Polvere del deserto

[Corso dalle Basi]

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  1. -Meika
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    Polvere del deserto

    La persona sbagliata nel posto sbagliatissimo



    Come ero finita in quel luogo? Ah sì, una "missione". Una di quelle semplici: prendi l'uomo ricco e con altri due portalo da Kiri a Suna. Una missione alquanto noiosa, dettata più dalle fobie dell'uomo ricco (del quale ricordavo a malapena il nome) che da una reale situazione di pericolo. Era andato tutto così liscio che la missione era terminata anche prima del previsto e la partenza per Kiri era prevista il giorno dopo.
    Così mi ero ritrovata per una giorno intero a Suna a godermi il caldo. Il sole. La polvere.

    Li odiavo.

    Ero di Kiri, nata e cresciuta in quel lercio villaggio che puzzava di mare in ogni periodo dell'anno, dove l'umidità faceva arricciare persino il cemento delle case ed il alcuni periodi la nebbia era così fitta da non rendere visibile nulla a più di un braccio di distanza dal proprio naso. Eppure mi piaceva quel clima che altri avrebbero ritenuto orrido ed odiavo quel clima che altri avrebbero amato alla follia.
    Mi faceva sudare. Mi faceva venir sete. E mi scottava la pelle. Sentivo i capelli roventi, il viso in fiamme e la bocca riarsa mentre passeggiavo per le vie di Suna in cerca di un po' di acqua. Alla fine trovai una fontana pubblica ed al pari di un vagabondo che vede un'oasi nel deserto mi bagnai il capo ed il viso, mi bagnai i capelli sentendomi molto meglio.
    Oh, sei qui fiorellino la voce di Yamato mi colse mentre ancora avevo la testa sotto il getto di acqua fresca. Chiusi il rubinetto e mi voltai guardandolo in cagnesco. Odiavo le battutine sul mio nome (giacché Meika voleva direi "Fiore Oscuro").
    Dimmi che dobbiamo andar via di qui. chiesi speranzosa al mio caposquadra, che scosse il capo.
    Noi andiamo, tu rimani, ... Eh? A quanto pare l'Accademia sa della nostra presenza qui fiorellino. Per cui vuole che uno di noi si veda con un ninja di Suna, uno studente, in Amministrazione qui a Suna. Niente di speciale, bisogna fare la guardia... ah non ho capito bene eh! Mi pare che si trattasse di fare la guardia per una notte in un posto, ti diranno con più precisione lì. E guardacaso... Ehi, è la legge del più vecchio fiorellino.
    Mi avvicinai a lui, con un sorriso suadente in viso che aveva un retrogusto assassino.
    Chiamami fiorellino un'altra volta e ti taglio la cosa a cui più tieni che è attaccata al tuo corpo. Improvvisamente Yamato sentì il gelo calargli addosso, nonostante il caldo torrido del deserto.





    Era appena passata l'ora di pranzo e mi ero sfamata con un po' di Sushi di scarsa qualità (certo idiota, il epsce fresco come può arrivare a Suna?) per cui ero un po' nauseata - oltre che arrabbiata come una bestia con Yamato - e dunque sedevo su una delle poltroncine all'ingresso del palazzo dell'Amministrazione. Polverose anche loro.
    Avevo gli occhi chiusi, godendomi il fresco garantito dalla pietra, cercando di non rimettere ciò che avevo mangiato a pranzo. Dovevo aspettare quel ragazzo del quale Yamato non mi aveva detto nemmeno il nome. Poco male, avrebbe fatto molto prima a riconoscermi lui: indubbiamente era stato informato che avrebbe dovuto compiere quella missione con un ninja di Kiri. Quanti altri ne vedeva in giro in quel luogo?
    Per cui mi misi comoda, attendendo con estrema calma che lui si presentasse, pregando che giungesse dopo che quella nausea fosse passata.
    Ma quel tipo di fortune erano quelle che non mi baciavano mai.

     
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  2. Koalakun
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    Polvere del deserto

    Tatsuya il ritardatario




    Un lieve ma persistente bagliore mi colpì gli occhi.
    Strinsi le palpebre infastidito e arricciando il naso voltai la testa dall'altra parte.
    Stupido sole. pensai.
    Una brutta sensazione mi pervase.
    Mi sento come se avessi dimenticato qualcosa.
    Allungai un braccio, tentando di afferrare un'inesistente coperta.
    Un lampo attraversò la mia mente.
    Ecco cos'era!
    Aprii gli occhi gonfi e con un gesto automatico mi sistemai gli occhiali sul naso.
    Con un moto brusco mi passai la manica del tabi sul mento, dov'era colato un filo di saliva.
    Che schifo.
    Mi stiracchiai sbadigliando.
    Devo essermi appisolato di nuovo mentre leggevo.
    Che ore saranno?
    Mi stesi sulla scrivania e allungai una mano sulla sveglia.
    Fissai l'orologio a forma di cactus con sguardo instupidito.
    Sgranai gli occhi.
    Ma è tardissimo!
    Mi precipitai fuori dallo studio, saltellando come un canguro per non inciampare fra le pile di libri che erano ammassati tutt'intorno.
    Mi fiondai nel bagno e dopo essermi lavato rapidamente corsi giù per le scricchiolanti scale verso il soggiorno.
    Zio Isao e zia Makoto erano lì seduti e il tetsubin era sul fuoco.
    Tatsuya! È passata l'ora di pranzo! Ti sei dimenticato dei tuoi compiti di oggi?
    Scusa zio, ora vado!
    Zia Makoto mi afferò per una manica del tabi.
    Tatsuya aspetta! Non hai mangiato nulla da ieri sera! almeno prendi una tazza di tè.
    Presi la tazza che la zia mi porse e mandai giù tutto d'un fiato il denso e scuro tè tradizionale di Suna.
    ...Ho preparato anche dei dolcetti.
    Mi gettai sul piatto di dolcetti di riso e ne afferrai una manciata.
    Ne sgranocchierò un po' sulla strada.
    Grazie zia, ora però devo proprio andare!
    Mi fiondai sulla porta e corsi a perdifiato nel vicolo dove si trova casa mia.
    È tardi! È tardi! È tardi!
    Con la velocità che mi caratterizza, scattai in direzione del palazzo dell'Amministrazione.
    Che sbadato! Non ho nemmeno preso un ombrello per ripararmi dal sole!
    Dopo un po' che correvo sentii le gambe molli e la testa girarmi.
    Col fiatone per la corsa arrivai senza accorgermene proprio davanti al palazzo dell'Amministrazione.
    C'era una quantità di gente a quest'ora, persino con questa canicola e il piccolo caos che si venne a creare con il mio arrivo mi fece guadagnare parecchi sguardi furiosi.
    Mi chinai easusto, appoggiandomi con le mani sulle ginocchia, ansimando a grandi boccate.
    Finalmente sono arrivato...
    Diedi un'occhitata alla meridiana da polso che tenevo al braccio: Erano le tredici e mezza.
    Cavoli... mugugnai È tardissimo!
    Ancora ansante, mi voltai in direzione della fontana.
    Seduta sul bordo c'era una ragazza dai capelli corti di un bel nero lucente e dalla pelle chiarissima.
    È pallida quasi quanto me quindi dev'essere straniera. Comunque è molto carina...

    Le mie gote avvamparono violentemente.
    Ma che vado a pensare?
    Me le sfregai bruscamente nel maldestro tentativo di scacciare l'imbarazzo e la fissai con sguardo stolido.
    Ma...Quella ragazza non sarà...?
    Mi precipitai davati a lei, quasi cadendo e mi inchinai goffamente.
    Scusami per il ritardo! Scusa! Scusa! Scusa! Scusa! Piacere di incontrarti, Io sono Ishimori Tatsuya! sono qui per la missione!
















    Edited by Koalakun - 10/4/2015, 16:16
     
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  3. -Meika
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    Polvere del deserto

    La nuova non voluta missione



    Ero pronta ad alzarmi per andare nel primo bagno e lì rimettere il pesce avariato che avevo mangiato, ma la fortuna volle che quello che a quanto pare doveva essere il mio nuovo compagno di missione comparve. Si scusò più e più volte per il ritardo ed io lo ascoltai a malapena: la testa iniziava a girarmi quasi con violenza e la mia pelle pallida stava assumendo una poco adorabile sfumatura verdognola. Lo stomaco pareva ribollire sotto l'effetto delle tossine di quel cibo avvelenato, ma stoicamente resistetti facendo un sorrisetto appena accennato.
    Oh tranquillo, non aspetto da tanto. Meika Akuma, piacere. dissi con la voce flebile Non credo di sentirmi molto bene... ho mangiato pesce un po'... sono stata idiota, sono abituata a Kiri, lì abbiamo sempre pesce fresco ma qui a Suna, avrei dovuto chiedermi da dove l'abbiano pescato. Comunque, andiamo, credo che dovevamo parlare con un tale signor... Mizuki.

    Il signor Mizuki era un uomo di sulla settantina, che ne dimostrava ottanta. Nervosetto e malfermo, invecchiato precocemente, con la pelle riarsa dal sole e le membra magre come quello di uno scheletro. Sembrava un vecchio contadino calato in abiti molto più costosi di quelli che pareva doversi permettere. Era lui il mandante di quella missione. Ci riconobbe entrambi e si avvicinò a noi con passo malfermo, poggiandosi ad un bastone.
    Oh, salve, vi dovreste essere i ninja che mi hanno promesso per stanotte. Avanti, seguitemi. E ci condusse fuori dove un risciò trainato da un uomo enorme e muscoloso. In genere in quelle piccole carrozze ci si entrava in due, ma Mitsuki era magro come un giunco ed io non è che fossi così spaziosa, per cui nel complesso in tre - seppur appena stretti - ci si stava.
    Ishimory, faresti mettere me al lato? dissi inun sussurro appena accenato, forzando un sorriso mentre un nuovo crampo mi faceva venir voglia di scappare in un angolino e nascondermi finché quella tortura non fosse terminata.
    Avevo voglia di bruciare il negozio di quel truffatore.

    Saliti sul risciò l'uomo iniziò a condurlo ad una velocità pazzesca. Ed a centrare sistematicamente ogni singola buca. Ogni. Singola. Maledetta. Buca.
    Allora ragazzi, stasera ci sarà un ricevimento presso casa mia. Niente di che, un po' di gente ricca che viene a condividere roba buona da mangiare per far discorsi vari. Vorrei semplicemente che terreste ripulito il cortile da seccatori. Niente di più insomma. La voce dell'uomo faceva sembrare quella cosa semplice. Forse lo era.
    Forse.

    La casa di Mitsuki era una villa con un'ampio giardino tropicale (piante robuste, poca erba, molti ciottoli ed alcune fontane decorative). La villa di mattoni era su due piani, imponente. Le finestre piccole lasciavano filtrare poca luce, ma anche meno caldo e la pietra bianca sembrava levigata dalla sabbia. Un posto incantevole, che però non sarei mai riuscita a godere finché non fossi stata meglio.
    Fino a sera siete liberi di fare ciò che volete. Servitevi pure da mangiare se lo desiderate. M..molte grazie.Si sente bene? La vedo alquanto turbata. Mi costrinsi a sorridere, mentre la nausea raggiungeva livelli intollerabili. Sto bene, sto bene! Non sono avvezza al caldo, tutto qui. Stasera starò in formissima! l'uomo sorrise gentilmente Ne sono più che certo. Ed andò via.

    Mi voltai verso Ishimory sospirando. Ed eccoci qui. Niente di che tutto sommato, non trovi? Hai mai combattuto, no? domandai. Sapevo che era inesperto ma in effetti non avevo idea di quanto lo fosse. Cercai di dimenticare la nausa: presto sarebbe arrivato il momento in cui il mio corpo (in un modo o nell'altro) si sarebbe calmato. Nel mentre, tanto valeva cercare di conoscere meglio quello che per quella notte sarebbe stato un buttafuori.
    Con gli occhiali.
    No. Non incuteva alcun timore, decisamente. Così come una ragazzetta magrolina come me non faceva altrettanto.
    Ma le apparenze molto spesso erano davvero ingannevoli.

     
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  4. Koalakun
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    LA VILLA DI MITSUKI




    Squadrai la ragazza che avevo di fronte cercando di contenere la curiosità.
    Mille pensieri mi frullavano nella mente così mi accorsi a malapena che si stava rivolgendo proprio a me.
    Eh? Cosa? Ah! sì, sì, cioè, volevo dire, no!
    Tirai un lungo sospiro.
    Intendevo dire che non ho mai combattuto in vita mia. Solo allenamenti con lo hambo...
    Una vampata di calore mi tinse le gote di un rosso acceso.
    Scrollai le spalle.
    Cerca di essere più disinvolto!
    Deglutii.
    Tu invece? sai lottare? sei forte vero?
    Agitai una mano davanti al viso.
    Chiedo scusa! Forse ti sarò sembrato troppo irruento... ma tu non stai bene per niente! Aspettami qui! Chiamo il signor Mitsuki!
    Mi precipitai nella villa, correndo finché non lo trovai afflosciato sopra una sdraio, intento a sorseggiare latte di riso freddo mentre una ragazza molto carina lo sventolava con un enorme ventaglio di seta.
    Signor Mitsuki! la mia collega, la signorina Akuma è verde come un pisello e trema vistosamente! avrebbe qualcosa per lei, gentilmente? dice di aver mangiato del pesce avariato!
    Il ricco uomo mi fissò con sguardo infastidito, come se una mosca lo avesse appena molestato.
    Una grossa mosca con gli occhiali.
    Che seccatura! speriamo che non mi vomiti in casa, ho appena fatto riverniciare le pareti del bagno!
    Visto che non mi decidevo ad andarmene scrollò le spalle e si alzò dalla sdraio con un gemito.
    Possibile che debba occuparmi di voi come a dei mocciosi? spero che almeno la ragazza sia in grado di lavorare, stasera!
    Finalmente il vecchio si infilò gli zoccoli di legno e si diresse verso il giardino, seguito come un'ombra dalla cortigiana.
    Guidai Mitsuki verso il porticato.
    I miei occhi si posarono su Meika.
    Con orrore mi strinsi i capelli con le mani.
    Meika!
     
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  5. -Meika
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    Bloody Sushi



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    Era un ragazzo gentile. Ma andare a scomodare il mandante della missione per un mio piccolo malore mi diede una scossa di adrenalina tale da farmi dimenticare la nausea per un lungo istante.
    No no, perché l'hai fatto l'imbarazzo che quel gesto gentile era riuscito a garantirmi era tale da farmi assumere una colorazione in viso più rossa che verdastra e quando il signor Mitsuki si voltò a guardarmi, visibilmente irritato, feci un cenno con la mano come per dire che andava tutto bene.
    Non si preoccupi Mitsuki-sama, va tutto bene, tutto bene. dissi sfoderando il mio miglior sorriso falso. Dopodiché non potei far altro che avvicinarmi in tutta tranquillità, afferrare per una spalla il mio gentilissimo compagno di missione e dunque tirarlo via di lì.

    Una volta ben distanti dal mandante di quella (stupida) missione sospirai, sperando di non sentirmi male sul serio. In ogni caso, anche se fosse successo non avrei dato disturbo all'uomo che dovevamo proteggere.
    Ascolta, sei stato davvero gentile ma... scossi il capo Starò bene. Non disturbare quell'uomo con i nostri bisogni, è il nostro mandante. Se mi sentirò male me la vedrò da me.
    Dopodiché mi guardi attorno. Il giardino era abbastanza grande, avremmo dovuto dargli un'occhiata approfondita prima di sera. In ogni caso, Ishimory-kun, riguardo quello che mi hai detto prima.... non hai mai combattuto? Dubito che stasera potrebbe essere la prima volta, questa missione si preannuncia più noiosa del previsto.

    Chiamatele le ultime parole famose.

    Credo che sia il caso che tu ti alleni un minimo. Sono curiosa di vedere cosa sai fare ed inoltre sì una specie di nuvola nera parve addensarsi sulla mia testa Sono stata obbligata a rimanere a Suna dei giorni extra. Quanto mi manca l'umidità di Kiri, non avrei mai pensato di dirlo. Se te lo stai chiedendo sì sorrisi, angelica Ho bisogno di passare il tempo fino a domani. Per cui... feci qualche balzo indietro, distanziandomi circa sei metri da lui Attaccami. Evitiamo di usare armi però, l'ultima cosa che voglio è che ci feriamo a vicenda. Ah, se provi a trattenerti perché non sono in forma potresti pentirtene Ishimory-kun. Altro sorriso angelico. Altro tono celestiale. Altra minaccia non così velata.



    Yo!
    Allora, piccolo intermezzo per capire le regole di combattimento prima della sera. Ciò che ti chiedo di fare è semplicemente attaccarmi dopo una lettura delle regole di combattimento.
    Sostanzialmente ricorda: puoi fare fino a 3 attacchi (1 attacco = 1 slot azione). Le azioni che usano uno "slot azione" sono chiarite abbastanza bene nel regolamento.
    Per le tecniche ed il resto si vedrà. Ora affiniamo la tecnica gdrristica di combattimento! Ricorda: ogni attacco è ipotetico (non puoi mai, in neessun caso, descrivere l'esito di un'offensiva). Ogni difesa è certa (solo il difensore può decidere l'esito dell'attacco avversario).
    Per cui bisogna essere leali!

    Avanti, iniziamo. Ben presto ci saranno sorprese :3
     
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  6. Koalakun
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    Polvere del Deserto

    Attacco




    Osservai la ragazza difronte a me, cercando di non apparire troppo nervoso.
    B-bene!
    Mi sistemai gli occhiali sul naso con gesto brusco.
    Sono abbastanza bravino, credo, come aikidoka e...
    Deglutiii.
    Comunque chiamami pure Tatsuya... se ti fa piacere.
    Non va bene, non va bene per niente!
    Voglio dire... intendevo...
    Deglutii ancora e mi dondolai sulle ginocchia.
    Allargai le gambe con un movimento fluido, facendo muovere la sottile polvere del cortile e lasciai cadere in terra il mio hambo.
    Stiracchiai le braccia e mi misi in posizione di attacco.
    Be' mettiti in guardia!
    Scattai verso Meika e la raggiunsi (1 slot azione/movimento) e tentai di sferrarle un calcio alle ginocchia (1 slot azione/attacco in mischia).
    Subito dopo cercai di colpirla all'omero con un affondo (1 solt azione/attacco in mischia).


    Edited by Koalakun - 30/4/2015, 16:33
     
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  7. -Meika
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    Polvere del Deserto

    Difesa



    Tatsuya non si fece attendere. Scattò rapido verso di me e subito iniziò con un rapido calcio alle ginocchia che schivai con con un balzo sul posto alto abbastanza da far passare la gamba del ragazzo sotto le mie e far andare quell'attacco a vuoto [Slot Difesa 1] e non ebbi nemmeno il tempo di atterrare che lui cercò di colpirmi con un pugno diretto verso il mio braccio sinistro. Al che il massimo che potei fare fu muovere la mia mano destra con estrema rapidità, senza lesinare un minimo uso di chakra per colpire gentilmente il suo pugno e spingerlo fuori strada, così da mandare a vuoto anche quel suo secondo attacco [Slot Difesa 2]. Poi rimase lì, fermo ed io ne approfittai immediatamente.

    Tatsuya-kun, non rimanere mai troppo vicino ad un avversario. Ricomponi sempre la guardia! dissi prima di passare all'offensiva. Non usai le mie piene capacità, altrimenti avrei potuto ferirlo. Dapprima con la mano destra caricai un vero e proprio colpo a palmo aperto diretto al suo sterno lasciato scoperto dalla sua inesperienza (non che ne avessi chissà quanta!) allo scopo di spingerlo indietro e mozzargli il respiro [Slot Azione 1].

    Dopodiché sentii la nausea nuovamente assalirmi e mi fermai, decisamente disgustata. Misi una mano sulla bocca ma riuscii a calmare l'attacco con la sola forza di volontà. Ok, sto meglio. Senti Tatsuya-kun, alcuni consigli per la prossima volta- La guardia la devi ricomporre immediatamente e se hai tempo, allontanati appena dal nemico altrimenti potrà colpirti con più facilità. Hai attaccato bene, ma sei stato incompleto. Dissi, non senza una certa nota di affanno nella voce. Ora se vuoi scusarmi, non mi sento bene... continuerei a dartele di santa ragione, ma ho bisogno di un attimo. Dobbiamo fare un sopralluogo di tutto il giardino e degli accessi alla villa ed al giardino stesso. Vuoi farli tu? Fatti un giro qui attorno, controlla tutti cancelli e le porte, ci rivediamo qui e mi dici dove sono. Quella era un'operazione necessaria per la missione di quella sera. Avrei dovuta condurla anche io, ma la nausea stava prendendo il sopravvento. Così senza aspettare davvero una risposta scappai fuori dalla proprietà di Mitsuki, lasciando solo Tatsuya a girare per il giardino della proprietà a prender nota di qualsiasi porta potesse vedere.


    La villa era un'ampissima struttura e per aggirarla completamente camminando a passo tranquillo ci volevano almeno dieci minuti. Dalla mera osservazione il Sunese avrebbe potuto notare che c'erano diversi accessi oltre quello principale: c'era un'ampia porta-finestra sul lato orientale della villa, ottima per catturare la luce al sorgere del sole, poi più in avanti rispetto alla stessa, sempre sul lato orientale, c'era una piccola porticina molto spartana dalla quale la servitù della magione assai spesso entrava ed usciva. Sul lato settentrionale invece c'era una seconda porta assai grande, ma apparentemente ben chiusa. Infine sul lato ovest della villa c'erano altre due porte di normali dimensioni per un accesso diretto al giardino da alcune delle svariate stanze all'interno della villa.
    Il giardino invece era straordinariamente ben curato per essere a Suna. La quantità di erba era assai ridotta, c'erano molti vialetti lastricati e molte piante erano piante grasse adattissime al clima torrido. Diversi fiori colorati sbucavano dalla cima di alti cactus e molti alberi tropicali facevano bella mostra, alti e rigogliosi, offrendo un fresco riparo dal sole. C'erano in tutto quattro cancelli, uno per punto cardinale, che davano accesso alla villa ma di questi solo il meridionale (quello del resto già usato per entrare) era aperto: i restanti erano ben chiusi da pesanti sbarre in metallo e grossi lucchetti.

    Tatsuya durante il suo giro avrebbe incontrato diverse persone, che però non gli davano per niente retta, ignorandolo come se non esistesse. Tuttavia, assai vicino all'ingresso settentrionale, avrebbe visto due individui confabulare loscamente. Uno era un uomo alto, anziano, con due sopracciglia cespugliose ed un vestito spartano. L'altro era un giovanotto che non poteva avere più di vent'anni che dall'aspetto ricordava vagamente Mitsuki. Oh, Aotsuki-sama, non può! Suo nonno... Che vada al diavolo nonno! Questo è il momento perfetto, Hito. Lo sai! Ma se ci scopre... Aspetta... ehi tu! i due si rivolsero a Tatsuya Gira al largo! Ma non avrebbero continuato a parlare: si sarebbero voltai e sarebbero rientrati dalla porta sul lato settentrionale della quale l'uomo chiamato Hito (quello alto e vecchio) aveva le chiavi.





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    Dopo circa mezz'ora tornai. Avevo ripreso un colorito normale e sebbene ancora disturbata ero ufficialmente guarita. Speravo. Oh, meglio... ho trovato una gentile signora che mi ha visto... bé si, mi ha aiutata emi ha dato qualcosa di miracoloso. Detto ciò, notato qualcosa? Quanti ingressi ci sono al giardino ed alla villa?





    Miseroh! Cosa vorranno Aotsuki e Hito? Zan zan!

    Allora, hai fatto una buona fase offensiva. Magari descrivi meglio i tuoi attacchi e se possibile evidenzia diversamente le specifiche (slot azione/movimento). Inoltre lo slot azione non è azione/movimento: è semplicemente uno slot azione. Che può essere usato per attacchi e movimenti.
      Slot Azione
      Uno Slot Azione può essere usato per attaccare l'avversario: in generale, qualsiasi attacco che può essere schivato con una semplice difesa richiede uno slot azione. Muoversi oltre i 6 metri richiede uno slot azione: la distanza percorribile con un singolo slot dipende dall'energia. Puoi leggere di più a pagina 4 del regolamento.

    Ora dovrai difenderti dall'attaco di Meika! Una difesa è autoconclusiva sei tu che decidi l'esito dell'offensiva avversaria. Tieni conto delle statistiche (Velocità dell'avversario contro i tuoi Riflessi) per capire se la difesa può essere facile/difficile o praticamente impossibile. A Pagina 5 c'è la spiegazione dello slot difesa in maniera estesa.
    Riflessi vs Velocità: Tanto più la velocità è maggiore ai riflessi, tanto più difficile è che un colpo venga parato o schivato. Una velocità diciamo superiore di 1-3 tacche rende l'attacco difficile a schivare, ma parabile. Al contrario, una velocità inferiore di 3-4 tacche rende l'attaccoschivabile abbastanza realisticamente. Non è una regola fissa: dipende dalle scelte del difensore, dall'attacco, dalla situazione.

    Calcolo dei Danni: Calcolo dei danni. Nel calcolo dei danni consideriamo la Forza dell'attaccante, Potenza dell'attacco la Resistenza del difensore. Un semplice attacco in corpo a corpo ha Potenza 10.
    Un attacco di potenza 10 causa 1 riduzione di 1 Leggera alla Vitalità del difensore, se colpito in pieno. Parare il colpo riduce il danno in una misura a discrezione del difensore.

    Il danno subito varia a seconda della Forza dell'attaccante e della Resistenza del difensore.
    Se la Forza è pari alla Resisenza, il danno è invariato.
    Se la Forza è maggiore della Resistenza, il dannp è aumentato di Mezza Leggera ogni tacca di vantaggio della Forza.
    Se la Forza è minore della Resistenza, il danno è diminuiro di Mezza Leggera ogni tacca di svantaggio della Forza. Il Danno minimo è comunque Lieve (un Quarto di Leggera).

    Questo vale solo per gli attacchi in corpo a corpo senza armi! Spiegheremo poi le armi. Se ci sono dubbi sempre a disposizione.
     
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