molta cura nei dettagli.
    Passai la mano, tramente, sullo sfregio presente sul Fuuma Kunai, mi tornarono in mente tutti i ricordi di quel giorno, l'incubo di quella notte, la paura che mi attanagliava il cuore.
    Accesi lo spinello e spensi le luci, le nuvole si aprirono lasciando un raggio di luna passare attraverso la finestra e illuminare il fumo, lo guardai: così denso e affascinante...

    [...]


    Guardai la ragazza attraverso il capuccio scuro, le mie labbra si attorcigliarono in un sorriso, poi lasciai cadere un secondo cassetto sul bancone, avrebbe trovato tutti e i 500 Ryu, avrei preso il biglietto e iniziai a camminare verso i posti a sedere, mi guardavo attorno, cercando qualcosa di interessante, vidi Shay, una Hyuga, la evitai andando nel senso opposto, non avevo nessuna intenzione di attirare l'attenzione.
    Mi misi in un luogo all'ombra, il sole picchiava sugli spalti e dentro all'arena, aspettavo le persone giuste, alcuni avevo addosso dei turbanti o altri vestiari, ma mi bastava guardare il loro taglio degli occhi per capire se gli poteva interessare o meno.
    Quindi mi sarei avvicinato con calma, e arrivando da dietro avrei parlato con voce calma e ben misurata, senza mostrare nessuna emozione, avrei parlato.
    « Lasciati cadere nel vortice dell'entusiasmo e del menefreghismo, a soli 200 Ryu al grammo, solo cose di ottima qualità... » Una mano era sotto il mantello e impugnava una lama, l'altra passava intorno alle spalle di quel uomo. Mostrai un lieve sorriso, mentre da sotto il capuccio cercavo di carpire più informazioni possibile su quegli sconosciuti dall'aria interessante
     
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    Mega Torneo
    ..Il Mega Torneo con Shaina!!!.. e Deidi..
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    Era incredibile come Deidi fosse in grado di restare appiccicata a Shaina per svariate ore del giorno in condizioni che molti definirebbero addirittura estreme. Il rosso non aveva fatto altro che guardarla storto per tutto il viaggio, ero uno sguardo carico di gelosia, non era affatto giusto che Deidi dovesse essere l’unica a godere della presenza di Shaina anche lui voleva essere spupazzato un po’, in fondo se lo meritava dato i traguardi che aveva raggiunto in poco tempo. Il rosso ogni volta che tentava di avvicinarsi vedeva lo sguardo della bionda incupirsi mentre le mani di lei scendevano lentamente ad accarezzare le impugnature delle spade che lui stesso le aveva riparato, che destino crudele, vittima dei suoi stessi favori. Ecco perché Hoshi fece l’intero viaggio a circa cinque metri dalle due konouchi borbottando sommesso mentre fissava la nana dai capelli color grano.

    rompiballe


    -Tsk!.. brutta rompi.. non è giusto.. sono io il jonin.. sono io quello che va a rischiare la vita intorno al continente.. quello che si becca le bombe e le rogne più grosse.. dovrei starci io appiccicato a Shaina.. me lo merito!..-


    Il rosso avrebbe borbottato così per tutto il viaggio, se si trovava li c’era un motivo in fondo. Shaina lo aveva esplicitamente richiesto come guardia del corpo personale, qualche strana organizzazione aveva infatti organizzato un mega evento, di quelli che si vedono una sola volta nella vita, un torneo tra ninja di alto rango. La cosa eccitava a palla il rosso che tuttavia si sentiva offeso per non essere stato invitato. In realtà era stata la stessa amministrazione di Suna a proibirgli di partecipare e la cosa proprio non riusciva ad andargli giù.



    [...]



    Quando il rosso vide il grande anfiteatro che avrebbe fatto da arena non si trattene nel lanciare un lungo fischio mentre gli occhi volavano al cielo fino a raggiungere la parte più alta della struttura, di certo aveva fatto le cose in grande. Subito il Chikuma sarebbe scattato verso l’entrata mostrando l’invito suo e delle altre due, non stava più nella pelle, non aveva mai visto nulla del genere, era troppo eccitato per stare fermo.

    -WOOOOOW!!! ACCIDENTI GUARDATE CHE ROBA!!!.. AHAHHAH.. E’ GIGANTESCO!!!-


    L’aria era calda, ma di certo la cosa non infastidiva il Chikuma abituato da una vita trascorsa tra le dune del deserto. Il rosso doveva proteggere Shaina, se lo aveva voluto li era perché la cosa poteva di sicuro degenerare in qualche modo, peccato che il Jonin si scordò all’istante dei suoi doveri quando il suo naso si posò su quello che doveva essere senza alcun dubbio l’odore di zucchero filato. Subito il rosso sarebbe scomparso tra la folla tirando un urlo di felicità, niente e nessuno sarebbe riuscito a fermarlo e se ci fosse riuscito avrebbe trascinato anche Deidara con lei, di certo ad un po’ di dolci non avrebbe rifiutato nemmeno lei. Shaina in un batti baleno si sarebbe ritrovata sola o in compagnia della sola Deidi, cosa che non durò più di qualche decina di minuti. Dalla folla infatti una montagna di sacchetti pieni di dolci sarebbe comparsa mentre la gente si spostava impaurita dalla cosa, si potevano vedere solo due agili gambe sotto quella montagna ed un ciuffo rosso comparire di poco come il pennacchio di una nave. Raggiunta Shaina il sacchetto avrebbe cominciato a parlare, era evidente che aveva la bocca piena.

    -Shaiba!!!.. questbo bobsto.. GLUM.. è .. bambastipco!!!.. GNAM… GNAM!!!.. tieni l’ho prebo per tbè!!!..-


    Shaina volenti o nolenti si sarebbe ritrovata con una grossa palla di zucchero filato in mano mentre dietro i sacchetti un Hoshi sorridente mangiava come un maiale generi alimentari di ogni sorta, era impressionante come riuscisse a mescolare dolci con carne e pesce e qualche verdura, ma senza esagerare. Era appena arrivato e aveva già trovato il paradiso, Hoshi era davvero felice di aver accettato quell’incarico, cibo, Shaina e sano e gustoso divertimento, peccato per Deidi e le sue micidiali spade. Il rosso sperava che i dolci fossero in grado di calmarla per qualche paio d’ore anche se dubitava fortemente della cosa.



     
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